Valseriana e Scalve, l’inverno parte col piede giusto:
boom di turisti
In alcune aree aumento delle
prenotazioni fino al 20%, mentre nell'altopiano clusonese i posti letto
registrano il tutto esaurito
La ValSeriana e Scalve si conferma una destinazione d’eccellenza per le fughe dalla città nel periodo invernale. L’inverno 2017 si apre in positivo rispetto all’anno precedente, con un trend in particolare crescita nella zona di Castione della Presolana. I mercatini di Natale, l’apertura di diversi impianti del Monte Pora e della Presolana hanno fatto registrare il tutto esaurito nel Ponte dell’Immacolata e anche per il periodo tra Natale e Capodanno le strutture ricettive sono quasi tutte al completo. Molto interessante è il dato riguardante le prenotazioni per il mese di febbraio, che vedono una massiccia presenza di turisti stranieri, principalmente belgi, inglesi e irlandesi.
Anche
Clusone inizia la stagione invernale in forte crescita rispetto al 2016.
Nel lungo weekend dell’Immacolata le strutture hanno visto il tutto esaurito;
situazione simile per quanto riguarda i giorni dal 26 dicembre al 3 gennaio,
quando quasi tutte le strutture sono al completo. Soggiorni brevi, con turisti
provenienti dalle regioni limitrofe, che scelgono la cittadina baradella per la
sua posizione strategica, collocata tra la città e le piste da sci. Le bellezze
artistiche e storiche del paese, inoltre, attirano anche quei turisti che
preferiscono una passeggiata culturale a un’adrenalinica discesa sulla neve. Il
dato è confermato dalle sempre più numerose prenotazioni ai percorsi turistici
e culturali, visite guidate nei paesi della valle con degustazione finale
organizzate dal Distretto del Commercio Alta ValSeriana in collaborazione con
Artelier e Promoserio.
L’altopiano
clusonese, insieme alla zona dell’Asta del Serio con Gromo capofila,
si conferma dunque una delle mete preferite per trascorrere il Capodanno
immersi nell’incantevole atmosfera montana e, in entrambe le aree, le strutture
alberghiere ed extra alberghiere registrano una media del 98% di posti letto
già prenotati. Le temperature rigide e la neve caduta nelle scorse
settimane hanno consentito alle stazioni sciistiche di Gromo Spiazzi e di
Lizzola di aprire la stagione in largo anticipo rispetto al 2016, così da
offrire a tutti i visitatori le suggestive emozioni che solo 35km di piste con
diverse difficoltà possono regalare. Il paese di Gromo si conferma così la meta
preferita dei gruppi di giovani sciatori e degli sci club, che qui trovano le
strutture ricettive perfette per ogni esigenza e la vicinanza agli impianti
sciistici, uniti alla bellezza di uno dei borghi più belli d’Italia.
Un Capodanno
a misura di bambino è invece quello offerto da Selvino, che si riconferma una
destinazione gettonata sia per il periodo dell’Epifania, sia per brindare in
allegria all’anno nuovo. Anche qui le strutture registrano il tutto esaurito,
merito anche delle innumerevoli iniziative organizzate nell’Altopiano di
Selvino e Aviatico per divertirsi insieme nelle fredde giornate dicembrine.
La Val di
Scalve, regina della stagione invernale, registra in alcune aree un aumento
delle prenotazioni fino al 20% in più rispetto al 2016. Soggiorni brevi ma di
qualità, con visitatori interessati sia alle pratiche sportive, sia ai siti
minerari ed etnografici. Con i suoi 2.200 metri, la stazione sciistica di
Colere attira ogni anno numerosi sciatori, che possono cimentarsi su 26
chilometri di piste circondati dalle suggestive vette delle Orobie.
Non solo
strutture ricettive e impianti di sci, anche i ristoratori possono beneficiare
dell’arrivo in grande stile di questo inverno 2017, con picchi di tutto
esaurito nelle giornate di Natale, Santo Stefano e del 31 dicembre, per
brindare all’arrivo del 2018 con i gustosi sapori della ValSeriana e Scalve.
Soddisfatti
quindi gli operatori del territorio, Presolana Holidays e Astra in primis, che
insieme a Promoserio hanno partecipato alle fiere più importanti per la
promozione delle valli: Alta Quota a Bergamo per quanto riguarda il settore
sportivo e invernale e Artigiano in Fiera a Milano per l’ambito dei prodotti
tipici e di artigianato locale. Anche i cinque comprensori guardano con il
sorriso alla stagione invernale 2017/2018, con piste aperte e innevate, sport
adrenalinici e attività per i più piccoli.
di Redazione di Bergamonews - 23 dicembre 2017
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Neve e pioggia fan cadere albero sulla provinciale
Foto di Bergamonews
Per rimuovere la pianta caduta a
terra sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Clusone che hanno poi provveduto a
mettere in sicurezza l’area
In seguito
alla nevicata di domenica 10 dicembre e alle successive piogge, un albero è
caduto e ha invaso la carreggiata a Clusone. L’episodio si è verificato nella
tarda mattinata di lunedì, verso le 11.30, lungo la strada provinciale che,
attraversando la Pineta, collega Clusone all’Ospedale Locatelli di Piario.
Per rimuovere la pianta caduta a terra sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Clusone che hanno poi provveduto a mettere in sicurezza l’area. Fortunatamente non si registrano feriti e nessun veicolo è rimasto coinvolto. Il traffico è stato momentaneamente regolato a senso unico alternato per permettere le operazioni di spostamento.
Bergamonews - 11 dicembre 2017
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Domenica aprono
le cascate del Serio
Una lunga storia tutta da scoprire
Appuntamento alla diga del Barbellino dalle 11 alle 11,30 per uno degli
eventi più attesi dell’estate.
Mancano ormai pochi giorni alla prima apertura stagionale delle cascate del
Serio. Lassù, poco più in alto, lo scarico di mezzofondo della diga del
Barbellino tornerà infatti ad aprirsi tra lo stupore di migliaia di
escursionisti domenica 18 giugno dalle 11 alle 11,30, Circa diecimila metri cubi di acqua
precipiteranno in mezz’ora dalla sommità del triplice salto a fronte dei 18
milioni contenuti nell’invaso a regime.
Sono invece 32 i chilometri quadrati del bacino imbrifero, la porzione di
territorio che convoglia le proprie acque nella diga. Si tratta di un’enormità
se si pensa che un centimetro di acqua caduto su una superficie di un metro
quadrato equivale a dieci litri. Alcune cartoline, datate settembre 1903 e raccolte nei libri di storia
locale, raccontano di una conca del Barbellino completamente diversa rispetto
ad oggi. A quei tempi il fiume disegnava alcune anse nelle aree a pascolo
mentre sulla destra, nei pressi della Val Cerviera, risultava ben visibile la
baita utilizzata dai pastori durante il periodo trascorso all’alpeggio. Poi, in
un paio di decenni, tutto è cambiato.
