giovedì 30 giugno 2011

Parchi, la legge bloccata in aula. Tutto da rifare

Colpo di scena in Consiglio regionale: stop alla legge sui Parchi, che tornerà in commissione.
Regione: franchi tiratori votano con l'opposizione
Discussione sospesa, la riforma torna in Commissione

 La legge sui Parchi turna indrè. Colpo di scena, ieri, in Consiglio regionale. La maggioranza è andata sotto sul voto di un emendamento del Pd e il relatore della modifica della legge regionale 86 del 1983 (quella sulle aree protette, appunto) - il bergamasco Carlo Saffioti (Pdl) - ha chiesto quindi che il provvedimento torni in commissione. Ergo: si riparte da capo.

Quella che doveva essere la giornata decisiva per il progetto di legge sui Parchi naturali regionali ha invece segnato un collasso della maggioranza: non solo i franchi tiratori di Pdl e Lega (a voto segreto) hanno sostenuto la proposta dell'opposizione, ma, in seguito, si sono scatenati in un fuoco incrociato.

L'emendamento del Pd chiedeva di far saltare «la possibilità che la Regione indichi un componente del comitato di gestione del Parco (che poi, secondo lo stesso progetto di legge sarebbe dovuto comunque essere eletto dal Consiglio del Parco)». Per l'opposizione «un controllore regionale dentro le aree protette». L'emendamento viene messo ai voti a scrutinio segreto e il risultato scompagina le carte: 39 favorevoli e 35 contrari. Fatti i calcoli (e considerati i 28 consiglieri presenti per la minoranza) significa che 11 rappresentanti della maggioranza hanno appoggiato la proposta dell'opposizione.

I franchi tiratori
Che gli outsider siano più del Pdl o della Lega non è dato sapere, ma il finale è sufficiente per far salire la tensione. Saffioti decide di sospendere la seduta e di riportare il provvedimento in VIII Commissione (dove, tra l'altro, era stato approvato). «Non c'era il clima giusto per proseguire la discussione, e il fatto che fosse saltato un punto importante (ritengo utile la presenza nei Parchi di un rappresentante indicato dalla Regione per evitare che i Parchi si riducano a "feudi chiusi" governati da persone non elette dai cittadini, senza contare che la Regione mette il 30% delle spese per il funzionamento dei Parchi e si occupa di territorio) mi ha fatto propendere per questa soluzione», commenta Saffioti, che ha già iscritto l'argomento all'ordine del giorno della commissione della prossima settimana e avverte: «Se il progetto di legge non verrà approvato in tempi rapidi, chi tira troppo la corda, sia nella maggioranza sia nell'opposizione, deve assumersi la responsabilità del rischio che i Parchi vengano commissariati».

Come conferma l'assessore regionale ai Sistemi verdi e Paesaggio Alessandro Colucci: «Giochi politici mettono a repentaglio un'esigenza vera e profonda di governo del territorio». Dalla Lega però arriva un monito.
«Mi sorprende che su un punto non strategico – attacca Roberto Pedretti – si sia bloccata la legge. È evidente una frattura del Pdl, che aveva paura di cadere su altri emendamenti e di non avere la certezza dei numeri. Perché a parte due leghisti che avevano esplicitato il loro dissenso personale, il resto dei franchi tiratori era del Pdl». Versione smentita dagli alleati («Anche la Lega ci ha messo del suo»).
 
Le opposizioni
E intanto le opposizioni si fregano le mani, annunciando: «La maggioranza si è sciolta come neve al sole». «Il conflitto interno alla maggioranza, ma anche nel Pdl e nella Lega, è ormai evidente – intervengono i democratici Maurizio Martina e Mario Barboni –.

Dopo il voto amministrativo qualcosa si è inceppato». D'accordo Valerio Bettoni dell'Udc: «Gli scricchiolii romani Pdl-Lega sono arrivati anche al Pirellone e per una mera questione di posti e poltrone nella gestione dei Parchi. Conseguenza? La situazione di stallo dell'attività consiliare». Nella «brutta pagina politica», invece, Legambiente vede comunque uno spiraglio «perché la legge venga depurata da quei passaggi assolutamente insostenibili come le deroghe e le possibili modifiche dei confini dei Parchi».

Benedetta Ravizza - L'Eco di Bergamo - Giovedì 30 Giugno 2011 PROVINCIA, pagina 37




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