mercoledì 31 dicembre 2014

Dopo l’orribile 2014, auguriamoci un migliore 2015


Con il brindisi della mezzanotte, mettiamo in archivio uno tra gli anni più brutti della Valle Serina. Dodici lunghi mesi di difficoltà per residenti e pendolari, studenti e lavoratori, che hanno dovuto sobbarcarsi sacrifici a causa dell’isolamento seguito all’inagibilità della Strada Provinciale 27 interrotta dal 2 dicembre 2013 a causa di una frana.

E alle difficoltà personali si sono aggiunte quelle economiche per tutte le attività produttive e commerciali che, in alcuni casi, sono state costrette alla resa e all’abbandono.

La situazione meteorologica estiva, poi, ha contribuito a rendere poco attraente l’abituale “frequentazione” di turisti e villeggianti che normalmente affollavano la Valle negli anni passati.
Un anno da dimenticare e da “gettare” dalla finestra come tradizionalmente vien fatto in quest’occasione con gli oggetti che ricordano episodi poco felici della vita.

Ma con il brindisi alla fine dell’anno orribile, facciamone anche uno a quello della speranza. Quella di vedere finalmente risolto il principale “problema” della frana, con l’auspicio che i tempi previsti non subiscano interruzioni impreviste e anche quello, forse meno importante per l’intera Comunità ma sicuramente altrettanto urgente per i proprietari delle abitazioni e delle attività commerciali e turistiche della Plassa: della costruzione della galleria paravalanghe, peraltro con Progetto approvato e finanziato in attesa di Gara d’appalto.

Forse la realizzazione di queste due opere potrebbe fornire una boccata d’ossigeno all’economia della Valle in concomitanza con la tanto sospirata ripresa economica generale che pare, con i dovuti scongiuri, essere alle porte nel 2015.

Cerchiamo, per una volta, di vedere il bicchiere mezzo pieno e con il residuo di ottimismo che ci rimane, auguriamo a tutti “Buon 2015”.

Gallicus

martedì 30 dicembre 2014

Botti: pericolosi per uomini e animali

 
Appello della Lav ai sindaci: vietateli
 
Tutti i sindaci d’Italia emanino un’ordinanza che vieti l’utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici di ogni genere su tutto il territorio comunale.
 
È la richiesta della Lav - Lega antivivisezione - affinché i festeggiamenti di Capodanno non si traducano in una tragedia per gli animali: inoltre tale ordinanza sarà utile per salvaguardare anche l’incolumità delle persone.

Il divieto - scrive la Lav - è un atto di responsabilità, utile sia per tutelare l’incolumità pubblica, sia per evitare le conseguenze negative a carico degli animali domestici e della fauna selvatica. Il fragore dei botti, infatti, oltre a scatenare negli animali una naturale reazione di spavento, li porta frequentemente a perdere l’orientamento, esponendoli così al rischio di smarrimento e/o investimento.

In caso poi di esplosioni a ridosso dell’animale, sia d’affezione che selvatico, vagante o di proprietà, le conseguenze possono essere molto più drammatiche, causandone spesso il ferimento o la morte per ustioni. Gli animali hanno l’udito molto più sviluppato di quello umano e i forti rumori li gettano nel panico, inducendoli a reazioni istintive e incontrollate come gettarsi nel vuoto, divincolarsi follemente per fuggire, scavalcare recinzioni e fuggire in strada mettendo seriamente a repentaglio la loro incolumità e quella dei passanti.

Non solo per quelli domestici, anche per gli animali selvatici la mezzanotte del 31 dicembre è un momento d’inferno: il rischio maggiore viene corso dagli animali che vivono nei pressi delle aree urbanizzate, quindi in particolare dagli uccelli. Nelle ore in cui vengono fatti brillare i botti, gli uccelli riposano sui posatoi notturni, spesso in colonie molto numerose.

 Le improvvise detonazioni determinano in loro reazioni istintive di fuga che, unite alla mancanza di visibilità, causano la morte di molti di loro, soprattutto per eventi traumatici derivanti dallo scontro in volo con strutture urbane (case, lampioni, automobili, ecc.).
La Lav rivolge un appello a tutti i cittadini affinché rinuncino ai botti di fine anno e prendano ogni precauzione per proteggere gli animali.

Ecco alcuni consigli pratici:
- non lasciare che i cani affrontino in solitudine le loro paure
- togliere ogni oggetto sbattendo contro il quale potrebbero procurarsi ferite
- evitare di lasciarli all’aperto: la paura fa compiere loro gesti imprevedibili, il primo è la fuga
- non tenerli legati alla catena perché potrebbero strangolarsi
- on lasciarli sul balcone perché potrebbero gettarsi nel vuoto

L'Eco di Bergamo - 30 dicembre 2014

mercoledì 24 dicembre 2014

Ultime dalla Frana di Rosolo



Approvato il Progetto dalla Conferenza dei Servizi.

Martedì 23 dicembre 2014, la Conferenza dei Servizi, alla presenza dei rappresentanti dei Comuni di Costa Serina, Serina, Algua, della Provincia e della Regione, ha sottoscritto l’approvazione tecnica per gl’interventi da sostenere in ordine alla soluzione dell’interruzione della Strada Provinciale 27 della Valserina. 

Mancano, pertanto, solo quindici giorni alla pubblicazione dello Svincolo idrogeologico e, successivamente, all’OK definitivo delle Giunte comunali di Serina e Costa Serina.
In sede di Conferenza è stata chiesta una riduzione dei tempi di lavoro da 300 a 240 giorni tramite la sovrapposizione di alcuni lavori.

Gli accordi bonari con i proprietari dei terreni interessati ai lavori sono stati tutti già conclusi positivamente e l’unico problema rimasto è quello relativo della seconda abitazione posta proprio sotto al cosiddetto “gendarme”, nel punto più delicato dell’operazione. Ma anche su tale problema ci si augura che non subentrino ulteriori danni alla proprietà privata, che comunque potrà essere risarcita.

La priorità verrà data al versante più vicino al al ponte danneggiato, in modo da poter avviare la sua ricostruzione in concomitanza con le altre attività. La strada, per un’ottantina di metri, sarà spostata all’interno della montagna per circa tre metri.
La gara d’appalto potrebbe concludersi nel giro di circa un mese in modo tale da poter avviare i lavori in primavera.

Queste le notizie riportate dalla Stampa locale, auguriamoci, ora, che le Amministrazioni coinvolte e la solita “zeppa” burocratica non ritardino la scaletta prevista degli interventi.


Gallicus

mercoledì 17 dicembre 2014

Se l’emergenza va a scapito della lungimiranza.



Dopo un anno d’inerzia, la politica ha dato un segnale di vivacità riguardo alla soluzione del problema della viabilità in Valle Serina.
Non certamente per merito di quella locale, riferita alle Amministrazioni dei Comuni interessati, ma per quella Provinciale che onestamente si è assunta un compito in prima persona di assumersi l’incarico di redigere un “Progetto” e di presentarlo all’approvazione della Comunità valserinese.
Un anno perso che ha influito notevolmente sull’economia vallare e sulla pazienza di cittadini che diuturnamente percorrono quell’arteria vitale.
Il Progetto è funzionale alle risorse, esigue purtroppo, messe in campo nell’attuale finanziaria ed economica in cui versa non solo la Provincia e la Regione Lombarda, ma che non assicura un futuro al riparo, facendo i debiti scongiuri, da possibili nefaste analoghe situazioni.
La “Legge di stabilità”, causa principale, o alibi principale, di restrizioni finanziarie non ha permesso di coniugare l’intervento di emergenza con quello della lungimiranza che avrebbe, forse e non accademicamente, risolto definitivamente il “collo di bottiglia” rappresentato dall’instabilità geologica dei versanti montuosi che incombono sulla zona.
Ma questa boccata di ossigeno accettiamola per quello che vale: “Un monito a prevedere e controllare la natura nelle sue manifestazioni positive o negative che ci può riservare”.
Un altro insegnamento che può valere per tutti è quello della responsabilità con la quale utilizziamo la nostra prerogativa di scegliere coloro che ci devono amministrare.
Scelte fatte unicamente in virtù dell’appartenenza politica non sempre sono la miglior soluzione per una gestione oculata e lungimirante del territorio. Le simpatie o meno delle candidature alcune volte portano alla scelta del dilettantismo a scapito della professionalità e dell’efficienza.
In questa vicenda, purtroppo, ciascuno ha la sua parte di responsabilità. La Regione Lombardia non ha ritenuto prioritario l’aspetto socio economico che incombeva su una parte del suo territorio, e non ha fatto lo sforzo finanziario adeguato a una soluzione lungimirante.
L’Amministrazione Provinciale, allora in carica, ha lasciato per lungo tempo languire un rapporto sinergico con quella locale, affidandosi a un’inesistente struttura operativa locale senza alcun intervento risolutivo.
L’Amministrazione locale, con molta presunzione, ha ritenuto di essere in grado di affrontare una situazione che andava ben oltre le sue note capacità operative e burocratiche. Le altre Amministrazioni locali se ne sono lavate le mani per ignavia e per irresponsabilità.
Ognuno ha la sua parte di colpe e di omissioni ma una cosa è certa: chi ha pagato sin’ora sono i cittadini contribuenti, ai quali mai nessuno riconoscerà un indennizzo per i danni ricevuti.
Ora attendiamo solo che la “burocrazia” non aggiunga altri danni a quelli già perpetrati.
Gallicus