L'Eco di Bergamo - 14 giugno 2017
Paura a Villa d’Ogna: masso si stacca dalla montagna e piomba sulla Provinciale
Fortunatamente nessun danno a cose o
persone ma giovedì in zona è atteso un geologo per la valutazione della
situazione e di eventuali altri pericoli: solo due mesi fa un altro episodio
aveva imposto la chiusura della strada.
Un masso di 0.25 metri cubi è caduto sulla provinciale
a Villa d’Ogna in pieno pomeriggio: l’allarme
è scattato alle 15.30 di mercoledì 12 aprile, quando un artigiano della zona ha
chiamato i Vigili del Fuoco di Clusone.
La roccia che ha invaso la carreggiata, in via
Provinciale sulla Sp 49, secondo le prime ricostruzioni pare essersi
staccata da una zona di alta montagna, vista la forma tondeggiante e la
conseguente possibilità di rotolamento: sul posto sono intervenuti anche i
tecnici delle Provincia.
I Vigili del Fuoco non hanno rilevato un imminente
pericolo e nessuna frana in corso, per
questo motivo la strada è rimasta aperta e la circolazione delle autovetture è
stata regolare.
Non si tratta del primo episodio, visto che già ad
inizio febbraio un altro masso era piombato sulla strada di Villa d’Ogna e, in
quella circostanza, la strada era stata chiusa al traffico per mettere in
sicurezza l’area coinvolta.
Giovedì 13 aprile, nella zona interessata, è comunque
atteso un geologo per studiare le caratteristiche del masso e per effettuare un
sopralluogo.
Bergamonews - 13 aprile 2017
29 gennaio '45, mitragliato il treno della Val Seriana
I piloti Usa pensavano fosse un convoglio militare: 24 morti. Un ingegnere
di Albino ha chiesto e ottenuto dall'Usaf (archivio storico statunitense) la
documentazione sul raid aereo
La ricostruzione
Di quel tragico 29
gennaio 1945, Callisto Gatti, giovane ingegnere di Vall'Alta di Albino, aveva
sentito parlare fin da ragazzo. Versioni contrastanti giravano sul
mitragliamento del treno che, quel lunedì di 68 anni fa, era partito alle 7.55
da Bergamo per Clusone, carico di lavoratori e gente semplice diretta nelle
fabbriche della valle e al mercato di Clusone.
A distanza di anni,
rimanevano due elementi assodati: il terribile bilancio di quel raid - 24 morti
e 26 feriti (un numero destinato a crescere dal momento che molti non
sopravvissero alle gravi ferite) - e una grande devozione popolare alla Madonna
di Altino da parte dei vallaltesi, usciti tutti illesi dal convoglio di 8
carrozze colpito, intorno alle 9, vicino al passaggio a livello di Colzate. I
particolari bellici della triste storia rimanevano avvolti in una nebbia che
Gatti, con la passione della storia instillata dal papà e da Angelo Calvi, suo
professore delle medie, ha dissolto con un lavoro di ricerca che, in oltre un
anno, lo ha portato molto lontano, fino agli archivi dell'Us Air Force.
Un altro insperato aiuto
gli giunge dalla copertina del libro «P47 Thunderbolts unitsof the 12th air
force», in cui si vede un cacciabombardiere che sta sfrecciando sopra
l'aeroporto di Orio al Serio durante uno dei tanti attacchi. Il libro raccoglie
le descrizioni di molte missioni condotte sul Nord Italia con informazioni che
restringono l'ambito di ricerca: «Gli aerei dell'attacco al nostro treno
dovevano appartenere al 27th o 57th Fighter Group».
L'obiettivo di quel
giorno era in realtà la città di Lecco, ma anche a causa della foschia, i 4
cacciabombardieri non riescono a individuare nessun convoglio ferroviario e
così decidono di proseguire verso nord in cerca di nuovi bersagli. Giunti in
prossimità di Colico scorgono un convoglio di autocarri e carri armati e lo
attaccano con le bombe distruggendo diversi mezzi.
Donatella Tiraboschi
Il Corriere della Sera 30 gennaio 2013
Il Corriere della Sera 30 gennaio 2013
Mai sottovalutare la
montagna, anche in giornale in cui splende il sole. «Ogni passo va calibrato,
anche su un semplice sentiero – spiegano gli esperti –: il ghiaccio è
imprevedibile e pericolosissimo».
Domenica 8 gennaio il ghiaccio è stato fatale: due escursionisti sono morti sulla Presolana. Intorno alle
13.30 Stefano Moreni, di Brescia, è scivolato mentre era impegnato nella
discesa dalla cima alla Grotta dei Pagani insieme a un gruppo di amici. Forse
tradito da un tratto del sentiero ghiacciato. In un istante è ruzzolato in
avanti, schivando i tre compagni di escursione che lo precedevano. Il primo
della fila, forse per via di quella frazione di tempo in più rispetto agli
amici dietro di lui, d’istinto è intervenuto: così Antonio Tinti, 39 anni, pure
bresciano, di Bedizzole, ha afferrato il compagno. Ma entrambi sono finiti in
un canalone, facendo un volo di una cinquantina di metri.
Diego Fregona, guida alpina 55enne di Rovetta, che
conosce tanto bene la Presolana quanto il ghiaccio e le sue insidie: nel 2007
ha infatti scalato con successo gli 8.201 metri del Cho-Oyu, montagna al
confine tra Tibet e Nepal, da solo, senza bombole d’ossigeno e senza l’aiuto di
portatori. Fregona sottolinea come il meteo favorevole di questo periodo, con
sole splendente, possa invogliare ad affrontare la montagna, magari senza le
dovute precauzioni, «quelle necessarie nei periodi in cui di neve ce n’è
poca – spiega la guida alpina –: occorre fare molta attenzione al ghiaccio
invisibile che si forma sulla roccia grazie all’umidità e al caldo che scioglie
la poca neve presente». Un ghiaccio spesso di spessore sottilissimo, ma che può
causare ugualmente incidenti, come quello che domenica ha provocato due vittime
in Presolana.
L'Eco
di Bergamo - 9 gennaio 2017
Val Seriana,
attenzione ai cervi
Nuovo investimento a Casnigo
Nuovo investimento a Casnigo
Una cerva è stata uccisa nella tarda
serata di venerdì 30 settembre a Casnigo, sulla strada provinciale della Val
Seriana nei pressi del Ponte Costone. È il secondo episodio in pochi giorni.
A travolgere l’animale una macchina: si è trattato di una cerca di un anno
che è morta all’altezza della curva tra il benzinaio e il ristorante Costone.
