Valle Seriana, Val di Scalve

Dissesto idrogeologico:
varato un piano di lotta e prevenzione



Nell’ultimo anno la Comunità montana Valle Seriana ha espresso con decisione la propria posizione, investendo molte risorse per la sistemazione e la prevenzione di possibili fenomeni di dissesto idrogeologico.

Nella convinzione che la soluzione del problema passa dalla prevenzione, è stato deciso che circa 2 milioni di euro verranno stanziati con assestamento di bilancio.
Saranno suddivisi in molteplici interventi a favore del territorio seriano. I fondi provengono da risorse dell’ente, redistribuzione del reticolo idrico minore (derivante da convenzioni stipulate con i Comuni per la gestione del reticolo idrico di cui sentiremo parlare a breve, perché una di queste è in scadenza), dalla Regione Lombardia e dal riparto del fondo comune dei Consorzi Bim del Serio e dell’Oglio.

Alberto Bigoni, presidente della Comunità montana Valle Seriana, accompagnato dal geometra Priscillo Balduzzi, responsabile di Lavori pubblici, Patrimonio e Territorio della Comunità montana e dal geologo Amadio Poloni, consulente dell’ente, in un sopralluogo ha presentato alcuni interventi messi in campo dall’ente.
«Quando si parla di dissesto idrogeologico si fa riferimento a problemi idraulici che richiedono soprattutto interventi di sistemazioni di alvei dei torrenti e sponde, oppure problemi gravitativi nel caso di cadute massi che rivedono il posizionamento di barriere o reti paramassi», precisa il geologo Poloni.

Bigoni spiega che negli ultimi mesi vi è stato un notevole incremento delle segnalazioni. «Abbiamo ricevuto oltre 200 segnalazioni dalle amministrazioni comunali, tra queste abbiamo individuato e programmato circa 60 interventi».
L'Eco di Bergamo - 18 novembre 2015
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A 2.500 di quota con il buio.
Recuperati (e bacchettati)
Una coppia di milanesi si è persa sulla Presolana alle 17.30. I tecnici: «Ogni escursione va programmata per non mettere a rischio la vita delle persone»
Si sono persi sulla vetta della Presolana, venerdì pomeriggio 6 novembre. Quando ha iniziato a calare il buio e si sono resi conto che non ce l’avrebbero fatta a ritrovare la strada da soli, erano a 2.500 metri di altitudine. Così una coppia di milanesi di 51 e 52 anni è stata recuperata dagli uomini del Soccorso alpino.
L’allarme è scattato intorno alle 17.30. I tecnici sono partiti immediatamente. Conosco la zona palmo a palmo. Mantenendo il contatto telefonico, sono riusciti ad avere indicazioni utili per localizzarli con precisione. I due escursionisti si trovavano in cresta fra la Presolana orientale e quella centrale, a circa 2.500 metri di altitudine. È stato loro indicato come punto di riferimento la Croce della Centrale, mentre i tecnici li raggiungevano a piedi, risalendo il canale Bendotti, dopo avere lasciato i mezzi fuoristrada al rifugio Cassinelli. La discesa è avvenuta per mezzo di calate con corde perché il posto è molto impervio. I due alpinisti sono stati riaccompagnati a valle, illesi, alcune ore dopo.
«Quando si programma un itinerario in quota - ricorda il Soccorso alpino - è fondamentale calcolare con precisione i tempi per il rientro, in particolare l’ora del tramonto. In questo periodo il buio sopraggiunge in poco tempo e può rendere tutto molto più complicato e rischioso, sia per le persone che si trovano in difficoltà, sia per i soccorritori». E poi: «Non bisogna esitare a chiedere immediatamente soccorso, non appena si capisce di non essere più in grado di procedere. Poche ore di luce a disposizione infatti possono determinare l’esito dell’operazione, perché con l’oscurità ogni movimento si complica e i tempi si allungano ulteriormente. I tecnici del soccorso alpino sono persone che conoscono il loro territorio nei minimi dettagli e questo consente loro di muoversi con grande competenza ma in montagna il rischio non è mai nullo, neppure per gli esperti: ecco perché rispettare poche regole di base significa non mettere in pericolo la vita delle persone».
 Corriere della Sera – 7 novembre 2015
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Valle Seriana: contributi per 435mila €
Si sistemerà pure la strada per il Pora


Si tratta di somme considerevoli: 435.500 euro assegnati all’alta Valle Seriana, 200.909 alla media valle e 105 mila euro alle valli Borlezza e Seriana.
Sono gli stanziamenti, ordinari e straordinari, che il Consorzio del bacino imbrifero montano (Bim) del Lago di Como e fiumi Brembo e Serio, insieme al Bim dell’Oglio hanno destinato alla Comunità montana Valle Seriana, nella convinzione che, in questo campo, «prevenire è meglio».
Per diversi interventi in alta Valle Seriana, la Comunità montana interverrà direttamente, tramite il suo ufficio tecnico, con interventi per una somma pari a 218.670 euro. Circa 50 mila verranno utilizzati per il consolidamento degli argini della valle «Via delle serre» a Clusone; altrettanti per la sistemazione del dissesto in valle Calchera, a Gorno, e ancora 50 mila per il completamento della regimazione idraulica del torrente Vanecla, a Rovetta. L’assemblea ha inoltre stanziato 68.670 euro per la realizzazione di alcuni punti del sistema di videosorveglianza Thor a Piario, Villa d’Ogna, Clusone e Ardesio.
Le somme assegnate ai Comuni dell’alto Serio per numerosi interventi ammontano complessivamente a poco più di 217 mila euro: da segnalare che Castione con 50 mila sistemerà la strada per il Pora. Altre somme, non riferite al dissesto, sono state assegnate a Comuni o enti: a Gromo 40 mila euro per il completamento di un tratto della pista ciclabile.
Per la media Valle Seriana, dei 200.909 euro, 85.835 saranno utilizzati direttamente dalla Comunità montana e in parte (85 mila euro) sono destinati ai Comuni della media Valle Seriana. Sempre l’ente comunitario con 45 mila euro installerà punti di videosorveglianza Thor a Cene e Ranica.
L’Eco di Bergamo – 4 novembre 2015

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2° Festa della Croce Rossa – Sede Territoriale Alta Val Seriana – Gorno



Vogliamo condividere con voi un ottimo traguardo…
Vogliamo raccontarvi chi siamo…
Ma soprattutto, vogliamo raccontarvi quello che facciamo e perché lo facciamo…



Venerdì 9, sabato 10 e domenica 18 ottobre siamo felici di invitarvi ed avervi con noi alla “2ª Festa della Croce Rossa Italiana - Sede Territoriale Alta Val Seriana” a Gorno.


Il programma prevede:

Venerdì 9 ottobre
Ore 18.00: inaugurazione della nuova sede di Via Madonna
Esposizione delle attività svolte dal gruppo sul territorio
A seguire aperitivo musicale “Aperigigi” offerto alla popolazione
Sabato 10 ottobre
Ore 9.00: esercitazione dimostrativa presso il Polo Scolastico
Ore 19.00: apertura cucine “Cena con la C.R.I.” presso l’Area Feste
A seguire: Intrattenimento musicale con “Duo Dance”, animazione per bambini, gioco della tombola
Ringraziamenti ed estrazione biglietti della sottoscrizione a premi
 
Domenica 18 ottobre
Ore 8.30: Esercitazione Provinciale C.R.I. di Protezione Civile alla miniera di “Costa Jels”.
Si ringraziano per la preziosa Collaborazione: Comune di Gorno - Pro Gorno - Ecomuseo Miniere di Gorno - Distretto Culturale 3PGO - ADMO Sez. Val Seriana Val di Scalve - Promoserio
 Vi Aspettiamo!
 I Volontari della Croce Rossa Italiana - Sede Territoriale Alta Val Seriana

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Le montagne bergamaschecontinuano a franare:
massi su Valbondione




Alcuni massi si sono staccati da una parete rocciosa nella zona della Bandera a Valbondione: per fortuna non sono arrivati sulle abitazioni ma per precauzione cinque famiglie sono state evacuate. 


Franano ancora le montagne bergamasche: nella mattinata di mercoledì 23 settembre dei grossi massi si sono staccati da una parete sopra Valbondione, costringendo i vigili del fuoco e i tecnici dello Ster a evacuare in via precauzionale cinque famiglie.

Solamente una settimana fa, a San Pellegrino, un'altra frana aveva fatto piombare sulle abitazioni di via Pregalleno un masso enorme dal peso di circa 9 tonnellate che per fortuna ha causato solo danni materiali alla veranda di una casa e al deposito della Sanpellegrino spa.

I massi franati mercoledì mattina sono arrivati fino al deposito dei mezzi della Sab nella zona della Bandera, all'inizio del paese, mentre la corsa di altri è stata interrotta da un vallo realizzato artificialmente proprio per prevenire eventuali cadute massi.

La frana sembra non abbia causato danni, nemmeno per la viabilità visto che i massi non sono arrivati fino alla strada: vigili del fuoco e tecnici dello Ster stanno svolgendo i sopralluoghi necessari per capire se altri massi potrebbero rotolare verso valle dalla parete rocciosa e per dare il via libero al rientro in casa delle famiglie evacuate.


Bertgamonews - 23 settembre 2015

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Cade un sasso sulla strada


No al transito da Camai a Valzurio 

 
La strada da Camai a Valzurio, sul territorio comunale di Oltressenda Alta è stata chiusa nella giornata di giovedì 17 settembre a causa della caduta di un grosso masso, staccatosi dal versante del Monte Corna Castello.

Il sasso è finito sulla sede stradale e sul guard-rail di protezione della carreggiata. Lungo il crinale, tra l’altro, sono presenti altri massi instabili di grosse dimensioni.

Da qui la decisione del primo cittadino Michele Vanoncini di vietare il transito veicolare e pedonale su tale tratto di strada in entrambi i sensi di marcia «al fine di garantire la pubblica incolumità in attesa dei necessari accertamenti tecnici». Si tratta della strada comunale Nasolino-Valzurio nel tratto Camai –Valzurio. La strada sarà chiusa fino a revoca dell’ordinanza del Comune.

L'Eco di Bergamo - 18 settembre 2015
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Incidente in moto, cade su un tornante



Finisce sotto un’auto: grave un 18enne
Ancora un incidente sulle strade della Bergamasca. Un motociclista di 18 anni è in gravi condizioni per un politrauma.
In sella a una moto - 125 di cilindrata - il ragazzo stava percorrendo la strada provinciale 46 , fra la zona Cantoni di Oneta e il passo di Zambla. Secondo una prima ricostruzione fatta dai carabinieri, il motociclista stava affrontando un tornante in discesa quando ha perso il controllo.
Scivolando è finito sotto un’auto, una Bmw che proveniva dalla direzione opposta. L’allarme è scattato subito, intorno alle 10,30, e sul posto sono stati inviati un’automedica, un’ambulanza e l’elisoccorso.
I medici hanno stabilizzato il motociclista - residente a Vaprio d’Adda - sul posto. Il primo referto parla di un politrauma, ma fortunatamente il 18enne non sarebbe in pericolo di vita. Poi il ferito è stato trasferito sull’elicottero e da qui trasportato al pronto soccorso dell’ospedale papa Giovanni di Bergamo.
Per rilievi e accertamenti sul posto sono intervenute le pattuglie dei carabinieri di Fiorano al Serio. Per i soccorsi la strada è stata parzialmente chiusa al traffico.
L’Eco di Bergamo – 30 agosto 2015

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A Gorno un week-end per scoprire le miniere, la natura e la tradizione




Sabato 22 e domenica 23 agosto a Gorno è in programma un week-end alla scoperta delle miniere di Grem, Grina e Golla, dei verdi pascoli e delle tradizioni montane.

Grem, Grina e Golla: sono le 3 G, alpeggi nel cuore delle Orobie, che si potranno scoprire nel week end di sabato 22 e domenica 23 agosto grazie a un pacchetto turistico pensato ad hoc.

A Gorno, in Val del Riso, paese caratterizzato dalla tradizione mineraria, dai verdi pascoli e dalle tradizioni montane, inizierà questa proposta culturale-naturalistica.

I due giorni prevedono: dalle 14 del sabato la visita al Museo delle Miniere a cui segue la visita all'interno del sito minerario di Costa Jels: a Gorno le miniere, realtà lavorativa fonte di sostentamento fondamentale per decenni, vennero chiuse poco più di 30 anni fa e la storia è ancora viva nei racconti delle guide e nei reperti conservati al museo. Una visita unica nei cunicoli sotterranei alla scoperta delle vite dei minatori, semplici ma straordinarie, che cavavano blenda e calamina e che arrivarono anche dall'altra parte del mondo grazie a questa abilità.

Il soggiorno è previsto, con trattamento di mezza pensione e alloggio in camerate, presso il rifugio Grem in un contesto naturale straordinario a quota 1098 metri.

La domenica, dalle 9, si svolgerà l'itinerario guidato nella natura del Parco delle Orobie Bergamasche alla scoperta delle tre località Grem, Grina e Golla, della flora, della fauna e delle tradizioni locali: ci sarà la possibilità di assistere alla preparazione e di degustare formaggio di malga.

Dopo aver pranzato al Bivacco Telini, l'itinerario naturalistico procede anche nel primo pomeriggio con rientro alle 16.

Il pacchetto è organizzato grazie alla sinergia tra Promoserio, Parco delle Orobie Bergamasche (il pacchetto si trova in Parco Vivo 2015), Comune di Gorno, Ecomuseo delle Miniere di Gorno, 

Gruppo Sci Alpinistico Camòs che ha in gestione il Rifugio Alpe Grem, Gruppo Alpini di Gorno che gestiscono il Bivacco Telini (il 23 agosto festeggeranno con una Messa alla Madonnina adiacente il Bivacco alle ore 11), Gruppo Flora Alpina Bergamasca, Orobie Nordic Walking e ProGorno.

“Una bella esperienza per promuovere il territorio facendo squadra – afferma l’Assessore alla Cultura Alex Borlini - Da qualche mese stiamo preparando questo week end occasione per creare le giuste sinergie tra le associazioni del paese, il Parco delle Orobie e Promoserio”.

“La strada per la crescita è segnata dalla valorizzazione delle bellezze ambientali, culturali, gastronomiche del nostro territorio. Questo iniziativa - conclude Borlini – non è un punto di arrivo ma di partenza per sviluppare al meglio le potenzialità delle nostre montagne. Non dobbiamo inventarci niente: basta solo guardare il ruolo 'multifunzionale', produttivo di latte e formaggio e di promozione turistica, che gli alpeggi hanno, per esempio, in Trentino”.

Per avere ulteriori informazioni e per prenotazioni obbligatorie entro il 20 agosto è possibile contattare Iat - Informazione e Accoglienza Turistica - ValSeriana e Scalve, chiamando il numero 035.704063 oppure il 389.8732803, o inviare un'e-mail a: iat@valseriana.eu


Bergamonews - 18 agosto 2015

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Il prossimo 8 agosto si inaugura in vetta 
il nuovo bivacco "Città di Clusone"




Il Soccorso Alpino Speleologico Lombardo Stazione di Clusone ed il Cai Clusone Sez. Rino Olmo inaugurano con una Messa il nuovo bivacco "Città di Clusone" sabato 8 agosto alle 16. (Dal Passo della Presolana, sentiero CAI n. 315).

Sarà una giornata storica quella di sabato 8 agosto per il Soccorso Alpino Speleologico Lombardo – Stazione di Clusone e per il CAI di Clusone – Sezione “Rino Olmo”: in questa data, infatti, è prevista l’inaugurazione del nuovo bivacco “Città di Clusone”, che si raggiunge dal Passo della Presolana, lungo il sentiero CAI n. 315. Il vecchio bivacco risale al 1968 ed è legato a una vicenda tragica: il 24 marzo di quell’anno sette uomini persero la vita a causa di una valanga, mentre risalivano il Canale Bendotti.

La comunità di Clusone fu scossa dall’evento: tre dei sette alpinisti erano concittadini. Nacque così l’esigenza di avere un punto di supporto logistico in quota, per avere subito a disposizione barelle, corde, moschettoni, in tempi in cui il Soccorso alpino non poteva ancora avvalersi dell’aiuto dell’elicottero e quindi tutta la responsabilità e la fatica erano sulle spalle di pochi volontari, profondi conoscitori del territorio, disposti soprattutto a mettersi in gioco per portare aiuto e persino salvare la vita a chi poteva trovarsi in difficoltà. 

La struttura precedente non aveva più i requisiti necessari e quindi si è dovuto riprogettare completamente il bivacco, costruito secondo tecniche all’avanguardia: il materiale principale è comunque il legno, il numero di posti letto è minore ma è aumentato lo spazio a disposizione; all’interno è presente un radiotelefono, per consentire di potersi mettere in contatto in qualsiasi momento con il Soccorso alpino o con la Centrale operativa del 112.

La posizione del bivacco, ai piedi della Presolana, nei pressi della Cappella Savina, è strategica e di fondamentale importanza per eventuali operazioni di soccorso alpino in zona, perché si trova al centro di un’area molto frequentata per ascensioni in quota e per la presenza di famose vie d’arrampicata. I soccorritori, grazie ad esso, possono disporre in quota dell’attrezzatura e dei dispositivi di cui hanno bisogno, così da abbattere notevolmente i tempi di intervento.

L’eliambulanza, per quanto veloce, non sempre può raggiungere le persone da soccorrere, per esempio a causa delle condizioni atmosferiche, oppure dell’oscurità: in questi casi intervengono le squadre territoriali di tecnici, che raggiungono a piedi il luogo dell’intervento. Il bivacco, inoltre, continuerà a rappresentare un riparo sicuro per alpinisti ed escursionisti in caso di maltempo, in tutte le stagioni dell’anno, mantenendo il ruolo di presidio del territorio, proprio come in passato. I lavori sono terminati prima di quanto previsto dalla tabella di marcia, grazie al massiccio e costante impegno dei volontari del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) della VI Delegazione Orobica, in particolare della Stazione di Clusone, e dei soci della Sezione locale del CAI. 

Nota interessante, alla realizzazione del nuovo bivacco hanno contribuito anche persone che avevano partecipato ai lavori nel 1968, portando a spalla i materiali fino a oltre 2000 metri.
La giornata dell’8 agosto, con l’inaugurazione del nuovo bivacco “Città di Clusone”, a partire dalle 16, sarà quindi un altro momento importante nella storia dell’alpinismo clusonese e bergamasco: dopo la celebrazione della messa, al termine si terrà un rinfresco per tutti i presenti al Rifugio Baita Cassinelli.


Bergamonews - 1 agosto 2015

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Ecco i dieci motivi per visitare 
Selvino ambiente, sport e natura


Selvino è la seconda tappa del nostro tour alla caccia delle bellezze della Bergamasca: se siete degli sportivi ma avete voglia di concedervi un po' di lusso, se volete dedicarvi ad attività particolari ma insieme a tutta la famiglia, questo è il luogo che fa per voi.

Dopo San Pellegrino Terme, il nostro tour per la “Bergamasca da scorpire” cambia valle e approda a Selvino: se siete amanti della montagna ma desiderate anche viziarvi, se siete degli sportivi ma avete voglia di concedervi un po' di lusso, se volete dedicarvi ad attività particolari ma insieme a tutta la famiglia, questo è il luogo che fa per voi. Si tratta di una nota località turistica che sorge sull'altopiano che funge da spartiacque tra la Val Seriana e la Val Brembana. La località si propone nuovi obiettivi di anno in anno per soddisfare le pretenziose richieste delle famiglie, i cui membri potrebbero avere differenti esigenze, che rimangono sempre soddisfatte. La varietà di proposte è tale da non annoiarsi mai. Vi proponiamo una selezione delle attività più particolari ma, come sempre, potete proporci voi qualcosa di particolare da aggiungere:

1- VISITARE IL SANTUARIO DELLA MADONNA DEL PERELLO
Inconcepibile recarsi a Selvino senza dedicare una mattinata alla visita del Santuario: il percorso per raggiungerlo è pianeggiante e piuttosto breve, indicato quindi per tutti i membri della famiglia. Questo luogo è stato meta dei pellegrini ed è tutt'oggi conosciuto, grazie anche alla tradizione che lo lega ad un'apparizione della Madonna agli occhi di un contadino sambusita. Durante la stagione estiva ci si può riposare degustando i piatti tipici del luogo presso la locanda collocata lungo il tragitto.

2- PARTECIPARE ALLA MINIMARCIA
Si tratta del principale evento nonché simbolo di Selvino: una marcia non competitiva ideata per i piccoli; anche i più grandi però potranno divertirsi. Durante una mattina della settimana di ferragosto tutti i selvinesi (e non) sono invitati ad unirsi in una lunga camminata per il paese in compagnia di Berto il Castoro, enorme peluche che farà da guida. I veri protagonisti sono però tutti i partecipanti e i loro amici a quattro zampe, ben accetti e spesso soggetti di servizi fotografici insieme ai loro padroncini. Negli ultimi anni la Minimarcia si è svolta anche nella stagione invernale data l'affluenza degli iscritti.

3- ARRAMPICARVI TRA GLI ALBERI DEL PARCO AVVENTURA
Selvino è conosciuta anche per i verdi paesaggi e i suoi parchi incontaminati: questa peculiarità è stata sfruttata per creare il parco avventura, un insieme di cinque sentieri appesi “nel vuoto”. Può sembrare assurdo, ma si tratta realmente di percorsi che si snodano tra gli alberi del Monte Purito. Essi sono suddivisi per fasce d'età, ognuna associata ad un colore, ed è in corso la creazione di un nuovo percorso, quello “giallo”. Nonostante le possibili perplessità, il parco è ideato rispettando la natura circostante e salvaguardando la sicurezza dei partecipanti.

4- GODERVI IL PAESAGGIO DALLA BAITA
La Baita è il rifugio collocato a 1111 metri sul Monte Purito. Essa è raggiungibile a piedi mediante alcuni percorsi o con la seggiovia e gode di un panorama mozzafiato. I gestori organizzano pomeriggi all'insegna del divertimento e dell'istruzione per i bambini: la ricerca del fossile, la passeggiata con gli asinelli e la realizzazione di un aquilone sono solo alcune delle attività che sono state allestite. Mentre i bambini saranno seguiti attentamente dagli educatori, i genitori potranno rilassarsi lasciandosi emozionare dalla vista, mangiando presso il punto di ristoro.

5- PERCORRERE IL MONTE PODONA
Incantevoli sono le vette delle prealpi orobiche che circondano Selvino: sarebbe un peccato non sfruttare una bella giornata di sole per addentrarsi in un bosco. Un percorso consigliato per i più esperti è quello per il Monte Podona, partendo da Salmezza, dove si arriva in macchina. Il Monte misura 1270 metri e si arriva alla sua cima in circa un'ora e trenta minuti, dopo aver superato la piccola chiesa di San Barnaba e aver affrontato una salita piuttosto impegnativa.

6- LASCIARSI (LETTERALMENTE) TRASPORTARE DAI TUBBIES
Sono disponibili presso il Monte Purito tre piste, di diverse forme e lunghezze, percorribili con i tubbies: enormi gommoni in cui i bambini potranno adagiarsi e scivolare fino ai piedi del monte. Non solo è spassoso per i piccoli, ma anche esilarante per gli adulti, che potranno godersi, seduti sugli spalti, le discese, che spesso terminano con dei ribaltamenti, ovviamente in totale sicurezza: i materassi protettivi che si trovano alla fine delle piste sono realizzati in gommapiuma.

7- TRASCORRERE UN WEEKEND DA BRIVIDI
Da località ridente e briosa quale sembra, nel weekend dell'1 Novembre Selvino si trasforma, adottando le tradizioni anglosassoni: il paesaggio muta, arricchendosi di scenari orripilanti con tanto di mostri, zucche e fantasmi. La giornata di Halloween regala al posto una nuova atmosfera, lugubre e spaventosa, in cui i mercanti e i lavoratori si prestano al motto di “Dolcetto o scherzetto”, regalando dolci ai bambini che, travestiti da mostri, busseranno alle loro porte. Non solo: vengono organizzate anche passeggiate notturne, spesso al parco Roccolino, dove lupi mannari, scheletri e vampiri sbucheranno fuori dagli alberi... Spaventando chi non se lo aspetta!

8- SCIARE ANCHE D'ESTATE
A Selvino, lungo i pendii del Monte Purito, è disponibile una pista di scii estremamente originale. Essendo dotata di un impianto di innevamento artificiale, è possibile usufruirne da dicembre a marzo, nonostante il clima non più così rigido. Inoltre, in estate è in funzione la pista di plastica: un'ottima alternativa alle solite attività. Vi è la possibilità di essere seguiti da un istruttore: si organizzano corsi privati e collettivi. Le piste sono anche dotate di un impianto di risalita con nastro trasportatore.

9- UNA VISITA AL PALAZZETTO DELLO SPORT
Una località così dedita allo sport non poteva certo essere priva di un vero e proprio palazzetto, dedicato agli atleti azzurri olimpici d'Italia. Vengono istituiti corsi di fitness per adulti ed è possibile organizzare veri e propri tornei di qualsiasi specialità. Un'alternativa che si avvicina di più al mondo degli adulti e che non lascerà insoddisfatti, data la varietà di sport praticabili.

10-SHOPPING ARTIGIANALE
Alternativa che interesserà maggiormente il pubblico femminile, il quale sarà lieto di sapere che, durante particolari date che variano di anno in anno, vengono istituiti dei mercatini lungo il Corso Monte Rosa, proprio nel centro del paese. Vi è una vasta gamma di prodotti tra cui scegliere, provenienti dalle più disparate parti della provincia. La parte più divertente è dedicarsi alla ricerca di oggetti desiderati, per poi trovarne altri più insoliti, che tuttavia stimolano maggiormente la nostra curiosità.

11- IL (NON) SKIDOME
Sarebbe stato un grande vanto, per i selvinesi, ospitare l'impianto sciistico con le piste più lunghe del mondo, totalmente interrato e coperto, denominato skidome, munito anche di piste per lo snowboard e una parete ghiacciata per l'arrampicata. Sarebbe potuta essere una rivoluzione commerciale: nonostante i 50 milioni di euro per il finanziamento, avrebbe potuto riscuotere l'economia della località. Peccato che i termini per la realizzazione siano stati fissati entro il 2014, e siamo già nel 2015...


Michela Berta – Bergamonews 3 luglio 2015

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Notte all'addiaccio, salvati 2 escursionisti 
sul Pizzo del Diavolo




I due, 25 e 30 anni erano rimasti incrodati e non riuscivano a muoversi verso il sentiero per il rientro e in serata, quando hanno capito che era impossibile farcela da soli senza rischi, hanno chiesto aiuto. Sono intervenuti i tecnici della VI Delegazione Orobica del CNSAS e le squadre territoriali.

Si è concluso di prima mattina, lunedì 29 giugno fa l'intervento di recupero di due escursionisti padovani, L.M., 30 anni, e F.B., 25 anni, bloccati in un'area molto impervia da domenica sera nella zona del Brunone, tra il Pizzo del Diavolo e il Bivacco Frattini, a circa 1730 di quota.
Erano rimasti incrodati e non riuscivano a muoversi verso il sentiero per il rientro e in serata, quando hanno capito che era impossibile farcela da soli senza rischi, hanno chiesto aiuto.

La Centrale operativa poco prima delle 23 ha allertato per le operazioni di soccorso i tecnici della VI Delegazione Orobica del CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) e le squadre territoriali sono partite subito; poco dopo essere giunti nei pressi della località segnalata li hanno individuati.

Erano bloccati, al buio, ma stavano bene e attraverso il contatto vocale hanno verificato che le loro condizioni di salute non erano preoccupanti.
All'alba è intervenuta anche l'eliambulanza da Como; otto i tecnici CNSAS che hanno condotto l'operazione. I due uomini sono stati recuperati, illesi.


Bergamonews – 29 giugno 2015
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Prima apertura delle Cascate del Serio

 
Domenica 21 giugno
Domenica 21 giugno la prima imperdibile apertura della Cascata del Serio a‪#‎Valbondione in alta ‪#‎Valseriana, dalle ore 11.00 alle ore 11.30. Spettacolo assicurato...


In occasione dell' apertura della Cascata del Serio, vi proponiamo la possibilità di andare " Alla scoperta della Cascata del Serio" con le nostre guide alpine. Per info: Ufficio Turistico Valbondione

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Le vette bergamasche si imbiancano
Pioggia a quote basse, neve in quota

 
Neve in alta Valle Seriana

È ormai la fine di aprile, e una spruzzata di neve sulle montagne bergamasche fa sicuramente notizia.

Era stato annunciato dalle previsioni meteo, al di sopra dei 2000 metri di altitudine, e il fenomeno ha avuto come conseguenza un moderato abbassamento della temperatura.
Abbassamento leggero, tanto è vero che martedì mattina verso le 8,30, all’altezza del Rifugio Antonio Curò , la colonnina del mercurio era ferma sui cinque gradi sopra lo zero.
Pioggia fitta invece si è registrata domenica notte e lunedì alle quote più basse. Una pioggia attesa da tutti, e soprattutto dai contadini, in quanto sui prati e sui pascoli, a causa delle lunga siccità, l’erba stentava a crescere.
La pioggia caduta è andata anche ad alimentare le sorgenti, parecchie delle quali avevano di molto ridotto la portata d’acqua.
A Bergamo la temperatura minima della notte fra lunedì e martedì è stata di 11 gradi.

L’Eco di Bergamo – 28 aprile 2015
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Ponte del Costone, 21 roghi in 4 mesi

Viaggio sulla montagna sorvegliata

Tra Ponte Nossa e Casnigo una raffica di incendi negli ultimi 4 mesi: 21 tentativi, tre incendi di ampie proporzioni e 18 spenti immediatamente.

Che si tratti di una persona, sempre la stessa, non è certo, ma le indagini proseguono serrate e il singolare che usano sotto il Froll lascia intuire che sia questa la strada battuta. Ci sarebbe un testimone e un sospettato. Una persona, «un comportamento paranoide» che l’8 aprile, mercoledì, si è manifestato in maniera nuova «ed è stata la sua condanna», sussurra qualcuno in Val Nossana.
Il fatto che sabato 11 aprile gli agenti repertatori del Corpo forestale Massimo Lusciano e Luca Galioto fossero al lavoro nel pendio sotto Barbata di Casnigo, sul lato del Froll che scende fino al ristorante Ponte del Costone, non lascia dubbi sul fatto che l’ultimo rogo non sia partito dalla provinciale. Il piromane stavolta s’è infilato sulla ciclabile che dal Costone scende verso Albino passando dal canile di Colzate. Nel frattempo sono stati intensificati i controlli.

L’Eco di Bergamo – 12 aprile 2015
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Interventi da 271mila euro per dissesto 
idrogeologico in Comuni della Val Seriana


Dalla manutenzione ordinaria a quella straordinaria fino, nei casi più complessi, alla realizzazione di vere e proprie opere opere di regimazione idrauliche quali arginature e briglie: la Comunità Montana Valle Seriana sta appaltando lavori di mitigazione dei dissesti idrogeologici per un importo complessivo di 271.195,26 euro.

Dalla manutenzione ordinaria a quella straordinaria fino, nei casi più complessi, alla realizzazione di vere e proprie opere opere di regimazione idrauliche quali arginature e briglie: la Comunità Montana Valle Seriana sta appaltando lavori di mitigazione dei dissesti idrogeologici per un importo complessivo di 271.195,26 euro. Di questi 205 mila euro sono per opere a base d'asta e 66.195,26 per somme a disposizione: l'appalto dei lavori è previsto per mercoledì 25 marzo.
Questo l'elenco degli interventi del progetto che si sviluppa su 22 ambiti che vanno dalla semplice manutenzione ordinaria quale pulizia degli alvei alle eventuali opere di regimazione dalla vegetazione infestante, dai rifiuti e dai depositi di sovralluvionamento al fine di garantire il regolare e sicuro deflusso delle acque evitando il trasporto solido; manutenzioni straordinarie di infrastrutture di regimazione e/o interferenti con gli alvei e, in alcuni casi complessi, la realizzazione di vere e proprie opere di regimazione idraulica quali arginature e briglie:
COMUNI DELLA COMUNITA' MONTANA
Comune di Ardesio – Regimazione Valle Bigarola Bg 104-112
Comune di Castione della Presolana – Manutenzione Valle Congia Bg 162-021
Comune di Cerete – Manutenzione ordinaria Valle Piazza
Comune di Clusone – Manutenzione ordinaria Valle Bg 120-040 – Via Milano
Comune di Clusone – Manutenzione ordinaria Valle Cadregone Bg 120-054 – Via Cadregone
Comune di Clusone – Manutenzione ordinaria Valle Cadregone Bg 120-054 – Via S. Francesco
Comune di Gromo – Manutenzione Valle Bg 088-530
Comune di Oltressenda Alta – Regimazione Valle Bg 118-021
Comune di Oneta – Manutenzione Valle Mulinera Bg 096-048 e attraversamento
Comuni di Parre/Villa D’Ogna – Manutenzione ordinaria Valle Bg 088-474 – S. Alberto
Comuni di Songavazzo/Onore – Regimazione Valle Bg 156-292
Comune di Valgoglio – Regimazione Valle Bg 088-518
Comune di Albino – Manutenzione Valle Del Cucinetto – Vall’alta
Comune di Aviatico – Manutenzione Valle Rovaro
Comune di Cazzano S. Andrea – Manutenzione Valle Gaggio
Comune di Casnigo – Manutenzione Valle Dell’Acqua
Comune di Colzate – Manutenzione ordinaria Canal Dei Frati
Comune di Gazzaniga – Manutenzione Valle in località Gelata
Comune di Nembro – Manutenzione ordinaria Valle Dd.1 Nemb_08
Comune di Pradalunga – Manutenzione ordinaria Valle Piazza V
Comune di Ranica – Regimazione idraulica torrente Riolo
Comune di Vertova – Manutenzione Valle Via XI Febbraio
Comuni di Rovetta e Fino del Monte - Regimazione idraulica Torrente Vanecla
Importo complessivo lavori 88.000 euro di cui 70.600 euro per opere a base d’asta e 17.400 euro per somme a disposizione. I lavori sono stati affidati alla ditta Lizzardi Srl di Gromo che ha offerto un ribasso del 36,10% sul prezzo a base d’asta. Importo netto contrattuale 43.835,40 euro oltre a 2.000 per oneri sicurezza. I lavori sono iniziati e se ne prevede il completamento entro il primo semestre del corrente anno. Le opere di progetto consistono nella realizzazione di una nuova briglia in cemento armato e pietra, delle scogliere laterali per la difesa spondale, la realizzazione di 5 soglie di salto in pietra e calcestruzzo e la sagomatura dell’alveo sempre in pietra e calcestruzzo.
Comune di Cene - Regimazione idraulica Valle F in Via Vall’Alta
Importo complessivo progetto 55.000 euro di cui 39.913,37 euro per opere a base d’asta e 15.086,63 euro per somme a disposizione. I lavori sono stati affidati alla ditta Bergamelli Srl di Albino che ha offerto un ribasso del 37,210% sul prezzo a base d’asta. Importo netto contrattuale 23.982,40 euro oltre a 1.718,78 euro per oneri sicurezza. I lavori sono iniziati e se ne prevede il completamento entro il primo semestre del corrente anno. Le opere di progetto consistono nella pulizia dell’alveo e delle relative sponde dai detriti e dalla vegetazione infestante, nella formazione di arginature, briglie selettive e platea a blocchi nonché dell’arretramento delle recinzioni poste in fregio all’alveo.
Comuni di Fiorano al Serio e Gazzaniga - Regimazione idraulica Valle Misma
Importo complessivo progetto 66.283,54 euro di cui 48.288.28 euro per opere a base d’asta e 17.995,26 euro per somme a disposizione. Appalto lavori entro la prossima metà di aprile. In sintesi le opere previste a progetto sono la pulizia di un tratto dell’alveo, l’arretramento di una porzione di recinzione, la formazione di 3 briglie in cemento armato e pietrame, arginature laterali in pietra, la realizzazione di una platea di blocchi di pietrame di fondo alveo e di 2 attraversamenti a guado.
Comuni di Clusone e Rovetta - Completamento ciclovia dell’altopiano
Importo complessivo progetto 800.000 euro di cui 622.021,78 euro per opere a base d’asta e 177.978,22 euro per somme a disposizione. Appalto lavori previsto per il 25.3.2015. I lavori previsti consistono nel recupero e sistemazione della viabilità rurale attualmente in uso per consentire il collegamento fra la pista della Valle Seriana e, attraversando il Comune di Clusone, la ciclovia dell’altopiano in Comune di Rovetta. E’ prevista in località Vogno, al confine fra i Comuni di Clusone e Rovetta, la realizzazione di un sottopasso alla S.P. n. 53 al fine di consentire l’attraversamento in sicurezza dei pedoni e dei ciclisti e non intralciare il traffico veicolare esistente. La pista, che avrà fondo in tout-venant bitumato, avrà una larghezza media di 2,50 metri ed una lunghezza complessiva di 6.055,50 metri.


Bergamonews – 25 marzo 2015

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Torrente Riso, dubbio inquietante. 
M5S: «Rischio materiale tossico»
Fotografia del L'Eco di Bergamo

Dentro il muro di contenimento della scarpata che dà sul torrente Riso c’è una bomba ecologica? Sostanze tossiche sotto la pista ciclabile che da Gorno scende fino a Ponte Nossa?

E chi può garantire che le acque del torrente che si riversano nel fiume Serio non siano contaminate dalle numerose colate che escono da quel muro? Per ora queste domande si limitano a insinuare il dubbio, un dubbio documentato da alcuni scatti fotografici che il Movimento 5 Stelle si è preso la briga di fare là dove alcuni cittadini della Valle del Riso («e non solo», dicono) l’ha condotto.
Siamo nelle vicinanze del ponte della pista ciclopedonale che attraversa il torrente, più o meno a metà strada tra la località Fondo Ripa e la Pontenossa Spa, sulla sponda orografica destra. Zona di miniere: qui rimasero attive fino al 1982, quando la Samin-Eni decise la chiusura a Gorno e Oneta perché l’estrazione dello zinco non era più remunerativa.
Il tratto finito sotto la lente sulla sponda orografica destra del Riso. Sopra Alan Vassalli
La questione è segnalata da Alan Vassalli, Fabio Gregorelli e Stefano Reale, consiglieri comunali del M5S a Scanzorosciate, Bergamo e Treviolo che venerdì hanno girato al deputato Massimo De Rosa, vicepresidente della VIII Commissione ambiente territorio e lavori pubblici, all’europarlamentare Marco Zanni e al consigliere regionale Dario Violi, «affinché vengano tempestivamente effettuate nuove verifiche a scopo precauzionale».

L’Eco di Bergamo – 16 marzo 2015
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In Val Seriana impianti aperti

La neve fa felici gli sciatori

Si scia sulle piste delle stazioni invernali dell’alto Serio e della valle di Scalve: la nuova nevicata è stata particolarmente intensa dalla tarda serata di sabato fino alle prime ore di domenica e questo ha permesso di registrare l’afflusso di un buon numero di sciatori e di amanti degli sport invernali.

«A Lizzola – afferma Omar Semperboni, gestore del rifugio Campèl - oltre al campo scuola e alle piste due Baite e Due Baite Ski Stadium, dalle 10 abbiamo aperto allo sci anche la pista Agonistica, nel tratto compreso tra il Chiosco Genepì, posto a 2000 metri, e il Rifugio Campèl, posto a circa 1600 metri. Lo spessore di neve fresca ha raggiunto i 25 centimetri a Lizzola, i 40 al rifugio Campèl e i 70 centimetri al  Genep».
Soddisfazione anche a Spiazzi di Gromo dove la neve , secondo quanto affermato da Angelo Testa, proprietario degli impianti «ha raggiunto i 25 centimetri alla base degli impianti e i 60 al rifugio Vodala». Qui si scia al Campo scuola e lungo le piste Vaccarizza, Croce Blu e Pagherol”. Per gli sci alpinisti resta aperto, nelle ore serali di martedì, giovedì e venerdì il rifugio Vodala.

A Monte Pora , 20 centimetri di neve fresca in basso e 40 in alto, risultano aperte, oltre al campo scuola, anche le piste Termen e Valzelli. In Presolana solo il Campo scuola, ma da lunedì aprirà anche la pista servita dallo shilift Baby e quella servita dalla seggiovia del Donico. Si continua a sciare a Colere , sulle piste alte comprese tra i 2200 metri del rifugio Aquila e i 1500 metri del Polzone. Qui la nave al suolo è abbondante ed è alta oltre 40 centimetri in basso e un metro e 40 in alto. 

Per gli amanti dello sci nordico risultano aperte, con anelli di due chilometri, sia la pista di fondo «Agli Abeti» di Schilpario, sia la pista di «Casa Corti» a Bondione. Si scia anche alla Spessa di Clusone mentre la pista di fondo agli Spiazzi, sarà sciabile a giorni.


L’Eco di Bergamo – 18 gennaio 2015

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Tornano gli sciatori al Purito

Una giornata storica per Selvino 
Foto de L'Eco di Bergamo


Al monte Purito, a Selvino, domenica si è tornati a sciare dopo almeno vent’anni, da quando l’impianto di risalita è stato chiuso. 

Una giornata storica. Il merito è di un progetto in cui ha creduto il gruppo che alle 8,30 ha compiuto la prima discesa. Tra loro Angelo Bertocchi, ex amministratore comunale, Dositeo (più conosciuto come Pupi) Magoni e Simone Grigis della Selvino Sport. 

Solo il vento che ha soffiato sulla cima del monte Purito a 120 km all’ora ha costretto a fermare la seggiovia intorno alle 10, ma qualche selvinese e villeggiante ha fatto in tempo ad «assaggiare» la nuova pista che comunque da lunedì (fohn permettendo) sarà in funzione sul tracciato innevato artificialmente con i cannoni. 

La vera festa per sciatori di tutte le età è quindi solo rimandata, ma l’apertura della nuova stagione sciistica segna già un inizio 2015 positivo. «È stata una grande giornata per Selvino, anche se abbiamo dovuto fermare la seggiovia per il vento. La sicurezza deve essere sempre la priorità» dice soddisfatto Bertocchi.


L’Eco di Bergamo - 5 gennaio 2015

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Con un amico sulla Presolana innevata

Bresciano muore cadendo in un canalone 



Un’altra tragedia in montagna, un uomo di origini bresciane è morto a Castione della Presolana cadendo in un luogo impervio. 


Un uomo, di origini bresciane di 33 anni, è morto nella mattinata di domenica 21 dicembre a Castione della Presolana. Stava compiendo un’escursione con un amico ed è scivolato e caduto in un luogo impervio mentre si trovava in zona Grotta dei Pagani: è caduto per una trentina di metri finendo in un canalone. 

L’uomo, che era in compagnia di un amico, stava salendo la Presolana, innevata in questi giorni: sul posto il personale del 118 e del Soccorso Alpino che hanno raggiunto il 33enne, contattati dall’escursionista che era con lui: la caduta non ha però lasciato alcuno scampo al giovane uomo che è morto a causa dei gravi traumi. Sulla vicenda stanno indagando anche i carabinieri, per fare luce sulla dinamica dell’incidente mortale.


L'Eco di Bergamo - 21 dicembre 2014

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Muore a 41 anni Alberto,
l'escursionista di Levate caduto in un canale
Immagine di repertorio
E' stato tradito dalla sua grande passione Alberto Bonanno, l'alpinista che domenica era scivolato mentre stava risalendo con i ramponi il canale che porta al Redorta, su un percorso innevato con una pendenza di 50 gradi. Dieci anni fa anche la madre era morta in montagna.

Ha trovato la morte durante una giornata come tante altre per lui, mentre si trovava in montagna per una delle sue escursioni.
E' stato tradito dalla sua grande passione Alberto Bonanno, l'alpinista 41enne di Levate che domenica 24 agosto era scivolato mentre stava risalendo con i ramponi il canale che porta al Redorta, su un percorso innevato con una pendenza di 50 gradi. Condizioni piuttosto difficili, anche per un escursionista esperto come lui.
Alberto è scivolato ed è caduto per oltre cento metri, sbattendo contro diverse rocce sporgenti. Ha lottato per alcune ore contro la morte, ma in serata si è dovuto arrendere a causa dei gravi traumi riportati nella caduta.
L'uomo, che lavorava come operaio alla Eurotech di Stezzano, aveva raggiunto domenica mattina il rifugio Baroni al Brunone per poi affrontare la salita. Un'escursione come tante altre per lui, che però stavolta è stato tradito dal fondo scivoloso.
Ad accorgersi dell'incidente sono stati i dipendendeti del rifugio, che vedendo un corpo in fondo al canale hanno allertato i soccorsi. Sul posto è arrivato il personale medico del 118 a bordo di un elicottero di Brescia. Una volta recuperato, il corpo dell'uomo è stato trasportato in un prato vicino per il massaggio cardiaco. 
Una volta rianimato, il 41enne è stato portato all’ospedale Papa Giovanni, dove è deceduto in serata dopo un peggioramneto.  in terapia intensiva, dove è arrivato in condizioni gravissime. Condizioni che sono peggiorate nella serata di domenica quando il 41enne è deceduto.
La famiglia Bonanno era già stata colpita dieci anni fa da una tragedia in montagna. Nel 2003 proprio Alberto aveva scoperto il corpo senza vita della madre, Carmen Ronzoni di 57 anni, morta mentre era a funghi in un bosco, dopo essere caduta in una scarpata.
Bergamonews - 25 agosto 2014

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Orobie, escursionista 32enne
cade sul Pizzo Coca: è grave


Un 32enne cremonese è ricoverato in gravi condizioni all’ospedale di Sondalo, in seguito alle ferite riportate cadendo in montagna. L’escursionista assieme a un gruppetto di ragazzi tutti di Cremona stavano salendo dal Rifugio Coca alle Bocchette dei Camosci a quota 2700 metri, in una zona naturalmente ancora innevata.

Ad un tratto il 32enne ha perso l’equilibrio ed è scivolato per oltre 150 metri e riportando diversi traumi. L’allarme è scattato immediatamente. Sul posto è giunto l’elisoccorso di Sondrio che ha portato il ferito a Sondalo.

Gli altri escursionisti hanno fatto ritorno a piedi al Rifugio Coca.

L'Eco di Bergamo - 12 luglio 2014


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Escursionista 60enne di Gazzaniga
precipita nel vuoto e muore a Parre

La disgrazia sul sentiero che sale al Passo del Re, sotto la cima del Fop

Un escursionista 60enne di Gazzaniga è morto in un incidente in montagna giovedì 3 luglio sopra Parre, nell’area della cima Fop. L’elisoccorso del 118 era stato allertato alle 12,43 in codice giallo e invece alle 13,30 è comparsa la notizia di una persona deceduta precipitata nel vuoto. In azione anche i carabinieri di Clusone e il Soccorso alpino della 6ª Delegazione orobica di stanza a Clusone.

Da quanto è stato possibile ricostruire, il 60enne era in gita con una vicina di casa, è stata lei a dare l’allarme, e i due stavano camminando in un sentiero che conduce al passo Re, sotto la cima Fop, quando per cause ancora imprecisate - non si sa se per un malore e per la perdita dell’equilibrio - il 66enne è scivolato ed è caduto nel vuoto precipitando in un canalone. Un volo di una quarantina di metri che è stato fatale all’escursionista. Sembra che il sentiero non fosse nemmeno molto accidentato, potrebbe essere stata una tragica fatalità.

Il corpo è in un’area impervia e non è stato ancora recuperato. A rendere ancora più problematica l’operazione è la presenza di nebbia in quota. L’elisoccorso del 118 ha trasportato al limite della nebbia due squadre (ognuna composta di quattro uomini) della 6ª Delegazione del Soccorso alpino che stanno tentando di raggiungere la salma a piedi.

L'Eco di Bergamo - 3 luglio 2014



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Salvi i due alpinisti tedeschi


Immagine da geoportale.caibergamo.it

Arrivati al Brunone nella notte
  
Sono arrivati in autonomia al Rifugio Brunone nella tarda serata di lunedì 23 giugno i due alpinisti tedeschi, di Amburgo, che risultavano dispersi. Erano partiti domenica dal Rifugio Longo, a 2000 metri di quota, diretti al Rifugio Brunone, a 2.300 metri di quota, in Val Seriana. Arrivati a destinazione dopo la mezzanotte.
Nei pressi del Bivacco Frattini, a causa delle condizioni meteorologiche non favorevoli, soprattutto per la presenza di nebbia, hanno deciso di fermarsi e quindi hanno avvertito il gestore del rifugio che sarebbero ripartiti lunedì mattina: con loro i viveri e tutto il necessario per trascorrere fuori la notte.
Il rientro però, annunciato per lunedì, non è avvenuto e i gestori dei rifugi hanno segnalato la cosa al 118, che ha chiesto l’intervento del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico. Intono alle 17.30 sono quindi partite le squadre di tecnici della Stazione di Valbondione, portate in quota per mezzo dell’elicottero alzatosi in volo da Sondrio, che hanno percorso fino a sera i sentieri che collegano i due rifugi e i dintorni. Altre squadre sono partite dal fondovalle per risalire i sentieri dal basso.
Difficilissime le ricerche, viste le pessime condizioni meteo e le nebbie in quota che hanno compromesso la visibilità. Fortunatamente tutto si è risolto per il meglio e i due alpinisti tedeschi, dopo la mezzanotte hanno raggiunto il brunone. Stanchi, le loro condizioni di salute sono però buone.

«Una buona pratica, per chi va in montagna - fanno sapere dal Soccorso Alpino -, è quella di dare sempre indicazioni, a casa o presso i punti di riferimento, come i rifugi alpini, sul percorso che si ha intenzione di intraprendere e aggiornare sull’avanzamento dell’escursione, soprattutto quando ci sono impedimenti o variazioni.
In questo modo si agevola il lavoro dei soccorritori, quando necessario, e si contribuisce a risparmiare tempo prezioso in caso di infortuni o di situazioni che non permettono di rientrare entri i tempi stabiliti. La pianificazione dell’itinerario e la consultazione dei bollettini meteorologici, sono sempre raccomandate».
L'Eco di Bergamo - 23 giugno 2014


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Dispersi due alpinisti tedeschi


Continuano le ricerche in Val Seriana
  

Intervento in corso nella serata di lunedì 23 giugno per la ricerca di due alpinisti tedeschi. Erano partiti domenica dal Rifugio Longo, a 2000 metri di quota, diretti al Rifugio Brunone, a 2.300 metri di quota, in Val Seriana.

Arrivati nei pressi del Bivacco Frattini, a causa delle condizioni meteorologiche non favorevoli, soprattutto per la presenza di nebbia, hanno deciso di fermarsi e quindi hanno avvertito il gestore del rifugio che sarebbero ripartiti lunedì mattina: con loro i viveri e tutto il necessario per trascorrere fuori la notte.

Il rientro però, annunciato per lunedì, non è avvenuto e i gestori dei rifugi hanno segnalato la cosa al 118, che ha chiesto l’intervento del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico. Intono alle 17.30 sono quindi partite le squadre di tecnici della Stazione di Valbondione, portate in quota per mezzo dell’elicottero alzatosi in volo da Sondrio, che hanno percorso fino a sera i sentieri che collegano i due rifugi e i dintorni.

Altre squadre sono partite dal fondovalle per risalire i sentieri dal basso.
Difficilissime le ricerche, viste le pessime condizioni meteo e le nebbie in quota che hanno compromesso la visibilità. Resta aperta ogni ipotesi. Quella in cui si dà più credito, è che i due tedeschi siano riusciti a scendere fino a Fiumenero e non siano riusciti a contattare i rifugisti allarmati e nemmeno il numero unico delle emergenze, il 112, probabilmente perché nel frattempo i loro telefoni cellulari si sono scaricati. Martedì mattina le ricerche proseguiranno.

L'Eco di Bergamo - 23 giugno 2014


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Vacanza in rifugio? Ora si può

Foto da L'Eco di Bergamo by FotoBerg

Tutti aperti. Sette giorni su sette. A parte il Longo, per il quale bisognerà pazientare ancora una settimana accontentandosi di visitarlo nel weekend, i rifugi del Cai di Bergamo hanno dato il via alla grande stagione estiva. Quella dell’apertura continuativa e del piacere di salire sulle Orobie anche in un giorno infrasettimanale e di ritrovarsi lassù come se fosse domenica.

Una festa. Che ci auguriamo valga anche per i rifugisti, veri e propri custodi delle terre alte. Che stagione li attende? «Ci auguriamo buona – spiega il presidente del Cai di Bergamo Piermario Marcolin –, da parte nostra abbiamo fatto tutto il possibile perché le strutture si presentino sempre più accoglienti e al passo coi tempi proseguendo in quel programma di manutenzione straordinaria che anche quest’anno ha visto numerosi interventi.
All’Alpe Corte ad esempio sono stati avviati i lavori per la realizzazione della stanza che eliminerà anche le ultimissime barriere al primo rifugio in Europa a misura di disabili, al Mario Merelli al Coca riprenderà invece l’intervento per il potenziamento della turbina, mentre al Curò è in corso il completamento del locale invernale e dell’impianto di smaltimento delle acque reflue».

«A proposito di Curò – aggiunge Marcolin –, l’estate 2014 sarà anche la prima in cui il nuovo ostello sarà effettivamente utilizzabile; sono in corso gli ultimissimi interventi e dai primi di luglio la struttura sarà a disposizione di chiunque voglia utilizzarla.
Abbiamo già registrato parecchie richieste». Sul resto difficile fare previsioni: troppe le variabili, prima fra tutte il meteo. Il 70-80 per cento della frequentazione in quota dipende da questo».

L'Eco di Bergamo - 22 giugno 2014


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Dopo la lince e l’orso, ora il lupo
Ricerche in corso in Val di Scalve

Se il paese è piccolo la gente mormora. Un detto valido anche per la Valle di Scalve, che tanto grande non è.
E la notizia di una possibile presenza di lupi sulle montagne scalvine non è stata un’eccezione alla regola. In molti lo dicono: i lupi qualche anno fa c’erano davvero, erano stati visti nella zona tra il passo della Manina e il rifugio Albani. Qualche anno fa, per l’appunto. Non oggi.

O meglio, sicuramente oggi quei lupi non ci sono più. C’è chi dice che l’esemplare in questione sia stato impallinato da qualche cacciatore, e che poi, recuperata la carcassa del lupo dall’autorità competente, questa sia stata spedita in un istituto di ricerca specializzato per poter capire con rigore scientifico se di lupo si trattasse o l’esemplare fosse soltanto un cane inselvatichito.

«La diceria c’è – conferma Guido Giudici, presidente della Comunità montana di Scalve con una passione mai nascosta per la fauna locale e la caccia – e c’è da qualche anno. Alcuni parlano di una coppia di lupi, quanti vogliono dare più dettagli dicono che uno dei due fosse già zoppo, per qualche vicissitudine precedente all’incontro “fatale”».

L'Eco di Bergamo - 13 giugno 2014
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Il Mondiale di Enduro sfida le polemiche e fa tappa in Val Seriana

motoblog.it

A buon punto l'organizzazione della tappa dell'anno prossimo, negli ultimi giorni è nata anche l'idea del 2014, al posto del granpremio del Messico saltato per motivi logistici. Il circuito dovrebbe toccare 26 comuni tra l'alta Valle Seriana e il lago d'Iseo

Farà tappa a Bergamo il mondiale di Enduro. Quasi certamente nel 2015, e forse anche quest'anno. Più forte delle polemiche dei gruppi ambientalisti legate a questo sport, sulla deturpazione di boschi e sentieri provocata dal passaggio delle motociclette.
Mentre è a buon punto l'organizzazione della tappa dell'anno prossimo, negli ultimi giorni è nata anche l'idea del 2014. Dopo che, a causa delle difficoltà logistiche ed economiche, è stato ufficialmente cancellato il granpremio del Messico, un gruppo di amici imprenditori e professionisti bergamaschi del Moto Club Bergamo, si è offerto per organizzare il granpremio in terra bergamasca intorno ad agosto.
La trattativa con la federazione è ancora agli inizi, ma considerate le capacità organizzative del Moto Club bergamasco, ben note in tutto il mondo, l'idea potrebbe concretizzarsi. Da limare i dettagli relativi ai costi e ai permessi.
Già disponibile un percorso, in alta Val Seriana, prove speciali e sede logistica per organizzare la gara (che prenderà il nome di GP d'Europa, o del Nord Italia, o della Lombardia). Considerato il poco tempo mancante all'evento, però, resta aperta la possibilità di sostituire il granpremio del Messico saltato allungando a quattro giorni una delle gare (che si svolgono su due giornate) in programma da qui alla fine del campionato.
Vicina al traguardo invece l'organizzazione della granpremio del 2015, con il circuito già individuato e che dovrebbe toccare 26 comuni tra l'alta Valle Seriana e il lago d'Iseo. La data, ancora definire, dovrebbe essere intorno a giugno.
Bergamonews - 31 maggio 2014

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Torna l'Orobie Vertical col grande obiettivo dei duecento partecipanti


La festa della Repubblica è diventata ormai, da quattro anni a questa parte, anche una ricorrenza per le Orobie.

