venerdì 30 settembre 2011

Valle Brembana: in arrivo energia da bosco e letame


Pronto il piano comunitario da presentare all'Unione europea
Elettricità con gli scarti di legna, metano dai reflui di allevamenti

Legna e letame per produrre energia, e per riscaldare i paesi. La Valle Brembana, in campo energetico, punta allo sfruttamento di biomassa e biogas.
La costituzione di una cooperativa per la raccolta e lo sfruttamento della legna rappresenta, infatti, una delle principali azioni che la Comunità montana ha inserito tra i progetti previsti dal Patto dei sindaci, l'iniziativa dell'Unione europea per ridurre del 20% le emissioni di anidride carbonica entro il 2020.

Gli interventi previsti in valle dalla Comunità montana sono stati illustrati in un convegno svoltosi nell'ambito della Fiera San Matteo di Branzi.
Ognuno dei 38 Comuni brembani ha realizzato un suo piano d'azione per l'energia sostenibile (Paes), con l'obiettivo di migliorare l'efficienza energetica degli edifici e quindi di ridurre le emissioni di Co2.
In più la Comunità montana, coordinatrice per i Comuni, ha previsto alcune azioni sovraccomunali.
Aree di raccolta in sei paesiTra le più significative e nuove c'è lo sfruttamento dei boschi.
A illustrare il progetto la professoressa Maria Rosa Ronzoni della Facoltà di ingegneria dell'Università di Bergamo, presente al tavolo insieme al sindaco di Branzi Gabriele Curti, al presidente della Comunità montana Alberto Mazzoleni, al commissario della Fondazione Cariplo Carlo Vimercati, al consigliere regionale Carlo Saffioti, all'assessore provinciale all'Ambiente Pietro Romanò e al consigliere del comitato economico e sociale europeo Antonello Pezzini, coordinati dal giornalista de «L'Eco di Bergamo» Giovanni Ghisalberti. «La legna – ha detto la professoressa Ronzoni –
rappresenta la principale risorsa energetica della valle, un'importante fonte, quindi, per lo sviluppo sostenibile».

La Valle Brembana è coperta, infatti, per il 62% (39 mila ettari) da boschi.
Come sarà realizzato il progetto? Tutti i Comuni che hanno approvato il Paes aderiranno a una convenzione tra Comunità montana e consorzio di operatori pubblici e privati (cooperative, boscaioli, aziende forestali).
Entro giugno 2013 è previsto l'allestimento di sei aree con una pesa per la raccolta delle ramaglie di legna: Sedrina, San Giovanni Bianco, Serina, Lenna, Branzi e Cusio (opzionale). A Sedrina è prevista una cippatrice fissa (macchina per ridurre in piccole scaglie il legno) mentre una cippatrice mobile di proprietà della Comunità montana ruoterà nelle altre aree di raccolta. Le aziende verseranno poi una quota, in base alle tonnellate raccolte, ai Comuni e alla Comunità montana. Il progetto invita quindi i Comuni meno estesi a realizzare sistemi di teleriscaldamento a biomassa (con produzione anche di energia elettrica), peraltro con impianti non superiori a quattro megawatt.
La «Casa verde» a ZognoTra le altre azioni previste dalla Comunità montana nel Patto dei sindaci ci sono poi la costruzione della Green house a Zogno (la «Casa verde», autosufficiente da un punto di vista energetico), in attesa di finanziamento, quindi la mappatura delle risorse geotermiche della valle, l'ipotesi di un impianto di produzione a biogas (sfruttamento del letame), con sede ancora da valutare, e i progetti già inseriti nel piano provinciale, tra cui la tramvia Bergamo-San Pellegrino e il completamento della ciclovia fino a Villa d'Almè.

L'Eco di Bergamo - Venerdì 30 Settembre 2011 PROVINCIA, pagina 45

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