sabato 31 dicembre 2011

Val Serina, si scia sulle piste di fondo


Chiuso lo skilift

Alla presenza del senatore Valerio Carrara, del presidente dello Sci club Valserina Paolo Maurizio, del sindaco di Oltre Colle Rosanna Manenti, e del direttore tecnico delle piste Bernardo Carrara, è stato inaugurato, nel giorno della vigilia di Natale, alla Conca dell'Alben di Oltre il Colle, il nuovo gatto delle nevi.

«Lo sci club, con grande sacrificio, sta cercando di portare le piste allo splendore di un tempo – ha spiegato Valerio Carrara –. Consideriamo questa zona come una delle più belle delle Prealpi orobiche, che deve essere sfruttata al meglio per i numerosi turisti che da sempre affollano questa valle sia d'inverno sia d'estate».
I
l finanziamento per il nuovo gatto delle nevi, costato circa 157 mila euro, è stato ottenuto grazie anche all'interessamento del senatore Carrara, mentre il cannone per l'innevamento artificiale è stato acquistato interamente dal comune per un costo di circa 22 mila euro.

I Comuni di Serina e Oltre il Colle, inoltre, metteranno a disposizione 7.500 euro ciascuno all'anno per la gestione e manutenzione delle piste. «Sicuramente la soddisfazione più grande – ha sottolineato il sindaco Manenti – è stata la totale collaborazione da parte delle amministrazioni comunali, dello sci club e dei volontari. Queste piste da sci sono un'eccellenza e devono ritornare al loro fasto, solo così si potrà invogliare la gente a riutilizzarle».

Sempre nella stessa giornata è stato aperto un percorso della pista di fondo di circa 2,5 chilometri, mentre a causa delle temperature inusuali per questo periodo dell'anno e della conseguente impossibilità dell'innevamento artificiale, le piste di discesa, alla Conca dell'Alben, rimarranno per il momento chiuse.

Aperti, invece, grazie all'innevamento artificiale, skilift e pista gestiti a Zambla Alta dalla famiglia Quistini del ristorante Neve.

Gloria Bertocchi  L'Eco di Bergamo - Sabato 31 Dicembre 201 PROVINCIA, pagina 42

venerdì 30 dicembre 2011

Dal Recastello al Coca. Il buon anno per l'Italia



Paolo Valoti e Mario Merelli hanno portato a termine l'impresa in 19 ore
Il concatenamento per celebrare varie ricorrenze del 2011, tra cui l'Unità

Tricolore e inno d'Italia. Tutto in stile alpino. Anzi orobico. Lassù a quota 3.052 - il top delle Prealpi bergamasche - il Coca nella sua veste d'inizio inverno, mercoledì, ha accolto una coppia di alpinisti inedita o quasi: Mario Merelli, himalaista di fama mondiale, e Paolo Valoti past president del Cai di Bergamo. Sul tetto dello Orobie sono arrivati attorno alle 12,30, volendo anche un po' tardino se si considera il livello dei due scalatori.

Ma alle spalle si erano lasciati la cima del Recastello (2.886 metri) con un concatenamento che, complessivamente, li ha visti impegnati, per oltre 19 ore filate.
Partenza da Valbondione alle 17 di martedì arrivo in vetta al Recastello verso le 4,30 di mercoledì mattina lungo il suo canalino nord, un classico delle Orobie, e la seconda cima otto ore più tardi dopo aver superato il canalino est, nord-est.
Perché l'inno e il tricolore? «Un modo per chiudere in bellezza il 150° anniversario dell'Unità d'Italia – spiega Valoti – assieme ad altre due importanti ricorrenze celebrate nel 2011: i 100 anni della maglia azzurra e i 90 anni della Sezione Ana di Bergamo. Così sulle croci di entrambe le vette, oltre alla bandiera italiana, abbiamo lasciato i gagliardetti di tutte e tre le associazioni. Ovvero: Comitato per le celebrazioni dell'Unità, Ana di Bergamo e Atleti azzurri olimpici d'Italia».
«Alle motivazioni ufficiali - aggiunge Mario Merelli - si sommano quelle legate alla frequentazione della montagna e in particolare delle Orobie. Che offrono sempre qualcosa di speciale. Anche quando la neve si fa desiderare. Basta un po' di fantasia e il divertimento è assicurato. Quando ci capiterà nuovamente di poter concatenare il Recastello e il Coca il 27 e 28 dicembre con queste condizioni? È stato bellissimo e di grande soddisfazione».
Un'ascensione simbolica che chiude un anno davvero speciale. La combinazione delle tre diverse ricorrenze, ma soprattutto il gemellaggio praticamente inedito tra Unità d'Italia e Orobie, hanno offerto un momento di grande visibilità alle montagne bergamasche. In particolare lo scorso luglio, quando, per celebrare l'importante ricorrenza, il sodalizio aveva organizzato l'ascensione di 150 cime delle Prealpi nello stesso giorno.

A Merelli, con un giorno di anticipo, era toccato il Pegherolo, mentre Paolo Valoti si era speso, come al solito con grande generosità, concatenando le cosiddette Dolomiti scalvine: 18 vette tra la Corna di
San Fermo e la Cima di Baione.
Nei giorni scorsi è stata la volta dei giganti delle Orobie e, siccome, l'appetito vien mangiando non è detto che sia finita qui. «Vedremo - dicono i due alpinisti lasciando intendere qualche nuovo progetto orobico – intanto vorremmo dedicare questo concatenamento anche all'ultimo bimbo che nascerà nel 2011 a Bergamo, la Città dei mille. Ci auguriamo che sia di buon auspicio per tutti in un momento non certo semplice, ma comunque da affrontare uniti e con lo spirito con cui lo affrontarono quanti parteciparono alle grandi imprese risorgimentali».

E. Fa. - L'Eco di Bergamo - Venerdì 30 Dicembre 2011 SPECIALI, pagina 78

martedì 27 dicembre 2011

Serina, tornano i vandali- Danni a presepe e chiesa


Mozzata la testa di San Giuseppe nella capanna degli alpini
Ingiurie sui muri della parrocchiale. L'altro episodio a Natale 2010



Amaro risveglio dopo la notte di Natale per gli alpini di Serina: hanno trovato senza testa il San Giuseppe della loro capanna. Un'amarezza doppia, in quanto già lo scorso anno vandali avevano dato fuoco al Bambino Gesù nella stessa capanna che gli alpini allestiscono ogni anno all'ingresso del grande parco comunale intitolato alle penne nere, a due passi dal municipio e dal centro storico.
ùE probabilmente sempre gli stessi vandali hanno imbrattato con scritte ingiuriose anche una parete della vicina chiesa parrocchiale. C'è da chiedersi a questo punto se l'atto sia stato premeditato e opera sia lo scorso sia questo Natale del medesimo gruppo di vandali.
Del fatto sono stati informati i carabinieri della locale stazione. Ad accorgersi dell'atto vandalico è stato per primo il capogruppo Enrico Tiraboschi che racconta: «Di buon mattino sono passato quasi per caso davanti alla capanna ed è stato istintivo gettarvi uno sguardo. Non ho creduto quasi ai miei occhi: ho visto rovesciata a terra la statua in gesso di San Giuseppe e accanto al tronco la testa. Mi sono prima sbigottito e poi arrabbiato. Nel frattempo mi ha raggiunto Donato Faggioli che mi ha riferito delle scritte sui muri della chiesa». «Mi chiedo a questo punto – continua Tiraboschi – quale sia il significato di questo atto vandalico. Noi alpini e la popolazione la consideriamo solo un atto di vigliaccheria.

Siamo convinti che si tratta di un atto mirato e ci domandiamo il perché di tanto accanimento nei nostri confronti. Magari non va bene tutto il nostro lavoro di volontariato che da anni esprimiamo in paese e dove ci chiamano. Perché c'è bisogno di aiuto e ben si sa che il nostro motto è "amare vuol dire donare". Quindi siamo pronti a rispondere tempestivamente». «Ma perché – osserva ancora Tiraboschi – tanto malanimo? Gli autori di questa assurda bravata ce l'hanno espressamente contro gli alpini o contro tutta la comunità? Sono state tante le persone e soprattutto bambini che domenica e ieri ci hanno espresso la loro disapprovazione».
Cosa intendono fare ora gli alpini? «Per il momento – risponde Tiraboschi – e per alcuni giorni lasceremo lì la statua danneggiata, a monito di quanto accaduto, poi la sostituiremo. Al suo posto è stato messo un cartello di denuncia ed esecrazione del vandalismo». Sul quale, a caratteri cubitali, sta scritto: «La perfida vigliaccheria non ha limiti, che la mano dell'infame e ignobile gesto possa essere punita. Dio vede... Dio provvede».

Sergio Tiraboschi - L'Eco di Bergamo - Martedì 27 Dicembre 2011 PROVINCIA, pagina 39

lunedì 26 dicembre 2011

Altro che inverno, sole e cielo sereno


Natale meteorologicamente insolito. Sole e cielo sereno quest’anno hanno sostituito l’attesa neve. E anche i prossimi giorni non i fiocchi non arriveranno.