Questo grazie a Mario Poletti, che con la sua Fly-Up Sport, porta a Valbondione una delle gare più emozionanti del calendario con l’Orobie Vertical: una competizione mozzafiato con un dislivello positivo di mille metri.

Percorso collaudato per la gara, che vedrà la consueta partenza da Valbondione, e dopo poco più di un chilometro pianeggiante la pendenza schizzerà alle stelle, portando i partecipanti nei restanti 3 chilometri a raggiungere il rifugio Coca, intitolato all’alpinista Mario Merelli scomparso nel 2012.

Il grande assente della competizione sarà Marco De Gasperi, il capitano del team Scott sarà infatti impegnato sull’isola di La Reunion per il Trail du Colorado, dopo il bel secondo posto di pochi giorni fa guadagnato a Zegama-Aizkorri nei Paesi Baschi. A mettere gli occhi sullo scettro del vincitore ci hanno già pensato Marco Facchinelli del Team “La Sportiva” e Giovanni Gualdi, campione italiano di maratona nel 2011.

Fra gli uomini riflettori puntati anche su Davide Milesi, olimpionico ad Atlanta, e Richard Sterni, pronto a scendere dall’Austria per partecipare alla sfida “orobica”.

Per quanto riguarda la gara femminile le atlete più agguerrite iscritte fino ad ora sono Elisa Compagnoni del Team Scott, Francesca Bellezza del Valetudo Skyrunning Team che avrà sicuramente intenzione di migliorare la sua terza posizione dell’ultima edizione. A chiudere il poker delle pretendenti al titolo c’è l’accoppiata del team “La Sportiva” formata da Beatrice De Florian e Erika Forni. 

"Per il momento i concorrenti iscritti – spiega l’organizzatore Mario Poletti – sono circa 130 e siamo ottimisti sul risultato finale calcolando che le iscrizioni saranno aperte fino alla mattina stessa della gara il nostro obiettivo di 200 partecipanti pare raggiungibile". Un obiettivo che se centrato porterebbe un gran numero di persone in Valbondione, per dare una bella scossa anche dal punto di vista turistico, molto chiacchierato negli ultimi giorni.

Al rifugio Coca, traguardo da vertigini a 1.892 metri sul livello del mare, si terrà, prima delle premiazioni, un pasta party organizzato dalla Fly-Up, che chiuderà così in grande stile la quarta edizione dell’Orobie Vertical, nonché prima gara di categoria del circuito Sky Runner Series Italy.

Bergamonews - 30 maggio 2014


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Escursionista di Nembro in difficoltà sul Grem
Salvato dal soccorso alpino

Foto da rifugi-bivacchi.com

Intervento di recupero nel primo pomeriggio di sabato 17 maggio per i tecnici della VI Delegazione Orobica del Soccorso alpino. Un escursionista di Nembro, nella bergamasca, si e' trovato in difficolta' nella zona del Monte Grem, a una ventina di minuti dal Bivacco Mistri.

Intervento di recupero nel primo pomeriggio di sabato 17 maggio per i tecnici della VI Delegazione Orobica del Soccorso alpino. Un escursionista di Nembro, nella bergamasca, si è trovato in difficoltà nella zona del Monte Grem, a una ventina di minuti dal Bivacco Mistri. Era bloccato lungo un pendio ripido e non si sentiva in grado di rientrare in condizioni di sicurezza.

E' riuscito a mettersi in contatto con il 118 e a chiedere aiuto. La chiamata è giunta a mezzogiorno e dopo una prima valutazione dell'intervento, sono partite le squadre da terra appartenenti alla Stazione di Oltre Il Colle, sette uomini in tutto, che dopo avere percorso un primo tratto con un mezzo motorizzato hanno proseguito a piedi e recuperato l'escursionista in cresta nel giro di un'ora. Era sfinito e infreddolito ma in condizioni di salute nel complesso buone e quindi non si è reso necessario l'intervento dell'eliambulanza.

Lo hanno riaccompagnato a valle, dove aveva l'auto, ed è tornato a casa autonomamente. Il Cnsas, Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, raccomanda particolare attenzione, in questi giorni, alle condizioni meteorologiche: in quota è ancora presente molta neve, con ampie zone ghiacciate, che possono determinare condizioni di clima e di temperatura variabili e anomale. Pertanto, è meglio valutare con cura il percorso e l'equipaggiamento da portare con sé durante le escursioni.

Bergamonews - 17 maggio 2014


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Unione dei Comuni.
Quattro sindaci insieme per l'Asta del Serio


Mercoledì 14 maggio alle 17, i quattro sindaci della nascente Unione dei Comuni lombarda "Asta del Serio", ovvero dei Comuni di Ardesio, Oltressenda Alta, Piario e Villa d'Ogna, si troveranno nella sede dell'Unione, identificata al Municipio di Ardesio in Piazza Monte Grappa, per la firma dell'Atto Costitutivo.
Mercoledì 14 maggio alle 17, i quattro sindaci della nascente Unione dei Comuni lombarda "Asta del Serio", ovvero dei Comuni di Ardesio, Oltressenda Alta, Piario e Villa d'Ogna, si troveranno nella sede dell'Unione, identificata al Municipio di Ardesio in Piazza Monte Grappa, per la firma dell'Atto Costitutivo.
Dopo l'approvazione nei rispettivi Consigli Comunali dello Statuto e dell'Atto stesso, infatti, si deve procedere formalmente con la sottoscrizione dell'accordo, alla presenza di un segretario comunale.
Bergamonews - 3 maggio 2015

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Trial, nuova puntata della polemica

E questa volta gli scatti sono a Nese

Nese   
Otto moto da trial di ritorno dal Canto Alto. Nuova puntata nella polemica su questa attività sportiva che ha scatenato commenti a non finire sulle nostre pagine web.
E ora arriva una nuova mail in redazione:«Alla Chiesa della Forcella di Monte di Nese abbiamo visto entrare nei sentieri ben 8 moto da trial - ha scritto questo lettore -.Quando hanno visto che facevo delle foto mi hanno anche minacciato...Però se uno va per sentieri e poi si trova le moto, oltre che respirare benzina deve anche subire insulti...».

«E i cartelli che vietano le moto ci sono,ma in molti posti sono vecchi e consumati».
Lonno   
La fotografia farà discutere e a scattarla, e inviarcela, è stato un nostro lettore che ha colto sul fatto alcuni motociclisti a Lonno, al termine e all’inizio del sentiero tra Alzano Sopra e la Val Luio.

«Eccoli, puntuali, domenica, come sempre......alla faccia dei cartelli» scrive, e aggiunge: «Fotograficamente ne sono sfuggiti 3: in totale erano 9 ed era già da circa 15 minuti che si sentiva un rombo sordo proveniente dal fondovalle - continua -. Se questo è uno sport, allora è un verace simbolo dell’unico vero sport praticato nel nostro paese: trasgredire le regole».

L'Eco di Bergamo - 29 aprile 2014

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Valle Seriana in fiamme, 13 roghi

L’appello: cittadini segnalate
 


Ancora piromani in azione in alta Valle Seriana, dove un nuovo incendio si è sviluppato martedì sera verso le 20,45 in località Monsec, nel territorio di Ardesio.

Data l’ora e il buio ormai fitto, si è creduto in un primo tempo che fosse ripartito l’incendio che sabato si era sviluppato a monte della località More, sul confine tra Villa d’Ogna e Ardesio. Invece si trattava di un altro fronte sul Monte Secco, appiccato sicuramente dai piromani.

Immani gli interventi: il territorio percorso dalle fiamme si trova nel nostro comune. Il fuoco, a tarda ora, è stato appiccato un località Monsec, posta all’incirca a 1.250 metri di quota. Poi, spinto dal vento, è salito verso l’alto raggiungendo una quota di circa 1.450 metri e interessando un’area compresa tra i cinque e i sei ettari.

Per domare le fiamme dalle prime luci dell’alba sono intervenuti due elicotteri bombardieri della Regione Lombardia, provenienti da Bergamo e da Sondrio. Attingendo acqua dal bacino di Cerete, contrada di Ardesio, l’hanno scaricata sulla montagna in fiamme, riuscendo a spegnere - ma solo in parte - il fuoco, con voli durati fino a mezzogiorno e ripresi da un solo elicottero nel pomeriggio. Proprio per la difficoltà di domare definitivamente le fiamme, su richiesta del Corpo Forestale dello Stato - cui spetta la direzione dello spegnimento degli incendi boschivi -, è stato richiesto l’intervento di un Canadair. Il grande velivolo, partito da Genova, è giunto in zona a mezzogiorno. Da allora ha compiuto ogni 13 minuti 21 voli in tutto, scaricando acqua(seimila litri per ogni volo) attinta nel lago d’Iseo e mescolata con sostanze ritardanti bianche, sui vari focolai che ogni tanto ripartivano qua e là.

All’opera dei velivoli si è aggiunta quella delle squadre dei volontari antincendio, in tutto una decina - quattro della Croce Blu, tre di Clusone e altrettanti di Rovetta - che hanno provveduto alla bonifica da terra: un’operazione non certamente facile per via dei luoghi impervi e dello strato, alto circa un metro, di foglie e paglia (la zona non è mai stata incendiata in passato), dell’area percorsa dalle fiamme. Le operazioni antincendio sono state sospese alle 17.30, quando il Canadair è ripartito per Genova e i due elicotteri sono rientrati alle basi di Bergamo e Sondrio.

Quali i danni provocati dal nuovo incendio? Spiegano i forestali di Gromo, che si sono anche recati nella zona percorsa dal fuoco: «I danni economici non sono rilevanti. Sono bruciati piccoli abeti cresciuti negli ultimi 20 anni nella località, fino a 30/40 anni fa utilizzata come pascolo, mentre nella parte alta sono andati in fumo cespugli ed erba resa secca anche dalla prolungata siccità. Più marcati i danni ambientali, sia per la microfauna, sia perchè sono bruciati alberelli che stavano crescendo nella zona piuttosto impervia, a difesa anche dello stesso suolo».

Ma i problemi non sono finiti qui con un altro rogo a Rovetta, in località Zenier lungo i versanti del monte Blum, la montagna che troneggia sopra al paese e all’abitato di Fino del Monte. Subito è stato richiesto l’intervento dell’elicottero della Regione Lombardia, che ha permesso di domare in poco tempo le fiamme, favorite oltre che dal vento anche dal bosco resinoso. Fortunatamente il velivolo era già in zona, sull’incendio di Ardesio. Intorno alle 17,05 il terzo allarme, questa volta in media valle, in località Hunì, sopra Bondo di Colzate. In questo caso, essendo la zona accessibile da terra non è stato richiesto l’intervento dell’elicottero, ma sono state inviate due squadre, la prima partita dalla sede della Croce Verde di Colzate, la seconda di Clusone, con un modulo specifico, inviata dalla sede della Comunità montana Valle Seriana a Clusone. Quando gli uomini sono giunti sul posto non hanno trovato un incendio, ma solamente un fuoco di ripulitura dal quale si era alzata un’alta colonna di fumo

Una situazione preoccupante quella dei tanti incendi degli ultimi mesi: quest’anno, da febbraio, abbiamo già avuto 12 incendi. Ebbene, 9 di questi, vale a dire l’80%, sono stati di origine dolosa. «È importante che i cittadini ci segnalino ogni minima situazione sospetta: quando vedono una colonna di fumo, si guardino bene intorno per capire se ci sia qualcuno che si allontana oppure un’auto e ce lo segnalino al nostro numero verde 1515». A dichiararlo Rinaldo Mangili, comandante provinciale della Forestale:l’aiuto dei cittadini per fermare i piromani è fondamentale.

L’Eco di Bergamo - 17 aprile 2014
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M. Secco, pericolo di caduta sassi


La strada riapre lunedì mattina
 
È ancora chiusa la strada provinciale tra Villa d’Ogna e Ardesio per pericolo di caduta sassi dopo l’incendio sul monte Secco di sabato sera. La strada è stata chiusa alle 22: si tratta della provinciale 49 dell’alta Valle Seriana.

L’ordinanza della Provincia si deve all’ampio incendio divampato sul monte Secco, in territorio di Villa d’Ogna, ma che ha lambito anche quello di Ardesio. Per il pericolo che le fiamme possano facilitare il distacco di massi dal monte.

Nella mattinata di domenica 13 aprile si sono alzati da Genova i Canadair che hanno contribuito a placare l’incendio scoppiato sabato pomeriggio e che ha visto l’intervento di numerose squadre dei vigili del fuoco.

Le operazioni – seguite in diretta dai due sindaci Angela Bellini e Alberto Bigoni – sono proseguite fin verso le 20 di sabato sera quando i volontari (una quindicina) e i mezzi sono dovuti rientrare alle rispettive basi. Poiché non tutti i focolai sono stati spenti, domenica mattina sono riprese le operazioni con l’ausilio dei Canadair.: ora le fiamme sono state completamente spente con il rientro degli elicotteri alle 12.30.

Nel frattempo però la provinciale 49 della Valbondione resta chiusa al traffico fino a lunedì 14 aprile alle 7.30. In contemporanea con l’apertura è previsto un nuovo sopralluogo dei tecnici della Provincia di Bergamo.

L'Eco di Bergamo - 13 aprile 2014


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Riapre la miniera?


Un servizio del Settimanale Regionale di RAI3
sulle miniere di Gorno

Riapre la miniera?



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Speleologi scoprono maxi grotta

L’hanno chiamata «5 in condotta»

La grotta di Valcanale 5 in condotta esplorata dal Gruppo speleo Valseriana Talpe È la grotta carsica più importante scoperta nella Valcanale e ha un nome che può sembrare strano: «Cinque in condotta». Perché un nome tanto singolare? Lo ha spiegato in sala consiliare ad un pubblico numeroso e attento Stefano Masserini, del Gruppo speleologico Valseriana Talpe che ha sede a Ponte Nossa e che ha scoperto ed esplorato la grotta: «Eravamo in cinque ad entrare per primi nella grotta che, nella parte iniziale, assomiglia ad una condotta forzata. Da qui il nome».

Sempre Masserini, dopo le parole di saluto del sindaco di Ardesio Alberto Bigoni, ha spiegato: «La grotta si apre tra il Passo di Valmora e il Passo del Re, lungo una parete di non facile accesso. A differenza di altre grotte scoperte sul lato Sud delle montagne che vanno dal Monte Secco all’Arera, che hanno un andamento verticale, veri e propri inghiottitoi, questa all’inizio procede quasi orizzontalmente. Presenta poi un ramo “asciutto” e un altro attivo, dove scorre acqua. Vi si trovano stalattiti, stalagmiti, concrezioni calcaree molto belle ed è caratterizzata da ambienti parecchio grandi».

L’ingresso è a quota 1.680 metri e la cavità si sviluppa per 2.670 metri con un dislivello di 179 metri. Alle parole di Masserini è poi seguito un filmato, realizzato da Giorgio Tomasi, che illustra la ricerca della grotta e la sua esplorazione.
L'Eco di Bergamo - 31 marzo 2014

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Domenica di paura a Fiumenero


Valanga cade a 30 metri dalle case
  
Paura a Fiumenero, la contrada di Valbondione che si incontra circa 3 chilometri prima di arrivare in paese. Una valanga di neve, terra, sassi e piante è caduta domenica nel primo pomeriggio interrompendo la ciclabile e fermandosi nel fiume, a una trentina di metri dalle case.

C’è preoccupazione fra gli abitanti, perché in quota sta ancora nevicando e il canalone potrebbe trasformarsi in un imbuto pronto a scaricare nuovamente a valle. La valanga caduta intorno alle 14,10 di domenica ha interrotto la pista ciclabile e invaso per metà l’alveo del Serio.

Un’ulteriore valanga potrebbe bloccare e scavalcare il fiume e arrivare vicina alle abitazioni. La valle interessata dalla caduta di neve è quella detta del Valisù: il fragore della valanga è stato avvertito a grande distanza anche da chi era in casa.

Gli abitanti si sono precipitati sul posto per valutare l’accaduto: le preoccupazioni sono legate al fatto che, se in paese sta piovendo, in quota invece sta ancora nevicando. Neve bagnata che potrebbe appesantire il terreno e favorire ulteriori distacchi.

L'Eco di Bergamo - 23 marzo 2014


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Val del Riso: corsa alle miniere


Parte la volata degli australiani
 
Sembra si tratti solo di una questione di tempo, ma a breve gli australiani dovrebbero ricevere gli ultimi cinque permessi di ricerca per il comprensorio minerario della Valle del Riso. Dopo avere ottenuto i primi cinque, rinnovati nel frattempo e validi per altri tre anni, secondo quanto riferisce il rappresentante di Energia Minerals Italia Marcello De Angelis si tratterebbe «solo di espletare le ultime faccende burocratiche».

«Nei giorni scorsi - continua De Angelis - a Milano si è tenuta senza intoppi la conferenza dei servizi che ci permette quindi di andare avanti. A tal fine provvederemo quindi anche a recuperare la liquidità necessaria dai nostri investitori in Australia».

Energia Minerals Italia è infatti il ramo italiano di un’omonima società quotata in borsa nel lontano Paese. L’iniziativa degli australiani, nonostante siano passati molti mesi dalla notizia del loro interessamento ai giacimenti dell’alta valle (tra le mire della società c’è sempre anche l’uranio di Novazza), sembra farsi man mano più concreta.

«Non spenderemmo nemmeno tempo e denaro se si trattasse di soli annunci» conferma De Angelis. Con 10 permessi di ricerca l’area interessata salirebbe a 4.000 ettari e riguarderebbe i territori di Gorno, Oneta, Oltre il Colle, Premolo e in una minima parte anche Ardesio, il tutto per andare a individuare e quantificare filoni di zinco, piombo e associati (principalmente argento che in genere si trova combinato alla galena).

Sembra escluso l’interesse verso le terre rare, minerali oggi molto preziosi perché utili nell’industria ad alta tecnologia. «In questa zona non ci sono terre rare - continua il rappresentante di Energia Minerals - sarebbe bello se ci fossero, ma non è il caso della Valle del Riso».

L'Eco di Bergamo - 22 marzo 2014


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Convegno del Distretto Minerario Riso - Parina



Sabato 22 marzo 2014, presso la sala della Comunità Arcobaleno di Gorno, avrà luogo un Convegno avente come tema: "Studi, valorizzazione e Sviluppo" del Distretto Minerario, organizzato dai Comuni di Gorno, Oneta, Oltre il Colle e l'Ecomuseo Miniere di Gorno.

Il Convegno verrà aperto sabato alle ore 15 con il saluto delle Autorità e proseguirà domenica 23 marzo con inizio alle ore 9,15, con l'apertura dei lavori.

Il convegno si propone di presentare nuove iniziative e progetti in ambito storico archivistico e imprenditoriale: convenzione con lo Stato per il deposito e la valorizzazione dell'archivio minerario, proposta di progetto per una rete degli archivi minerari, stato degli studi geologici, programma industriale di ripresa dell' attività mineraria.



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La Sviluppo turistico Lizzola e le ferite della montagna

Impianti chiusi, il rilancio è possibile

Nel 2006 in Val Sedornia, all’interno di un’area Zps (Zona protezione speciale) e nei confini di un inconsapevole Parco delle Orobie, alla montagna dell’Alta Valle Seriana fu inferta una grave ferita. La chiamarono «Pista del sole». Quell’impianto di risalita cambiò per sempre i connotati a una delle zone più particolari dell’arco prealpino. A Valbondione l’amministrazione comunale aveva ritenuto di «portarsi avanti» per realizzare il collegamento previsto dal progetto «comprensorio sciistico» che doveva unire Colere, Lizzola, Spiazzi di Gromo. Era autunno, tutto accadde in pochissimo tempo e all’insaputa di tutte le istituzioni preposte al controllo del territorio. Inquietante. Poi arrivarono i primi escursionisti della neve: rimasero scioccati da quest’opera la cui irregolarità fu poi ufficialmente appurata quando non serviva più.
L’anno scorso, il Parco delle Orobie ha annunciato l’avvenuto ripristino grazie ai lavori iniziati da un iter di riparazione avviata dalla Comunità Montana Valle Seriana qualche anno prima. Ma solo dopo un esposto del Wwf. Quella pista resta il simbolo della lotta di venti associazioni riunite sotto il nome di Orobievive (sul loro sito ci sono tutti i documenti ufficiali), coordinamento che ha assunto un peso rilevante nella vicenda. La «Pista del sole» doveva fare da collegamento con quella che scendeva dal Pizzo di Petto: uno sciagurato progetto che avrebbe sventrato qualche decina di metri di roccia della vetta per una galleria di passaggio degli sciatori, sul Sentiero delle Orobie. Ciò avrebbe distrutto per sempre l’ecosistema del Lago di Spigorel (o Vigna Vaga), gioiello geologico sito in area carsica, divenuto più volte luogo di ritrovo di centinaia di «manifestanti» che pur di difendere un’idea di futuro diversa dall’anacronismo dei «comprensori sciistici integrati», quasi tutti in crisi sull’arco alpino, nonostante gli attacchi anche fisici subiti, hanno sempre e solo testimoniato camminando.
A Valbondione nessuno aveva spiegato che costoro sono «a favore» di un’economia della neve legata anche agli impianti di risalita. L’esistente può essere implementato integrandosi con quell’universo in crescita esponenziale rappresentato da camminatori, scialpinisti, ciaspolatori. Basta andare in zona e contare: i numeri sono impietosi, ma la politica non conosce la geografia profonda e preferisce elargire promesse di sovvenzioni (il 20% del totale per il comprensorio).

La Stl chiude e nessuno deve godere di questo. Perdere posti di lavoro perché chi amministra non ha l’immaginario adatto ad affrontare i tempi che cambiano, fa venire lo sgomento. Ora che la valanga politica è davvero scesa su Lizzola e Valbondione si prospettano tempi bui, ma si spera che possa nascere un dialogo pacifico e costruttivo perché la montagna qualche idea la offre sempre: basta pensare come lei, capirne i mutamenti e, come avviene da secoli, il rapporto uomo-territorio potrà rinnovarsi e aiutare chi ci vive e la presidia, a prosperare e vivere come merita.
Davide Sapienza
Corriere della Sera - 14 marzo 2014


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Lizzola, la stagione va avanti
Si scia per 15 giorni. Poi si vedrà

Doveva essere il giorno dell’addio. Ma a Lizzola le sorprese non finiscono mai e una notizia nata all’alba si ribalta dopo poche ore: la stagione dello sci va avanti. Con un ma: per quindici giorni. Questa almeno la versione ufficiale, anche se fonti vicino a Sviluppo turistico Lizzola, la società degli impianti di Valbondione, parlano di un incontro programmato di qui a pochi giorni che potrebbe riservare una soluzione.

Giornata frenetica e dai toni accesi quella di ieri a Valbondione. Si apre con l’avviso - diramato da Sviluppo turistico Lizzola la sera prima, lunedì, a dipendenti e rifugisti - che sarebbe stato l’ultimo giorno e poi basta sciate, casoncelli e bombardini ai rifugi. Si spezza nel primo pomeriggio con la rettifica che no, si va avanti per altre due settimane e si chiude con l’amara conclusione «di essere presi in giro: ditelo che è così che ci sentiamo». La rabbia tra chi lavora sulle piste che dal Mirtillo scendono al campo scuola è palpabile e - paradosso - è proprio quel «quindici giorni ancora» a mandare su tutte le furie.

Tutto comincia lunedì sera sul tardi quando Claudio Conti, responsabile amministrativo di Stl, chiama al telefono il caposervizio Gianluigi Piffari e i rifugisti. I debiti della società, la bufera dell’inchiesta sui soldi che qui sarebbero stati dirottati dai conti dell’ex socio di maggioranza, quel Gianfranco Gamba che era il principale cliente del Private banking di Fiorano diretto sino al 1* luglio dall’ex sindaco Benvenuto Morandi e ne è poi diventato l’accusatore numero uno, sono ormai noti. Conti avvisa i suoi che Stl è alla frutta. Bilanci inguardabili, Gamba che richiede indietro i suoi soldi? No, causa corrente. «Mercoledì ce la staccano - avrebbe detto loro Conti - organizzatevi a svuotare frigor e freezer».

La doccia fredda trova conferma all’indomani, leggendo il nostro giornale. C’è di mezzo una bolletta da 30 mila euro, quella che faceva sbilanciare il presidente di Stl, Walter Semperboni, sul futuro della stagione: «Non so se si arriva a sabato». Appunto: ieri doveva essere l’ultimo giorno, oggi già tutto chiuso. Invece nel primo pomeriggio il dietrofront

L'Eco di Bergamo -  26 febbraio 2014

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Ponte del Costone, fiamme continue.
Pompieri ancora al lavoro


Le fiamme, nate nella tarda mattinata di lunedì, non sono ancora state domate dai vigili del fuoco che stanno lavorando sull'area ininterrottamente da ore, prendendo acqua dalla vicina pozza e da una vasca mobile allestita per l'occasione nel campo sportivo del paese.

La zona del Ponte del Costone, nel comune di Ponte Nossa, continua a bruciare. Le fiamme, nate nella tarda mattinata di lunedì, non sono ancora state domate dai vigili del fuoco che stanno lavorando sull'area ininterrottamente da ore, prendendo acqua dalla vicina pozza e da una vasca mobile allestita per l'occasione nel campo sportivo del paese.
Il primo rogo, di sicura matrice dolosa, è stato appiccato intorno alle 10.30 di lunedì mattina e ha interessato due ettari di terreno incolto per poi propagarsi sul ciglio della statale 35, avvicinandosi a un paio di abitazioni. Sul posto stanno lavorando i pompieri, gli uomini della Guardia Forestale, i volontari di Ponte Nossa, i carabinieri di Ponte Nossa e due elicotteri della Regione.
Bergamonews - 25 febbraio 2014


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Colere, slavina vicino a una casa
Turismo ko ma Foppolo non molla

Foto da L'Eco di Bergamo
Valanga a Magnone
«Ci rivolgiamo a voi, perché confidiamo nella vostra profonda sensibilità e nella profonda conoscenza delle località montane bergamasche». Inizia con queste parole la lettera indirizzata ai consiglieri regionali Lara Magoni, Roberto Anelli e Angelo Capelli, scritta dalla società Ski Mooving di Schilpario.
Il motivo dell’appello? «La chiusura a singhiozzo per pericolo valanghe in località Manna, poco prima di Schilpario – si legge nel documento –. Il traffico viene deviato su una strada provinciale secondaria che, passando dall’abitato di Azzone, raggiunge Schilpario, tra buche e ristrettezze; questa strada secondaria è gravata inoltre da divieto di transito. In questa situazione i gruppi scolastici ed aziendali che tanto faticosamente riusciamo a portare nella nostra località, disdettano le prenotazioni».

La situazione di chiusura del tratto stradale sta creando molti disagi nell’ultimo mese in Val di Scalve, così come di slavine si parla anche a Colere, in particolare nella frazione Magnone, dove nella notte tra martedì 18 e mercoledì 19 febbraio una massa nevosa si è staccata dal pendio, finendo a ridosso di un’abitazione. La slavina era stata preannunciata nei giorni scorsi da un altro piccolo smottamento, che aveva solo lambito uno dei lati della casa.

Un altro paese in difficoltà è Foppolo, ancora bloccato e con una popolazione che con grinta sta cercando di risollevarsi da questa stagione così dura. La strada è chiusa perché il pericolo che dopo l’abitato di Valleve possa scaricarsi una slavina è alto. Transitare lì, dopo i rilievi dei tecnici incaricati dalla Provincia, è ritenuto altamente rischioso e da mercoledì, ancora una volta, è scattata la chiusura fino alla cessata condizione di rischio. La strada per il paese è la porta del turismo, non esistono percorsi carrabili alternativi.
E il turismo invernale per Foppolo è ossigeno. «Foppolo non può fermarsi – dicono in paese –. Le piste sono aperte e la vacanza a Foppolo deve essere garantita ai clienti». I collegamenti sciistici con le piste di Carisole hanno fatto sì che alcuni turisti, giunti in valle nei giorni della chiusura, fossero dirottati su Carona, poi dopo la salita in seggiovia, trasportati a Foppolo con il gatto delle nevi. Non poche le difficoltà, per il trasporto di persone e bagagli, per la presenza a volte di bimbi anche piccoli o per arrivi fuori dagli orari di apertura degli impianti». In alcuni casi i clienti hanno trascorso la prima notte a Carona o Branzi per poi raggiungere Foppolo il giorno seguente.

Novità per Dossena dove sono stati effettuati i lavori di ripristino della strada provinciale 26. Dopo lo sprofondamento della carreggiata lunedì, che di fatto ha diviso il paese in due, da mercoledì alle 15,30 la viabilità è tornata regolare. Dossena si può raggiungere senza intoppi dalla strada che dalla provinciale 470 si dirama sino al paese di mille abitanti, quindi sono stati sospesi i bus navetta e raggiungere il fondo valle è più rapido e sicuro.
L'Eco di Bergamo - 20 febbraio 2014


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Monte Grem, scivola dal pendio


In aiuto eliambulanza e soccorso alpino
 

Eliambulanza e soccorso alpino sono intervenuti nella zona del Monte Grem, in Comune di Oneta, per recuperare un 75enne di Fiorano al Serio scivolato lungo un pendio del monte a una altitudine di circa 1800 metri. L’intervento è stato compiuto dai tecnici della VI Delegazione Orobica del Soccorso alpino. La chiamata è arrivata verso le 13 di oggi, sabato 8 febbraio, da parte del 118.

La persona scivolata è riuscita a risalire, ma con forti dolori alla schiena e con difficoltà dovute allo sfinimento indotto dallo sforzo. Sul posto sono giunti nove operatori, appartenenti a diverse Stazioni CNSAS (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) e l’eliambulanza da Bergamo.

L’intervento si è concluso intorno alle 15.30 L’eliambulanza ha raggiunto il ferito e lo ha trasportato in ospedale a Bergamo.
L'Eco di Bergamo - 8 febbraio 2014
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Pericolo valanghe elevato
Quattordici sfollati a Ludrino


Finché si è potuto si è cercato di evitarlo. Ma alla fine lo sgombero si è reso necessario: troppo elevato il rischio di valanghe. Così 14 persone (tra cui quattro bambini), su ordinanza del sindaco Alberto Bigoni, hanno dovuto lasciare le loro case nella contrada di Ludrigno.

Un carico di neve come si registra in questi giorni non si verificava da molti anni sulle montagne bergamasche. Anche nella nottata tra martedì 4 e mercoledì 5 febbraio dai 1.200 metri di quota in su è nevicato. Oltre venti centimetri di neve fresca si sono così depositati oltre i 1.400 metri sullo strato già al suolo, dove lo spessore del manto bianco, ai 2.000 metri di quota, supera ormai, ovunque, i tre metri.

E anche ieri, salvo qualche pausa, pioggia e neve hanno imperversato nelle alte valli. Il tutto condito dal pericolo valanghe che incombe da giorni su diverse località. E in modo particolare sulla contrada di Ludrigno di Ardesio, dove ieri sera, su ordinanza del sindaco Alberto Bigoni, sono state fatte sgombrare alcune famiglie della località: quattordici persone (tra le quali quattro bambini), le cui case si trovano nella direttrice di un ramo secondario, ma da sempre pericoloso, della valanga del Monte Secco.

Fumavano ancora, ieri mattina, i camini delle case di Ludrigno che potrebbero essere investite dalla valanga che scende dai ripidi pendii del Monte Secco e del Vaccaro e che ha, in buona parte, già colmato il canale del Vendulo (la neve è scivolata a valle dai pendii sud del Monte Secco, mentre ancora incombente è il distacco di masse nevose dai canali volti ad est e a nord della montagna).

Il sindaco Bigoni: «Quanto temevamo è successo. Per tutta la giornata abbiamo tenuto gli occhi puntati alla montagna, avvolta da fitte nebbie e dove ha continuato a nevicare. Situazione che, a nostro avviso, ha accresciuto il pericolo di discesa a valle della temuta valanga, che già in passato ha provocato morti e rovina a Ludrigno. Da qui l’ordinanza di sgombero».

L'Eco di Bergamo - 6 febbraio 2014

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Rischio valanghe. Strade chiuse al traffico


Il rischio valanghe sulle strade di Valseriana e Val di Scalve ha costretto i tecnici della Provincia di Bergamo a emettere tre ordinanze di chiusura al traffico in attesa che non ci sia più pericolo.

La tanta neve caduta negli ultimi giorni si è depositata sulle pareti che costeggiano le strade che portano a Valbondione e Schilpario. Difficile transitare in sicurezza. E' per questo motivo che sono stati presi provvedimenti così drastici.

Valseriana e Val di Scalve
Il rischio valanghe sulle strade di Valseriana e Val di Scalve ha costretto i tecnici della Provincia di Bergamo a emettere tre ordinanze di chiusura al traffico in attesa che non ci sia più pericolo. La tanta neve caduta negli ultimi giorni si è depositata sulle pareti che costeggiano le strade che portano a Valbondione e Schilpario. Difficile transitare in sicurezza. E' per questo motivo che sono stati presi provvedimenti così drastici.

Valbondione
La chiusura al transito della S.P. 49, dalla progr.va km 50+200 alla progr.va km 51+000, nel Comune di Valbondione dalle ore 18:00 del giorno 1 febbraio 2014 sino a nuovo ordine con le seguenti modalità: dalle ore 18.00 alle ore 23.00 transito consentito con la presenza di personale che effettuerà il monitoraggio e regolerà il traffico consentendo il passaggio ai soli mezzi di emergenza o aventi stretta necessità. Delle 23.00 alle 6.00 chiusura al transito. dalle 6.00 in avanti transito consentito con la presenza di personale che effettuerà il monitoraggio e regolerà il traffico.

Vilminore di Scalve.
La chiusura al transito della S.P. 61, dalla progr.va km 63+500 alla progr.va km 64+500 in Comune di Vilminore di Scalve. dalle ore 18:00 del giorno 1 febbraio 2014 sino a nuovo ordine Il transito veicolare è deviato sulla SP 60 Qualora sia effettuabile il monitoraggio e la sorveglianza del tratto stradale e dei versanti a rischio sarà cura del presente Settore consentire il transito veicolare di tutte le situazioni di reale emergenza durante le ore diurne.

Schilpario.
La chiusura al transito della S.P. ex S.S. 294, dalla progr.va km 35+750 alla progr.va km 36+400 nei Comuni di Schilpario e Vilminore di Scalve dalle ore 18:00 del giorno 1 febbraio 2014 sino a nuovo ordine Il transito veicolare è deviato sulla SP 60.

Bergamonews - 1 febbraio 2014


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Presolana Monte Pora
Stagione sciistica al via da sabato piste aperte

La stagione 2013/2014 parte con il migliore dei presupposti per il comprensorio Presolana Monte Pora. La neve quest'anno è arrivata in anticipo consentendo ai gestori di fissare il funzionamento degli impianti nel weekend del 30 novembre -1 dicembre 2013.

La stagione 2013/2014 parte con il migliore dei presupposti per il comprensorio Presolana Monte Pora. La neve quest'anno è arrivata in anticipo consentendo ai gestori di fissare il funzionamento degli impianti nel weekend del 30 novembre -1 dicembre 2013.

Sabato e domenica è prevista l'apertura parziale (dalle 8.15 alle 16.30) delle piste: “Valzelli” e “Pian del Termen” al Monte Pora (rifugio aperto con servizio ristoro) e gli impianti in località Donico insieme al campo scuola in Presolana; un'ottima opportunità per tutti gli appassionati della montagna che potranno scaldare i motori per quando le due stazioni saranno tutte a pieno regime e la stagione sarà ufficialmente partita.

Il comprensorio, il più conosciuto e incantevole della Valle Seriana, con oltre 30 km di piste ampie e soleggiate e uno snowpark adrenalinico, è comunque operativo a pieno regime con l'innevamento programmato per integrare il manto nevoso naturale (in quota oltre 50 centimetri) e garantire un inizio di stagione coi fiocchi.

Informazioni e webcam con lo streaming in diretta su www.presolanamontepora.it.

Bergamonews - 26 novembre 2013
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Restaurato l'altare delle Orobie
In montagna fra storia e fede
 
Rinasce il «Piccolo altare delle Orobie». Di questo altare eretto a secco nel lontano 1800 è rimasto poco o nulla. Qui i montanari e i pastori all'alpeggio la domenica mattina, avvisati dal suono delle campane della chiesa al fondo valle, si riunivano per celebrare la Messa.

Ma l'altare ha anche un significato storico poiché ricorda un episodio importante per la Presolana. Il 4 ottobre 1888 la guida alpina Carlo Medici accompagnò in vetta alla Presolana tre appassionati scalatori senza immaginare che quel giorno, alla sua corda e all'unico chiodo piantato nella roccia di un passaggio pericoloso, aveva assicurato la vita di un futuro pontefice.

Di questa singolare ascensione si ebbe notizia solo nel 1930, e Medici, leggendaria guida castionese scomparsa il 3 febbraio 1896, se ne andò senza poter sapere che quel prete scalatore di nome Achille Ratti sarebbe asceso al soglio più alto della Chiesa.

Ora, grazie all'iniziativa congiunta tra l'amministrazione comunale e associazioni di volontariato, gruppo alpini, sottosezione del Cai «Carlo Medici» e le tre parrocchie di Castione, Bratto, Dorga, quelle pietre sparse a terra dentro e fuori la grotta, dimenticate da decenni, torneranno a rivivere nel loro originale valore.

L'Eco di Bergamo - 18 ottobre 2013 Cronaca

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L'ostello al Curò: vista mozzafiato

Inaugurato l'ostello al Curò Il più alto d'Europa: 1.895 metri. Forse la prova d'apertura il 15


È stato realizzato nell'ambito del programma regionale «Nuova generazione di idee-politiche e linee di intervento per i giovani» di Regione Lombardia e del progetto «La strada Verde» del Parco delle Orobie bergamasche con il contributo di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo.

Ora si propone di ospitare giovani e famiglie, non solo per godere del panorama stupendo che si può ammirare dalla conca del Barbellino, ma anche come luogo didattico e di studio. La scelte compiute dallo studio di Paolo Belloni, docente di Architettura ambientale al Politecnico di Milano, appaiono coraggiose: si è voluto riportare alla vista la pietra chiara del Recastello delle vecchie stratificazioni dell'edificio ampliato nel corso del tempo, unendola al ferro scuro ed ossidato (acciaio corten).

I numerosi visitatori sabato mattina hanno girato liberamente per ogni locale «scoprendo» stanze grandi e luminose. Al pianoterra si trova un piccolo appartamento destinato al custode e una grande sala destinata allo studio e a ospitare una biblioteca che permetterà di approfondire tematiche legate alla natura.

Le camere sono collocate al primo piano: adatte a ospitare 4-6 persone, alcune sono dotate di bagni con sanitari scuri, apparsi molto raffinati. Al piano più alto un grande spazio che potrà essere destinato a sala incontri o, se necessario, trasformato in camerata, incrementando di otto i 35 posti letto presenti; un'ampia terrazza si affaccia sulla valle regalando una vista mozzafiato.

Dopo l'inaugurazione, per l'apertura si dovrà attendere il rilascio di tutte le autorizzazioni. «Se fosse possibile - dice Piermario Marcolin, presidente del Cai Bergamo - faremmo una prova già con le prossime aperture delle Cascate del Serio previste per il 15 settembre e il 6 ottobre, altrimenti aspetteremo la prossima primavera».

L'Eco di Bergamo - 1 settembre 2013 Cronaca

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Cacciatori australiani di oro e argento

Altre cinque ricerche in Val del Riso
Il cercatore d'oro non molla: «Ci perdo, ma mi diverto troppo»
Ricordate gli australiani pronti a cercare fortuna sotto forma di minerali preziosi nel sottosuolo di Gorno, in Val del Riso? È passato un anno da quando ci siamo occupati dell'interessamento della società Energia Minerals Italia (braccio operativo nel nostro Paese di un'omonima società della terra dei canguri) e nonostante la quiete calata sul progetto di sfruttamento dell'uranio a Novazza di Valgoglio, sembra essere tutt'altro che sepolta la voglia di scavare a caccia di preziosi minerali.

Anzi i nuovi obiettivi si chiamano zinco, piombo, rame, argento e oro. La società, oltre ai cinque permessi di ricerca con finalità estrattive già ottenuti, potrebbe riceverne altrettanti nuovi entro la fine di settembre o i primi giorni di ottobre, documentazioni che permetterebbero l'inizio vero e proprio dei lavori.

E le prime stime in termini economici parlano di un investimento nell'ordine di quasi un milione di euro.

«Abbiamo rinnovato per altri tre anni la validità dei permessi già ottenuti - spiega il legale rappresentante della società Marcello De Angelis - e abbiamo inoltrato le domande per altri cinque permessi all'ufficio di competenza del settore cave e miniere dell'assessorato all'Ambiente di regione Lombardia. Credo che a questo punto la nostra intenzione su questo territorio sia chiara. Non appena avremo le carte in regola inizieremo i lavori per la messa in sicurezza delle gallerie che ci consentiranno di arrivare al fronte dove ci sono le mineralizzazioni e lì effettueremo i sondaggi del caso».

Le documentazioni prodotte dalla società permettono di vedere nero su bianco le aree che potrebbero avere un nuovo futuro minerario. Il dedalo di gallerie del comprensorio della Val del Riso sconfina nel sottosuolo dei comuni vicini, tanto che il progetto interessa anche Oltre il Colle, Premolo, Roncobello, Ardesio e Oneta.

L'Eco di Bergamo - 22 agosto 2013 Cronaca

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Visite guidate nella natura della Valsanguigno

PromoSerio, agenzia di promozione territoriale, in collaborazione con il Parco delle Orobie Bergamasche e il comune di Valgoglio, organizza sabato 13 luglio e domenica 14 luglio due visite guidate alla scoperta della Val Sanguigno, in Val Seriana.

L’opportunità di trascorrere una giornata immersi nella natura e nel verde. PromoSerio, agenzia di promozione territoriale, in collaborazione con il Parco delle Orobie Bergamasche e il comune di Valgoglio, organizza sabato 13 luglio e domenica 14 luglio due visite guidate alla scoperta della Val Sanguigno, in ValSeriana.

La visita si svolgerà dalle 10.30 alle 16 nella giornata di sabato e dalle 8.30 alle 16 nella giornata di domenica: escursione ideale per famiglie e amanti della natura, di medio-bassa difficoltà.

La proposta rientra all’interno di “SerioGreen”, il nuovo progetto lanciato da PromoSerio dedicato al turismo verde per scoprire e valorizzare le aree ad elevato standard naturale. Sono cinque le perle ambientali protagoniste della prima fase dell’iniziativa: Valcanale, Valzurio, Valvertova, Riserva del Giovetto e Val Sanguigno. E proprio a quest’ultima sono dedicate le visite guidate in programma a maggio e per tutta la stagione estiva.

Grazie all’intesa con il Parco delle Orobie bergamasche e con il comune di Valgoglio è possibile esplorare, conoscere e contemplare angoli e scorci di una delle valli più affascinanti di tutta la Lombardia. Un’area unica e ancora incontaminata, caratterizzata da una significativa biodiversità, torbiere e da un sistema di pozze, forre e cascate. Un’oasi, una vera e propria perla naturalistica delle Orobie tutta da scoprire, guidati da accompagnatori opportunamente formati dal Parco delle Orobie, che conducono i visitatori attraverso le meraviglie della Val Sanguigno.

Per partecipare alle visite è necessario iscriversi entro due giorni prima dell’uscita contattando l’ufficio IAT Valseriana e Val di Scalve chiamando il numero 035.704063 oppure inviando un’email all’indirizzo di posta elettronica iat@valseriana.eu Il costo di iscrizione per sabato 13 luglio è di 10 euro, con i bambini gratis fino ai 10 anni, mentre per domenica 14 luglio è di 15 euro con i bambini gratis fino ai 10 anni. L’escursione sarà annullata con un numero minore di 6 paganti ed in caso di forte maltempo. È possibile, inoltre, prendere parte al pranzo convenzionato a 14 euro al rifugio Gianpace prenotando al numero 347 2191628

Bergamonews - 12 luglio 2013
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In mountain bike alla scoperta della Valle del Riso

In sella alla mountain bike con i nostri esperti questa settimana scopriamo la Valle del Riso. Un percorso che richiede 4 ore e mezza di fatica, un tragitto impegnativo ma che regale emozioni su una finestra della natura davvero spettacolare.

Siamo ormai in estate ed è il momento di percorrere itinerari che toccano le Prealpi Orobiche con quote attorno ai 1.500 metri. Andremo alla scoperta della Valle del Riso, confluente diramazione all’imbocco dell’Alta Valle Seriana. È percorsa dal torrente Riso, occupando l’ampia conca tra le catene dell’Alben, del Grem e il monte Arera in un emozionante scenario montano, dove le pareti rocciose strapiombanti, gli avvallamenti e i loro ghiaioni fanno da corona a questa valle.

Tralasciando le numerose possibilità per giungere all’imbocco della Strada Provinciale 46 (Via Prealpina Inferiore) che s’inoltra all’interno della Valle del Riso, il nostro itinerario prende come riferimento il piazzale antistante la stazione delle autolinee di Albino. Innanzi a noi parte la nuova ciclabile della Valle Seriana e percorriamo questo primo tratto sino al bivio per Gorno (15,5 km).

Questo segmento del tragitto si svolge su asfalto seguendo il naturale andamento delle pendici montane e al secondo incrocio si svolta a destra per via mons. Guerinoni (19,3 km) entrando così nella frazione Villassio. Seguendo la direzione principale e il cartello indicatore per Alpeggi Grem, Grina, Golla si giunge in sequenza alle contrade San Giovanni, Cavagnoli e Peroli. Giunti a un parcheggio, si sale a sinistra seguendo via Brusada, arrivando così nelle località Plicosa e Basello, ormai lontani dall’abitato su verdi e dolci pendii che degradano dalle cime di Grina, con panorama sulla Valle del Riso e sul Pizzo Formico.

Continuando la nostra salita verso l’Alpe Grem, si possono osservare, nei prati circostanti, alcuni rustici con portali arcuati al pianterreno realizzati con grosse pietre, mentre a un’intersezione della vecchia mulattiera selciata che dalle contrade di Gorno porta ai pascoli alti in località Plicosa, si trova una caratteristica fontana con abbeveratoio e volta in pietra. Recuperando al fiato corto e alla fatica della salita ci fanno da sfondo i suggestivi e ampi panorami, da prima sull’altopiano di Clusone poi sul massiccio del Monte Alben e la Cima di Grem.

All’origine e a valle sono visibili i resti delle miniere di blenda e calamina. Arrivati in prossimità dell’altopiano, il fondo diviene sterrato e le pendenze sono meno accentuate; incontriamo un cartello indicatore per il rifugio Grem e, a sinistra, l’imbocco di una scalinata in pietre che, poco dopo, termina sul piazzale del rifugio (27,3 km).

Si prende ora a destra il sentiero con segnavia Cai n. 223 che si addentra subito nel bosco. A causa dell’affioramento di rocce e sassi lungo il sentiero si è costretti ad affrontare alcuni tratti con la bici a mano, che termina in località Sinele, immettendosi su una carrareccia. Si devia a sinistra fino a raggiungere il bivio all’interno del quale sorge una tribulina, detta Trebùlina Stròcia (31,6 km). Si devia ancora a sinistra e poco dopo si arriva al Passo del Colle di Zambla (1.265 m), punto spartiacque tra la Val Serina e la Valle del Riso dove a destra del piazzale vi è una fontana con acqua perenne. Si attraversa la provinciale (Prealpina Orobica) e s’imbocca linearmente la carrareccia che un cartello indica portare alla Conca dell’Alben; si prosegue addentrandosi nel bosco fino ad arrivare presso una casa bianca detta Villa Benvenuti, al Passo della Crocetta.

Di fronte alla casa si devia a sinistra per un sentiero che si mostra subito ripido e a fondo accidentato (a tratti ghiaioso, 32,7 km). La discesa dal Passo della Crocetta fino al Santuario della Madonna del Frassino è lunga e molto impegnativa. Richiede una buona padronanza della bicicletta, riflessi pronti e una sufficiente preparazione atletica. La parte terminale del sentiero in località Boltur scende attraversando un prato e termina a monte del cinquecentesco Santuario della Madonna del Frassino (980 m.s.l., 35 km), situato su un poggio panoramico della Valle del Riso, che conserva interessanti affreschi e un polittico di Girolamo Rizzo da Santacroce. A sinistra del sagrato ci si inoltra lungo il sentiero che ci conduce nella parte del percorso sicuramente più emozionante per l’ambiente rustico incontaminato e per gli scorci paesaggistici che si aprono sulla vallata.

In Valle Noseda, dove si trovano i bacini dell’acquedotto comunale, inizia la carrareccia che porta a Chignolo, frazione d’Oneta (40,0 km). Il piccolo borgo, chiamato "il balcone della Valle del Riso" per la sua posizione panoramica, conserva ancora alcune pittoresche tracce dell’originale insediamento rurale del ’600-’700. Suggestivo il superamento del borgo, attraverso un caratteristico sottopassaggio arcuato. Una discesa su strada asfaltata con alcuni tornanti, porta alla contrada di Riso, dove si conservano importanti testimonianze dell’attività mineraria (laveria, stazione della teleferica, centrale sotterranea, galleria principale del giacimento metallifero). Superato il ponte sul torrente Riso si gira a destra e dopo pochi chilometri si raggiunge nuovamente la Strada Provinciale 46 –Prealpina Inferiore-.

Il ritorno al luogo di partenza avviene percorrendo in senso inverso la ciclovia del Serio osservando da un altro punto di vista le finestre di natura che il fiume e i suoi argini ci regalano (62,5 km).

TUTTO QUELLO CHE C'E' DA SAPERE
Punto di partenza: Albino – 400 mt.
Grado di difficoltà: impegnativo montano;
Parcheggio consigliato: piazzale antistante stazione autobus;
Altitudine massima raggiunta: 1.265 m.s.l.m.
Pendenza max. salita: 26% - Pendenza max. discesa : 25%
Dislivello: 865 mt.
Ciclabilità: 95%
Fondo stradale: 15% asfalto 25% strada bianca 40% carrareccia 20% sentiero
KM totali: 62,5;
Tempo impiegato: circa 4 1/2 ore;
Periodo consigliato: da Aprile a Novembre
Cartina Kompass : 104

a cura di Prealpi, in collaborazione con Sergio Carobbio.

Valgoglio, inaugurata l'area attrezzata per famiglie ed escursionisti

Un intervento di 315 mila euro rispetto al costo preventivato di 495 mila euro che, grazie anche al contributo di Enel, ha garantito la messa in sicurezza con posa barriere di protezione e riasfaltatura della strada d’accesso al parcheggio

Taglio del nastro, sabato 6 luglio, a Valgoglio per le strutture realizzate nei pressi della centrale di Aviasco, a servizio soprattutto degli escursionisti che si recano in Val Sanguigno.
L’amministrazione comunale ha dotato i luoghi da cui partono i principali itinerari di importati strutture di servizio, quali un parcheggio, fruibile a anche ad autobus, aree attrezzate per il pic-nic, una struttura in legno di 80 mq, dotata di luce ed acqua, che avrà la funzione di punto informativo e di ristoro e un bar.
Un intervento di 315 mila euro rispetto al costo preventivato di 495 mila euro che, grazie anche al contributo di Enel, ha garantito la messa in sicurezza con posa barriere di protezione e riasfaltatura della strada d’accesso al parcheggio.
Il sindaco Eli Pedretti afferma: “Sono molto soddisfatto perché grazie a 218 mila euro di fondi regionali e a 97 mila euro di risorse comunali siamo riusciti in tempi brevi a realizzare un’area di assoluto beneficio per gli escursionisti e per tutti coloro che volessero lasciare la calura estiva per un pic nic ai piedi della nostra rigogliosa valle.
I lavori sono stati eseguiti secondo i tempi prestabiliti dall’impresa Lizzardi di Gromo diretta dal progettista Paolo Titta di Premolo, ai quali vanno i ringraziamenti dell’amministrazione comunale”.
Bergamonews - 9 luglio 2013
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Valseriana e Val di Scalve scommettono su cultura turismo e giovani




In un periodo di crisi economica, di disoccupazione giovanile e di difficoltà della manifattura, come quello che stiamo vivendo attualmente, la Valseriana e la Val di Scalve scommettono sulla cultura, il turismo e i giovani. Tre elementi che possono fare da “rimorchiatore” per un territorio in cui nno mancano le situazioni difficili, ma che non si arrende e, anzi, rilancia la palla con un progetto che vede coinvolti diversi partner appartenenti a ben 25 comuni.




Il Progetto "Percorsi turistici e culturali e laboratori artistici" si inserisce all'interno di un bando della direzione generale sport e giovani di regione Lombardia in tema di politiche giovanili, a cui hanno aderito tre distretti del commercio della Val Seriana e Val di Scalve.




L’obiettivo è valorizzare il territorio dal punto di vista culturale e artistico, coinvolgendo il tessuto commerciale, dando un’opportunità lavorativa e di formazione a ragazzi di età inferiore ai 35 anni, favorire l’inserimento di nuova imprenditorialità femminile e giovanile, favorire percorsi di socializzazione e aggregazione che qualifichino il tempo libero come occasione di crescita. Al progetto hanno aderito la provincia di Bergamo, i 25 paesi dell'alta Valseriana e della Val di Scalve con le associazioni di categoria, i distretti del commercio alta Valle Seriana, Asta del Serio e Val di Scalve; PromoSerio, agenzia di promozione turistica e sviluppo territoriale; associazione MAT Club, amici del Museo Arte Tempo di Clusone; cooperativa Artelier, settore cultura della cooperativa Aquilone.




Il piano di lavoro verrà sostenuto da un cofinanziamento regionale e prevede l'organizzazione dei percorsi turistici, itinerari culturali e laboratori artistici per bambini (che comprendano offerta culturale e offerta commerciale) da parte di giovani formati professionalmente, con un accompagnamento on the job da adulti più esperti.




Il primo step prenderà inizio venerdì 5 luglio e proseguirà con visite ai centri storici dell'alta valle, sia i più noti, come Clusone e Gromo, sia i meno noti, ma con una storia meritevole di essere conosciuta e valorizzata dal punto di vista culturale, come Cerete, Castione della Presolana, Vilminore di Scalve, Valgoglio.




Le visite proseguiranno fino a ottobre e riprenderanno nel periodo invernale. Alcune uscite saranno seguite da aperitivi e/o menù a tema convenzionati nei bar e nei ristoranti del paese; presentando il volantino dell'iniziativa si potrà usufruire di alcuni sconti agli esercizi commerciali che offrono un ottimo ricordo dalle vacanze.




Ad ogni appuntamento è previsto il monitoraggio dei partecipanti, per capire il tipo di pubblico, il gradimento dell'iniziativa e ricevere suggerimenti di miglioramento.




Bergamonews - 3 luglio 2013



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Ciclovia Clusone-Valbondione
Non si capisce dov'è la partenza

Nei giorni scorsi abbiamo scritto della nuova ciclovia dell'Alta Valle Seriana che si snoda da Clusone a Valbondione. Splendida, ma il problema sono le segnalazioni che a Clusone mancano, così diversi cicloturisti sono stati costretti a tornare indietro. Ecco l'email arrivata in redazione.

«Spettabile redazione, siamo un piccolo gruppo di bergamaschi amanti della bicicletta e come tanti altri domenica, spinti dalla bellissima giornata di sole, ci siamo diretti in val Seriana, dopo avere letto un vostro articolo sull'apertura del nuovo tratto della ciclabile diretto a Valbondione. Noi assieme ad altri turisti abbiamo frenato l'entusiasmo quando ci siamo accorti che, colpo di scena, il raccordo tanto agognato da Clusone in poi era non segnalato e sconosciuto ai più.

Morale, abbia vagato senza meta e poi siamo tornati indietro. Siamo stupiti che nessuno abbia pensato a questi dettagli fondamentali, una mancanza di accortezza che penalizza il turismo nelle nostre belle valli».

La nuova ciclovia dell'Alta Valle Seriana è una pista ciclabile che parte da Clusone e arriva a Valbondione: bellissima e ben fatta - aveva raccontato Roberto Lorenzi, webmaster di Valleserianabike - anche se non totalmente su sede propria. Unita alla ciclabile della Valle Seriana, si raggiungono 52 km: la pista più lunga della provincia di Bergamo.