La zona è ricca di animali selvatici e le forze dell’ordine chiedono di fare
molta attenzione quando transitano nella zona.
Già lo scorso 28 settembre un motociclista si era scontrato contro un cervo
che gli si è parato improvvisamente davanti sulla provinciale 35 della Valle
Seriana: il cervo, un esemplare giovane di 2-3 quintali, è morto sul colpo, il
motociclista, di 57 anni, se l’è cavata con contusioni non gravi ed è stato
portato al pronto soccorso dell’ospedale di Piario. L’incidente, non nuovo in
quel tratto, poteva avere conseguenze ben più gravi.
L’episodio poco prima delle 21 di martedì nella zona del Ponte del Costone,
in territorio di Ponte Nossa. Il centauro, in sella a una Bmw Gs, stava salendo
verso l’alta valle quando si è trovato davanti l’ungulato e lo ha centrato.
«Non ho potuto evitarlo», ha raccontato l’uomo che all’arrivo degli uomini del
Corpo volontari Presolana di Castione è stato trovato cosciente.
L'Eco di Bergamo - 1 ottobre 201
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Pioggia battente in Val Seriana
Comune unico in Val Seriana,
la Regione dice sì:
tocca ai cittadini col referendum
Un passaggio formale ma fondamentale: il consiglio regionale ha fato il
proprio benestare al progetto di fusione tra Cerete, Fino del Monte, Onore,
Rovetta e Songavazzo. Ora iniziano a scaldarsi i motori della campagna
elettorale.
Nuovo passo in
avanti per il progetto del Comune Unico in Val Seriana che nascerebbe dalla
fusione di Cerete, Fino del Monte, Onore, Rovetta e Songavazzo: martedì 12
luglio il consiglio regionale lombardo ha dato il proprio parere favorevole,
all’unanimità, sul referendum consultivo.
Un passaggio
quello dell’approvazione del Pirellone che i cinque sindaci, forti della
correttezza della propria procedura e del rispetto dei tempi, davano per
scontato: “Ancora però non sappiamo quando verrà fissato il referendum –
confessa il sindaco di Songavazzo Giuliano Covelli – Non c’è una data
precisa ma credo proprio che non si debba incrociare con il referendum sulla
riforma costituzionale: in ogni caso dovrebbe essere attorno a novembre”.
Prima della
Regione avevano già dato il proprio benestare la Provincia di Bergamo e la
Comunità Montana della Val Seriana mentre quello dei singoli comuni era già
arrivato il 22 febbraio scorso con l’approvazione dei consigli di Fino del
Monte e Rovetta: il progetto è in linea con il cronoprogramma originario
che, in caso di vittoria del sì al referendum, prevede una breve reggenza di un
commissario prefettizio fino alle prime elezioni del nuovo Comune nella
primavera del 2017.
E in vista del
referendum autunnale a breve scatterà la campagna elettorale: il lavoro
preparatorio è già a buon punto e aspetta solo di essere perfezionato, con
slogan e manifesti che saranno veri e propri tormentoni estivi.
Ancora
impossibile stabilire quale sarà il nome del Comune Unico anche se, tastando il
polso del territorio, Borghi Presolana sembrerebbe il più gettonato: “Lo
stabiliranno i cittadini – conferma Covelli – Ci auspichiamo che in molti si
rechino alle urne e, ovviamente, speriamo che ci diano fiducia su un progetto
tutt’altro che estemporaneo e dal carattere fortemente positivo. Non vogliamo
spaventare nessuno con questa fusione ma solo favorire il progresso:
rispettiamo profondamente la storia costruita dai nostri predecessori ma anche
noi, a nostra volta, stiamo per fare un passo storico. La nostra proposta
va a vantaggio della gente di questo territorio e vogliamo smentire anche chi
dice che sarà un passaggio irreversibile: se in futuro chi raccoglierà la
nostra eredità deciderà che questa non sarà più la soluzione migliore per i
propri cittadini potrà separarsi”.
Bergamonews - 13 luglio 2016
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Pioggia battente in Val Seriana
Smottamento
a Ponte Selva
Quasi
certamente è da ricondurre alla pioggia intensa che è caduta in Val Seriana per
tutta la notte e nella mattinata di lunedì 23 maggio, lo smottamento che ha
interessato la strada provinciale verso Clusone appena dopo la diramazione di
Ponte Selva.
Alcuni
massi di medie dimensioni sono caduti sulla carreggiata attorno alle 13,
fortunatamente senza colpire veicoli in transito.
Più
che di un vero e proprio pendio, si tratta di un cedimento della scarpata di
sostegno ai tornanti sovrastanti. Per liberare la carreggiata e verificare la
sicurezza del transito sono intervenuti i vigili del fuoco di Clusone, con il
tecnico del Comune, la polizia locale e i volontari della Protezione Civile di
Clusone.
Se il
bel tempo si stabilizza, già nella giornata di martedì 24 maggio la Provincia
dovrebbe dar corso alla bonifica del breve tratto interessato.
L'Eco
di Bergamo 24 maggio 2016
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Sorpresa fusioni, il bonus è doppio
In Presolana 5 paesi pronti a dire sì
In Presolana 5 paesi pronti a dire sì
La sorpresa non è arrivata sotto
l’albero e nemmeno nell’uovo di Pasqua. Ai Comuni bergamaschi che negli ultimi
due anni hanno deciso di fondersi, diventando un’unica amministrazione, il
governo ha fatto un regalo speciale poco prima dell’approvazione del bilancio:
il bonus stanziato dal ministero è stato più che raddoppiato.
Tradotto in soldoni, Sant’Omobono Terme,
nato dalla fusione del paese capoluogo della Valle Imagna con Valsecca,
riceverà 554 mila euro, Val Brembilla (Brembilla fuso con Gerosa) 670 mila
euro. In tutta Italia sono stati distribuiti 30 milioni di euro a 37 Comuni.
È il premio per il coraggio avuto due anni fa e un incentivo per tutti gli
altri enti locali non ancora pronti al grande passo.
I due fortunati sindaci orobici si
fregano le mani: «A distanza di due anni sono completamente convinto della
bontà della scelta fatta - commenta Paolo Dolci, primo cittadino di
Sant’Omobono Terme -. Basta guardare i bilanci e le opportunità create dalla
fusione in un contesto nazionale di continui tagli. Gli abitanti del mio paese
possono vedere con i loro occhi quello che è stato fatto grazie al bonus:
ampliamento delle scuole medie di valle, 150 mila euro per potenziare la
Polizia locale, ristrutturazione del municipio. Il processo è stato faticoso
per la macchina comunale e le burocrazia, per il resto non ci siamo accorti di
nulla. Anzi, tutti i timori dei cittadini sono stati superati dalla realtà. La
priorità è offrire servizi di qualità e noi, nonostante siamo un piccolo Comune,
riusciamo ad offrirli».