Ecco la situazione meteo nel dettaglio: Oggi e domani sul Nord Italia alta pressione al suolo e circolazione anticiclonica orientale in quota: sulla Lombardia sereno o poco nuvoloso. Mercoledì ancora tempo stabile ma con graduale passaggio a flusso occidentale relativamente più umido.
Giovedì debole perturbazione atlantica senza fenomeni di rilievo.
Venerdì possibile passaggio perturbato più significativo da nordovest, ma con evoluzione incerta. Sabato correnti settentrionali con addensamenti solo sulle Alpi, altrove soleggiato.

PREVISIONE PER MARTEDÌ 27 DICEMBRE 2011 Stato del cielo: ovunque sereno salvo possibili annuvolamenti fino al primo mattino su Appennino e bassa pianura. Precipitazioni: assenti. Temperature: minime e massime stazionarie. In pianura minime tra -5 e 1 °C, massime tra 7 e 11 °C. Zero termico: fino al mattino sui settori meridionali intorno a 2300 metri, altrove a circa 2700 metri.

Poi ovunque intorno a 2900 metri. Venti: in pianura deboli occidentali, solo a tratti moderati; in montagna da deboli a moderati, variabili o dai quadranti orientali. Altri fenomeni: possibili banchi di nebbia isolati al primo mattino in pianura.

PREVISIONE PER MERCOLEDÌ 28 DICEMBRE 2011 Stato del cielo: fino al primo pomeriggio ovunque sereno. Poi velato. In serata copertura in irregolare aumento da ovest. Precipitazioni: assenti. Temperature: minime e massime stazionarie. In pianura minime intorno a -2 °C, massime intorno a 9 °C. Zero termico: inizialmente a circa 2900 metri, in graduale abbassamento dal pomeriggio fino a circa 2200 metri.

Venti: dai quadranti occidentali: in pianura deboli, in montagna deboli o localmente moderati. Altri fenomeni: banchi di nebbia sparsi al primo mattino in pianura.
 .
Redazione Bergamonews - Lunedì, 26 Dicembre, 2011

sabato 24 dicembre 2011

Foppolo, apre il Valgussera. Si scia anche a Zambla


Buone notizie per i frequentatori della Cinca di Oltre il Colle

Apre oggi, nel comprensorio di Brembo Ski, la seggiovia del Valgussera, che darà la possibilità di sciare sulla pista nera della Cappelletta, innevata artificialmente.
Questa la novità principale del fine settimana per gli sciatori in un panorama purtroppo ancora sconfortante per tutte le stazioni sciistiche delle Orobie, stante la mancanza di neve naturale.
A Foppolo si scia su 30-40 centimetri di neve, sulle piste Quarta Baita, Montebello, Canalino e quindi Cappelletta. «La neve è perfetta per sciare – dice Andrea Bosco, responsabile marketing della Brembo Super Ski, la società di gestione degli impianti di risalita – essendosi bene amalgamata».
A Carona apre da oggi la seggiovia monoposto di arroccamento dal paese alla Val Carisole (Alpe Soliva) dove è quindi garantito il collegamento con la seggiovia che porta al Valgussera.
Resta ancora chiusa, per mancanza di innevamento, la nuovissima seggiovia quadriposto Carisole-Conca Nevosa e quindi le relative piste. Sempre in Val Carisole saranno comunque aperti e raggiungibili i rifugi Mirtillo e Terre Rosse (oltre al Montebello di Foppolo). Sempre in Val Carisole apre pure il tappetino «Bimby» del campo scuola. Riapre da oggi anche la stazione di San Simone dove si potrà sciare sulle piste Arale, Colla e Camoscio, oltre al campo scuola.
E in Valle Brembana, da oggi, si potrà sciare, grazie alla neve artificiale, sulla pista servita dallo skilift di Zambla Alta, gestito dalla famiglia Quistini del ristorante Neve. Ancora chiuse le altre stazioni brembane.

L'Eco di Bergamo - Sabato 24 Dicembre 2011 PROVINCIA, pagina 51

venerdì 23 dicembre 2011

Il Pdl e Valerio Carrara. E' giallo sulla tessera



Il tesseramento del Pdl si è concluso qualche settimana fa, ora si attende che il partito comunichi la data dei congressi provinciali. Ma si sta consumando un piccolo giallo. Il senatore Valerio Carrara ha rinnovato la tessera? Lui non conferma né smentisce.

Il tesseramento del Pdl si è concluso qualche settimana fa, ora si attende che il partito comunichi la data dei congressi provinciali. Ma si sta consumando un piccolo giallo. Il senatore Valerio Carrara ha rinnovato la tessera? Lui non conferma né smentisce.

Parla semplicemente di “problemi tra lui e il partito, che non riguardano i giornalisti”. Se le voci venissero confermate uno degli esponenti più in vista dell’ala “formigoniana” non potrà esprimere il proprio voto durante l’assemblea. Sembra che alla base delle incomprensioni ci sia la somma per il rinnovo della tessera che devono versare deputati e senatori: mille euro tondi tondi, non certo noccioline.

Buongiorno senatore, le voci si rincorrono. Cosa c’è di vero?“
Come si permette? Riguarda me e il partito. Non è di sua competenza. Capisco che voglia avere più informazioni possibili. Ma sono fatti miei”.

Lei potrà votare al prossimo congresso.
“Io sono tra i fondatori del partito quindi non vedo dove stia il problema”.

Quindi smentisce la notizia. Ha rinnovato la tessera. “Non smentisco né confermo nulla. E’ un problema tra me e il partito. Ma questo non c’entra nulla con il lavoro che stiamo facendo”.

E’ soddisfatto di come si è configurata la sfida?
“Io dico solo che ho un bel gruppo di giovani che si stanno dando da fare sul territorio. Per quanto mi riguarda non sarà un congresso unitario. Chi vincerà festeggerà, ma dovranno fare i conti anche con gli altri”.

Si andrà presto al voto congressuale?
“L’unica cosa che mi interessa è che cambino i volti. Se non si dà spazio ai giovani più nessuno si affaccerà al partito. Sono sempre le solite facce trite e ritrite”.

Lei non è un giovincello.
“E' vero, però io punto sui giovani. Voglio mandare avanti loro. Servono facce nuove, gente pulita, non chiacchierata”.

L’ala formigoniana non immune da chiacchiere.
“Me ne frego. Ognuno è responsabile delle sue azioni. E’ giusto che i giovani continuino ad avere fiducia e che imparino a fare politica”.
 .
Isaia Invernizzi - Bergamonews - Mercoledì, 21 Dicembre, 2011

Nota della Redazione del Blog della Conca:

Che strani questi "politici", ritengono di essere "uomini pubblici" ma quando si chiede loro la trasparenza si chiudono a riccio e invocano la "privacy"  alla faccia dei loro elettori.
Che il Senatore Carrara ( ricordiamo per coloro non ricordassero, eletto con Do Poetro e passato il giorno successivo alla sua elezione a Berlusconi !!) abbia o meno in tasca la tessera del PDL, non è un problema esiziale per la Comunità bergamasca, ma forse lo è per le sue cariche politiche ottenute grazie alla Casa delle libertà.


 Gallicus

mercoledì 21 dicembre 2011

Buone Feste


Auguri a tutti i visitatori di concablog.blogspot.com/

lunedì 19 dicembre 2011

Facciamoci un regalo



Una proposta per dotare il rifugio Capanna 2000 di un telescopio in grado di soddisfare le esigenze degli appassionati di astronomia che durante il periodo estivo frequentano il rifugio.

Con un migliaio di euro potremmo acquistare un ottimo telescopio lasciandolo in dotazione al gestore di Capanna 2000 come completamento della “stazione meteorologica” installata dagli amici di oltreilcolle.com.

Sarebbe un ulteriore implementazione delle “offerte” locali che già attirano l’interesse  degli appassionati.

Risparmiando qualche euro sui regali natalizi potremmo avviare una “raccolta fondi” da concludersi entro la prossima primavera.

Mi auguro che gli amici di oltreilcolle.com prendano in considerazione questa iniziativa  e si facciano “punto di riferimento” per  le adesioni che mi auguro numerose.

Come “Blog della Conca” metteremo tutto il nostro impegno, e anche qualcosa di più concreto, affinchè si possa raggiungere l’obiettivo.
Gallicus

domenica 18 dicembre 2011

Le previsioni Natale col sole. Fine anno coi fiocchi


Vogliamo un po' sorridere, ma è per dire che Gioacchino non ce l'ha fatta. Gioacchino è l'equivalente bergamasco del tedesco Joachim, il nome della violenta bufera invernale da Nord-Ovest che fra venerdì e sabato ha operato dietro e sulle Alpi, toccandoci solo con i suoi effetti collaterali.

