giovedì 10 novembre 2011

La Val Serina si prepara all'Unione di sei Comuni


Dopo i servizi sociali si pensa ad associare polizia locale e uffici
«Percorso avviato da tempo. Acceleriamo per evitare la fusione»

La Valle Serina si avvia verso l'unione dei Comuni. Con servizi e uffici associati ma mantenendo l'identità amministrativa.
Un percorso che i sindaci hanno iniziato già da diversi anni (con la costituzione del Consorzio della Valle Serina), accelerato però dopo l'annunciato decreto del governo che avrebbe imposto loro la fusione.
Sei i comuni della valle, solo due quelli con più di mille abitanti: Serina (2.187 residenti al 2010), Oltre il Colle (1.062).
Poi ci sono Costa Serina (980), Bracca (767), Algua (726) e Cornalba (310), per un totale di 6.032 residenti.
La legge imporrebbe per i Comuni sotto i mille abitanti la fusione, anche amministrativa, a meno di costituire un Unione di Comuni con tutti i servizi associati. Da tempo i paesi della Valle Serina, per esempio, hanno una gestione unica dei servizi sociali (comprendente anche Dossena).
Ora l'obiettivo è di allargare le convenzioni ad altri servizi e uffici: rifiuti, polizia locale, ma anche ragioneria e stradini. «Valutiamo i vantaggi» «Ogni Comune – spiega il sindaco di Serina Michele Villarboito (Lega) – sta quantificando i costi dei propri servizi e uffici. Nel prossimo incontro valuteremo vantaggi e svantaggi, economici, di un'eventuale unificazione.

Naturalmente la qualità del servizio non dovrà venire meno. La direzione, però, è questa».
«Per un territorio così vasto come quello della Valle Serina – aggiunge il sindaco di Algua Bruno Cimarra – la fusione sarebbe dannosa e renderebbe ingestibile il territorio. L'unica strada è quella dell'unificazione dei servizi. Anche se sono poco ottimista sulla possibilità di riuscire a evitare la fusione». «Ne parliamo da anni – dice il sindaco di Oltre il Colle Rosanna Manenti – e ora il decreto del governo ci ha imposto un'accelerazione. Dobbiamo unire anche uffici, sicurezza,
ma pure i servizi per il turismo».

«Quella dei servizi uniti – dice il primo cittadino di Cornalba Alessandro Vistalli – è una logica necessaria per cercare di risparmiare. Sulla fusione o l'Unione dei Comuni, però, è meglio attendere gli sviluppi del decreto governativo». «Piuttosto che subire una decisione dall'alto – aggiunge il sindaco di Bracca Marco Muttoni – meglio che ci muoviamo insieme prima noi. D'altronde sono anni che lavoriamo come consorzio». «Purtroppo se vogliamo evitare la fusione – dice il sindaco di Costa Serina Paolo Cortinovis – ci viene imposta l'Unione dei Comuni. Sarebbe stato meglio procedere per gradi e non dover essere costretti nei tempi e nei modi. Anche così ci viene tolta l'autonomia decisionale».
La proposta del PdE il circolo del Pd della Val Serina ha lanciato l'idea di realizzare l'Unione dei Comuni (con Dossena). «Anziché lasciarci imporre modelli associativi e amministrativi – scrive in un comunicato Andrea Tiraboschi – e farci così privare del potere di decidere in modo autonomo, la nostra proposta è che tutti gli attori principali delle istituzioni ma anche della società civile comincino a discutere su quale assetto istituzionale sia migliore per rilanciare la valle».
Non raccoglie però l'invito il sindaco Villarboito: «Non abbiamo certo bisogno delle indicazioni del Pd per capire come muoverci di fronte al problema dei piccoli Comuni. Già da tempo stiamo valutando l'unione dei servizi».

Giovanni Ghisalberti - L'Eco di Bergamo - Giovedì 10 Novembre 2011 PROVINCIA,

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