La Valle Seriana procede a doppia
marcia, sul tema fusioni. La cinquina di Songavazzo, Onore,
Fino del Monte, Cerete e Rovetta, è pronta a ritrovarsi alle urne
per il referendum sulla fusione. «A luglio il Consiglio regionale si esprimerà
sul progetto già approvato dai cinque Consigli comunali - spiega il sindaco di
Songavazzo Giuliano Covelli -, e a novembre è previsto il referendum.
L’auspicio è che, dal primo gennaio del 2017, venga inviato un commissario che,
di concerto con i cinque sindaci, ”accompagni” i paesi fino alle elezioni del
2017». Per il nuovo unico Comune.
Altra cinquina, stessa valle e un po’
più di divisioni. A C ene, Gazzaniga, Fiorano, Vertova e Colzate
si parla di fusione dal 2014, da quando cioè il Consiglio comunale di
Vertova incaricò l’ex sindaco Riccardo Cagnoni di valutare e approfondire
l’ipotesi di una fusione tra i 5 comuni contigui che porterebbe a un Comune di
19 mila abitanti.
L'Eco
di Bergamo - 22 maggio 2016
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Foto de L'Eco di Bergamo
La Val di Scalve si svuota
Val Seriana, ci vogliono 80 milioni
per risolvere il problema viabilità
Nossana, sindaci sulle barricate
«Noi a secco e c’è chi ci guadagna»
Trovato morto l’uomo disperso da sabato
Allarme pesticidi nei fiumi e nelle falde
Da Arzago a Ponte Nossa limiti superati
Se su tutto il territorio nazionale le
acque di fiumi, laghi e torrenti sono sempre più contaminate da pesticidi, la
pianura padano-veneta non è certo indenne.
Da quest’area - che comprende Emilia
Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto - emergono dati preoccupanti sulla
contaminazione delle acque superficiali e sotterranee che superano anche di
parecchi punti percentuali la media italiana. La Bergamasca non fa eccezione
e stando ai dati del rapporto Ispra diffuso lunedì 9 maggio sia nelle acque
superficiali e che in quelle sotterranee si rilevano valori oltre i limiti di
numerose sostanze, come il glifosato, usato negli erbicidi.
Nella tabella delle acque superficiali
sono indicati valori oltre i limiti nei seguenti comuni: Bonate Sopra, Filago,
Ubiale Clanezzo, Albino, Bergamo, Ponte Nossa, Seriate, Mozzanica, Credaro,
Palosco, Sarnico, Mornico, Treviglio e Arzago.
Nella Bergamasca rilevazioni di acque sotterranee con valori oltre i limiti
sono state effettuate invece a Misano, Stezzano, Suisio e Treviglio.
L'Eco di Bergamo - 10 maggio 2016
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Le cascate del Serio? Sono
ghiacciate
L a
visione notturna della cascata è resa possibile grazie alla collaborazione
della Croce Blu di Gromo che punta i suoi potenti fari verso il dirupo da cui
l’acqua, liberata dalla diga del Barbellino attraverso lo scarico di
mezzofondo, precipita a valle con un rombo possente. Alla buona riuscita delle
aperture collaborano le forze dell’ordine, i giovani di Valbondione e le
associazioni del paese, oltre al Gruppo micologico Bresadola di Villa d’Ogna
con una mostra del fungo all’Osservatorio il 18 settembre, così come il
Consorzio di Maslana, con una suggestiva festa nell’antica borgata in data da
definirsi. Lo spettacolo delle cascate si può anche ammirare dal rifugio
Campèl, a circa 1600 metri lungo le piste di Lizzola, struttura gestita dalla
famiglia di Omar Sempreboni e aperta tutto l’anno.
L'Eco di Bergamo - 26 aprile 2016
Da giugno si riparte con le
aperture
Il
vento freddo che dalla notte di sabato ha soffiato sul nord Italia ha vestito
le cascate del Serio con un abito decisamente invernale.
Per
quanti sono saliti lunedì 25 aprile al rifugio Curò la sorpresa è stata del
tutto inaspettata. In una sola notte, infatti, il rivolo di acqua che precipita
dalla sommità della cascata, e sotto l’azione dal vento, ha dato luogo alla
formazione dei caratteristici ghiaccioli sui fianchi della parete. L’evento,
che si verifica generalmente nei mesi di dicembre e gennaio, si è così ripetuto
a primavera già iniziata.
Questo
mentre si aspettano le tanto amate aperture delle cascate per questo 2016. Come
lo scorso anno lo spettacolo si potrà ammirare per 5 volte da giugno a ottobre:
4 volte in diurna, dalle 11 alle 11,30 e una volta in notturna, dalle 22 alle
22,30. Il fantastico spettacolo offerto dall’acqua che precipita a valle con
triplice salto di 315 metri, è ormai diventato un classico appuntamento per
migliaia di persone che raggiungono Valbondione. L’Ufficio turistico di
Valbondione sta già predisponendo iniziative collaterali al triplice salto per
arricchire, con manifestazioni di spessore, il grande spettacolo della natura.
Afferma
in merito Michael Semperboni, responsabile dell’Ufficio: «Stiamo pensando a una
manifestazione a livello interregionale in occasione della prima apertura della
cascata. Come sempre, poi, vista anche la grande richiesta dello scorso anno, i
turisti potranno affidarsi anche per quest’anno a un accompagnatore tecnico
che, su prenotazione al nostro Ufficio (tel. 0346.44665), potrà guidarli a
gruppi fino alla cascata e potrà anche illustrare storia e tradizioni del
nostro territorio. Natura e cultura costituiscono un mix inscindibile per far
conoscere il nostro paese al turista e per indurlo poi a ritornare». Queste le
date di apertura della cascata: in diurna, sempre di domenica, il 19 giugno, 21
agosto, 18 settembre e 9 ottobre. In notturna sabato 16 luglio.
L'Eco di Bergamo - 26 aprile 2016
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Bella Valcanale, ma i parcheggi?
Dopo 25 anni si sblocca l’impasse
Dopo 25 anni si sblocca l’impasse
Con l’ok del Consiglio comunale di
Ardesio, dopo l’approvazione da parte dell’assemblea della Comunità montana
Valle Seriana e del Comune di Gromo, si accorcia sempre più l’attesa di veder
realizzato a Valcanale, in prossimità del laghetto, un parcheggio. Dopo 25 anni
di trattative e difficoltà, sarà realizzato in un’area a monte del lago e
consentirà ai turisti ed escursionisti che numerosi salgono a Valcanale di
poter parcheggiare i propri mezzi: 200 i posti a disposizione.