La ciclovia si snoda nell'Alta Valle Seriana a ridosso del fiume Serio. Un'opportunità per pedalare immersi nella natura, tra boschi, ponti su ruscelli e centrali idroelettriche. Percorrendo la ciclovia si possono gustare panorami montani molto belli ed attraversare paesi caratteristici con muri di pietra e tetti in ardesia.

Un percorso leggermente impegnativo in quanto presenta alcuni brevi saliscendi anche con pendenze elevate. I tratti su strada necessitano di un'attenzione particolare perché la carreggiata a tratti è molto stretta. La è per il 57% su sede propria principalmente su asfalto, nei tratti da Ogna a Ardesio e tra Ponte Seghe e Gromo si pedala su strada, ma non è particolarmente fastidioso perché sono strade poco trafficate e immerse nel verde.

La partenza della ciclabile si trova a Clusone, dopo i tornanti che salgono da Ponte Selva, percorsi 300 metri di rettilineo a destra troviamo un'ampio parcheggio e la partenza. Il problema è che molti cicloturisti non sono riusciti a decifrare dove fosse esattamente la partenza per l'assenza di segnalazioni e hanno dovuto rinunciare alla pedalata.

L'Eco di Bergamo - 1 luglio 2013 Cronaca
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Sospesi sopra un dirupo a Castione
Salvati dal soccorso alpino
  
Due alpinisti soccorsi, domenica 30 giugno, nella zona dello spigolo che porta in vetta alla Corna delle Quattro matte, sullo spallone a Nord-Est della Presolana.
Erano in due cordate distinte: in una di queste, durante la fase di recupero del secondo da parte del primo, è venuta via la sosta. Per fortuna i chiodi hanno tenuto e i due alpinisti, un uomo e una donna, sono rimasti sospesi a bilancia.
È quindi scattato l'allarme al 118, che ha inviato l'elicottero. Il tecnico di elisoccorso del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, sempre a bordo per interventi che avvengono in luogo ostile o impervio, con il verricello ha recuperato il ragazzo, ferito ma non grave, e poi la ragazza.
I componenti l'altra cordata sono scesi in autonomia. Pronti a partire anche i tecnici delle squadre a terra delle Stazioni di Clusone e Schilpario.
L'intervento è cominciato a mezzogiorno e si è concluso alle 13.15.


Altri due interventi, fortunatamente non gravi, si sono verificati con l'elisoccorso anche a Bossico e Zogno. Altro incidente anche a Valbondione: per una distorsione alla caviglia anche qui l'elicottero è atterrato per prestare le prime cure. I feriti sono stati trasferiti tutti a Piario.


L'Eco di Bergamo - 30 giugno 2013 Cronaca



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Valbondione vende la «sua» neve

All'asta le quote di Berghem Ski
Consiglio comunale tutto dedicato all'acqua nei suoi due stati a noi più noti, quello di Valbondione. Nell'ultima seduta – in attesa della prossima convocazione, il 1° luglio alle 18,30 su opere pubbliche, bilancio, Imu e alienazioni – si è infatti discusso di Uniacque (e relativa acqua del rubinetto), ma anche delle società Berghem Ski e Sviluppo Turistico Lizzola, la prima incaricata di seguire l'iter del comprensorio sciistico che unirà Lizzola a Colere, mentre la seconda gestisce la stazione di Lizzola.
 In una parola: neve. Partendo dall'acqua allo stato solido, si è parlato della cessione delle partecipazioni in Berghem Ski Srl (quota pari al 14,09%) e in Sviluppo Turistico Lizzola Spa (quota pari al 41,08%).
Come spiegato dal segretario comunale, i Comuni con popolazione inferiore a 30 mila abitanti non possono detenere partecipazioni in società. Da qui la proposta di porre in vendita, con asta ed entro fine settembre, le quote di Berghem Ski (zero euro a base d'asta) e di Stl (1 milione 238.155 euro a base d'asta).

Sull'argomento si è aperta una approfondita discussione. Il Consiglio comunale, all'unanimità, ha quindi deciso di rimandare l'approvazione del punto. E ha deciso, sempre all'unanimità, di costituire un Gruppo tecnico di valutazione composto dai tre rappresentanti della minoranza e da altrettanti della maggioranza, oltre a un commercialista e al segretario comunale, «per analizzare il valore da porre a base d'asta, che consideri non solo l'attuale patrimonio netto quanto anche le prospettive economiche future» si legge nella delibera.

L'Eco di Bergamo - 29 giugno 2013 Cronaca
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Presolana, 3 incastrati nelle corde

Salvati dal Soccorso alpino
  

Fortunatamente sulle montagne della Bergamasca non è successo nulla di irreparabile: due tragedie, 6 i morti, si sono invece consumate su versanti diversi della cima Gran Zebrù del gruppo Ortles. Sulla Presolana tre persone sono rimaste incastrate nelle corde.


Gli uomini del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico verso le 13.50 sono dovuti intervenire per il recupero dei tre alpinisti, residenti in provincia di Bergamo. Erano rimasti incrodati lungo la parete Sud della Presolana.
Erano incolumi ma non riuscivano a scendere per un problema di corde che erano rimaste incastrate. Dal centro operativo di Clusone sono quindi partiti i tecnici a terra del Cnsas che, trasportati in elicottero alla base della parete, insieme con altri due alpinisti hanno raggiunto le persone in difficoltà.
Fortunatamente la loro mano esperta è riuscita ad avere rapidamente ragione del groviglio e l'intervento si è concluso poco dopo.
La VI Delegazione Orobica del Soccorso alpino era stata chiamata anche intorno alle 13, messa in allerta da parte del 118, per una donna di circa 40 anni che aveva riportato una distorsione alla caviglia nella zona di Valbondione.
Gli operatori l'hanno recuperata e accompagnata al pronto soccorso dell'ospedale di Piario.
L'Eco di Bergamo - 23 giugno 2013 Cronaca

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Polizia provinciale, liberato un cervo ferito a Vertova


Doppio intervento nei giorni scorsi da parte del Nucleo ittico venatorio della Polizia provinciale impegnata nel recupero della fauna selvatica in difficoltà.

Doppio intervento nei giorni scorsi da parte del Nucleo ittico venatorio della Polizia provinciale impegnata nel recupero della fauna selvatica in difficoltà. La prima richiesta è giunta alla Sala Operativa da parte di una ditta manifatturiera di Casnigo: un esemplare maschio di cervo si è trovato imprigionato all'interno dello stabilimento dopo essere caduto nel canale di adduzione della centrale idroelettrica della ditta stessa.
Sul posto è stata prontamente inviata una pattuglia del nucleo ittico-venatorio che ha sedato l’esemplare, di circa un quintale di peso, con il fucile narcotizzante in dotazione per trasportarlo in località Valle Vertova, all'interno di un'Oasi di Protezione. Una volta risvegliatosi, il cervo è stato liberato.
Dopo poche ore è arrivata un’ulteriore richiesta d’intervento, questa volta a Costa di Mezzate: all'interno del parco di una villa si è trovato un capriolo, un bell'esemplare di maschio adulto, che per cause imprecisate, molto probabilmente inseguito da cani randagi, aveva trovato rifugio "temporaneo" all'interno della tenuta.
Di nuovo una pattuglia della Polizia provinciale si è recata sul luogo e ha provveduto ad "addormentare" l'ungulato che si accasciava a pochi metri dalla recinzione che separa la proprietà privata dall'autostrada Milano/Venezia.
Una volta immobilizzato, il capriolo è stato trasportato sulle colline di Trescore Balneario, in località Vallesse, dove una volta risvegliato (mediante la somministrazione di un antidoto che annulla gli effetti della sedazione) è stato di nuovo riconsegnato al suo ambiente naturale, il bosco.
Entrambi gli interventi si sono svolti in collaborazione con i Veterinari dell'ASL di Bergamo, responsabili della gestione dei farmaci impiegati, nonché con il supporto della Vigilanza venatoria volontaria della Provincia di Bergamo e di alcuni soci dell'Ambito Territoriale di Caccia Prealpino.
"Una sinergia fondamentale e a tutto campo" afferma l’assessore del Corpo di Polizia provinciale Fausto Carrara "che dimostra come la salvaguardia della fauna selvatica in difficoltà sia un argomento a cui la società è fortemente sensibile e per la quale tutte le istituzioni coinvolte si adoperano quotidianamente".
Bergamonews - 13 giugno 2013
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La storia: Maslana piange Sultano
È morto lo stambecco dei record

Sono decine gli stambecchi che durante i mesi invernali raggiungono il vecchio borgo di Maslana, a monte dell'abitato di Valbondione, per sfuggire alle prime nevicate.

Il più vecchio del gruppo era diventato la maggiore attrazione fotografica per i tanti turisti che raggiungevano le baite alla ricerca di originali scatti a questi ungulati.

Chi frequentava abitualmente il vecchio borgo dai tetti in ardesia lo conosceva come il Sultano. Il lungo inverno, le basse temperature che si sono trascinate anche durante il periodo primaverile accompagnate dalle continue piogge, avevano probabilmente indebolito le resistenze del vecchio stambecco che è stato trovato morto nei giorni scorsi nei pressi dell'osservatorio floro-faunistico.

Ad individuarne il corpo sono state le guardie della Riserva faunistica del Belviso che, da giorni, si erano accorte delle precarie condizioni dell'animale. «In base agli anelli di accrescimento individuabili sulle corna - dicono - è possibile stabilire che aveva almeno 19 anni, la 20ª annualità è difficilmente identificabile a causa della forte abrasione sulla parte finale dell'astuccio corneo».

Considerando che l'età media dei maschi di questa classe di ungulati si aggira sui 14-15 anni, l'esemplare è pertanto da considerarsi un decano.

10 giugno 2013 Cronaca
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Orobie Vertical baciata dal sole
Vincono De Gasperi e Galassi


Finalmente dopo giorni di maltempo, la pioggia si è fermata sulle Orobie e non poteva scegliere di farlo in una giornata migliore di domenica 2 giugno, festa della Repubblica Italiana, ma per gli skyrunners molto di più: Orobie Vertical.
Centonovanta gli specialisti della corsa off road schierati alla linea di partenza a Valbondione, piccolo paese della Valseriana, da cui parte il sentiero 301 del Cai che conduce al Rifugio Mario Merelli al Coca. Mille i metri di dislivello nella competizione valida come seconda prova del campionato Italiano della federazione di skyrunning e dello Scott Vertical Circuit 2013.
A dettare il ritmo di gara della prova maschile lo skyrunner Marco De Gasperi, capitano del Team Scott, che sin dall'uscita del paese e sulle prime rampe del sentiero 301 si piazza in testa al gruppo dei migliori. Il fuoriclasse bormino della Forestale taglia il traguardo con un tempo di 39'37'' battendo il record dello scorso anno detenuto da Bernard Dematteis di 39'38''.
«Sono molto soddisfatto di questa prima prova del campionato Scott - racconta il vincitore -, l'inverno non è stato dei migliori, ma sono riuscito a dare il meglio, abbassando anche il record della gara». Al secondo posto Xavier Chevrier dell'Atletica Valli Bergamasche con 39'57'' mentre per Marco Moletto della società Asd Dragonero il cronometro si è fermato sul tempo di 41'28''.
Ottimo quinto posto anche per il campione di scialpinismo Matheo Jacquemoud che ha concluso la gara in 42'53''.
Tra le donne prima Samantha Galassi de La Recastello con un tempo di 50'57'' seguita da Elisa Compagnoni dell'Atletica Alta Valtellina con 53'23'', e terzo posto per Francesca Bellezza dei Runner Team 99/Valetudo con 53'46''.
Moltissimi gli appassionati di montagna lungo il percorso ad incitare gli atleti: «É stata una giornata perfetta - queste le parole di un soddisfatto Mario Poletti -, il percorso, gli atleti e il pubblico hanno reso la terza edizione dell'Orobie Vertical un vero successo.» Spazio allo sport e alla competizione, ma non solo.
Durante tutta la giornata Mario Poletti, organizzatore della manifestazione intitolata alla memoria di Fausto Bossetti, con tutto il team FlyUp Sport ha lavorato con il lutto al braccio, in memoria di Valter Bertocchi, da sempre responsabile di percorso con i suoi uomini del CAI Leffe, e tragicamente scomparso 10 giorni fa.
OROBIE VERTICAL
3° edizione - 02.06.2013 - Valbondione > Rifugio Mario Merelli al Coca (Bergamo) Distanza 4.3 km - Dislivello: 1.000 metri.
Classifica maschile
1 DE GASPERI MARCO Cs Forestale 39'37''
2 Chevrier Xavier Atl. Valli Bergamasche 39'57''
3 Moletto Marco Asd Dragonero 41'28''
4 Cagnati Luca Atl. Valli Bergamasche 42'40''
5 Jacquemoud Matheo Team Crazy Idea 42'53''
6 Bosio Danilo La Recastello 44'36''
7 Maguet Nadir La Sportiva 44'49''
8 Curtoni Filippo Sport Race Valtellina 45'13''
9 Pedergnana Nicola Libero 45'22''
10 Zenoni Luca Libero 45'31''
Classifica femminile
1 GALASSI SAMANTHA La Recastello 50'57''
2 Compagnoni Elisa Atl. Alta Valtellina 53'23''
3 Bellezza Francesca Runner Team 99/Valetudo 53'46''
4 Bianchi Ilaria Atl. Valle Camonica 54'26''
5 Benzoni Michela Team Selle S. Marco Trek 54'51''
L'Eco di Bergamo - 2 giugno 2013 Sport

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«Gratta e sosta» a Gandino nelle aree Monte Farno e Valpiana


Prende il via sabato 1 giugno a Gandino il progetto sperimentale “Gratta e sosta”, che prevede il pagamento di una quota di 2 euro al giorno per parcheggiare le auto nelle aree di Monte Farno e Valpiana.

“La scelta - ha spiegato il sindaco Elio Castelli - nasce dalla necessità di garantire il più possibile la manutenzione delle strade di accesso alla montagna, per le quali è sempre più difficile reperire risorse nei bilanci comunali”. La nuova regolamentazione avrà carattere sperimentale per un anno, quando il Comune valuterà l'andamento e deciderà se proseguire. Per il pagamento è stata scelta la modalità del “gratta e sosta”.

Le auto potranno essere lasciate in tutte le aree segnalate (verso il Farno a partire dal Ghiaione e verso Valpiana a partire da Fontanei) esponendo un tagliando “Gratta e Sosta” con raschiate le caselle di anno, mese e giorno. La sosta è consentita per l'intera giornata, indipendentemente dall'orario di arrivo. Dalle 19 alle 24 e dalle 00 alle 06.00 la sosta è libera.

I biglietti (2 euro) possono essere acquistati presso: Biblioteca, La Spiga d'Oro, Perletti, Caffè Centrale, Edicola Bar Antica Fontana, Il Vizio, Bar Sport e presso i Rifugi Monte Farno e Parafulmine. Il regolamento prevede anche un abbonamento annuale valido sia per il Farno che per Valpiana, con il quale il Comune vuole agevolare i frequentatori più assidui. In questo caso la tariffa annuale “una tantum” è di 100 euro (per il 2013 sono 58 euro, siamo già a giugno).

L'abbonamento (non cedibile e vincolato ad un massimo di due targhe) è sottoscrivibile presso l'Ufficio Tributi e Commercio in Municipio. Il ricavato da tagliandi e abbonamenti, al netto delle spese di gestione verrà contabilizzato su un apposito capitolo di bilancio, dedicato a finanziare gli interventi di manutenzione delle strade e dei parcheggi delle due località.

L'Eco di Bergamo - 31 maggio 2013 Cronaca


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Schilpario, in miniera ci sono i formaggi e vini


Per il sesto anno consecutivo Parco Vivo porterà adulti e bambini nel cuore del Parco delle Orobie Bergamasche, cominciando dalla visita guidata alle miniere di Schilpario di sabato 1 giugno.
Le miniere di Schilpario saranno protagoniste del primo appuntamento di Parco Vivo 2013: per far conoscere le bellezze uniche, la storia e le tradizioni custodite dalle montagne bergamasche.
Sabato 1 giugno visita alla Miniera di Schilpario con le guide della cooperative Skimine a piedi o a bordo di trenini lungo la ferrovia originale.
Alle 12 è possibile assistere alla produzione del formaggio da parte dei maestri della Latteria di Scalve, prendere parte alla degustazione di prodotti tipici locali e assistere alla presentazione del progetto “Stagionatura del formaggio in miniera”.
Alle 14 bancarelle con prodotti tipici seriani della Latteria di Scalve, con esposizione e vendita di creazioni artigianali.
Ritrovo è alle 9,30 alle Miniere. E’ richiesto un contributo di 7 euro sia per gli adulti che per i bambini. È consigliato prenotare con una mail a segreteria@parcorobie.it . Per l’occasione alcuni ristoranti proporranno il menù “Parco Vivo” per il pranzo, con piatti tipici, al prezzo di 12 euro.
Domenica 30 giugno escursione guidata dagli Accompagnatori del Parco alla scoperta della Val Sanguigno. Venerdì e sabato 19 e 20 luglio dal Rifugio dei Laghi Gemellialla si parte alla ricerca dell’orso.
Domenica 28 luglio e domenica 4 agosto con Alturalmente – Note di mezza estate, tre concerti in alta quota. Anche per quest’estate il Parco delle Orobie propone all’interno di Parco Vivo, “Pagine Verdi”, ciclo di appuntamenti pomeridiani con la natura e la cultura orobica nei luoghi più suggestivi del Parco.
Per conoscere il calendario completo degli appuntamenti di Parco Vivo, al sito www.parcorobie.it .
Bergamonews - 31 maggio 2013
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VISITA MUSEO E MINIERA COSTA JELS - Gorno
VISITA MUSEO E MINIERA COSTA JELS

Domenica 2 giugno 2013. ore 14.00.
Possibili temporali 20°C / 7°C.
Programma:
ORE 14- ritrovo al museo minerario di Piazzale Bersaglieri e visita al museo ricco di oggetti legati alla miniera; possibilità di visionare due brevissimi filmati storici relativi alle miniere di zinco e alla fonderia

ORE 15.30 circa partenza con auto proprie per raggiungere la Miniera Costa Jels accompagnati dalle guide, per rivivere la dura vita dei Minatori, Galècc e Taissine e l’avventura di Charlie, un bergamasco in terra australiana, che per diversi giorni restò sepolto in una miniera aurifera allagata
Ingresso adulti 8 €,
ridotto (bambini fino a 16 anni e over 65) 7€, bambini sotto i 6 anni GRATIS
Abbigliamento pesante e scarponcini da trekking (temperatura interna 10°) e piccola torcia.

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Valter Bertocchi non ce l'ha fatta


È morto a 5 giorni dalla valanga
 


Cinque giorno dopo la disgrazia sui monti fra Temù e Pontedilegno, stamattina, giovedì 23 maggio, è purtroppo morto agli Spedali Civili di Brescia Valter Bertocchi, il vicepresidente del Cai di Leffe. Era ricoverato in condizioni gravissime.

In Val Gandino per giorni non si è parlato d'altro, è stata un'attesa di notizie infinita, ma - nonostante la forte fibra - Valter, 50 anni, non ce l'ha fatta. «È una roccia, Valter è forte, ce la può fare. Ce la deve fare...», se lo sono ripetuto in tanti per giorni, ma l'amara realtà è stata un'altra. 

E la notizia ha profondamente scosso profondamente la gente, che non ci vuole ancora credere. Valter, conosciuto e stimato per la generosità non comune, era stato per due mandati presidente della sottosezione Cai di Leffe: oltre 400 soci e un'attiva sezione di alpinismo giovanile seguita anche da Valter.

«Bisogna aspettare, sperare in un miracolo», avevano ripetuto la moglie Barbara, i due figli di 19 e 13 anni, i genitori (il padre Giulio era stato fra i fondatori del Cai di Leffe) e tre fratelli. Bertocchi era il ferito più grave dalla valanga che sabato aveva travolto quattro escursionisti a oltre 3.000 metri di quota, poco dopo mezzogiorno.

Un secondo ferito, Riccardo Mologni di Treviolo, è ricoverato all'ospedale Santa Chiara di Trento. Le sue condizioni, pur gravi, sono meno preoccupanti, nonostante sia rimasto più a lungo sotto la neve, ma in una cavità che ha consentito un minimo di respirazione.

Bertocchi era stato estratto per primo dai soccorritori, in arresto cardiaco e in stato di ipotermia. Gli altri due amici che completavano il gruppo avevano immediatamente dato l'allarme, essendo stati solo sfiorati dalla massa nevosa, che ha invece investito e sommerso Bertocchi e Mologni.

I quattro esponenti del Cai Leffe erano esperti, tanto che Scandella è tecnico del soccorso alpino nella VI delegazione orobica e gli altri vantano un consolidato curriculum di ascensioni.

L'Eco di Bergamo - 23 maggio 2013 Cronaca

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Valanga, tra la vita e la morte il vicepresidente
del Cai di Leffe


Sono Valter Bertocchi, vicepresidente della sottosezione del Cai di Leffe, e Riccardo Mologni di Treviolo, i due bergamaschi rimasti sepolti dalla neve prima di essere recuperati in alta Val Camonica. Il primo è ricoverato in condizioni disperate a Brescia.

Il secondo è stato portato all'ospedale di Trento in prognosi riservata, ma cosciente e non in pericolo di vita. In totale sono quattro gli scialpinisti bergamaschi travolti da un'enorme valanga che si è staccata da una delle vette del gruppo dell'Adamello.

Si erano avventurati sulla Calotta, ad oltre tremila metri di quota quando, intorno alle 12.30, sono stati travolti dalla massa di neve che li ha trascinati a valle per circa 300 metri. Due di loro - Gian Mosè Scandella di Onore e Costante Stefanetti di Cazzano Sant'Andrea - sono riusciti a «galleggiare»: hanno dato l'allarme, mobilitando i soccorsi.

Nel giro di un quarto d'ora sono giunti sul posto tre elicotteri, con a bordo i tecnici del Soccorso alpino e speleologico, supportati dai soccorritori giunti da terra con i cani specializzati nella ricerca in valanga.
Grazie alle indicazioni dei testimoni e al segnale emesso dall'Arva (un apparecchio che funziona come ricetrasmittente) i soccorritori hanno subito trovato Walter Bertocchi.

L'Eco di Bergamo - 19 maggio 2013 Cronaca 




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Valanga travolge 4 sciatori a Temù
Due gravi, sono del Cai di Leffe



Una valanga ha travolto quattro bergamaschi della Val Seriana nei pressi di Temù, in Vallecamonica: gli sciatori appartengono al Cai di Leffe e sono partiti nella mattinata di sabato 18 maggio per raggiungere la località sciistica bresciana. Due di questi si sono subito salvati e sono illesi mentre altri due sono stati recuperati dopo oltre un'ora e mezza di ricerche e sono in gravi condizioni.

L'allarme è scattato intorno alle 12.30, quando una grande massa di neve - delle dimensioni di circa 250 metri di larghezza per 500 di lunghezza - si è staccata dal fianco della montagna alla Calotta del Pisgana, di Temù. La zona è quella della Cima Calotta, a 3100 metri di quota, in territorio di Temù.

Quattro gli sciatori travolti: due sono riusciti subito a liberarsi, mentre gli altri due sono rimasti sepolti sotto la neve. Hanno dato l'allarme e sono partite le eliambulanze da Sondrio e da Trento, con a bordo i tecnici di elisoccorso del Cnsas (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico).

 Sul posto anche i tecnici da terra, appartenenti alla V Delegazione Bresciana e al Soccorso alpino del Trentino, con un'unità cinofila, il Sagf della Guardia di Finanza e i carabinieri della stazione di Ponte di Legno: in totale l'operazione ha impegnato una cinquantina di persone, presente anche l'ambulanza degli Amici del soccorso di Ponte di Legno.

Dopo circa un'ora e mezza i due sono stati tratti in salvo. Trasportati dall'eliambulanza in ospedale, sono in condizioni critiche: uno è stato portato a Brescia, intubato, è in condizioni gravi, mentre l'altro è a Trento e sarebbe anch'esso in condizioni molto critiche. Sul posto anche i carabinieri e diverse eliambulanze del 118.

L'Eco di Bergamo - 18 maggio 2013 Cronaca


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Precipita in un canalone a 2000 mt
Escursionista ferito in alta Val Brembana

Intervento in corso per la VI Delegazione Orobica del Soccorso alpino. La segnalazione è arrivata intorno alle 12.20 per una persona precipitata in un canale nella zona del Passo della Porta - Bivacco Zamboni, in Alta Val Brembana, a circa 2000 metri di quota.

Sul posto i tecnici della Stazione locale del Cnsas (Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico) e l'eliambulanza del 118 da Como.

L'uomo sarebbe già stato recuperato e intubato dal personale del 118 che lo ha trasportato con un elicottero all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

L'Eco di Bergamo - 15 maggio 2013 Cronaca 

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Cascate del Serio, ecco le date
Valbondione: spettacolo assicurato


Torna come ogni anno il grandioso show delle cascate del Serio, che lascerà con il fiato sospeso gli escursionisti che non vorranno perdersi questa mezz'ora di magia. Sono state fissate, grazie a un accordo tra amministrazione comunale di Valbondione ed Enel, le date per l'apertura delle cascate del fiume Serio.

Come avviene da alcuni anni il triplice salto del Serio lo si potrà ammirare cinque volte. Per quattro volte di giorno dalle 11 alle 11,30 e per una volta in notturna, dalle 22 alle 22.30. Restano da stabilire le manifestazioni collaterali che, solitamente, affiancano soprattutto la visione in notturna.

Queste le date fissate per l'appuntamento con il superbo spettacolo offerto dalla cascata, che precipita a valle spumeggiando con un triplice salto di 315 metri, per il quale è considerata la più alta d'Italia e la seconda d'Europa: il 23 giugno dalle 11 alle 11.30, il 20 luglio dalle 22 alle 22.30, il 18 agosto, 15 settembre e 6 ottobre dalle 11 alle 11.30.

Per accedere alle cascate si raggiunge in auto Valbondione e quindi, camminando per 45-60 minuti, si giunge nelle località migliori per assistere allo spettacolo: i pascoli a monte della contrada di Maslana, dove sorge l'Osservatorio floro-faunistico, o la strada militare per il rifugio Antonio Curò, là dove si lascia il bosco alle spalle.

 Si ricorda che anche quest'anno è vietato il campeggio in quota: saranno allestite apposite aree in paese e alla partenza del sentiero per il rifugio Coca. Come sempre, la raccomandazione è quella di rispettare l'ambiente riportando a casa sacchetti e bottiglie, così come quella di non avvicinarsi troppo al greto del Serio durante l'apertura della cascata, per la piena che solitamente ne deriva.

Per ulteriori informazioni ci si può rivolgere ai numeri telefonici 0346.44665 oppure 0346.44004 e 0346.44038

L'Eco di Bergamo - 8 maggio 2013 Tempo Libero

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Cinghiali, allarme in Val Seriana
«Fate qualcosa di serio!»



«In Valle Seriana siamo disperati!». Non manca il punto esclamativo nell'ennesimo appello lanciato in Bergamasca per il flagello dei cinghiali. Ad inviare un incisivo sos è questa volta Giancarlo Moioli, perito agrario da 36 anni in servizio per il territorio e consulente della Comunità Montana Valle Seriana.

Il problema è sotto gli occhi di tutti e non passa giorno in cui non vengano segnalati danni profondi, soprattutto ai terreni che in quota verranno presto raggiunti dalle mandrie. «Mai come quest'anno – scrive Moioli - i cinghiali stanno devastando la Media Valle, a cominciare dalla Val Gandino, comprendendo tutti gli alpeggi di proprietà o in gestione alla Comunità montana che si affacciano sul lago di Endine.

Noi non sappiamo piu' cosa dire agli affittuari (oltre ad aver scontato quanto concordato di canone) ed agli allevatori, disperati, che sono impotenti. Altrettanto impotenti paiono le organizzazioni sindacali di categoria (Coldiretti,Confagricoltura, ecc.) che oltre a compilare denunce danni, inviate regolarmente in Provincia, non sanno piu' che dire».

Un «j'accuse» ampiamente condiviso quello di Moioli, come è emerso qualche settimana fa in un incontro tenutosi nella sala consiliare del Comune di Casazza, ma anche dalle lamentele a più voci che tutti segnalano, che si associano a volte anche con la paura (e i danni) provocati dagli orsi, evidentemente in misura più circoscritta. «In un momento di gravissima crisi economica – aggiunge Moioli - la piu' oculata e attenta gestione del territorio (agricolo, forestale e sotto il profilo alimentare e turistico) puo' dare un sostanzioso aiuto per incrementare il negativo PIL.

Come è possibile procedere in questa direzione stando semplicemente a guardare? Ci sono proprietà pubbliche (strade, sentieri, pozze di abbeverata, cascinali ecc.) nei quali l'Ente pubblico ha speso fior di risorse che ora sono in balia di questi animali, con evidente danno alla collettività e relativo pericolo, specie quando le femmine sono nel periodo dell'allattamento. È impossibile fare zootecnia e gestire prati e pascoli con questo stato di cose, quando poi ci si accanisce, sanzionando per violazioni al vincolo idrogeologico, chi smuove una carretta di terra».

Un paradosso evidenziato qualche mese fa anche dal proprietario di uno chalet a Pianì di Ranzanico, attaccato da un branco con danni ingenti. «Per sistemare il terreno e avviare le opere anche minime è stato un calvario per permessi e perizie geologiche». A Como negli ultimi giorni si è organizzato un Comitato per dire «Basta ai cinghiali» e allarmi arrivano anche dal Trentino, dove sono centinaia i cinghiali abbattuti nelle valli ai confini con Brescia.

Nel mirino (ironia della sorte) soprattutto i cacciatori, cui Moioli dedica una frecciata, pur premettendo di «conoscerli e rispettarli nei fatti da tanto tempo». «Non bisogna sparare solo ai maschi – dice - sono le femmine che partoriscono! È ora di fare qualcosa di serio e non ingenerare il dubbio che una sorta di lobby venga addirittura protetta dagli enti competenti in materia di caccia».

L'Eco di Bergamo - 4 maggio 2013 Cronaca


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Marcia partigiana sul sentiero Caslini tra storia e natura


Sabato 11 maggio si svolgerà la camminata da Scanzorosciate al Rifugio della Malga Lunga, storico riferimento per la resistenza partigiana.

Questo è il sentiero “Caslini” che da Scanzorosciate, attraverso la Valle del Lujo e la Val Cavallina, porta al Rifugio partigiano della Malga Lunga.

Da anni la sezione di Scanzorosciate dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e il Sindacato Pensionati Cgil di Bergamo, con il patrocinio del Comune di Scanzorosciate, nel periodo primaverile, promuovono una caminata lungo questo tratto.

Quest’anno l’iniziativa è giunta all’undicesima edizione, che si terrà sabato 11 maggio.
Il programma dell’iniziativa prevede il ritrovo alle 7 del mattino in via Monte Bianco in località Gavarno di Scanzorosciate e alle 8 la partenza, previa la compilazione del modulo di partecipazione e l’erogazione di un libero contributo destinato alla buona riuscita della manifestazione.

I partecipanti potranno fare tappa in diversi punti ristoro: il primo all’altezza di Colle Gallo, il secondo alla Forcella del Val Rossa e il terzo alla Forcella di Ranzanico.
Alla Malga Lunga funzionerà una tavola calda usufruibile (a offerta libera) anche per i non partecipanti alla camminata.

Per il rientro i partecipanti dovranno provvedere con mezzi propri.
Per ulteriori informazioni visitare il sito www.sentierocaslini.it

Bergamonews - 29 aprile 2013

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Un viaggio sottoterra alla scoperta delle miniere di Gorno


Giovedì 25 aprile dalle 14 visite guidate al Museo delle Miniere e al Sito Minerario di Costa Jels di Gorno.

Miniere di Costa Jels a GornoVersione stampabileSend by emailIl 25 aprile visite guidate al Museo delle Miniere e al Sito Minerario di Costa Jels.
Dalle 14 il museo sarà aperto e a disposizione per la visita anche guidata per ripercorrere il “viaggio dello zinco” dall’estrazione del minerale al prodotto finale, seguendo una serie di pannelli illustrativi, si potranno visionare filmati originali dell’attività mineraria e rivivere l'atmosfera e gli ambienti di un ufficio di tecnici minerari dei primi del novecento, oltre ad ammirare minerali e fossili della zona.
Infine uno spazio è dedicato al laboratorio chimico di analisi e trasformazione finale dello zinco e del piombo. E' inoltre a disposizione per storici e appassionati un ampio archivio di documentazione mineraria.

Dopo la visita al museo delle miniere non può mancare la visita ai siti minerari di Costa Jels, i più antichi di Gorno.

E' qui possibile visitare un interessantissimo percorso guidato sia ai siti minerari in superficie che nel sottosuolo; in circa un'ora e mezza, si rivivranno situazioni produttive nella memoria dei "minadur" (minatori), delle "taissine" (cernitici di minerale) e dei "galecc“ (ragazzi addetti al trasporto a spalla di minerale).
Si entrerà in sotterraneo all'imbocco "Serpenti" e dopo un'ora in miniera, alla temperatura costante di circa 10 gradi, si uscirà alla "Lacca Bassa" per tonare al punto di partenza lungo un caratteristico sentiero panoramico nel bosco lungo il quale ci sono strutture di cantieri.

Si consiglia abbigliamento adatto alla temperatura di 10°c e scarpe idonee ad un terreno a tratti fangoso e scivoloso. Per informazioni e prenotazioni, visite telefonare al numero 3201662040 oppure 035707145

Bergamonews - 23 aprile 2013


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Il Parco delle Orobie fa sistema
Visite guidate in Val Sanguigno
 


Il Parco delle Orobie Bergamasche, in collaborazione con il Comune di Valgoglio e Promo Serio, ha dato il via ad un'importante iniziativa di promozione della Val Sanguigno, paradiso della biodiversità, una delle zone più suggestive delle Orobie, collocata in Alta Val Seriana, nel comune di Valgoglio, ma ancora poco conosciuta anche tra gli appassionati di montagna.

Dalla prossima stagione estiva saranno a disposizione di tutti i cittadini gli Accompagnatori del Parco per la Val Sanguigno, operatori locali che potranno condurre tutti gli interessati alla scoperta di questo territorio meraviglioso, nel pieno rispetto delle sue bellezze naturalistiche e paesaggistiche. Tale iniziativa costituisce una della azioni realizzate nell'ambito di un più ampio progetto pluriennale denominato “Bi.O.S. – Biodiversità Orobica in Valle Seriana”, che il Parco sta sviluppando in partenariato con Provincia, Comune di Valgoglio, Oltressenda Alta e Valbondione, grazie ad un finanziamento della Fondazione Cariplo.

“L'azione di promozione della Val Sanguigno ha preso avvio nel 2011 con l'organizzazione del primo corso di formazione per Accompagnatori del Parco, rivolto a persone della comunità locale che, con passione, si sono impegnati e messi a disposizione per la realizzazione di un servizio di visite guidate in una delle valli più affascinanti del Parco delle Orobie Bergamasche, e far conoscere ed apprezzare ai visitatori le bellezze che caratterizzano il nostro territorio – spiega Yvan Caccia, presidente del Parco delle Orobie Bergamasche. -

Quest'anno daremo concretezza a questa promozione, perché se è vero che la sostanziale integrità della Val Sanguigno è tale anche perché ancora estranea ai più battuti itinerari turistici, è altrettanto vero che crediamo che sia nostro dovere dare la possibilità a tutti di conoscere le meraviglie di questa zona, senza però intaccare i delicati equilibri che la rendono così speciale, con l'obiettivo di valorizzare, conservare e trasferire questo raro patrimonio alle generazioni future. Con questo intento, abbiamo sottoscritto una convenzione con Promoserio, a cui vanno i miei più sentiti ringraziamenti per aver messo a disposizione la propria struttura e le proprie competenze per la gestione operativa del servizio di visite guidate.”

Secondo la convenzione in essere con Promoserio, al Parco delle Orobie Bergamasche spetta la formazione degli accompagnatori, che nelle prossime settimane saranno coinvolti in un secondo ciclo di incontri formativi, condotti dall'associazione FAB (Flora Alpina Bergamasca) e da faunisti professionisti incaricati dal Parco di svolgere specifici studi sulla valle, oltre ad un incontro dedicato all'orso e al suo passaggio in Val Sanguigno, che sarà tenuto da Regione Lombardia il 19 aprile alle 20.30 al Municipio di Valgoglio.

“Promoserio ha accolto con entusiasmo il progetto, che valorizza una delle eccellenze naturali delle Orobie Orientali, perfettamente in linea con la più ampia strategia di valorizzazione del turismo verde denominata SERIO GREEN. L'intento è quello di promuovere questo luogo unico e ancora incontaminato, permettendone una fruizione consapevole da parte di chi vorrà scoprirlo – ha spiegato il Presidente di Promoserio Guido Fratta - Gli accompagnatori saranno a disposizione per illustrare curiosità e peculiarità di questa area, grazie alle lezioni organizzate dal Parco delle Orobie, ente associato alla nostra agenzia”.

Le caratteristiche uniche della Val Sanguigno sono il risultato della presenza di particolari condizioni ecologiche e della fertile compresenza di roccia, acqua e vegetazione, che favoriscono la vita di specie animali e vegetali di elevatissimo interesse scientifico e conservazionistico. È il caso della Lycopodiella inundata, pianta rarissima su tutto l'arco alpino e che in val Sanguigno ha l'unica stazione delle Alpi orobiche bergamasche, e dell'insetto denominato Ubychia leonhardi Reitter, coleottero endemico che vive solo in Lombardia, in alcune zone circoscritte delle Alpi Orobie e Prealpi lombarde, ma anche specie più note come l'aquila, il capriolo, il camoscio, l'ermellino.

“La Val Sanguigno è una delle valli più affascinati di tutta la Lombardia, un piccolo paradiso inviolato – commenta il sindaco di Valgoglio Eli Pedretti – che, anche grazie a questo servizio di visite potrà essere conosciuto da un ampio pubblico. Per dare ulteriore supporto all'iniziativa, il comune ha investito per dotare i luoghi da cui partono i principali itinerari di importati strutture di servizio, quali un parcheggio, fruibile a anche ad autobus, aree attrezzate per il pic-nic, ed una struttura in legno di 80 mq, dotata di luce ed acqua, che avrà la funzione di punto informativo e di ristoro. Struttura per la quale sarà a breve individuato un gestore, attraverso un bando dedicato”.

Le visite sono aperte a tutti, anche alle scuole, che con l'aiuto degli accompagnatori del Parco potranno organizzare uscite didattiche divertenti e sostenibili alla scoperta di un luogo unico.

Per Informazioni e per prenotare una visita: IAT VAL SERIANA E VAL DI SCALVE Promo Serio Tel. 035 704063 iat@valseriana.eu www.valseriana.eu

L'Eco di Bergamo - 4 aprile 2013 Tempo Libero

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Riapre ai visitatori il Museo delle Miniere

Lunedì 1 aprile
alle ore 14 riapre il Museo delle Miniere
alle ore 15 visita guidata.


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Allarme Serio: acqua contesa
da 26 centrali in 50 chilometri


Sporco e bistrattato non proprio. Schizofrenico, semmai. Tecnici e ambientalisti rassicurano sullo stato di salute del fiume Serio e affermano all'unisono che, sul fronte inquinamento, la situazione è decisamente migliorata negli ultimi tre-quattro anni (un esempio? A Seriate si pescano le trote).

Ma c'è un ma, anzi di più. Per rimanere dentro la metafora medica, al Serio una malattia è stata diagnosticata: schizofrenia. Nel senso che nel giro di poche ore la sua portata può registrare picchi e crolli importanti. L'acqua c'è, poi è captata, di nuovo rilasciata.

E poi: scorre gorgogliando per lunghi tratti, poi il livello rasenta la secca, questo fino allo sbarramento dove viene rilasciata nell'alveo. Basta scendere la valle seguendo il fiume per perdere il conto delle centrali idroelettriche che punteggiano il suo corso. Più o meno grandi, sono in tutto 21, concentrate nel tratto da Valbondione a Seriate.

Di queste, 17 sono catalogate come «piccole», cioè con una portata concessa tra i 4.750 litri al secondo e i 12 mila. Oltre a queste 21 derivazioni idroelettriche, su tutto il bacino del Serio, tratto cremonese compreso, si trovano altre 34 derivazioni irrigue, cinque delle quali nella Bergamasca: a Cene, Albino, Villa di Serio, Pedrengo e Seriate.

Ma in cosa si traduce questa «artificializzazione»? Anzitutto in ciò che il nostro occhio percepisce come «un vuoto, quello dei tratti intermedi fra l'impianto di captazione e il rilascio del deflusso minimo vitale - spiega Giovanni Testa, coordinatore della Carovana sul Serio -. Il che significa grossi problemi di gestione della flora e della fauna», soprattutto nel caso di derivatori «distratti».

E che non si tratti di un dubbio da ambientalisti lo conferma anche il Programma di tutela e uso delle acque approvato dalla Regione Lombardia del 2006, là dove precisa: «Già a partire dal tratto a valle del lago di Barbellino e fino ad Ardesio il regime idrologico risulta molto compromesso a seguito delle numerose opere di derivazione».

L'Eco di Bergamo - 28 marzo 2013 Cronaca

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Mountain bike e piste ciclabili
Un sito vi guida nelle nostre valli


Piacevoli e rilassanti piste ciclabili oppure percorsi più impegnativi con single track tecnici in Val Seriana, Valgandino, Val Vertova, Val del Riso e tanti altri ancora. È quello che gli appassionati possono trovare sul sito di Valle Seriana Bike (http://valleserianabike.it/).

La stagione si sta aprendo e trovare tutte le informazioni per pedalare in mountain bike a due passi da Bergamo nelle Orobie bergamasche è sicuramente una comodità.
«Ci occupiamo  - spiega Roberto Lorenzi e sono webmaster del sito valleserianabike.it - di pubblicare articoli, percorsi MTB e piste ciclabili della provincia di Bergamo e di promuovere la scoperta delle Orobie pedalando lungo i sentieri nel pieno rispetto della natura e degli escursionisti che incontriamo lungo i percorsi».

Il sito è attivo da circa tre anni e con un numero di visitatori sempre crescente. Allo stato attuale sono pubblicati 31 percorsi mountain bike, 7 piste ciclabili e le pagine hanno una media di 100 visitatori giornalieri.

Tutti i percorsi sono descritti dettagliatamente con descrizione, traccia GPS, immagini satellitari foto e roadbook fotografico. Tutto è stato creato tenendo presente il motto che «... scoperta non è trovare nuovi luoghi, ma vederli con nuovi occhi»: così è nato un mix di sport, avventura, esplorazione e sfida.

Il sito è strutturato in maniera semplice ed intuitiva, in maniera da consentire l'accesso a tutti i contenuti attraverso pochi clic. Nella sezione percorsi è possibile selezionare il tracciato per grado di difficoltà, durata o area di interesse. 

Una volta scelto il sentiero, l'appassionato ha accesso alle pagine interne, ricche di informazioni tecniche e corredate da suggestive immagini: la traccia GPS di ciascun tracciato è gratuitamente scaricabile e accompagna la descrizione dettagliata del percorso proposto.

Per maggiori informazioni andate direttamente sul sito di Valle Seriana Bike (http://valleserianabike.it/)

L'Eco di Bergamo - 21 marzo 2013 Tempo Libero 

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Partono in tre, arrivano in due


Ricerche per uno scialpinista: salvo
  
Un altro intervento di ricerca per una persona scomparsa è scattato sul Monte Timonio, in Alta Val Seriana. Tre scialpinisti scendevano dalla vetta, ma sono arrivati in fondo alle piste solo in due, che hanno subiti dato l'allarme per il mancato rientro.

Sul posto è scattato l'intervento delle squadre del Cnsas partite da Clusone e di alcuni volontari che erano operative per  l'intervento di ricerca del biker disperso nella zona di Costa Volpino.

In questo caso la vicenda ha fortunatamente avuto un lieto fine, anche se non immediato. Lo scialpinista disperso è rientrato dopo alcune ore alla base. Aveva perso l'orientamento e le tracce dei compagni di discesa.

L'Eco di Bergamo - 17 marzo 2013 Cronaca

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Monte Torena, valanga sul lato orobico
Sei scialpinisti salvati dai soccorsi


Brutta avventura, per fortuna a lieto fine, per sei scialpinisti di età compresa tra i 23 e i 46 anni, sabato, sul versante orobico di Teglio, a 2700 metri di quota, nella zona dove nasce il fiume Serio.

Il gruppo, proveniente da Milano, ha dovuto fare i conti con una valanga mentre affrontava il passo del Serio, sul monte Torena. Il forte vento dei giorni scorsi aveva causato nel canalone degli accumuli di neve. Il passaggio dei primi sciatori ha tagliato la massa nevosa, provocando una valanga che si è fermata 450 metri più a valle.

Quattro di loro sono stati travolti, ma per fortuna sono riusciti a restare in superficie. Gli altri due, invece, sono rimasti in coda, riuscendo così a non farsi sfiorare dalla neve. Sono stati proprio loro a dare l'allarme chiamando con il cellulare il 118 di Sondrio. Alle 16,55 l'elicottero era già in zona con l'unità cinofila, il medico rianimatore e il tecnico di elisoccorso, che ha subito organizzato una ricerca con le sonde per scongiurare la presenza di altri scialpinisti sotto la neve.

«Una valanga di tutto rispetto – spiega Elia Negrini, ieri di turno all'elisoccorso con l'unità cinofila –. Parliamo di un fronte di circa 300 metri e di una lunghezza di 450 verso il versante bergamasco. C'erano blocchi di neve spessi oltre i due metri e mezzo. Certo, quei sei scialpinisti possono dirsi davvero fortunati, perché il rischio corso è stato notevole. E se ne sono resi conto: quando li abbiamo raggiunti erano tutti spaventatissimi».

I quattro travolti sono stati subito visitati dal medico, che ha escluso conseguenze e ha così acconsentito a lasciarli tornare a casa.

L'Eco di Bergamo - 17 marzo 2013 Cronaca

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Il viaggio dello zinco. Aperto per le visite il museo delle miniere


Nuove aperture programmate per marzo, aprile e maggio al museo minerario e alle miniere di Gorno a partire da domenica 3 marzo.

Museo delle miniere di Gorno. Domenica 3 marzo, lunedì 1 aprile pasquetta, domenica 7 aprile e domenica 5 maggio il Museo delle Miniere di Gorno in Val del Riso, dalle 14 il sarà aperto e a disposizione per le visite anche guidate.

Al museo si potrà ripercorrere il “viaggio dello zinco” dall’estrazione del minerale al prodotto finale, seguendo una serie di pannelli illustrativi, si potranno visionare filmati originali dell’attività mineraria e rivivere l'atmosfera e gli ambienti di un ufficio di tecnici minerari dei primi del novecento, oltre ad ammirare minerali e fossili della zona. Infine uno spazio è dedicato al laboratorio chimico di analisi e trasformazione finale dello zinco e del piombo.

E' inoltre a disposizione per storici e appassionati un ampio archivio di documentazione mineraria.
Visita al sito Minerario di Costa Jels. Dopo la visita al museo delle miniere di Gorno non può mancare la visita ai siti minerari di Costa Jels, i più antichi di Gorno.

E' qui possibile visitare un interessantissimo percorso guidato sia ai siti minerari in superficie che nel sottosuolo; in circa un'ora e mezza, si rivivranno situazioni produttive nella memoria dei "minadur" (minatori), delle "taissine" (cernitici di minerale) e dei "galecc“ (ragazzi addetti al trasporto a spalla di minerale).

Si entrerà in sotterraneo all'imbocco "Serpenti" e dopo un'ora in miniera, alla temperatura costante di circa 10 gradi, si uscirà alla "Lacca Bassa" per tonare al punto di partenza lungo un caratteristico sentiero panoramico nel bosco lungo il quale ci sono strutture di cantiere.
Si consiglia abbigliamento adatto alla

Per informazioni e prenotazioni, visite telefonare al numero 3201662040 oppure 035707145 da lunedì a sabato dalle 9 alle 12,30 martedì e giovedì anche dalle 15 alle 19 oppure scrivere all'indirizzo e-mail: nfo@ecomuseominieredigorno.it
Per gruppi di almeno 10 persone e scolaresche le visite sono disponibili tutti i giorni previa prenotazione.
Per le visite ritrovo alle 14 al museo delle miniere.

Bergamonews - 1 marzo 2013

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Col Memorial Castelletti la Coppa del Mondo sbarca alla Presolana


Dopo i successi come tappa di Coppa Italia degli scorsi anni la manifestazione sale quest'anno nell'élite mondiale. E, per l'occasione, grazie alle abbondanti nevicate dei giorni scorsi e dopo gli spostamenti delle precedenti edizioni a Colere, ritorna nella sua sede naturale.

La Coppa del Mondo di scialpinismo sbarca nella Bergamasca. Grazie allo Sci Club 13 e al CAI di Clusone, infatti, la prestigiosa manifestazione farà tappa nella nostra provincia i prossimi 2 e 3 marzo con la Ski Alp 3 Presolana - Memorial Castelletti, che dopo i successi come tappa di Coppa Italia degli scorsi anni sale quest'anno nell'élite mondiale. E, per l'occasione, grazie alle abbondanti nevicate dei giorni scorsi e dopo gli spostamenti delle precedenti edizioni a Colere, ritorna nella sua sede naturale: la Presolana.

Ricco il corollario di eventi organizzati per questa tre giorni di puro sport e passione: già venerdì sera 1 marzo, infatti, per le vie del centro storico e in Piazza Manzù a Clusone sfileranno le rappresentative nazionali seguite, nella tensostruttura riscaldata, dal briefing tecnico e dalla cena con gli atleti aperta al pubblico e poi Music & Beer Party con lo show di Lukas Huber, attuale campione del mondo di slackline, disciplina che prevede esercizi freestyle in equilibrio su una corda.

Sabato 2 e domenica 3 marzo l'attenzione si sposterà invece sulle gare, con un occhio sempre al pubblico, soprattutto giovane: dopo la sprint e la prova classic del 3, sono in programma eventi pensati per avvicinare il pubblico al mondo dello scialpinismo, come un trampolino per salto sci con atterraggio su Big Air Bag e la presenza di vere e proprie autorità del freestyle.

Da Donico partiranno infatti sia la prova sprint di sabato 2 marzo sia la Individual Race della domenica. Uno spettacolo non solo per gli sciatori, ma anche per i non atleti che potranno seguire l'intera gara dalla terrazza del bar di fronte al percorso. L'itinerario di gara è previsto sul versante sud della Presolana, toccando località quali Cima Corzene e Malga Cassinelli.

 Un evento che si preannuncia spettacolare. In Presolana sono attesi oltre 500 atleti provenienti da diversi Paesi tra cui Svizzera, Spagna, Francia, Andorra, Austria, Bulgaria, Slovenia, Germania, ma anche Canada e Stati Uniti oltre ovviamente a una grande rappresentativa dall'Italia.
Per l'intera durata della manifestazione sarà poi allestita un'esposizione a tema nel palazzetto dello sport Bons en Chablais di Castione della Presolana.

Bergamonews - 28 febbraio 2013

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World cup skialp 3. In Presolana lo sport dà spettacolo

Promozione sul campo per Sci Club 13 e CAI di Clusone che nel primo weekend di marzo saranno chiamati ad ospitare la terza tappa di Coppa del Mondo Skialp 2013.

Dopo essere stato in numerose occasioni sede di campionato italiano vertical/staffetta, il Memorial Angelo Castelletti è di fatto stato inserito nell’élite mondiale della specialità come terza tappa del circuito ISMF dopo la Ski Alp Race in Valle Aurina (12/13 gennaio) e la kermesse svizzera AlpiniSki del 25/26 gennaio.

«Per noi, per la nostra valle e per l’intera provincia di Bergamo è un sogno che si avvera – ha esordito con soddisfazione il responsabile del comitato organizzatore Silvio Baronchelli -. Non lo vediamo comunque come un punto di arrivo, ma piuttosto come un trampolino di lancio che ci servirà a sdoganare, fare conoscere ed apprezzare ad un numero sempre maggiore di persone lo sport che amiamo».

Le date da segnarsi sul calendario sono quelle dell’uno, due e tre marzo: «Ci attende una vera e propria tre giorni di pura passione: nella serata di venerdì a Clusone avremo la sfilata delle rappresentative nazionali seguita, in Piazza Manzù nella tensostruttura riscaldata, dal briefing tecnico e dalla cena con gli atleti aperta al pubblico e poi Music & Beer Party con lo show dell’attuale campione del mondo di slackline Lukas Huber».

Sabato e domenica, invece, sarà un susseguirsi di gare ed eventi spettacolari legati al mondo outdoor: «La nostra idea è abbinare alle due competizioni, la sprint del sabato e la prova classic della domenica, una serie di eventi collaterali di livello che avvicinino al mondo ski-alp un sacco di gente – ha continuato Baronchelli -. Strizzando l’occhio ai giovani proporremo trampolino per salto sci con atterraggio su Big Air Bag e Slackline … Il tutto sarà aperto al pubblico con la presenza di vere e proprie icone delle specialità freestyle; vogliamo che in questi 3 giorni il mondo della neve e non solo delle pelli, orbiti attorno alla nostra SKI ALP 3».

Per quanto riguarda invece gli itinerari di gara, al vaglio vi sono ben due possibilità: «Le perturbazioni degli ultimi giorni ci stanno dando una bella mano, ma vogliamo ancora attendere prima scegliere la sede definitiva – ha concluso -.

Siamo comunque tranquilli avendo due alternative sul versante nord e sud della Presolana. Alternative già collaudate in passato sia con buone, sia con scarse condizioni di innevamento. Ciò che vi posso anticipare è che in entrambi i casi lo spettacolo sarà garantito».

Da ricordare che, archiviata la tappa bergamasca, il circuito di Coppa del Mondo 2013 proseguirà sulle nevi del Principato di Andorra il 9/10 marzo, mentre le finali si disputeranno a Tromso in Norvegia il 13/14 aprile.
Chi fosse interessato, può trovare ulteriori informazioni sulla gara visitando il sito www.skialp3.it www.sportdimontagna.com info@sportdimontagna.com

Bergamonews - 20 febbraio 2013

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Presolana, addio agli stranieri
Sulle piste -86% in quattro anni


L'inverno, ormai oltre il giro di boa, porta - fin qui - due buone notizie: la neve (che quest'anno c'è in abbondanza) e il grande ritorno delle seconde case. Eppure, se gli incassi del periodo natalizio hanno superato le previsioni della vigilia, la settimana di Carnevale smorza i sorrisi degli operatori turistici: in Valle Seriana prenotazioni a rilento e alberghi lontani dal tutto esaurito. «Ho sentito alcuni colleghi - spiega il presidente degli albergatori clusonesi Giovanni Balduzzi - e le camere sono occupate non oltre il 45-50 per cento».

Sul banco degli imputati finiscono la solita crisi, la strana data delle elezioni e la Pasqua, che quest'anno è «bassa» e ha fatto anticipare di parecchio anche il Carnevale. «Sta di fatto - conclude Balduzzi - che quest'anno il periodo è sottotono e non ha portato i benefici del passato».

Se i centri storici sono semideserti, le uniche a sorridere sono le stazioni sciistiche che, complice l'abbondante nevicata di inizio settimana, si vedono garantire la prosecuzione della stagione bianca. Durante l'inverno sono state prese d'assalto dai turisti, che tuttavia scelgono sempre più spesso la formula «mordi e fuggi»: arrivano di buon mattino, se ne vanno la sera, raramente pernottano.

A preoccupare è soprattutto il crollo delle settimane bianche e degli stranieri: fino a pochi anni fa i gruppi diretti a Castione della Presolana arrivavano dall'Est Europa e dalla Francia, stipati sui pullman gran turismo, e da Nord, atterrando a Orio al Serio.

Per gli operatori della Presolana era un business a basso costo (mezza pensione in albergo, sconti comitiva sulle piste, poche spese extra), che guadagnava però sui grandi numeri: nell'inverno 2007-2008 furono 15.500 gli sciatori che raggiunsero Castione grazie ai pacchetti dedicati ai gruppi. Infine il tonfo dello scorso inverno con 2.086 persone: -86 per cento in quattro anni. Un crollo verticale.