La strada chiusa da un anno in Val Serina

Foto de L'Eco di Bergamo - by Marco Rota

Presentato il progetto definitivo-esecutivo


La soluzione del problema della val Serina, dove la strada è interrotta dal dicembre di un anno fa per colpa di una frana, fa un importante passo avanti.

Martedì 16 dicembre il presidente Mattero Rossi, il consigliere delegato alla Viabilità Pasquale Giovanni Gandolfi e i funzionari del settore Viabilità hanno ricevuto un gruppo di cittadini che avevano chiesto informazioni sullo stato della progettazione dell’intervento di stabilizzazione del versante della frana a Costa Serina.
 
I responsabili del settore Viabilità hanno illustrato il progetto definitivo-esecutivo che prevede una serie di opere di consolidamento sul versante franoso. Il prossimo passo sarà la conferenza di servizi, fissata per il 23 dicembre 2014. E dopo l’approvazione del progetto da parte del Comune di Serina, si potrà infine procedere con l’appalto dell’opera.

Si tratta di un intervento necessario per fine di riaprire la strada provinciale 27, a Costa Serina, arteria principale di collegamento del fondovalle: la strada era stata interrotta da una frana caduta lo scorso dicembre, causando la demolizione del ponte sul torrente Serina. Tale interruzione rende obbligatorio il raggiungimento di Serina e Oltre il Colle attraverso due percorsi alternativi: Bracca - Pagliaro - Frerola oppure Costa Serina - Cornalba.

Il soggetto che è chiamato ad attuare il progetto è il Comune di Serina; soggetto collaboratore, il Comune Costa Serina. La progettazione e le procedure d’appalto sono state affidate al settore Viabilità della Provincia di Bergamo che ha collaborato anche coi tecnici del Comune di Serina. Il finanziatore dell’intervento, dell’importo complessivo pari a 1.200.000 euro, è la Regione Lombardia.

L'Eco di Bergamo - 17 dicembre 2014

venerdì 5 dicembre 2014

La guerra degli striscioni


Il sindaco di Serina è diventato il “gendarme intransigente” nella difesa della Legge. Ma in senso univoco.

Un paio di giorni orsono ha fatto togliere uno striscione di protesta, appeso dal Comitato dei cittadini, su un edificio privato che si affaccia sulla strada provinciale. La motivazione: “Affacciandosi sulla strada provinciale, ho chiesto alla Provincia se esisteva l’autorizzazione. Mi è stato risposto negativamente, quindi l’ho fatto togliere”.

La scritta ricordava il primo anniversario della frana sulla S.P. 27. La scritta “ I valligiani stringono i denti, a chi ha perso tempo facciamo i complimenti!”, riferendosi ironicamente a chi sarebbe dovuto sollecitamente intervenire nel far partire i lavori di messa in sicurezza: appunto il Sindaco di Serina.

La replica del Comitato Frana S.P. 27 è stata immediata:  L’autorizzazione è stata data dal proprietario dell’edificio. Può anche essere che effettivamente sia necessaria l’autorizzazione della Provincia, ma allora significa che le decine di striscioni esposti da mesi sulla strada della Valle Imagna, sono forse illegali ma nessun sindaco si è permesso di “sostituire” l’Amministrazione Provinciale nelle sue attribuzioni. Lo stesso Presidente della Provincia Matteo Rossi, con il quale il Comitato è in costante contatto, non ha mai sollevato obiezioni o posto divieti.

Ma il reale problema si nasconde nell’irresponsabile ignavia del Sindaco di Serina, indicato a suo tempo come coordinatore delle opere di messa in sicurezza e che in questi dodici mesi non ha saputo andare oltre il taglio di alcuni alberi che incombevano sulla valle.

Forse la  Procura della Repubblica oltre a mettere in stato d’accusa quattro componenti del Comitato che aveva indetto la manifestazione ad Ambria il 4 ottobre scorso, con la motivazione di “interruzione di pubblico servizio” dovrebbe verificare in altro luogo le vere colpe di tale prolungata “interruzione”.


Gallicus

mercoledì 3 dicembre 2014

Chi paga ? E’ ovvio, chi giustamente protesta !


Ieri, 2 dicembre, ricorreva l’anniversario della Frana che interrompeva la viabilità della S.P. 27 della Valle Serina.

Per l’occasione il Quotidiano L’Eco di Bergamo dedicava ben due pagine sull’avvenimento con un commento di Giovanni Ghisalberti dal titolo “Se oltre la roccia frana anche la politica”.
In buona sostanza l’autore dell’articolo alla fine si chiedeva: ”Ma chi paga invece per un anno d’interruzione della strada, per un anno di disagi, di tempo e di benzina supplementare cui sono stati costretti i cittadini ?”

I tentennamenti degli Amministratori locali, il rimpallo di responsabilità e la classica presunzione dei politici unita all’incompetenza hanno causato enormi danni all’economia e al diuturno svolgimento delle attività personali, professionali e scolastica degli abitanti della Valle.

Proprio nelle stesse pagine un altro articolo “Serbaplast lavora senza strada. Una lotta sui costi e chilometri.” Fausta Morandi esprimeva in concreto le considerazioni dell’imprenditore Ubaldo Balzi proprietario della Serbaplast, un’Azienda che nella Valle diventata l’emblema dell’operosità dei nostri “montanari” e una delle poche attività che, nonostante la crisi, rimangono ben salde sulla breccia e che in questi anni anziché chiudere, come altre, ha investito e assunto personale.

“Chi paga ?” si chiedeva l’articolista, è non è solo una questione di denaro. Chi ripaga un anno di sofferenze e disagi di una Comunità, di giovani che normalmente si sobbarcano il peso di anticipare la partenza da casa per raggiungere gli edifici scolastici di Bergamo, Zogno, San Pellegrino e che, nel pomeriggio ritardano il ritorno nelle proprie abitazioni per pranzare, studiare ed essere pronti e preparati per il giorno successivo ? Di lavoratori che non possono autonomamente decidere se, quando e a che ora raggiungere il proprio posto di lavoro, nonostante le bizzarrie meteorologiche di quest’anno.

Chi ripagherà i successivi disagi che si protrarranno ancora per mesi, con la stagione invernale che avanza e le relative avversità stagionali ?

Non è solo questione di denaro, è una questione di qualità di vita. Un anno, che nessuno potrà ripagare né oggi né mai.

Per ora sembra che l’indice della Magistratura sia puntato sui quattro rappresentanti del “Comitato Frana SP 27”, denunciati per “interruzione di pubblico servizio”, sotto accusa per il sit in di protesta del 4 ottobre scorso.

In conclusione finisce sotto accusa la “protesta” e non coloro che l’hanno causata.
Ma, nel nostro Paese, in galera ci va chi reagisce a un’aggressione e non l’aggressore.