Per inciso, i nomi propri delle grosse depressioni europee, vengono decisi per tradizione dai meteorologi tedeschi del Deutscher Wetterdienst di Berlino, con una iniziale alfabetica a progressione annua, e ovviamente queste depressioni prendono quasi sempre nomi da lanzichenecco.
Ma torniamo al piccolo «flop» invernale dell'altra sera, quando la neve è venuta sì a trovare le nostre montagne, ma solo con qualche manciata di centimetri, ben altra cosa rispetto alle coltri nevose che si sono depositate sui versanti esteri delle Alpi, con gare di sci annullate ieri e nuove precipitazioni in corso tuttora, proprio mentre il favonio tiene limpide le ore di questa nostra bella domenica sudalpina.

Poteva andarci meglio, nel senso della neve, perché, a poca distanza da noi, le alte valli lombarde verso il confine svizzero hanno ricevuto abbondanti nevicate, stante la forza del vento che scendeva dalle Alpi, e che ha «strippato» (si dice proprio così) i fiocchi anche per qualche chilometro più a Sud.

Ma sulle Orobie, come detto, sono arrivate solo cose marginali, e c'è persino una certa differenza di spessore della nuova neve, a favore del lato occidentale dell'Alta Val Brembana, rispetto al versante orientale, Pora e Colere per intenderci. Questo passaggio perturbato va inteso come un evento tumultuoso, parente dei fenomeni estivi, per cui ci possono essere risultati molto diversi, nelle precipitazioni, anche fra zone poco distanti. Comunque, ieri mattina, tutte le nostre montagne
presentavano una magnifica veste candida.

Ma l'arrivo del favonio ha almeno ripulito la nostra provincia dall'umidità e da tutti gli inquinamenti, dando il via a un periodo di alcuni giorni che saranno quasi invernali per le temperature, ma
supportati da un buon soleggiamento, da cieli limpidi e colorati e senza alcun pericolo di nebbia per la pianura.
E visto che fra tre giorni saremo al solstizio d'inverno, con i giorni più corti dell'anno, questa inattesa disponibilità di luce e di colori sarà un buon viatico anche per lo spirito e per l'umore. Gli amanti della neve sono quindi sempre in attesa di grandi cose, però cominciamo ad accontentare almeno gli escursionisti e quelli delle ciaspole, che oltre i mille metri di quota, qualche bella camminata la possono certamente fare, già oggi.

Per sciatori da pista e scialpinisti, la scelta dev'essere più oculata, magari preferendo pendii con base erbosa e non rocciosa, e facendo curve morbide, senza «strappare», sennò si rischia di diventare geologi. Ma il freddo e i gestori degli impianti pensano sempre a voi, e forti dell'«aiutati che Dio t'aiuta», con un po' di neve sparata risolveranno molti vostri problemi.

Per quanto riguarda i cieli, nella prossima settimana non sono previsti sconvolgimenti in ambito europeo, per cui si arriverà al Natale in queste condizioni. Ma abbiamo visto anni peggiori, lo scorso anno ad esempio c'era sì la neve in alto, ma pioveva più in basso, a Natale, una vera tristezza. E l'aria fredda che sta affluendo da Nord, magari troverà modo di realizzarsi, come neve, nella settimana verso San Silvestro.

Roberto Regazzoni
L'Eco di Bergamo - Domenica 18 Dicembre 2011 PROVINCIA, pagina 36


venerdì 16 dicembre 2011

La neve e' arrivata sui monti


E in citta' ecco il grande gelo

L'abbiamo cercata e più volte invocata e la neve è arrivata. Sulle montagne, anche se non in tutte le zone intensamente, ha iniziato a fioccare mentre in città è arrivato il gelo. Tutto questo sotto un cielo grigio e nuvoloso che ha annunciato l'arrivo ufficiale del freddo. In pratica la neve sarà poca in montagna ma con l'abbassarsi delle temperature permetterà di sparare quella artificiale. In città niente neve ma tanto freddo.

La corrente occidentale che guida da alcuni giorni questa spiccata instabilità, sta piegando infatti da Nord-Ovest, e prenderà per mano una nuova perturbazione capace di un po' di neve sotto i 1000 metri, fin verso i 600 metri nelle valli strette. Questo calo del limite dei fiocchi prelude all'ingresso di aria sensibilmente più fredda, che ha iniziato a valicare le Alpi. Nel weekend tutto questo diventerà vento da Nord, con tempo in parte soleggiato.

Per il momento però la neve resta troppo poca e in Val Seriana così come in Val di Scalve gli impianti saranno chiusi. Al Pora così come a Lizzola la neve ha iniziato a scendere ma debolmente e mista a pioggia. Intorno alle 16 di venerdì 16 dicembre si contavano 3 centimetri intorno ai 1200 metri e 5 centimetri sui 2 mila metri. Troppo poco per organizzare un weekend sotto la neve.

La carenza di neve su tutto l'arco alpino sta infatti condizionando questo inizio di stagione, dalla Coppa del Mondo di sci alpino e snowboard che ha costretto i vari organizzatori a cancellare le prove in programma o a rinviarle, alle defezioni delle prenotazioni alberghiere per l'8 dicembre annullate per la poca neve caduta. La neve quindi scarseggia, ma il comprensorio Brembo Ski San Simone - Foppolo - Carona non vuole arrendersi alle alte temperature e da mercoledì sera altri dieci cannoni sono giunti in soccorso a quelli già posizionati sulle piste IV Baita, Montebello e Cappelletta di Foppolo.

Confermata quindi l'apertura delle piste IV Baita e Montebello di Foppolo e della pista Arale di San Simone per sabato 17 e domenica 18 dicembre. Per questo inizio di stagione viene proposto uno skipass giornaliero a 20 euro anziché 30 mentre i bambini fino ai 130 cm di altezza possono sciare a 12 euro. Gli impianti saranno aperti dalle 8.30 alle 16.45 con orario continuato a Foppolo mentre a San Simone la chiusura è prevista per le 16.30.

Sono invece in crisi, come appunto detto, le stazioni invernali dell'alta Valle Seriana e della Valle di Scalve. Oltre all'assenza di precipitazioni nevose sostanziali, non si è neppure riusciti a produrre neve artificiale a causa delle alte temperature, aspettando che si modificherà con l'ondata di gelo. Stessa situazione a Spiazzi di Gromo, dove tuttavia si registra un barlume di speranza. «Speriamo, ma non c'è per ora la certezza – afferma il proprietario degli impianti, Angelo Testa – di riuscire a rendere sciabile per domenica la pista intermedia, servita dalla seggiovia Spiazzi-Vodala.

Consigliamo comunque agli sciatori, prima di muoversi, per eventuale conferma, di consultare il nostro sito Internet www.spiazzidigromo.it o di telefonare allo 0346/47079. Sarà comunque funzionante, per chi desiderasse recarsi in quota, la seggiovia e aperto il rifugio Vodala, a 1.600 metri».
Per la stazione di Presolana, invece, non è prevista per ora l'apertura delle piste.

In Val di Scalve resteranno chiuse sia Colere sia Schilpario. Al palo anche le piste di sci nordico, proprio per mancanza di neve: il tracciato di Casa Corti a Valbondione, quello degli Spiazzi di Gromo, di Schilpario e quello che si snoda sui pendii della Montagnina di Gandino.

L'Eco di Bergamo - 16 dicembre 2011 Cronaca

martedì 13 dicembre 2011

Finalmente nevica sulle Orobie


Primi fiocchi sopra i 1200 metri

Nevica, finalmente. E tirano un sospiro di sollievo gli operatori turistici delle stazioni invernali orobiche. Con il progressivo aumento della nuvolosità è arrivata la prevista perturbazione e la neve è caduta fin quasi ai 1.500 metri di quota, ma in alcuni casi - come in Val Brembana - anche dai 1.200 metri di quota in su (a Mezzoldo, in Val Brembana, ad esempio sono scesi oltre una decina di centimetri di neve). In Val Seriana sono stati segnalati circa 15 centimetri al Pora.

Nel comprensorio Brembo Ski che include San Simone, Foppolo e Carona sono scesi più di 20 centimetri di neve fresca che hanno completamente imbiancato le cime e hanno reso l'intero paesaggio una vera e propria cartolina natalizia.

Dopo un «ponte» di Sant'Ambrogio trascorso a piste chiuse e con alberghi vuoti, causa le alte temperature che hanno pure impedito di produrla artificialmente, nelle località sciistiche ci si prepara ora a riavviare gli impianti di risalita prima del periodo natalizio. Nel comprensorio Brembo Ski si sta lavorando alacremente per aprire alcuni impianti da sabato 17 dicembre.

Dalla notte tra domenica e lunedì nevica da Foppolo a Colere, meno intensamente sul versante seriano; un cuneo di alta pressione è previsto per martedì, ma una nuova situazione di instabilità meteorologica è attesa per mercoledì con un graduale inserimento di aria più fredda.

