Esempi di scaricabarile tra le Amministrazioni Comunali e
quelle Provinciali non mancano. Spesse volte per inutili e pretestuose forme di
campanilismo locale, altre per mancanza di strategie sinergiche, altra ancora
per la supponenza di alcuni Amministratori che ritengono presuntuosamente di
essere perfettamente in grado di gestire gravi situazioni con il “fai da te”.
Un’ulteriore riprova di questo dualismo lo stiamo subendo sulla
vicenda della strada Provinciale 27 della Valserina.
In prima battuta ci si dispera per la cronica mancanza di
denaro e si batte cassa a destra e a manca per ottenere i necessari
finanziamenti. Successivamente si da colpa alla politica di ritardare la messa
a disposizione dei bilanci delle somme, miracolosamente e faticosamente
reperite, necessarie ad avviare gli appalti e gli incarichi tecnici.
Da ultimo, e qui siamo proprio alla demenza totale, s’incaricano
ditte e società inadatte al compito loro affidato, non tanto per la mancanza d’esperienza
in materia, quanto per “ignoranza” del problema sociale che interessa la
Comunità coinvolta e che ne subisce i disagi.
Non ultimo il disinteresse che gli Organismi, in questi
momenti transitori, dimostrano in attesa di capire quale funzione sarà loro
assegnata e di quanta capacità finanziaria potranno disporre.
Tutti questi elementi hanno contribuito a far si che un
evento naturale, quale una frana che interessa una strada di montagna
riparabile in circa sei mesi, sfruttando meglio la tempistica politica e
burocratica, sia diventata un calvario del quale oggi è azzardato vedere la
conclusione.
Una domanda semplice e naturale che si pone un qualsiasi cittadino
contribuente: ma in nome di chi, tutti questi signori che ci governano e
amministrano il “pubblico denaro” (quindi il nostro denaro), agiscono?
Svolgono veramente il compito assegnato loro in modo
democratico e civile, oppure sono più interessati a porsi, inizialmente, come i
salvatori della Patria, salvo poi addossare agli altri la colpa della loro inefficienza?
Il Presidente della provincia, a poche ore dalla sua
decadenza dichiara la piena disponibilità dei suoi Uffici a collaborare alla
soluzione tempestiva del problema e, in buona sostanza, incolpa il Sindaco di
Serina di aver voluto gestirla in proprio.
Il sindaco replica sostanzialmente di essere stato costretto
ad assumersi la responsabilità gestionale per mancanza degli altri soggetti
interessati, accusando in modo non tanto velato i Sindaci degli altri Comuni
della Valle e la stessa Provincia.
In definitiva il solito balletto delle responsabilità, vere
o presunte che siano, ma che nel frattempo hanno condizionato in modo pesante l’economia
di un’intera Valle. E che purtroppo la condizioneranno ancora per un buon lasso
di tempo.
Gallicus
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