Di un parcheggio a Valcanale si parla da
decenni. È giudicato necessario per lo sviluppo turistico della località, luogo
di partenza del Sentiero delle Orobie, del Sentiero dei Fiori, di itinerari
nella natura che portano al rifugio Alpe Corte, al lago Branchino e a parecchie
alpi pascolive. Luoghi frequentati anche d’inverno da scialpinisti e
ciaspolatori. Ad illustrare la convenzione al Consiglio comunale, l’assessore
ai Lavori pubblici Bonaventura Fornoni. «Con questa convenzione – ha esordito –
la Comunità montana Valle Seriana cede a Pietro Zucchelli un suo terreno in
comune di Gromo per trasferirvi la sua attività di commerciante di legna da
ardere. In cambio la Comunità montana riceve un terreno dallo Zucchelli a Valcanale,
adatto per la costruzione di un parcheggio. Da perizie effettuate il valore dei
due terreni si equivale, quindi l’ente pubblico non dovrà sborsare denaro,
mentre per tutto quanto compete le spese di rito si farà carico lo Zucchelli.
La Comunità montana, a sua volta, cede in comodato d’uso al Comune di Ardesio,
per 30 anni, l’area di Valcanale e lì lo stesso Comune dovrà impegnarsi a
costruire il parcheggio entro cinque anni».
Critico il capogruppo di minoranza Yvan
Caccia che alla permuta avrebbe preferito «un bonario accordo con il
proprietario o, visto che la legge lo consente, un esproprio». Per la
realizzazione del parcheggio si andranno a spendere circa 250 mila euro. Cifra
che potrà essere reperita, se la norma lo consentirà, grazie anche all’avanzo
di amministrazione, che è di circa 800 mila euro.
Il Consiglio ha anche approvato, a
maggioranza, il bilancio di previsione per il prossimo triennio che pareggia,
per il 2016, sui 5 milioni e 122 mila euro, per il 2017 sui 3 milioni e 801
mila euro e, per il 2018, sui 3 milioni e 734 mila euro.
L'Eco di Bergamo - 2 aprile 2016
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La Lega di Gazzaniga denuncia:
«Ancora fil di ferro contro
i motociclisti, gesto da vigliacchi»
Foto del Corriere della Sera
Il consigliere comunale Ongaro: «Un’azione che mira a
ferire e danneggiare gli amanti della montagna. È grave che certi eventi si
ripetano, già accaduti in passato»
«Ritrovati
nei giorni scorsi, lungo i sentieri che dalla località Rovaro di Gazzaniga
portano in Ganda,
fili di ferro posti all’altezza di circa un metro, finalizzati ad intralciare
il passaggio di ciclisti e motociclisti, e molto pericolosi anche per gli
escursionisti che in questi giorni di festa hanno affollato i sentieri della
Valle Seriana»: questa la denuncia della sezione della Lega Nord di Gazzaniga,
in un comunicato stampa.
«Nei
giorni scorsi — commenta Alberto Ongaro, capogruppo della Lega in Comune — un
gruppo di escursionisti, residenti in zona, ha fatto questa triste,
nonché pericolosissima scoperta. Si tratta di un gesto da vigliacchi, che mira
chiaramente a ferire e danneggiare gli amanti della montagna. Quello che è più
grave però è il ripetersi di questi eventi. Non è la prima volta infatti che
avvengono episodi simili e già nei mesi scorsi erano state ritrovate trappole
dello stesso tipo lungo alcuni sentieri dell’Alta Valle Seriana. Inoltre —
prosegue il consigliere del Carroccio — essendo chiara la difficoltà
nell’identificare i responsabili, l’invito che possiamo fare a chi pratica questi
itinerari è quello di prestare la massima prudenza possibile, tenendo sempre
presente la segnaletica per il transito dei mezzi motorizzati. Infine facciamo
appello gli escursionisti perché segnalino qualsiasi comportamento sospetto che
possa essere d’aiuto all’individuazione dei responsabili. Da parte nostra –
conclude Alberto Ongaro – abbiamo già provveduto ad allertare circa l’accaduto
le autorità competenti».ù
Ad
aprile del 2014 si era verificato il caso più clamoroso. Un motociclista aveva filmato
i fili di ferro tesi lungo i sentieri della Val Brembana, a Dossena.
Il
Corriere della Sera - 31 marzo 2016
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Non solo sci, la montagna cambia
E la Val Seriana fa il pieno
E la Val Seriana fa il pieno
Focus di Legambiente e Vivitalia su un
turismo montano che cambia, tra mille opportunità.
Il mercato legato allo sci tradizionale
in Italia è in declino: a dirlo sono i numeri di diversi rapporti, a cominciare
dall’International Report on Snow and Mountain Tourism del 2015, elaborati da
Legambiente e Vivilitalia, che confermano l’inesorabile calo dei classici sport
invernali. Parallelamente si registra un aumento d’interesse per discipline più
legate all’ambiente, come le ciaspole e lo sci alpinismo. Si
tratta di una tendenza che trova riscontro in gran parte dei Paesi europei,
dove si sono moltiplicate vacanze tendenzialmente più brevi, ma con richieste
più esigenti e attente alla qualità dei servizi e dell’ambiente.
«In molte località l’offerta turistica
invernale punta esclusivamente alla monocultura dello sci, alimentando
consuetudini particolarmente impattanti: grandi quantità di acqua ed energia
spese per l’innevamento artificiale, il continuo ampliamento dei comprensori
sciistici in aree sensibili e protette, l’aumento di traffico e smog per la
sciata mordi e fuggi del fine settimana, il business delle seconde case che
divorano suolo – sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente
Lombardia – Il turista, però, oggi ricerca un turismo alimentato dal
desiderio di esperienza, prima che di consumo, che coinvolga sport, contatto
con la natura, tradizioni gastronomiche e scoperta delle culture locali».
Il turismo montano in Lombardia
nell’ultimo anno ha fatto registrare un segnale di ripresa (1%). Per quanto
riguarda il 2015, nel suo complesso, grazie ad un inverno freddo e ad un’estate
calda, il quadrante montano è il solo a presentare risultati positivi per le
presenze (+9,7%). Scendendo nel dettaglio: nei 42 comuni di fascia prealpina
della provincia di Bergamo si sono registrate 83.000 presenze nel settore
alberghiero, numeri che crescono se si considerano anche le strutture non
alberghiere: 164.400 presenze, in particolare nella zona della Val Seriana.
Dati che segnano un miglioramento della situazione rispetto all’anno precedente
(+30%), con un particolare incremento della presenza degli stranieri nel
territorio (+27% rispetto al 2014).