Gallicus



sabato 29 novembre 2014

«Quel pullman per il Colle di Zambla che mi ha lasciato a piedi a Valpiana»


Lunedì 24 novembre acquisto un biglietto Bergamo-Colle di Zambla in un bar presso la stazione delle autolinee. Salgo sul bus delle 10,30 con l’indicazione “Colle di Zambla” sul display luminoso. Pochi passeggeri. Mi siedo al primo posto davanti. Il bus parte puntualissimo».

«Arrivati a Valpiana il bus si ferma e il conducente mi invita a scendere. Perché? Fine della corsa per interruzione della strada più avanti. Scusi ma non poteva dirlo prima? Da Bergamo sarei andato al Colle di Zambla via Albino-Ponte Nossa. Allora - solo allora - il conducente tira fuori e mi dà una fotocopia con l’avviso. Quindi piedi + autostop».

«Alcune considerazioni attinenti la qualità del servizio  alla quale dichiarate attenzione nella vostra Carta della Mobilità:

- perché non c’era alcun avviso nella pensilina della stazione, né un cartello e nemmeno un “attenzione” sull’indicatore luminoso?

- perché il suddetto avviso non è stato distribuito/affisso nelle rivendite dei biglietti?

- perché non è stato modificato il display sul fronte del bus, indicando “Valpiana” anziché “Colle di Zambla” o “corsa limitata” o qualcosa del genere? Niente.

- perche quella benedetta fotocopia con l’avviso non era attaccata da qualche parte sulla porta di salita del bus o appicciata a un finestrino?

- perché l’autista non ha speso una parola per chiedermi dove andavo, visto che mi osservava mentre timbravo il biglietto azzurro da 3,75 euro? (anzi dovrei chiedere il rimborso della parte di tariffa non utilizzata...).

- perché infine non è stato istituito un collegamento da Valpiana a Zambla con un minibus, visto che l’interruzione riguardava solo i veicoli grandi».

«Non vale dire che gli utenti abituali sapevano del problema. Equivale a dire chissenefrega dei turisti (di cui tanto si blatera e poco si fà). L’informazione è un segno di rispetto verso il cliente. Certo che se lo si considera ancora solo un utente siamo rimasti indietro. Mi rendo conto che questo episodio può sembrare un problema minore ma finché non si comincia dalle piccole cose... Senza polemica e con spirito costruttivo, che ne pensate?»

Prof. Augusto Ferrari, Docente di Marketing del Turismo, Facoltà di Sociologia, CdL Scienze del Turismo, Università degli Studi di Milano Bicocca.

L'Eco di Bergamo - 29 novembre 2014

mercoledì 26 novembre 2014

Auto, moto e go-kart sulla neve


Apre nella Conca dell’Alben la pista dei brividi

Una superficie ghiacciata e innevata di circa 6-7.000 metri quadrati, a sfrecciarci sopra saranno non sciatori ma auto, Ferrari comprese, go-kart o moto.

La pista sta per nascere ai 1.350 metri di altitudine della Conca dell’Alben, sul territorio di Serina (raggiungibile da Oltre il Colle), sui due piazzali-parcheggi nei pressi dei tracciati di sci di fondo e di discesa. L’iniziativa è della «Bestgrip ricerca e sviluppo» di Gandino, azienda leader internazionale nella produzione di chiodi a montaggio rapido e rimovibili.
Che, innanzitutto, aprirà la pista ghiacciata per testare e sviluppare i propri prodotti, mettendola poi a disposizione anche di case automobilistiche o di pneumatici per test estremi; ma tutti potranno cimentarsi in corsi di guida sportiva e sicura (con una Ferrari 458 Italia dotata di 1.500 chiodi o una Subaru Legasi) o, semplicemente divertirsi noleggiando go-kart. Istruttore (con la scuola guida Guidare & Imparare) sarà Walter Santus, 54 anni, pilota dal 1984, già campione italiano di velocità in salita.
Il circuito cambierà in base alle esigenze degli utilizzatori: con muri di neve o semplicemente con birilli. Sul sito dell’azienda, www.bestgriprs.com, tutte le indicazioni. Il corso di guida sicura, per esempio, prevede «la possibilità di cimentarsi in frenate d’emergenza, accelerazioni da togliere il fiato, drifting, testa coda e giri completi lungo tutto il circuito, il tutto studiato e progettato per affrontare al meglio gli esercizi indispensabili per imparare ad avere una guida a 5 stelle sulle strade di tutti i giorni».

mercoledì 19 novembre 2014

Frana valle Serina: la montagna abbandonata a sé stessa


Mentre aspettiamo il progetto esecutivo da parte della provincia in arrivo a fine mese, propongo un commento in merito al progetto preliminare presentato dai sindaci in conferenza stampa  il 24 ottobre, entrando nei particolari del progetto e facendo infine alcune considerazioni generali.

Il documento da cui parto è la relazione generale che il geologo e l'ingegnere  hanno redatto e allegato al progetto preliminare. In sostanza il progetto preliminare si caratterizza per la traslazione di circa 3 m della sede stradale all'interno della roccia, come negli orridi di Bracca. Difatti le simulazioni di eventuali cadute dei massi vedono come punto finale il torrente e non più la strada, almeno nella maggior parte dei casi. Inoltre si applicheranno barriere paramassi e interventi a parete, come disgaggi, imbragature e reti di contenimento.

E fin qui sembra nulla di nuovo rispetto a quanto detto e dichiarato finora. Tuttavia andando a spulciare bene il quadro complessivo degli interventi, compare che in realtà non ci sarà nessuna bonifica massiva della parete rocciosa. I metri cubi soggetti a una demolizione con esplosivo sarebbero solamente 980 mentre il disgaggio senza ÂÂÂ uso dell'esplosivo ammonta a 3015. Per fare un paragone per capire di cosa stiamo parlando, il solo Gendarme conta 16.000 metri cubi e si pensava di demolire questo più almeno altri 4 punti critici di minori dimensioni. Il perché non si proceda con ulteriori demolizioni è presto detto. Oltre al fatto che c'è incertezza rispetto all'esito positivo di tali interventi  e al relativo grado di sicurezza finale (potrebbero formarsi nuove situazioni di instabilità), rimane il fatto che sono parecchio onerosi e "lenti".

Fin qui gli interventi. Di seguito alcune considerazioni.

Dall'ipotesi che per mesi ci siamo sentiti dire e ridire che ci voleva tempo per progettare un intervento così complesso, alla fine il risultato è piuttosto scarno. Ritengo che i due professionisti abbiano fatto un buon lavoro e corretto e preso in considerazione tutti i possibili interventi. Tuttavia allo stesso tempo hanno dovuto eliminare e prendere in considerazione solo quegli interventi che potevano rientrare nel quadro economico. Il piano preliminare risulta così ancora inficiato una volta, come più volte ribadito, dalla ricerca dei fondi prima di avere idea di come intervenire sul fronte franoso. Così gli interventi sono frutto dei soldi disponibili e non delle effettive esigenze di intervento. Tanto che nella relazione si leggono di ipotesi alternative che potrebbero essere prese in considerazione ma potrebbero essere più onerose.

La questione che mi pare inaccettabile è che per mesi si sono avuti ritardi (da dicembre a giugno)perché il sindaco di Serina non ha saputo come darsi priorità nell'arginare l'emergenza, cercando prima i soldi anziché stendere il progetto. Quando poi i soldi sono arrivati da regione Lombardia, da Maroni, i soldi sono stati alla fine 1 milione e 200 mila. Se ne erano promessi almeno 1 milione e 800 mila dalla regione. Ne mancano all'appello 600.000!!

Oltre a ciò vale la pena fare dei paragoni, non tanto per fare una guerra fra i poveri ma vedere come stanno le cose. Riguardo la frana di Ponte Giurino,  (caduta il 2 febbraio, 6 giorni dopo c'erano tutti i risultati geologici),  il 21 febbraio è stata riaperta e si sono investiti almeno 240.000 euro. Beninteso che tale frana per tipologia era un intervento molto più facile e diverso da quello della valle Serina.
I lavori all'orrido di Bracca della seconda galleria artificiale nonché della raccolta e recapito al torrente delle acque di scorrimento superficiale emessa a sicurezza del versante previa opportuna bonifica hanno un importo complessivo di 567.756 euro.