Insomma il primo vero assaggio di inverno. Albergatori e gestori di impianti di risalita attendono così, con impazienza, di dare il via ufficiale alla stagione sugli sci. La neve di queste ore è fondamentale e tutti si augurano che le precipitazioni nevose, previste per mercoledì e venerdì, portino altri importantissimi centimetri di neve fresca che si potrebbero aggiungere a quella artificiale, qualora le temperature si abbassassero come annunciato dalle previsioni.

L'Eco di Bergamo - 12 dicembre 2011 Cronaca


sabato 10 dicembre 2011

L'inverno in ritardo e la neve non si vede


Senza precipitazioni da 28 giorni. Il freddo artico indugia ancora
Possibili sorprese verso Natale

Non diremo solo della splendida giornata di giovedì, con favonio limpido e mitissimo su tutta la provincia e cieli fotografici anche sulla Bassa (dove il calendario vorrebbe la nebbia), ma anche di un weekend in corso del tutto mite e gradevole, al quale, sia oggi che domani, pur con qualche nuvola a spasso, il sole darà il suo contributo, con diversi momenti di azzurro.
Ma il problema reale di questo inizio d'inverno ha un colore preciso, il bianco, e si chiama mancanza di neve. Da anni la Bergamasca non affrontava la stagione invernale con così tanta miseria, con montagne spelacchiate a inizio dicembre e parvenza di neve solo sui versanti in ombra e sopra i 2.300 metri di quota, quindi ben oltre l'accessibilità di qualunque nostro impianto sciistico.
Aspettando il freddoSiamo arrivati a tutto questo con un filotto di ben 28 giornate soleggiate consecutive, e con le ultime piogge «serie» che risalgono all'8 di novembre, nel contesto di oltre un mese praticamente senza precipitazioni, che ha fatto misurare da allora solo 4 millimetri, lo scorso sabato. E manca anche il vero freddo, quello che un tempo gelava le pozze calme del Brembo già ai primi di dicembre, e che faceva fare le prime slittate a noi bambini dell'Alta Valle già prima di Santa Lucia.
Anche Frate Indovino è in difficoltà e le sue sagge osservazioni fanno un po' fatica ad ingranare, ma più in difficoltà sembrano i centri meteo moderni. C'è in corso, proprio in questi giorni, l'ennesima grande conferenza sul clima, a Durban in Sudafrica, e verrebbe comodo dire che sia proprio l'emergenza climatica mondiale a manifestarsi in questo anomalo inverno. Noi invece pensiamo che il freddo e la neve sono solo mal distribuiti sull'Europa, e che prima o poi le cose si compenseranno, come sempre la meteo ci ha dimostrato di saper fare.
Un «regalo» per Natale?Proviamo allora a riflettere, commentando le ultime proiezioni di ieri dei centri meteo europei, che vedono il prolungarsi di questa variabilità quasi autunnale ancora per la prossima settimana. Se qualche precipitazione arriverà, da questo costante flusso di nubi dall'Atlantico, di certo non sarà in grado di soddisfare le piste. Però, nella settimana che precede il Natale, potrebbero aprirsi nuovi scenari atmosferici, che aprirebbero la strada alla prima vera incursione di aria artica verso il Mediterraneo, dando quindi il via al vero nostro inverno.
Lo dico sempre, parlare del tempo non è facile, lo dimostra anche il fatto che ogni sei ore viene emesso un nuovo bollettino meteo, però possiamo provare a crederci, se non altro per i tanti che amano la neve. Possono crederci anche quelli che preferirebbero il sole e il caldo, ma che per un Natale con gli abeti imbiancati sarebbero disposti a commuoversi, almeno per una volta.

Roberto Regazzoni - L'Eco di Bergamo - Sabato 10 docembre 2011

lunedì 5 dicembre 2011

Targa e «silenziatore» per le motoslitte. Legge in vista in Regione

Al Pirellone si discute la legge sull´uso delle motoslitte in montagna

Una targa e un dispositivo antirumore. Le motoslitte lombarde dovranno essere dotate anche di questi due accessori se verrà approvato un progetto di legge presentato nei giorni scorsi al Comitato per la montagna. Oltre al progetto di legge riguardante le motoslitte è stato discusso anche quello sulla sentieristica regionale.

Uno dei membri del Comitato, il consigliere del Partito democratico Mario Barboni, ha spiegato la tabella di marcia: «Abbiamo preso visione e atto del lavoro svolto nella preparazione delle due proposte, ma abbiamo rinviato alle prossime sedute, dopo le feste natalizie, l'approdo in commissione», in modo da avere il tempo necessario per «proporre variazioni migliorative da inserire nei progetti di legge».

Confronto in commissione
Così si potranno anche «audire in commissione le associazioni dei comuni montani, il Cai e altri soggetti interessati». I progetti di legge, insomma, dovrebbero approdare a gennaio nelle commissioni Territorio e Ambiente.Cambiamenti in arrivo, dunque, per le motoslitte. In particolare si chiede che i mezzi siano dotati «di una targa di riconoscimento visibile riportante almeno le ultime sei cifre del numero di telaio» e «di un dispositivo antirumore».

Affitto solo ai maggiorenni
L'affitto di motoslitte è consentito soltanto ai maggiorenni muniti di patente tipo B e titolari di «idonea polizza assicurativa di responsabilità civile verso terzi». Ovviamente bisognerà portare con sé ed esibire «l'autorizzazione in caso di controllo».

Inoltre, il titolare dell'autorizzazione e le persone trasportate devono indossare «un idoneo casco protettivo ed essere dotati di un sistema di sicurezza per la ricerca di vittime da valanga conformi ai modelli omologati per legge». Il progetto di legge prevede che le violazioni vengano punite con una sanzione da 100 a 300 euro.

Con il progetto di legge sulla sentieristica, invece, la Regione Lombardia si propone, tra le altre cose, di «creare ed attivare il Catasto regionale dei sentieri della Lombardia, delle vie ferrate e dei siti di arrampicata». Il tutto al fine di «individuare, regolamentare e delimitare le aree interessate, identificare i percorsi e gli itinerari di riferimento, predisporre l'apposita segnaletica e monitorare gli interventi strutturali e finanziari».

Sentieri per lo sviluppo
Il progetto di legge, inoltre, istituisce la Rete regionale sentieri lombardi, composta dai sentieri escursionistici, dai percorsi cicloturistici e ippoturistici, dalle vie ferrate e dai siti di arrampicata regionali, provinciali, comprensoriali e comunali.

Lo scopo che si propone la nuova legge è di «contribuire a incrementare l'attrattività del territorio» e porre le condizioni «per lo sviluppo socioeconomico delle destinazioni turistiche regionali».

Fabio Florindi - L'Eco di Bergamo - Lunedì 05 Dicembre 2011 PROVINCIA, pagina 29

sabato 3 dicembre 2011

Monte Arera, la gestione passa dall'Ersaf al Parco delle Orobie


La gestione del monte Arera di Oltre il Colle, una delle aree più ricche di biodiversità della Lombardia, passa dalla Regione al Parco delle Orobie.

Ieri, durante una seduta del Cda del Parco delle Orobie, è stata approvata la convenzione con l'Ente regionale per i servizi all'agricoltura e alle foreste della Lombardia (Ersaf) per la gestione dell'area demaniale regionale dell'Arera.
L'Ersaf, dopo aver acquisito al demanio regionale i terreni, ne ha concesso la gestione al Parco delle Orobie Bergamasche. Si tratta di un traguardo arrivato a conclusione di un iter lungo e complesso, un passo in avanti decisivo per la realizzazione di un serio programma di tutela di questi territori, dove vivono esemplari animali e vegetali unici al mondo.
«Da sempre la zona del monte Arera è stata oggetto di particolare attenzione da parte del Parco delle Orobie, consapevole di quanto quest'area sia preziosa per la tutela della biodiversità – ha commentato Franco Grassi, presidente del Parco –. Sotto la nostra gestione, affidata a professionisti seri ed esperti che conoscono molto bene le caratteristiche peculiari di queste montagne, la tutela sarà ancora maggiore e passerà attraverso controlli severi e il paradigma della tolleranza zero verso comportamenti che possono mettere seriamente a rischio la zona, come l'abbandono di rifiuti.

Continueremo a valorizzare l'Arera, come già fatto negli anni passati, ma gli escursionisti dovranno
capire che stanno attraversando un'area preziosa, che va rispettata nei suoi delicati equilibri. In gioco c'è il futuro di uno dei principali siti naturalistici d'Europa».
Successivamente il Cda e l'assemblea del Parco hanno approvato lo statuto del Parco delle Orobie, rispettando così l'ultimatum imposto per il 4 dicembre dal Pirellone con la legge regionale sulle aree protette varata lo scorso luglio, pena il commissariamento dell'ente.
Lo statuto fissa in maniera chiara le finalità del Parco, il sistema di spesa da attuare e la ripartizione delle competenze fra il direttore e il Cda. Ora passerà al vaglio di Regione Lombardia e, in seguito, l'assemblea sarà chiamata a nominare il presidente e i componenti del Cda.