Per quanto riguarda la provincia di
Brescia si registra un aumento del 40% delle presenze rispetto al 2014, con una
forte crescita dei pernottamenti in rifugio. Anche per la Valtellina i dati
sono in positivo: + 6% di presenze, con un incremento dei turisti provenienti
dall’estero, in particolare da Belgio e Olanda (+12,10%). Tra le località più
frequentate Bormio, che registra i numeri migliori nel mese agosto, seguito da
Valdisotto, Valfurva e Valdidentro.
La settimana bianca ad esempio, un
must per la maggior parte delle famiglie fino alla fine degli anni novanta, ha
cambiato caratteristiche: è diventata sempre meno legata alla pratica dello sci
da discesa o da fondo e sempre più ricca di proposte alternative, spesso anche
più economiche. Lo sci tradizionale, infatti, è diventato dispendioso per
molte famiglie che non riescono a sostenere costi elevati per le attrezzature e
gli impianti di risalita, ma soprattutto è insidiato da pratiche di fruizione
dell’ambiente montano più collettive: una discesa sugli sci è solitaria per
definizione, mentre una ciaspolata o una passeggiata di Nordic Walking sono
attività preferite perché ritenute più socializzanti. Tutto ciò ha
contribuito a un allontanamento della popolazione italiana dallo sci alpino che
ha fatto precipitare i praticanti di questa attività dal 5% della popolazione
italiana al 2% nel periodo compreso tra il 1990 e il 2013.
«Il cambiamento in corso del turismo
legato alla montagna – ha spiegato Angelo Gentili, responsabile Legambiente
Turismo - è sempre più evidente. Assistiamo a una vera e propria
moltiplicazione delle pratiche più soft e meno invasive che accompagnano la
modifica degli stili di vita delle persone, garantendo per la montagna un
allungamento significativo della stagione e nello stesso tempo la diffusione di
una serie di attività come le ciaspole, lo sci alpinismo e l’escursionismo,
con un impatto molto meno significativo anche rispetto all’impiantistica e alla
conservazione del patrimonio paesaggistico e naturalistico delle aree montane».
Il turismo legato alla montagna, infatti,
non è in calo, come registrato dagli ultimi dati diffusi da Federalberghi, ma
fa evidenziare un cambiamento legato alle nuove esigenze dei turisti e alle
attività che preferiscono praticare, alla crescita dei cosiddetti Slons,
acronimo che sta per «snow lovers no skiers», ovvero coloro che amano la neve
ma non praticano lo sci. A ciò si aggiungano anche le difficoltà
di innevamento derivanti dagli inverni sempre più miti che si stanno
succedendo. Oggi, infatti, non si parla più di turismo dello sci, ma bensì di
turismo della neve e della montagna d’inverno. Si cercano nuovi modi di vivere
la montagna, con discipline più slow come lo sci nordico, il winter trekking e
le escursioni con le ciaspole. Queste ultime, ad esempio, sono passate dai
322.000 praticanti in Italia nel 2010/11 ai 480.000 praticanti registrati nel
2013/14, con un aumento di oltre il 49%. Parallelamente sono diminuiti i
praticanti dello snowboard, passando dai 590mila del 2010/11 ai 496mila del
2013/14, con una diminuzione percentuale del 16%. Appena apprezzabile, +0,8%,
l’incremento nei praticanti dello sci (discesa e fondo), segno inequivocabile
che questo settore ha raggiunto un livello di maturità che non riserverà
sorprese positive in futuro. È vero e proprio boom invece per la pratica del
Nordic Walking, le passeggiate con i bastoncini arrivati nel nostro Paese
appena 8 anni fa dalla Finlandia. Allora gli istruttori di questa disciplina
erano solamente due, mentre oggi se ne contano oltre 3000. A tutto ciò si
aggiunga un’importanza sempre maggiore riservata dal turista/consumatore alla
qualità dell’accoglienza, del benessere e della gastronomia: aspetti sempre più
importanti nella scelta della vacanza.
L'Eco di Bergamo - 20 marzo 2016
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Motoslitte,
uno scempio in Val di Scalve
Gioiello
trasformato in circuito puzzolente
Da un
lettore ci è arrivata un’email molto approfondita in cui parla dello scempio
delle motoslitte nella Conca dei Campelli, in alta Valle di Scalve corredando
il suo intervento con diverse fotografie esplicative.
«Con la presente desidero richiamare
l’attenzione sulle Zone di Protezione Speciale e Sito di importanza Comunitaria
dell’Alta Val di Scalve. In particolare, tutta la zona definita “Conca dei
Campelli”, ovvero la porzione di territorio che dalla località “Forni” nel
comune di Schilpario sale fino al “Passo dei Campelli” (e segnalo anche oltre,
sconfinando in territorio della provincia di Brescia) è completamente asservita
all’uso fuoristradistico di motoslitte, in completo spregio delle norme
vigenti. Immagino che se i free-climber e i fotografi danno disturbo, a maggior
ragione questo non deve essere permesso ai fuoristradisti delle motoslitte».
Foto del L'Eco di Bergamo
«Mi
permetto di far notare che l’intera zona rappresenta un ambiente “dolomitico”
di rara bellezza, il più spettacolare e accessibile dell’intera provincia
bergamasca. Una piccola vallata che potrebbe diventare un paradiso per la
fruizione “dolce” di un ambiente letteralmente fantastico. Si potrebbero
svolgere attività turistiche in armonia con la fragilità di un’area di tale
pregio, ma invece noi bergamaschi l’abbiamo trasformato in un puzzolente
circuito per motoslitte».
« In
Alto Adige ci organizzerebbero, per esempio, ciaspolate, attività di
scialpinismo, sci di fondo, magari slitte trainate da cavalli affinché anche
persone anziane o disabili possano godere di tale sconfinata bellezza. E
immaginiamo quindi tutto l’indotto che farebbe lavorare decine di persone. E la
Conca dei Campelli si conquisterebbe le copertine di riviste come Bell’Italia o
Bell’Europa e l’afflusso di turisti eco-consapevoli ben disposti a spendere pur
di poter fruire di uno scenario di boschi, pascoli e vette di così
straordinaria bellezza e di relativamente facile fruibilità. Noi invece
facciamo divertire poche decine di ragazzotti, rozzi e spesso violenti (provate
a chiedere soltanto di ridurre la velocità e verrete prontamente insultati,
come è successo a me), completamente ignoranti del valore del territorio su cui
vanno a sfogare la loro voglia di rumore, di gas di scarico, di salti più o
meno acrobatici».