L'Eco di Bergamo - 17 febbraio 2013

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Yara, le indagini tornano a Gorno
Sarà riesumata salma dell'autista



Il pm scagiona ancora Fikri Il gip si è riservato di decidere

Svolta significativa nelle indagini sulla morte di Yara Gambirasio: verrà riesumata la salma di Giuseppe Guerinoni, l'autista di pullman deceduto nel 1999 ritenuto – in base ad analisi scientifiche – il possibile padre biologico della persona ignota di sesso maschile che ha lasciato tracce del suo dna sul corpo della vittima.

L'operazione avverrà a breve, dato che il 25 febbraio scade il termine delle indagini preliminari.
A condurla sarà l'équipe della professoressa Cristina Cattaneo, antropologa forense dell'istituto di medicina legale di Milano, già autrice della perizia autoptica sul cadavere di Yara.
La salma, riesumata dal cimitero di Gorno, verrà portata nei laboratori dove gli esperti preleveranno campioni di tessuti per le analisi genetiche.

La decisione della procura è maturata dopo la lettera della madre di Yara al presidente Napolitano

L'Eco di Bergamo . 15 febbraio 2013 Cronaca

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Le piste di Schilpario sono pronte ad ospitare le finali regionali


Dopo la prova a staffetta non competitiva di sabato, domenica le categorie Children faranno sul serio e andranno alla ricerca del titolo regionale. Il via delle prove alle 9.30 con la formula Gimkana.

E’ tutto pronto sulla Pista degli Abeti di Schilpario dove sabato e domenica si assegneranno i titoli regionali di sci di fondo del Comitato FISI Alpi Centrali riservati alle categorie Children maschile e femminile.

L’organizzazione dell’evento è curato in maniera minuziosa dallo Sci Club Schilpario che pur dando all’evento la giusta importanza agonistica ha promosso una due giorni all’insegna della festa e dell’aggregazione.

Sabato 16 febbraio a partire dalle 14 la prova a staffetta non competitiva con la formazione delle squadre attraverso un sorteggio che metterà insieme atleti provenienti da comitati provinciali diversi, per vivere una gara che sarà prima di tutto all’insegna del divertimento e dell’amicizia. Al termine della competizione un grandioso Nutella party aperto agli atleti, agli allenatori e a tutte le famiglie.

Domenica 17, invece, giornata di gara vera e propria per l’assegnazione del titolo regionale. Si inizia alle 9.30 con la prova in tecnica classica con la formula Gimkana che prevede una serie di percorsi e di giochi per tutti gli atleti che si dovranno misurare in questa prova a cavallo fra equilibrio, dinamicità e velocità.

Bergamonews - 15 febbraio 2013

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Presolana, sconti da capogiro
Una villa? Prezzi giù del 30%


Il prezzo? Lo fa chi compra. Quando compra. Lo ammettono, gli immobiliaristi, ora che la crisi fa arrossire meno. E allora raccontano: il crollo delle compravendite, la burocrazia, la mancanza di liquidità e di credito, nonostante ditte ben capitalizzate.

Mentre aspettano le grandi riforme (e di conoscere il destino dell'Imu) cominciano dalle piccole rivoluzioni private: tagliano i costi, diversificano l'offerta e puntano su aperture da stakanovisti.
Fanno da soli, gli immobiliaristi della Presolana, perché sanno che lo sguardo dei «paperoni» russi si posa altrove: «Gli stranieri sono attirati dal lago – spiega Alfredo Pezzoli dell'Edilpad di Songavazzo – o dalle località montane più esclusive». Ci sono le ville al Passo della Presolana e a Lantana con il caratteristico sasso lasciato grezzo, ma i compratori stranieri, nonostante gli sforzi dei venditori italiani, sembrano poco interessati: sono residenze storiche, mica antiche.

Una delle prime fu quella costruita nel 1899 dal senatore Giovanni Silvestri, che per la sua dimora goticheggiante scelse Emilio Alemagna (già progettista della vecchia stazione centrale di Milano). Sono i segni della prima villeggiatura, oggi per benestanti un po' nostalgici, ma poco appetibili dal nababbo di turno.

Per questo i proprietari scontano anche quei gioielli e una villa che supera i 700 mila euro può arrivare a costarne 500 mila, senza grande sforzo del compratore. Ma di rubli proprio non se ne vedono. Meglio tenersi la propria clientela, che da qualche anno è tornata a frequentare assiduamente le seconde case della zona, tutte aperte nelle ultime vacanze natalizie-

L'Eco di Bergamo - 14 febbraio 2013 Cronaca

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Bergamo-Valbondione in bici
La pista pronta entro l'estate



Sarà completata entro l'estate la pista ciclabile della Valle Seriana che finalmente consentirà, partendo da Bergamo, di pedalare fino a Valbondione. Oggi la pista arriva fino a Clusone e nel tronco della pineta si interrompe, impietosa, su un piccolo ponte che scavalca la strada provinciale lasciando intendere chissà quale prosecuzione verso Piario.

Tocca quindi spostarsi sulla viabilità ordinaria e riprendere, qualche chilometro più avanti, la ciclopedonale vera e propria. I lavori partiranno a marzo, ma la scena è oggi occupata dalla polemica, che monta a Clusone e riguarda proprio il nuovo tratto della ciclopedonale, quello che si snoderà fra gli alberi della pineta.

A soffiare sul fuoco è il gruppo consiliare «Per Clusone», all'opposizione in Comune. «Non discutiamo il completamento della ciclabile – mette le mani avanti Francesco Moioli – né la scelta di sfruttare i sentieri già presenti all'interno della pineta. Notiamo però che fra i nuovi percorsi mancano collegamenti fondamentali: quelli che dal cuore della pineta conducono verso i parcheggi e verso la zona dei "Prati mini", di fatto impedendo a quanti percorrono la ciclabile di raggiungere Clusone».

A «tagliare fuori» la cittadina, secondo la minoranza, sarebbe stata la stessa Giunta del sindaco Paolo Olini che, decisa a centellinare l'utilizzo dell'asfalto nell'area verde, avrebbe stralciato collegamenti che invece figuravano nei progetti iniziali della Comunità montana (ente responsabile dell'opera pubblica). In tutto sono state eliminate stradine per circa 50 mila euro.

La ricostruzione trova conferme nella delibera sull'argomento approvata dalla Giunta comunale e nei corridoi della Comunità montana, dove ancora giacciono le mappe valutate nelle ultime settimane.

L'Eco di Bergamp - 7 febbraio 2013 Cronaca

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Colere, multati dopo la sciata
«Così non si promuove il turismo»



Una mattina splendida, le piste completamente innevate tutte da sciare e, al rientro, la multa per divieto di sosta. Ma come – si sono chiesti in molti, domenica a Colere, di ritorno a casa –, è così che si promuove il turismo?

La domanda poggia sulla rassicurazione ricevuta dal personale della società degli impianti scalvina, la Sirpa: domenica mattina sì, visto il pienone di sciatori saliti nella località scalvina, per un giorno si poteva posteggiare anche in via Carbonera, nonostante i cartelli di divieto di sosta. 

Ma, alla fine della giornata, per una cinquantina di automobilisti l'amara sorpresa: 41 euro di contravvenzione. Il sindaco di Colere Franco Belingheri, ha assicurato che «le multe verranno pagate dalla Sirpa perché è stato un errore dei posteggiatori». 

La società offrirà ai multati due giornalieri gratuiti del valore complessivo di 64 euro.

L'Eco di Bergamo -29 gennaio 2013 Cronaca


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Valbondione capitale dello sci nordico. Con un omaggio a Pasini


Valbondione e la Val Seriana diventano tricolore e si preparano ad ospitare la Coppa Italia e i Campionati Italiani Asssoluti Sprint in programma sabato 26 e domenica 27 gennaio. Con un omaggio a Renato Pasini che al termine della stagione lascerà l'attività agonistica.

Valbondione e la Val Seriana diventano tricolore e si preparano ad ospitare la Coppa Italia e i Campionati Italiani Asssoluti Sprint in programma sabato 26 e domenica 27 gennaio.

Venerdì mattina, nella sede della Provincia di Bergamo, il grande evento è stato presentato alla stampa con le presenze del sindaco di Valbondione Benvenuto Morandi, quello di Clusone Paolo Olini, il presidente Fisi regionale Carmelo Ghilardi, il numero uno di Fisi Bergamo Paolo Carminati e le rappresentanze dei due sci club che hanno messo la benzina alla macchina organizzatrice, lo Sci Club Gromo e lo Sci Club 13 Clusone.

Quello dei prossimi 26 e 27 gennaio sarà anche un grande omaggio a Renato Pasini, il campione bergamasco che nel proprio palmarès vanta qualcosa come 7 podi in Coppa del Mondo (tra cui un oro, quello di Sapporo del 2007) e una vagonata di titoli italiani e che al termine di questa stagione lascerà l’impegno agonistico.

Nel Comune dell’alta Val Seriana sono dunque attesi i migliori interpreti della disciplina nordica che si stanno contendendo i titoli nazionali in palio. Già a partire da giovedì 24 gli atleti potranno familiarizzare con l’anello teatro della competizione, scendendo in pista per i primi allenamenti. La ricognizione vera e propria della pista è invece in programma venerdì 25.

Sabato si inizia a fare sul serio con il programma della gara valida per la Coppa Italia: start ufficiale alle 9.30 e premiazioni alle 12.30. Alle 19.30 ci sarà un evento tributo a Fabio Pasini, trentaduenne fondista italiano originario di Valgoglio, già medaglia di bronzo nella gara sprint dei Campionati Italiani del 2010 e tra i migliori azzurri nell’ultima stagione di Coppa del Mondo.

Nella giornata di domenica, con partenza fissata alle 9, si corre i Campionati Italiani Assoluti Sprint. Dopo le premiazioni, previste per mezzogiorno, spazio ai più piccoli con le gare a tecnica classica riservate alle categorie “baby” e “cuccioli” che inizieranno alle 12.30. Alle 16 premiazione per tutti i concorrenti. La manifestazione è organizzata dalla Sviluppo Turistico Lizzola, in collaborazione con lo sci club Gromo e lo sci club 13 di Clusone.

“Io continuo a credere nello sci – ha commentato il sindaco di Valbondione Morandi - e sono sicuro che questo evento mi darà conforto. Vedo una gran voglia di sci, la terra bergamasca tiene tantissimo al valore di questo splendido sport”. Un’idea condivisa anche dal primo cittadino di Clusone Olini, che ha voluto anche sottolineare quanto “la collaborazione e la sinergia sono fondamentali nell’organizzazione di eventi così. Il nostro territorio e le sue bellezze possono solo trarre beneficio da questi eventi. Un grande grazie alla Fisi e ai due Sci Club che, così facendo, portano ai nostri giovani un grande messaggio di sport”.

Il presidente Fisi regionale Carmelo Ghilardi ha invece voluto presentare quello che sabato 26, a partire dalle 20.30, sarà il grande omaggio che gli organizzatori hanno voluto organizzare a Pasini nel palazzetto dello sport di Valbondione: “Un regalo che non potevano non fare a un grande campione ma, prima di tutto, a un grande uomo. La mia speranza è che Renato possa continuare a stare sugli sci, magari con i giovani che in lui possono vedere un valido esempio di sport”.

Bergamonews 11 gennaio 2013

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Scritte naziste alla Malga Lunga, museo della Resistenza 



Nella notte tra il 30 e il 31 la scritta Dux, ma anche svastiche e croci celtiche su una parete e sull'auto del gestore. La storica baita intitolata alla «53esima Brigata Garibaldi 13 martiri di Lovere». Il 17 novembre 1944 iniziò lì la cattura di Giorgio Paglia e degli altri partigianiIL CASO

Un vero e proprio blitz notturno quello andato in scena alla Malga Lunga, museo della Resistenza bergamasca, nella notte tra il 30 e il 31 dicembre. Un gruppo di persone ha imbrattato una parete e l'auto del gestore con croci celtiche, svastiche, la scritta «Dux» e in alcuni casi con altre parole che non sono ben leggibili.

«Ero a dormire al rifugio e la mattina del 31 ho trovato quella spiacevole sorpresa - dice il gestore del rifugio, Idilio Rossi -. Ho segnalato tutto all'Anpi, è inammissibile che avvenga una cosa del genere, proprio qui». 

Le immagini parlano chiaro e probabilmente dall'Anpi Bergamo scatterà una segnalazione anche ai carabinieri. Di sicuro nella zona dell'Alta Val Seriana e dell'alto Sebino gli attacchi ai simboli e ai luoghi della Resistenza si ripetono. Nella notte tra il 24 e il 25 aprile era stata imbrattata a Lovere la lapide dedicata ai 13 martiri. 

La Malga Lunga, gestita dall'Associazione nazionale partigiani d'Italia, è da anni uno dei principali musei della Resistenza bergamasca. Il 17 novembre 1944 iniziò proprio lì, con il ferimento di due uomini, la cattura di Giorgio Paglia e di altri partigiani, uccisi 4 giorni dopo a Costa Volpino. La brigata di Paglia si chiamava già allora «53esima Brigata Garibaldi 13 martiri di Lovere», in memoria dei partigiani uccisi a Lovere il 22 dicembre 1943

Il Corriere della Sera - 2 gennaio 2012


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Camera d'aria come slittino
Valbondione, così è morta la 15enne





Tragedia in Alta Valle Seriana. Una scout 15enne di Cinisello Balsamo, Chiara Pappalardo, è morta a Valbondione dopo essere precipitata in un dirupo. L'amica dodicenne, anche lui di Cinisello, che si trovava con lei è invece riuscita a salvarsi: per lei soltanto un problema a una caviglia.

La mortale disgrazia si è consumata in pochi istanti attorno alle 12,30 di venerdì 4 gennaio. Le due giovani - che facevano parte di un gruppo di scout - si trovavano sopra l'abitato di Valbondione, fuori dall'agriturismo baita «Salvasecca», a circa mille metri d'altitudine, quando è avvenuto il tragico incidente.

La 15enne milanese stava giocando con un'amica più giovane su una specie di camera d'aria usata come bob: un gioco fatto tante volte, ma che stavolta si è trasformato in tragedia per fatalità: le due stavano scendendo lungo il pendio innevato, quando hanno sbandato e sono finite contro una rete metallica di protezione che non ha retto l'impatto.

La quindicenne è caduta nel dirupo, morendo praticamente sul colpo dopo un volo di una cinquantina di metri. È questa la ricostruzione dell'accaduto secondo i carabinieri di Ardesio. Praticamente illesa, invece, la 12enne, fermata dalla rete. Il corpo della giovane milanese è stato recuperato con l'elicottero del 118 e portato al cimitero di Valbondione, a disposizione dell'autorità giudiziaria. Sul posto, con i carabinieri di Clusone e di Gandino, l'eliambulanza che ha recuperato la salma insieme a una decina di volontari della VI Delegazione Orobica.

Molto scosso il gruppo di scout che ha deciso di rientrare a casa. Chiara era iscritta da tanti anni, si dava molto da fare nelle attività ed era la più grande, destinata forse a diventare un capogruppo, ma il destino l'ha strappata ai genitori proprio mentre era circondata dai suoi amici e dalla montagna che tanto amava. Sabato sera, alle 20,30, nella chiesa di San Martino a Cinisello si terrà una veglia di preghiera.

Non è la prima disgrazia che succede nelle vicinanze della baita di Salvasecca. Nel 2005 erano morti il proprietario della struttura, Flavio Rodigari, e il suocero Lorenzo Albricci. I due stavano spingendo nel recinto alcune pecore che si erano spinte verso il dirupo, ma il primo era scivolato precipitando e il secondo aveva perso l'equilibrio nel tentativo di salvarlo. Erano morti tutti e due. Dopo quella tragedia era state messe reti di protezione per garantire la sicurezza, che però non sono rivelate sufficienti.

L'Eco di Bergamo - 4 gennaio 2013 Cronaca


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Premolo ha il suo nuovo centro anziani, conclusi i lavori


E’ ormai questione di dettagli la chiusura dei lavori del nuovo centro anziani di Premolo. La struttura è stata costruita in pochi mesi, una corsa contro il tempo per evitare che l’amministrazione rientrasse nei vincoli del patto di stabilità.

E’ ormai questione di dettagli la chiusura dei lavori del nuovo centro anziani di Premolo. La struttura è stata costruita in pochi mesi, una corsa contro il tempo per evitare che l’amministrazione rientrasse nei vincoli del patto di stabilità che scattano con l’inizio del 2013.

 L’impresa che si è aggiudicata l’appalto ce l’ha fatta con un notevole sforzo di uomini e impegno. Il primo cittadino Emilio Rota non può che essere soddisfatto del risultato ottenuto. “I lavori sono in dirittura di arrivo – spiega – manca giusto qualche rifinitura. La costruzione è iniziata a cavallo tra maggio e giugno e il cantiere è andato avanti ininterrottamente, salvo qualche intoppo burocratico.

Gli operai hanno lavorato anche di notte per cercare di chiudere i lavori entro la fine dell’anno. Dovremmo riuscire a inaugurare il tutto nel mese di gennaio”. L’amministrazione, così come tanti altri enti locali bergamaschi, ha qualche problema con i pagamenti. “Siamo rimasti un po’ indietro perché Regione Lombardia, che tanto predica di rispettare le scadenze dei fornitori, deve ancora darci 200 mila euro di finanziamento.

La prima metà è stata pagata, riusciremo a dare il resto quando la Regione riuscirà a darci i soldi. Chi gestirà il centro anziani? E’ nostra intenzione affidare la gestione alla Fondazione casa dei premolesi che gestisce molte problematiche del territorio”.

Bergamonews - 27 dicembre 2012
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Sciare di notte?


Sarà possibile anche sul Monte Pora.
Lo scopo del progetto, che toccherà il rifugio della Bergamasca il prossimo 7 febbraio, è soprattutto quello di divertirsi praticando lo scialpinismo, avvicinare e incoraggiare anche i principianti di questo sport.

 
Dopo il successo degli ultimi anni l’evento notturno Dynafit si è ormai affermato. Continua così la cooperazione tra lo specialista dello sci alpinismo, i gestori dei rifugi e i rivenditori sportivi specializzati. Su 15 percorsi di scialpinismo in Italia (a Bergamo sarà il 7 febbraio, sul Monte Pora), gli sportivi e i nottambuli potranno indossare gli sci anche di sera e risalire fino a un rifugio.

Lo scopo del progetto è soprattutto quello di divertirsi praticando lo scialpinismo, avvicinare e incoraggiare anche i principianti di questo sport. Per loro un servizio particolare: per la maggior parte delle tappe del Nachtspektakel, Dynafit collabora con rivenditori specializzati nello sci alpinismo, che per le giornate dell’evento mettono a disposizione materiale in prova: i partecipanti potranno così noleggiare le attrezzature presso i negozi sportivi e riconsegnarle il mattino successivo. Con l’attrezzatura Dynafit leggera e facile da utilizzare l’escursione serale diventerà una fantastica esperienza.

Quindici percorsi diversi tra i 300 e i 1000 metri di dislivello, principianti o professionisti dello scialpinismo troveranno il tour che fa per loro: nel bosco, lungo i sentieri forestali o a margine delle piste che risultano ovviamente vuote durante la notte. Chi parteciperà alle serate potrà vivere per una volta l’esperienza di sentire lo scricchiolio della neve fresca nell’altrimenti silenziosissimo paesaggio alpino, osservare le ombre degli alberi innevati al chiaro di luna.

Su, ad attendere gli sportivi, vi saranno, a seconda delle serate, squisiti piatti “Tour the Moon” per gli escursionisti, musica e presentazioni dei prodotti Dynafit dedicati agli amanti dello scialpinismo. E alla fine un altro piacere da gustare: la discesa alla luce delle lampade e della luna.

Bergamonews - 21 dicembre 2012


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Ciaspolate e Skipass: si parte anche in Valle Seriana


Il comprensorio sciistico della Valle Seriana si presenta agli amanti degli sport invernali con una varietà di proposte per risparmiare o da prenotare.
In vista delle vacanze di Natale tutto pronto per entrare nel vivo della stagione sciistica, e non solo, nel comprensorio della Valle Seriana.
Per gli sciatori che amano l’ebbrezza della discesa ecco i prezzi degli stagionali delle stazioni del comprensorio SerioSnow:
All'Ufficio Turistico della ValSeriana e Val di Scalve a Ponte Nossa, in via Europa 111/c, è possibile acquistare i biglietti stagionali di Colere, al prezzo di €380; Lizzola, formula Argento al prezzo di €250, formula Oro al prezzo di €300.
E' inoltre possibile acquistare in prevendita i biglietti giornalieri festivi e prefestivi di Colere, al prezzo di €28,50 anziché €30 Per info: 035.704063
Ma non si pensa solo agli sciatori. Per chi ama faticare in montagna ecco l'elenco delle ciaspolate guidate in programma nei mesi di dicembre, gennaio e febbraio.
Scegli la data e chiama per prenotarti.
DICEMBRE 2012
20 dicembre - ore 18.00: Spiazzi di Gromo-Lizzola (Info 333.1352435)
19 e 26 dicembre - ore 18.00: Monte Pora (Info 0346.65049)
23 dicembre - ore 9.00: Baita Nevel (Info 349.2514495)
29 dicembre - ore 9.00: Monte Guglielmo (Info 349.2514495)
GENNAIO 2013
2 gennaio - ore 18.00: Monte Pora (Info 0346.65049)
5 gennaio - ore 14.45: Valbondione (Info 338.9999974)
5 gennaio - ore 8.30: Valgoglio (Info 380.7995369)
9 e16 gennaio - ore 18.00: Monte Pora (Info 0346.65049)
13 gennaio - ore 9.00: Casere di Golla (Info 328.7335873)
20 gennaio - ore 9.00: Passo di Cornabusa (Info 333.1352435)
20 gennaio - ore 9.45: Valbondione (Info 338.9999974)
20 gennaio - ore 9.00: Schilpario (Info 0346.55059-0356.55056)
20 gennaio - ore 9.00: Val di Voia (Info 349.2514495)
23 gennaio - ore 18.00: Monte Pora (Info 0346.65049)
24 e 29 gennaio - ore 18.00: Spiazzi di Gromo-Lizzola (Info 333.1352435)
26 gennaio - ore 19.30: Schilpario (Info 0346.55059-0356.55056)
30 gennaio - ore 18.00: Monte Pora (Info 0346.65049)
FEBBRAIO 2013
2 febbraio - Nasolino 3 febbraio - ore 10.00: Gorno-Val del Riso (Info 349.2514495)
6 febbraio - ore 18.00: Monte Pora (Info 0346.65049)
9 febbraio - ore 18.00: Selvino-Monte Castello (Info 328.7335873)
10 febbraio - ore 9.00: Schilpario (Info 0346.55059-0356.55056)
10 febbraio - ore 9.45: Valbondione (Info 338.9999974)
10 febbraio - ore 9.00: Piani del'Alben (Info 349.2514495)
17 febbraio - ore 9.00: Alpe Devero (Info 349.2514495)
13 e 20 febbraio - ore 18.00: Monte Pora (Info 0346.65049)
21 e 26 febbraio - ore 18.00: Spiazzi di Gromo-Lizzola (Info 333.1352435)
23 febbraio - ore 18.00: Schilpario (Info 0346.55059-0356.55056)
24 febbraio - ore 9.00: Val Viola (Info 349.2514495)
27 febbraio - ore 18.00: Monte Pora (Info 0346.65049)
MARZO 2013
3 marzo - ore 9.45: Valbondione (Info 338.9999974)
6-13-20 marzo - ore 18.00: Monte Pora (Info 0346.65049)
10 marzo - ore 9.00: Val Roseg (Info 349.2514495)
26 e 28 marzo - ore 18.00: Spiazzi di Gromo-Lizzola (Info 333.1352435)
27 marzo - ore 18.00: Monte Pora (Info 0346.65049)
Gli eventi potranno subire variazioni in base alle condizioni metereologiche, meglio tenersi in contatto.
Bergamonews - 19 dicembre 2012



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Comuni, insieme è meglio
Si lavora in alta Val Seriana



Se da Roma la marcia contro gli sprechi procede con colpi d'acceleratore, anche le formichine delle nostre valli lavorano senza sosta. Chi a favore e chi contro le modalità scelte dal governo per raggiungere il duplice obiettivo risparmio-efficienza.

Così la Bergamasca si spacca sulla gestione associata delle funzioni fondamentali: c'è chi entra nel vivo del riordino delle autonomie locali scegliendo come e con chi unirsi nella gestione dei servizi, e chi, invece, è pronto a dimostrare che no, non ne vale la pena.

Due casi due per tracciare una panoramica degli opposti pensieri. Da una parte i paesi dell'Asta del Serio, da Piario su fino a Valbondione, che tra incontri e convegni stanno intavolando la loro proposta di Unione dei Comuni low cost.

Dall'altra i brembani uniti e compatti che, dopo la prima bozza di un anno fa, hanno spedito al ministro dell'Interno, l'ex prefetto di Bergamo Annamaria Cancellieri, il documento sottoscritto da tutti e 38 i sindaci dell'Ambito.

In alta Valle Seriana, dove è allo studio l'ipotesi di una nuova Unione dei Comuni, oltre a quella della Presolana, nata 11 anni fa: ci stanno ragionando da un anno e mezzo. «Abbiamo pensato che, se ci fossimo mossi da subito – spiega il sindaco di Ardesio, Alberto Bigoni – avremmo potuto gestire meglio la situazione, così finora sono stati organizzati tre convegni».

L'Eco di Bergamo - 10 dicembre 2012 Cronaca



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In vacanza a Oltressenda Alta?


Ora si può: inaugurato l'ostello



«La struttura che inauguriamo, la “Baita Valle Azzurra”, rappresenta un punto di partenza fondamentale per un turismo nel quale noi crediamo, fondato su quanto una natura incontaminata è in grado di offrire a tutti.

Ringrazio la passata amministrazione, presieduta dal sindaco Gian Maria Tomasoni, che ha l'ha ideata, la Regione, il Bim per i contributi economici, il volontariato del nostro paese, sempre pronto a dare una mano in caso di bisogno». Così il sindaco di Oltressenda Alta, Michele Vanoncini, all'inaugurazione dell'ostello recentemente ultimato nella contrada di Valzurio, posta tra prati e boschi, con sullo sfondo la Presolana.

Si tratta dell'unica struttura ricettiva di questo piccolo centro montano che conta circa 180 abitanti.
L'inaugurazione dell'ostello ha richiamato  a Valzurio la quasi totalità degli abitanti di Oltressenda, sindaci e amministratori dell'alto Serio. Il Presidente BIM Carlo Personeni, quello del Parco delle Orobie Yvan Caccia , il Presidente di Promoserio Guido Fratta si sono  congratulati per la realizzazione  dell'0stello, che rappresenta l'unica struttura di accoglienza del piccolo paese .

Per informazioni e prenotazioni questi per ora i numeri: 0346/28193; 335.67.93.515 ; info@baitavalleazzurra.it e www.baitavalleazzurra.

L'Eco di Bergamo - 9 dicembre 2012 Cronaca

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Spiazzi Gromo: nuova seggiovia


Le crisi dello sci non abita qui
Code con gli sci ai piedi addio, largo al divertimento, magari pure in sella a uno snowboard. Benvenuti agli Spiazzi di Gromo, dove per pregustare la salita sulla nuova seggiovia triposto, già installata ma operativa per Natale, la località sciistica propone a partire da venerdì un menù day&night.
Si scende quindi giù dal monte Timogno lungo la pista intermedia, servita dalla seggiovia Spiazzi-Vodala grazie alla tappa dopo i primi 500 metri, ma in questi giorni si sta innevando artificialmente per poter aprire anche il resto della discesa, dal rifugio Vodala a scendere.
Inoltre il ponte dell'Immacolata sarà l'occasione per sfruttare le varie proposte che ruotano attorno al rifugio Vodala. Che è poi la ricetta vincente di questa stazione sciistica decisamente in controtendenza. Sta tutta in due parole: attività collaterali.
Nella bella stagione il bob estivo, i tappeti elastici, ma anche il downhill e - da ultimo ma per niente ultimo - il vicino parco sospeso. D'inverno le serate a tema al rifugio, che il sabato e la domenica è aperto tutto l'anno. In periodi di crisi - con una stagione alle spalle considerata tra le più nere - la società Iris infatti, «forte della copertura totale di innevamento artificiale delle piste esistenti, ma anche di tutte queste attività collaterali - spiega il presidente della Iris, Angelo Testa - è riuscita ad essere in utile negli ultimi tre anni». Tanto da rilanciare, mettendo sul piatto un investimento da 800 mila euro.
L'investimento si concretizza nelle due nuove piste a portata di principianti e, a Natale, nella nuova triposto che va ad aggiungersi alle biposto Spiazzi-Vodala, Orsini-Costa Gösa e Vodala-Vaccarizza. «La seggiovia, che ha sostituito lo skilift – spiega ancora Testa – è già stata installata, copre una distanza di 500 metri e un dislivello di 120. Manca ora una tranche degli impianti elettrici e il collaudo».
L'Eco di Bergamo - 4 dicembre 2012 Cronaca



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Il mutuo salverà Colere

Impianti aperti dal 7 dicembre

Finalmente un'intera pagina dedicata alla Valle di Scalve, finalmente con una gran bella notizia. Sospirata: «Colere riapre». Mancava solo un sì: è viaggiato ieri mattina sulle linee telefoniche, da Rovetta a Bergamo.

Due squilli partiti da Angelo Stabilini, presidente della Sirpa, la società che gestisce gli impianti sciistici coleresi, e diretti ad Antonella Bardoni, direttore di Confiab.
«Procedete, ci va bene» avrebbe più o meno detto Stabilini ai vertici del Consorzio fidi dell'Associazione artigiani che, per la Sirpa, aveva preparato un mutuo ipotecario salvastagione: 420.000 euro, il 60% garantito al 20% ciascuno da Confiab, Fogalco e Confidi, il resto dalla società. Così in serata la Sirpa ha reso noto che «l'apertura della stazione è prevista per la ricorrenza del ponte dell'Immacolata, il 7 dicembre 2012.

La situazione si è sbloccata per l'intervento diretto della compagine sociale presso gli istituti di credito interessati». Dopo il come, il chi: «Allo scopo si ringrazia l'assessore provinciale Enrico Zucchi, il consigliere provinciale Elianora Prevedoni, il presidente Promoserio Guido Fratta, il direttore della Confiab Antonella Bardoni, la Fogalco e la Confidi, oltre che la direzione del gruppo Ubi Banca Valle Camonica per l'interessamento».

Grazie e scusa: «Scusandoci per il disagio causato alla spettabile clientela - prosegue la nota -, avvisiamo che i biglietti stagionali scontati in prevendita della stazione di Colere per la prossima stagione saranno in vendita a partire da venerdì 9 novembre (domani, ndr) fino al 2 dicembre, contattando direttamente la biglietteria al numero di telefono 0346.54192».

Preparate quindi gli sci, ogni dubbio è sciolto e le piste più alte della Bergamasca, su fino a 2.250 metri di quota e con uno sviluppo complessivo di 27 chilometri, sono pronte ad accogliervi.

L'Eco di Bergamo - 8 novembre 2012 Cronaca

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Colere, riallacciata la corrente

 Gli impianti pronti a ripartire?

L'annuncio arriverà soltanto martedì 6 novembre, l'hanno promesso i vertici della Sirpa. Ma ciò che si muove a Colere lascia intendere che sì, gli impianti sciistici potrebbero finalmente riaprire. Se le bocche restano cucite e rimandano a «un comunicato stampa», lassù ci sono «strani» movimenti che non sono passati inosservati.

Anzitutto il riallaccio della corrente elettrica, la media tensione che se si riavvia il contatore è altamente improbabile venga subito spento. C'è poi un secondo segnale: grazie alla corrente elettrica che anche domenica ha fatto funzionare le seggiovie, i rifugi della Sirpa sono stati riforniti di materiale vario.

 Come non essere ottimisti, con queste premesse? Eppure a Colere nessuno dice di sapere qualcosa. Nemmeno il sindaco Franco Belingheri, che pure nei giorni scorsi ha avuto un incontro con la Sirpa. «Un incontro nel quale è stato comunicato che la trattativa con un imprenditore scalvino è sfumata – spiega –, e che presto si comincerà a metter mano agli impianti, per la manutenzione».

L'Eco di Bergamo - 6 novembre 2012 Cronaca


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 La stagione sciistica nelle nostre valli - Alti e bassi della varie stazioni

Colere, giù il sipario Ma Lizzola decolla E sul Pora l’ingegno sostituisce l’acqua


Colere, giù il sipario Ma Lizzola decolla
Val di Scalve, salta l’intesa per lo sci. La Sirpa: senza aiuti pubblici non possiamo che arrenderci. Anche Schilpario fa fatica


Da un lato c'è chi corre spedito, dall'altro c'è chi cerca a fatica di superare alti ostacoli, ma non sempre ce la fa. È una montagna a due velocità quella che si prepara ad accogliere gli sciatori nella Bergamasca. A poche settimane dall'apertura ufficiale della stagione, il divario tra le realtà che funzionano e quelle che faticano è netto. A vincere sono le scelte coraggiose, le offerte diversificate, i prezzi contenuti, ma anche la presenza di una partecipazione pubblica. La caduta più pesante è invece quella di Colere, che, dopo 30 anni d'attività, si trova davanti al difficile compito di gestire una chiusura ormai inevitabile. «Se la politica, anche quella locale, non fa una parte preponderante, la stazione di Colere almeno per quest'anno è destinata a non aprire - ha detto ieri Giovanni Stabilini, della società di gestione Sirpa -. È chiaro che "tutti" dovranno prendersi le proprie responsabilità». Ce l'ha con la Regione, Stabilini, denuncia di non aver ottenuto aiuto. Ma anche la trattativa con l'imprenditore che aveva mostrato interesse è sfumata, troppe perplessità e tempi lunghi per arrivare a una conclusione entro dicembre. Quel che si poteva fare è stato fatto. E, se le parole sfumano, il concetto appare chiaro: su Colere il sipario sta calando definitivamente.


Anche Schilpario non se la passa bene, la stazione è stata in bilico tra l'apertura e la chiusura, poi finalmente grazie alle garanzie del Confiab è riuscita a garantire l'avvio della stagione 2012-2013. La Val di Scalve accusa il duro colpo, è come inserire la retromarcia e tornare indietro nel tempo guardando gli altri che marciano nella giusta direzione. Come Lizzola, che decolla animata dagli eventi dedicati ai giovani organizzati dal team che guida la stazione per il quarto anno di fila. L'ex assessore regionale al Turismo, Margherita Peroni, nel confrontarla con Colere aveva dichiarato: «È stata meglio gestita». La grande differenza rispetto agli altri impianti la fanno più di tutto i costi: fino al 10 novembre lo stagionale è in vendita a 149 euro (meno della metà del prezzo fuori promozione), con la possibilità non solo di sciare durante il giorno, ma anche di partecipare alle aperture notturne del sabato sera, con pista e snowpark illuminati. I numeri danno ragione alla scelta ardita: ad oggi sono stati venduti oltre 1.500 stagionali.
Corre veloce anche la Val Brembana, con il suo comprensorio Foppolo-Carona-San Simone, dove la stagione sciistica aprirà con una novità: sulla pista del Siltro, accessibile con la nuova seggiovia quadriposto a sganciamento automatico, è stato costruito il nuovissimo «IronSnowPark», disegnato apposta per lo Slopestyle, la nuova disciplina olimpica del freestyle. Lo stagionale è stato in promozione a 420 euro, ma gli investimenti fatti sono numerosi.


Sono pronti a riaprire anche gli impianti Presolana-Monte Pora (fino al 4 novembre lo stagionale è in promozione a 299 euro invece di 390), mentre quelli degli Spiazzi di Gromo, gestiti da 30 anni dalla famiglia Testa, anticipano novità: «Entro Natale sarà pronta una nuova seggiovia a tre posti - spiega Angelo Testa -, abbiano inoltre deciso di riservare il martedì e il giovedì allo scialpinismo, per rispondere alle numerose richieste. Apriremo in notturna il sabato sera». Valtorta-Piani di Bobbio ha potenziato l'innevamento artificiale, con un investimento di 800 mila euro che ha consentito di coprire il 98% dell'area sciabile. Malgrado le difficoltà apriranno infine gli skilift di Zambla Alta e della Conca dell'Alben, di Cusio e dei Piani dell'Avaro. Chi si ferma è perduto.

Silvia Butera


E sul Pora l’ingegno sostituisce l’acqua

Il bacino per alimentare i cannoni arriverà nel 2013. In campo trucchi per risparmiare la neve

Quaranta centimetri di manto freschissimo (anche se pesante) possono costituire, ammesso che non ci piova sopra, un tesoretto niveo da capitalizzare per preparare il fondo. Anche se le preoccupazioni dell'innevamento, nelle stazioni orobiche, rimangono. Lorenzo Pasinetti, direttore degli impianti del Passo Presolana e del Monte Pora, dopo la prima sciata di ieri mattina («Un fuori pista fuori stagione») è però ottimista, sia sul fronte meteo che sul quello burocratico.
Il problema numero uno del Monte Pora è, infatti, l'approvvigionamento idrico che, in caso si ripresentasse un inverno siccitoso come quello scorso, potrebbe compromettere il funzionamento dei cannoni sparaneve vista la carenza d'acqua e di conseguenza l'andamento della stagione (un meno 45 per cento di passaggi il bilancio negativo di un inverno fa).
Archiviata definitivamente, da parte del Comune di Castione, la realizzazione di un nuovo bacino artificiale in località «Malga», per ovviare all'impasse idrico della località la Irta - società che gestisce gli impianti - ha trovato la soluzione a Rogno, dove ha terreni di proprietà, sui quali realizzerà un bacino di 20 mila metri cubi.


Per l'approntamento di questa piccola oasi salvifica le pratiche sono state avviate e il loro completamento, a livello burocratico, sta procedendo. «L'approvazione di variante del Pgt - spiega Pasinetti - è stata fatta. Attualmente stiamo preparando il piano strategico di sviluppo, dopo di che verrà indetta la conferenza dei servizi per l'ottenimento dei permessi finali». Tradotto dal burocratese, e con calendario alla mano, i lavori edili cominceranno in primavera e per l'inverno 2013, che nevichi o no, al Monte Pora si potranno dormire sonni tranquilli. 

Ma ora? «Speriamo che l'inverno si riveli benigno al momento opportuno», rimarca Pasinetti che nel frattempo ha già messo in pista altri accorgimenti che dovrebbero portare ad un minor consumo di neve artificiale, in particolare il livellamento del fondo. «Meno buche e irregolarità ci saranno, meno neve servirà a coprirle». Lavori in corso riguardano anche la pista per lo sci di fondo di Valbondione che sarà teatro alla fine di gennaio di due appuntamenti sportivi di rilievo (una gara di Coppa Italia, il 26 e i Campionati Italiani Assoluti Sprint il 27, con il contestuale «Pasini Day» omaggio alla carriera dell'azzurro bergamasco Renato, oro olimpico a Sapporo).


L'investimento di 30 mila euro a carico della Società sviluppo Lizzola punta al miglioramento dell'impianto elettrico e di innevamento, in chiave di rilancio dell'impianto sportivo che presenta peculiarità non trascurabili. L'anello che si sviluppa per quasi 4 chilometri all'interno del paese, a fianco del campeggio, può essere infatti considerato un distaccamento di Livigno, dove la neve è una garanzia assoluta. «Il motivo - spiega Claudio Conti, amministratore delegato della società - è molto semplice, non solo perché l'esposizione del tracciato permette una perfetta conservazione del manto nevoso, ma perché, indipendentemente dalla scarsità o meno di precipitazioni, l'innevamento artificiale è sempre garantito dalle riserve idriche. Che nevichi o no saremo tra i primi ad aprire».

Donatella Tiraboschi
Il Corriere della sera - 30 ottobre 2012 


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La maxi-frana resiste alle trivelle Per fermarla ora serve la dinamite 

Incombono 20 milioni di metri cubi. Per usare l’esplosivo va modificato il progetto, ora bloccato. Ma i costi crescono. Il tunnel di sicurezza dovrebbe essere lungo 800 metri. Ma è fermo a 80

La frazione Tezzi di GandellinoLa frazione Tezzi di Gandellino Succede, a volte, che la natura sia più testarda dell’uomo e che scavare una galleria di 858 metri anche con le più potenti macchine a disposizione si riveli un’impresa titanica. Ci hanno provato con le perforatrici, poi con una fresa e infine è stato ipotizzato l’uso di micro cariche esplosive. Ma intanto niente, la montagna resiste. Il problema è che la frazione di Tezzi, a Gandellino, di quel tunnel ha bisogno da quindici anni, ossia da quando iniziarono i primi monitoraggi su un terreno franoso. 

La vicenda affonda le radici nei primi anni del Novecento, quando nel costruire una centrale elettrica in questa zona dell’Alta Val Seriana ci si rese conto che su Tezzi incombeva un lento movimento franoso causato da falde acquifere sotterranee. Un pericolo non imminente ma allarmante, se si considera che il fronte in discesa ha portata di 21 milioni di metri cubi. Senza contare il timore che ogni anno torna con l’autunno, ossia che le piogge smuovano il terreno. Proprio l’alto rischio idrogeologico ha incentivato negli anni l’abbandono della frazione: costruire case è difficile, gli abitanti di Tezzi dai 300 che erano a metà del secolo scorso sono rimasti in pochi, una dozzina circa. 

Ma le loro case sono minacciate, sempre. La soluzione ai problemi sembrava a portata di mano nel 2009, quando si decise di realizzare una galleria per allontanare, attraverso drenaggi profondi nel corpo della frana, sia le acque di falda che quelle di deflusso. Un progetto innovativo, tra i primi in Italia sia per lunghezza che per profondità, il cui costo totale ammontava a 4 milioni 650 mila euro, stanziati dalla Regione. I lavori sono iniziati nel febbraio del 2011, ma hanno presentato da subito problemi. Il terreno era più resistente del previsto, con la fresa si procedeva troppo lentamente per rispettare la fine lavori, prevista inizialmente a dicembre 2012: su 858 metri di lunghezza previsti per il tunnel ne sono stati scavati solo 80. 

Ora si tenterà una nuova strada, utilizzando la dinamite. «Ma servono nuove autorizzazioni. In Regione è ormai pronto il via libera alla variante del progetto, che prevede l’uso dell’esplosivo al posto della fresa - spiega Daniele Belotti, che da assessore al Pirellone aveva seguito da vicino la vicenda -, l’errore è stato fatto da chi ha sottovalutato la resistenza della roccia. Il problema è che l’esplosivo costa di più». La galleria sarà più corta, ci si fermerà ai 600 metri: per giungere alla lunghezza prevista occorrerebbe infatti trovare un altro milione e mezzo di euro. A breve, spiegano dalla Regione, si potrà nuovamente aprire il cantiere. «Aspetto in effetti che diano il via libera da Milano. 

Poi, prima di avviare i lavori, ne parlerò con i cittadini - garantisce il sindaco di Gandellino Tobia Sighillini -. È una questione delicata, c’è chi si preoccupa quando sente parlare di dinamite, ma ovviamente ogni passaggio sarà monitorato, si tratta di micro cariche che saranno strettamente controllate». Qualche perplessità è infatti emersa nel corso dell’assemblea sul tema che si è tenuta a Gandellino. Ma l’assessore ai Lavori pubblici della Comunità Montana Val Seriana, Francesco Ferrari, già in quell’occasione rassicurava: «È un intervento in sicurezza, le micro cariche produrranno vibrazioni simili per intensità a quelle che creava la fresa». 

Silvia Butera
Il Corriere della Sera - 25 ottobre 2012 

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Sabato e domenica. Schilpario sarà la capitale del grande Enduro
 E’ tutto pronto per la seconda edizione del Trofeo delle Regioni di Minienduro.

Schilpario è pronta ad aprire le proprie porte alle Regioni che anche per quest’anno hanno deciso di partecipare.

Il villaggio paddok sarà aperto sabato mattina, intorno alle 9, per permettere a tutti i partecipanti di prendere le rispettive posizioni, mentre la segreteria aprirà i battenti alle 14. Mezz’ora dopo inizieranno le verifiche amministrative e tecniche. Alle 18 la due giorni di Enduro, invece, entrerà nel vivo: sono in programma la sfilata e la presentazione delle Regioni partecipanti.

Domenica l’evento clou con la partenza, alle 9, dei primi piloti. La gara continuerà fino alle 14 e alle 15 saranno pubblicate le classifiche ufficiali. Alle 16 le premiazioni.

La due giorni di Enduro, però, non sarà riservata solo ai piloti esperti. Gli organizzatori, infatti, hanno pensato anche ai più piccoli con l’area minimoto che sarà messa a disposizione dei bambini che hanno tra i 7 e i 10 anni sabato a partire dalle 14 alle 17.30 e domenica dalle 9.30 in poi.

Insomma, gli ingredienti per un weekend roboante ci sono tutti, l’appuntamento è a schilpario.

Bergamonews - 18 ottobre 2012

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Nuovo distretto sanitario. Per l'alta valle Seriana: firmato accordo in Regione


La nuova sede sarà ospitata in una porzione dell'ex ospedale S. Biagio di Clusone, di proprietà del Comune. L'impegno finanziario di Regione Lombardia sarà di 1,8 milioni di euro, somma che coprirà l'intero costo dell'operazione.


Gli assessori regionali Daniele Belotti (Territorio e Urbanistica) e Luciano Bresciani (Sanità) hanno firmato l'Accordo di programma per la nuova sede del distretto socio-sanitario della Valle Seriana Superiore e della Valle di Scalve, che sarà ospitata in una porzione dell'ex ospedale S. Biagio di Clusone, di proprietà del Comune di Clusone.

L'Accordo di programma è stato sottoscritto, oltre che da Regione Lombardia, da Paolo Olini, sindaco del Comune di Clusone, Mara Azzi, direttore Asl di Bergamo, e da Oscar Bianchi, presidente Avis provinciale di Bergamo. L'attuale sede del Distretto, così come segnalato a suo tempo dai firmatari dell'accordo oltre che dal sindaco di Clusone, Olini, non è più adeguata né per gli spazi né per l'accessibilità. "Un segno di attenzione per il territorio - ha detto il sindaco -, perché ora possiamo contare su un punto decentrato per la raccolta di plasmaferesi, a servizio della nostra comunità. Un'idea nata per dare un servizio al Distretto e ai nostri Servizi sociali del Comune. Siamo molto soddisfatti, anche perché l'accordo è nato ed è stato raggiunto velocemente, in un solo anno".

Nella nuova struttura, oltre al distretto Asl, troveranno collocazione anche gli uffici dei Servizi sociali del Comune di Clusone e la sede dell'Avis. Si verrà così a creare una 'cittadella sanitaria', che rappresenterà un punto di riferimento univoco per tutti i cittadini dell'Alta Val Seriana. "Per realizzare questo intervento - spiega l'assessore Bresciani - l'impegno finanziario di Regione Lombardia sarà di 1,8 milioni di euro, somma che coprirà l'intero costo dell'operazione. Era un impegno già preso mesi fa che abbiamo rispettato".


Bergamonews - 18 ottobre 2012

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Gli Spiazzi di Gromo corrono veloce con due nuove piste




Il progetto da 800mila euro comprende anche una nuova seggiovia. La famiglia Testa, che gestisce l'impianto, sfida la crisi e la poca neve dello scorso anno: “Pronti entro tre mesi, con più spazio per i bambini

La prima spruzzata di neve ben accompagna la novità lanciata dai gestori degli Spiazzi di Gromo in questi giorni: la creazione di due nuove piste e di una nuova seggiovia, pronte probabilmente entro fine anno. Una scelta coraggiosa visto il difficile periodo ma soprattutto considerato che l’anno scorso la neve tanto attesa non aveva soddisfatto le aspettative dei gestori degli impianti sciistici e degli stessi sciatori, in Val Serina e non solo.

Ma la famiglia Testa, proprietaria dell’impianto, non rinuncia a sognare e, soprattutto, a creare un ambiente sempre più confortevole e adatto alle esigenze della clientela. “I lavori, per un investimento di circa 800.000 euro – spiega Angelo Testa –, partiranno proprio in questi giorni e se tutto andrà per il meglio per fine anno potremo concluderli. Con la nuova seggiovia triposto il demanio sciabile passerà da 15 a 18 chilometri e si realizzeranno altre due piste adatte ai bambini”.

Continua quindi l’impegno anche nei confronti dei più piccoli e per i giovani, che la Scuola Italiana Sci Spiazzi porta avanti. Anche attraverso iniziative come quella in programma il prossimo 28 novembre dedicata interamente alle scuole di tutti i gradi, o quella del 16 dicembre dove sarà possibile sciare gratuitamente.

Gessica Costanzo
Bergamonews - 17 ottobre 2012


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Atleti da tutta Italia per l’attesa Valgoglio Vertical


La suggestiva gara di domenica 14 si svolgerà su un dislivello di 1000 metri e andrà a chiudere il campionato italiano Vertical 2012.

Torna domenica la tanto attesa Valgoglio Vertical, un evento imperdibile sia per chi gareggerà che per chi seguirà la faticosa corsa da spettatore. La suggestiva gara si svolge su un dislivello di 1000 metri e va a chiudere il campionato italiano Vertical 2012. Da quest’anno infatti la gara, giunta alla terza edizione, è entrata a far parte del circuito nazionale e non è escluso che dall’anno prossimo diventi addirittura un evento europeo.

Il percorso si sviluppa seguendo le caratteristiche costruzioni dell’Enel che interessano tutta la zona. A partire dalla centrale di Aviasco, sopra il paese di Valgoglio, ad un’altitudine di 950 metri circa per risalire lungo la condotta forzata, attraversando la frazione Bortolotti e proseguendo sempre lungo la condotta. Dopo quota 1500 si intraprende il sentiero dei 5 laghi fino a raggiungere i 1800 metri dove si trova la casa dei guardiani Enel.L’ultimo ripidissimo tratto è in direzione lago Nero fino a capanna Giulia Maria, il punto d’arrivo.

“Con questo evento sportivo – spiegano gli organizzatori – vogliamo dare risalto sia alla montagna da vivere ma anche all’aspetto turistico: i nostri paesaggi hanno molto da offrire e noi dobbiamo crederci sempre di più”. Domenica sono attesi circa 200 atleti da tutta Italia, che partiranno dalle 9 a intervalli di 30 secondi. Le premiazioni si svolgeranno a partire dalle 14.30 in Piazza Tiraboschi.

Gessica Costanzo
Bergamonews - 11 ottobre 2012

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 Chiuso lo sci club di Onore




                                          A rischio la pista di fondo

L'annuncio non poteva arrivare in un momento peggiore per il circo bianco della Valle Seriana: la pista di sci di fondo di Onore rischia di chiudere. Anzi, è qualcosa in più di un rischio: se nessuno si fa avanti per ritirarne la gestione, l'anello non aprirà già da quest'inverno.

La situazione si è venuta a creare dopo lo smantellamento dello sci club Lanorium che da trent'anni gestiva senza scopo di lucro la pista e i servizi annessi. Troppo impegno, pochi volontari, la solita crisi, infine un po' di stanchezza dopo decenni passati a mantenere i sette chilometri e mezzo del percorso (con la possibilità di deviazioni più brevi da tre e cinque chilometri, per andare incontro alle esigenze di bambini e famiglie). Su tutto, la neve: l'area dedicata alla pratica sportiva è sprovvista di un impianto per l'innevamento artificiale e le precipitazioni non consentono mai di star tranquilli a causa della scarsa altitudine di un percorso che si sviluppa dai 720 agli 870 metri di quota. Risultato? Lo sci club chiude e passa la mano.

O qualcuno si fa avanti nei prossimi giorni o si rischia di arrivare fuori tempo massimo. Per questo l'amministrazione comunale ha convocato la popolazione: l'appuntamento è per martedì 16 ottobre alle 20,30 nella sala conferenze del Comune. Durante la serata sarà ufficializzato l'abbandono dell'associazione sportiva e saranno valutate le ipotesi di gestione dell'area. Al momento non si è ancora fatto avanti nessuno, ma vale la pena tentare.


L'Eco di Bergamo - 10 ottobre 2012 Cronaca


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Colere e le piste: il paese si ribella
«Senza impianti, senza futuro»


                       Colere si ribella alla chiusura degli impianti

«Colere senza impianti. Una Valle senza futuro». Il messaggio è breve e chiaro. È stato scritto su uno striscione e appeso, mentre si aspettano le autorità, dietro al palco allestito nella piazza del paese. Ma forse, più di tanti discorsi, sarà quello striscione a parlare per tutti: è il grido della gente, quella che con gli impianti di risalita ci vive e che, senza, non riesce proprio a immaginare il futuro di Colere. 

La gente arriva alla spicciolata. Alle 10,30, ora in cui è previsto l'inizio della manifestazione, la piazza è piena. Ci sono quasi tutti. Sul palco l'avvocato Benedetto Maria Bonomo prende la parola. È il portavoce di «Colere nel Cuore», un comitato di cittadini che si è costituito per affrontare questa crisi. Bonomo presenta poi chi è salito qui, a sostegno della valle. «Persone che ci mettono la faccia – sottolinea – indipendentemente dal partito di appartenenza».

Per primo prende la parola il senatore Valerio Carrara, pure sindaco di Oltre il Colle. «Ci sono diversi motivi – dice – per cui non ho riflettuto nemmeno un attimo sulla possibilità di essere qui oggi. Il primo è che anche io, nel paese del quale sono sindaco, ho vissuto una situazione di questo tipo: noi siamo rimasti soli, gli impianti sono stati chiusi e vi assicuro che se gli impianti chiudono non si riaprono più. Le attività si sono fermate, i negozi hanno chiuso, e in poco tempo tre-quattrocento famiglie si sono trasferite altrove».
«No, qui no»

«A Colere non deve succedere così – aggiunge Carrara –: faremo tutto ciò che ci sarà possibile per salvaguardare la perla particolare che si trova in questa vallata. Io farò la mia parte, sia come parlamentare, sia come sindaco. Se ci fosse qualche problema sapete dove abitiamo, venite a cercarci».
Poi prende la parola l'onorevole Sergio Piffari. «Questa crisi che ci sta colpendo – dice – è devastante. Anche io vi ribadisco la mia disponibilità a lavorare per risolvere questa situazione. Siamo disponibili a creare un tavolo permanente, anche a cadenza settimanale, per poter risolvere il problema. 

Cercheremo di attivare anche uffici che stanno più in alto, a livello europeo: mettiamo a disposizione in questo senso anche l'aiuto di Niccolò Rinaldi, europarlamentare dell'Idv. Proveremo a capire perché la Regione non possa farsi garante presso gli istituti di credito: con questo tipo di collaborazione avremmo un interlocutore con i muscoli. Poi cercheremo di sfruttare questi splendidi panorami. E non dimenticheremo di certo la possibilità di collegare queste piste con Lizzola».

Alla lista dei politici che promettono sostegno agli scalvini si aggiunge anche l'onorevole Giovanni Sanga, che ha inviato un messaggio nel quale assicura di essere al fianco dei coleresi in questa battaglia. Anche l'assessore regionale Marcello Raimondi fa sapere di assicurare la propria disponibilità a lottare per gli impianti.

Sul palco poi si avvicenda il presidente della Comunità montana Valle Seriana, Eli Pedretti. Ricorda che «è ora che l'uomo ritorni padrone del territorio; chi ha bisogno d'aiuto, sulle nostre montagne, è l'uomo, e la Regione deve smetterla di trattare la Valle Seriana e la Valle di Scalve come il giardino di Bergamo».
Una lotta per il turismo

Poi l'assessore al Turismo della Comunità montana di Scalve, Claudia Ferrari, dice: «Sono stanca di sentir dire che in Valle di Scalve non c'è cultura turistica: lo dimostra la nostra presenza in massa qui, in piazza, a lottare per il nostro turismo. Dal basso possiamo dimostrare che ci crediamo, ma dobbiamo farlo insieme. È da sfatare anche il mito che se chiude una stazione come Colere a "guadagnarci" saranno le altre stazioni della Bergamasca. Non è vero: se chiudiamo perderemo utenza, le gente andrà altrove, non sicuramente nella Bergamasca».

Il vicario della valle, don Francesco Sonzogni, mette l'accento sulla centralità della persona in queste situazioni, mentre il presidente di Promoserio, Guido Fratta, dice: «È finito il tempo delle divisioni, ora bisogna far squadra. Stando tutti insieme potremo parlare la lingua di molte altre realtà, anche più grandi, come Adamello Ski. Noi ci stiamo credendo, voi aiutateci: credeteci con noi».