L'Eco di Bergamo - Sabato 03 Dicembre 2011 PROVINCIA, pagina 46


giovedì 1 dicembre 2011

Prime nubi in arrivo


Fa davvero molta fatica a decollare, il nostro inverno, e anche a scala europea, le cose non sono affatto da inizio di dicembre. Manca all’appello il principale protagonista della stagione, il freddo, senza il quale è difficile generare precipitazioni dal mite Mediterraneo e la neve ha poche chances di arrivare, fosse almeno per una breve apparizionefino in pianura prima di Santa Lucia, come si era abituati un tempo.

Farà i suoi tentativi una prima debole perturbazione, in lento avvicinamento dalla Francia, col richiamo oggi di nuova umidità dal mare e quindi con le prime coperture  andando a sera. Ma la pressione atmosferica rimane piuttosto elevata, e in alta pressione (temporali estivi esclusi) la
pioggia non è quasi mai significativa, è una delle poche regole della meteorologia.
Prepariamoci quindi ad un peggioramento per la giornata di domani, con cielo in prevalenza nuvoloso ma con solo qualche debole pioggia sparsa, e la neve poco sotto i 1500 m. Sarà poi un po’ di ventilazione da Nord, a migliorare il tempo nella giornata di sabato, ma il tutto con un clima che si mantiene piuttosto mite, per il periodo.

Se ci sarà un affondo di aria artica, è possibile verso l’Immacolata, ma i modelli matematici, che oggi sono convinti del fatto loro, a volte il giorno dopo cambiano idea.

Roberto Regazzoni - L'Eco di Bergamo - giovedì 1 icembre 2011

sabato 26 novembre 2011

L'omaggio di Cornalba ai 15 partigiani uccisi

Domani la commemorazione dell'eccidio del 25 novembre 1944
I fascisti, con la mitragliatrice sul campanile, spararono sui fuggitivi

L'eccidio, uno dei più tragici episodi della Resistenza bergamasca, avvenne il 25 novembre e il 1° dicembre 1944 a Cornalba, in Valle Serina. Morirono 15 partigiani della brigata «Giustizia e libertà», uccisi dai fascisti che, per colpirli, non esitarono a piazzare una mitragliatrice sul campanile sparando sugli uomini in fuga.
Dal 1945, ogni anno i partigiani bergamaschi risalgono la valle da Bergamo, ricordano quei drammatici giorni e rendono omaggio ai Caduti. Così succederà anche domani, con la giornata-ricordo organizzata dall'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi), presieduta da Salvo Parigi.
Il ritrovo a BergamoIl ritrovo sarà alle 8,30 al palasport di Bergamo, quindi la partenza dell'autocolonna con omaggio alle lapidi dei partigiani Caduti a Zogno, Ambria, Algua e Rosolo di Serina. Alle 10,15, a Cornalba, la Messa di suffragio, seguita dal discorso delle autorità, tra cui il senatore Tullio Montagna, presidente del comitato regionale lombardo Anpi.

Alle 12 ci si sposterà a Serina, per l'omaggio alle tombe dei Caduti russi.

Così Salvo Parigi ricorda quei tristissimi giorni di dolore.
«Era la mattina, verso le 7,30, una colonna della compagnia Op di Bergamo della Repubblica Sociale iniziò un rastrellamento a caccia di partigiani. Erano cinquanta militi. Appena prima di Rosolo incrociarono due corriere, le fermarono; sulla seconda identificarono i partigiani Giuseppe Biava, Barnaba Chiesa e Antonio Ferrari. Li uccisero sul posto.
Poi la colonna proseguì dividendosi in due tronconi. Il primo gruppo di rastrellatori raggiunse la piazza di Cornalba, una mitraglia venne piazzata su un prato, un'altra sul campanile della chiesa. Giovani e partigiani del paese fuggivano sulle pendici dell'Alben, facilmente visibili, ormai bersagli mobili. Vennero uccisi Pietro Cornetti, Battista Mancuso e Giuseppe Maffi.

Mentre si continuava a sparare venne catturato il partigiano Franco Cortinovis che fu portato in piazza, malmenato, interrogato e ucciso. Alle 10 venne dato il "cessate il fuoco", iniziò il rastrellamento risalendo i prati: vennero fatti prigionieri Luigi Maver, Egidio Bianchi, Luigi Carrara, Callisto Sguazzi Peter. Peter venne subito assassinato. Maver, Egidio Bianchi, Giovanni Bianchi e Lorenzo Carrara furono riconosciuti collaboratori dei partigiani e portati a Bergamo, torturati e incarcerati. Lorenzo Carrara morì per le torture».
Il rastrellamento di dicembre«Il 1° dicembre ci fu un nuovo rastrellamento – continua Parigi –. Morì il partigiano Celestino Gervasoni. In una baita vennero uccisi tre partigiani russi e un partigiano di 17 anni, Mario Ghirlandetti. In totale morirono in 15. Per il movimento partigiano fu un colpo durissimo».
Domani la cerimonia per non dimenticare
.
L'Eco di Bergamo - Sabato 26 Novembre 2011 PROVINCIA, pagina 52

mercoledì 23 novembre 2011

Rinnovato il centro servizi per le piste di sci da fondo


Partirà con un centro servizi rinnovato la stagione sciistica dell'Alben, a Oltre il Colle e Serina.

Lo sci club Valserina, nuovo gestore fino al 2018 di piste da fondo e impianto di risalita, ha presentato la stagione in un'assemblea pubblica, presente anche il sindaco Rosanna Manenti.

«I Comuni di Serina e Oltre il Colle metteranno a disposizione 7.500 euro ciascuno all'anno per la manutenzione – ha spiegato il presidente dello sci club Paolo Maurizio –. Mentre il Comune di
Oltre il Colle darà 5.000 euro per la pista di discesa. Inoltre, vi è un accordo in via di definizione con alcuni privati di Zambla, che si sono impegnati a dare circa 4.000 euro per le piste di fondo».

Ha continuato Maurizio: «Il Comune di Oltre il Colle ha acquistato un gatto delle nevi e un cannone per l'innevamento artificiale grazie anche all'interessamento del senatore Valerio Carrara. Inoltre, sono stati fatti alcuni lavori di manutenzione e il centro servizi nell'ex albergo Pineta (liberato dall'associazione Rangers d'Italia, ndr) è stato rimesso a nuovo».

Quest'anno la gestione tecnica della pista sarà affidata a Bernardo Carrara, maestro di sci di Valpiana, che ha già provveduto a ricalibrare, pulire e mettere in sicurezza i tracciati. Domani, alle 21, la stagione sarà presentata al centro civico di Serina.

Gloria Bertocchi - L'Eco di Bergamo - Mercoledì 23 Novembre 2011 PROVINCIA, pagina 47

Nota della Redazione: Premesso che un "Centro Servizi" era indispensabile per le attività connesse alla pista di sci di fondo, sarebbe stato molto più logico posizionarlo al Colle di Zambla, raggiungibile con minori difficoltà sia per gli appassionati provenienti dalla Valle Seriana, quanto quelli provenienti dalla Valle Brembana, rispetto all'ex Albergo Pineta situato al Pian della Palla.
La propsta avanzata a suo tempo dall'Associazione Fancy Mountain prevedeva infatti un manufatto completamente il legno, molto aderente all'ambiente montano circostante, proprio al Passo di Zambla, servito, inoltre dai Servizi  esistenti ( bar e ristoranti). Proposta bocciata dall'Amministrazione Comunale di Oltre il Colle che ha determinato anche lo scioglimento degli accordi precedentemente assunti con la Fancy.



domenica 20 novembre 2011

Le panchine ritrovate


Apprendiamo dal Portale di Oltre il Colle  www.oltreilcolle.com/ che lo Sci Club Serina, nuovo gestore delle piste di sci nordico della Conca, ha riposizionato sul Pratone del Passo di Zambla, ai bordi dell'anello di partenza della pista di fondo, i tavoli e le panche tolte a fine agosto!

I frequentatori del "pratone" ringraziano

Gallicus

sabato 19 novembre 2011

Niente nuove, buone nuove


Niente nuove, buone nuove. Almeno sotto questo aspetto, stiamo smaltendo, in un modo a dir poco piacevole, uno dei cosiddetti periodi «minori» dell'anno, quello cioè che vede ridursi drasticamente le ore di luce del giorno e avvia il conflitto col primo freddo.

Sono ormai dieci giorni che non passano nubi degne di tal nome nei nostri cieli e il disappunto arriva dal fatto che non si riesce davvero a capire come e quando tutto questo avrà fine. Ieri, anzi, l'anticiclone ha formato una ciambella ancor più esplicita, impegnando i cieli di tutta l'Europa e portando stabilità anche in fondo all'Italia, dove qualche incertezza si era mantenuta nei giorni scorsi.