Sul
monte che sovrasta la strada che sale al Passo Campelli, ben visibili
(ingrandendo la foto) le tracce delle motoslitte arrampicatesi lungo il
versante
Sul monte che sovrasta la strada che sale al
Passo Campelli, ben visibili (ingrandendo la foto) le tracce delle motoslitte
arrampicatesi lungo il versante
«Mi
rivolgo a tutti gli enti proposti alla tutela di questo prezioso territorio: il
Parco delle Orobie, il Corpo Forestale dello Stato, la Comunità Montana della
Valle di Scalve, il comune di Schilpario (che già si premura di incassare le
tariffe dei parcheggi e basterebbe poco per far si che l’addetto al servizio
avvisi prontamente la Forestale, visto che puzza e rumore si avvertono per
molti chilometri di distanza e tenuto conto che le motoslitte partono proprio
in prossimità dei parcheggi). Faccio appello a tutti costoro, ma anche alle
centinaia di escursionisti affinché si indignino e non accettino passivamente
che la montagna venga violentata. E chiedo anche il coinvolgimento delle associazioni
ambientaliste, del Club Alpino Italiano, degli organi di informazione e di
stampa a cui invio questa e.mail in copia conoscenza sperando in un’ampia
diffusione».
L'Eco di Bergamo - 1 marzo 2016
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Pochi e sempre più anziani
La Val di Scalve si svuota
Una popolazione in costante diminuzione
e sempre più «vecchia», che oggi conta il 37% degli abitanti con più di 60
anni.
Se davvero venisse presa in
considerazione la proposta di legge firmata, tra gli altri, dal deputato Pd
Giuseppe Guerini, non solo sparirebbero tutti i comuni della Valle di Scalve,
ma anche fondendoli tutti insieme, i quattro non basterebbero a garantire una
popolazione sufficiente per poter essere considerati un Ente amministrativo a
sé stante. Si, perché in Valle di Scalve, quando si parla di demografia non ci
si può che mettere le mani nei capelli.
I numeri qui parlano chiaro e raccontano
di una montagna che va sempre più verso lo spopolamento: una popolazione in
continua e costante diminuzione, una popolazione sempre più «vecchia», che oggi
conta il 37% degli abitanti con più di 60 anni. La diminuzione di popolazione
si registra su tutta la Valle: se all’inizio degli anni Settanta si
contavano più di cinquemila abitanti (per la precisione 5.355 nel 1971), oggi i
numeri sono decisamente più bassi.
Al 31 dicembre scorso gli uffici
anagrafe dei comuni hanno contato solo 4.236 anime: il 20,90% in meno in quarantaquattro
anni.
L'Eco di Bergamo - 28 febbraio 2016
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Val Seriana, ci vogliono 80 milioni
per risolvere il problema viabilità
Definire le priorità, fare sistema,
reperire risorse. In una parola, quella scandita dal sindaco di Piario, Pietro
Visini, al termine del suo intervento: «Cominciamo». La Valle Seriana soffre
del complesso del «figliolo abbandonato», in tema di viabilità e
infrastrutture.
È sotto gli occhi di tutti che, negli
ultimi anni, non si è fatto che parlare di Valle Brembana. Ecco, ora tocca a
noi», hanno ricordato i sindaci seriani (26 quelli presenti) riuniti lunedì
sera 22 febbraio nella sala Viterbi di via Tasso, ospiti del presidente della
Provincia Matteo Rossi che li ha invitati «insieme a quelli scalvini, e
quelli confinanti dell’hinterland, per aprire un dibattito sulla viabilità.
Nella tenaglia dei fondi zero, l’arma
per fare pressing su ministero, Anas e Regione da cui i soldi «si possono
ottenere» è una: avere le idee chiare, «quindi vi chiediamo di definire una
lista delle priorità: se riusciamo a creare un sistema Val Seriana, avremo la
forza di ottenere i fondi», ha detto il presidente Rossi e
ripetuto il consigliere provinciale delegato alla Viabilità, Pasquale Gandolfi,
introducendo l’incontro.
Al termine di quasi due ore di relazioni
e dibattito ne è uscito un elenco di criticità e opere per risolverle che vanno
dal prolungamento del Tram delle valli fino a Vertova alla variante di Cerete,
da quella di Ponte Selva-Clusone alla rotatoria di Ponte Nossa fino al semaforo
di Colzate, il ponte di Cene, l’accessibilità all’ospedale di Piario e lo
scavalco del rondò delle valli. Otto interventi da quasi 80 milioni di euro in
tutto .
L'Eco
di Bergamo - 23 febbraio 201
------------------------------Nossana, sindaci sulle barricate
«Noi a secco e c’è chi ci guadagna»
I primi cittadini di Ponte Nossa,
Premolo e Parre annunciano battaglia dopo una decisione del Pirellone.
La Direzione generale Ambiente, energia
e sviluppo sostenibile di Regione Lombardia nelle scorse settimane ha dato l’ok
sulla compatibilità ambientale delle richieste avanzate da Uniacque e Abm. Il
gestore unico, che attualmente grazie alla Nossana dà da bere a quasi 210 mila
abitanti di Bergamo città e altri 30 paesi, chiede di aumentare da 800 litri al
secondo a 1.000 il suo prelievo e Abm ne vuole 500 litri al secondo.
Ora, per entrambe le istanze da Milano è
giunto un «giudizio positivo in ordine alla compatibilità ambientale». Di
fatto, la premessa all’ok definitivo. Che verrà, se verrà concesso, dopo il
pronunciamento dell’Ato. L’Ambito territoriale deciderà se concedere l’ok a
Uniacque, ad Abm – che però risulta in liquidazione –, a entrambe o – opzione
più improbabile – a nessuna delle due società.
«Faremo ricorso al Tribunale supremo
delle acque», annunciano all’unisono i tre sindaci Stefano Mazzoleni per Ponte
Nossa, Omar Seghezzi per Piario e Danilo Cominelli per Parre.
Per diversi motivi: la quantità di acqua necessaria a tenere in vita il Serio,
il mancato utilizzo – a loro dire - dei pozzi montani di Uniacque che
potrebbero evitare lo svuotamento della Nossana e i dubbi sulla tenuta di
Uniacque. Dal canto suo, il presidente Paolo Franco getta... acqua sul fuoco:
«I tre Comuni sono anche nostri soci – dice –, vedremo se ci sarà una
possibilità di dialogo.
L’acqua è un bene comune, per tutti,
così come gli ospedali e le infrastrutture. E Uniacque è una società che
distribuisce servizi: grazie a una maggiore disponibilità di questa risorsa,
potremo distribuire acqua non più soltanto agli oltre 200 mila cittadini ora
serviti dalla Nossana, ma a più utenti».
L'Eco di Bergamo - 31 gennaio 2016
--------------------- Scivola, l’amico cade per soccorrerlo
Doppio salvataggio in Valcanale
Doppio salvataggio nel pomeriggio di
mercoledì 20 gennaio per i tecnici della VI Delegazione Orobica del Soccorso
alpino.