L'ultimo a parlare è il sindaco di Colere, Franco Belingheri. Racconta degli ultimi mesi, degli sforzi fatti con la Sirpa, la società di gestione, per garantire l'apertura della stazione, e delle tante porte che gli si sono chiuse in faccia. «Sono almeno cinque mesi – racconta – che con i gestori cerchiamo aiuto. Abbiamo studiato anche qualcosa per incrementare il valore delle nostre piste, il comprensorio. Ma se noi chiudiamo, perdiamo anche questa opportunità».

Nei prossimi giorni ci sarà un incontro decisivo per la sorte degli impianti. Nel frattempo il sindaco fa due appelli: il primo alle banche, il secondo ai soci di minoranza. «Se le banche sono del territorio, popolari, dovrebbero prestare più attenzione alle situazioni critiche come questa. Il secondo appello è ai soci della società di gestione: a loro dico, facciamo un ulteriore sforzo, la vostra presenza è estremamente importante per questa gente».

Alice Bassanesi
L'Eco di Bergamo 07 Ottobre 2012 - PROVINCIA, pagina 32

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Colere, il no delle banche gela il futuro degli impianti  






Rifugi non ipotecabili. Ultimo appello dalla valle Gli impianti di Colere

Colere non molla, ma le probabilità di riuscire ad aprire gli impianti sciistici è ormai quasi nulla. Sull'ipoteca dei rifugi - strada percorribile per evitare la chiusura degli impianti quest'inverno - le banche hanno dato verdetto negativo. 

«Per un prestito chiedono la firma personale - spiega Angelo Stabilini, presidente della Sirpa, società che gestisce gli impianti -, ma come possono chiedere ai soci di ipotecare la propria casa?». Anche la Provincia interviene. Ieri sera l'assessore al Lavoro Enrico Zucchi ha incontrato Stabilini e il sindaco di Colere Franco Belingheri. «Se non parte la stagione sciistica molti resteranno senza lavoro - commenta Zucchi -. Valuteremo con attenzione la situazione della società e vedremo se la Confiab (Consorzio fidi dell'associazione artigiani) potrà supportarla fornendo garanzie al sistema bancario»
 .
Intanto l'incertezza della situazione fomenta le polemiche. «Perché il Comune di Colere non espropria gli impianti, sulla base del servizio pubblico che essi rappresentano? - chiede l'ex sindaco di Colere Angelo Piantoni -. Lo si fece a metà anni '70, quando il Comune espropriò l'unico skilift allora esistente perché chiuso dal proprietario». Ribatte Belingheri: «In un caso di questo tipo il Consiglio di Stato ha dato torto ai Comuni». 

Anche Orobievive scende in campo e scrive una lettera all'assessore regionale al Turismo Margherita Peroni, che aveva dichiarato di temere che Colere fosse stata gestita peggio di Lizzola. Orobievive riporta i bilanci degli impianti di Lizzola dal 2007: «Il 22 maggio 2012 un'assemblea straordinaria della società determinava in 1,6 euro l'entità delle perdite accumulate».

Silvia Butera
Il Corriere della Sera - 2 ottobre 2012 | 9:39

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Schilpario, impianti a rischio 


                                   La seggiovia andrà a Cervinia

Guardate bene la seggiovia di Schilpario: potreste ritrovarvela a Cervinia. Mentre in arrivo a Selvino ecco la seggiovia biposto direttamente dal comprensorio di Corvara, in Alta Badia. Seconda mano che viene, seconda mano che va, con un grande rimpianto. «Il rimpianto di non trovare a Schilpario alcun interesse verso questa attività. Pensavo che ci credessero, invece...» spiega Alfredo Piantoni, gestore dell'impianto.

«Quest'anno la stagione è garantita – continua Piantoni –, poi vendo». E quando dice «vendo» vuol dire smonto e porto via. Perchè un progetto c'era ma non è andato a buon fine. Il riferimento va al progetto che Francesco Belingheri ha proposto insieme a Ettore Grassi proprio a Piantoni per rilanciare la località sciistica. I due stanno ancora sognando di fare della pista Paradiso, «omologata anche per gare internazionali, un centro sportivo dove i vari sci club possano venire ad allenarsi» spiega Belingheri. Con meno di due chilometri di pista qui si sono resi conto che per sopravvivere bisogna puntare su un progetto sportivo, più che turistico. 

Il progetto è piaciuto a Piantoni, «così il 22 agosto l'abbiamo presentato al sindaco - spiega Belingheri -. L'accordo era di rivedersi di lì a pochi giorni». Non si sono più visti. Alfredo Piantoni ha preso atto e in valle sono arrivate un po' di delegazioni. Compratori. Non dell'intera stazione, però. Qui l'ipotesi che si intravede è la peggiore (alla luce anche dell'ultima stagione invernale negativa), perché non si parla di un passaggio di gestione o di proprietà. Si smantella. 

Nel magazzino di Schilpario ci sono pure 17 lance e quattro cannoni dell'impianto di innevamento, nuovi. E due gatti delle nevi con pochissimi chilometri all'attivo. Vendesi.

L'Eco di Bergamo - 3 ottobre 2012 Cronaca


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Il Monte Pora rischia di restare senz’acqua  



Corsa contro il tempo per un nuovo bacino. Potrebbe ripetersi lo stop dell’anno scorso per cannoni «a secco» e presenze a meno 45%

 Lorenzo Pasinetti, direttore degli impianti del Passo Presolana e del Monte Pora, «lupo di montagna» con anni di esperienza sulle spalle, vorrebbe vivere attaccato ad una sonda meteo che, di settimana in settimana, lo rassicuri sull’unica cosa che adesso conta, e cioè che il prossimo inverno nevicherà.

Magari non tantissimo, ma quel tanto che basta per iniziare e concludere la prossima stagione senza ricorrere troppo all’innevamento artificiale. «Sparare» è infatti un incubo, per tanti motivi. Il costo di un metro cubo di neve, comprensivo di elementi variabili (quote di ammortamento, acqua, energia elettrica e movimentazione in pista) può arrivare a superare i 3 euro e per una pista di un chilometro e 30 centimetri di neve in altezza, in condizioni climatiche medie (intorno ai meno cinque gradi) si possono spendere fino a 30 mila euro. Ma, se è vero che per far neve servono soldi, un altro elemento non deve mancare: l’acqua. 

Lo scorso febbraio, nel bel mezzo di una stagione avara di precipitazioni, ma tamponata appunto dai cannoni, Pasinetti ha dovuto fermare la stazione del Monte Pora. Chiusura per mancanza di neve? No, di acqua. «No acqua, no neve artificiale, no sciatori, no money»: un’equazione a cascata semplicissima che ha inciso non poco nello sbilancio finale della stagione, con un doloroso -45% e i passaggi scesi da quasi un milione a meno di cinquecentomila. Esaurite le scorte del bacino imbrifero di proprietà della Irta, la società che gestisce gli impianti di risalita - un invaso di circa 12 mila metri cubi al Pian del Termen -, l’acqua per l’innevamento delle piste (l’impianto copre circa il 50% del demanio sciabile della stazione) era stata prelevata dalla rete idrica, al costo di mercato di 63 centesimi al metro cubo. 

Ma il rischio, data la scarsità delle riserve e delle precipitazioni, di far rimanere a secco le normali attività civiche ha imposto alla stessa Irta un primo stop. A questo ne è seguito un altro, di tipo amministrativo: quello con cui la giunta comunale di Castione ha bloccato, a marzo, la realizzazione di un nuovo bacino artificiale che avrebbe dovuto rinforzare la dotazione idrica della stazione sciistica e garantire acqua anche in caso di incendio in paese. Un progetto avanzato (con due interventi, il bacino in località Malga e il relativo sistema di pompaggio, per un importo di 835 mila euro) su cui l’amministrazione guidata dal sindaco Mauro Pezzoli ha fatto valere una particolare clausola, prevista dalla convenzione siglata con la società immobiliare Cabrini (coinvolta nella trasformazione dell’ex colonia). 

I 235 mila euro garantiti per la realizzazione dell’opera (gli altri 600 mila sarebbero, invece, stati messi a disposizione dalla stessa Irta) sono stati monetizzati dal Comune. «A quel punto ci siamo preoccupati per un progetto che non solo andrà per le lunghe, quando si farà - sottolinea Pasinetti - ma che non ci avrebbe tutelato dal rischio imminente di un altro inverno secco». 

La soluzione è stata trovata a Rogno, paese nel quale la Irta ha terreni di proprietà e sui quali realizzerà un bacino di 20 mila metri cubi, che dovrebbe mettere per sempre la parola fine su patemi di approvvigionamento idrico. Anche in questo caso il futuro è d’obbligo perché i tempi burocratici non si sono rivelati meno imprevedibili di quelli meterologici: per il perfezionamento della pratica, che prevede l’approvazione di variante del Pgt, si arriverà a novembre, stagione poco adatta ai lavori edili che verranno rimandati, quindi, alla prossima primavera. 

A quel punto, l’inverno avrà già fatto il suo corso. «Speriamo benigno», conclude Pasinetti che nel frattempo ha già messo in pista, è il caso di dirlo, altri «accorgimenti» che dovrebbero portare ad un minor consumo di neve artificiale, in particolare il livellamento del fondo: «Meno buche e irregolarità ci saranno, meno neve servirà a coprirle». 

Donatella Tiraboschi
Il Corriere della Sera - 28 settembre 2012

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Colere, ultimatum al Comune
«Ci aiutino, oppure chiudiamo»
 




 La crisi morde e nel calderone delle chiusure rischia di finire anche la stazione sciistica di Colere. In tempi di prevendite degli stagionali, l'Sos che arriva dalle piste scalvine si fa sempre più serio. Il 2011 è stato l'anno nero: di neve ne è scesa proprio poca e ora i segni meno sui bilanci pesano.

Cinquecento, forse seicento mila euro: è il buco della Sirpa, la società che gestisce gli impianti di Colere. Dopo aver fatto appello alle banche e a nuovi potenziali soci privati, Angelo Stabilini, presidente della società, porge la mano aperta al Comune.

«Se non interviene, noi chiudiamo – ha affermato di recente Stabilini –, siamo una società a quasi intero capitale privato. Le altre stanno in piedi perché nelle compartecipazioni c'è anche l'ente pubblico, se non interviene il Comune, qui si chiude».

Quindi Colere come Schilpario, che dopo il grido d'allarme qualcuno darebbe già per venduta a una società francese? Lo scenario peggiore, quello di una chiusura, sarebbe un duro colpo per l'occupazione della Valle di Scalve.

Quello che già è certo è che nel 2013 a Colere non si disputeranno gare ufficiali. «Perdiamo la migliore stazione a livello tecnico della Bergamasca e la seconda della Lombardia dopo Bormio» commenta Paolo Carminati, presidente del Comitato provinciale Fisi.


L'Eco di Bergamo - 28 settembre 2012 Cronaca 


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Valle di Scalve in assemblea per tagliare gli sprechi


Nell'assemblea di Vilminore di venerdì sera della la Comunità Montana si prevedono decisioni drastiche in tema di “spending review”. Tra i punti spicca la proposta di liquidazione della Pro.Ge.Scal.

 L'Assemblea della Comunità Montana della Valle di Scalve, che comprende i Comuni di Azzone, Colere, Schilpario e Vilminore, è convocata in seduta straordinaria per venerdì 28 alle ore 18.00 presso la sede a Vilminore di Scalve. L'ordine del giorno comprende in tutto 7 punti, ma tra essi figurano soprattutto le misure di natura economico-finanziaria.

L’Assemblea dovrà deliberare sulle variazioni alle dotazioni di competenza del bilancio annuale per l'esercizio finanziario 2012, con il punto che recita la “Salvaguardia degli equilibri di bilancio”, relativamente all'anno in corso. Verrà anche proposta la messa in liquidazione della Pro.Ge.Scal. Srl, società nata alla fine degli anni ottanta per dare un supporto alle attività operative dell'Ente Pubblico. 

La sua fine dovrebbe essere sancita dall'Assemblea di questo venerdì. Infine ci sarà la modifica della convenzione tra La Comunità Montana ed i 4 Comuni che ne fanno parte sul tema dell'affidamento delle funzioni di polizia Locale e del Messo notificatore.

Bergamonews - 27 settembre 2012

 
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Il ripostiglio del fabbro racconta l'età del ferro nelle terre di Parre

Prossima l'apertura al pubblico di un sito protostorico e di un Museo Archeologico che raccolgono i reperti archeologici recuperati in diversi scavi nella zona di Parre, in Val Seriana.

Nel centro di Parre, in piazza San Rocco, quest'autunno, secondo le previsioni dell'Amministrazione Comunale, verrà inaugurato un piccolo Museo Archeologico che ospiterà una mostra permanente relativa ai ritrovamenti archeologici più significativi provenienti dall'abitato protostorico scoperto in località Castello e oggetto di diverse campagne di scavo a partire dagli anni '80: contestualmente verrà aperto al pubblico il sito archeologico.

Quest'ultimo è collocato su una piattaforma morenica a 580 metri di altezza sul livello del mare, che si affaccia sulla valle del Serio, fornendo una visibilità molto ampia sul territorio circostante: qui i primi ritrovamenti archeologici risalgono alla fine dell'800, quando venne scoperto, in maniera fortuita, un ripostiglio databile al V secolo a.C., costituito da panetti, fibule, pendagli, asce, ecc. Si tratta in totale di più di 1000 chili di oggetti in bronzo: per questa ragione il sito prese il nome di “ripostiglio del fabbro”.

In un secondo momento, nel corso degli anni '80 fino al 1994, sempre in località Castello, si è proceduto a una serie di indagini archeologiche con criteri scientifici condotte dalla dott.ssa Poggiani Keller, che hanno messo in luce parzialmente le strutture stratificate di un abitato. In particolare sono stati rinvenuti all'interno di tre saggi (A, B e C) i resti di un abitato protostorico riferibile all'antico centro di Parre, noto dalle fonti latine come la patria degli Oromobi, fondatori di Bergamo (secondo la versione di Plinio): dei diversi saggi di scavo è in corso di musealizzazione e sarà visitabile solo il saggio A.

Qui dell'abitato più antico si sono conservate due fondazioni in pietre a secco, databili agli inizi dell'Età del Ferro, e pertinenti a una casa di tipo “alpino”: si tratta di un edificio di forma quadrata con muri a secco e alzato ligneo su fondazioni in pietra, un modello assimilabile alle vecchie baite montane. Questa tecnica costruttiva perdura fino all'età romana con lievi modifiche. Dal piano di calpestio e dall'abbandono di questo primo edificio provengono materiali databili tra il IX e l'VIII secolo a.C. Il ritrovamento di numerose scorie di fusione negli strati indica la presenza di un'intensa attività metallurgica nelle vicinanze dell'abitato.

Gli edifici successivi si impostano sulla demolizione e rasatura delle strutture più antiche, mantenendo il medesimo orientamento nord-sud. Infatti, nel corso della Media Età del Ferro (fine VI-V secolo a.C.) l'abitato viene ristrutturato con la costruzione di un altro edificio simile che subisce continue manutenzioni: si tratta dello stesso periodo a cui si data il “ripostiglio del fabbro”.

A partire dal IV secolo a.C. si assiste a una cesura insediativa e si riprende solo nel II secolo a.C., quando vengono costruite due nuove case quadrate, una delle quali dotata di un piano pavimentale lastricato. A quest'epoca si data anche una tomba a inumazione di un bambino di due anni circa, che stato deposto sotto la fondazione della casa con un corredo di tre vasi di cui uno decorato con l'iscrizione graffita PIUOT. Durante la prima età imperiale l'insediamento si sposta altrove e solo alla fine del II secolo d.C. si ricostruisce l'abitato romano su quello protostorico che perdura fino al IV/V secolo d.C.

La tipologia della casa è molto simile, ma si applica una tecnica costruttiva in parte diversa: infatti i muri presentano una pezzatura delle pietre inferiore rispetto a quelli protostorici, i pavimenti sono in graniglia sciolta con frammenti di laterizi e calcare legati con malta e, infine, la copertura, come da tradizione romana, è in tegoloni. A partire dall'età tardo antica il sito viene definitivamente abbandonato.

Daniele Selmi
Bergamonews - 26 settembre 2012

 
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Rifugio Merelli al Coca per ricordare Mario


Domenica 30 settembre si inaugura la targa con il nuovo nome per il rifugio Coca, che diventa “Rifugio Merelli al Coca”, degno tributo per un grande alpinista.

Domenica 30 settembre a Valbondione (Bergamo) cerimonia di intitolazione del rifugio Coca a Mario Merelli, il grande alpinista scomparso nello scorso gennaio. Il rifugio è stato l'ultimo da lui visitato prima di incominciare la salita alla punta di Scais, che gli fu fatale.

L'evento è possibile grazie al gruppo di amici di Merelli che avanzarono la proposta al Cai di Bergamo. Il presidente Marcolin ha visto in questo gesto il modo migliore per onorare la figura di Mario e la sua grande passione per l'alpinismo.

La targa con la nuova denominazione: Rifugio Mario Merelli al Coca 1981m. legherà per sempre il nome di Mario alla montagna che gli era più cara.

Viene assicurato lo svolgimento della manifestazione ad ogni condizione metereologica, tranne in caso di tempo troppo avverso.

A presenziare la manifestazione il consigliere nazionale del Cai e grande amico che lo ha seguito nella sua ultima impresa Paolo Valoti, insieme ai molti amici e alpinisti che sicuramente non mancheranno.

La giornata inizia alle 11 con la cerimonia, alle 11.30 messa celebrata da un altro amico di Merelli, il Monsignor Mansueto Callioni. Pranzo alle 12.30 al rifugio.

Bergamonews - 24 settembre 2012
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A Gorno si tosano le pecore come una volta

Domenica 23 settembre alla Fattoria Ariete di Gorno si potranno scoprire le antiche arti della tosatura delle pecore e della lavorazione della lana.

Sarà un’occasione per passare una domenica all’insegna della natura e della riscoperta degli aspetti rurali oggi abbandonati: a Gorno, alla Fattoria didattica Ariete infatti, si svolgerà una giornata dedicata alla tosatura delle pecore e alla lavorazione della lana. Un momento per tutta la famiglia che prenderà il via già dalla mattinata. Il programma prevede alle 10 il ritrovo presso la Fattoria con un caffè di benvenuto e una visita nella miniera presente all’interno del sito della fattoria stessa.

Seguirà pranzo al sacco e alle 14 inizieranno le attività didattiche e ludiche: verrà mostrata la tosatura delle pecore eseguita ad hoc con forbici, così come avveniva una volta. Questa pratica era molto in uso nei paesi di montagna: solitamente avveniva due volte all’anno (prima dell’inizio della primavera e prima dell’inizio dell’autunno) e avveniva nel cortile di casa o nel prato di proprietà.

La tosatura serviva, non solo a garantire il benessere dell’animale, ma anche ad accumulare lana, tanto preziosa negli scorsi decenni. Dal vello tra l’altro si ottengono vari tipi di lana utili per diversi utilizzi. La lavorazione della lana avveniva sempre in casa e prevedeva diversi passaggi: dal lavaggio, all’asciugatura, alla pettinatura fino all’intero processo della filatura che garantiva la creazione di diversi capi d’abbigliamento. Ad oggi questa pratica viene fatta dagli allevatori in maniera più meccanica ma domenica si potrà rivivere un po’ della tradizionale pratica rurale. Ci saranno anche dei laboratori per i più piccoli.

Gessica Costanzo
Bergamonews - 22 settembre 2012

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Valle di Scalve, una nuova strada per le cascine isolate


La Regione ha finanziato 220mila euro per la realizzazione di una strada agro-pastorale di tre chilometri che servirà anche per collegare località di allevamento.

Il Piano di Sviluppo rurale della Regione Lombardia ha compreso anche il progetto del Comune di Angolo alla Comunità Montana di Vallecamonica, per la realizzazione di una strada sui monti di Mazzunno e Terzano.

 L'importo globale dei lavori è di 276mila euro, e la cifra stanziata dalla Regione è di 220mila euro. Il Comune di Angolo Terme ha messo a disposizione i rimanenti 56mila e pagherà anche l'IVA sull'ammontare delle opere relative alla nuova strada agro-pastorale di 3 chilometri tra Prave. Poia e S. Giovanni sulle montagne della via Mala in Valle di Scalve. I lavori dovrebbero essere collaudati entro il mese di ottobre
.
Promosso quindi il progetto avanzato dal Comune di Angolo alla Comunità Montana di Vallecamonica, per la realizzazione di una strada agro-pastorale sui monti di Mazzunno e Terzano, per collegare le località di Poia a S. Giovanni, realizzando un servizio alle cascine sparse nella foresta, ma anche una importante linee tagliafuoco ed un circuito sportivo interessante.

I lavori sono stati affidati al Consorzio forestale Pizzo Camino che ha provveduto all'appalto delle opere. La nuova strada percorre le forre profonde delle gole sotto Prave e sotto S. Giovanni, scollinando sul crinale tra Mazzunno e Terzano ed in parte è realizzata anche sul territorio di Darfo Boario Terme: ha richiesto perizia, attenzione e mezzi adatti al lavoro in zone impervie.

Bergamonews - 18 settembre 2012

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Anche metalli «hi tech» nelle miniere di Novazza


Oltre ai già noti metalli (zinco e uranio) c'è un nuovo giacimento minerario (per ora presunto) ad attirare l'attenzione in Valle Seriana.

C'è chi dice infatti che nel sottosuolo ci siano anche le cosiddette «terre rare». Per terre rare s'intendono 17 elementi chimici della tavola periodica chiamati in inglese «rare earth elements» o «rare earth metals». Scandio, ittrio, lantanio, cerio: sono alcuni dei nomi che figurano nell'elenco. Elementi oggi sempre più richiesti dal settore dell'elettronica.

E c'è anche una pista che non è sfuggita all'onorevole Sergio Piffari, coordinatore regionale dell'Italia dei Valori, è infatti al lavoro su una specifica interrogazione parlamentare.

«Non siamo preoccupati dell'ipotesi in cui qualcuno nell'immediato possa estrarre uranio dalle miniere di Novazza – spiega il deputato residente a Lizzola – con il referendum per i cinque anni successivi in Italia non è possibile attivare coltivazioni di questo elemento. Vogliamo invece presentare un documento per chiedere più limpidezza nel settore, in particolare in Lombardia. Vorremmo che ci fosse un albo con le concessioni, dove un cittadino si può informare e conoscere chi sta facendo le ricerche».

Nel frattempo l'Italia dei Valori è al lavoro sul tema anche in Regione Lombardia, dove venerdì i consiglieri Gabriele Sola, Francesco Patitucci e Stefano Zamponi hanno presentato un'interrogazione per chiedere chiarimenti sulle richieste di permessi di ricerca avanzate da Energia Minerals Srl e come «la Regione intenda porsi dinnanzi alla possibilità di riaprire vecchie miniere di uranio o aprirne di nuove».

Si cercano informazioni ufficiali, anche se per ora sembra che la società australiana abbia avanzato richieste riguardanti solo lo zinco della Val del Riso, mentre in merito all'uranio si parla solo dell'interessamento del gruppo, attestato anche dallo stesso sito internet aziendale nella sezione «Novazza and Val Vedello Projects».

L'Eco di Bergamo - 18 settembre 2012 Cronaca

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Passa dal turismo il rilancio economico della Val Seriana


E' stato presentato allo Spazio Viterbi della Provincia di Bergamo il progetto “Valseriana: un sistema che funziona” che punta alla “valorizzazione turistica e culturale della Valseriana” partendo dalla ristrutturazione delle sue “pietre preziose”.

E' stato presentato allo Spazio Viterbi della Provincia di Bergamo il progetto “Valseriana: un sistema che funziona” che punta alla “valorizzazione turistica e culturale della Valseriana” partendo dalla ristrutturazione delle sue “pietre preziose”. La crisi colpisce tutti, soprattutto la zona delle valli che per cercare di uscirne deve puntare sul turismo. Questo è proprio quello che la Valseriana vuole fare, valorizzando il patrimonio culturale attraverso la gestione integrata dei beni tramite il progetto “Valseriana: un sistema che funziona”.

A questo progetto partecipano vari partner, sia pubblici che privati (le cooperative sociali Chimera e Lottovolante, l'associazione Promoserio, il Museo etnografico del Comune di Ardesio, il Museo arte lavoro e territorio, il Museo arte e tempo del Comune di Clusone, la Villa Regina Pacis del Comune di Albino, il Museo pietre e coti di Nembro e il Politecnico di Milano) a cui capo ci sarà la cooperativa sociale "La fenice" di Albino sostenute dalla Provincia di Bergamo e dall'Università degli studi di Bergamo, il Politecnico di Milano e l'associazione artistica di Bergamo Gamec.

Il progetto riunisce quindi soggetti diversi uniti però dall'appartenenza al territorio e dall'interesse di creare un sistema culturale integrato per contribuire allo sviluppo del territorio. I beni che saranno coinvolti da questo progetto sono il Convento della Ripa di Desenzano di Albino con l'annessa chiesa Superiore, la Villa Regina Pacis di Albino con l'annesso Museo etnografico della Torre, il Museo MAT di Clusone, il Museo delle Pietre e Coti di Nembro, il Museo etnografico di Ardesio e il Museo Arte Lavoro Territorio di Alzano Lombardo.

Il programma Diafora è un'altra parte del progetto che intende creare nel Convento della Ripa, il centro di studio e di ricerca sulla differenza.
Il ruolo di questo programma all'interno di “Valseriana: un sistema che fa la differenza” è di rappresentare lo spazio delle pratiche di pensiero che accolgono le differenze (anche di pensiero) per coglierle nella loro radice comune e restituirle nella convivenza del futuro. Altro elemento del progetto diafora è di aprire un'ostello della gioventù da 50 posti, come luogo di aggregazione delle diversità.

La diversità deve essere intesa anche come elemento che genera identità, che emerge proprio tramite il dialogo delle differenze. L'obbiettivo è che questi beni culturali e ambientali diventino una risorsa capace di offrire, attraverso un'adeguata gestione integrata.

Un significativo contributo allo sviluppo della Valseriana. Per raggiungere questo traguardo è stato redatto un piano di gestione comune, strumento per rendere operativo il processo di tutela e sviluppo, condiviso da tutti i soggetti e formalizzato attraverso un accordo tra le parti. Questo strumento si basa sull'individuazione dei valori culturali, garantendone la salvaguardia applicando metodi legali, amministrativi, finanziari e tecnici al fine di prevedere le giuste strategie da intraprendere.

 Per attuare questo progetto servono molti fondi, di cui già la Cariplo di Milano ha contribuito investendo 680mila euro nel progetto che vede come vincente. Dalle stime si evince che in totale serviranno quasi 1 milione e 500mila euro per portare il progetto alla fine del suo percorso che alzerà ulteriormente l'importanza turistico culturale della Val Seriana.

Alessandro Pisoni
Bergamonews - 14 settembre 2012

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Bratto, saetta spezza una pianta
Temporali e temperature a picco



È esploso mandando schegge tutto intorno, fortunatamente senza ferire nessuno. È quello che è successo a un grosso acero, che si trovava nel giardino di una villetta di Bratto nei pressi di via Federico Confalonieri. Durante il temporale di ieri mattina una saetta, accompagnata da un botto pauroso, ha colpito la cima della pianta, spezzandola.

Dappertutto sono schizzati pezzi di corteccia. «Se non lo vedi, non ci credi»: commenta incredulo un passante rimasto sbalordito dalla forza della natura. Alcuni pezzi sono arrivati anche lontano, addirittura nella zona del cimitero. Danneggiata anche l'insegna del vicino Eurohotel. Mentre la gente scava negli armadi in cerca di giacche e maglioni, la neve ieri sera ha fatto capolino solo in cima alle vette più alte, intorno ai 2.800 metri (Coca e Redorta). Nella zona del Barbellino, è scesa anche più in basso, per esempio sul monte Torena.

Le temperature dovrebbero irrigidirsi ancora e dalle montagne continua la transumanza, si torna nei pascoli più bassi. «È andata tutto sommato bene quest'anno – commenta un alpeggiatore di Parre incontrato sotto l'anfiteatro naturale del Barbellino, Domenico Imberti, accompagnato dal figlio Marco – è stata un'estate calda, siamo contenti». Nella zona del passo della Presolana invece solo acqua, nella serata la colonnina di mercurio toccava i sette gradi.

Dall'altra parte della provincia, a Masano di Caravaggio, un altro albero è caduto a causa delle intemperie, abbattendosi sulla provinciale 130. Nessuno è rimasto ferito. Sul posto, per rimuovere la pianta, sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento di Treviglio.

L'Eco di Bergamo - 13 settembre 2012

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 A Ponte Nossa: in giro in moto con gli amici


Centauro di Scanzo contro una Panda

È finita con un incidente la motorata di fine stagione organizzata da un gruppo di amici di Scanzo e zone limitrofe. A Ponte Nossa, nella mattinata di domenica 9 settembre, uno dei centauri è finito contro una Panda che stava svoltando.

Lo scontro si è verificato intorno alle 11 sulla strada provinciale 35, nei pressi dell'abitato del paese. Il motociclista, un 30enne di Scanzo, stava scendendo con il gruppo verso Bergamo quando si è scontrato con la macchina guidata da una donna che stava girando a sinistra per entrare nel cortile di casa.

Il centauro è caduto a terra ed è stato soccorso dagli amici che hanno chiamato il 118: con l'ambulanza il 30enne è stato trasferito all'ospedale di Piario. Con contusioni e fratture, la prognosi di guarigione è di una 40ina di giorni. Sul posto anche i carabinieri del Radiomobile di Clusone.

L'Eco di Bergamo - 9 settembre 2012 Cronaca

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Guarda chi c'è a Ponte Nossa


Un muflone va a passeggio

«Stavo andando al lavoro in auto quando me lo sono trovato davanti». È il racconto di Sergio Morandi, che mercoledì mattina si è imbattuto in un muflone a Ponte Nossa. L'episodio si è verificato intorno alle 7, nei pressi della chiesa di San Bernardino.

«Era lì in mezzo alla strada, fermo – spiega Morandi –. Sembrava disorientato. Ho frenato e sono riuscito a evitare l'impatto. Sono sceso dall'automobile e con il cellulare l'ho filmato e fotografato mentre scappava».

Nel filmato si distingue chiaramente l'animale scendere la scaletta che collega via Libertà alla strada provinciale. L'animale poi è fuggito verso Parre. Il muflone avvistato è uno degli esemplari che popola la zona del pizzo Formico, dove questa specie originaria della Sardegna è stata introdotta dalla Provincia una quindicina di anni fa.

«In Valle Seriana – spiega l'assessore provinciale a Caccia, Pesca e Sport Alessandro Cottini – c'è uno sviluppo importante di questi mammiferi

L'Eco di Bergamo - 8 settembre 2012 Cronaca

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Grandprix di Ardesio con le gare di go-kart


Ad Ardesio l’8 e il 9 settembre ritorna per la settima volta “Piccola Montecarlo” con l’esibizione di go-kart nel centro storico del paese e concerto live “AC\DC Tribute”

Per il week-end dell’8 e del 9 settembre Ardesio si trasforma in una piccola Montecarlo con il suo circuito per go kart.
La manifestazione è promossa dalla pro Loco, dagli appassionati del settore e organizzata grazie all’aiuto di numerosi volontari.
Il circuito si snoda nella parte bassa del centro storico, in un anello attorno alla Parrocchia di S. Giorgio, con partenza e arrivo in Via Locatelli.
Durante le giornate si esibiranno tutte le categorie compresi i “baby-kart” con i mitici bambini alle prime esperienze.
Sabato 8 dalle 20 alle 22 sarà riproposta la “Piccola Singapore”, spettacolare prova notturna, mentre al parco giochi si aspettano i piloti per festeggiare alla Festa della Birra che ospita il concerto live degli “AC\DC Tribute”.
L’evento chiuderà l’impegnativa stagione estiva messa in scena dal collaudatissimo gruppo della proloco.
In caso di maltempo l’evento verrà posticipato a sabato 15 e domenica 16 settembre.
Per informazioni pro loco Ardesio 0346/33289 presidente@prolocoardesio.it

Bergamonews - 7 settembre 2012

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«L'uranio di Novazza è una risorsa per l'Italia»


Australiani a caccia di miniere Ma tu ci andresti a lavorare?

«L'uranio di Novazza è un patrimonio della nostra nazione». Sono le parole dell'ingegner Anacleto Melandri, direttore delle miniere in questione sino alla chiusura del sito dopo il referendum del 1987. Incontriamo l'ex direttore a Clusone, dove vive da anni.

«Sono arrivato a Novazza - racconta l'ex dirigente Agip, ora settantanovenne - quando ormai avevano già trovato il minerale, prima lavoravo in un altro sito in Sicilia. Era un periodo in cui si cercava intensamente questo metallo, allora c'era un alto interesse anche da noi e il settore sembrava pronto a un imminente sviluppo».

«Abbiamo fatto quindi tutti i lavori di preparazione delle gallerie, allestendo quel che serve per le coltivazioni. Ma non si è mai estratto nulla. È stato realizzato tuttavia un buon lavoro di valutazione del giacimento. Il referendum ha poi fermato tutto. L'Italia ha scelto una strada diversa e a quelle condizioni era inutile spendere altre risorse». 

In questi anni Melandri è rimasto convinto che abbandonare tutto è stato un peccato. «C'erano le condizioni - continua -. Ce ne sono poche di miniere di uranio nel mondo. L'Agip poteva sfruttare questo giacimento, traendone profitto per tutta la nazione. La gente del posto inoltre vi avrebbe lavorato, invece di cercare occupazione altrove».

Oggi venendo a conoscenza dell'interesse di un soggetto straniero, la società australiana Energia Minerals, Melandri non è pienamente convinto che questa possa essere la soluzione giusta. «Non penso che sia di buon senso - spiega l'ingegnere -. È un bene che va conservato. Con il passare del tempo mentalità e tecnologia potrebbero cambiare e migliorare. Allora potrebbe servire per tutti noi. Cosa facciamo ora? Gli interessi di altre nazioni?».

L'Eco di Bergamo - 7 settembre 2012 Cronaca


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Riapertura delle miniere di Gorno ?
 

Gallerie alte come chiese
Scavati 250 chilometri

In Val del Riso non si cercava oro, ma un minerale che faceva comunque luccicare gli occhi di chi lo lavorava: lo zinco. Nel comprensorio che va da Parre a Oltre il Colle si stima siano state scavate gallerie per una lunghezza complessiva di circa 250 chilometri. In alcuni luoghi sono stati ricavati spazi dove si potrebbe ospitare una cattedrale, con guglie comprese.

È il caso di aperture sotto il Trevasco e sotto il Grem (come la cavità che i minatori chiamano «Trappola», che ha un'apertura di 50 per 60 metri. Qui si lavorava a «magazzeno»: continuando a scavare sopra, lasciando sotto i piedi il materiale. Quando si finiva di cavare, s'iniziava a portare via pietre e minerale, lasciando il vuoto che poco alla volta diventava sempre più grande. In alcuni casi queste voragini nel sottosuolo hanno causato cedimenti in superficie, rendendo più instabili alcune aree, come per esempio è successo sul monte Trevasco a Parre
.
Alcune aperture nel sottosuolo sorprendono invece per la lunghezza. Ci sono gallerie lunghe 11.000 metri: a Riso di Gorno c'è per esempio un tunnel che arriva sotto Parre, un altro fino a Valvedra, sotto l'Arera.

Il rilancio dell'attività estrattiva, testimoniata fin dai tempi dei romani, è arrivato subito dopo la Seconda guerra mondiale. Grazie ai fondi del piano Marshall si introdusse il processo elettrolitico con lo stabilimento dell'Ammi all'inizio della valle. Con questo processo si riuscì a ottenere zinco praticamente purissimo, con percentuali del 99,9%. Qui non si lavoravano solo i minerali della zona, ma anche quelli provenienti dal Trentino e dalla Sardegna.

An. Fi.
L'Eco di Bergamo - Mercoledì 05 Settembre 2012 PROVINCIA, pagina 33



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Oneta, tragedia nella notte. Un bimbo di 5 mesi stroncato da morte bianca


La famiglia del piccolo si trovava nella Bergamasca per seguire il trofeo motociclistico "Duci". Il piccolo ha improvvisamente smesso di respirare e sono stati inutili i primi soccorsi e la corsa verso l'ospedale di Piario.

Ha smesso di respirare durante il sonno, nella notte tra sabato 1 e domenica 2. Così è improvvisamente morto un bambino di 5 mesi che si trovava con i suoi genitori in camper a Oneta, in Val del Riso.

A dare l'allarme sono stati gli stessi genitori del piccolo che, una volta verificato che qualcosa non andava, hanno subito chiamato un'ambulanza che ha portato il bimbo all'ospedale di Piario, per l'ultima disperata corsa che, però, si è rivelata inutile.

Ancora non si conosce l'origine della famiglia che si trovava a Oneta per seguire la terza edizione del trofeo motociclistico "Duci".

Secondo i medici la causa del decesso è stata una morte bianca, la morte improvvisa che colpisce i lattanti (soprattutto nel loro primo anno di vita) senza una causa specifica.
 
Bergamonews - 2 settembre 2012
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Teli bianchi lungo il torrente Riso
E sparisce il monumento: è la bonifica



Gorno, il gruppo Eni ripulisce la sponda dagli scarti della lavorazione mineraria
Opera da 400 mila euro. Smontata la scultura che ricorda i minatori: è polemica

Camion che scaricano terra, operai al lavoro, il monumento al minatore smontato. E sparito. Cosa stia succedendo all'ingresso di Gorno, nel tratto lungo la strada provinciale poco prima dell'incrocio che porta in località Riso, è presto detto, con una parola: bonifica. Qui la Syndial, società del gruppo Eni che si occupa di riqualificazione ambientale, sta provvedendo – recita il cartello dei lavori – alla «sistemazione spondale da realizzare sulla sponda sinistra del torrente Riso»
.
Di bonifica parla il sindaco Valter Quistini, che non aggiunge altro, spiegando di essere intenzionato «a fornire presto i dettagli dell'intervento, ma a opere concluse».

Quegli strani fanghi
Maggiori informazioni arrivano invece dall'ex sindaco Giampiero Calegari: «Quando stavamo progettando la pista ciclopedonale ci siamo resi conto che sulla sponda del torrente Riso s'intravedevano dei fanghi, riferibili agli scarti di lavorazione dell'attività mineraria di oltre trent'anni fa dello stabilimento elettrolitico dell'Ammi, Azienda minerali metallici italiani poi confluita nell'Eni, così come la Syndial».

Che ora sta mettendo in sicurezza sia la sponda del fiume, sia la pista ciclabile.
L'intervento, dell'importo di 400 mila euro, a carico della Syndial, è stato appaltato all'impresa Mdr di Ponte Nossa. Gli operai in questi giorni stanno ricoprendo, in tutta l'area tra la strada e il fiume, lunghi teli (all'apparenza impermeabili) con del terriccio. Dalla provinciale si vedono anche dei muretti in cemento intorno al perimetro. Per stendere i teli su tutta la superficie è stato necessario smontare e rimuovere il monumento in pietra e metallo che ricorda l'attività mineraria, manufatto inaugurato il 4 dicembre del 2009, in occasione della festività di Santa Barbara.

L'appello degli ex minatori
«Deve essere ripristinato – afferma Mario Furia, un componente del gruppo di ex minatori "Amici di Santa Barbara" –. Nessuno ci ha informati di questo intervento. Abbiamo recuperato senza poche difficoltà le risorse che ci hanno permesso di ottenere una testimonianza perpetua delle nostre fatiche. Pretendiamo che sia messo in un luogo idoneo e in vista, non in cima al Grem. Non siamo contrari al ripristino ambientale, ma siamo legati al nostro passato e quindi anche all'oggetto in questione».
«Il monumento di Santa Barbara sarà naturalmente rimesso» tranquillizza il sindaco Valter Quistini.

Andrea Filisetti
L'Eco di Bergamo - Mercoledì 29 Agosto 2012 PROVINCIA, pagina 35

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Tragedia in montagna
Un 73enne di Brugherio precipita e muore al Curò

Poco dopo le 11.30, A.D.P., 73 anni di Brugherio,è precipitato in una zona impervia che collega il rifugio Coca al rifugio Curò. Era in compagnia con altre cinque persone, la salma trasportata alla sede del Soccorso Alpino di Valbondione.

Erano da poco passate le 11.45 di mercoledì 22 agosto quando è arrivato l'allarme al 118. Un uomo, A.D.P. 73 anni residente a Brugherio, in provincia di Monza Brianza, è precipitato per oltre duecento metri in una zona impervia, sul sentiero 303 che porta dal rifugio Coca verso i rifugi Consoli e Curò, a 2.200 metri di quota.

Il 73enne stava percorrendo il tratto che precede la via attrezzata quando ha perso l'equilibrio ed è caduto nel dirupo. L'uomo era in compagnia di altre cinque persone - tra queste pare ci fosse anche la figlia e il genero e tre nipoti - che hanno assistito impotenti alla tragica scena ed hanno subito chiesto soccorso. E' intervenuto l'elicottero del 118 di Bergamo, insieme alle squadre a terra della VIª Delegazione Orobica Cnsas - Stazione di Valbondione.

Preziosa la collaborazione data da Sergio Milesi che, data l'eccezionalità della situazione, ha messo a disposizione la funivia P.U. Bordogna di Enel Produzione per riportare a valle, in condizioni di sicurezza e in tempi brevi, le persone che erano con l'alpinista deceduto, accompagnate dai tecnici del Soccorso alpino. L'intervento si è concluso alle 13.45. La salma del 73enne è stata composta nella sede del Soccorso Alpino di Valbondione.

Bergamonews - 23 agosto 2012

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Tutto vero: Us Val del Riso campione d’Italia



È l’8 luglio del 2012, l’Us Val del Riso è campione d’Italia. No, non è uno scherzo: la formazione di Gorno ha sbaragliato tutte le concorrenti e si è aggiudicata il titolo nazionale del calcio a 7 Csi.

La stagione esaltante dei biancoazzurri era iniziata con la vittoria del Trofeo Bresciani, ai rigori contro la Pontegiurinese campione in carica, ma l’avventura più bella doveva ancora iniziare. Il secondo posto in campionato (Dilettanti a 7 Csi, Gruppo A, Girone A), infatti, è valso l’accesso alle Finali Regionali. Nella prima fase l’Us Val del Riso inizia subito a stupire superando per 7-2 i campioni provinciali di Brescia e per 4-1 quelli di Milano. Grazie al 9-4 contro i pavesi dell’Asd Cascine Calderari nell’ultima partita del “gironcino” i biancoazzurri si guadagnano il pass per i quarti di finale.

La sfida contro i campioni provinciali di Mantova dell’Asd Nuova Gozzolina è senza storia: 5-1 e conseguente ingresso alle finali regionali in programma a Darfo Boario Terme il 23 e 24 giugno. In semifinale il Sacromonte 1993, squadra del varesotto, dà parecchio filo da torcere ai gornesi ma al triplice fischio finale si deve inchinare: 4-3. Per il titolo regionale c’è solo un ultimo ostacolo da superare, l’Az pneumatica campione in carica e vice campione nazionale. Trascinata da quasi un centinaio di tifosi, però, l’Us Val del Riso fa un sol boccone degli avversari e, con un 6-1 che lascia poco spazio all’immaginazione sull’andamento della gara, si laurea campione lombarda.

La lunga estate dei gornesi continua allora a Salso Maggiore Terme, sede della finali nazionali di categoria dal 4 all’8 luglio. Ancora un girone a 3, con avversari di Bari e Modena: se l’esordio contro l’Asd Country Sport 07 di Bari è esaltante (4-1), la vittoria del giorno seguente (6-1) contro la Perlage Cafe’ Ime Technology, campione di Modena, è trionfale e spedisce i biancoazzurri in semifinale.

L’Us Val del Riso trova sulla sua strada ancora il Sacromonte 1993, già avversario delle finali regionali lombarde, che cede solo ai calci di rigore al termine di un match combattutissimo. Sempre supportata dai numerosi tifosi giunti da Gorno l’Us Val del Riso vede tra sé e il sogno solo il Cappuccina – Divin Porcello di Verbania. Come nella più bella delle favole non può che arrivare il lieto fine: l’Us Val del Riso vince 3-2 ed è campione d’Italia. E no, non è uno scherzo.

Bergamonews - 13 luglio 2012

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Crespi, Lizzola, Colere
Tre uffici postali a rischio chiusura


Poste Italiane elabora una lista di uffici postali a bassa produttività che rischiano la chiusura: tra i mile e più comuni che corrono il rischio di restare senza servizio postale anche tre comuni della Provincia di Bergamo.

L’ufficio postale di Crespi d’Adda nel comune di Capriate San Gervasio, quello di Lizzola nel comune di Valbondione e la filiale postale di Colere sono le tre agenzie bergamasche delle 1156 che fanno parte della lista realizzata recentemente da Poste Italiane e pubblicata su Repubblica, in cui si possono leggere le succursali di Poste Italiane a rischio chiusura.

Lista che, tra l’altro, è stata stilata in base allo scarto tra costo e ricavi dei singoli uffici: ovviamente sono risultati più svantaggiosi le filiali dei piccoli comuni, difficili da mantenere per un’azienda in calo come Poste Italiane, che ha visto una riduzione del traffico postale del 10% nel 2011.

L’amministratore delegato dell’azienda che da tempo si occupa della comunicazione postale nel nostro paese, Massimo Sarmi, afferma che si cercheranno di limitare il più possibile le chiusure ma piuttosto di creare, in collaborazione con le giunte comunali e gli enti locali, dei centri multifunzionali: dunque in molti paesini l’ufficio postale potrà divenire anche anagrafe o sportello comunale.

L’Anci, Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, e i sindacati del settore Slp-Cisl, Sindacato Lavoratori Poste, e Slc-Cgil, Sindacato Lavoratori Comunicazione, hanno già iniziato a collaborare per reclamare a Poste Italiane i propri diritti: l’Anci richiede che le decisioni vengano prese non unilateralmente ma in collaborazione con le autorità locali, mentre i sindacati premono per limitare il più possibile i licenziamenti; in una lettera dell’Associazione dei comuni al Slp-Cisl si afferma l’importanza che hanno gli uffici postali nei piccoli comuni italiani, non solo poiché permettono la comunicazione con altri centri ma anche per il loro ruolo di coesione sociale ed economica.

Bergamonews - 12 luglio 2012


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Niente medici per i turisti
I sindaci sul piede di guerra



Servizio attivato, da lunedì, solo a Serina

Via il medico per i turisti da Piazzatorre, Branzi, Piazza Brembana e San Pellegrino. Servizio attivato, da lunedì, solo a Serina, mentre a Piazza Brembana, in sostituzione, saranno garantite venti ore straordinarie di guardia medica normale (dieci il sabato e dieci la domenica).

Questa la situazione del servizio che, in Valle Brembana, prevedeva, per delibera regionale, l'apertura di cinque ambulatori e ne vede attivato solo uno. «Non si trovano i medici disponibili», dice l'Asl. Ma i sindaci non ci stanno e protestano.

«Il servizio di continuità assistenziale stagionale è un servizio in più – chiarisce il direttore sanitario dell'Asl di Bergamo Giorgio Barbaglio –. In ogni caso l'assistenza sanitaria viene garantita. Nessuno viene lasciato solo. Ci si può rivolgere alla normale guardia medica, al medico di base o agli ospedali».

I sindaci però non vogliono sentire ragioni. Il sindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi ha scritto ad Asl, Comunità montana e Comuni: «L'Asl deve trovare altre soluzioni, perché il servizio è previsto dalla Regione. Sono l'ennesima presa in giro e inaccettabile penalizzazione della montagna».

L'Eco di Bergamo - 11 luglio 2012 Cronaca


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Niente medici per i turisti
I sindaci sul piede di guerra


Selvino, si perde turista milanese
Ritrovato grazie al fiuto di «Kuma»


Sta bene il turista milanese di 75 anni G. T. in vacanza a Selvino, uscito di casa nel tardo pomeriggio di ieri per una passeggiata nei dintorni, ma che aveva smarrito la strada del ritorno a casa. Come spesso accade in questi casi, i familiari si erano allarmati non vedendolo rientrare per cena e intorno alle 20 hanno chiamato i carabinieri.

Una quindicina i tecnici impegnati, appartenenti alla VI Delegazione Orobica del Cnsas (Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico), supportati da un'Unità cinofila da ricerca in superficie (UCRS), grazie a cui è avvenuto il ritrovamento, a un chilometro circa di distanza dall'abitazione.

 La tempestività della richiesta di soccorso ha contribuito all'esito positivo dell'operazione, che si è conclusa alle 22.30. L'uomo aveva perso l'orientamento ma è in buone condizioni di salute. Lo hanno accompagnato all'ospedale di Alzano per accertamenti

L'Eco di Bergamo - 10 luglio 2012


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Luglio '72: valle sepolta dal fango
Così nacque la protezione civile


Era la sera del 10 luglio 1972: si sapeva di violenti temporali e di danni, ma le informazioni erano scarse. La notizia arrivò in redazione sul tardi. L'uragano che quarant'anni fa si abbatté sulla media Valle Seriana, da Nembro fino a Fiorano, fu una «bomba d'acqua», del tutto simile a quella che ha provocato i disastri di Genova e delle Cinque Terre.

Miliardi di danni, una vittima, paesi senza luce e telefono, l'acqua distribuita con le autobotti, vaccinazioni per prevenire un'epidemia di tifo. Mai in valle si era assistito a un tale disastro. Bisognava andare indietro nei secoli, al disastro di Gromo del 1666 che cancellò ogni traccia dell'antica attività mineraria con decine di magli e di officine.

Fu a seguito di questo evento e, in particolare, dopo l'alluvione del settembre 1979 in Val Calepio e in Val Cavallina che nella Bergamasca furono gettate le basi della protezione civile volontaria degli alpini.

Il direttore de «L'Eco di Bergamo», monsignor Andrea Spada, lanciò un appello agli alpini perché si costituissero in ogni paese delle «squadre di soccorso» per far fronte a tali calamità. Leonardo Caprioli, presidente della sezione Ana di Bergamo, rispose subito. Le penne nere erano pronte.

L'Eco di Bergamo - 9 luglio 2012 Cronaca

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E a Valcanale scempi anche sotto terra «Materiali anomali»



L'ex stazione sciistica è abbandonata dal '98. Il Wwf: negli anni '70 abbandonato nylon. La proprietà: nessuna conclusione affrettata

«Di quale materiale si tratti, non lo sappiamo. C'è solo una certezza: là sotto qualcosa di estraneo è stato trovato». Il sindaco di Ardesio, Alberto Bigoni, si muove con i piedi di piombo. Ma la nota ufficiale diffusa ieri conferma che sotto gli impianti sciistici abbandonati di Valcanale i conti non tornano.

A metterlo nero su bianco sono i test con sonde elettriche, da cui è emersa presenza di materiale anomalo rispetto alla conformazione del terreno della zona. Materiale la cui natura sarà indagata nelle prossime settimane con carotaggi specifici: nel frattempo gli esperti inviati dal Comune parlano di «un'area occupata da materiale estraneo stimata in circa 1.200 metri quadri di superficie, per una profondità massima di 10-12 metri, con una conseguente stima volumetrica di circa 2.500 metri cubi». Una quantità che potrebbe essere, chiosa Bigoni, «il corrispondente del carico di almeno un centinaio di camion».

L'indagine, con tanto di ordinanza, era partita a fine aprile dopo le prese di posizione del presidente del Wwf provinciale Mario Zamboni che aveva fornito una foto degli anni Settanta parlando di «materiale abbandonato, nylon e moquette, sotto il piazzale dell'ex albergo Sempreneve». La stazione sciistica è abbandonata dal 1998, dopo essere stata una delle zone «in» dello sci orobico.

Il cemento in quota, l'hotel depredato dai vandali, la seggiovia fatiscente sono diventati il simbolo di uno scempio a livello nazionale. «La presunta datazione dell'interramento del materiale estraneo - aggiunge la nota - viene fatta risalire a notevole tempo addietro». Si elencano anche i passaggi futuri: «Accertare la natura dei materiale» (quindi inquinante o no), «individuare il responsabile dell'inquinamento», «verificare i presupposti per la successiva bonifica e messa in sicurezza del sito».

Altra chiosa: «Non risultano in Comune - precisa il sindaco - richieste ufficiali di accumulo materiale negli anni del cantiere». Anche la proprietà, la Valcanale spa ora in liquidazione, si è mossa: «Abbiamo effettuato anche noi verifiche - spiega il liquidatore Maurizio Ghilardini -. I lavori sono stati fatti molti anni fa (apertura nel 1972, ndr ) e sotto l'albergo potrebbe esserci semplicemente la legna dell'abetaia derivante dai lavori delle piste. Siamo pronti a collaborare, del resto abbiamo appena avviato lo smantellamento di funi ritenute pericolose e seggiolini».

Con una precisazione: «In zona è stato trovato eternit, l'abbiamo smaltito come richiesto dal Comune. Poi abbiamo presentato denuncia contro ignoti: controllare l'area non è facile e chi ha scaricato materiale abusivamente ci ha danneggiato».
I test sono stati fatti posizionando cavi, sensori e producendo scariche con cui gli esperti hanno misurato la «resistività», ovvero la capacità del terreno di trasmettere elettricità. Considerato che l'area degli impianti è ghiaioso e intrisa d'acqua, la caratteristica naturale è una forte capacità di condurre energia. Ebbene: «Nella zona indicata - spiega il coordinatore del team, Daniele Ravagnani di GeoTer - è stata rilevata una resistività diversa».

Quanto diversa? «Approssimativamente dieci volte più resistente rispetto all'area circostante». Il problema emerge vicino all'hotel Sempreneve, «dove era segnalata una valletta». Nulla di anomalo è emerso invece in prossimità della partenza della seggiovia.

Anna Gandolfi - Il Corriere della Sera - 3 luglio 2012


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Cascate del Serio,
Morandi: “Nessun pedaggio 5 euro per il parcheggio”


Il sindaco di Valbondione Benvenuto Morandi risponde a un lettore di Bergamonews: "E' vero che si paga 5 euro ma è il costo del parcheggio per tutta la giornata"


























Lo splendido spettacolo dell’apertura delle cascate del Serio ha lasciato un piccolo strascico di polemiche.

Un lettore di Bergamonews ha commentato le immagini dell’evento lasciando aperta una questione: “Unico punto poco chiaro... è la specie di posto di blocco che un km prima di valbondione impone a tutti gli automobilisti il pagamento di 5 euro per raggiungere il paese...non per i 5 euro... ma è il modo che non mi convince, se qualcuno volesse arrivare a Valbondione e fare qualsiasi cosa diversa..dall'andare a vedere le cascate... non capisco perchè, in concomitanza con l'apertura delle cascate, debba essere costretto a pagare 5 euro”.

A fare un po’ di chiarezza ci pensa il sindaco di Valbondione, Benvenuto Morandi: “Il pagamento di 5 euro esiste, ma non è assolutamente un ‘pedaggio’ per entrare in paese in corrispondenza dell’apertura delle cascate del Serio. Il pagamento dei 5 euro è per posteggiare l’auto tutta la giornata e c’è sempre stato anche negli anni passati, quando si pagavano 3 euro: è un evento che attira sempre molta gente e per evitare che si creino problemi di ordine pubblico a causa di parcheggi selvaggi il Comune affitta dei terreni da destinare ad area di sosta. -

È un provvedimento che non è applicato solo a chi vuole godersi le cascate, molta gente parcheggia anche per andare ai numerosi rifugi della zona. Per i cinque appuntamenti in cui si potrà ammirare il triplice salto delle cascate abbiamo deciso di prendere questo provvedimento”.

Bergamonews - 26 giugno 2012


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Il rifugio Coca a Mario Merelli


Un intitolazione per dirgli grazie

È stato l'ultimo rifugio di Mario Merelli. Quello in cui l'alpinista ha fatto tappa nella tragica notte del 18 gennaio prima di avventurarsi sulle pendici dello Scais risultate purtroppo fatali. Il consiglio direttivo del Cai di Bergamo, durante la seduta di martedì sera, ha deciso infatti di intitolargli il ricovero a quota 1.892: si chiamerà «Rifugio Mario Merelli al Coca».

La proposta è partita in maniera spontanea e sentita da una ventina di promotori, una cordata di amici che, pur avendolo conosciuto a vario titolo, non hanno esitato a sostenere l'idea. Una sorta di ringraziamento corale «alla luce – si legge nella lettera rivolta al Cai – di tutto ciò che abbiamo ricevuto dal nostro Mario».

