sabato 10 dicembre 2011

L'inverno in ritardo e la neve non si vede


Senza precipitazioni da 28 giorni. Il freddo artico indugia ancora
Possibili sorprese verso Natale

Non diremo solo della splendida giornata di giovedì, con favonio limpido e mitissimo su tutta la provincia e cieli fotografici anche sulla Bassa (dove il calendario vorrebbe la nebbia), ma anche di un weekend in corso del tutto mite e gradevole, al quale, sia oggi che domani, pur con qualche nuvola a spasso, il sole darà il suo contributo, con diversi momenti di azzurro.
Ma il problema reale di questo inizio d'inverno ha un colore preciso, il bianco, e si chiama mancanza di neve. Da anni la Bergamasca non affrontava la stagione invernale con così tanta miseria, con montagne spelacchiate a inizio dicembre e parvenza di neve solo sui versanti in ombra e sopra i 2.300 metri di quota, quindi ben oltre l'accessibilità di qualunque nostro impianto sciistico.
Aspettando il freddoSiamo arrivati a tutto questo con un filotto di ben 28 giornate soleggiate consecutive, e con le ultime piogge «serie» che risalgono all'8 di novembre, nel contesto di oltre un mese praticamente senza precipitazioni, che ha fatto misurare da allora solo 4 millimetri, lo scorso sabato. E manca anche il vero freddo, quello che un tempo gelava le pozze calme del Brembo già ai primi di dicembre, e che faceva fare le prime slittate a noi bambini dell'Alta Valle già prima di Santa Lucia.
Anche Frate Indovino è in difficoltà e le sue sagge osservazioni fanno un po' fatica ad ingranare, ma più in difficoltà sembrano i centri meteo moderni. C'è in corso, proprio in questi giorni, l'ennesima grande conferenza sul clima, a Durban in Sudafrica, e verrebbe comodo dire che sia proprio l'emergenza climatica mondiale a manifestarsi in questo anomalo inverno. Noi invece pensiamo che il freddo e la neve sono solo mal distribuiti sull'Europa, e che prima o poi le cose si compenseranno, come sempre la meteo ci ha dimostrato di saper fare.
Un «regalo» per Natale?Proviamo allora a riflettere, commentando le ultime proiezioni di ieri dei centri meteo europei, che vedono il prolungarsi di questa variabilità quasi autunnale ancora per la prossima settimana. Se qualche precipitazione arriverà, da questo costante flusso di nubi dall'Atlantico, di certo non sarà in grado di soddisfare le piste. Però, nella settimana che precede il Natale, potrebbero aprirsi nuovi scenari atmosferici, che aprirebbero la strada alla prima vera incursione di aria artica verso il Mediterraneo, dando quindi il via al vero nostro inverno.
Lo dico sempre, parlare del tempo non è facile, lo dimostra anche il fatto che ogni sei ore viene emesso un nuovo bollettino meteo, però possiamo provare a crederci, se non altro per i tanti che amano la neve. Possono crederci anche quelli che preferirebbero il sole e il caldo, ma che per un Natale con gli abeti imbiancati sarebbero disposti a commuoversi, almeno per una volta.

Roberto Regazzoni - L'Eco di Bergamo - Sabato 10 docembre 2011

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