sabato 1 ottobre 2011

Alla Fiera di Bergamo tutto sulla montagna. Al via «Alta quota» con 160 espositori


In vetrina anche le valanghe e le formule per prevenirle

«La prevenzione del pericolo valanghe» è il titolo della conferenza che si terrà stamattina, alle 9, nella sala congressi dell'Ente Fiera Promoberg di Bergamo, in occasione di «Alta quota 2011». Organizzata dal Soccorso alpino speleologico lombardo e dal Servizio valanghe italiano del Cai, l'incontro vede la partecipazione di Hansueli Rhyner, guida alpina e ricercatore presso il Wsl - Institut für Schnee und Lawinenforschung -, il primo centro mondiale per le ricerche nivologiche. «Il numero delle vittime negli ultimi anni è diminuito – dice Renato Ronzoni, delegato VI Zonaorobica soccorso alpino durante la presentazione dell'evento –, ma bisogna sempre stare all'erta.

La prevenzione è molto importante, per tenere un comportamento corretto durante l'escursione ed evitare così il pericolo alla base».
«Il soccorso è fondamentale, ma lo è ancora di più non aver bisogno del soccorso – ha sottolineato Rhyner –. Ci sono due modi principali per fare educazione: il primo consiste nel dare delle regole, spiegando ad esempio il metodo della riduzione del rischio. Il problema è che si possono riscontrare degli errori all'interno e se la persona non ha altre conoscenze, non riesce a superare l'ostacolo. In alternativa si può insegnare come interpretare la situazione, capire i fattori che potrebbero determinare una valanga e muoversi di conseguenza sul terreno.

Ma anche qui ci sono debolezze: l'ideale sarebbe potere combinare entrambi i metodi». Importante anche la sinergia che si può creare tra le diverse realtà che operano nel settore. «Spesso sono i
professionisti le vittime più frequenti – ha detto Rhyner –. Gli incidenti accadono non perché le persone non conoscano la neve, ma perché sottovalutano il fattore umano, che porta ad agire diversamente quando si è in gruppo.

È comunque necessario fare informazione, a partire dalle scuole; cercando di usare anche i new media, come Facebook e internet, per riuscire a ampliare il target a cui rivolgersi. I modelli utilizzati prevalentemente (la griglia 3x3 della valutazione e della decisione e l'Mrg, il Metodo di riduzione grafico, ndr) sono complessi, bisognerebbe renderli più semplici».
Negli ultimi trent'anni ogni decisione proveniva, infatti, dalla valutazione dell'empirica prova del blocco di slittamento e del calcolo del rischio in base al grado di pericolo, alle caratteristiche del terreno e al comportamento umano. «Il tempo di ritrovamento dei corpi sepolti dalle valanghe è passato da 40 a 25 minuti – ha concluso Rhyner –. Ma c'è ancora molta strada da fare: l'educazione e la prevenzione costituiscono il primo passo per poter ancora migliorare».

Giada Frana - L'Eco di Bergamo - Sabato 01 Ottobre 2011 PROVINCIA, pagina 40

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