Il Club alpino ha risposto prontamente e, pur con accenti diversi, il consiglio si è espresso favorevolmente: «Era balenata – spiega il presidente Piermario Marcolin – l'ipotesi di considerare anche l'ostello adiacente al Curò in ristrutturazione proprio in queste settimane, abbiamo però convenuto che un rifugio fosse meglio. Intitolare il Coca a Mario Merelli è certamente il modo migliore per onorare una figura destinata a restare nel cuore di tutti gli appassionati di montagna e nella storia dell'alpinismo non solo bergamasco».


Un gesto che è già stato apprezzato. Innanzitutto dai familiari: «È un'idea bellissima – ha commentato Mireia Giralt che di Mario è la vedova –; lui amava le Orobie, la sua terra: ne era un fedele ambasciatore; tutti coloro che lo hanno conosciuto sanno quanto amava parlarne, oltre che frequentarle».

L'Eco di Bergamo - 21 giugno 2012 Cronaca

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Servizi sociali in Valle Seriana: i sindacati si dicono preoccupati


Cgil, Cisl e Uil sono preoccupati dall'assegnazione al Comune di Clusone del ruolo di ente capofila per la gestione dei servizi sociali dal 1° gennaio 2013, in sostituzione della Comunità Montana. Hanno chiesto un incontro, ma non sono ancora stati convocati.

Ecco il comunicato




























«Le Segreterie Territoriali di CGIL CISL UIL e le rispettive categorie interessate, dopo gli incontri del 17 aprile e del 22 maggio, presso la Comunità Montana, durante i quali hanno avuto conferma che l'Assemblea dei Sindaci dell'Ambito 328/00 il 26 aprile ha deliberato di assegnare al Comune di Clusone il ruolo di Ente Capofila per la gestione dei servizi sociali dal 1 gennaio 2013, in sostituzione della Comunità Montana hanno richiesto, all'inizio del mese di giugno, un incontro al Presidente della stessa Assemblea dei Sindaci, Tobia Sighillini ed al Sindaco di Clusone Paolo Olini, per una verifica sulle prospettive di tali servizi e in particolare del servizio per i disabili.
Era richiesto inoltre di capire con quali risorse umane ed economiche, stante la risaputa e difficile situazione finanziaria dell'Ente, il Comune capofila intendeva svolgere il suo ruolo, considerando che la Comunità Montana per tale compito contava su proprio personale.

CGIL CISL UIL intendevano inoltre rimarcare l'importanza della gestione associata dei servizi sociali e delle esperienze di co-progettazione attive e consolidate nel tempo che impegnano circa 70 operatori in capo alla cooperazione sociale, che con disponibilità e professionalità hanno garantito qualità al servizio.

CGIL CISL UIL, nonostante i solleciti, sono ancora in attesa di essere convocati, nel frattempo, cresce nell'incertezza, la preoccupazione non solo degli operatori ma soprattutto quella delle tante famiglie che dal servizio ricevono un importante sostegno nel loro vivere e convivere con la disabilità.
Preoccupazione che le notizie riportate stamattina dalla stampa locale hanno accresciuto. CGIL CISL UIL rimangono convinte che la soluzione intelligente ai problemi proposti dalla decisione dei Comuni dell'Alta valle, non passa attraverso le dichiarazioni (se pur legittime) giornalistiche, ma da un confronto vero con le parti sociali».

L'Eco di Bergamo - 18 giugno 2012 Cronaca

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Tiro con l'arco, gli Europei sbarcano sulla Presolana


Dal 23 al 30 giugno, nel prestigioso scenario della Presolana, a Castione, si terrà la manifestazione internazionale a cadenza biennale.

“Da un anno stiamo lavorando per questo evento" spiega Fabrizio Zambetti, presidente del comitato organizzatore.
I campionati europei di tiro con l’arco 2012 - Fiarc (European Bowhunting Championships) tornano in Italia e in particolare in Bergamasca: la Valle Seriana e la Val di Scalve sono infatti state scelte, ancora una volta, per ospitare questa grande manifestazione.

Dal 23 al 30 giugno, nel prestigioso scenario della Presolana, a Castione, si terrà la manifestazione internazionale a cadenza biennale. “Da un anno stiamo lavorando per questo evento – spiega Fabrizio Zambetti, presidente del comitato organizzatore – e abbiamo mosso 30 volontari che stanno preparando dei campi da gara degni di questo appuntamento. Sarà dunque un bel momento di sport ma anche un’occasione per far conoscere le nostre bellezze”.

Sedici le nazioni interessate: Spagna, Germania, Inghilterra, Estonia, Liechtenstein, Svizzera, Portogallo, Finlandia, Francia, Italia, Irlanda, Lituania, Ungheria, Olanda, Austria, Galles; per un totale di più di 1000 atleti con una ricaduta sul territorio di più di 2000 persone presenti. “Invitiamo tutti i mass media – spiega il presidente di Promoserio, Guido Fratta – a seguire e a dare visibilità a questo sport pulito, low cost, che negli ultimi anni ha visto moltiplicare le adesioni. L’invito è anche quello a conoscere il nostro meraviglioso territorio”.
Bergamonews - 16 giugno 2012

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La frana di Gandellino


Provinciale 49, domenica alle 7 riaperta anche al traffico leggero
Sarà riaperta domenica 10 giugno alle 7 del mattino, sia al traffico leggero, sia a quello pesante, la provinciale 49 Bergamo-Valbondione che era stata chiusa nella mattinata del 31 maggio all'altezza del chilometro 45,300 a causa di una frana incombente sia sulla strada che su un paio di abitazioni della località Bocchetta di Gromo San Marino, borgata del Comune di Gandellino.
Il traffico leggero, da e per Valbondione, era stato deviato lungo una via secondaria che, transitando per la contrada di Bondo, baipassava la zona franosa. Bloccato, invece, fino a ieri il traffico pesante e dei bus: per i passeggeri comunque era stato assicurato il trasbordo in navetta.
Per il pericolo frana 12 persone avevano dovuto lasciare dalle loro abitazioni. Le stesse famiglie sono rientrate nelle loro case giovedì sera, dopo che i lavori per mettere in sicurezza l'area erano stati praticamente ultimati.

L'Eco di Bergamo - 9 giugno 2012 Cronaca

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L’Unione fa la forza?


In Valseriana Comuni contro gli sprechi
Si svolgerà venerdì sera a partire dalle 20.30 presso la sala G.M. Benzoni a Songavazzo, un incontro pubblico per riflettere sul ruolo, sempre più centrale e importante, dell’Unione dei Comuni della Presolana.

Era stata creata con l’intento di unificare i servizi e, mai come oggi, sembra essere stata una strategia governativa delle più azzeccate. Stiamo parlando dell’Unione dei Comuni della Presolana: venerdì sera si terrà un incontro di approfondimento a Songavazzo.

Nata nel 2006 per gestire alcuni servizi in maniera unificata e quindi poter concorrere a più bandi di concorso, l’Unione Comuni della Presolana sembra aver assunto oggi anche un altro ruolo: quello della razionalizzazione delle spese amministrative. E non è poco in questo periodo in cui i sprechi e i tagli si susseguono senza sosta.

L’Unione comprende sei comuni (Rovetta, Fino del Monte, Songavazzo, Onore, Castione della Presolana e Cerete) che da tempo condividono alcuni servizi essenziali come quello della Polizia Locale, i Servizi Sociali e la realizzazione di opere pubbliche, con l’obiettivo di rendere più integrato il territorio. Ad oggi, una delle scelte più difficoltose è stata quella di definire le aliquote IMU, visto le diverse necessità dei paesi coinvolti; i comuni hanno così trovato un accordo con lo 0,5% sulla prima casa e lo 0,84% sulla seconda.

Una bella stangata, soprattutto sulle seconde case, in una zona, quella dell’Unione, che ha ancora un flusso turistico importante. Si spera dunque che questa scelta non influisca sulla prossima stagione turistica e soprattutto sulla “vendita selvaggia” delle seconde case, fenomeno che peraltro, si sta già verificando.

Venerdì si terrà un’assemblea pubblica a proposito, per spiegare quale ricaduta avrà l’IMU e quali potranno essere le prossime prospettive governative sempre in una visione accentratrice che possa permettere di risparmiare ulteriormente. L’appuntamento è per le 20.30 presso la sala G.M. Benzoni a Songavazzo.

Gessica Costanzo - Bergamonews - 7 giugno 2012

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Orobie Vertical tutti contro Marco De Gasperi


A pochi giorni dalla seconda edizione dell’Orobie Vertical, Valbondione è pronta ad accogliere gli atleti che dovranno affrontare 1.000 metri di dislivello con l’arrivo al Rifugio Coca.

Favorito d’obbligo Marco De Gasperi, il Forestale sei volte iridato di corsa in montagna che dovrà vedersela contro un agguerrito gruppo di runner d’alta quota. E l’organizzazione devolve 2 Euro per ogni iscritto alla raccolta fondi “Un aiuto subito. Terremoto in Emilia” indetta da Corriere della Sera e Tg La7 in favore delle popolazioni colpite dal terremoto.

Sabato sarà la Festa della Repubblica Italiana, ma il 2 giugno si festeggerà anche una disciplina rampante sulle Prealpi, lo skyrunning. Alle 9.30, infatti, scatterà dal centro di Valbondione la seconda edizione della Orobie Vertical, una corsa tutta in salita, che ha visto la luce l’anno scorso grazie ad una idea di Mario Poletti, responsabile dell’organizzazione Fly-Up Sport. Il principio delle prove vertical è di correre, ma si potrebbe dire scalare, mille metri di dislivello, e tanti sono quelli che separano Valbondione dall’arrivo posto al Rifugio Coca.

A pochi giorni dal via piovono le iscrizioni alla gara, e tra questi si scorgono numi illustri del panorama italiano della corsa off-road. Occhi puntati sul favorito numero uno, ovvero Marco De Gasperi, l’atleta valtellinese che vanta ben sei titoli mondiali di corsa in montagna. Oggi l’atleta di Bormio è anche capitano del Team Scott, e guiderà due new entry della formazione coordinata dallo stesso Mario Poletti: il forte runner friulano Tadei Pivk e la giovane promessa Davide Cappelletti.

A contrastarli nel loro intento di occupare l’intero podio della Orobie Vertical ci saranno nomi illustri della corsa trail come Bernard Dematteis, Xavier Chevrier, Andrea Regazzoni e Max Zanaboni della formazione Valle Bergamasche Leffe, Emanuele Manzi del GS Corpo Forestale dello Stato, e Danilo Bosio della Recastello Sky. Tra gli iscritti anche il sempre verde Davide Milesi (azzurro di maratona ai Giochi Olimpici di Atlanta 1996) e il fondista di lunghe distanze, Sergio Bonaldi.

E per restare in tema di sci nordico al via anche Pietro Broggini, campione mondiale junior nel 1995 a Gallivare. Tra le fila femminili la sfida annunciata vede la forestale Renate Rungger contro la francese dello sci alpinismo Laetitia Roux, ma attenzione all’altra forestale Mariagrazia Roberti e all'atleta del Team Scott Elisa Compagnoni. La Rungger parte con i favori del pronostico anche grazie alla vittoria nella prima tappa del Gran Prix Corsa in Montagna corsa lo scorso 21 aprile a Leffe in provincia di Bergamo; il trittico si concluderà a Malonno (Brescia) domenica 5 agosto con il Memorial Bianchi.

Poiché le iscrizioni sono aperte e si chiuderanno la vigilia della gara, c’è da aspettarsi nuove adesioni, anche di molti amatori, così da raggiungere il tetto massimo fissato dagli organizzatori a quota 250 partenti. Come lo scorso anno ha dato la propria adesione anche Carlo Saffioti, vicepresidente Regione Lombardia e tra le guest star del mondo giornalistico anche Manlio Gasparotto, penna della Gazzetta dello Sport e vero appassionato di corsa in tutte le sue forme. Sensibile a quanto è successo nei giorni scorsi alle popolazioni dell’Emilia colpite dal terremoto, l’organizzazione ha deciso di devolvere due Euro della quota di iscrizione di ogni concorrente al fondo “Un aiuto subito. Terremoto in Emilia” promosso da Corriere della Sera e Tg La7 in favore delle popolazioni colpite dal terremoto: «Ci è sembrato un gesto doveroso di vicinanza e solidarietà a chi sta vivendo giorni di dolore» ha commentato Mario Poletti della Fly-Up Sport.

Orobie Vertical è valido come II Memorial Fausto Bossetti, in ricordo del 51enne di Parre grande appassionato di montagna scomparso per un incidente sugli sci nel gennaio 2011 che oltre ad essere un apprezzato dirigente del Gruppo Sesaab, aveva da tempo assunto l’incarico di Ispettore CAI del Rifugio Coca. E sarà proprio il rifugio Coca, a 1892 metri di quota, edificato in uno dei luoghi più spettacolari delle Orobie, ad accogliere e festeggiare gli skyrunner che partiti dal centro del paese dell’Alta Val Seriana si inerpicheranno sul sentiero 301 delle Orobie, con pendenze quasi impossibili. A metà percorso traguardo volante in località Scaletta alla memoria di Ignazio Pozzi. L’arrivo al rifugio sarà per tutti una vittoria con 1000 metri di dislivello per 4300 metri di gara, una gara per veri camosci!

Bergamonews - 1 giugno 2012

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Gandellino, massi dalla montagna: 12 persone evacuate, strada chiusa


Gandellino, una frana minaccia due case e la strada è stata chiusa

Due case evacuate, quattro famiglie, per un totale di una dozzina di persone. Sono le conseguenze, a Gandellino, della frana che è caduta giovedì mattina e che, fortunatamente, non ha raggiunto il paese e la strada provinciale. Il boato che ha fatto scattare l'allarme è stato avvertito una decina di minuti prima delle 9.
A quell'ora dal versante della montagna si sono staccati alcuni macigni che sono scesi verso valle, rischiando di precipitare sulle case e sulla strada provinciale nel paese dell'Alta Val Seriana. La strada è quella che collega Villa d'Ogna a Valbondione: le case minacciate dalla frana sono quelle della frazione Gromo San Marino di Gandellino.
Scattato l'allarme, sul posto sono accorsi il sindaco e il vicesindaco di Gandellino e, poco più tardi, i tecnici della Provincia e dello Ster: l'ex Genio Civile ha già stanziato 75 mila euro per un primo intervento. Dovrà essere realizzata una rete paramassi e un vallo. Tutto per impedire che dalla montagna - dove durante un sopralluogo è stato accertato che la parete è molto fessurata - cadano altri massi verso le case e verso la strada.
Alle persone evacuate il sindaco aveva messo a disposizione due appartamenti, ma gli interessati hanno trovato sistemazione da amici e parenti.

Per quanto riguarda la strada: fortunatamente Valbondione non resta isolata perché è stato istituito un percorso alternativo attraverso la strada per Bondo e la contrada Grabiasca. Il transito però è limitato (vedere l'ordinanza allegata) ai mezzi con peso fino a 35 quintali. Esclusi dal transito quindi i pullman e i camion.

L'Eco di Bergamo - 31 maggio 2012 Cronaca

 

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Quando il patto di stabilità "soffoca" un paese


Doveva servire a controllare e regolare i bilanci delle amministrazioni al di sopra dei 5.000 abitanti ma sostanzialmente il Patto di stabilità sta soffocando i paesi delle valli bergamasche, com’è il caso di Gazzaniga.

Era stato sottoscritto con l’auspicio che garantisse la stabilità e promuovesse la crescita nel rispetto dei parametri europei ma ad oggi, il “Patto di stabilità interno”, quello che riguarda i comuni italiani al di sopra dei 5.000 abitanti, sta di fatto bloccando i bilanci.
Soprattutto di quei comuni che i 5.000 abitanti li superano di poche unità.
E’ il caso del comune di Gazzaniga che approva un bilancio con più di 883.000 euro in attivo: soldi questi che però non possono essere utilizzati proprio per il vincolo del patto di stabilità che deve provvedere al risanamento dell’indebitamento della pubblica amministrazione.
“Siamo davvero in difficoltà – precisa l’assessore ai lavori pubblici Davide Cattaneo -. In campagna elettorale ci eravamo prefissati di realizzare delle opere necessarie per il nostro paese ed ora, a due anni dal nostro insediamento, non possiamo fare quasi niente se non partecipare ad alcuni bandi esterni”.
Ferma quindi la ristrutturazione della biblioteca e dell’auditorium comunale e la riqualifica del cimitero, di cui esistono già i progetti, e slitta del tutto l’idea di creare una piazza ex - novo nel centro del paese.
Basterebbe dunque che il pattò di stabilità venisse un po’ allentato ma se si pensa che l’anno prossimo potrebbe essere esteso anche ai comuni al di sotto dei 5.000 abitanti, si capisce bene che questo auspicio è molto lontano.

Gessica Costanzo - Bergamonews - 30 maggio 2012
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Impaurito in mezzo alla strada



Salvato un cucciolo di capriolo

Un cucciolo di capriolo è stato consegnato martedì 29 maggio agli agenti dell'Unione Insieme sul Serio, il Corpo di polizia locale della Valle Seriana, che ha sede a Nembro.

Il piccoletto, attorno alle 8,15, è stato avvistato lungo la strada provinciale 36, la Nembro-Selvino, dal conducente di un furgone. Temendo che il capriolo potesse essere investito ha pensato di caricarlo a bordo del mezzo e, messo in una scatola, di affidarlo agli agenti su indicazione della polizia provinciale subito allertata.

Il cucciolo si era probabilmente perso e gli agenti della polizia provinciale, accorsi al comando dell'ex Consorzio di polizia municipale Valseriana, hanno provveduto a portare il piccolo capriolo, un maschio venuto alla luce non più di una quindicina di giorni fa, al Centro recupero animali selvatici Oasi Valpredina di Cenate Sopra.

L'Eco di Bergamo - 29 maggio 2012 Cronaca

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Il comprensorio dello sci si sblocca ed è più verde


Gli Spiazzi di Gromo escono dalla partita e si ridisegna il comprensorio sciistico che collegherà le Valli di Scalve e Seriana.

Un comprensorio a ridotto impatto ambientale rispetto al progetto di due anni fa, quasi dimezzato, da 90 a 50 chilometri di piste, che vedrà la luce sotto la regia di Berghem Ski.

La Srl in essere dal 1993 è stata da poco rifondata con il conferimento dei capitali da parte dei Comuni di Valbondione, Gromo, Colere e Vilminore e di Sirpa e Stl, le società che gestiscono gli impianti di Colere e Lizzola. Resta quindi fuori dai giochi la Iris degli Spiazzi di Gromo, scoraggiata da un'operazione sfumata che avrebbe dato linfa alle risorse da investire nel comprensorio.

E così il progetto iniziale da 42 milioni di euro si è messo forzatamente a dieta, convertendosi in uno da 32 milioni. Collegare le due valli è da sempre stato il sogno e il must di chi credeva nel progetto. Infatti lo «scavalco» da Colere a Lizzola attraverso Vilminore resta.

Sulla cartina traccia un simbolico triangolo dal monte Vigna Vaga al Pizzo di Petto, fino alla Val Conchetta, a Vilminore.

Lungo il tracciato intervallivo - che comprende un tunnel nella roccia - si realizzeranno due nuove seggiovie: una verso il Pizzo di Petto e una sotto Lizzola. Per queste due opere si spenderanno 5 milioni di euro. Per il resto sarà tutta una ristrutturazione.

L'Eco di Bergamo - 27 maggio 2012 Cronaca

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Assalito dall'orso, lo colpisce sul muso


È successo a Pinzolo, nel Trentino

Sulle Orobie c'è almeno un orso, ne è stato avvistato e filmato uno giovedì notte a Villa d'Ogna e per il momento non si è registrato un caso pericoloso per l'uomo, ma in Trentino c'è stata un'aggressione, come scrive «l'Adige» nell'edizione di sabato 26 maggio.

Un'aggressione, per fortuna senza conseguenze, ma che ha naturamente spaventato moltissimo tre escursionisti, un 55enne, il figlio 20enne e un amico di quest'ultimo, anche lui 20enne, che giovedì sera 24 maggio sono stati assaliti da un orso nei boschi di Pinzolo, a circa 200 metri dall'impianto di risalita della pista Tulot.

I tre si sono trovati improvvisamente di fronte il plantigrado a circa 30 metri di distanza e si sono impauriti scappando, l'orso ne ha inseguiti due e, quando stava per raggiungerli, il 55enne si è voltato assestando all'orso un colpo con il bastone che porta sempre con sé per aiutarsi in montagna. Urlando e brandendo il bastone, l'uomo è riuscito a far desistere l'orso che si è allontanato.

Dell'episodio il 55enne ha avvertito i forestali raccontando che probabilmente si trattava di un maschio anziano, considerato il pelo un po' grigio. Non è escluso che fosse una femmina e che abbia agito così per proteggere i piccoli.
Comunque, nella Bergamasca per il momento ci sono state soltanto razzie di animali e giovedì notte l'orso avvistato sulla provinciale a Villa d'Ogna è stato descritto come molto curioso e tutto tranne che pericoloso e aggressivo.

Il personale addetto ai controlli sulle nostre montagne sta partecipando ai corsi di formazione della Regione proprio per affrontare l'eventuale pericolosità del plantigrado. Forestale e agenti della Polizia provinciale potranno allontanare dai centri abitati l'orso utilizzando proiettili di gomma, qualora l'esemplare (ma potrebbe essere più di uno come abbiamo accennato) che da alcuni mesi stanzia sulle Orobie dovesse diventare pericoloso.

L'Eco di Bergamo - 26 maggio 2012 Cronaca


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«C'è poca liquidità in Val Seriana»


Calzaferri (Credito cooperativo): «Il denaro deve rimanere sul territorio. Finora l'economia ha retto intorno a immobiliare e tessile, ma la crisi impone alle aziende cambiamentiI BILANCI Economia I bilanci Verso la parità il rapporto raccolta-impieghi della Bcc, in crescita l'utile 2011
 
«È molta dura, stiamo cercando di tenere in piedi questo territorio, che però deve cambiare: finora la Valle Seriana ha girato intorno a immobiliare e tessile, ma questa crisi pesante impone di inventare qualcosa di nuovo o ridimensionarsi».

Dall'osservatorio del presidente della Bcc Valle Seriana, Domenico Calzaferri, emergono tutte le difficoltà della crisi: «Le aziende hanno poca liquidità. Stiamo cercando di aiutare i clienti a non andare in sofferenza, a portare gli impegni dal breve al lungo. Il problema però è che, a forza di aiutare il territorio, anche la banca si avvicina verso una parità tra i soldi raccolti e i soldi impiegati. C'è ancora disponibilità, ma in prospettiva il problema si pone».

La Banca di credito cooperativo (Bcc) Valle Seriana nel 2011 ha sostanzialmente mantenuto invariato il totale degli impieghi (meno 0,2% a 205,9 milioni), mentre è calata la raccolta diretta (meno 4,6% a 221,4), non compensata dall'aumento dell'indiretta (più 14,6% a 42,5 milioni). «Tutto quello che raccogliamo lo investiamo nel territorio, è nella missione della Bcc, mentre altre banche portano da altre parti quello che prendono qui - continua Calzaferri -.

Questa è una crisi vera: saltano fuori problemi in continuazione. Le aziende che subiscono un calo del lavoro per arrivare ad un equilibrio chiedono credito a sostegno. In aggiunta c'è il problema dei mancati pagamenti. Se solo il denaro della valle rimanesse tutto nella valle ci sarebbe già un grande beneficio».

In questa situazione la Bcc Valle Seriana, diretta da Massimiliano Bolis, si difende bene. La redditività è in ripresa e l'utile netto è salito da 105 mila a 651 mila euro, destinato in particolare al patrimonio. «Abbiamo tra i migliori parametri in Lombardia, ma il nostro limite anche per i prestiti resta quello di un patrimonio contenuto», osserva Calzaferri. Come soluzione per il rafforzamento non è esclusa una fusione. «Qualche riflessione l'abbiamo fatta, ci sono stati contatti, ma al momento è tutto fermo - dice il presidente -.

C'è sempre il timore che se questa crisi dovesse durare a lungo possano aumentare i casi di insolvenza. Riusciamo ancora a contenere le sofferenze (salite in ogni caso del 15,6% a 8,27 milioni NdR), ma ci sono aziende storiche che sono sempre andate bene e all'improvviso finiscono in concordato. Questi problemi a cascata arrivano alle famiglie, che cerchiamo di aiutare, ad esempio, con le moratorie sui mutui. Le Bcc aiutano in questo modo, più che con i dividendi. È comunque interesse della banca quello di riuscire ad evitare che un cliente, finché si può, non vada in sofferenza».
La Bcc della Valle Seriana ha in programma domani alle 15 al Cine teatro Forzenigo di Villa d'Ogna l'assemblea di bilancio. I soci, ormai a quota 3 mila, sono chiamati anche al rinnovo del Cda: si ricandidano tutti gli uscenti (eccetto Vincenzo Azzola e Gian Pietro Mologni), più Francesco Percassi, Giuseppe Valoti e Stefano Mecca.

Stefano Ravaschio

Il Corriere della Sera - 18 maggio 2012 | 9:58


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Una via verde per il futuro della Val Seriana



Promoserio, ecco l'alternativa al tessile. La ciclabile che sarà completata nel 2014 motore per attività turistiche all'insegna dell'ambiente

 Le infrastrutture sono la spina dorsale dell'economia. E se la Bassa si affida alla Brebemi, la Val Seriana punta sulla ciclovia, non solo in chiave simbolica, per un rilancio in chiave ecologica del territorio e dell'occupazione.

«L'opera è ormai interamente finanziata, grazie all'ultima tranche stanziata dalla Regione, e sarà pronta, in tutti i suoi circa 55 chilometri, nel 2014, dalle porte di Bergamo fino a Castione e Valbondione - spiega Guido Fratta, presidente di Promoserio, l'agenzia di sviluppo pubblico-privata nata nel novembre 2010 a Gandino che raggruppa le Comunità montane di Val Seriana e Scalve, 43 Comuni, Provincia e circa 200 tra operatori turistici ed aziende -. La ciclovia per noi ha un grande potenziale, se viene gestita in modo unitario. Intorno a questa struttura pensiamo si possano sviluppare iniziative economiche e posti di lavoro».

«Ipotizziamo la costituzione di almeno due cooperative specifiche: una per il lavoro di manutenzione dell'ambiente e gestione della pista ciclabile, dello smaltimento biomasse, del fiume e dei sentieri montani - osserva Samuele Rota, responsabile dello Sportello sviluppo Valle Seriana -. Un'altra più specifica per la gestione dei servizi di "animazione" della pista ciclabile, servizio di noleggio e assistenza biciclette, punti di ristoro ed eventi. Ma se si considera il volano che si può creare intorno alla pista ciclabile, a partire da un "bike hotel" come nel Nord Europa, si può pensare a alcune centinaia di posti di lavoro. Forse non sufficienti a colmare l'uscita dal manifatturiero, ma un volano di partenza per fare ancora qualcosa di più».

La ciclopedonale della Valle dovrebbe diventare una sorta di biglietto da visita di un territorio unito nelle iniziative e nella promozione. «Come fanno in Trentino - continua Fratta -. Finora la Valle Seriana è stata portata nel mondo soprattutto grazie ai nostri imprenditori d'eccellenza. Ma la stessa Valle, nella sua interezza, ha anche eccellenze artistiche, naturali, gastronomiche, sportive, con lo sci d'inverno e i rifugi d'estate, di grande potenziale, da sfruttare sul piano turistico: che saranno ancora più collegate con la presentazione della pista ciclabile come un'infrastruttura unica».
In questa chiave Promoserio si propone come cabina di regia con una promozione sotto il marchio unico «Valseriana». «Per valorizzare il territorio abbiamo già avviato alcune iniziative come lo skipass unico o il progetto di accoglienza alternativa, con 41 seconde case, e l'obiettivo di arrivare a cento l'anno prossimo, messe a disposizione per weekend lunghi o settimane brevi, - continua Fratta -. Abbiamo aperto a Ponte Nossa lo Iat (Informazione e accoglienza turistica Ndr) della Valle Seriana e di Scalve, definito delle Orobie orientali, e stiamo per far partire il portale. E dato che anche alla base del turismo c'è la formazione, abbiamo avviato i primi corsi di ospitalità».

Stefano Ravaschio - Il Corriere della Sera - 11 maggio 2012



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Nembro, il centrosinistra fa tris


Ancora una vittoria per «Paese Vivo» al 48,8%. L’erede di Cavagnis è il prof di matematica Cancelli

«Si ricomincia dal sociale: in primis lavoro e anziani». Delusione della Lega che si ferma al 32,3%


La vittoria ha il sapore dolce della fretta, a Nembro. E con la riconferma del centrosinistra qualcuno azzarda che il vento francese sia arrivato fin qua. Sono le 16,30 e dal colle di San Pietro già tuonano i botti, mentre in via Ronchetti sventola il bandierone di «Paese Vivo».

Il centrosinistra vince anzi, si riconferma per la terza volta, nel più grande paese bergamasco andato al voto. La compagine guidata da Claudio Cancelli, insegnante di matematica e fisica al liceo scientifico «Amaldi» di Alzano e consulente informatico ottiene il 48,83 per cento contro il 32,31 della Lega Nord, il 17,01 della lista civica «Il Ponte» e l’1,83 di «Progetto per Nembro».

Con la soddisfazione di aver messo in fila tre liste, tutt’altra cosa rispetto al 2007, quando con uno scarto di 379 voti lasciò in minoranza il listone «Centrodestra per Nembro».

Soddisfatto e commosso, il neosindaco parla di «una grandissima vittoria, frutto del lavoro di questi dieci anni e di tutta l’associazione Paese Vivo – commenta il neosindaco –, e dei candidati della mia lista, persone che si sono messe in gioco per il bene della comunità». Lo ribadirà anche quando Eugenio Cavagnis gli passerà la fascia tricolore, sui gradini del municipio progettato negli Anni Trenta da Alziro Bergonzo come casa littoria. Davanti, una piazza piena di gente tappezzata di arancione, il colore scelto per il logo di «Paese Vivo».

Si comincia dal sociale Da cosa comincerà? «Dalla formazione della Giunta e, come primo punto, dalle problematiche sociali: ci occuperemo subito di lavoro e servizi per gli anziani, i bisogni più urgenti».

Sono da poco passate le 16 e nella sede di via Ronchetti (proprio davanti a quella del Ponte) spuntano bottiglie di spumante con l’etichetta «Paese Vivo». Ovunque pc portatili, iPad e il televisore che dà sulla strada. Gli occhi dei supporter sono tutti per i numeri che cambiano man mano le sezioni scrutinate crescono.

Arrivano i dati di San Faustino: «L’è fàcia», esulta un sostenitore.

Dalla stanza esce Cancelli in versione Cavagnis: oltre alla fascia, deve avergli lasciato in eredità pure lo zainetto nero, che porta in tinta con giubbino di renna e scarpe, entrambi grigi. Cavagnis che torna semplice cittadino è «contento: abbiamo superato la maturità. Nel 2002 fu l’esame delle elementari, nel 2007 delle medie, ora la maturità». Aggiunge che è una «soddisfazione aver vinto con questi numeri contro altre tre liste».
Anche nel 2002 si presentarono in quattro, ma «vincemmo con il 33%, ora è quasi il 49».

La baraonda si sposta in piazza (il restyling è del 2009). Candidati e supporter cercano conferme dagli ultimi dati ufficiali, proiettati nella sala consiliare. Sfidanti delusi Tiziana Bergamelli, candidata sindaco per «Il Ponte», guarda il maxi schermo. «I can fly» c’è scritto sulla sua maglietta bianca, ma la voce è sottotono.
«Abbiamo perso e lavoreremo all’opposizione per quello che riusciremo a fare e se ce lo faranno fare – commenta –. I cittadini che ci hanno eletti meritano tutto il nostro impegno, ma sarà dura».

Impossibile non notare in sala il candidato della Lega Nord. Luca Morotti, Lacoste verde d’ordinanza, si stacca da alcuni giovani muniti di giacca e pochette padana per chiedere e richiedere «scusa a tutti quelli che ci hanno votati. Mi scuso con loro per non averli portati alla vittoria: la figura del candidato sindaco doveva fare la differenza, ma non ne sono stato capace. Sono delusissimo». Toni talmente pesanti da chiedergli se fosse convinto di vincere. «Diciamo che sono uscito cardinale». Ma aveva pronta la veste bianca. Non lesina sorrisi Valeria Giudici, che con il suo «Progetto per Nembro» chiude la classifica con l’1,83 per cento e 121 voti in totale.

«Ho sostenuto una sana competizione a testa alta – precisa nel suo abituale look total dark –. Rispetto il vincitore, comunque ci rivedremo fra cinque anni».

Intorno alle 18,30 Cavagnis è pronto a passare il testimone, anzi, la fascia. Spuntano due mazzi di fiori gialli: vanno a Cavagnis e Cancelli, gentile omaggio della signora Floria, ex first lady. Felicissima, «due volte».


MARTA TODESCHINI - L'Eco di Bergamo - 8 maggio 2012

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Lo scempio di Valcanale ha avuto il suo ultimatum



Escursionisti e amanti della natura segnatevi la data del 30 giugno.

Lo scempio di Valcanale ha avuto il suo ultimatum. L'ha lanciato il 30 aprile il sindaco di Ardesio, Alberto Bigoni, con un'ordinanza nei confronti della società Valcanale Srl.

Cosa dovrà fare? Due cose e mezza, forse tre: anzitutto ripulire la zona «Pià Spis» da rifiuti di ogni genere e da tutto ciò che può costituire un pericolo per gli escursionisti o gli abitanti del posto. Entro due mesi.

Cosa si debba sistemare qui, è cosa nota, più volte denunciata: seggiovia e magazzini abbandonati oltre che pieni di rifiuti di ogni genere, idem per l'albergo Sempreneve (sempre non proprio: è chiuso dal 1997, come pure tutti gli impianti), poi lastre di eternit sparse nei paraggi e un cratere al posto del piazzale dell'hotel, oltre alla strada d'accesso mai collaudata. Tutto da sistemare.

Il secondo punto dell'ordinanza: la Valcanale Srl dovrà predisporre una relazione sul dissesto idrogeologico per accertare, in contraddittorio con un geologo designato dal Comune di Ardesio, le condizioni di rischio per tutta la zona.

L'Eco di Bergamo - 6 maggio 2012 Cronaca

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L'orso di Vilminore come Winnie. Corre sulla strada, adora il miele


Magri Pierantonio, mercoledì mattina ha incontrato sulla propria strada un orso.




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A Gandino si vota

Abolita la musica dal vivo. “Assurdo, che tristezza”

Un concerto pochi giorni prima del voto, non sia mai che qualcuno si lamenti del rumore. E così l’amministrazione di Gandino ha deciso di annullare il “Concertone” del primo maggio in programma al parco comunale Giuseppe Verdi.

Era stato tutto organizzato alla perfezione dai ragazzi del paese: nove band, musica dal vivo dalle 16 alle 22, impianto audio, permessi Siae e tutto il necessario per una giornata all’insegna della musica giovane.

A pochi giorni dall’appuntamento l’amministrazione ha deciso di annullare tutto. Malfasia, Freddocane, White Noise, Empty Hat, Street Gang, Backyard Noize, Quasar, Attribution, Seta di porpora non saliranno sul palco. L’annuncio è stato dato su face book da uno degli organizzatori: “L'assessore comunale di Gandino ha ben deciso oggi che il concerto non si può fare! Scriverà agli organizzatori le motivazioni del perché. Che scandalo!

Era poi un concerto per raggruppare tutti gli amanti della musica, per condividere una giornata insieme. Come sempre siamo in Italia e queste cose sono all' ordine del giorno”. Il Comune di Gandino ha poi inviato una comunicazione ufficiale: “Il "Concertone" programmato per il prossimo pomeriggio/sera del 1 maggio 2012 presso il parco Giuseppe Verdi di Gandino è stato annullato.

Le incerte previsioni meteo della prossima settimana e le disposizioni relative ai giorni immediatamente precedenti le prossime elezioni amministrative sono alla base della decisione”.
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Bergamonews - Venerdì, 27 Aprile, 2012

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Museo delle miniere tre mesi di visite


Tornano le visite guidate al museo minerario e alle miniere di Gorno: è stato pubblicato il calendario delle aperture programmate per il secondo trimestre 2012. visite domenica 1 aprile, lunedì 9 (pasquetta), lunedì 25, domenica 6 maggio, domenica 3 giugno.


Dalle 14 il museo sarà aperto e a disposizione per la visita anche guidata. Il museo delle miniere di Gorno è stato allestito esclusivamente con materiale originale dato da privati cittadini o recuperato dai siti ex-minerari salvandolo da sicura scomparsa.

Al museo si potrà ripercorrere il “viaggio dello zinco” dall'estrazione del minerale al prodotto finale, seguendo una serie di pannelli illustrativi, si potranno visionare filmati originali dell'attività mineraria e rivivere l'atmosfera e gli ambienti di un ufficio di tecnici minerari dei primi del novecento, oltre ad ammirare minerali e fossili della zona.

Infine uno spazio è dedicato al laboratorio chimico di analisi e trasformazione finale dello zinco e del piombo. E' inoltre a disposizione per storici e appassionati un ampio archivio di documentazione mineraria.

Ecomuseo Miniere di Gorno presso Polo Socio Culturale Piazzale Bersaglieri
24020 Gorno (Bg)  E.mail: info@ecomuseominieredigorno.it
Sito : www.ecomuseominieredigorno.it

L'Eco di Bergamo - 26 marzo 2012 Tempo Libero

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L'orso ricompare in Val di Scalve


Tracce sulla neve e capra spolpata

Dopo le scorribande di JJ5 ecco un altro orso fare visita alla Valle di Scalve: nei giorni scorsi, a Vilminore, precisamente in un campo sopra la frazione di Vilmaggiore non molto distante dal centro abitato, sono state ritrovate le impronte del plantigrado.

Non solo, giovedì mattina un pastore ha pure trovato la carcassa di una delle sue capre, lauta cena dell'orso. Si tratta di Giorgio Carizzoni, titolare dell'omonima azienda agricola.
«Mercoledì sera – racconta – sono stato alla cascina dove si trovano le capre, in località Trena, per sistemare le ultime faccende nella stalla. Tornando verso casa ho notato nella neve fresca delle impronte che subito mi sono sembrate quelle di un orso. Purtroppo non avevo con me la macchina fotografica, quindi mi sono ripromesso di portarla con me il giorno dopo».

Ma giovedì si è accorto che due capre erano sparite.
Non si tratterebbe infatti di JJ5, ma di un altro esemplare (probabilmente una femmina), avvistato già qualche giorno fa
nei boschi sopra Borno, nella vicina Valle Camonica.

L'Eco di Bergamo - 24 marzo 2012


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Esce di strada, salvato dalle piante



Tragedia sfiorata per un 52enne

È uscito di strada, per cause ancora da accertare, con la sua Citroen C3 nuova, è scivolato lungo una ripa erbosa per un centinaio di metri, la macchina si è anche capovolta ritornando infine in posizione normale e si è arrestata contro gli alberi prima di finire nella strada sottostante.

Tragedia sfiorata a Oneta per un 52enne di Bergamo, estratto cosciente dalla sua auto dai vigili del fuoco e trasportato con l'elisoccorso all'ospedale di Zingonia in codice giallo, ovvero in condizioni gravi ma non critiche. L'incidente verso le 9,30 di mercoledì 7 marzo sulla strada provinciale 46 in via Marconi.

Il 52enne, che stava scendendo verso Bergamo dai colli di Zambla, ha perso il controllo della Citroen C3 per motivi ancora sconosciuti ed è volato giù dalla carreggiata. Sono subito scattati i soccorsi con l'intervento di due squadre dei vigili del fuoco, una di Clusone e una di Bergamo (nucleo Saf), che hanno estratto il ferito dalle lamiere contorte dell'auto e l'hanno trasportato in barella nella strada sottostante dove c'erano in attesa i mezzi del 118, intervenuto con un'automedica, un'ambulanza e l'elisoccorso.

L'Eco di Bergamo - 7 marzo 2012 Cronaca

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Lega in crisi, Olini resta solo c'è la quarta dimissione


La parte leghista della coalizione di maggioranza è in crisi, con le dimissioni dalla carica di Assessore di Massimo Morstabilini, che ha portato così a quattro gli abbandoni tra le fila del Carroccio. In Giunta rimane solo il sindaco Paolo Olini.

Continua a dare segni di instabilità la maggioranza a Clusone. La coalizione Pdl-Lega ha visto una serie di dimissioni, tutte tra i ranghi del Carroccio: dopo l’abbandono di due consiglieri e del vice-sindaco Carlo Caffi, ora è il turno dell’ora ex Assessore a Cultura, Sport, Informazione e Politiche giovanili, Massimo Morstabilini.

“Non ci sono più le condizioni per continuare a fare l’Assessore” ha spiegato Morstabilini, che ha presentato le sue dimissioni sulla base di “motivazioni di natura familiare e professionale”, che rendono tale decisione “irrevocabile”; Morstabilini ha comunque
annunciato che rimarrà in qualità di consigliere.

L’intenzione di abbandonare la carica era stata comunque in qualche modo già indicata dalla decisione – risalente ad
inizio febbraio – di rinunciare all’indennità per il ruolo di assessore. Tuttavia, le tensioni interne alla coalizione Pdl-Lega lasciano supporre che ci siano ulteriori motivi che accompagnano la decisione di Morstabilini.

L’ormai ex Assessore, infatti, a settembre era uno dei cinque ‘indignados’ che avevano chiesto un rimpasto della Giunta ed una ridistribuzione delle deleghe. Nonostante ciò, Morstabilini sostiene che tali tensioni non siano state il motivo principale della sua scelta, pur ammettendo che “hanno in qualche modo influito, la situazione nel gruppo non era tranquilla”.

Morstabilini porta a quota quattro le dimissioni sul versante leghista, causando un prevedibile squilibrio politico, lasciando il solo sindaco Paolo Olini come rappresentante del Carroccio nella maggioranza di Clusone.

L’accordo originale della coalizione di destra prevedeva due assessorati per i rappresentanti leghisti della maggioranza,
ma al momento non ci sono più membri del Consiglio che possono accettare la carica. Una possibile soluzione per uscire da questo impasse è quella di cercare nel Carroccio un assessore esterno, come sta prendendo in considerazione il segretario cittadino della Lega, Elisabetta Mangili, pur rassicurando sul fatto che “una decisione di questo tipo non sarebbe imposta, ma valutata con tutto il gruppo di maggioranza e nel rispetto delle indicazioni elettorali”.

La situazione instabile della coalizione Pdl-Lega che si è venuta a formare è fonte di preoccupazione per i gruppi di
minoranza. “Se la maggioranza perde i pezzi, i risultati non possono che essere deludenti” ha commentato Leone Minuscoli della lista ‘Per Clusone’, a cui fa eco Andrea Castelletti (‘24zero23’) che ha dichiarato che “troppe cose non vanno, sarebbe ora che questa maggioranza facesse un passo indietro”.

Bergamonews - 23 febbraio 2012

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«Officina addio, sul monte riapro il rifugio Farno»


A Gandino il rilancio nel ricordo di Cati Ongaro, storica custode
La scelta di Cristian Imberti: qui qualità di vita incomparabile-
Seguire nel quotidiano la passione del tempo libero, riannodando i fili di una storia importante. È la scelta di vita di Cristian Imberti «Ranch», 40 anni di Gandino, che in queste settimane sta completando i lavori per riaprire, entro Pasqua, il rifugio Monte Farno.
Un locale ricco di storia, un irrinunciabile riferimento di cui escursionisti e sciatori sentivano la mancanza da più di due anni, dopo la morte di Caterina «Cati» Ongaro, vera e propria custode del Farno.
Lo stabile, che unisce alle ampie sale del piano terreno la disponibilità di dodici camere (per ora non ristrutturate), è posto in una zona nevralgica del Farno, passaggio obbligato per chi sale, a quote più alte a piedi o con gli sci da fondo. Sono molto frequentate le mete di pizzo Formico e Montagnina, dove è aperto il rifugio Parafulmine gestito dallo Sci club Valgandino, unica struttura che in questi anni ha garantito il servizio.
Gli alberghi che furono
Ma fino agli Anni Settanta sul Farno le strutture dove potersi appoggiare non mancavano di certo: c'erano l'Albergo Ongaro e la Capanna Pinéto, di proprietà dell'Atalanta, ma anche l'Albergo Edelweiss e poi la seggiovia. Poco a valle il Ristorante Simba (per il quale è stato lanciato un progetto di ristrutturazione residenziale) e soprattutto l'enorme ex colonia delle Orsoline, di proprietà del

Comune, in attesa di rilancio.
«Il Farno – conferma Cristian con malcelato orgoglio – è ideale per quanti cercano un contesto suggestivo e naturale a pochi passi da casa. Non è un caso che nei fine settimana arrivino qui centinaia di milanesi». L'idea di riaprire il rifugio non è legata a un mero aspetto speculativo. «Sin da piccolo – continua Ranch – seguivo le mandrie fra il Campo d'Avene e Valpiana, la montagna "rivale" del Farno.

Come volontario ho lavorato per anni al Parafulmine e conosciuto Cati, con la quale condividevo ricordi e filosofia di vita.
Ora la decisione di avviare questa scommessa. Ho chiuso la mia piccola officina meccanica e ho scelto la quiete dei monti che offrono un'incomparabile qualità di vita».
A dar manforte a Cristian ci sarà Debora Parolini, che vanta una consolidata esperienza in ambito commerciale e condivide la passione per il Farno, dove la famiglia possiede una casa.

Nel ricordo della zia
Il ricordo di Cati, morta il 6 aprile di due anni fa e per più di 50 anni residente sul Farno, resta il segno distintivo del locale, che manterrà nella disposizione e negli arredi la stessa impostazione. La proprietà del rifugio è passata al nipote Francesco Ongaro, che con la moglie Emanuela Vian (sindaco di Cazzano Sant'Andrea) è visibilmente soddisfatto dell'iniziativa di Cristian.

«Per noi nipoti – conferma Ongaro – era importante mantenere in famiglia la proprietà dello stabile che per decenni è stato punto di incontro e ritrovo estivo per la nostra famiglia tanto numerosa. La zia insisteva affinché mantenessimo aperto il rifugio, sentiva il Farno come parte di se stessa. Chiedeva di portare avanti con cordialità e spirito di servizio la sua attività. L'entusiasmo di Cristian è in questo senso la miglior garanzia». Sul Farno ricomincia la storia.

Giambattista Gherardi - L'Eco di Bergamo - Domenica 05 Febbraio 2012 PROVINCIA, pagina 37

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Caffi fuori dai giochi «Lasciato solo dalla Lega»


Clusone, protocollate le dimissioni del vicesindaco: entra Luzzana
«Partito ostaggio del Pdl». Ma per Castelletti il problema era lui

Che a Clusone «quelli della Lega» abbiano «mille problemi», accusa mossa da più parti su fronti esterni, trova ufficialmente conferma nel taglio drastico dato ieri all'interno della maggioranza guidata da Paolo Olini.
Il sindaco ha protocollato, proprio qualche minuto prima di scendere in Consiglio comunale a parlare del piano «Clara Maffei», la restituzione delle deleghe del suo vice e assessore al Governo del territorio e al Risparmio energetico (e tesserato Lega Nord, come lui) Carlo Caffi.
Il quale esce dai giochi (ci era uscito ufficiosamente già un mese fa presentando la sua lettera) e, annunciando prossime novità, fa notare «un assordante silenzio nei miei confronti». Il riferimento va in casa lumbard, rea secondo lo stesso Caffi di non aver «sostenuto chi milita nel partito da 17 anni e in ruoli non marginali». Caffi, che nel novembre del 1999 fu sfiduciato dai suoi a un anno dal suo insediamento a sindaco della città («troppo accentratore», dissero), ora denuncia «un totale black-out tra me e la componente Lega».









Schieramento che, per voce di Giuseppe Castelletti, assessore al Bilancio, apre al sereno, auspicando che «ora possa aprirsi nella maggioranza una fase di tranquillità». Come dire (e lo dice): il problema era tutto Caffi, ora si volta pagina. Salvo poi aggiungere: «Poi all'interno della Lega hanno mille problemi».
Intanto che la carica di vicesindaco vada ora ad Antonella Luzzana, assessore alle Politiche sociali e all'Istruzione in quota al Pdl, pare più che certo. Quanto alle deleghe, il Governo del territorio resterebbe in carico al sindaco Olini, che ieri non siamo riusciti a contattare.
Sullo sfondo di questo matrimonio combinato mai consumato, come lo definiscono i detrattori all'opposizione, la parola «crisi». Non interna, ma finanziaria. Lo afferma lo stesso dimissionario Caffi, lo ribadisce Luigi Mangili, consigliere (Lega) subentrato dopo le dimissioni, l'8 ottobre, di Luigi Savoldelli e Manolo Frosio. «Caffi è diventato il capro espiatorio di questa crisi – commenta Mangili –: il fatto è che non ci sono i soldi per fare le opere, ma si è data la colpa a lui».
Intanto nel chiudere la porta l'ex sindaco ed ex vicesindaco esprime comunque la «soddisfazione di aver visto pubblicato sul Burl il nostro Pgt», quello che lui considera un po' il suo «tagliando» e che già qualcuno invece legge come il prossimo terreno di scontro tra Lega e Pdl. Potrebbe accendersi all'esame del primo ambito di trasformazione.
Potrebbe.

Marta Todeschini - L'Eco di Bergamo - Domenica 29 Gennaio 2012 PROVINCIA, pagina 37
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Schilpario capitale dell'Italia del fondo


Campionati tricolori assoluti da domani a domenica alla pista degli Abeti. È la quinta volta dal 1960. In gara i fratelli Fabio e Renato Pasini, Fabio Santus, Giovanni Gullo, Bruno Carrara e Melissa Gorra

Grande sci sulla montagna bergamasca con i campionati italiani assoluti di sci nordico a Schilpario collocati sulla Pista degli Abeti che vanta una lunga storia di ospitalità di manifestazioni di alto livello. Si ricordano in proposito ben quattro edizioni –nel 1960 e quindi nel 1963, nel 1984 e nel 2000- dei campionati italiani e ancora la Coppa Europa del 2009.

Altrettante manifestazioni di fiducia della Federazione italiana sport invernali ad assegnare manifestazioni importanti allo Sci club Schilpario, il cui staff gare ha ampiamente dimostrato di ricambiarla con organizzazioni sempre di alto livello tecnico. E lo dimostrerà anche con la messa in onda dell'edizione del 2012 coincidente con il 60° di costituzione del sodalizio, sessant'anni di intensissima attività tesa alla formazione di campioni –si ricordano per tutti gli olimpici Giulio
Capitanio e Fabio Maj- e prima ancora per la promozione dello sci nel mondo dei giovanissimi.
La pista degli AbetiUna pista mitica quella degli Abeti, che gli interventi migliorativi attuati negli anni dallo sci club e dalle pubbliche amministrazioni ne hanno fatto uno dei migliori centri dello sci nordico a livello internazionale. È attivo pure un impianto di produzione programmata di neve onde garantire in caso di carenza di precipitazioni naturali come si è fatto in questi giorni- l'allestimento dei tracciati definiti dai campioni bergamaschi che vi si sono allenati in prospettiva dei Campionati «molto ben preparati ed in condizioni ottimali per lo svolgimento delle gare».
Il programma Si comincia domani con le prove a staffetta, 3x5 km (in sequenza una frazione a tecnica classica e due a tecnica libera) per le donne, 4x10 km (in sequenza due frazioni a tecnica classica e due a tecnica libera) per gli uomini.
Giorno di pausa venerdì e quindi sabato e domenica le prove individuali con la seguente cronologia: sabato 5 km femminile e 10 km maschile a tecnica classica; domenica prova ad handicap (con riferimento ai tempi delle prove di sabato) e perciò metodo Gundersen con la 10 km femminile e la 15 km maschile a tecnica libera. In palio il titolo di società a staffetta ed i titoli per le due prove individuali. Prima partenza delle gare sempre alle ore 9,30.
La partecipazione bergamascaSono sei le «firme» bergamasche –tutti componenti di squadra nazionale- partecipanti all'appuntamento 2012 di campionato italiano, concordemente entusiasti di gareggiare sulle nevi di casa. «Parteciperò sia alla prova di staffetta che alle prove individuali», afferma Fabio Pasini (Esercito) «ed è chiaro che farò il possibile per ben figurare tra la mia gente». Plaude al gran lavoro espresso per la preparazione dei tracciati Renato Pasini (Forestale) che si sbilancia pure in un pronostico: «Certamente la Forestale punta al podio –osserva- ma la partita sarà difficile. Pronostico un confronto di alto livello tra i Carabinieri e la Finanza».

Ed in ambedue tali formazioni ci sono dei bergamaschi: Fabio Santus e Giovanni Gullo: «Mi sta bene il pronostico di Renato –dice Fabio Santus (Carabinieri)- anche perché io farò soltanto la staffetta in quanto domenica prossima sarò alla gran fondo di Lienz per cui ho soltanto la staffetta per cercare… gloria». Medesima considerazione da Bruno Carrara (Carabinieri): «Ho soltanto la staffetta perché poi parto per Lienz e perciò darò tutto domani». Ben felice di giocare in casa pure Giovanni Gullo
(Finanza): «La pista degli Abeti la conosco molto bene, ci terrei proprio a ben figurarvi e mi sono preparato a puntino per puntare a qualcosa di importante, poi si vedrà».
A concludere la carrellata Melissa Gorra (Esercito), neocampionessa di team sprint a Fiera di Primiero. Dice: «Il morale c'è tutto perché gioco in casa. Spero proprio di aver recuperato pienamente la forma fisica andata un po' a pallino dopo Fiera di Primiero. Comunque darò il massimo per fare bella figura, contando pure sulle performance delle compagne di staffetta».

Sergio Tiraboschi - L'Eco di Bergamo - Mercoledì 18 Gennaio 2012 SPORT, pagina 57


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Visita al sito minerario e al Museo delle Miniere


Domenica 8 gennaio visita al sito Minerario di Costa Jels e al Museo della Miniere di Zinco di Gorno

Visite guidate al museo delle miniere e al sito minerario Costa Jels a Gorno domenica 8 gennaio - 5 febbraio - 4 marzo e 1 aprile 2012.
Dalle 14 il museo sarà aperto e a disposizione per la visita anche guidata.

Il museo delle miniere di Gorno è stato allestito esclusivamente con materiale originale dato da privati cittadini o
recuperato dai siti ex-minerari salvandolo da sicura scomparsa. Al museo si potrà ripercorrere il “viaggio dello zinco” dall’estrazione del minerale al prodotto finale, seguendo una serie di pannelli illustrativi, si potranno visionare filmati oltre ad ammirare minerali e fossili della zona.

Infine uno spazio è dedicato al laboratorio chimico di analisi e trasformazione finale dello zinco e del piombo.

Dopo la visita al museo delle miniere di Gorno non può mancare la visita ai siti minerari di Costa Jels, i più antichi di
Gorno. Si entrerà in sotterraneo all'imbocco "Serpenti" e dopo un'ora in miniera, alla temperatura costante di circa 10 gradi, si uscirà alla "Lacca Bassa" per tonare al punto di partenza lungo un caratteristico sentiero panoramico nel bosco lungo il quale ci sono strutture di cantieri.

Si consiglia abbigliamento e scarpe adatte. Per informazioni e prenotazioni 3201662040 oppure 035707145 interno 16,
oppure scrivere all'indirizzo e-mail: info@ecomuseominieredigorno.it. www.ecomuseominieredigorno.it
 .
Bergamonews - Giovedì, 5 Gennaio, 2012


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Lizzola, sci in notturna sulla pista Due Baite


Da sabato allo Ski Stadium. Aperta la Valgrande
Fondo, agibile la Montagnina di Gandino

La recente nevicata, anche se non particolarmente consistente ha consentito alla pista di fondo della Montagnina, sopra Gandino, in Val Seriana, di aprire finalmente allo sci. Dice Paolo Lanfranchi, uno dei responsabili della gestione: «Abbiamo aperto per tre chilometri su manto di neve naturale alto 30 centimetri. Ricordo che in zona rimane aperto il rifugio Parafulmine fino all'8 gennaio e, in seguito, nei soli fine settimana».

I fondisti hanno anche la possibilità di sciare a Schilpario, lungo un anello di cinque chilometri con neve alta 40 centimetri, a Bondione lungo gli oltre tre chilometri della pista di Casa Corti e a Spiazzi di Gromo, lungo un anello di circa due chilometri.

E gli amanti dello sci alpino? A Lizzola, nonostante il forte vento abbia rimosso diversi centimetri di neve fresca, si è lavorato intensamente e da oggi è possibile sciare lungo la pista Valgrande, tra i rifugi Mirtillo e Campèl, in aggiunta alla pista Due Baite e al campo scuola.
«Sabato – comunica Simona Zanchi, responsabile marketing – aprirà lo Ski Stadium, che consente di provare l'emozione di sciare al chiaro di luna: apertura impianti alle 19, skipass serale dieci euro.