La Green House a Zogno, edificio della cui utilità spero poi che qualcuno ce la verrà a spiegare, è costata 2 milioni e 156000 euro.

Credo che solo da questi tre esempi si possa ben capire che un milione e duecento mila euro siano davvero pochi per un intervento complesso e di messa in sicurezza di un tratto di strada così vasto e pericoloso che serve 3 paesi. Non sono briciole ma nemmeno chissà quale sforzo.

In conclusione vorrei ancora soffermarmi ancora sulla questione sicurezza. E' chiaro, come molte volte, ci siamo detti in questi mesi che una sicurezza al 100% sarebbe impossibile perché viviamo in montagna e un discreto rischio c'è sempre. I professionisti che hanno redatto il progetto preliminare sostengono che solo tramite  la costruzione di una galleria in naturale sarebbe possibile avere una sicurezza completa. Del resto, cito testualmente dalla relazione generale, " in parte di tale settori ( della montagna) i volumi di ammasso roccioso potenzialmente coinvolgibili in fenomeni di crollo sono tali, che qualunque intervento di protezione passiva, anche impiegando le barriere di caratteristiche più elevate ad oggi disponibili, non sarebbe in grado di fermare volumi di tale entità".

E ancora una volta ribadisco il concetto che avevo già espresso ad aprile, ovvero che occorra un discorso di verità. Riaprire la strada in breve tempo con i soldi che abbiamo e con una sicurezza elevata è impossibile. E la sicurezza che otterremo con questo progetto, che garantisce la riapertura in un tempo relativamente breve salvo complicazioni, non è sicuramente la sicurezza che avremmo potuto ottenere con più risorse, senza arrivare a pensare al progetto migliore della galleria. Questo sia chiaro, le risorse attuali, nonché la fretta generata da mesi persi, limitano notevolmente la possibilità di incidere sulla sicurezza, come emerge chiaramente dalla relazione.

Tuttavia rispetto ad aprile, dove il tema era che se si voleva la riapertura rapida della strada, bisognava accontentarsi sul lato della sicurezza, ora la situazione è diventata se i cittadini di Serina si accontentano di questa soluzione al ribasso. Penso che si sarebbe potuto ottenere notevolmente di più in termini di soldi e supporto nell'intervenire sull'emergenza. E se siamo arrivati a questo punto è perché in fondo Serina e la valle Serina conta poco o si muove male dove dovrebbe invece alzare la voce. Perché non mi si venga a parlare del disagio degli amministratori che scendono e salgono per la valle ( Fattori a Bergamo Tv) per cercare risorse perché se è questo il risultato, ne bastava uno di viaggio, visto che i fondi sono stati ottenuti anche perché il comitato e la gente di Serina ha messo alle strette i rappresentanti politici. Oppure che il ritardo è dovuto alla piena sicurezza degli interventi perché così non è. Si deve parlare chiaramente alla gente e non con mezze verità, visto che stiamo parlando della sicurezza di ciascun cittadino.

Concludo dicendo che  al posto di chi attualmente amministra, avrei puntato i piedi per ottenere altre risorse, o almeno quelle promesse, ovvero gli altri 600.000 dalla regione. E avrei approfondito per l'avvenire anche progetti che diano una sistemazione definitiva alla strada perché, speriamo di no, ma alla prossima frana siamo ancora da capo.

Non posso pensare che ancora una volta chi fa lo sforzo di vivere in montagna venga di nuovo abbandonato a sé stesso. Eppure facendo le somme di questa vicenda pare sia così.

Andrea Tiraboschi – Consigliere Comunale di Serina
Mercoledì 19 Novembre 2014 


venerdì 7 novembre 2014

A Zorzone frana vicina all’acquedotto

Canalone del Menna - Foto orobie.in

Il ghiaione del Menna scivola verso i bacini del paese.
Al via la messa in sicurezza.

Serviranno 40 mila euro per intervenire (la ditta è già sul posto) sui circa 2500 metri cubi di materiale che nei giorni scorsi sono scesi nel canalone del Menna, sopra Zorzone, a Oltre il Colle. Già alcuni anni orsono la zona era stata interessata da una frana sempre scesa dallo stesso canalone.

Il ghiaione in scivolata è arrivato a ridosso di due bacini dell’acquedotto che alimentano circa la metà dei rubinetti del comune dell’alta Val Serina.

Per l’acqua non ci sono comunque stati problemi (Uniacque è già intervenuta per le verifiche del caso), ma ulteriori discese di materiale rischierebbero di arrivare fini alle vicine abitazioni che si trovano a valle.

Per questo si è deciso di attivarsi subito: la Ster (Sede territoriale della Regione) ieri mattina ha approvato il “pronto intervento”. I fondi necessari arriveranno dunque per l’80 % dal Pirellone, e per il resto dal Comune, che gestirà anche i lavori. “Il materiale ha anche provocato la temporanea chiusura di due strade secondarie che sono già state riaperte – spiega il Sindaco, Valerio Carrara.

Abbiamo inoltre già provveduto alla delibera di Giunta e ad affidare i lavori che sono quindi pronti a partire. Il tutto si concluderà entro il mese di novembre”. Anche perché poi arriverà la neve; ieri a duemila metri già spiccava il bianco dei fiocchi.

Fausta Morandi

L’Eco di Bergamo . 7 novembre 2014

lunedì 3 novembre 2014

Allerta meteo a Bergamo

Pioggia intensa e vento per tutta la settimana

La protezione civile lombarda ha diramato l'allerta meteo con rischio idrogeologico a partire dalle 18 di lunedì 3 novembre. E' confermato quindi l'intenso peggioramento delle condizioni meteo dopo il week end di sole. “L'approfondimento di una vasta struttura depressionaria Nord-Atlantica sulla Penisola Iberica, in successivo spostamento sul Mediterraneo, condizionerà il tempo dei prossimi giorni sulla Lombardia – si legge nell'avviso della Protezione civile -.

 Si avranno precipitazioni a tratti anche moderate e diffuse, più abbondanti su Alpi e Prealpi (specie su Nordovest) e rinforzi di vento a tutte le quote, in particolare su aree prealpine e Oltrepò Pavese; meno interessate – almeno inizialmente – dai fenomeni le aree di pianura, segnatamente la bassa pianura orientale.

Limite neve a circa 1800 metri, in abbassamento in tarda serata sulle retiche di confine; per domani limite a 1500 metri circa, in risalita dalle ore centrali attorno a 1900 metri

L'AVVISO
http://www.bergamonews.it/cronaca/allerta-meteo-bergamasca-pioggia-intensa-e-vento-tutta-la-settimana-196897

giovedì 30 ottobre 2014

Che sia la volta buona ?


Predisposto dall'Amministrazione di Oltre il Colle il progetto del paravalanghe alla Plassa

Forse, se tutto va bene e la “burocrazia” non ci mette naso, per l’inverno 2015 – 2016 avremo una galleria artificiale paravalanghe sul famigerato vallone che precede la Plassa.

Lo stanziamento di 700.000 euro stanziati dalla Regione per opere di protezione in zone di montagna, avrebbero trovato destinazione nel Progetto predisposto dall’Amministrazione di Oltre il Colle, consultabile sul Sito del Comune http://www.comune.oltreilcolle.bg.it/PortaleNet/portale/CadmoDriver_s_365239 e pronto per la gara d’appalto.

Auguriamoci che ora le procedure inerenti possano trovare una rapida conclusione e che i lavori inizino almeno nella prossima primavera.

Gallicus

lunedì 27 ottobre 2014

Frana in Val Serina: un anno di incredibile immobilismo. Chi paga?


