giovedì 15 aprile 2010

"Il paese non c'è più: ma non è solo colpa della politica"


Lettera di uno studente: "Tanti i problemi. Gli amministratori han fatto danni, ma è mancato anche lo spirito di appartenenza a un paese".
Questa lettera potrebbe essere stata scritta da un residente di "Oltre il Colle"


Gentile redazione,


È da tanto tempo che volevo fare conoscere i miei pensieri e sentimenti sulla situazione di San Giovanni Bianco. Lo faccio ora, come confronto con la lettera che un concittadino ha diffuso in questi giorni.
Sono un giovane, che per studi è “emigrato” ma col cuore e con la mente sempre rivolta al mio paese e con la voglia di partecipare (al punto che mi sono messo in gioco nel panorama politico locale) e di farlo conoscere. Non lo nascondo. In questi anni ho provato imbarazzo, impotenza e rabbia. Vedere realtà e paesi attivi, dinamici, che riescono ad emergere mi ha portato a domandarmi il perché non potesse accadere anche a S.G.B. Non chiedo di ritrovare il nome del mio paese nel “Rapporto dei Comuni Rinnovabili” di Legambiente o nell’elenco dei “Comuni Virtuosi” (si veda il sito internet per un confronto con un modo di
amministrare di successo in realtà anche più piccole e “povere”) o citato in vari approfondimenti come esempio positivo, ma quantomeno vorrei che non fosse nominato principalmente per aspetti negativi.

Non pensiate che stia parlando di cose assurde e lontane. Parlo di innovazioni che portano non solo nomee positive ma anche risparmi per i cittadini e ampie opportunità. Sono d’accordo che gli abbandoni di alcune delle poche realtà industriali presenti sul territorio dovevano essere gestiti meglio, non fregandosene. Bisognava prenderle “di petto” e affrontarle di concerto con tutte le realtà. Dall’altro lato non penso, però, che l’esasperazione delle situazioni e il contrasto siano la soluzione migliore.

In aggiunta a questo problema, voglio sottolineare come il paese non ci sia più, non solo per la carenza di lavoro, ma anche per la mancanza delle iniziative che negli anni, lentamente e con superficialità, sono diminuite. Come si possono dare opportunità ai ragazzi se non si sostengono le associazioni culturali e sportive? Come si può creare svago se si lascia andare allo sfascio un palazzetto comunale da poco costruito e un campo sportivo che, di certo, nessuno ci invidia? Come si può preservare il territorio se si fa cadere l’appoggio alle attività della pro-loco e a quelle di associazioni di volontariato? Come si possono facilitare i rapporti tra le persone se si mettono i “bastoni fra le ruote” alla parrocchia e alle associazioni sociali? Come si può non pensare ad una popolazione che invecchia, non creando le strutture necessarie per la socialità e il sostegno degli anziani?

Non voglio fare catastrofismi, ma ho una concezione diversa dell’amministrare. È mancato il sostegno dell’amministrazione, sono mancate le decisioni comunitarie. È mancato lo spirito di appartenenza ad un paese, che è la nostra vera tradizione e la nostra essenza. Non ne faccio solamente una questione politica, ma sicuramente la politica ha le responsabilità maggiori.

Sono state fatte scelte profondamente sbagliate. Devono ancora convincermi su che senso abbia avuto spostare una biblioteca dal centro paese ad una posizione più isolata (e ovviamente poi scarsamente frequentata). Devono ancora convincermi dell’“affare” della vendita della stazione ecologica. Devono ancora convincermi su che senso abbia avuto comprare un edificio, buttarlo giù, sistemare tutta l’area intorno per ricavare tre posti auto. E potrei continuare…

Nel frattempo non si discute nemmeno del Piano di Governo del Territorio (non è chiaro, dopo l’abbandono dell’assessore all’urbanistica, nel luglio 2008, a chi sia andata la delega… vedi sito internet del comune) che dopo essere stato usato e sfruttato, (vedi lottizzazioni a Cornalita, al Piazzo, etc) ha bisogno di un rilancio e di nuove idee.
Nel frattempo non è concesso chiedersi come sono stati spesi i soldi. O forse è meglio non farlo. Un esempio: le migliaia di euro spesi (circa 130.000) in spese legali, per poi ottenere poco o nulla. Nonostante tutto credo in questo paese e nei Sangiovannesi. Ma tutti dovranno fare la loro parte.

Grazie per l’attenzione.

Giorgio Davide Manzoni

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Secondo me la cosa più grave di OltreilColle è che nessuno dei residenti si prende la briga di fare analisi e ragionamenti così concreti. Se un paese non esiste più è principalmente perchè manca questa vero senso di partecipazione alle cose pubbliche. Ogni amministrazione è in fondo uno specchio più o meno fedele che riflette la base che l'ha eletta.

Anonimo ha detto...

Molto peggio la situazione ad Oltre il Colle, quali progetti futuri sono previsti? La stessa proloco è oggetto di ricatti!La situazione è veramente peggiore di quella descritta dal collega giovane di San Giovanni Bianco.Alcuni paesi montani stanno reagendo con vere proposte già funzionanti (vedi Ornica), quì si punta sulla cattedrale verde e una ipotetica possibile ripresa dell'attività turistica in Arera e poi? Buio totale.Certo i miracoli è difficile farli ma almeno che ci siano idee piccole che possano dare fiducia al cambio di tendenza.

Un giovane fuggito dalla calma piatta di oltre il colle.