Sempre a Lizzola il 22 gennaio ci sarà la Festa sulla neve per bambini e famiglie in collaborazione con la Provincia di Bergamo, ospiti gli amici di Rai Yo Yo».

La festa inizierà alle 13 con uno spettacolo per bambini e un gioco laboratoriale per le famiglie. Skipass gratuito per i bambini fino a 12 anni se accompagnati da adulto pagante o con skipass stagionale di Lizzola. A Spiazzi si scia su tutte le piste, con esclusione della Orsini. La neve è in parte naturale e in parte artificiale e il martedì e il venerdì si può raggiungere in notturna il rifugio Vodala, che rimane aperto, con gli sci da alpinismo o con le ciaspole. Respiro di sollievo anche per il comprensorio Monte Pora-Presolana.
Al Pora praticamente si scia su tutte le piste, su neve alta tra i 20 e 40 centimetri, in Presolana l'unica pista ancora non percorribile è quella dello Scanapà. In Valle di Scalve la stazione di Colere ha ormai quasi completato l'apertura di tutte le piste: si scia tra i 2.200 metri del rifugio Aquila, fino ai 1.300 metri dell'Intermedio, e nei prossimi giorni sarà possibile sciare fino alla Carbonera di Colere. A Schilpario si scia lungo la pista del Paradiso.

Buona la situazione delle piste anche in Valle Brembana. Nel comprensorio di Brembo Ski (Foppolo, Carona e San Simone) si scia complessivamente su 16 piste: 7 a Foppolo, 6 a San Simone e tre a Carona (è aperta la nuova seggiovia Conca Nevosa).

Aperta anche la stazione di Piazzatorre dove sono in funzione le seggiovie Gremei 1 e Gremei 2 e la seggiovia del Toracchio (skipass giornaliero promozionale a 20 euro). Si scia già da dicembre nel comprensorio di Valtorta-Piani di Bobbio, dove sono aperte 10 piste su 16.

E sono aperti pure gli impianti di discesa a Zambla Alta e alla Conca dell'Alben. Per gli appassionati di sci di fondo sono aperte le piste di Roncobello, Zambla Alta, Branzi e Piani di Bobbio.
Resta ancora chiusa per mancanza di innevamento la stazione sciistica di Cusio-Piani dell'Avaro (dove sono però aperti i rifugi).
Enzo Valenti - L'Eco di Bergamo - Giovedì 05 Gennaio 2012 PROVINCIA, pagina 30
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Domenica a Colere inizia lo sci alpino


La prima prova del campionato provinciale è organizzata dallo Sci Club Colere Valdiscalve

Domenica prossima 8 gennaio, dovrebbe fare il suo debutto stagionale il campionato provinciale di Sci Alpino organizzato dal Csi bergamasco.

Usiamo il condizionale perché dopo i due rinvii della passata stagione, anche quest'anno la gara d’esordio, organizzata dagli amici dello Sci Club Colere Valdiscalve, ha rischiato seriamente di non essere disputata per la mancanza di neve ma soprattutto per le alte temperature fatte registrare in quota che non permettono nemmeno di poter sparare la neve.

Per fortuna in questi ultimi giorni la situazione è migliorata, con qualche nevicata e temperature più adatte alla stagione e quindi, restando così la situazione, la gara d’esordio è confermata. Il tutto grazie anche e soprattutto all’ottimo lavoro e all’impegno profuso dallo sci club locale. Le gare che si andranno a disputare sono dedicate alla memoria di Placido, Livio, Giuseppe e Roby Piantoni, tutti Coleresi e grandi maestri di sci che hanno dedicato la loro breve storia alla montagna, allo sport e a questo ambiente difficile, ma ineguagliabile. Placido fu il faro che segnò la via dell’arrampicata
e dello sci colerese, mentore severo di tanti giovani che divennero, sotto la sua spinta, validi maestri di sci e non solo.
Livio, allievo di Placido, applicò la passione per la montagna, nei suoi diversi aspetti, dall’arrampicata,al salto dal trampolino con gli sci, alle gare di discesa, per poi lasciarci in un indimenticato giorno di luglio dell ’81 sulle Ande Peruviane. Giuseppe, fratello di Placido, cresciuto a polenta e sci, biondo e stabilmente scapigliato, sfoggiava la sua bravura sugli sci alla Scuola del Vareno, dove una fatale vicenda lo ha visto scomparire nell’84.
Destini troppo crudeli ci hanno tolto queste persone che avrebbero senza dubbio voluto essere qui ora a gioire di questa sana eredità dello sport della neve, in casa propria.
Dal 2010 gli organizzatori hanno inserito un nuovo trofeo all’interno della manifestazione che si svolgerà sulle nevi di Colere Ski Area: un trofeo, con la sua 2^ edizione, che verrà assegnato alle Categorie Giovanili, dedicato ad un altro Piantoni, Roby, figlio di Livio, la guida alpina italiana più giovane a salire sul tetto del mondo senza ossigeno, nato nel vivaio dello sci club colerese, tragicamente scomparso nell’ottobre del 2009 sulle montagne dell’Himalaya che tanto amava.
Ad organizzare l’evento concorre l’intero volontariato del paese: lo sci Club Colere Valdiscalve, il Gruppo Alpini di Colere, la Pro Loco di Colere ed il supporto della Società Sirpa che gestisce la stazione di Colere Ski, ognuno secondo le proprie competenze, con l’intento di ben figurare.

Quindi, tempo permettendo, l’appuntamenta con la nuova stagione è per domenica prossima a Colere dove si gareggerà solo sulla pista A: prima gli adulti e a seguire i bambini. Per i più grandi sarà una gara ridotta, ma la voglia di iniziare è tale da superare ogni difficoltà.

SEBASTIANO IMBERTI - L'Eco di Bergamo - mercoledì 4 gennaio 2012, pag. 58


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Vandali alla pista di fondo. Rotti i «tubi» per la neve


Valbondione: bucate domenica pomeriggio 11 delle 15 canne. Danno quantificato in 4.000 euro. Comunque salva la stagione

Vandali in azione nel tardo pomeriggio di Capodanno, lungo la pista di sci di fondo di «Casa Corti» a Valbondione.

Undici manichette delle 15, in tessuto speciale, che collegano l'impianto di innevamento ai generatori di neve, sono state rotte e rese inutilizzabili. Momentaneamente, di conseguenza, non si potrà produrre altra neve artificiale per rendere meglio sciabile il tracciato.
«Per fortuna – dice la guida alpina Giancarlo Morandi, gestore dell'ostello della gioventù dove ha inizio il tracciato di sci nordico – nei giorni scorsi di neve ne era stata prodotta molta, per cui la pista è tuttora percorribile e in grado di ospitare, per venerdì, un'importante gara regionale di fondo».
Saranno sostituiteElevato il danno causato dal vandalismo gratuito, del quale ci parla Claudio Conti, consigliere comunale e presidente della Società sviluppo turistico Lizzola (Stl), che gestisce, oltre alla stazione invernale di Lizzola, anche il tracciato di fondo di Bondione, ora percorribile per poco più di tre chilometri.
«Le manichette – dice – sono state bucate nel pomeriggio del primo gennaio. Possiamo asserirlo in quanto alle 11 del mattino erano perfettamente funzionanti. Quando poi, verso le 20, un operaio della Stl ha messo in funzione i cannoni sparaneve, ha potuto constatare che quasi tutte erano state bucate, quindi rese inservibili. Probabilmente i vandali per portare a compimento il loro gesto si sono serviti di un ferro acuminato».
Continua Conti: «Il danno provocato è molto elevato. Se si considera che ogni manichetta costa oltre 350 euro, per sostituire quelle sabotate andremo a spendere oltre 4.000 euro. Una cifra considerevole, se si pensa che quest'anno, a causa della mancanza di nevicate, di fondisti se ne sono visti ben pochi. La neve prodotta artificialmente ha poi un costo che influisce sull'andamento economico della stazione invernale».
Ora le manichette saranno acquistate e sostituite. Quanto accaduto è stato denunciato alla stazione dei carabinieri di Ardesio.
I vandalismi di ottobre
Purtroppo non è il solo atto vandalico registrato nel paese seriano dall'ottobre scorso. Dice il sindaco Benvenuto
Morandi (il Comune è socio della Stl): «Sono veramente desolato per quanto successo. Ricordo che già a fine ottobre le pareti esterne della scuola e di altre case private erano state imbrattate da uova e, questo in tempi successivi, sono stati rotti, a colpi di bottiglia, 80 vetri del palasport.

Se a tutto questo si aggiunge la rottura dei tubi di scolo dell'acqua lungo la nuova pista ciclabile per Gandellino, il quadro che ne risulta è veramente desolante». «Abbiamo contattato – continua il sindaco – una ditta specializzata per piazzare videocamere sui principali edifici o sulle strutture comunali. Sollecito comunque sia i cittadini sia i genitori a considerare la gravità di quanto sta succedendo e a non esitare un momento a denunciare, se a conoscenza, i nominativi dei vandali».

E il sindaco aggiunge: «Vorrei dire a quanti criticano l'amministrazione comunale e la Stl per la neve artificiale prodotta per le gare di Coppa del mondo, che questa è stata sparata grazie a due cannoni della Fisi e che, grazie anche a questi, siamo riusciti a innevare meglio il tracciato di Casa Corti».

Enzo Valenti - L'Eco di Bergamo - Martedì 03 Gennaio 2012 PROVINCIA, pagina 31

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La Valle del Riso celebra al Frassino mezzo millennio di devozione


Oneta, si apre domani l'anno giubilare per il cinquecentenario dall'Apparizione
In Duomo si benedice la fiaccola che sarà portata in staffetta fino al santuario

La comunità di Oneta e di tutta la Val del Riso si prepara a festeggiare, in questo nuovo anno che sta per aprirsi, mezzo millennio di fede. Domani si apre infatti l'anno del cinquecentenario dalla prodigiosa apparizione della Madonna del Frassino e, con esso, dodici mesi ricchi di celebrazioni e iniziative pensate per celebrare questo anniversario.

Sarà il vescovo Francesco Beschi a benedire, proprio nel giorno della solennità della Madre di Dio, domani primo gennaio, la fiaccola giubilare. Verrà accesa alle 8,45, nel Duomo di Bergamo. Da qui i giovani e gli abitanti della Val del Riso porteranno in staffetta il fuoco benedetto fino a Oneta dove alle 15,30, all'interno del santuario, si terrà la celebrazione di apertura dell'anno giubilare. La fiaccola sarà poi custodita dalla comunità fino al prossimo 8 dicembre, quando si terrà la chiusura del cinquecentenario.
Venerdì sei gennaio il secondo appuntamento: per l'Epifania da Gorno, Scullera e Chignolo partiranno i Re Magi che raggiungeranno il santuario dove interverranno anche alcuni gruppi folcloristici. I doni saranno accompagnati dalle Taissine di Gorno, dalla «Compagnia del fil de fer» di Piario, dai figuranti di «Ol Costöm de Par» e da «Le donne dell'Era» e dai Musici di Rovetta.
«Più forti del freddo»«Per questi due appuntamenti potrebbero esserci il freddo e la neve – afferma il parroco di Oneta don Vincenzo Valle –, ma noi dobbiamo offrire il nostro calore alla Madonna che ci protegge. La comunità da tempo si sta preparando per questo importante appuntamento e il primo di gennaio ci incammineremo insieme lungo un percorso scandito da momenti di forte unità e intensa preghiera».
L'11 febbraio si prosegue con le celebrazioni per la Madonna di Lourdes, domenica 4 marzo ci sarà la fiaccolata con il Cai, mentre qualche giorno dopo, il 9, è prevista la Via Crucis interparrocchiale, il 26 dello stesso mese la Messa per le vocazioni, il due aprile toccherà agli sportivi del Csi, il 9 nella chiesa parrocchiale di Oneta è in programma una rappresentazione che permetterà di far rivivere l'evento prodigioso dell'Apparizione.
I giorni clouFiaccolate, celebrazioni, pellegrinaggi, camminate, riflessioni si intensificano nelle settimane successive per arricchire il cammino sino al primo luglio, vigilia dell'Apparizione. In serata è in programma, alle 20, la Messa a Scullera, seguita dalla processione verso il santuario, lo spettacolo pirotecnico e la fiaccolata sul monte Alben a cura del Cai Val del Riso.
Il 2 luglio le solenni celebrazioni per il 500°.
Per consultare nel dettaglio quanto è stato organizzato è possibile visitare il sito internet http://www.madonnadelfrassino.it/.
Andrea Filisetti - L'Eco di Bergamo - Sabato 31 Dicembre 2011 PROVINCIA, pagina 47
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Si fingono bracconieri «Uno scherzo» Denunciati


Salgono di notte al rifugio Curò con zampe e pelli di camoscio
Simulazione di furto e resistenza

Voleva essere «una bravata, uno scherzo». Senz'altro di cattivo gusto, e per di più con tutti i contorni per vedersi contestare la simulazione di reato di furto e la resistenza a pubblico ufficiale.
Valbondione, venerdì intorno alla mezzanotte: a quell'ora il nucleo ittico venatorio della polizia provinciale riceve una richiesta di intervento dai guardiacaccia dell'azienda faunistico venatoria «Belviso-Barbellino», vicino al rifugio Curò, per un possibile atto di bracconaggio a carico di camosci.

I guardiacaccia avevano infatti fermato due soggetti che, con atteggiamento sospetto, si aggiravano vicino al rifugio Curò e, alla loro vista, tentavano di fuggire indossando un passamontagna. Tra i cespugli viene poi recuperato un sacco in plastica imbrattato di sangue.
Nel frattempo una pattuglia del nucleo ittico venatorio raggiunge la zona. I due ammettono le proprie responsabilità, sostenendo di non avere commesso atti di bracconaggio, ma di aver solo voluto orchestrare «uno scherzo, una bravata» nei confronti della vigilanza faunistica. I due dicono di essere saliti da Valbondione in tarda serata, trasportando negli zaini due pelli di camoscio, le relative zampe e una testa che avevano appeso su un palo all'imbocco del sentiero che conduce in Val Cerviera.
I controlli in casaI due vengono accompagnati nelle loro abitazioni per un controllo delle armi: i fucili sono regolari, ma alcune munizioni non risultano denunciate. Spuntano anche le carcasse di camoscio identificate da fascette inamovibili che attestano l'abbattimento nell'ambito della caccia di selezione agli ungulati.
Il cerchio si chiude e i due «bravi» si vedono contestare i reati di resistenza a pubblico ufficiale, visti i ripetuti tentativi di fuga per sottrarsi all'identificazione e al controllo; simulazione di reato per i reati di furto (il prelievo abusivo di camosci all'interno di una riserva privata di caccia) e di caccia in giornata di silenzio venatorio (i fatti si sono svolti di venerdì, giorno in cui la caccia non è mai consentita), mediante l'apposizione di pelli di camoscio scuoiate.

L'individuazione
successiva delle pelli avrebbe infatti inevitabilmente indotto la polizia provinciale a comunicare all'autorità giudiziaria i reati ipotizzati a carico di ignoti e a proseguire le indagini per identificare i responsabili. Infine, la detenzione abusiva di munizioni a palla unica per carabina, non denunciate.
Un secondo episodio è avvenuto a Castione, all'interno dell'oasi di protezione «Presolana»: qui, dove la caccia è vietata, venivano segnalati alcuni cacciatori. Gli agenti della polizia provinciale ne hanno individuati tre in località Cassinelli, a quota 1.715 metri. A loro è stato contestato il reato di caccia in oasi di protezione.
Soddisfatto l'assessore provinciale Fausto Carrara: «Si tratta di importanti interventi a tutela della fauna. In questi episodi, grazie anche alla collaborazione con la vigilanza volontaria, gli autori sono stati identificati».

L'Eco di Bergamo - Venerdì 30 Dicembre 2011 PROVINCIA, pagina 37

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Piste e hotel - la Valle Seriana va in bianco


Tra gli alberghi un calo del 50% rispetto al 2010
Stazioni sciistiche in difficoltà per la poca neve

C’è aria di crisi in alta Valle Seriana. Sarà colpa, come spiegano alcuni operatori, del calendario particolarmente avaro per gli specialisti delle minivacanze, a causa della concomitanza fra i due giorni di Natale e Capodanno con altrettanti fine settimana. Oppure della mancanza di neve, che ha imposto alle stazioni sciistiche aperture a singhiozzo e con la sola neve artificiale.
Infine la situazione generale di crisi economica, che poco invoglia a spendere e impone a pochi fortunati vacanze più brevi, a tutti gli altri di rinunciarvi del tutto. I consorzi

A tratteggiare lo scenario sono Astra e Cooraltur, i due consorzi alberghieri dell’alta Valle Seriana. Il primo, nato nel 1997, oggi riunisce 16 alberghi di Clusone e dei comuni limitrofi per una capienza complessiva di 500 posti letto; il secondo raggruppa una ventina di strutture, quasi tutte a Castione, per un totale di mille posti letto. Per entrambi la situazione è al limite del drammatico: poche prenotazioni e molte disdette nei giorni scorsi, occupazione al 50% dal 27 dicembre in avanti, con un picco per la sola notte del 31.

«La stagione invernale è cominciata piuttosto male – spiega il presidente dell’Astra Giovanni Balduzzi – e i periodi di permanenza continua ad accorciarsi: nove turisti su dieci si fermeranno per la sola notte di San Silvestro». «La speranza – prosegue Balduzzi – è quella di raggiungere i numeri del 2010, comunque non esaltanti, ma difficilmente riusciremo a farlo».
Così anche ai piedi della Presolana, dove la possibilità di sciare incide ancora di più sull’andamento delle prenotazioni. «Capodanno tiene sempre e i nostri alberghi sfioreranno il tutto esaurito – conferma Giordano Sozzi del consorzio Cooraltur –. Il problema si avrà nei giorni a venire e fino all’Epifania, quando sarà soltant la presenza o meno della neve a indirizzare le prenotazioni». Meteo e disdette

Le previsioni meteo purtroppo dicono male, e si registrano alcune disdette. Eppure le piste della zona in questi giorni sono aperte. Nel comprensorio Presolana- Monte Porasi scia su di una porzione poco inferiore al 50% del totale: sono aperte le piste dei Valzelli, Termen, Cima Pora e Magnolini, ma anche la Presolana con la seggiovia e la sciovia del Donico, la pista Giogo e i campi scuola.

Si scia anche in Valle di Scalve: su di una piccola porzione del demanio a Schilpario, più ampia a Colere, con le piste Presolana, Corne Gemelle e Carbonera, da Polzone fino all’intermedio.
Deludenti, finora, le presenze degli amanti degli sport invernali sulle piste da sci e negli alberghi delle stazioni invernali di Spiazzi di Gromoe Lizzola. Affermano gli operatori turistici delle due località sciistiche: «La mancanza di neve per Sant’Ambrogio e le poche piste sciabili anche a Natale, grazie alla neve artificiale, hanno sicuramente determinato il calo di presenze registrato. Forse dovuto pure alle preoccupazioni che, viste le ristrettezze economiche che si preannunciano, assillano le famiglie italiane».
Questa la situazione registrata nelle due stazioni dell’asta del Serio. Afferma Angelo Testa, proprietario degli impianti di risalita a Spiazzi di Gromo: «Nei due ponti trascorsi abbiamo
purtroppo dovuto registrare un calo di presenze degli sciatori pari al 30-40%. Ora, grazie alla neve sparata dai cannoni – un costo elevato, che si aggira su oltre due euro per ogni metro cubo – abbiamo rese sciabili alcune piste: il campo scuola servito da tapis roulant, la pista Intermedia e la Croce Blu-Pagherolo. In quota è aperto il rifugio Vodala, raggiungibile, in notturna, dagli scialpinisti il martedì e il giovedì. Sciabile, poi, un anello di un chilometro della pista di fondo».

Perdite del 70%Anche gli alberghi, la scuola sci e i noleggiatori di attrezzature per sciare fino a oggi non se la sono passata molto bene. Afferma Angelo Olivari, dell’hotel Spiazzi, 220 posti letto: «Sant’Ambrogio e Natale sono stati due ponti alquanto negativi. Sia noi che mia cognata, che gestisce l’albergo Vittoria, possiamo affermare che il calo di presenze in albergo si è aggirato su una percentuale che ha toccato il 70%. Da ieri, comunque, e fino al 7 gennaio, le nostre strutture fanno registrare il tutto esaurito».
A Lizzola si continua a guardare il cielo, fino a ieri incredibilmente limpido, in attesa di un’abbondante nevicata. «Grazie ai cannoni – afferma Paolo Vigani, responsabile della
stazione sciistica – siamo riusciti a innevare artificialmente, rendendole sciabili, la pista del campo scuola e la Due Baite.

È ben poca cosa rispetto alle potenzialità che la nostra stazione è in grado di offrire in caso di normali nevicate». Aggiunge Vigani: «Nessuna presenza per il ponte di Sant’Ambrogio per mancanza di neve. Per Natale il calo delle presenze è stato di un terzo rispetto agli altri inverni. Continueremo, comunque, nel potenziamento della stazione con i progetti previsti per il prossimo anno. Speriamo che nevichi nei prossimi giorni, anche se le previsioni non ci inducono a ben sperare».
Dice Matinella Piffari, dell’hotel Gioan: «A Natale abbiamo avuto scarse presenze. Dal 27 dicembre all’otto gennaio, invece, le prenotazioni sono molte ». È sciabile, intanto un anello
della pista di fondo a Casa Corti, così come percorribile la pista di ghiaccio per auto, in località Dossi di Bondione.

ENZO VALENTI - NICOLA TOMASONI- L'Eco di Bergamo - 28 dicembre 2011

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Scivola sul ghiaccio a Valbondione


Giovane soccorso in montagna

Intervento dell'elisoccorso nella mattinata di mercoledì 28 dicembre sopra Valbondione, nei pressi del rifugio Barbellino.

Un giovane di 27 anni di Bergamo è scivolato sul ghiaccio mentre con un compagno di escursione stava raggiungendo il lago di Valmorta, riportando un trauma alla spalla.

I due hanno raggiunto la casa dei custodi della diga del Barbellino, dove sono stati accolti e dove hanno atteso l'arrivo dell'elicottero, che è atterrato a valle delle diga. Il personale sanitario ha medicato il ferito e ha trasportato i due escursionisti a Valbondione, dove un'ambulanza ha trasferito il 27enne all'ospedale di Piario per le cure necessarie. La poca neve in quota, battuta dal vento di questi giorni, rende particolarmente difficoltoso il cammino e richiede la massima attenzione agli escursionisti.

L'Eco di Bergamo - 28 dicembre 2011 Cronaca

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Sci, aprono le piste seriane. Con la neve artificiale


Da oggi seggiovie in funzione a Spiazzi di Gromo e Valtorta. Da domani Presolana e Pora. Sabato aprirà anche la pista con skilift a Zambla Alta, di Oltre il Colle.

I fiocchi dal cielo si fanno ancora attendere ma la neve artificiale consente l'apertura progressiva delle piste e degli impianti di sci delle Valli Seriana e Brembana. Oggi entrano in funzione le seggiovie di Spiazzi di Gromo e Valtorta (Piani di Bobbio era già aperta dal 17 dicembre).
Da oggi a lunedì aprono tutte le stazioni invernali dell'alta Valle Seriana e della Valle di Scalve. Se si esclude Colere, dove si scierà – visto la quota delle piste, comprese tra i 2.200 e i 1.800 metri di altitudine – prevalentemente su neve naturale, in tutte le altre stazioni lo si farà soprattutto su neve artificiale.
Oggi apre Spiazzi di Gromo. «Saranno sciabili le piste Croce Blu e Pagherolo così come la pista servita da tapisroulant – spiega il proprietario Angelo Testa – mentre da domenica contiamo di aprire anche la pista della Vaccarizza, che si snoda in alto, dove è aperto il rifugio Vodala».
Domani, oltre all'apertura della pista del campo scuola a Lizzola, sarà la volta di Presolana e Monte Pora. Dice Lorenzo Pasinetti, della società di gestione: «In Presolana saranno sciabili tutte le piste , con esclusione di quella dello Scanapà.

A Monte Pora, invece, si potrà sciare sulle piste del Termen, di Valzelli, lungo il tracciato del Magnolini e lungo quello servito da tapisroulant. A Natale, in entrambe le stazioni, si potrà sciare solo fino alle 13».
Sempre in alta Valle Seriana, come afferma Simona Zanchi, responsabile del marketing della stazione invernale di Lizzola, «sabato è prevista la sciabilità della pista Due Baite. Una delle novità della stazione è rappresentata quest'anno dalla nuova sede della scuola sci, ricostruita durante l'estate, dopo l'incendio che l'aveva distrutta. E anche dalla nuova pista Valgrande che, dal rifugio Mirtillo, scende a Lizzola». In Val di Scalve, a Schipario, già sono sciabili quattro chilometri e mezzo della pista di fondo «Agli abeti». «Nei prossimi giorni – afferma il gestore Anselmo Agoni – si potrà sciare anche lungo un anello di oltre sette chilometri».
Colere aprirà gli impianti di risalita sabato: «Si potrà sciare – ricorda Angelo Stabilini, della società impianti – lungo le piste alte, la Presolana e la Vilminore, tra il rifugio Aquila e la seggiovia triposto. Sarà anche sciabile la pista Carbonera, nel tratto compreso tra il Polzone e l'intermedio». Schilpario, da lunedì, aprirà la sola pista bassa «Paradiso».
In Valle Brembana resta aperto il comprensorio di Bremboski: sono sciabili le piste Quarta Baita, Montebello e Canalino di Foppolo, fino a domani con un giornaliero promozionale di 15 euro.
Da oggi, inoltre, entra in funzione anche la seggiovia quadriposto che da Valtorta porta ai Piani di Bobbio, stazione già aperta dal 17 dicembre ma raggiungibile finora solo da Barzio, in Valsassina.

Sabato aprirà anche la pista con skilift a Zambla Alta, di Oltre il Colle, gestita dalla famiglia Quistini del ristorante Neve.
La piccola stazione dispone anche di pista tubing. Ancora ferme le stazioni di Piazzatorre (apriranno comunque, anche in assenza di neve, dal 26 dicembre, seggiovia Gremei 1 e rifugio), Piani dell'Avaro di Cusio e Conca dell'Alben a Oltre il Colle.

Enzo Valenti - L'Eco di Bergamo - Giovedì 22 Dicembre 2011 PROVINCIA, pagina 47


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A Gorno sbarcano i tablet, in classe



Sarà che le loro piccole dita sono forse l'ideale per i tablet, ma i bambini delle scuole elementari di Gorno sembrano dei  maghi con questi nuovi strumenti elettronici.

Certo qualche volta in classe si sente qualche «noo! Maestra, non ho salvato!». Ma l'Abc dell'informatica sembra interessare non poco questi bimbi. Alle primarie gli alunni stanno infatti imparando a interfacciarsicon i nuovi mini calcolatori.

Con questa piccola rivoluzione non saranno più gli alunni a dover entrare nell'aula d'informatica, ma su ogni banco, durante l'ora dedicata a questa disciplina, i bimbi potranno usare le tavolette. Una novità già introdotta in alcuni istituti italiani e voluta dall'amministrazione guidata dal sindaco Walter Quistini.
Potenziata la rete wireless«Questa idea nasce dalla volontà dell'amministrazione comunale di puntare sull'innovazione informatica anche all'interno della scuola – spiega l'assessore all'Istruzione Alex Borlini –. Oltre ai venti tablet abbiamo previsto un potenziamento anche della rete wireless».
Così la scuola di Gorno diventa a portata di «touch», termine inglese che sta per «tocco», l'azione alla base della gestione delle applicazioni, quando si una un tablet. Ma attenzione, carta e penna non scompaiono, e nemmeno i libri, per ora: ogni alunno avrà a disposizione i piccoli schermi solo durante l'ora d'informatica.

Qui è già segnato, quindi, il destino dei personal computer. «Stiamo investendo sul futuro dei nostri ragazzi – afferma il primo cittadino Quistini –: questo aggiornamento tecnologico ci permette di ottimizzare la gestione degli ambienti scolastici, offrendo una risposta migliore anche ai ragazzi diversamente abili. Gli spazi prima occupati dall'aula d'informatica potranno essere infatti adibiti proprio a loro».
Le lavagne interattive«È ovvio che questa novità si inserisce in un contesto dove l'informatica viene usata già da tempo – spiega il dirigente scolastico Vanda Gibellini –. I nostri bambini usavano già il laboratorio di informatica e la didattica già da tempo si avvale dell'uso delle lavagne interattive. Ora il nostro obiettivo è quello di guidare i ragazzi a usare questi nuovi strumenti in maniera critica e consapevole».

Andrea Filisetti - L'Eco di Bergamo - Martedì 20 Dicembre 2011 PROVINCIA, pagina 41

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Da Bergamo a Valbondione in bici


Via libera dalla Comunità montana al Pisl: alle piste ciclabili la parte del leone
Interventi a Villa d'Ogna, Ranica e sull'altopiano. In campo tre milioni e mezzo

Da Bergamo alle cascate del Serio o su fino a Castione, a piedi o in bicicletta. È quanto la Comunità montana Valle Seriana progetta di offrire ai turisti entro i prossimi tre anni.
I progetti di intervento per lo sviluppo locale (Pisl montagna) finanziati dalla Regione Lombardia eapprovati all'unanimità dall'assemblea comunitaria puntano quindi proprio sulle piste ciclabili.
Le risorse in campo corrispondono a 1 milione e 318 mila euro nel 2011 e a 1 milione 86 mila euro rispettivamente per il 2012 e il 2013, pari a un totale di poco più di 3 milioni e 490 mila euro. «Gli interventi proposti dai Comuni e dalla stessa Comunità montana vengono elencati in ordine di priorità di finanziamento – ha spiegato illustrando il piano il presidente Eli Pedretti –. Solo i primi otto sui 28 presentati riescono ad essere finanziati per l'intera somma richiesta.

Nella determinazione delle priorità è stato dato grande rilievo alle previsioni del Piano socioeconomico che come macro obiettivo individuava la realizzazione della pista ciclopedonale. Obiettivo previsto come prioritario anche nel Sistema turistico delle Orobie bergamasche e considerato essenziale per lo sviluppo turistico dell'area omogenea. La sua realizzazione, inoltre, ha un impatto positivo sull'ambiente, andando a recuperare aree marginali abbandonate».
I collegamentiVediamo ora nel dettaglio gli interventi finanziati in toto. La Comunità montana andrà a spendere 800 mila euro per il progetto di completamento della ciclovia Valle Seriana che, insieme all'intervento del Comune di Villa d'Ogna indicato come «Manutenzione straordinaria con finalità turistica strada consorziale vecchia per Clusone», per una spesa prevista di 79.500 euro, consentirà di collegare la pista Alzano-Clusone con quella in corso di realizzazione lungo l'asta superiore del Serio, servendo anche come accesso all'ospedale di Piario.
Un altro intervento della Comunità montana, per una spesa di 280 mila euro, prevede il completamento dell'illuminazione di alcuni tratti della pista ciclopedonale di particolare interesse turistico e molto utile anche per i cittadini come accesso alla tramvia.
Sempre in tema di due ruote è previsto il progetto, del Comune di Ranica, per una spesa di 475 mila euro, relativo alla «Realizzazione nuova pista ciclopedonale in via Viandasso». Opera che consentirà di collegare il tratto di pista Alzano - Clusone con l'anello della città di Bergamo, servendo Ranica anche per quanto attiene l'accesso alla tramvia.
Obiettivo: ValbondionePer completare gli interventi sulle piste ciclopedonali è prevista la realizzazione da parte della Comunità montana, per 800 mila euro, del primo lotto della ciclopedonale dell'altopiano di Clusone. «Completati questi interventi e quelli in corso – ha concluso Pedretti – si potrà, da Bergamo, raggiungere Clusone e i paesi dell'altopiano o Valbondione in bici o a piedi. Con un impatto sicuramente positivo per un turismo rispettoso dell'ambiente».
Ma non ci sono solo le piste ciclopedonali nel Pisl. Tra gli interventi finanziati c'è anche quello del Comune di Pradalunga (da 185 mila euro) per la valorizzazione e riqualificazione dei sentieri comunali denominati «Le vie del Misma»; per Fiorano al Serio (260 mila euro) l'adeguamento e la messa in sicurezza della strada dei Grumei e Valle Gru e, infine, il progetto (87.600 euro) del Comune di Oltressenda Alta, per migliorare l'offerta turistica e ricettiva della Valzurio mediante  l'integrazione del turismo rurale.

Enzo Valenti - L'Eco di Bergamo - Mercoledì 14 Dicembre 2011 PROVINCIA, pagina 39


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Casse comunali in piena salute. Castione modello


È il secondo in Lombardia per gestione virtuosa
S. Giovanni Bianco in fondo, pesano i debiti di bilancio

Si va dal «Grado di autofinanziamento della spesa» al «Costo medio dell’indebitamento», dal «Disavanzo di amministrazione» alla «Gestione associata di funzioni». In totale 18 parametri di riferimento, relativi al triennio 2006-2008, per stabilire la classifica dei Comuni lombardi più virtuosi.

La graduatoria è quella pubblicata recentemente dalla Regione Lombardia, realizzata in collaborazione con l’Associazionenazionale Comuni d’Italia ed Eupolis (Istituto superiore per la ricerca, la statistica e la formazione della Regione). Parametri dinatura economica. In cima alla classifica dei 1.544 Comuni lombardi c’è Brescia, subito dopo, al secondo posto, Castione dellaPresolana.

E tra le amministrazioni bergamasche con la miglior gestione economica ci sono Lurano, al 12° posto, quindi Gromo,Carona, Antegnate, Vigano San Martino, Mezzoldo, Filago, e Selvino, tutti nei primi 50 Comuni.
Sicuramente una posizione di prestigio.




Girando la classifica, però, ci sono altri Comuni bergamaschi. Al 1.542° posto, a sole due posizione dal fondo, San GiovanniBianco, con pesanti difficoltà economiche da ormai tre anni (deve recuperare un disavanzo di amministrazione di circa due milioni e 800 mila euro). E poi, sempre nella zone basse della graduatoria regionale, si trovano Chiuduno, Romano di Lombardia, Palosco,
Solto Collina, Monasterolo, Chignolo e Sedrina.

Bergamo capoluogo è al 604° posto, lontanissima da Brescia, in testa a tutti.
Se Castione può aver avuto qualche aiuto, nella classifica, dagli introiti derivanti dalla seconde case (ma non è stato così per tutti i
Comuni simili di montagna), per Lurano, paese della Bassa non turistico, il 12° posto assoluto ha forse ancora un valore maggiore.

Tanto che il suo sindaco Dimitri Bugini sembra non stare più nella pelle dalla contentezza. Seppure non sembri del tutto sorpreso dal risultato, considerato una conferma del buon lavoro portato avanti in tanti anni di buona amministrazione. «Questo successo è merito di tutti – dice Bugini, a capo di una lista civica – mio, della Giunta, della macchina amministrativa e di tutta la popolazione. Ed è un
risultato che parte da lontano.

La nostra squadra, oggi in Consiglio comunale senza opposizione, iniziò il suo impegno amministrativo 26 anni fa. Io iniziai la mia avventura 21 anni fa. Oggi questo risultato ci appaga di anni di impegni e buona gestione». «Una gestione oculata – continua il sindaco di Lurano – attenta anche alle piccole cose. E soprattutto che si affida al volontariato.

Faccio alcuni esempi: gli avvisi del Comune per i cittadini non li porta l’agente di polizia locale ma i pensionati, le luminarie di Natale sono appese in paese dagli alpini e al Comune costa solo l’elettricità. Poi ci sono i consiglieri comunali, anche loro impegnati in prima persona quando c’è bisogno».

Un altro segno della gestione votata al risparmio: «Qualche anno fa avevamo 1.900 residenti e sei dipendenti comunali – continuail sindaco –. Oggi abbiamo ancora sei dipendenti ma i residenti sono diventati 2.600». Cosa che, evidentemente, ha consentitoal Comune di risparmiare.

Nelle zone alte della classifica regionale anche i piccoli Comuni (la graduatoria, peraltro, teneva conto pure della popolazione). Gromo è il terzo comune bergamasco per virtuosità economica, 19° in tutta la Lombardia. A guidare l’amministrazione c’è Ornella Pasini, in amministrazione da dieci anni. «È un risultato che ci riempie di soddisfazione – dice – e ci sprona a proseguire su questa strada.

Probabilmente ci hanno aiutato gli introiti delle tante seconde case ma anche il fatto di non aver acceso troppi mutui e quindi di non esserci indebitati. E il merito di questa buona amministrazione dei soldi va anche all’ex sindaco Luigi Santus».

E tra le amministrazioni che hanno ereditato una situazione economica sana c’è Carona, nel triennio dell’indagine guidato da Tarcisio Migliorini, oggi da Giovanni Alberto Bianchi. «Sicuramente è il risultato del buon funzionamento della macchina amministrativa – dice Bianchi –. E l’oculata gestione precedente ora ci sta consentendo di realizzare tutte quelle opere che avevamopromesso durante la campagna elettorale».

GIOVANNI GHISALBERTI - Domenica 11 Dicembre 2011 PROVINCIA, pagina 3


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Una mostra racconta il trenino della Val Seriana


Clusone: a un secolo dall'avvio, foto, documenti e diorami per rivivere 56 anni di ferrovia
Una storia che si racconta in bianco e nero, nelle foto in seppia che parlano di un'epoca passata, quando ancora il fischio della locomotiva e le nuvole di vapore bianco soffiato contro il cielo facevano parte della storia delle nostre valli e dei nostri paesi e tuttora fanno sognare chi ne conserva il ricordo, nostalgico: a raccontare dei tempi passati, quando andare a Bergamo per i clusonesi significava prendere il treno, è la mostra «La nostra storia sui binari. 1911-2011: centenario della ferrovia Ponte Nossa-Clusone», proposta dal Museo arte e tempo Città di Clusone (Mat) in collaborazione con il Comune di Clusone, il Comune di Ponte Nossa, il Gruppo fermodellistico orobico e l'associazione
culturale Mat Club e che sarà inaugurata oggi al Mat.
«La mostra – spiega il professore Franco Bonomi, segretario del Gruppo fermodellistico orobico e curatore dell'allestimento – è stata pensata come un percorso per riscoprire e ricordare l'importanza rivestita dalla ferrovia e dal treno nella storia locale, ma anche nell'immaginario e nella vita quotidiana degli abitanti dell'altopiano clusonese».
Per la gente di Clusone, infatti, la ferrovia ha rappresentato un servizio prezioso per tutti gli anni in cui è stata attiva, dal 1911 – anno dell'inaugurazione – al 1967, quando venne poi dismessa: era infatti il collegamento principale, più comodo e veloce per chi dovesse recarsi a Bergamo per lavoro, commissioni o semplice gita domenicale fuoriporta. «Alla sede del Gruppo fermodellistico orobico, a Bergamo, – spiega ancora Bonomi – abbiamo un grande plastico di circa 60 metri quadrati che riproduce gli impianti ferroviari attivi in Valle Seriana e in Valle Brembana».
La mostra nasce quindi dal contatto tra il Museo Mat e il Gruppo fermodellistico, che ha fornito non solo il modello della stazione di Clusone appartenente al plastico in questione, ma anche diversi diorami – riproduzioni in scala di locomotive e treni che hanno fatto la storia della ferrovia in Valle Seriana – e immagini d'epoca delle Edizioni Cittadini di Bergamo, gentilmente offerte da un socio del gruppo che ha reso disponibile per l'iniziativa il suo archivio.

A ciò si aggiungono poi le immagini dell'archivio Cristilli di Clusone e documenti d'epoca ma pure testi di accompagnamento curati dall'esperto di storia locale Giacomo Scandella e una presentazione digitale delle immagini.
La mostra, a ingresso libero, resterà aperta fino al 9 aprile 2012 e sarà nei prossimi mesi accompagnata da diverse conferenze e incontri sul tema. L'inaugurazione avverrà invece stasera, alle 21: ad accompagnarla, anche un vermouth d'onore, un rinfresco e uno speciale annullo filatelico al bookshop del museo Mat, dalle 20,30 alle 23,30.

Erica Balduzzi - L'Eco di Bergamo - Sabato 10 Dicembre 2011 PROVINCIA, pagina 43

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Fiamme sui monti del Vivione, rogo doloso



L´elicottero della Forestale in azione in Valle di Scalve: è stato fatto intervenire anche un Canadair

È con tutta probabilità di origine dolosa il vasto incendio sviluppatosi ieri mattina a Schilpario e ancora attivo nel tardo pomeriggio, quando al calar delle tenebre gli uomini impegnati nel suo spegnimento hanno abbandonato le operazioni per riprenderle questa mattina all'alba.
A lasciar intuire che le fiamme siano state appiccate intenzionalmente da uno o più piromani vi sarebbe il fatto che l'incendio si è sviluppato quasi contemporaneamente in tre diversi punti, relativamente distanti tra loro. Al momento però non sono stati rinvenuti reperti tali da confermare con certezza la ricostruzione.

L'incendio ha preso il via fra le 10 e le 10,30 di ieri mattina, interessando la zona prativa posta al di sopra della ex strada statale 294 che, proseguendo dopo Schilpario, attraverso il passo del Vivione collega la Valle di Scalve alla Valle Camonica, fin dove è stato avvertito il fumo del vasto rogo.
Le fiamme si sono sviluppate inizialmente poco sopra la strada (chiusa in questo periodo dell'anno), per poi estendersi nella parte alta in località Colli. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Clusone, gli uomini del Corpo forestale di Vilminore e i volontari della Comunità montana di Scalve, poi supportati da un elicottero della Forestale giunto dalla base di Curno.

Il velivolo ha compiuto un paio di lanci pescando l'acqua dal bacino Enel di Vilminore, nell'attesa che fosse allestita un'apposita vasca nei pressi del passo del Vivione, alimentata dopo aver rotto il ghiaccio che copriva un vicino laghetto naturale.
Dal primo pomeriggio l'elicottero è stato supportato anche da un Canadair, che ha proseguito le operazioni fin verso le 17, quando per ovvi problemi di visibilità e di sicurezza si è decisa la sospensione dell'operazione. Le attività di spegnimento possono essere condotte soltanto con il supporto di mezzi aerei, dal momento che l'area interessata dalle fiamme è posta a oltre 1.800 metri di quota, rendendo così estremamente difficile l'intervento da terra.

Alla sospensione delle operazioni risultava sotto controllo il fronte destro dell'incendio, quello che, estendendosi, avrebbe potuto arrivare a lambire alcune baite verso il passo del Vivione, fra le quali anche l'omonimo rifugio, al momento piuttosto distante dalle fiamme e giudicato fuori pericolo. Continuava invece a bruciare la parte centrale e il fronte sinistro dell'ampio rogo.
Secondo stime compiute nel tardo pomeriggio di ieri (e dunque da rivedere al rialzo dopo la nottata trascorsa) sarebbe già andata in fumo una superficie compresa fra i 60 e gli 80 mila metri quadrati: non si tratta, fortunatamente, di superficie boschiva, bensì di pascoli e arbusti d'alta quota. Le operazioni di spegnimento proseguiranno oggi.

Nicola Tomasoni - L'Eco di Bergamo - Lunedì 28 Novembre 2011 PROVINCIA, pagina 23


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Paura in una casa di Gorno


Pauroso risveglio per tre abitanti di una casa di Gorno, il cui tetto è stato avvolto dalle fiamme nel cuore della notte.
Fortunatamente una ragazza del paese, intorno alle 4, ha notato il fumo e i bagliori del rogo. La giovane si è subito precipitata al citofono con l'intento di svegliare i residenti, che però per diversi minuti, nonostante il suono insistente del campanello, non hanno risposto, ancora addormentate.

La ragazza ha quindi dato l'allarme chiamando vigili del fuoco e carabinieri. Intanto, dopo vari tentativi, le persone all'interno si sono svegliate. In attesa dell'intervento dei pompieri, uno dei tre ha preso una canna e con l'acqua ha iniziato ad arginare le fiamme. I vigili del fuoco, giunti dal distaccamento di Clusone, hanno poi spento tutto. Le cause del rogo non sono ancora chiare, tuttavia sembra che possa essersi verificato un cortocircuito nel sottotetto.

È stato infatti trovato materiale elettrico bruciato, forse all'origine delle fiamme. È di circa
25 metri quadrati la superficie della copertura andata distrutta. Restano agibili i tre appartamenti sottostanti. «C'è andata bene – commenta la signora Angelica Guerinoni, ancora scossa –. Mio fratello, che dormiva proprio nel sottotetto, ha rischiato moltissimo. Il campanello del suo appartamento tra l'altro non funzionava, il rogo deve aver fatto saltare la corrente».
Un altro allarme per i vigili del fuoco è scattato intorno alle cinque. A Clusone, in via Garibaldi, essendo impegnati i colleghi di Clusone, sono accorsi i volontari di Gazzaniga. Qui gli uomini non sono però riusciti a salvare la Golf di un clusonese residente in zona, distrutta da un incendio quasi sicuramente doloso, forse una bravata sfuggita al controllo degli stessi responsabili. Sotto la vettura è stato infatti trovato un sacco dell'immondizia, utilizzato con tutta probabilità per appiccare il fuoco.

Danneggiati anche il citofono e una griglia di una casa accanto alla strada. Nella notte sono stati
anche rotti un paio di specchietti di due auto parcheggiate in via Nullo. E una ventina di giorni fa, a Clusone, i vandali nella notte avevano già bruciato le sedie del bar Gioba.

Andrea Filisetti - L'Eco di Bergamo - Domenica 27 Novembre 2011 PROVINCIA, pagina 37

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Qui, dal Polzone al Pizzo di Petto, la neve è la prima ad arrivare e l'ultima ad andarsene


Qui, dal Polzone al Pizzo di Petto, la neve è la prima ad arrivare e l'ultima ad andarsene. I cannoni artificiali? «Quasi non sappiamo cosa siano», rispondono.

Dietro le dune bianche, si stagliano cime che non hanno nulla da invidiare alle Dolomiti. Perché Colere, allora, non è citata con Ortisei? «Mancano le strutture per l'accoglienza, mancano impianti
competitivi», erano le risposte più gettonate fino a poco tempo fa.

Ora, però, si cambia. Per la Valle di Scalve si prepara la svolta, e al centro c'è proprio il rilancio del paese sotto la Presolana. «Nel pieno rispetto dell'ambiente, che è la nostra risorsa principale», è la puntigliosità del sindaco (e per sei anni e mezzo presidente della Comunità montana) Franco
Belingheri, che non si è scomposto nemmeno quando ha ricevuto la Bandiera nera di Legambiente, «perché io so bene cosa vuol dire vivere in montagna».
Batti e ribatti, con la coriacità tutta scalvina, ha portato a casa due investimenti che superano (in soldoni) i 62 milioni di euro. «Ma l'indotto sarà di gran lunga superiore», non ha dubbi. Da una parte il comprensorio sciistico, dall'altra il «Neviland Resort», frutto della convenzione con il gruppo immobiliare Dallagrassa di Clusone.
Il comprensorio
Proprio quando molti davano per disperso il collegamento tra le stazioni sciistiche di Colere e Lizzola (per poi
raggiungere gli Spiazzi di Boario), Belingheri sfodera le date e le cifre: «Il 23 novembre siamo in Regione per la firma dell'accordo di programma. Dopodiché abbiamo tre anni di tempo per realizzare l'opera che unirà 40 chilometri di piste su 13 chilometri quadrati di territorio.

Siamo pronti per partire l'anno prossimo». Il progetto complessivo costa 50 milioni di euro, di cui 12 per rifare la seggiovia Colere-Polzone a cui verrà data la precedenza e per gli altri impianti necessari
per collegarsi con Lizzola. «Le società degli impianti – spiega il sindaco – riceveranno la compartecipazione del 20% della Regione, il Comune parteciperà con la costruzione dei parcheggi e di altre opere primarie.

L'obiettivo è costituire una società unica tra la Sirpa degli impianti di Colere e quelle di Lizzola e Spiazzi. Parteciperanno i Comuni di Colere e Vilminore, dove c'è la maggior parte delle piste, e Valbondione. Colere può contare su 20 chilometri di piste, già teatro di gare internazionali. Dal Polzone al Pizzo di Petto non sappiamo neanche cosa sia la neve artificiale».
Il «Neviland Resort»E gli impianti saranno praticamente raggiungibili a piedi dal «Neviland resort», il villaggio-residence che sta realizzando il gruppo immobiliare Dallagrassa con un investimento di circa 50 milioni di euro. In località Carbonera, nel giro di 5-6 anni, sorgeranno un hotel con spa e piscina e circa 150 abitazioni.

«Per l'albergo, che sarà 4 stelle, perché c'è richiesta di una ricettività molto qualificata – spiega Elio Dallagrassa – abbiamo indetto un concorso di idee, a cui ha partecipato una decina di professionisti. È stato assegnato a un architetto bergamasco, che ha pensato per la struttura una forma ad "aquila in volo", con una sorta di coda che si proietta verso le piste e la testa rivolta verso le cime della Presolana. Ci saranno 70-80 camere, un centro benessere con piscina e un centro congressi con auditorium per il turismo d'affari.

Vicino all'albergo è già partita la costruzione di quello che vuole essere un vero e proprio borgo, rispettoso della tradizione scalvina. Le case saranno ognuna diversa, utilizzando i materiali del posto, come legno e pietra».
L'obiettivo non è certo quello di creare un nuovo complesso-fantasma di seconde case. «Bensì – aggiunge Dallagrassa – garantirne la fruizione 365 giorni all'anno, grazie a una serie di servizi convenzionati con l'hotel». Il progetto di Carbonera è previsto dal Piano regolatore sin dal 1982, ma per una serie di difficoltà non era mai decollato. «Ora – spiega Belingheri – abbiamo sottoscritto la convenzione con l'immobiliare Dallagrassa, che ci garantisce tutte le condizioni di affidabilità per la buona riuscita dell'intervento, una grande occasione di sviluppo».

E soprattutto un'occasione «per cambiare modo di fare turismo, puntando sulla clientela europea, in particolare inglese e tedesca, collegata con Orio. Un gruppo di agenzie immobiliari inglesi, dopo aver fatto dei sopralluoghi, sta proponendo il progetto del Borgo Carbonera per un premio riservato all'architettura alpina. La viabilità della Valle Seriana è migliorata molto negli ultimi anni, rendendo anche la Valle di Scalve più accessibile».

Collegata al piano di Carbonera, c'è anche la nuova circonvallazione di Colere, per bypassare il paese. «Un pezzo è in fase di realizzazione, a carico della società immobiliare; un'altra l'ha fatta il Comune» entra nei dettagli il sindaco. Ora non resta che indossare gli sci.

Benedetta Ravizza - L'Eco di Bergamo - Domenica 20 Novembre 201 PROVINCIA  pagina 32


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Escursionisti salvi, ma troppi rischi


Due ragazzi lecchesi dispersi sulla Presolana a 2.500 metri di quota, recuperati in piena notte
Il Soccorso alpino: «Tanta superficialità, messa a repentaglio la loro vita e quella dei volontari»

Hanno riabbracciato i familiari alle 3,15 nella sede del Soccorso alpino di Clusone, dopo una lenta discesa dalla vetta centrale del massiccio della Presolana. Andrea De Marco e Roberto Micciché, i due escursionisti di Cassago Brianza (Lecco), 22 e 23 anni, che domenica si sono persi sulle nostre montagne sono stati recuperati sani e salvi, anche se un po' infreddoliti.
La chiamata al 118
I due sono arrivati sabato al bivacco Città di Clusone, dove hanno passato la notte. Alle 9 di domenica sono partiti
pensando di arrivare e tornare nel giro di 8 ore. Ma per loro era la prima volta in Presolana e si sono persi: sono riusciti a raggiungere la cima soltanto alle 18. A quel punto hanno chiamato il 118, che ha messo in moto la macchina dei soccorsi. «Siamo riusciti a parlare con loro solo due volte, brevemente, perché il cellulare non prendeva – spiega Renato Ronzoni, responsabile della IV delegazione Orobica del Soccorso alpino –. Ho mandato anche degli sms a cui non hanno risposto.

Abbiamo pensato anche ad uno scherzo, perché purtroppo a volte succede. Ma le squadre sono partite,
perché in questi casi è indispensabile muoversi immediatamente. Abbiamo detto ai due escursionisti di restare attaccati alla croce e di non muoversi, perché nelle vicinanze non c'erano bivacchi per passare la notte».
Sono state attivate tre squadre formate da tre persone ciascuna: la prima è salita dal canale Bendotti per recuperare i dispersi, la seconda si è fermata alla malga Cassinelli con una jeep e la terza è rimasta in centrale a Clusone per gestire i collegamenti radio.
«Soccorso rischioso»«Tre tecnici alpinisti sono saliti dal canale Bendotti, che è molto ripido e di solito pieno di neve e ghiaccio – continua Ronzoni –. A quell'ora era buio fitto e che l'intervento è stato molto rischioso: abbiamo messo a repentaglio l'incolumità dei nostri volontari. Alle 22 circa li hanno raggiunti in vetta, a quota 2.500, dove c'erano quattro gradi sottozero, e hanno cominciato a scendere con le corde.

All'1,30 il gruppo è arrivato in fondo al canale e ha cominciato a percorrere il sentiero che costeggia la base della Presolana. Abbiamo mandato una squadra a recuperare l'attrezzatura e verso le 2,30 sono arrivati tutti al campo base della malga Cassinelli. I ragazzi hanno recuperato l'auto che avevano lasciato al passo della Presolana e alle 3,15 sono arrivati alla nostra sede di Clusone, dove hanno incontrato i familiari».
Troppa superficialitàIl lieto fine domenica c'è stato, ma il comportamento dei due lecchesi ha messo a rischio la loro vita e quella dei soccorritori: «Per tutta l'estate abbiamo effettuato interventi di soccorso dovuti alla superficialità con cui si affronta la montagna – conclude Ronzoni –. Non si può affrontare un'escursione senza l'attrezzatura adeguata, senza conoscere il posto, senza informarsi prima sulla presenza di un bivacco per la notte. Finora non ci sono state situazioni tragiche, ma non so fino a quando queste persone potranno avere fortuna».

Katiuscia Manenti - L'Eco di Bergamo - Martedì 15 Novembre 2011 PROVINCIA, pagina 29

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L'agricoltura fa il bis. Due milioni agli alpeggi



La Provincia ha assegnato 2,2 milioni di euro agli alpeggi bergamaschi
L'assessore Piccinelli: aiuto importante per conservare i pascoli
Dalla Provincia stanziamenti aggiuntivi a 367 aziende agricole

Oltre due milioni di euro per aiutare gli agricoltori di montagna: è quanto ha stanziato l'assessorato all'Agricoltura della Provincia di Bergamo nell'ambito del Programma di sviluppo rurale della Regione Lombardia. Il contributo complessivo è di circa 2,2 milioni di euro a beneficio di 367 imprese agricole della nostra provincia.
In particolare quest'ultimo stanziamento riguarda l'agricoltura da alpeggio, nello specifico l'azione definita «Conservazione della biodiversità nelle praterie ad alto valore naturalistico», ossia la conduzione e il mantenimento delle superfici a prato e a pascolo delle aree di montagna nel rispetto dell'ambiente. Gli obiettivi riguardano la conservazione e il ripristino della biodiversità delle praterie, la tutela e diffusione di sistemi agricoli ad alto valore naturalistico, la tutela del suolo e la conservazione della fertilità dei suoli.
La parte del leone la fa la Valle Seriana, con 130 aziende a cui vanno un milione e 144.000 euro, seguono la Valle Brembana con 106 aziende e 701.446 euro, poi le 95 aziende che si trovano nella Comunità dei Laghi bergamaschi, con 102.000 euro, la Valle di Scalve con 221.779 euro e, infine, le 16 realtà della Valle Imagna, alle quali vanno 5.741 euro, lo 0,3 sul totale dell'importo erogato.
Da 11 mila a 358 euroFatti due conti, gli alpeggiatori della Comunità dei laghi riceveranno in media poco più di mille euro, quelli brembani 6.600, quelli scalvini 11.088, i seriani 8.000 e i valdimagnini una cifra minima, 358 euro.
Questo stanziamento aggiorna dunque la tabella complessiva dei finanziamenti del Piano di sviluppo rurale per l'anno 2011 già assegnati alla Provincia. Nel 2011 sono state finanziate complessivamente 513 domande per un contributo ammesso di circa 8 milioni di euro che corrispondono a un investimento di circa 17 milioni di euro.
Primi in Lombardia«È sicuramente un risultato di notevole importanza – dichiara soddisfatto l'assessore provinciale all'Urbanistica e all'Agricoltura Enrico Piccinelli –, sia per la quantità di fondi erogati agli agricoltori bergamaschi, per una volta primi nella classifica regionale, ma soprattutto per il significato dal punto di vista economico e ambientale che è insito nella misura.