So che molti non approvano questo mio malcelato piccolo «bisogno d'inverno», ma penso sia bene che ogni cosa avvenga a suo tempo, perché le cicale prima o poi la pagano. Ci aspetta quindi un'altra bella giornata, e buon per noi che coincide col riposo lavorativo del weekend, per cui val la pena
lasciare la pianura, dove le nebbie si attarderanno anche stamattina, per godersi il mite sole dei colli e la limpidezza d'orizzonti delle montagne. Novembre ha grosse probabilità di concludersi così, senza nubi e senza precipitazioni.

Roberto Regazzoni - L'Eco di Bergamo - Sabato 19 Novembre 2011 AGENDA, pagina 75

venerdì 18 novembre 2011

Andare in montagna. Rischio fino a che punto?



Domani dibattito con istruttori del Cnsasa, membri del Caai e guide alpine
Tra sicurezza e libertà: tanti interventi con moderatore Annibale Salsa

Il massiccio del Monte Bianco e le Grandes Jorasses teatro della recente disgrazia nella quale ...
La recente disgrazia sul Monte Bianco, dove sono morti Olivier Sourzac, guida alpina francese, e la sua cliente Charlotte De Metz, esperta scalatrice del Club Alpin français, hanno nuovamente richiamato l'attenzione sui rischi in montagna.

Ma, a differenza del passato, non si è parlato di «montagna assassina». Le due vittime erano alpinisti esperti, perfettamente in grado di affrontare le difficoltà della salita. Piuttosto resta in discussione il problema rischio: chi va in montagna in certe condizioni sa di rischiare, ma fino a che punto?

È questo il tema del convegno che si tiene domani al Palamonti: «Il rischio in alpinismo: salvarlo o eliminarlo?», che parte da un preciso presupposto sul quale chi pratica la montagna è d'accordo: l'alpinismo è un'attività che è sempre stata espressione della massima libertà.

Sarà un dibattito molto interessante e sicuramente di notevole livello considerato i partecipanti all'incontro, aperto ai membri del CAAI, gli accademici del Club Alpino Italiano, gli istruttori delle scuole di alpinismo, scialpinismo e arrampicata (CNSASA) del Cai e le guide alpine. Decine di interventi e un ampio dibattito, che sarà moderato da una personalità di grande prestigio in campo
alpinistico, e non solo in quello: Annibale Salsa, già presidente centrale del Cai.

Sul fatto che anche recentemente, sull'onda dell'emotività per alcuni incidenti particolarmente gravi, si siano fatte proposte per regolamentare l'accesso alla montagna, Salsa si è già espresso molto chiaramente: «Gli appassionati di montagna non sono degli irresponsabili. Non lasciamoci prendere dall'emotività. La montagna è, e deve continuare ad essere un luogo di libera frequentazione. La montagna è uno spazio di libertà e non di coercizione, come tale comporta un elevato senso di responsabilità e abbisogna di conoscenza e competenza».

Libertà di rischiare, ma con l'impegno di tutte le componenti del Cai per una maggiore preparazione e consapevolezza da parte di chi va in montagna.

L'Eco di Bergamo - Venerdì 18 Novembre 2011 SPECIALI, pagina 78

giovedì 17 novembre 2011

Gestione sull'Alben pronta al via


Stasera, alle 21, nella sala consiliare di Oltre il Colle, lo Sci club Val Serina, presenterà alla cittadinanza e agli amministratori la nuova gestione delle piste di sci nordico e alpino del monte Alben.

La stessa presentazione dello sci club è in programma quindi il 24 novembre, a partire sempre dalle 21, nella sala riunioni di Ca' Rafaei di Serina.

Saranno  presenti i rappresentanti dei Comuni.

L'Eco di Bergamo - Giovedì 17 Novembre 2011 PROVINCIA, pagina 47

lunedì 14 novembre 2011

Internet gratuito in 8 Comuni. La rete Wi-Fi della «Big Tlc»


Con il wifi si può navigare in internet col portatile o col palmare
Quando sarà possibile nella Conca ?

Parte con l'attivazione di 8 aree la rete Wi-Fi di BiG TLC: Lurano, Telgate, Martinengo, Romano di Lombardia, Bottanuco, Colzate, Cenate Sotto e Almè. La navigazione è gratuita. Gli hot-spot sono situati in vari luoghi pubblici all'aperto e si può accedere alla rete wi-fi con un PC portatile, tablet, I-Pad, Smart phone, o altri dispositivi dotati di interfaccia Wi-Fi.

Basta trovarsi nel raggio di copertura dell'hot spot. La prima volta che ci si connette, se non si è già clienti di BiG TLC, viene chiesto di registrarsi, poi si ha gratuitamente accesso alla rete per un'ora al giorno, anche frazionabile. Quindi la sessione non deve essere continuativa, ci si può scollegare dalla rete e poi ricollegarsi quanto si vuole anche in un'area diversa, fino ad accumulare i 60 minuti di collegamento.

La password viene inviate tramite SMS e vale 6 mesi, ma se si perde si può richiedere con le stesse modalità.

L'elenco completo delle aree Wi-FI è disponibile sul sito di BiG TLC (http://www.bigtlc.it/ITA/Default.aspx? SEZ=1&PAG=17&NOT=297) e sarà aggiornato man mano che nuovi punti di accesso saranno attivati. BiG TLC arriva a questo importante sviluppo della sua rete grazie al successo sperimentato in altri importanti progetti realizzati quali: le aree Wi-Fi della Fiera del Libro e di Bergamo Scienza.

La rete Wi-Fi di BiG TLC è complementare alla Rete in Fibra Ottica creata per servire aziende e Pubbliche amministrazioni ed alla Rete hiperlan creata per servire professionisti di oltre 100 Comuni bergamaschi.
“Attraverso la nostra Rete, ormai operativa da tempo, i bergamaschi hanno potuto apprezzare tutti i vantaggi prestazionali della larga banda rispetto al tradizionale ADSL - commenta Luciano Ferrari, Presidente di BiG TLC ed aggiunge -, confidiamo che molti Comuni, come hanno già fatto Fornovo San Giovanni e Romano di Lombardia, sposino questa iniziativa con l'obiettivo di creare una rete più capillare per estendere a un numero crescente di cittadini l'opportunità di usufruire del servizio.”

L'Eco di Bergamo - 14 novembre 2011 Cronaca

domenica 13 novembre 2011

L’analisi del geologo del Cnr sul territorio orobico


«Troppe ruspe e cemento. La Bergamasca è fragile»
«Evitare nuove strade che tagliano i pendii e laghetti per fare neve artificiale: si contribuisce all’erosione»

«Prima ci prendono per profeti di sventura, poi per avvoltoi. I geologi hanno la vita dura» Sergio Chiesa, bergamasco, dirigente di ricerca del Cnr, da sempre si batte per il controllocostante del territorio.

Adesso che i macigni piovono anchein bergamasca, se fosse un sindaco invece che un geologo, che farebbe?«La Bergamasca è un territorio molto fragile perché al 60% di montagna, abitato e lavorato da secoli. Bisogna fare attenzione allo spostamento terra, anche per la costruzione di piste di sci. Attenzione alla costruzione di case: anche quando sorgono su zone sicure non è detto che la strada che poi bisogna costruire per raggiungerle non alteri un equilibrio delicato.
Marne e argilla provocano frane in Val Imagna, Val Brembilla, Val Serina, Val Seriana medio-bassa. I disastri causati da precipitazioni brevi ma intense derivano da condizioni atmosferiche che si formano all’imbocco delle valli, in particolare della Val Seriana, per esempio a Gazzaniga.
Poi ci sono le strade che tagliano i pendii». «Se fossi un sindaco – continua Chiesa – eviterei il collegamento tra Mezzoldo e San Simone perché la valletta è dissestata da una serie di microfrane.
A Foppolo avrei evitato di pompare l’acqua dei laghetti in quota per fare neve artificiale perché si sposta una quantità d’acqua che poi contribuisce all’erosione del suolo. Ci penserei prima di mandare le ruspe sui pendii a smuovere terra per le piste di sci.
C’è la frattura nel territorio di Branzi e frane a Bracca e San Giovanni Bianco. Delicate anche la Val del Lujo, Gandellino, il versante dell’Albenza, la zona delle cave sul Sebino. A Schilpario, in Val di Scalve, starei attento con le piste di sci: è un’area danneggiata dai tempi della diga del Gleno e non ha ancora recuperato il suo equilibrio».
Insomma, secondo l’esperto del Cnr tutta la montagna è costellata da situazioni di potenziale rischio.

«Le strade storiche di collegamento nelle Prealpi e nelle Alpi corrono alte. Sono scomode per i viaggiatori, ma stare in alto evita le conseguenze di frane e valanghe».

