giovedì 20 ottobre 2011

Webcam sull'Arera da oscurare «Viola la legge sulla privacy»

Articolo pubblicato da L'Eco di Bergamo il 20 ottobre 2011


Oltre il Colle, il sindaco lo chiede al rifugista: ricevute lamentele, così ci cauteliamo
I proprietari: richiesta assurda. Il Cai: a volte è fondamentale per gli elicotteri

Serve al Soccorso alpino, ai meteorologi, agli escursionisti. O semplicemente a chi, non potendo farsi una scarpinata fino ai 2.000 metri del rifugio sull'Arera, vuole comunque sognare panorami mozzafiato (come quelli nella foto accanto).

Ma da lunedì – a meno di ripensamenti del sindaco – la webcam installata dal luglio 2010 nei pressi del rifugio Capanna 2000, sarà spenta. In nome della privacy. La lettera del primo cittadino di Oltre il Colle Rosanna Manenti è arriva venerdì scorso al gestore del rifugio (di proprietà comunale) Attilio Rizzi: «A seguito delle segnalazioni di violazione della privacy la invitiamo a rimuovere la telecamera entro dieci giorni». ( ????? )
Un invito così motivato dal sindaco: «Già in passato avevo chiesto al rifugista di girare la telecamera in modo che le persone non entrassero nel campo visivo. Non è stato fatto e sul mio tavolo sono arrivate almeno quattro lamentele scritte. Il rifugio è di nostra proprietà, quindi, anche per cautelarmi da eventuali richiami da parte del garante della privacy, ho invitato il gestore a toglierla».
La decisione ha però sollevato un polverone di proteste, con tanto di raccolta firme (finora circa 150), anche online. A iniziare da chi, a proprie spese, quella webcam ha installato, ovvero l'associazione che gestisce il portale Internet www.oltreilcolle.com.
«Quella telecamera è vista ogni giorno da un migliaio di persone – dice Maurizio Andreozzi, responsabile del portale – serve al Soccorso alpino, ai meteorologi, agli escursionisti e per gli studi scientifici di un progetto internazionale sui cambiamenti climatici. E viene regolarmente utilizzata dalle televisioni, anche nazionali, per mostrare il meteo in quota.

La richiesta del Comune è incomprensibile. Sarebbe veramente il primo caso di webcam di montagna fatta togliere da un Comune. A questo punto, allora, si dovrebbero togliere tutte le webcam installate dal Cai (ai rifugi Curò, Coca e Albani, ndr)».
«E non c'è nessuna violazione della privacy – prosegue Andreozzi – perché le persone passano a 25 metri dalla telecamera, a meno che uno si posizioni appositamente sotto la webcam. Da noi nessuno si è mai lamentato».
Amareggiato anche il Soccorso alpino bergamasco. «La utilizziamo per conoscere il meteo in quota – dice il responsabile provinciale Renato Ronzoni –. In alcuni casi è fondamentale per gli elicotteri. Peccato toglierla. Chiederemo al sindaco che ritorni sulla sua decisione».

Giovanni Ghisalberti - L'Eco i Brgamo - Giovedì 20 Ottobre 2011 PROVINCIA, pagina 40




2 commenti:

Anonimo ha detto...

Credo che tutti voi sappiate che anche dal balcone di casa della sindaco c'è una webcam che riprende chi passa nella strada o chi è presente nelle case di fronte e che la telecamera riprende 24 ore su 24 ogni 5 minuti!Il sindaco quindi ha una webcam in internet e con quale "coraggio" chiede agli altri di spegnerla? Ma cosa è ritorsione? abuso di potere? Ma perchè non ha scritto come un buon sindaco avrebbe fatto con un suo cittadino (il rifugista).."potresti spostare la webcam che è tanto utile a tutti e non inquadrare le persone che sto avendo segnalazioni..."??Invece l'autorità da Sindaco ancora una volta è stata usata per "bastonare" un cittadino!Ben 4 "persone" che si sono lamentate.Mi appello a loro, ma scusate perchè vi da fastidio la webcam in Arera? C'è qualcuno che può spiegarcelo? Ma come si sono riconosciuti per caso dal colore delle maglie? Ma via sembra tutto assurdo.Ma potete lasciare in pace almeno chi qualcosa di buono combina in questo paese? Attilio per carità non spegnere la telecamera!Grazie

Anonimo ha detto...

A proposito di legalità
Ma il rispetto della legalità è a senso unico o vale per tutti?
C'è chi predica la necessità di spegnere la webcam di Capanna 2000 appellandosi al rispetto della legalità. Ma dal pulpito parlano persone che per mesi, in barba al rispetto della legalità e anche al più elementare senso civico, hanno parcheggiato in pianta stabile il proprio catafalco di fronte al Bar Carrara, tanto da essersi viste assegnare un posto riservato - a cui, a onor del vero, hanno prontamente rinunciato. Forse, a quei tempi, la vocazione per la legalità non si era ancora manifestata in tutto il suo ardore.
E chi erano queste persone, vi chiederete. Udite, udite: il Sindaco e il suo consorte! E adesso ci vengono a parlare di rispetto della legalità... ma ci faccino il piacere, come direbbe Totò!

Le chasseur de lions