lunedì 7 febbraio 2011

Gorno, un successo le visite in miniera

Famiglie e gruppi hanno affollato museo e gallerie nella prima domenica di apertura
Un percorso in sicurezza scortati dalle guide. L'iniziativa sarà riproposta una volta al mese

«Un'esperienza fantastica, un percorso emozionante nelle viscere della terra»: queste le impressioni di chi, ieri pomeriggio, è entrato col sole alto in galleria nella miniera di Costa Jels, a Gorno, e ne è uscito all'imbrunire.
Oltre una cinquantina le persone, tra famiglie intere con prole (il più piccolo dei bambini aveva 17 mesi) e gruppi di amici, giunte in Val del Riso da ogni parte della provincia per visitare il museo minerario allestito nelle ex scuole elementari e il tratto di miniera messo in sicurezza per le visite guidate. Ad accogliere gli ospiti il coordinatore del museo, Amerigo Baccanelli, le guide Diego Zanotti, Italo Serturini, Marta Benini e Marco Carobbio. Il primo contatto con il mondo minerario i visitatori l'hanno avuto visitando il museo – struttura facente parte dell'Ecomuseo della Val del Riso – di recente costituzione e articolato in vari settori (archivio storico, sala proiezioni, sala minerali, e una esposizione di fotografie, capi d'abbigliamento, attrezzi e macchinari usati dai minatori tra l'Otto e il Novecento).

Due ore in miniera
Il gruppo si è poi trasferito nella contrada di Costa Jels per la visita alla miniera. Muniti di casco protettivo e divisi in due gruppi condotti dalle guide, i visitatori hanno seguito un percorso di circa 500 metri caratterizzato da allestimenti che mostrano come si svolgeva la vita in miniera. Uno di questi consiste nella ricostruzione di una vicenda realmente accaduta nel 1907 in Australia, terra di emigrazione per molti minatori gornesi, che ebbe come protagonista Modesto Varischetti, detto Charlie, salvatosi miracolosamente dopo che la galleria in cui lavorava era stata invasa dall'acqua.
Due ore di viaggio nel ventre della terra all'interno di gallerie anguste dove generazioni di minatori hanno trascorso la loro vita non priva di rischi mortali (primi fra tutti i crolli e la silicosi). «È stata la prima volta che ho visitato le miniere di Gorno – ci ha detto Silvano Chiesa di Pradalunga, venuto a Gorno con una ventina di amici –. Ho saputo dell'iniziativa da Bergamo Tv poi mi sono documentato in Internet. Una visita ben organizzata con guide molto preparate. Bisognerebbe aprire le miniere più spesso nelcorso dell'anno; fanno parte del nostro patrimonio culturale e vanno valorizzate».

La storia di Charlie
Aggiunge la moglie Dalida: «Ero un po' prevenuta perché soffro di claustrofobia, ma non ho avuto problemi e ho appreso molte cose sulle condizioni veramente difficili in cui lavoravano i minatori». Dice Giorgio Cortinovis di Villa di Serio: «Sono un appassionato del settore e non mi sono lasciato sfuggire questa occasione straordinaria. Ho imparato, tra l'altro, la vicenda di Charlie di cui non sapevo nulla. Ora approfondirò l'argomento».
Anche per Elio Cadei, chimico farmaceutico di Endine, si è trattato di una bella esperienza: «Spettacolare l'animazione sul personaggio di Charlie, ma tutta l'ambientazione è bellissima e mio figlio ha potuto raccogliere minerali per la sua collezione». Soddisfatte anche le guide Marta e Italo, due dei 18 volontari in organico al Museo: «Speravamo venisse tanta gente e così è stato. Siamo riusciti a emozionare i visitatori anche grazie al lavoro di tanti volontari del Consorzio minerario Val del Riso-Val Parina che hanno garantito la messa in sicurezza del sito. Museo e miniera rimarranno aperti tutte le prime domeniche del mese dalle 14 alle 18.

Franco Irranca - L'Eco di Bergamo - Lunedì 07 Febbraio 2011 PROVINCIA,

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