Serina – Era il 2 dicembre 2013 quando duemila metri cubi di roccia e terra franavano dal versante a monte della Strada Provinciale 27 che collega la alta e la bassa Valle Serina, travolgendo il ponte che in quel tratto, proprio sotto l’abitato di Rosolo, oltrepassa il torrente Serina. Dopo mesi di attesa e non poche polemiche, il Comitato “Frana SP27” ha annunciato ieri per mezzo di un comunicato stampa che proprio in questi giorni qualcosa sembrerebbe finalmente essersi mosso. Finalmente, perché in poco meno di un anno praticamente nulla è stato fatto per ripristinare il tratto stradale che prima della frana garantiva il collegamento con i comuni di Oltre il Colle e Serina. Se ad oggi manca ancora il progetto definitivo che dovrebbe indirizzare l’intervento di recupero (quello preliminare è giunto solo ieri), la protesta eclatante dello scorso mese, con una giornata di mobilitazione e blocchi stradali partecipata da centinaia di residenti, sembrerebbe avere però colpito nel segno. Il Presidente della Provincia Matteo Rossi ha infatti siglato questa settimana un protocollo di intesa con i comuni interessati: un passo quasi scontato che giunge con un ritardo istituzionale difficilmente ignorabile.

È ormai da diversi mesi che le comunità dell’alta Valle Serina continuano ad incassare formali assunzioni di impegno da Regione, Provincia e amministrazioni locali; eppure, nonostante lo stanziamento di fondi regionali per un milione e 200mila euro e fondi provinciali per 550mila euro, l’unico intervento attuato dallo scorso inverno riguarda esclusivamente la potatura degli arbusti nell’area interessata dalla frana. Nell’arco di tempo interessato non sono mancate invece le rassicurazioni politiche. A cominciare dallo scorso aprile, quando il Presidente Roberto Maroni, per voce dell’Assessora regionale Claudia Terzi e solo a seguito delle pressioni del Comitato Frana SP27, assicurava la “massima priorità” al ripristino del collegamento stradale. In quell’occasione, durante una assemblea pubblica tenutasi a Serina, l’Assessora leghista annunciava anche l’imminente stanziamento dei fondi regionali, ipotizzando l’apertura del cantiere per inizio estate. Una ipotesi disattesa dai fatti: a giugno, in una situazione di totale immobilismo istituzionale, il Comitato Frana SP27, ormai sul piede di guerra, indirizzava al Sindaco di Serina Giovanni Fattori una petizione “di fuoco” firmata da oltre 2000 residenti.

Che le proteste del Comitato SP27 si siano concentrate sul Sindaco di Serina non è certo un caso. Fattori è infatti anche vice-presidente e Assessore al Turismo della Comunità Montana della Valle Brembana e dalla scorsa primavera ha assunto l’incarico di Responsabile Unico del Procedimento per il ripristino della viabilità sulla Strada Provinciale. Sarebbe però semplicistico scaricare sulle sue spalle ogni colpa; d’altra parte, dovrebbe insospettire che l’allora Presidente della Provincia, il leghista Ettore Pirovano, si sia smarcato da ogni responsabilità istituzionale proprio scaricando il fardello a Fattori. Perché la Provincia, che pure ha competenza sulla strada, prima dell’insediamento della nuova Giunta PD ha rinunciato a giocare il proprio ruolo di regia e coordinamento? Perché la Regione, dopo lo stanziamento dei fondi si è disinteressata alle sorti dell’intervento? Perché affidare i lavori al Sindaco di un piccolo comune? Tutte domande legittime, confermate dalle perplessità che la minoranza in Consiglio comunale esprimeva già a fine maggio circa la sostenibilità di progettazione, contabilità e direzione ad opera del solo Comune di Serina.

Un aspetto di questa vicenda sembra evidente, ovvero la colorazione politica degli attori istituzionali coinvolti. La Lega Nord appare infatti l’attore monopolista nella catastrofica gestione di questa emergenza: leghista è la Regione che ha reperito le risorse economiche, la Provincia che ha competenza sulla strada, la Comunità Montana, il Comune interessato e pure il Responsabile Unico del Procedimento. D’altra parte l’area in questione è il cuore della roccaforte del Carroccio, il cuore del Grande Nord. Ma è anche un ambito geografico in cui la Lega Nord perde consenso, e non a caso: nelle valli bergamasche la crisi economica morde a fondo e la crisi del lavoro è il primo problema. Gli effetti di un anno di immobilismo in questa vicenda si riflettono perciò su un quadro già compromesso: la strada bloccata ha dato il colpo di grazia ad una stagione turistica estiva già in crisi. Per non parlare delle aziende dell’alta Valle Serina, che da quel 2 dicembre hanno perso il collegamento con i fornitori. Per loro il costo dell’immobilismo istituzionale si misura in perdita di competitività; e perdere competitività significa bruciare posti di lavoro.

Che la Lega Nord, impegnata nella ristrutturazione del proprio movimento, abbia perso di vista il “proprio” territorio e il proprio elettorato? Non a caso questa vicenda si è consumata tra l’insediamento in Regione di Maroni e la fine della presidenza provinciale di Pirovano. Di mezzo una campagna elettorale, e una sconfitta locale per il Carroccio. E poi lo scaricabarile tra Pirovano e Fattori: evidenza di una scarsissima volontà di coordinamento, non istituzionale, bensì tra dirigenti locali dello stesso movimento. Il risultato non è certo un prototipo di “nuova politica”: opere pubbliche interminabili che non progrediscono mai e in cui bruciano enormi risorse collettive sono l’emblema di un modo di governare il territorio che in Italia ha tradizione e “illustri” esempi. Basta nominare l’autostrada tra Salerno e Reggio Calabria, per intendersi. Tutto questo però non ci parla di rinnovamento, bensì, ancora una volta, di spirito di conservazione di chi governa il territorio da vent’anni e intende continuare a farlo, e di conservazione di vecchie ma sempreverdi prassi (talvolta interessate) di cattiva amministrazione. Da una parte, dunque, la sopravvivenza di un certo modello di gestione del potere locale, dall’altra una crisi economica profonda che stritola le comunità della valle e cancella il lavoro. Inutile sottolineare come le due opzioni si escludano a vicenda.

http://bgreport.org/frana-in-val-serina-anno-incredibile-immobilismo-paga.html

venerdì 24 ottobre 2014

Comunicato del "Comiytato Frana S.P. 27"


Conferenza stampa del Comitato Frana S.P. 27

ERA DOVEROSO CHE IL COMITATO FRANA S.P. 27 FOSSE PRESENTE ALLA CONFERENZA STAMPA PER LA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO PRELIMINARE ! ! !

Alle ore 13:20 il Comitato Frana S.P. 27, presente con una delegazione di 7 rappresentanti, viene finalmente fatto entrare nella sala consigliare del Comune di Costa Serina.

Il Sindaco di casa Fausto Dolci illustra velocemente gli aspetti più o meno tecnici riguardanti il progetto preliminare, accompagnati da alcune fotografie puntualmente proiettate.
In sostanza si parla di tre aree di intervento: area "A" quella interessata dalla frana del 2 dicembre 2013, area "B" quella direttamente sopra la carreggiata (per intenderci il rettilineo appena dopo il ponte) e procedendo verso valle area "C" quella del famoso 'gendarme'.
Su ognuna di queste aree verranno svolti interventi di disgaggio e di messa in sicurezza tramite reti, chiodature e cavi d'acciaio. Inoltre si valuterà in alcuni tratti di strada l'ipotesi di uno spostamento della carreggiata all'interno della montagna (di circa 2 metri), così da sfruttare la sporgenza ricavata come paramassi naturale.
Sempre il sindaco Dolci ha dichiarato che entro il 24 di novembre la Provincia presenterà il progetto definitivo esecutivo e in seguito partirà la gara d'appalto per l'affidamento dei lavori.
Per avere tempi 'precisi' sull'inizio dei lavori si dovrà aspettare il progetto definitivo esecutivo.

Il Comitato Frana S.P. 27 come detto più volte resterà vigile sull'evolversi delle varie fasi. Al contempo ci auguriamo di essere coinvolti e di non trovarci più in situazioni spiacevoli come quella odierna.

Restiamo in contatto!

Comitato Frana S.P. 27

lunedì 20 ottobre 2014

Frana in Valle Serina, c’è l’intesa


L’appalto dei lavori entro l’anno 

Condiviso il protocollo d’intesa tra il Comune di Serina, il Comune di Costa Serina e la Provincia di Bergamo per la progettazione definitiva ed esecutiva, il coordinamento sicurezza e il collaudo e svolgimento delle funzioni di Sua (ex art.1 comma 88 legge n. 56/2014) dei lavori di stabilizzazione del versante in frana in comune di Costa Serina. 