Due escursionisti bresciani, uno di 70
anni di Gussago e l’altro di 71 anni di Brescia, si trovavano in località
Valcanale, a circa 1300 metri di quota, nei pressi delle ex piste da sci. La
presenza di ghiaccio sul terreno ha causato lo scivolamento di uno di loro; si
è fermato sul pendio ripido dopo una decina di metri e ha riportato la fattura
di una caviglia.
L’amico ha cercato di raggiungerlo ma è
scivolato a sua volta, per molti metri, andando a sbattere contro alcune
sporgenze rocciose. La caduta gli ha provocato trauma cranico escoriazioni e
contusioni al torace. Sono stati recuperati con il verricello da parte
dell’eliambulanza, che ha sempre a bordo il tecnico di elisoccorso del Corpo
nazionale soccorso alpino e speleologico.
Sul posto anche le squadre territoriali,
con sei tecnici. L’uomo ferito alla caviglia è stato accompagnato
all’ambulanza, che si trovava nella strada sottostante. L’altro invece è stato
portato direttamente in ospedale a Bergamo
Il Soccorso alpino insiste in questi
giorni nel segnalare una situazione che presenta rischi, soprattutto in
prossimità del limite della neve. Il terreno ghiacciato è insidioso, è
necessario essere alpinisti esperti e attrezzati.
In caso di dubbi, contattate le Stazioni del Soccorso alpino presenti sul
territorio dell’itinerario che intendete programmare, per avere informazioni
precise contattate le Stazioni del Soccorso alpino presenti sul territorio
dell’itinerario che intendete programmare, per avere informazioni precise. Tutti
gli indirizzi e i numeri di telefono sono pubblicati sul sito www.sasl.it.
Bergamonews
- 21 gennaio 2016
------------------------------Trovato morto l’uomo disperso da sabato
nei boschi sopra Parre
L'allarme è stato lanciato intorno alle 15 di lunedì 18 gennaio: le squadre del soccorso alpino sono partite in elisoccorso per perlustrare la zona alla ricerca dell'uomo.
E’ stato ritrovato privo di vita l’uomo di 69 anni disperso da sabato 16 gennaio sul monte Vaccaro, sopra Parre.
E’ stato ritrovato privo di vita l’uomo di 69 anni disperso da sabato 16 gennaio sul monte Vaccaro, sopra Parre.
R.B., queste le sue iniziali, residente nella zona, era uscito di casa per fare una passeggiata. Ma aveva poi fatto perdere le proprie tracce.
L’allarme è stato lanciato nella mattinata di lunedì 18 gennaio dai familiari, che si sono accorti della sua assenza.
Le squadre del soccorso alpino erano partite in elisoccorso per perlustrare la zona alla ricerca dell’uomo.
L’auto era stata ritrovata nel primo pomeriggio sul monte Alino.
Le squadre territoriali e l’elicottero decollato dall’elibase di Caiolo hanno sorvolato poi la zona del Monte Vaccaro. Fino alle 17, quando l’uomo è stato ritrovato privo di vita nella zona verso il monte Secco.
Bergamonews - 18 gennaio 2016
---------------------------
Scivola sulla neve per 150
metri e cade,
muore alpinista sulla Presolana
Secondo le prime informazioni la vittima, residente in provincia di Milano,
sarebbe scivolato lungo il sentiero chiamato Calvario, via che si incontra
prima di arrivare al canalone Bendotti.
Foto di Bergamonews
Ennesimo incidente in montagna
a causa del ghiaccio
La vittima dell’incidente in montagna è B.P.,
56 anni, residente a San Donato Milanese.
Secondo le prime informazioni la vittima, residente in
provincia di Milano, sarebbe scivolato lungo il sentiero chiamato Calvario, via
che si incontra prima di arrivare al canalone Bendotti.
L’uomo sarebbe scivolato sulla neve per oltre 150
metri finendo poi in una valletta. Il soccorritori del 118 stanno cercando di
raggiungere la zona per recuperare il cane dell’alpinista deceduto.
La persona coinvolta nell’incidente in montagna è
deceduta.
Bergamonews 17 gennaio 2016
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In vista dell’approvazione del progetto di fusione nei singoli consigli comunali, a Rovetta, Fino del Monte, Onore, Songavazzo e Cerete arrivano le assemblee pubbliche in cui le amministrazioni comunali condivideranno con i cittadini il progetto a cui stanno lavorando da mesi. I cinque comuni progettano di diventare un’unica realtà municipale che conterà 8.440 abitanti e si estenderà su un territorio di 67,6 chilometri quadrati, compresa fra Castione della Presolana e Clusone.
Comune unico in Val Seriana:
i sindaci incontrano volontariato e realtà religiose
Proseguono gli incontri con le parti sociali in Val Seriana, nell'ottica della costituzione del Comune Unico: il 13 gennaio a Rovetta con le associazioni di volontariato, il 15 con le realtà religiose. Poi toccherà alla cittadinanza.
Il 2016 sarà l’anno decisivo per la nascita del comune unico nell’altopiano dell’alta Val Seriana: dopo l’approvazione del progetto nei consigli a febbraio o marzo, l’istanza di fusione arriverà sul tavolo di Regione Lombardia, che procederà ad indire il referendum in cui sarà la popolazione a decidere. Già in autunno si andrà alle urne: nel caso in cui in tutti i cinque comuni vincesse il sì, arriverebbe un commissario prefettizio che, in collaborazione con i 5 attuali sindaci, traghetterebbe il nuovo comune sino alle nuove elezioni nella primavera 2017. Se, invece, anche in un solo comune vincesse il no, il progetto salterebbe.
L’importanza decisiva della scelta referendaria induce, quindi, i sindaci che hanno intrapreso la via della fusione ad incontrare nelle prossime settimane i cittadini per illustrare il loro lavoro, per discutere vantaggi e svantaggi e chiarire dubbi e perplessità legittimamente sorti in questi mesi.
Già nel dicembre dello scorso anno le amministrazioni comunali hanno iniziato gli incontri con le parti sociali del territorio: il 16 dicembre a Songavazzo con le associazioni sportive e il 18 a Cerete con le rappresentanze di categoria. Si riprende mercoledì 13 gennaio a Rovetta con le associazioni di volontariato e si conclude venerdì 15 ad Onore con le realtà religiose.
Da settimana prossima iniziano anche le assemblee pubbliche aperte a tutta la cittadinanza: si parte mercoledì 20 gennaio, alle ore 20:30, nella sala consigliare del municipio di Cerete, poi venerdì 22 nella sala riunioni (sopra la posta) di Songavazzo, mercoledì 27 a Fino del Monte, venerdì 29 ad Onore e, per finire, mercoledì 3 febbraio a Rovetta.
Bergamonews - 13gennaio 2016
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