sabato 27 aprile 2013

Mi pongo una domanda: ma dalle nostre parti sanno cosa significhi “turismo” e concorrenza?




Pubblichiamo in prima pagina il commento di un nostro lettore che si pone alcune domande, in generale, sulla "cultura" del Turismo nelle nostre Valli.
La Redazione


Sono un frequentatore delle Valli Bergamasche e, nel periodo estivo, mi piace visitarne i luoghi più belli e spettacolari delle Orobie. Ho seguito la notizia e la discussione sul provvedimento adottato dall’Amministrazione Comunale di Oltre il Colle concernente l’istituzione di un’area di sosta a pagamento sull’Arerà. In via generale comprendo la necessità di mantenere in ordine le strutture esistenti e, conseguentemente, avere denaro disponibile per tale manutenzione.
Quello che non capisco è la differenziazione del costo degli abbonamenti tra residenti e non. Coloro che possiedono boschi o malghe o che svolgono attività lavorative sul monte dovrebbero avere l’accesso gratuito, pagano le tasse per la proprietà o per l’esercizio delle loro funzioni e non capisco perché dovrebbero pagare balzelli per accedervi.
Tutti gli altri salgono per motivi di “svago” e pertanto se correttezza vuole, dovrebbero essere equiparati nei diritti e nei doveri. 50 euro mensili richiesti a quanti vogliono acquistare l’abbonamento mensile sono semplicemente ridicoli. Calcolando le mutevoli condizioni atmosferiche estive, e facendo qualche calcolo sul numero di accessi a disposizione, solo un impenitente ottimista si azzarderebbe ad acquistare un simile abbonamento.
Oltretutto dal lato psicologico, la decisione sembra un accanimento verso il turista, anziché un’agevolazione. Mi pongo una domanda: ma dalle nostre parti sanno cosa significhi “turismo” e concorrenza? Ho seri dubbi sull’intelligenza dei miei concittadini.
Giovanni Tiraboschi

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