«Tra qualche giorno, dopo che i Comuni di Serina e di Costa Serina avranno approvato il progetto preliminare, si potrà andare alla firma di questa intesa», spiega il presidente Matteo Rossi. «L’impegno di queste due settimane dal mio insediamento è stato quello di velocizzare una procedura già in corso, oggi condivisa, mettendo nero su bianco un accordo per risolvere il problema del blocco stradale causato dalla frana in Valserina».

Entro 30 giorni dall’approvazione dei progetti preliminari da parte dei Comuni si passerà alla progettazione definitiva-esecutiva e alla stesura del Piano della sicurezza per conto della Provincia. Una volta ottenuto il nulla osta dalla Conferenza di servizi, si potrà procedere con l’approvazione del progetto definitivo-esecutivo da parte dei Comuni e con l’appalto dei lavori per conto della Provincia, prevedibilmente entro l’anno. 

I sindaci di Costa Serina, Fausto Dolci, e di Serina, Fattori Giovanni, ringraziano la Provincia per la collaborazione offerta. «Questa settimana chiudiamo con la firma del protocollo d’intesa», assicurano. «I costi rientrano nell’importo già stanziato e il progetto è pronto».

Il presidente Rossi ha annunciato il coinvolgimento del Comitato interlocutore nel processo. Fare, velocizzare, rendere trasparenti le procedure è il leit-motiv usato in modo da «poter monitorare l’evoluzione dell’iter».

L'Eco di Bergamo - 20 ottobre 2014

Frana della Valserina. 
La Provincia fa da sé e accelera i tempi


Serviva una decisione perentoria per sbloccare la situazione della frana della Valserina che blocca la via di accesso principale ai Comuni di Serina, Costa Serina, Oltre il Colle e tutte le frazioni. 

E' arrivata nei giorni scorsi e verrà ufficializzata in Provincia lunedì pomeriggio: il neo presidente Matteo Rossi firmerà il protocollo d'intesa con tutti i sindaci e incontrerà i rappresentanti del comitato che si battono per chiedere un intervento rapido.

Quasi un anno di chiusura senza che si sia mosso poco o nulla. Serviva una decisione perentoria per sbloccare la situazione della frana della Valserina che blocca la via di accesso principale ai Comuni di Serina, Costa Serina, Oltre il Colle e tutte le frazioni. E' arrivata nei giorni scorsi e verrà ufficializzata in Provincia lunedì pomeriggio: il neo presidente Matteo Rossi firmerà il protocollo d'intesa con tutti i sindaci e incontrerà i rappresentanti del comitato che si battono per chiedere un intervento rapido.

Finora in effetti è andato tutto a rilento. Regione Lombardia ha garantito i fondi (1,2 milioni di euro), ma l'iter amministrativo è ancora agli albori. Ecco perché via Tasso ha deciso di accollarsi la stesura del progetto definitivo, dell'esecutivo, il collaudo, il coordinamento della sicurezza e la gestione dell'appalto per la messa in sicurezza di tutto il versante. Una volta certificata la solidità della montagna, la Provincia potrà (finalmente) progettare e realizzare il nuovo ponte, un'opera da circa 300 mila euro.

Tutto il procedimento non sarà seguito solo dai tecnici provinciali, da quelli regionali e dagli amministratori del territorio. Rossi ha deciso di aggiungere posti al tavolo istituzionale per ascoltare anche la voce degli esponenti del comitato. Anche a loro sarà affidato il compito di monitorare i lavori e verificare che vengano svolti a regola d'arte. Si tratta della prima operazione partecipata di tale portata in provincia di Bergamo. E potrebbe essere un progetto pilota per altre infrastrutture. Sempre che la riforma e la manovra Renzi garantiscano i fondi necessari per costruire qualcosa.
Bergamonews – 20 ottobre 2014

martedì 14 ottobre 2014

Delegazione del Comitato Frana S.P. 27 invitata ad un colloquio diretto con il Presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi


Riceviamo e pubblichiamo un Comunicato redatto da Pietro Berbenni
 del “Comitato Frana S.P. 27”



Con la presente vogliamo comunicarvi che una delegazione del Comitato Frana S.P. 27 è stata invitata ad un colloquio diretto con il Presidente della Provincia di Bergamo Matteo Rossi. Il tutto si svolgerà lunedì 20/10/14 alle ore 18:00 presso la sede della Provincia; provvederemo a farvi un resoconto completo entro la giornata di martedì.

Prima di noi il Presidente incontrerà il R.U.P. (Responsabile Unico Procedimento) Sindaco di Serina Giovanni Fattori e gli altri Sindaci della Valle, con i quali dovrebbe concordare e sottoscrivere un protocollo d'intesa riguardo la ridistribuzione dei ruoli e degli incarichi.

A tal proposito riportiamo uno stralcio dell'articolo pubblicato sul quotidiano l'Eco di Bergamo Giovedì 09/10/14: //La settimana Prossima Rossi intende convocare i Sindaci di Serina, Costa Serina, Algua e Cornalba, lanciando loro una proposta di protocollo d'intesa per cui la Provincia (che si farà carico della ricostruzione del ponte, con un progetto da 305 mila euro) sarebbe pronta ad attivarsi per aiutare anche nella progettazione definitiva ed esecutiva della sistemazione del versante, nel coordinamento della sicurezza, nei collaudi e a fare anche da stazione appaltante per i lavori. "Proporremo tutto questo agli amministratori", spiega Rossi.//

Come Comitato Frana S.P. 27 affronteremo con la massima serietà e determinazione il colloquio di lunedì, speranzosi di essere giunti FINALMENTE ad un svolta positiva per il futuro della nostra Strada Provinciale 27.
Dopo quasi 11 mesi dove molto è stato detto, ma poco, pochissimo è stato fatto, e con l'inverno ormai alle porte, pretendiamo chiarezza nei confronti della Popolazione della Valle Serina e di tutte quelle persone che per qualsiasi motivo vi transitano!

Comitato Frana S.P. 27

P.S. Oggi siamo a 25 giorni dall'assemblea pubblica del 19/09/14. Il 'famoso' progetto preliminare che a detta del Sindaco R.U.P. e degli altri Sindaci doveva essere pronto e presentato entro 20 giorni che fine ha fatto??? Meglio non commentare...

venerdì 10 ottobre 2014

Zogno-Bracca, lavori per la galleria. Ma non è quella di Rosolo

 
Sei giorni di chiusura e senso alternato

Lavori in vista sulla strada provinciale 27 della Valle Serina. Da lunedì 13 ottobre fino a sabato 18 sono previsti i lavori per la costruzione di una galleria artificiale. Scatterà la chiusura a fasce orarie con senso unico alternato in alcuni momenti della giornata.

La sospensione della circolazione riguarda un tratto di circa 800 metri (dal km 21+000 al km 21+800) nei comuni di Zogno e Bracca. L’ordinanza prevede:
- la chiusura al transito a fasce orarie dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 14.35 alle 17.30;
- l’istituzione del senso unico alternato regolato da semaforo dalle 7.00 alle 18.00 nelle fasce orarie di apertura al transito.
 
Durante le fasce orarie di chiusura al transito la viabilità verrà deviata lungo la strada comunale Spino al Brembo – Bracca – SP 33.
Le deviazioni saranno comunque indicate in loco.

L'Eco di Bergamo - 10 ottobre 2014

sabato 4 ottobre 2014

Mattinata di proteste a Serina e Ambria


Sabato 4 ottobre nuove manifestazioni del Comitato frana Sp 27: dalle 8.30 un sit in di protesta al piazzale del mercato di Serina e una manifestazione e dalle 9.45 una manifestazione ad Ambria di Zogno.


Un sit in di protesta al piazzale del mercato di Serina e una manifestazione che sta bloccando il traffico sulla ex statale 470 in località Ambria di Zogno: torna ad alzare la voce il Comitato frana S.P. 27 che, a dieci mesi dalla chiusura della provinciale per il materiale staccatosi dalla parete rocciosa il 2 dicembre 2013 in località Rosolo di Algua, chiede una soluzione ad un problema ormai quasi cronico.