È di fatto il riconoscimento da parte dell'Unione Europea degli sforzi che gli agricoltori di montagna, in particolare degli alpeggiatori, svolgono nell'ambito della tutela e salvaguardia del territorio».
Dalla collaborazione istituzionale messa in atto da tempo con la Regione, la Provincia attende ora qualche ulteriore
frutto: gli uffici agricoli di via Calvi hanno istruito 510 domande, pertanto l'impegno e l'auspicio è che a breve anche i 143 agricoltori momentaneamente esclusi per mancanza di fondi possano ricevere il finanziamento.

L'Eco di Bergamo - Domenica 30 Ottobre 2011 PROVINCIA, pagina 38

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Alpinisti in vetta: a Nembro debutta la nuova sede del Gan


Costruita dentro l'Oasi Saletti grazie all'opera gratuita dei soci
Salone, area proiezioni e una palestra di roccia. S'inaugura oggi


Corde e piccozze in alto, in segno di gioia, per il nuovo traguardo raggiunto. È in festa il Gan-Gruppo alpinistico nembrese, che oggi alle 17 inaugura la nuova sede vicino alla roggia Morlana, all'interno dell'area verde dell'Oasi Saletti.

Un grande evento per il sodalizio alpinistico di Nembro, uno tra i più attivi e dinamici del panorama associativo della Bergamasca, che conta oltre 400 soci. Oggi non mancheranno al debutto della nuova sede che sostituisce gli storici spazi di via Garibaldi 5, dove i soci del Gan sono rimasti fino al 2008 (fu l'instabilità dell'edificio a costringerli al trasloco), e la recente quanto provvisoria sede rintracciata grazie all'interessamento dell'allora arciprete, il compianto monsignor Aldo Nicoli, nella cascina Fuì, a Viana.
Lavori in proprio«L'idea della nuova sede nasce una decina d'anni fa, fra noi soci – spiega il presidente del Gan, Lucio Carobbio –. Poi abbiamo sottoposto l'idea al Comune di Nembro che, da subito disponibile, ci ha concesso il terreno in comodato gratuito per 90 anni. Per la costruzione ci abbiamo pensato noi, incaricando per il progetto l'architetto Stefano Pierazzini e lo "Studio Progetto ambiente" di Nembro. I lavori sono partiti il 1° febbraio 2010 e a settembre di quest'anno tutto era già pronto. Un bel lavoro, per una sede veramente funzionale. Un bel regalo per i nostri 66 anni».
La nuova sede presenta un grande salone d'ingresso, una sala polivalente che, in convenzione con il Comune, due giorni alla settimana verrà adibita ad aula per lezioni naturalistiche, curate dall'associazione «Natura Nembro» che guida gli studenti nell'Oasi Saletti e al parco Naturalserio. Inoltre un grande magazzino, con annesso garage, che è stato attrezzato per accogliere una piccola palestra di roccia. Una scala a vista conduce al soppalco, dove c'è una sala proiezione e lo
spazio attrezzato per le riunioni del gruppo. Quindi, una biblioteca e la segreteria. .

L'Eco di Bergamo - Sabato 22 Ottobre 2011 PROVINCIA, pagina 47

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Un impianto di cippatura per la Presolana


L’acquisto è stato effettuato con lo scopo di recuperare tutto il materiale boschivo ammalorato a causa di: incendi,
schianti ed attacchi parassitari.




































I super aprono la domenica? Fondi ai piccoli


In Valle Seriana accordo tra sindacati, commercianti
e distretto: in cambio contributi a sostegno dei negozi

«Le grandi e medie strutture di vendita non sono il nemico del commercio di vicinato. Al contrario possono diventare un interlocutore interessante»: a dirlo è Maurizio Casali, manager del distretto del commercio «Insieme sul Serio» nato dall'unione di intenti dei comuni di Alzano, Nembro, Albino e, da luglio, di Pradalunga.
Questa linea di programma ha portato alla firma di un protocollo di intesa – il primo di questo genere a livello provinciale – tra distretto e rappresentanti delle associazioni commercianti (Ascom e Confesercenti) e dei sindacati di categoria (Fiscat-Cisl, Filcams-Cgil, Uiltucs). «L'accordo ha consentito l'apertura domenicale delle strutture Esselunga, Lombardini, Il Gigante in sei date tra giugno e agosto oltre quelle consentite dalla legge regionale – spiega Casali –.

Ogni punto vendita sulla base dell'accordo verserà al distretto un emolumento economico a titolo di contributo per le azioni che il distretto attuerà a sostegno della rete commerciale locale» aggiunge Claudio Gandelli, assessore al Commercio di Alzano, l'ente capofila. L'incontro per stabilire quanto sarà versato al distretto è previsto per la fine del mese.
Gettato il sasso Il contributo non è stato ancora quantificato: «Per noi è importante aver cominciato a dialogare con queste realtà commerciali. Una disponibilità al confronto che vediamo positivamente per il futuro». Da parte dei commercianti si può dire che «la situazione è stata accettata» dice Casali.
L'accordo nasce da un'indagine svolta sulle abitudini legate al commercio dei residenti e dei turisti. «L'area infatti – chiarisce il district manager – non ha una forte vocazione turistica, ma è zona di passaggio per chi si reca in alta valle. Il progetto sperimentale mirava ad intercettare questo flusso per fare in modo che si fermasse all'interno del distretto per gli acquisti».
Verso l'autonomiaLa grande distribuzione, quindi, a supporto del commercio di vicinato: «Il distretto dopo il finanziamento iniziale da parte della Regione deve diventare autosufficiente, deve trovare canali di sostegno» continua Casali. «Insieme sul Serio» mira a diventare una realtà credibile, tanto che si sta verificando la possibilità di un allargamento anche ad altri comuni seriani come Torre Boldone e Ranica, dove si sono già svolti e si terranno anche nelle prossime settimane incontri con i commercianti. Il recente ingresso di Pradalunga merita un commento: «Abbiamo chiarito che
all'interno nel distretto ci deve essere condivisione di intenti, per questo appare strana la richiesta di risarcimenti ipotizzati da parte di Pradalunga per gli effetti del piano Honegger che verrà realizzato ad Albino e Nembro» spiega Gandelli.
I progetti futuri Molte le nuove iniziative per i prossimi mesi, oltre alla promozione di eventi. «Stiamo lavorando da tempo per rendere operativa la Seriocard – questo per ora il nome – che funzionerà come carta di credito, carta dei servizi e permetterà di ottenere sconti-fedeltà» illustra Casali.
«Il processo avviato con il distretto richiede tempi lunghi perché bisogna promuovere un cambiamento nel modo di
concepire l'attività commerciale da parte degli esercenti» conclude Casali.

Laura Arnoldi  - L'Eco di Bergamo - Lunedì 10 Ottobre 2011 PROVINCIA, pagina 18

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La corsa all'oro Adda e Serio come il Klondike


Valore alle stelle. Riecco i cercatori di quello orobico
«Qui solo pagliuzze». La caccia fra scienza e leggenda
Oro: chi lo vende, chi lo compra, chi lo cerca. Mentre diventa meglio del mattone per gli investitori, mentre nei negozi dell'usato si formano le code di chi (in tempo di crisi e vacche magre) approfitta delle quotazioni crescenti, nei fiumi capita di rivedere gente col setaccio. Restii a svelar la loro identità, ancor più i luoghi di cerca, son i cercatori. «È più unhobby che altro, mica ti arricchisci così...», mormorano. Quindi zero pepite. Ma chissà. Nella Bergamasca, intanto, si dibatte, fra scienza e suggestioni.
Una leggenda tutta nostraÈ una leggenda tutta nostra, quella dell'oro delle Orobie, che si nasconde nelle rocce e nei fiumi che solcano il territorio: Adda, Oglio, Brembo, Serio. Un eldorado difficile, fatto di polvere rara, ma che esiste. Dopo anni di scetticismo e tira e molla, lo dichiarano gli studiosi: l'oro bergamasco c'è. Poco, ma c'è. A catapultarci dentro scenari da film sono anche, appunto, i cercatori armati di piatto e setacci.

Li hanno intravisti a Medolago, poi sull'Oglio. Lì dove i corsi d'acqua formano anse e terriccio. Sono appassionati, collezionisti: perché non siamo nel Klondike, la regione canadese della
leggendaria corsa all'oro, chi setaccia con la batea (così si chiama il piatto) dalle nostre parti non cerca pepite, ma frammenti, pagliuzze, scagliette.

Quella dell'oro orobico è una storia lunga. Verità o leggenda? Se ne parla da secoli, con una (più recente) guerra a colpi di trattati e ricerche. Per inciso: che nell'acqua il metallo si trovi è assodato, il vero nodo riguarda la provenienza delle pagliuzze, la presenza del metallo nobile in roccia. Fra chi annunciava di averlo trovato e chi ribatteva che «nella Bergamasca è meglio andare a cercar trote» il tira e molla è durato anni, e ancora non si è sopito. Se le quantità sono ben lungi dallo scatenare una corsa, chi parla di presenza in roccia può contare su studi avallati, dopo 30 anni di
scetticismo, dalla Rivista mineralogica italiana. La stessa che campeggia oggi sopra una pila di volumi di geologia nello studio di Renato Marsetti.
I
ngegneri col setaccio«L'oro in roccia c'è – afferma Renato Marsetti –. Lo ha poi confermato, con la mia prima segnalazione, la rivista "Natura" nel 1977. Lo mostrano inoltre campioni nelle zone della Valle del Goglio, in zona Novazza, salendo dall'abitato di Valgoglio verso i laghi Nero, d'Aviasco, Campelli, Cernello e Sucotto».
È lui – ingegnere, che lavora con il figlio Diego, geologo, titolare di Ecogeo, centro di ricerche geologiche e tecnologie d'ambiente con sede a Bergamo – l'autore dell'articolo dedicato alla presenza dell'oro nelle rocce di Valgoglio, sia nativo sia di tipo alluvionale. «Una tesi geologica del 1952 riteneva che l'origine dell'oro nella nostra zona andasse attribuita a sedimentazioni formate da corsi d'acqua provenienti dalle Alpi Occidentali, dal Monte Rosa, e che le rocce delle valli bergamasche non potessero produrne».
Invece, è stato di recente appurato, l'oro autoctono non è una chimera. Il metallo in matrice è stato trovato, appunto, aValgoglio: autore della prima (ma non unica) scoperta proprio Marsetti con un amico, Renato Ortobelli, nel 1976.
Ma facciamo un passo indietro. Dell'oro nella Bergamasca, come detto, si parla da un sacco di tempo. Scritti del 1200-1300 sostengono che il re dei metalli fu trovato tra il pizzo Varrone e il Tre Signori. Padre Celestino ricorda nelle sue cronache miniere d'oro a Dossena, in Valle Brembana e a Zono di Sopra, villaggio ora scomparso della Valle di Scalve.

In un documento del 1794 si legge che furono ordinate indagini segrete sulla possibile escavazione di una vena d'oro sul Monte Presolana. In vari trattati si dice poi che l'oro c'è a livello chimico, ma non in gran quantità, a Strozza e Gromo, ma pure a Grassobbio nel Serio. Qui, dove prima degli scienziati i contadini, armati di setaccio, hanno cercato e cercato. A volte, pure trovato.

Giovanni Maironi da Ponte nel 1803 scrive, a proposito del Serio nella Bassa: «Quivi si trova che questo fiume trascina colle sue arene molte particelle di fino oro con bastante profitto di chi impiega la giornata nel raccoglierlo».
Difficile rintracciare i fondamenti di verità in testimonianze così antiche, ma avvicinandoci ai nostri giorni i ritrovamenti diventano cronaca. Si susseguono dagli anni '70 fino a oggi, scagliette sono state pescate anche nelle acque dell'alta Valle Seriana (dopo che per anni si è detto che sopra Alzano era impossibile rinvenirlo), e non mancano esemplari incastonati nelle rocce. Proprio questi ultimi sono di notevole interesse: si è scoperto che una particolare stratificazione può portare alla formazione di oro, generalmente unito al quarzo.
È nel 1976 che i monti hanno svelato una ricchezza «a lungo ignorata e trascurata», sentenzia oggi Marsetti. Lui e Ortobelli hanno esaminato, scalpello alla mano, esemplari di roccia lungo il fiume Goglio, vicino a Novazza. Dopo molti tentativi, ecco spuntare un quarzo con incluse tracce del prezioso metallo. Un ritrovamento non avvenuto così, d'emblée.
Per arrivarci bisogna riannodare i fili fino al 1972. In quell'anno Marsetti stava testando alcuni tubi di trivellazione per le miniere di Novazza. «Con carotaggi a 300 metri di profondità – ricorda – erano emerse piccolissime quantità d'oro.
Decisi che valeva la pena approfondire». E così, per passione, sono iniziate le ricerche.
Esemplari al barQuattro anni dopo il ritrovamento del campione, oggi conservato al Museo di scienze naturali di Città Alta. Ma mentre si continuava a parlare di leggenda – perché le quantità erano minime e perché questa dell'oro è materia che alimenta la fantasia – tracce sia nelle rocce sia nel torrente Goglio sono state individuate a più riprese, «per opera del geologo Daniele Ravagnani nel 1980 ma anche di Bonifacio Negroni, un appassionato di roccia che poi espose il frammento nel suo bar a Valgoglio. Pure io andai a vederlo», prosegue ancora l'ingegnere. Scoperte cui ha sempre fatto da contraltare la visione scettica, per la serie: se l'oro ci fosse, l'avrebbero cavato i Romani e ancora in seguito la moderna Agip
Mineraria, che a Novazza ha trovato l'uranio.
Nel 2006, dopo un nuovo ritrovamento di oro alluvionale da parte di Severo Guerinoni di Gorno e Germano Uberti di Milano, la Rivista mineralogica avalla la tesi: l'oro c'è in acqua, ma è presente anche in roccia. Conclude Marsetti: «La ricerca delle miniere costerebbe più dell'oro che si può trovare, non si discute. L'aspetto rilevante è quello scientifico».
Tutto il resto è la realtà che si mescola alla fantasia.
E mentre gli studiosi analizzano, i cercatori d'oggi scandagliano le sabbie per trovare l'oro che le Orobie tengono nascosto, lasciandolo navigare solo con avarizia nelle acque. Il metallo svolazza fra i sassi, è quasi invisibile: qui nessuno (neanche in tempi di crisi) ci si è mai arricchito. Ma trovare i frammenti, tanto misteriosi quanto discussi, dà evidentemente una soddisfazione tale da giustificare ore e ore in ammollo.

Anna Gandolfi - L'Eco di Bergamo - Domenica 09 Ottobre 2011 PROVINCIA, pagina 28

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Weekend con le cascate del Serio



Le cascate del Serio, ultimo appuntamento stagionale, la fiera di arti manuali «Creattiva» e i Mercatanti al quadriportico del Sentierone rappresentano i tre principali appuntamenti nel prossimo weekend, che dovrebbe essere comunque segnato da un tempo variabile.

Da segnalare anche la continuazione di BergamoScienza, il trofeo Radici in centro a Bergamo (solo domenica), dove si potrà provare a sciare e si esibiranno grandi campioni, il festival regionale di scacchi in Borgo Santa Caterina, la sagra delle castagne a Bracca e quella del raviolo nostrano a Covo

L'Eco di Bergamo - 7 ottobre 2011 Tempo libero

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Colpiti da un masso. Due escursionisti soccorsi sullo Scais



Sono stati colpiti da un grosso masso che si è staccato dalla parete rocciosa mentre, in due diverse cordate, stavano raggiungendo la cima del pizzo Scais, a Valbondione.


Due escursionisti bergamaschi di 43 e 47 anni sono rimasti feriti e sono stati soccorsi con l'elicottero del 118. L'incidente si è verificato ieri alle 10.30: cinque persone in due cordate distinte – la prima formata da tre componenti e la seconda da due – erano a quota 2.700 metri e stavano scalando la parete per raggiungere la cima del pizzo Scais, che si trova a 3.033 metri.

Improvvisamente dalla roccia si è staccato un grosso masso che ha colpito a un avambraccio il quarantatreenne, residente a Villa di Serio, che si trovava nella prima cordata. Il sasso gli ha provocato un taglio molto profondo con una grossa fuoriuscita di sangue.

Il masso ha proseguito la sua corsa e ha colpito alla schiena il quarantasettenne, residente a Mozzo, che era in cordata con un solo compagno dietro i primi tre escursionisti. Per lui un fortissimo dolore e un grosso spavento, ma per fortuna riusciva ancora a muoversi.

L'allarme è scattato immediatamente e la centrale del 118 ha inviato l'elisoccorso. Gli altri escursionisti hanno cercato di aiutare i compagni, tamponando soprattutto la ferita all'avambraccio. Il quarantatreenne, che appariva più grave, è stato soccorso per primo e trasportato al rifugio Brunone, mentre i due compagni sono tornati a valle da soli. L'elicottero è poi ripartito e ha portato al rifugio anche il secondo escursionista e il suo compagno, rimasto illeso ma sotto choc.

A causa delle cattive condizioni meteorologiche l'elisoccorso non è potuto ripartire subito ma si è dovuto fermare per circa mezz'ora. Non appena il cielo si è aperto, i due pazienti sono stati trasportati in ospedale: l'uomo di Villa di Serio alle Cliniche Gavazzeni di Bergamo e quello di Mozzo all'ospedale Bolognini di Seriate. Entrambi sono sempre rimasti coscienti e le loro condizioni non sono gravi.

K. Man. - L'Eco di Bergamo - Lunedì 26 Settembre 2011 PROVINCIA, pagina 22
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L'arte di lavorare il ferro torna in scena con le cascate



A Valbondione riprendono a funzionare i magli. Domani convegno
E domenica col triplice salto visite guidate alla diga del Barbellino

Domenica quarto e penultimo spettacolo offerto dalle cascate del Serio. Verso le 10,50 i guardiani della diga del Barbellino apriranno le paratie di mezzofondo dell'invaso artificiale e dieci minuti dopo, alle 11, l'acqua produrrà il triplice salto.
«Speriamo nel bel tempo – chiosa il sindaco Benvenuto Morandi – e nell'affluenza in paese, così come avvenuto nelle precedenti edizioni, di alcune migliaia di turisti. Lo spettacolo della cascata attira tanta gente in quanto, oltre ad essere affascinante, è ambientato in una natura incontaminata, che aiuta a meditare e a ritemprare lo spirito. L'impegno della nostra amministrazione è quello di offrire un turismo basato anche sulla valorizzazione delle nostre bellezze naturali e la cascata è uno dei punti di forza del nostro impegno».
A questo quarto incontro con la cascata sono abbinate una serie di manifestazioni culturali organizzate da Comune, Consorzio turistico di Valbondione presieduto da Giacomo Dubiensky, Cooperativa Ski Mine di Schilpario il cui responsabile è Anselmo Agoni, e dall'Enel. Oltre alla mostra del fungo proposta dal Gruppo micologico Bresadola di Villa d'Ogna, all'Osservatorio floro-faunistico di Malsana.
Si inizia domani con una mostra-convegno al palazzetto dello sport dal titolo «Acqua, ferro e fuoco».

Il programma prevede alle 10 la visita guidata alla mostra per le scolaresche, alle 11 l'inaugurazione e il convegno, con una dimostrazione del funzionamento dei magli e della lavorazione del ferro. Seguirà, alle 16,30, la proiezione del documentario «Illuminare il buio» sulla storia dell'illuminazione delle miniere e, alle 21, il concerto del Coro Idica.

Domenica alle 9 apre la mostra dei prodotti tipici al palazzetto, poi le visite guidate alla diga del Barbellino. Dopo lo spettacolo della cascata, sempre al palazzetto l'associazione «Scuola in fucina» rimetterà in funzione i magli.

Enzo Valenti - L'Eco di Bergamo - Venerdì 16 Settembre 2011 PROVINCIA, pagina 38
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Tre giorni di trekking nella zona dei 5 laghi



Una tre giorni di trekking nella zona dei 5 laghi di Valgoglio (BG) per conoscere da vicino il territorio montano che ci circonda, per incontrare chi in/con la montagna lavora e per tenere alta l’attenzione sui temi dell’acqua e delle energie rinnovabili.

Un modo per avvicinarci all’ambiente con rispetto e lentezza, riflettendo insieme sulla direzione da scegliere per instaurare un rapporto più armonioso con quanto ci circonda. La Carovana delle Alpi, organizzata da Legambiente parte venerdì 9 settembre alle 9 ritrovo in piazza a Valgoglio (929 m), 9:30 visita della centrale idroelettrica di Aviasco, alle 10 ci si mette in cammino verso i 5 laghi di Valgoglio e alle 12 pranzo al sacco.

Pomeriggio visita della diga del lago Nero accompagnati da Pasini Alfredo, poi cena e pernottamento presso la Capanna del lago Nero (1970 m). Sabato 10 settembre l'attività riprende alle 8 con visita ai 5 laghi di Valgoglio (2036 m). Alle 12 pranzo al sacco e nel pomeriggio partenza per la Val Sanguigno.

Cena e pernottamento presso la baita 'La Egia' con l'alpeggiatore Pasini Natalino&famiglia. (1472 m).  Dati i pochi posti disponibili per il pernottamento in baita (n°8) si prevede di dormire in tende che saranno fornite dall’organizzazione. Domenica 11 settembre ritorno a Valgoglio percorrendo la Val Sanguigno.

Possibilità di ristoro in località Bortolotti. ( 1142 m). Attrezzatura consigliata: scarponcini da trekking, mantella, almeno un pile/maglia pesante, pranzo al sacco per il primo giorno sacco a pelo e sacco lenzuolo. Costo della tre giorni: 50 euro cadauno; bambini sotto i 10 anni: 35 euro.

Prenotazioni entro il 31 agosto  all’indirizzo: info@serianambiente.org oppure
chiamando al 347 0338139 (Roberto) / 340 6026957 (Cristina).


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Ricordare la tragedia del Gleno

Volando sopra la diga del Gleno in elicotteroLa Piana del Gleno rivive, 88 anni dopo e proprio là dove accadde la tragedia, il dramma della diga che cancellò la Val di Scalve e la Valle Camonica. La Comunità Montana di Scalve, insieme alla Coperativa sociale Il Leggio, organizza per il 6 agosto alle 9.30 ai 1500 metri che sovrastano l'abitato di Bueggio, una manifestazione di grande impatto emotivo.


Il giornalista Emanuele Turelli, infatti, racconterà il suo monologo «Gleno, 1 dicembre1923» e insieme a lui, durante la sua narrazione, la band The Prismas insieme al cantautore Tiziano Incani, in arte Il Bepi, accompagneranno lo spettacolo eseguendo le colonne sonore scritte da Claudio Cominardi e la canzone «Gleno» che ha dato il titolo al penultimo cd del Bepi. La manifestazione si svolgerà proprio a due passi dalla diga che nel 1923 crollò seminando distruzione e morte: le vittime accertate furone oltre 500.

Il programma prevede l'esecuzione del monologo alla diga alle 9.30 del 6 agosto e la replica è in programma per la sera successiva in una tensostruttura appositamente allestita a Schilpario alle 17.30.

Di grande rilievo il monologo di Turelli che racconterà le vicissitudini che provocarono il crollo della diga, con la conseguente distruzione di Val di Scalve e Valle Camonica e con un tributo umano di oltre 500 vittime. La filosofia dell'evento è infatti a metà strada fra l'escursione e l'evento culturale. La ricostruzione di Turelli prende spunto da una sua inchiesta pubblicata su «Il Corriere della Sera» nel 2003 e si sviluppa in un coinvolgente monologo che racconta alcuni tratti salienti della storia.

Il giornalista parte dalle vicende che portarono la fraternità Viganò a edificare la diga del Gleno per poter sfruttare la corrente prodotta nei propri cotonifici, evidenziando i difetti di edificazione e gli sbagli di progettazione che portarono alla costruzione di un'opera ad alto rischio di crollo, narrando la cronologia della triste vicenda, concentrata negli ultimi giorni prima del disastro, raccontando infine il crollo e la distruzione della Val di Scalve e della Valle Camonica, con un ultimo parallelismo alla tragedia del Vajont, avvenuta esattamente 40 anni dopo quella del Gleno, ma simile ad essa per alcuni presupposti.

Della lunghezza di un'ora abbondante, il monologo, nella sua versione originale è intervallato da tre spezzoni filmati curati dal regista Ulderico Fenaroli, ma per la rappresentazione alla diga, al posto degli spezzoni filmati, verrà eseguito, suddiviso in tre tronconi, il brano «Gleno» del Bepi.

L'Eco di Bergamo - 27 luglio 2011Cronaca
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 Rovetta, i tuffi in piscina slittano a dicembre


La Palestra in Acqua doveva essere pronta lo scorso ottobre
Nuovo accordo tra società e Comune, previste tre verifiche
 
Lavori da chiudersi entro la fine di dicembre 2011 e tre «esami» da superare: sono le nuove scadenze che dovrà rispettare il cantiere della Palestra in Acqua (la piscina) a Rovetta.
 
Nei giorni scorsi è stato infatti definito un nuovo accordo tra la società costruttrice Blu srl e l'amministrazione comunale, la cui mancata osservazione porterà alla risoluzione del contratto. I lavori dovrebbero concludersi entro l'anno, ma sono state fissate tre verifiche (il 30 luglio, il 15 settembre e il 30 novembre) in cui l'avanzamento dovrà risultare in linea con il nuovo programma. L'importante opera in prossimità del centro sportivo, alla cui costruzione partecipano anche i comuni dell'Unione, Clusone e la Comunità montana, doveva essere pronta per l'ottobre del 2010, ma all'apertura dell'anno scolastico era già stato accumulato un visibile ritardo. 

A novembre, dopo alcuni incontri tra gli amministratori e la società impegnata nella realizzazione, è stata fissata una nuova scadenza e ora il tutto slitta ancora. «I concessionari devono chiudere entro la fine dell'anno, – spiega il sindaco Stefano Savoldelli – ma ci saranno tre verifiche ispettive delle opere completate. 

A luglio dovranno per esempio essere completati gli impianti elettrici, idrotermo sanitari, i massetti e gli intavolati interni; a settembre si procederà con la posa degli infissi e così via. Il collaudo è previsto nei primi mesi del 2012. Se alle tappe stabilite dovessero presentarsi delle mancanze, una volta sentiti anche tutti i nostri patner, prenderemo le dovute decisioni. Con la risoluzione dobbiamo poi rientrare in possesso dell'opera e riappaltare i lavori.

Ora gli impianti idrici ed elettrici dovrebbero essere quasi terminati e si continuerà con l'innalzamento delle pareti in carton gesso».
 
Nell'ultimo Consiglio comunale si è anche discusso dei parcheggi a servizio della struttura. Il gruppo consiliare di minoranza ha sollevato dubbi sulla creazione di ulteriori posti auto nella zona chiedendo, con una mozione, di rinviare l'intervento per riparlarne dopo la realizzazione della piscina. La proposta però è stata bocciata dalla maggioranza. «Il progetto prevedeva già l'inserimento di alcune opere di urbanizzazione a carico del Comune – spiega il sindaco – tra cui anche i parcheggi che ci hanno permesso di ricevere l'ok anche dagli enti competenti come il Coni. Quando si apre un cantiere bisogna garantire gli standard».

Andrea Filisetti - L'Eco di Bergamo - Mercoledì 06 Luglio 2011 PROVINCIA, pagina 35
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Piario, capriolo sbuca all'improvviso


E sulla provinciale scatta il «codice rosso»

Un incontro decisamente ravvicinato quello che F. A., 21 anni, ha avuto lo scorso giovedì sera con un capriolo, a Piario: il ragazzo stava andando a Schilpario alla guida della sua auto, quando all'improvviso l'animale è uscito dal bosco e gli ha tagliato la strada. Lo scontro è stato inevitabile e il capriolo è rimasto ucciso sul colpo. Ed è allora che sulla strada è scattata un'operazione da «codice rosso», fra code e operatori della sicurezza accorsi in forze.

L'incidente è avvenuto attorno alle 21,40: il giovane, originario di Bergamo, viaggiava sulla strada provinciale e aveva appena superato la rotonda di Piario, in direzione di Clusone, dove la via si piega in una leggera semicurva. Dietro di lui, su un'altra vettura, viaggiavano i nonni. «Non mi sono neanche accorto, perché non avevo visto il capriolo che usciva dagli alberi. Non me l'aspettavo – racconta il ragazzo –: ha attraversato la strada proprio mentre passavo. Poi ho sentito il botto e visto le zampe che si ribaltavano: allora ho capito di aver investito un animale. Mi sono molto spaventato».

L'incidente ha causato quasi subito una lunga coda di automobili su entrambi i sensi di marcia, bloccate dal veicolo del giovane (che ha riportato danni minimi, solo un leggero ammaccamento) e dal corpo del povero animale - un capriolo maschio all'incirca di tre anni, rimasto ucciso nell'impatto – nella corsia di sinistra. «Con l'aiuto di un uomo – racconta ancora il ventunenne – abbiamo tentato di spostare il corpo dell'animale, per permettere lo scorrimento delle altre auto che viaggiavano sulla provinciale».

Il tratto di strada interessato su cui è accaduto l'incidente è, infatti, piuttosto trafficato e molte delle persone in colonna si sono fermate per guardare il povero capriolo e seguire gli sviluppi della vicenda.

I carabinieri della caserma di Clusone sono intervenuti immediatamente sul posto, a seguito della segnalazione di un altro guidatore: sono stati poi loro a contattare, come prevede la prassi in questi casi, gli agenti della polizia provinciale di Bergamo, che hanno poi preso i dati, la carta d'identità e la patente del ragazzo, per proseguire con l'iter di denuncia previsto in casi di incidenti con animali selvatici.

La polizia provinciale si è anche occupata della rimozione del cadavere. «Ero molto scosso. – conclude il giovane –. Inoltre era la prima volta che vedevo un capriolo: avrei preferito incontrarne uno in circostanze più piacevoli».

Purtroppo non sono rarissimi i casi in cui un animale selvatico viene investito sul strade anche parecchio trafficate, anche se in genere si tratta di piccoli animali, non di dimensioni più grandi come il capriolo rimasto ucciso a Piario.

Erica Balduzzi - L'Eco di Bergamo - Lunedì 04 Luglio 2011 PROVINCIA, pagina 23
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Sci al coperto con lo Ski Dome

Le bocciature del Trentino

Sandra Mattei su Trentino Corriere Alpi (gruppo L'Espresso) ripercorre le vicissitudini del progetto dello Ski Dome in programma a Selvino, progetto partito proprio a Trento.

Nessun ripensamento. Il «niet» della Provincia di Trento sullo Ski Dome, struttura dove sciare al coperto tutto l'anno, che Willy Nardelli aveva proposto in passato, è confermato. Il progetto «esportato» a Selvino, in provincia di Bergamo, ha avuto la benedizione del governatore Formigoni, mentre gli amministratori della Provincia di Trento l'hanno a suo tempo bocciato.
 
Quello che verrà realizzato in Val Seriana è un progetto innovativo, ideato da Willy Nardelli, maestro di sci e guida alpina, e la Neveland di cui è socio con il fratello Rudy. Prevede nella località con un glorioso passato sciistico, ma a rischio per il cambiamento climatico, una pista lunga 600 metri e con dislivello di 130, interamente coperta, perciò ad impatto ambientale ridotto. «Una struttura - spiega Nardelli - con piste da slalom gigante e speciale, campo scuola e snowpark, per allenamenti degli atleti, ma anche per avvicinare nuovi sciatori a questo sport, in un bacino che raccoglie 6 milioni di abitanti».
 
Interpellato, l'assessore all'urbanistica Mauro Gilmozzi, al quale Nardelli aveva presentato il progetto di realizzare una struttura analoga a Ruffrè (alta val di Non) non ha cambiato idea. Allora bocciò l'idea di coprire la pista sul Monte Nock che, nelle intenzioni dell'ex sindaco Gianni Seppi, avrebbe dovuto rilanciare la località. Commenta Gilmozzi: «Mellarini ed io ci troviamo d'accordo su un'idea di turismo diverso, legato alle pratiche del territorio. Nel contesto dell'alta val di Non, una struttura come quella non c'entra niente. E' una zona dove si deve puntare sulla genuità dell'offerta».
 
Gilmozzi non esclude però che un impianto così possa trovare spazio in futuro in Trentino: «Sono strutture più adatte alle aree urbane, per cui avrebbe più senso realizzarla nei dintorni di Trento, ma non ritengo comunque sia una priorità».
 
Più drastico Piergiorgio Motter, presidente della Sat, contrario allo sci al coperto. «Sono d'accordo - spiega - se si tratta di aprire nuovi impianti, anche di piccole dimensioni, per avvicinare i più piccoli allo sci, come è successo a Bolbeno. In questo caso ben vengano anche i finanziamenti pubblici, ma ogni sport deve avere il suo tempo. Non ha senso mangiare le castagne d'estate, così come non ha senso sciare d'estate: noi abbiamo sempre combattuto anche lo sci sui ghiacciai».

Sottolinea un altro aspetto, Motter: «Bisogna tener conto del consumo energetico, per un impianto di queste dimensioni. Un conto è creare un campo da tennis coperto, un conto è una pista di mezzo chilometro, che ha bisogno di quantità di energia enormi. Non siamo a Dubai, dove c'è un altro sci indoor: loro non hanno di certo problemi energetici».
Sandra Mattei

BergamoNews - Lunedi 27 Giugno 2011
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Estate, tempo di piste ciclabili: alla scoperta della Valle Seriana


L'estate è il momento migliore per andare alla scoperta delle piste ciclabili: negli ultimi anni la provincia di Bergamo si è arricchita di percorsi adatti a tutti. Uno dei più belli è quello della Valle Seriana, considerato  «la pista ciclabile regina».

Insieme a quella della Val Brembana è probabilmente la più utilizzata. aiuta a raggiungere le località velocemente e in tutta sicurezza: è ben segnalata lungo tutto il percorso con anche cartelli con informazioni sulla flora e fauna tipica del fiume, non è difficile avvistare lungo il percorso animali in libertà.

La pista ciclabile Valle Seriana parte da Ranica e in modo praticamente ininterrotto raggiunge Clusone dopo 28 chilometri: tra Bergamo ed Alzano ci sono piccoli tratti spezzati ed impantanati nel traffico.

Abbiamo cercato in internet una serie di suggerimenti: ecco quelli più interessanti. Ci sono consigli e suggerimenti: buona passeggiata. E qui ci sono gli appuntamenti più interessanti in Valle Seriana.



L'Eco di Bergamo - 25 giugno 2011 Tempo Libero
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 Montagna protagonista col Festival delle Alpi 

Da Clusone a Castione assaggi concerti, escursioni e mostre
Un convegno sulla vita in quota


Organizza l'associazione culturale «Montagna Italia» insieme al Club alpino italiano. Castione della Presolana e Clusone saranno il cuore del festival. «La scelta di ubicare la sede logistica nella conca della Presolana – spiega Roberto Gualdi, presidente del Festival delle Alpi – nasce dal fatto che i promotori di questa iniziativa sono bergamaschi: la sede della nostra associazione è infatti a Bergamo, come la sede del Cai lombardo. Conosciamo inoltre molto bene le bellezze del nostro territorio, per cui non potevamo che scegliere la Valle Seriana».

Lavoro di sinergia
Tra le iniziative, anche il convegno «Vivere la montagna». Ma se il festival è nato come evento lombardo, ci sono contatti e collaborazioni che potrebbero far crescere l'iniziativa. «Questo primo evento interessa soprattutto la nostra regione – afferma Renata Viviani, presidente del Cai Lombardia –, ma devo dire che è un progetto con interessi transfrontalieri. I più attenti avranno notato il logo del progetto Vetta, che è un'iniziativa che coinvolge anche il Canton Ticino dei Grigioni. È un evento importante. Ringraziamo il Cai di Castione e Clusone che si sono dati da fare sul territorio per organizzare la manifestazione».

Particolarmente soddisfatto il presidente della Comunità montana Eli Pedretti: «Va bene quando si parla di montagna in pianura e in città, ma questa volta si affronta finalmente il tema in montagna. Sono molto contento quando la gente viene a conoscerci e a scoprire tutto quello che possiamo offrire».

«Siamo fieri di partecipare – spiega Fabio Iannotta, vicesindaco di Castione –. Crediamo molto nella gente, nella montagna e nel vivere in questi luoghi. Speriamo che sia una grande opportunità per tutto il territorio delle Alpi». Anche il sindaco di Clusone Paolo Olini si augura che «possa essere una grandissima manifestazione in grado di promuovere la montagna e i nostri luoghi. Ci aspettiamo un po' di turisti, quindi avviso sin da ora i clusonesi a preparasi ad accoglierli».

Ampie aspettative
«Siamo orgogliosi di essere stati inclusi nella prima edizione di questo festival – dichiara Graziella Semperboni, vicesindaco di Valbondione – e vogliamo ringraziare di cuore gli organizzatori che ci danno la possibilità di far conoscere lo splendido spettacolo delle cascate del Serio a un pubblico più vasto».
Si dice soddisfatto anche Guido Fratta, assessore al Turismo della Comunità montana e presidente di 

Promoserio:  
«Siamo lieti di poter ospitare un evento di questa portata che rilancia il ruolo sociale ed economico della montagna lombarda e seriana. Si è voluto scegliere il palcoscenico dei nostri meravigliosi territori per dichiarare a tutti un rinnovato patto tra i monti e i suoi cittadini».

Andrea Filisetti - L'Eco di Bergamo - Giovedì 23 Giugno 2011 PROVINCIA, pagina 39
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Non solo Dubai. Selvino capitale dello sci indoor


Si pensa ad una pista coperta di 650 metri
Investimento da 50 milioni. Pronta per l’Expo

Quello più esotico? Dubai: l’hanno tirato su dal nulla nel deserto.
L’antesignano? In Olanda: sono decenni che torme di sciatori si allenano no-stop, sopra e sotto il livello del mare. Poi ci sono il Giappone, che sotto tetto ha messo pure il mare, e la Cina, che lo vuol piazzare a Guanghzou, patria degli Asian Game.
Parliamo degli «ski-dome», le arene per lo sci al coperto che non conoscono crisi climatiche.
Il trend del loro sviluppo è planetario.

L’Italia? A bocca asciutta.
Almeno fino a ora. Perché il nostro Paese sarà della partita, con un piano (privato che però nasce con l’appoggio degli enti pubblici) che vale qualcosa come 50 milioni di euro. E che punta tutto su Selvino. L’altopiano sarà sede del primo impianto per lo sci al coperto d’Italia: l’auspicio è il taglio del nastro per il 2015.

Trattativa riservata
I dettagli del progetto, per cui le trattative sono in corso da due anni, sono stati a lungo tenuti sotto il più stretto riserbo. Ma l’oggetto del comunicato giunto ieri dal Pirellone, con cui si annuncia una conferenza per la presentazione ufficiale, parla chiaro: «Sci, a Selvino il primo impianto interrato d’Italia». Si aggiunge – spiegando che oggi è attesa la firma dell’accordo di programma con cui si avvia l’iter politico-urbanistico – che in ballo c’è una «modernissima struttura, in cui gli sport della neve saranno praticabili 365 giorni l’anno, cui si affiancheranno servizi accessori, parcheggi, albergo, museo dello sci e raccordo stradale».

Nota bene: l’opzione Selvino spariglia le carte, dato che si era parlato di altre ipotesi al Nord (Monza, Alessandria). Di fatto, ora, è però la scelta bergamasca a essere sul tavolo. Gli enti pubblici – Regione, Provincia e Comune – oggi siederanno a un tavolo per dare, ufficialmente, il loro imprimatur all’operazione lanciata da «Neveland srl». La società trentina, attiva da anni in progetti legati alla neve, lavora con il bergamasco studio Ced Ingegneria srl, di Gorle, lo stesso che ha collaborato al Kilometro Rosso di Jean Nouvel.

Un mondo sottoterra
Dopo l’annuncio della firma dell’accordo, alcuni particolari sulla struttura hanno cominciato a filtrare.
Tanto per cominciare l’obiettivo sarebbe ultimare l’impianto per il 2015, quindi in vista dell’Expo. A Selvino si potrà sciare365 giorni l’anno, con una struttura unica. La pista in progetto si estenderebbe per oltre 650 metri, per un totale di 50 mila metri quadrati. Caratteristica peculiare – che differenzia il progetto orobico dai capannoni-scatoloni tipo Dubai – è che il complesso sarà interrato. Anche per questo è stato scelto Selvino: la conformazione morfologica delle aree individuate dal Comune permette di realizzare un tunnel e poi coprirlo (all’esterno ci saranno piantumazioni e un’area verde) sfruttando i dislivelli e minimizzando l’impatto ambientale.
Non solo: così si risparmia energia per il raffreddamento (l’innevamento sarà garantito dai cannoni che si vedono anche sulle normali piste da sci).

Mai così ampia
Lo ski-dome di Selvino avrà una pista, come detto, di 650 metri e con, pare, un dislivello di circa 130. Al netto solo di futuribili progetti cinesi queste misure, se confermate, ne farebbero una delle piste più ampie e all’avanguardia mai pianificate. Anche perché siamo ben lontani dalle semplici arene per principianti: l’area dovrebbe ospitare un percorso per slalom speciale, uno per il gigante e uno snow park. Non solo: dovrebbero esserci due pareti per l’arrampicata, una su roccia e una su ghiaccio. Quest’ultima fra le prime fisse in Europa.

Do ut des
Ma chi paga? Sarà la società trentina (sembra in cerca di nuovi partner) a sostenere i costi del progetto, che però è ritenuto di valenza pubblica. L’avventura parte forte anche di analisi commerciali: gli ski-dome sono frequentatissimi (alla fine si scia su neve «normale» quattro mesi su 12 e lo sci estivo su ghiacciaio non è sempre possibile, vedi nebbia, caldo, neve scarsa). La stessa Nazionale italiana, giusto per gradire, è solita spostarsi per gli allenamenti in Olanda o a Neuss, in Germania. E aggiungiamo un dato: rilevazioni commerciali mostrano che Selvino è iperstrategico.

Oltre ad avere un’amministrazione comunale attenta al settore turistico, vanta una posizione chiave. Nell’arco di 60chilometri – secondo studi – i possibili utenti sarebbero 6 milioni.
Senza contare la presenza strategica dello scalo di Orio. Un progetto sostenibile, con una chance di rilancio turistico per il territorio.
Come dire: do ut des.

ANNA GANDOLFI - L'Eco di Bergamo - 22 giugno 2011
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Riaprono le cascate del Serio
Migliaia di turisti attesi a Valbondione
 
 Prima apertura delle cascate del Serio domenica 26 giugno per trenta minuti, dalle 11 alle 11,30. Ancora oggi son migliaia le persone che ogni anno raggiungono Valbondione per ammirare lo spettacolo offerto dal triplice salto del Serio, che con i suoi 315 metri è la più alta cascata d'Italia e la seconda d'Europa.

Il centro seriano si prepara per tempo ad accogliere i turisti, organizzando parcheggi e predisponendo aree di campeggio nei pressi dell'abitato (in quota è proibito). Per poter ammirare la cascata, lasciata l'auto a Valbondione, si percorre, per 50 minuti, la mulattiera che consente di raggiungere la zona dei grandi macigni ai piedi della Cascata oppure la strada militare che porta al Curò.

In occasione del primo spettacolo della cascata sarà aperto anche l'osservatorio floro- faunistico di Malsana dove il gestore, Mirco Bonacorsi, potrà illustrare le peculiarità della flora, della fauna e della storia locale. Sulla sicurezza dei gitanti veglieranno le forze dell'ordine, il corpo forestale, le guardie ecologiche della comunità montana, alcune associazioni di Valbondione e i volontari della Croce Blu di Gromo.

Prossimo appuntamento il 16 luglio dalle 22 alle 22,30. Per informazioni contattare l'Ufficio turistico di Valbondione, tel. 0346/44090 o il Comune, tel. 0346/44004.

L'Eco di Bergamo - 21 giugno 2011 Tempo Libero
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All'Alpe Corte un mondo senza barriere


Dopo l'adeguamento del rifugio, anche un sentiero accessibile ai disabili Verrà allestito a breve. Intanto stasera parte «La buona cucina sale in vetta»

Il rifugio Alpe Corte in Valcanale. Si tratta della prima struttura accessibile anche ai disabili ...
Dopo il rifugio per tutti, tocca ora al sentiero. Niente più barriere all'Alpe Corte in Valcanale sopra Ardesio e niente più barriere nemmeno sul tracciato che dallo stesso edificio di proprietà del Cai porta al torrente Aqualina. In tutto 150 metri che, detti così, potrebbero sembrare pochi, ma che agli occhi di chi altrimenti non potrebbe superarne nemmeno uno senza rischiare qualche inconveniente, sono già una bella cosa. 

I lavori – di cui si occuperà la sezione di Bergamo – partiranno entro l'estate e potranno essere affrontati grazie ai contributi ottenuti dalla Fondazione della Comunità Bergamasca e a quelli della famiglia di Angelo Boselli, socio Cai per sessant'anni filati, scomparso lo scorso anno: «I parenti – spiega il presidente del Cai di Bergamo Piermario Marcolin, all'Alpe Corte per il turno di volontariato nell'ambito del programma di autogestione del rifugio – desideravano ricordarlo con un progetto concreto legato a un contesto di utilità sociale. Attrezzare questi 150 metri in modo da consentire ai disabili, che già dispongono di un edificio completamente privo di barriere, di apprezzare anche l'ambiente circostante è certamente un risultato coerente con queste premesse». 

L'Alpe Corte, inaugurato nella sua nuova versione nel settembre 2008, si conferma così un universo aperto a tutti. Un perfetto trait d'union tra il mondo alpino più tradizionale e le sue declinazioni più innovative. L'ennesimo esempio questa sera, quando al rifugio sopra Valcanale, in programma c'è il primo appuntamento con la rassegna «La buona cucina sale in vetta», iniziativa organizzata dal Cai in collaborazione con la rivista «Orobie» e Mangiartipico.
 
Un mix tra enogastronomia, la migliore ospitalità alpina e un pizzico di cultura e intrattenimento. In occasione del primo appuntamento, alla cena, seguirà, grazie alla collaborazione con Teatro minimo, lo spettacolo «Tra folletti, streghe e demoni», interpretato Andrea Cereda con la regia di Umberto Zanoletti. «Un momento di svago – spiegano gli organizzatori – per far rivivere le leggende che un tempo venivano raccontate per superare paure e superstizioni».

L'Eco di Bergamo - Venerdì 17 Giugno 2011 SPECIALI,pagina 78
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Montagne lombarde

Il Festival in Val Seriana

La Valle Seriana sarà il cuore della prima edizione del Festival delle Alpi di Lombardia, che si svolgerà il 24, 25 e 26 giugno un po' ovunque sul territorio della nostra regione con iniziative per gli amanti della montagna (alpinismo, escursionismo, enogastronomia, arrampicata con guide alpine, iniziative nei rifugi, lezioni su ghiacciaio, film, apertura biblioteche sezionali).
 
Nella fattispecie saranno Clusone e Castione della Presolana i due centri motori dell'intero festival, le sedi centrali dove si terranno gli eventi più significativi della manifestazione organizzata dall'associazione culturale Montagna Italia con il Club alpino italiano-Regione Lombardia.
L'iniziativa è stata presentata al Pirellone. «Questo festival vuole essere una cartolina molto importante, opportuna anche in vista di Expo 2015 – sottolinea l'assessore regionale Monica Rizzi –. 

La Regione sta facendo molto per le nostre montagne. 
Doteremo i nostri 130 rifugi di banda larga». Presidente del festival, il bergamasco Roberto Gualdi: «È un festival sulla montagna a 360 gradi ed ha l'ambizione di diventare di respiro internazionale. Stiamo definendo il programma». Spiega Renata Viviani, presidente del Cai Lombardia che ha la sua sede centrale a Bergamo: «Il 24 giugno a Castione si terrà il convegno del Cai "Vivere in montagna, vivere di montagna". Ragioneremo sui vari problemi, ma racconteremo anche le esperienze virtuose». 

Alle 11,30 si parlerà dell'ecomuseo in Val Taleggio con Alvaro Ravasio, presidente dell'Associazione Ecomuseo Val Taleggio. Mentre il 25 a Clusone si raduneranno i rappresentanti delle 23 Comunità montane lombarde. Spiega Gualdi: «Una vetrina che darà la possibilità a ciascuna comunità di esporre le proprie eccellenze. Scopriremo cose inedite sulle nostre montagne».
 
Presenti anche Guido Fratta, presidente Promoserio, e Fausto Carrara, assessore Protezione civile, Attività giovanili e Politiche montane della Provincia di Bergamo: «La particolare vocazione alla montagna della nostra provincia sembra essere già iscritto nell'etimologia della nostra città, Berg-Heim: casa sulla montagna. Siamo orgogliosi di ospitare il festival, noi che abbiamo rifugi fantastici e alpinisti che hanno fatto la storia del Cai».

Mariella Radaelli - L'Eco di Bergamo - Giovedì 16 Giugno 2011 PROVINCIA, pagina 32
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Sorpresa ad Ardesio. C’è un’aquila nel pollaio


Si è mangiata il gallo: trovata e catturata dalla proprietaria
Vecchia e denutrita, è stata portata all’Oasi di Valpredina

Mai e poi mai avrebbe immaginato di trovare nel pollaio un’aquil che aveva già divorato il gallo. Una sorpresa amara per Giacomina Fornoni che abita in via Leonardo da Vinci, quasi nel centro abitato di Ardesio.

Il fatto è avvenuto nel tardo pomeriggio di domenica. La signoraGiacomina come da consuetudine verso le cinque del pomeriggio è andata nel piccolo pollaio, dove ha alcune galline, e si è trovata di fronte a una scena che proprio non si sarebbe aspettata: in un angolo del pollaio c’erano le galline praticamente una sopra l’altra letteralmente terrorizzate, nell’altro l’aquila che stava finendo di ingozzarsi il gallo. Giacomina Fornoni non ci ha pensato due volte e senza alcun timore ha preso con le mani il rapace e lo ha messo in un gabbiotto.

Ha poi allertato il pronto soccorso per l’avifauna a rischio del Servizio caccia e pesca della Provincia (attivo 24 ore su 24, chiamando al numero verde 800350035) che ha immediatamente inviato ad Ardesio la pattuglia di soccorso composta dall’ufficiale Gianbattista Albani Rocchetti e dall’agente Bruno Boffelli. «Abbiamo fatto una prima ricognizione sull’animale – spiega Albani Rocchetti – e ci siamo resi conto che si trattava di un esemplare anziano, denutrito perché non più in grado di cacciare le prede di cui si nutre, abitualmente marmotte.

Vuoi per la fame, vuoi poi per l’inclemenza del tempo le aquile vecchie arrivano ad avvicinarsi alle case. Un analogo recupero era stato fatto a gennaio in Vall Borlezza e anche allora era un esemplare di una certa età, anche se in migliori condizioni di questo ed era stato immediatamente liberato».

L’aquila è stata presa in consegna dalla pattuglia di soccorso e trasportata al Centro Wwf di recupero degli animali selvatici di Valpredina a Cenate Sopra dove se ne tenterà la riabilitazione. In caso di esito positivo l’animale sarà liberato, altrimenti trascorrerà la sua vecchiaia in una voliera con il compito di dare il benvenuto ai visitatori dell’oasi.

L’ECO DI BERGAMO - mercoledì 15 giugno 2011




«La giornata a raccoglierlo...»


«Non è una chimera»


Il Consorzio Forestale Presolana si è dotato di un impianto di cippatura, un altro importante tassello che si aggiunge alle molteplici attività svolte da questa realtà presente sul territorio dell’alta Valle Seriana. Il CFP, presieduto da Gianfranco Gabrieli,  è stato costituito nell’anno 1997, per volontà degli amministratori, trattasi di impresa agricola regolarmente iscritta alla camera di commercio- industria-artigianato e agricoltura della Provincia di Bergamo. Attualmente Soci sono i sei Comuni dell’Unione ovvero: Castione della Presolana, Cerete, Fino del Monte, Onore Rovetta e Songavazzo più il
Parco delle Orobie Bergamasche.
 
Questo nuovo impianto è stato acquistato dal CFP con i contributi messi a disposizione dal Parco delle Orobie Bergamasche per € 110.000 e dalla Regione per € 42000. Il costo totale dell’investimento è stato di € 220.000, pertanto la quota mancante è stata coperta dal CFP mediante un prestito bancario. L’acquisto è stato effettuato con lo scopo di recuperare tutto il materiale boschivo ammalorato a causa di: incendi, schianti ed attacchi parassitari ( vedi bostrico ) non solo nelle aree di proprietà dei soci, ma anche di altre aree boschive delle montagne bergamasche anche di provenienza privata.

Questo prodotto valorizza le risorse naturali della filiera bosco-legno-energia ed è destinato ad
alimentare le centrali a biomassa le cui installazioni sono sempre più numerose. La capacità produttiva dell’impianto che consiste in un trattore di 210 KW, (forza motrice) e cippatrice, è di ca. 70 q.li/h di prodotto finito, con dimensione massima d’ingresso di 45 cm.
Le attività che attualmente svolge il CFP sono le seguenti:
1) Progettazione, assistenza tecnica e direzione lavori
2) Taglio del bosco per interventi fitosanitari, diradamenti ecc.
3) Valorizzazione del patrimonio boschivo ( filiera bosco-legno) mediante l’attività della segheria mobile per la
produzione di semilavorati e la produzione di arredo per esterno (panche, tavoli, bacheche, pat-box, ecc.)
4) Valorizzazione del bosco ammalorato e/o di scarto ( filiera bosco-legno-energia) per la produzione   di cippato
destinato ad alimentare le centrali a biomassa.
5) Interventi di manutenzione strade agro-silvo-pastorali con pavimentazione in calcestruzzo e/o selciatone
6) Tutela idrogeologica mediante l’ausilio di tecniche di ingegneria naturalistica
7) Recupero e valorizzazione degli alpeggi di proprietà pubblica, dati in gestione al CFP
 8) Regolamentazione e gestione della raccolta funghi epigei
 9) Educazione ambientale mediante l’organizzazione e assistenza di feste degli alberi nelle scuole, uscite didattiche con
accompagnamento alla riscoperta di attività connesse con la gestione CFP
10) Divulgazione di materiale informatico per dare visibilità a tutte le iniziative del CFP.
 
L’impianto di cippatura è un impianto mobile, quindi la lavorazione può essere effettuata a domicilio. Per informazioni contattare il Consorzio Forestale Presolana tel /fax 034662474 e-mail: info@cfpresolana.it

BergamoNews - Martedi 11 Ottobre 2011

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Equilibri sul filoParole che stridono (ma anche no) con gli aggettivi spesi un mese fa dal segretario della Lega baradella Elisabetta Mangili («la decisione di Caffi è ammirevole e dimostra un grande senso di responsabilità») e mettono a fuoco un equilibrio sempre più instabile che, dice Caffi, vede la Lega «sotto ostaggio sicuramente del Pdl e di altri voltagabbana».

L'incontro che non ti aspetti. Che un orso si aggirasse nei boschi della Valle di Scalve era noto, ma mai Pierantonio Magri avrebbe pensato di trovarne uno sulla propria strada.

«Mercoledì mattina – racconta Pierantonio, autotrasportatore di Vilminore di Scalve conosciuto come Pieracino – alle tre e mezza stavo partendo con il mio camion per andare al lavoro. Arrivato appena sotto il cimitero della frazione di Sant'Andrea ho visto quest'animale che correva in mezzo alla strada».

Il primo pensiero è stato quello di aver visto un grosso cane. «Sembrava un cane di grosse dimensioni – spiega –, ma non poteva esserlo, perché la corsa di un cane è molto più regolare, questo animale invece correva tutto storto. Aveva pelo nero, abbastanza lungo».
Poi il tentativo di immortalarlo, ma il cellulare era spento.

L'avvistamento dell'autotrasportatore è stato poi confermato dal Corpo forestale perchè a Bueggio, un'altra frazione di Vilminore, è stato trovato un apiario ribaltato. «In questo caso non ci sono dubbi – aggiunge la Forestale: chi ha giocato questo scherzo all'apicoltore è stata l'inconfondibile zampata di un orso».

L'Eco di Bergamo - 4 maggio 2012 Cronaca

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