Ma come fare prevenzione?«Regione Lombardia ha censito tutte le Prealpi con l’interferometria radar che registra l’eventuale spostamento di punti che riflettono le onde radar come i tetti. Il sistema fa parte di Tre, Tele rilevamento Europa e la misurazione è mensile. I dati si incrociano con i rilievi e le posizioni segnate dagli strumenti tradizionali a terra. Poi occorre fare manutenzione: il reticolo di canalette che servivano a irrigare i prati, i muri a secco che spanciano. Attenzione alla pulizia dei corsi d’acqua minori perché ogni ostacolo causa una deviazione dell’acqua».
Anche l’acqua è aumentata e rappresenta un problema. «È aumentata la quantità d’acqua rilasciata nel terreno a fronte dei consumi degli acquedotti, e bisogna far manutenzione alle sorgenti. Gli strumenti per controllare l’evoluzione della situazione ci sono, i terreni edificabili sono catalogati con quattro gradi di fragilità crescente, in montagna di solito il grado uno non c’è mai e quando si tocca il territorio bisogna fare in modo da non peggiorare la situazione di rischio.

Bisognerebbe sviluppare l’economia ambientale, in grado di esprimere il valore del territorio, il suo deprezzamentoin termini finanziari, allora forse si capirebbe il danno»

Ci sono Comuni virtuosi?«Molti hanno fatto lo sforzo di dotarsi di Gis, il sistema informatico che permette l’aggiornamento di tutti i dati necessariper l’azione della protezione civile: sapere dove si trovano le persone e le strutture maggiormente a rischio. Il problema è il controllo dell’aggiornamento dei dati perché il territorio cambia e va seguito nella sua evoluzione, i consorzi di comuni qui sono indispensabili. Un buon esempio, perché vicina come territorio e problemi, è il sistema messo a punto dalla Comunità montana di Tirano in Valtellina».
Ma gli interventi di prevenzione hanno un costo e tutto diventa una questione di risorse e di scelte. «Il problema dei fondiè che ce ne sono troppo pochi per la prevenzione e poi ne arrivano troppi quando accadono i disastri e non sempre vengono utilizzati bene. Dopo l’alluvione in Valtellina sono state realizzate delle briglie che adesso i comuni stanno demolendo per ripristinare il corso dell’Adda».

In conclusione, quanto la bergamasca è a rischio?
«Bisogna capirsi: la pericolosità è un concetto che riguarda il territorio, è la probabilità che un evento si verifichi, ed è variabile. Da questo punto di vista, il nostro territorio è fragile perché modellato dall’acqua e dalla ripidità dei versanti. Il rischio, invece, è un concetto economico e riguarda la valutazione del danno nel caso che un fenomeno si verifichi.

Bisogna concentrare gli interventi là dove il rischio è grande perché ci sono case e gente. Per il resto, si può solomonitorare»

SUSANNA PESENTI - L'Eco di Bergamo - Domenica 13 novembre 2011, pag. 36

venerdì 11 novembre 2011

Ma quante Pro Loco esistono a Oltre il Colle ?



Facendo una ricerca su Google per avere informazioni sulla Conca di Oltre ci si trova in una situazione imbarazzante; infatti, esistono tre indirizzi dedicati alla Pro Loco.
Il primo www.oltreilcolle.net/ si riferisce ad un portale privato che non corrisponde al Punto Informativo presente in via Roma;

il secondo, www.prolocooltreilcolle.com/ che dovrebbe essere quello operativo (lo chiameremo con questo nome per non incorrere in azioni di rivalsa), ha sede nel Punto Informativo in via Roma 17, aperto in ogni stagione, e al quale si rivolgono i villeggianti e turisti presenti nella Conca;

il terzo www.oltreilcolle.provinciabergamasca.com/   è patrocinato da “Oltre il Colle Informa a cura dell'Amministrazione Comunale” e ha sede in via Roma 17, quindi si certifica che la Pro Loco ufficiale  dovrebbe essere quella a cui si riferisce il sito www.prolocooltreilcolle.com/
Prescindendo comunque da queste curiosità, il fatto che questa molteplicità d’indicazioni possa determinare “confusione” anche nelle varie Istituzioni pubbliche e private che generalmente collaborano con le varie Pro Loco della Provincia, solleva alcuni interrogativi.

Sulla fine del 2009 il Consiglio Direttivo della vecchia Pro Loco, presieduta dal signor Leoni, consorte della sindaca di Oltre il Colle, si dimetteva e assieme ad esso quasi tutti gli iscritti non rinnovarono la tessera associativa. Il Presidente in carica, sfiduciato, avrebbe dovuto riaprire le iscrizioni e far eleggere un nuovo Consiglio Direttivo. In seguito si aprivano invece le iscrizioni a una nuova Associazione alla quale aderirono gli iscritti alla vecchia Pro Loco ormai “fantasma” e procedevano all’elezione di un nuovo Consiglio Direttivo e del Presidente.
La norma avrebbe voluto che la vecchia Pro Loco comunicasse alla Regione Lombardia tale variazione non essendo più in grado di svolgere le funzioni richieste. Così non è stato e con lungaggini e vari pretesti, accampando debiti non saldati dall’Amministrazione Comunale , non ha mai adempiuto alla comunicazione.

Questo atto di “forzatura della realtà” impedisce ancor oggi alla Pro Loco operativa, e formalmente riconosciuta dall’Amministrazione comunale  ( vedere il sito www.oltreilcolle.provinciabergamasca.com/ ), di essere presente  nel Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia Serie Ordinaria n. 15 - Venerdì 15 aprile 2011  PRO LOCO ISCRITTE A BERGAMO N. 54” che elenca le 54 Pro Loco della Provincia di Bergamo.

In questo modo anche le Amministrazioni locali, si rivolgono alla vecchia Pro Loco per la stipulazione di accordi intervallari che interessano i problemi culturali, turistici e ludici. Ma non solo, anche eventuali sovvenzioni ottenute sono indirizzate a un’Associazione “fantasma”, costituita e gestita da una sola persona.

Nel frattempo la Pro Loco operativa non riceve più finanziamenti comunali e neppure quelli eventuali derivanti, ad esempio dal “Progetto mercatorum”il cui capofila è il Comune di Serina il quale, a sua volta, si riferisce alla vecchia Pro Loco di Oltre il Colle e non a quella operativa.

Da ultimo vi è da rilevare un altro aspetto negativo di questa situazione kafkiana: la Pro Loco operativa non può richiedere nei vari bandi un solo centesimo perché non possono esistere due proloco in un solo comune e quella iscritta è quella del marito della sindaca.

L'ennesimo "Mistero della Sfinge" !

Gallicus

giovedì 10 novembre 2011

La Val Serina si prepara all'Unione di sei Comuni


Dopo i servizi sociali si pensa ad associare polizia locale e uffici
«Percorso avviato da tempo. Acceleriamo per evitare la fusione»

La Valle Serina si avvia verso l'unione dei Comuni. Con servizi e uffici associati ma mantenendo l'identità amministrativa.
Un percorso che i sindaci hanno iniziato già da diversi anni (con la costituzione del Consorzio della Valle Serina), accelerato però dopo l'annunciato decreto del governo che avrebbe imposto loro la fusione.
Sei i comuni della valle, solo due quelli con più di mille abitanti: Serina (2.187 residenti al 2010), Oltre il Colle (1.062).
Poi ci sono Costa Serina (980), Bracca (767), Algua (726) e Cornalba (310), per un totale di 6.032 residenti.
La legge imporrebbe per i Comuni sotto i mille abitanti la fusione, anche amministrativa, a meno di costituire un Unione di Comuni con tutti i servizi associati. Da tempo i paesi della Valle Serina, per esempio, hanno una gestione unica dei servizi sociali (comprendente anche Dossena).
Ora l'obiettivo è di allargare le convenzioni ad altri servizi e uffici: rifiuti, polizia locale, ma anche ragioneria e stradini. «Valutiamo i vantaggi» «Ogni Comune – spiega il sindaco di Serina Michele Villarboito (Lega) – sta quantificando i costi dei propri servizi e uffici. Nel prossimo incontro valuteremo vantaggi e svantaggi, economici, di un'eventuale unificazione.

Naturalmente la qualità del servizio non dovrà venire meno. La direzione, però, è questa».
«Per un territorio così vasto come quello della Valle Serina – aggiunge il sindaco di Algua Bruno Cimarra – la fusione sarebbe dannosa e renderebbe ingestibile il territorio. L'unica strada è quella dell'unificazione dei servizi. Anche se sono poco ottimista sulla possibilità di riuscire a evitare la fusione». «Ne parliamo da anni – dice il sindaco di Oltre il Colle Rosanna Manenti – e ora il decreto del governo ci ha imposto un'accelerazione. Dobbiamo unire anche uffici, sicurezza,
ma pure i servizi per il turismo».