"Amici, residenti e villeggianti" della Valle Serina sono stati invitati al sit in di protesta del piazzale del mercato di Serina, scattato alle 8.30 di sabato mattina, mentre un discreto gruppo di persone si è diretto più a sud, ad Ambria di Zogno, per una manifestazione che dalle 9.45 sta creando più di un disagio agli automobilisti che vengono deviati verso Ambria stessa e Camanghè.

Il senso di quest'ultima azione è ben descritto in uno striscione in testa alla manifestazione: "Oggi, 4 ottobre 2014, la deviazione la facciamo tutti": un modo senza dubbio efficace per allargare il fronte della protesta e per far comprendere le proprie ragioni. Lunghe code, infatti, sono segnalate sull'ex statale 470, già a partire da Sedrina.

Differente, invece, lo slogan che accompagna il sit in dei manifestanti a Serina: "Con l'inverno alle porte il disagio si fa sempre più forte". Nel Comune amministrato dal sindaco Fattori è la seconda manifestazione nel giro di due settimane: l'ultima volta che il Comitato si era fatto sentire era infatti il 24 settembre, giornata in cui si svolge la Fiera Zootecnica, evento simbolo della tradizione serinese e di tutta la valle.

Bergamonews - 4 ottobre 2014

giovedì 2 ottobre 2014

Per non dimenticare: 3 dicembre 2013 – 3 ottobre 2014

 

Per non dimenticare: 3 dicembre 2013 – 3 ottobre 2014
La notte tra il 2 e il 3 dicembre 2013 una frana, precipitata dal versante della montagna dalla parte di Costa Serina e nel territorio di questo Comune, al confine con Algua, interrompeva la S.P. 27 della Valserina. I detriti demolivano il vecchio ponte, coperto la vecchia galleria e sommerso a metà il ponte nuovo.
 
Domani saranno quindi dieci mesi esatti dall’evento che ha in sostanza spaccato la Valserina in due tronconi.
Se pure è vero che alternative viabilistiche esistono, sia pure con grossi limiti o addirittura con l’esclusione di veicoli ingombranti, è altrettanto vero che il danno maggiore è sopportato dal pendolarismo giornaliero di studenti e maestranze che devono necessariamente scendere nei centri della Valle Brembana o, addirittura, nelle località di pianura.
La pletora di riunioni indette in questi dieci mesi non ha prodotto che risultati scarsi e inefficaci per dare un’adeguata soluzione al problema. Regione, Provincia e da buon ultima l’Amministrazione Comunale di Serina non hanno trovato la corretta sinergia di risorse, non esclusivamente finanziarie ma concretamente operative, per progettare e dare tempi certi al ripristino dell’importante arteria vallare.
Recentemente un Comitato spontaneo, il “Comitato S.P. 27” ha riproposto all’attenzione dell’opinione pubblica la delicata e incancrenita situazione riuscendo, a quanto pare, a smuovere gli Organismi Pubblici dall’oblio e dall’ignavia.
Questa volta i notevoli ritardi nell’intervento sono solo in parte imputabili alla solita cantilena che da anni ascoltiamo a ogni disastro ambientale: “Mancano i soldi a causa del “fiscal compact”, ma derivano in grandissima parte dall’inefficienza dei Responsabili diretti o indiretti.
 
A dieci mesi dell’evento franoso si attendono ancora i risultati dell’indagine idrogeologica necessaria alla bonifica del versante franato, propedeutica alla demolizione e successiva ricostruzione del ponte sul torrente Serina.
Considerando ciò che normalmente avviene nel campo delle opere pubbliche, forse non ci si dovrebbe meravigliare ma sicuramente “scandalizzare” per la gestione dilettantesca e improvvisata di tutta la vicenda.
E da buoni realisti (con i dovuti scongiuri) aspettiamoci ancora successive sorprese con l’auspicio che non ne derivino azioni deprecabili.
 
Gallicus



sabato 27 settembre 2014

Comuni e Province, alibi per scaricare gli impegni e le promesse.



Esempi di scaricabarile tra le Amministrazioni Comunali e quelle Provinciali non mancano. Spesse volte per inutili e pretestuose forme di campanilismo locale, altre per mancanza di strategie sinergiche, altra ancora per la supponenza di alcuni Amministratori che ritengono presuntuosamente di essere perfettamente in grado di gestire gravi situazioni con il “fai da te”.
Un’ulteriore riprova di questo dualismo lo stiamo subendo sulla vicenda della strada Provinciale 27 della Valserina.
In prima battuta ci si dispera per la cronica mancanza di denaro e si batte cassa a destra e a manca per ottenere i necessari finanziamenti. Successivamente si da colpa alla politica di ritardare la messa a disposizione dei bilanci delle somme, miracolosamente e faticosamente reperite, necessarie ad avviare gli appalti e gli incarichi tecnici.
Da ultimo, e qui siamo proprio alla demenza totale, s’incaricano ditte e società inadatte al compito loro affidato, non tanto per la mancanza d’esperienza in materia, quanto per “ignoranza” del problema sociale che interessa la Comunità coinvolta e che ne subisce i disagi.
Non ultimo il disinteresse che gli Organismi, in questi momenti transitori, dimostrano in attesa di capire quale funzione sarà loro assegnata e di quanta capacità finanziaria potranno disporre.
Tutti questi elementi hanno contribuito a far si che un evento naturale, quale una frana che interessa una strada di montagna riparabile in circa sei mesi, sfruttando meglio la tempistica politica e burocratica, sia diventata un calvario del quale oggi è azzardato vedere la conclusione.
Una domanda semplice e naturale che si pone un qualsiasi cittadino contribuente: ma in nome di chi, tutti questi signori che ci governano e amministrano il “pubblico denaro” (quindi il nostro denaro), agiscono?
Svolgono veramente il compito assegnato loro in modo democratico e civile, oppure sono più interessati a porsi, inizialmente, come i salvatori della Patria, salvo poi addossare agli altri la colpa della loro inefficienza?
Il Presidente della provincia, a poche ore dalla sua decadenza dichiara la piena disponibilità dei suoi Uffici a collaborare alla soluzione tempestiva del problema e, in buona sostanza, incolpa il Sindaco di Serina di aver voluto gestirla in proprio.
Il sindaco replica sostanzialmente di essere stato costretto ad assumersi la responsabilità gestionale per mancanza degli altri soggetti interessati, accusando in modo non tanto velato i Sindaci degli altri Comuni della Valle e la stessa Provincia.
In definitiva il solito balletto delle responsabilità, vere o presunte che siano, ma che nel frattempo hanno condizionato in modo pesante l’economia di un’intera Valle. E che purtroppo la condizioneranno ancora per un buon lasso di tempo.
Gallicus


Frana di Serina, la Provincia c’è


Pirovano: Abbrevieremo i tempi

Pirovano: Abbrevieremo i tempi  La Provincia di Bergamo supporterà il Comune di Serina nella progettazione e nella direzione lavori per la messa in sicurezza del versante franato a Rosolo. «Così facendo – spiega il presidente della Provincia Ettore Pirovano - dovremmo riuscire a guadagnare tre-quattro mesi di tempo, evitando anche la procedura d’appalto per la progettazione esecutiva».

La buona notizia che, quindi, dovrebbe dare un’accelerata alla riapertura della strada provinciale 27 della Val Serina, chiusa ormai da dieci mesi per frana, arriva all’indomani della polemica sorta proprio sui ritardi dei lavori. Ritardi messi in evidenza in particolare dal comitato di cittadini che da mesi si batte per velocizzare i tempi di ripristino della viabilità in valle.

Sotto accusa era finito il sindaco di Serina Giovanni Fattori (che ieri non siamo riusciti a contattare, ndr), responsabile unico del procedimento per la messa in sicurezza del versante. Il Comune, a supporto tecnico, anziché alla Provincia si era rivolto a una società di consulenza di Barletta. «C’è stato probabilmente un vizio di comunicazione - spiega il presidente Pirovano –. Forse il sindaco non aveva capito che la nostra non voleva essere un’intrusione ma un affiancamento al loro lavoro».