«Quella dei servizi uniti – dice il primo cittadino di Cornalba Alessandro Vistalli – è una logica necessaria per cercare di risparmiare. Sulla fusione o l'Unione dei Comuni, però, è meglio attendere gli sviluppi del decreto governativo». «Piuttosto che subire una decisione dall'alto – aggiunge il sindaco di Bracca Marco Muttoni – meglio che ci muoviamo insieme prima noi. D'altronde sono anni che lavoriamo come consorzio». «Purtroppo se vogliamo evitare la fusione – dice il sindaco di Costa Serina Paolo Cortinovis – ci viene imposta l'Unione dei Comuni. Sarebbe stato meglio procedere per gradi e non dover essere costretti nei tempi e nei modi. Anche così ci viene tolta l'autonomia decisionale».
La proposta del PdE il circolo del Pd della Val Serina ha lanciato l'idea di realizzare l'Unione dei Comuni (con Dossena). «Anziché lasciarci imporre modelli associativi e amministrativi – scrive in un comunicato Andrea Tiraboschi – e farci così privare del potere di decidere in modo autonomo, la nostra proposta è che tutti gli attori principali delle istituzioni ma anche della società civile comincino a discutere su quale assetto istituzionale sia migliore per rilanciare la valle».
Non raccoglie però l'invito il sindaco Villarboito: «Non abbiamo certo bisogno delle indicazioni del Pd per capire come muoverci di fronte al problema dei piccoli Comuni. Già da tempo stiamo valutando l'unione dei servizi».

Giovanni Ghisalberti - L'Eco di Bergamo - Giovedì 10 Novembre 2011 PROVINCIA,

mercoledì 9 novembre 2011

Prenotate il calendario 2012 della conca di Oltre il Colle!

Aiutiamo, con l'acquisto del calendario 2012 della Conca di Oltre il Colle, Adriana Valle volontaria in Brasile, ampliamo i laboratori di avviamento al lavoro dei suoi ragazzi a San Paolo.
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La prenotazione via email può essere fatta cliccando sul seguente indirizzo: calendario@oltreilcolle.com

La Redazione.

martedì 8 novembre 2011

Legittima curiosità


In ogni “dibattito” cui assistiamo, sono sempre rappresentate le “opposte ragioni” sui temi all’ordine del giorno, in modo da poter permettere a tutti di leggere o ascoltare le motivazioni che originano le “azioni” dei diversi schieramenti d’opinione.

Gli argomenti che abbiamo trattato in questi ultimi anni sono stati, e non per nostra colpa, suggeriti dalla volontà i dare una “scossa” a un’Amministrazione Comunale immobile nell’operatività di sua competenza e molto sollecita nel troncare sul nascere le proposte operative presentate da altri soggetti, privati o pubblici del circondario.

Persino alcune iniziative che non intaccavano “finanziariamente” le casse comunali, sono state, di fatto, sdegnosamente respinte se non addirittura “boicottate”.

Ci permettiamo di esprimerci in questo modo per un semplice dato di fatto.

Abbiamo sempre ospitato, senza alcuna “censura” gli altrui “commenti” ricevuti, relativi agli articoli pubblicati, sia nel caso fossero stati firmati dal mittente, sia quelli inviati in forma anonima.
Siamo convinti che tra gli oltre 25000 visitatori, dei quali quasi 4000 mensilmente nell’ultimo periodo, ve ne siano stati anche di appartenenti ai cittadini che hanno votato per l’attuale Amministrazione in carica e, riteniamo giustificato pensare, anche degli stessi “ rappresentanti” di tale maggioranza.

Ebbene non abbiamo mai avuto “l’onore e il piacere” di leggere e ospitare i loro commenti o le loro opinioni sugli argomenti trattati e le motivazioni delle loro azioni; senza alcuna “censura” o parzialità le avremmo pubblicate.

Lo possono testimoniare tutti quelli che hanno inviato le loro osservazioni.

Che cosa impedisce loro di avvalersi del “diritto” di difendere le loro opinioni pubblicamente? La paura di essere identificati da un Sito “canaglia e investigativo” che vuol entrare nell’altrui privacy, oppure la mancanza di argomentazioni per sostenere palesemente e democraticamente le loro scelte ?

E’ una semplice curiosità la nostra che alla fine ci porta a una considerazione: sono caduti talmente in basso da non aver nemmeno il coraggio e l’orgoglio di difendere la propria “etica” politica e morale.

Gallicus

lunedì 7 novembre 2011

"Le alluvioni? Gestione miope del territorio. Anche la Bergamasca a rischio disastri"



Per Antonio Galizzi, geologo, occorre predisporre piani di emergenza sovra comunali e monitorare i torrenti per evitare frane ed inondazioni.

Frane e alluvioni sembrano colpire sempre più spesso il nostro territorio. Lasciando alle spalle morti, danni e rabbia.
Qualcuno afferma che è colpa del clima che è cambiato, ma davvero non si può intervenire? E si fa abbastanza per prevenire questi drammatici episodi?
Abbiamo incontrato Antonio Galizzi, geologo di Bergamo, consulente per molte amministrazioni comunali per le quali redige piani di prevenzione.

Perché in Italia avvengono sempre più spesso alluvioni e frane? È colpa del clima che è cambiato o c’è anche una responsabilità dell’uomo?
“E’ cambiato il clima, infatti assistiamo a piogge molto violente che riversano sul terreno anche 70/80 millimetri di pioggia in mezz’ora, questo significa che abbiamo circa 80 litri di acqua su un metro quadrato da smaltire. Se si considera la forte urbanizzazione degli ultimi decenni ci troviamo di fronte a piazzali, cortili, parcheggi che raccolgono una notevole quantità di acqua che deve essere smaltita in breve tempo. Un processo molto difficile”.

Quindi la colpa è in parte anche dell’uomo.
“L’uomo ha la sua parte di responsabilità, in particolare gli enti che amministrano la vita delle persone come Comuni e Regioni. Non si deve dimenticare che l’Italia che ha un territorio molto fragile è un Paese senza piani di emergenza”.
Senza piani di emergenza ma con piani generali del territorio che dovrebbero stabilire delle norme per la salvaguardia dell’ambiente.
“Quando si stende un Pgt i geologi sono gli ultimi ad essere consultati. E i danni poi si vedono con le frane e le alluvioni”.

È passata anche la piena del Po. Ma come siamo messi con i fiumi di casa nostra? Si fa abbastanza per Serio, Brembo, Oglio ed Adda?
“Con la Legge 2002 la Regione Lombardia segue i grandi corsi d’acqua e quindi i principali fiumi come il Serio, il Brembo… mentre i torrenti sono stati affidati ai Comuni. Torrenti dove si riversano grandi quantità di acqua a seguito della massiccia urbanizzazione degli ultimi anni che ha reso impermeabile gran parte del territorio e per i quali è difficile calcolare la loro portata, la pulizia e la manutenzione”.

Perché?
 “Perché ogni amministrazione comunale fa a sé. Un torrente attraversa più Comuni e quindi servirebbe un piano sovra comunale che non si redige perché gli enti locali non hanno sufficiente risorse e personale da destinare per seguire i corsi d’acqua. Così il Comune più a valle subisce anche le politiche ambientali del paese più a monte. Il problema è capire quanti scarichi sono stati autorizzati in questi corsi d’acqua altrimenti, con le piogge torrenziali che si abbattono sul territorio, ad ogni temporale anche in bergamasca ci potremmo trovare di fronte a un disastro”.
Che cosa si potrebbe fare?
“Serve una visione d’insieme e un maggiore controllo. Non si parla mai di prevenzione, ma sarebbe bene intervenire prima che sia sempre troppo tardi. Dalla mia esperienza rilevo che spesso le fasce di protezione lungo fiumi o torrenti non sono state rispettate e si è edificato. Quindi quelle costruzioni andrebbero abbattute. Ma è difficile che un sindaco vada da un cittadino ed intervenga. Per questo serve un intervento dell’ente superiore, la Regione in questo caso, che abbia una visione complessiva del territorio e abbia maggiore forza”.

Oltre alle aree di rispetto si dovrebbero anche dragare i fiumi?
“Su questo punto ci sono due scuole di pensiero: chi sostiene che non si devono dragare i fiumi per rispettare l’equilibrio naturale del corso d’acqua e chi, invece, sostiene che si deve intervenire. È vero che i fiumi hanno il loro equilibrio, ma è pur vero che oggi nei fiumi si scaricano molti corsi d’acqua non controllati. Bisognerebbe capire, calcolare quanta acqua portano i nostri torrenti che poi sfociano nei fiumi e quindi nel Po. Quando osserviamo la piena del Po, spesso lo dimentichiamo”.
In questa visione più generale del territorio che cosa si dovrebbe fare?
“Credo che dopo dieci anni di questa gestione dei corsi d’acqua affidata ai Comuni sarebbe il caso di fare una verifica e valutare i vantaggi e i problemi che sono emersi. E nell’occasione spingere perché gli enti locali con la Regione stendano piani geologici, adottino piani d’emergenza ed intervengano sulle aree di rispetto”.

DAVIDE AGAZZI - BergamoNews - Lunedi 7 Novembre 2011