L'Eco di Bergamo - 27 settembre 2014

domenica 21 settembre 2014

Alcuni punti fermi sulla frana della valle Serina

Riceviamo e pubblichiamo integralmente il commento del Consigliere Comunale di Serina, Andrea Tiraboschi, relativamente all'aspetto amministrativo e gestionale della vicenda che attiene la frana di Rosolo.



In questi giorni, grazie sia alla conferenza stampa dei sindaci e all'assemblea del COMITATO S.P.27, si fa un gran parlare della strada provinciale per Serina. Leggendo gli articoli apparsi sui giornali e le varie ricostruzioni , mi pare sia opportuno mettere alcuni punti fermi, anche da un punto di vista amministrativo. Non voglio soffermarmi a ricostruire in modo compiuto tutte le vicende che per lo più sono note a tutti ma dire dove si sarebbe potuto fare meglio e come si dovrà andare avanti. E anche puntualizzare come per certi versi siamo stati cassandre non ascoltate. Questo post lo redigo a onor di chiarezza e trasparenza. La responsiveness, ovvero la capacità di rendere conto del proprio operato, deve essere fatta valere proprio in quelle situazioni in cui la straordinarietà dell'evento richiede massimo sforzo.

PROGETTO E SOLDI. Primo errore commesso è una superficiale valutazione del cosa fosse necessario per ripristinare la strada. Le amministrazioni sono partite lancia in resta a febbraio (dopo 2 mesi dalla frana) a cercare i fondi per fare gli interventi di sistemazione SENZA però sapere in cosa si sarebbe effettivamente concretizzato l'intervento. Allora si parlava dei tre progetti di tunnel approntati dalla provincia e del progetto, più economico, di messa in sicurezza del versante tramite dinamite e ricostruzione del ponte.

Ad aprile, grazie all'azione del comitato, venne convocata un'assemblea pubblica con la presenza di Capetti e Terzi, i quali promettono rispettivamente i soldi per bonificare il versante ( 2 mln e passa dalla regione) e per sistemare il ponte (300.000 dalla provincia). La settimana successiva quei fondi vengono stanziati. Preciso che la regione ne stanzia solamente 1.2 a fronte dei 2 promessi.

Ora il sindaco rivendica come causa del ritardo la complessità dell'intervento e paventa la possibilità che i soldi non bastino. Già qua dovremmo dire: ma va là? Ne scrivevo ad aprile e il sindaco Fattori se ne accorge dopo 5 mesi.

"...Stante quindi questa situazione di fatto, a me ha fatto riflettere che la scelta sul tipo di intervento (sistemazione del materiale più pericolante e sistemazione ponte) sia stata dettata, come detto stamattina, sia dalla questione economica, visto che è l'intervento che costa meno, che dalla volontà di fare alla svelta, “subitissimamente”, la riapertura della strada. A mio parere così non va bene. Innanzitutto si è ragionato subito di soldi ma non di fattibilità dell'intervento. Se per fare quello che si vuole fare occorrerà un altro milione, chi lo metterà? Si bloccheranno i lavori?  Se per caso dopo le prime sistemazioni emergono altre situazioni critiche, chi dirà che il livello di sicurezza ottenuto con i lavori fatti è sufficientemente adeguato a una strada di montagna oppure che è necessario intervenire ancora? Chi si prenderà l'onere di dire che è stato fatto il possibile e si può riaprire la strada?Forse sarebbe stato meglio partire dal progetto che dai fondi. Ribadisco, ad oggi nessuno sa con certezza quali sono gli interventi da fare e che costo finale si avrà proprio perché per il tipo di intervento che per il tipo di terreno è difficile prevedere gli effetti di un disgaggio di materiale così ampio. Molto probabilmente la strada verrà riaperta con una certa dose di pericolo, quanta si vedrà."

FONDI E LAVORI: sempre nell'assemblea di aprile, vengono messi a disposizione del BIM 35.000 euro per la relazione geologica approfondita. L'impegno però viene preso solamente il 23/06, perdendo altri 2 mesi di lavoro. ( det. 161 del 23/06 del comune di Serina). Anche perché, stando alle dichiarazioni del sindaco rese in assemblea, il geologo da giugno fino ad agosto non ha potuto operare perché non c'era il disboscamento del versante. Se così è, dovremmo domandarci del perché si è preferito prima dare l'affidamento per la relazione geologica e non per il disboscamento. E il vincolo di destinazione del BIM immagino fosse facilmente intercambiabile. Sui fondi per i primi lavori inoltre ci sono da dire altre due cose. La prima è chiedersi se è possibile che se i fondi sono stati stanziati ad aprile, essi siano arrivati solamente ad agosto, sempre secondo il sindaco durante l'assemblea del 19 settembre " per così appaltare il disboscamento". Qua ci sono almeno due contraddizioni. LA prima è che l'appalto per il disboscamento è per affidamento diretto e avviene a LUGLIO, non ad AGOSTO (det. 188 del 14/07 ). A MAGGIO, difatti, all'atto dell'approvazione del bilancio comunale, il sindaco Fattori dichiarava che erano arrivati i primi soldi e che bisognava aprire un capitolo dedicato in bilancio. Quindi: una parte erano arrivati a maggio e sono stati impiegati un MESE E MEZZO dopo per il taglio del bosco. FALSO pertanto il loro arrivo ad agosto, o anche ammettendo che siano arrivati fisicamente ad agosto, l'affidamento per il taglio è avvenuto a luglio.

COMPETENZE: i soldi sono del fondo regionale e sono per loro natura destinabili solamente ai comuni e non ad altri enti. Ecco perché quei soldi non li può ricevere la provincia di Bergamo e Serina si fa avanti come ente che potrebbe essere destinatario. Il problema sorge però che il sindaco Fattori si assume anche l'onere di portar avanti la progettazione e tutti gli appalti, procedure caratterizzate da complessità per le quali nel comune di Serina non si hanno competenze. Questo rallenta il tutto e si affida a una società di consulenza il compito di aiutare il comune di Serina. Non valeva la pena di coinvolgere la provincia, per risparmiare soldi e tempo? Sì, ma come afferma Capetti ( assessore provinciale) ancora oggi (21/09), il sindaco Fattori ha rifiutato l'aiuto dicendo che avrebbe fatto da solo. Più umiltà forse servirebbe in queste occasioni.

DATE E ANNUNCI: a dicembre l'inizio dei lavori era a gennaio, ad aprile entro giugno, a inizio luglio entro ottobre e oggi entro dicembre/ gennaio. Ma a parte il continuo rimando, sono ancora le contraddizioni che vanno evidenziate. A fine LUGLIO il sindaco Fattori comunica al comitato che agli inizi di agosto avrebbe deliberato la gara per la progettazione ESECUTIVA- DEFINITIVA, come del resto annunciato anche sull'articolo del giornale del 3 agosto 2014. Se un sindaco annuncia a "brevissimo" la deliberazione in proposito, perché durante l'assemblea del 19 settembre, quasi 2 MESI DOPO, afferma che il progetto PRELIMINARE ( quello del geologo per intenderci) sarebbe arrivato solamente ancora dopo altri 20 giorni? Addirittura non siamo nemmeno all'appalto esecutivo - definitivo, ma stiamo aspettando il preliminare. La sensazione è che non si sa né cosa si sta facendo e con quali strumenti burocratici si ha a che fare.

CONSIDERAZIONI FINALI A mio parere Serina e il sindaco Fattori da soli, per la complessità della vicenda, difficilmente ne verranno fuori. Qualche ente superiore deve dare per forza una mano. Poi sulla richiesta di unità di intenti, riprendo la lettera inviata a febbraio 2014 ai sindaci della valle. Giusto perché a me gli appelli all'unità stanno bene se però non mi si passa per quello che fa resistenze a collaborare.

Riporto uno stralcio:

"In sintesi chiediamo quindi unità, coordinamento e coinvolgimento anche delle nostre comunità, partendo magari da un'assemblea da voi convocata per informare con gli elementi che ad oggi si hanno. Noi siamo con voi, con i nostri concittadini della valle per aiutarvi come potremo, per ottenere attenzione e risorse. Tutti insieme, a prescindere dal colore o dai ruoli. La viabilità in montagna è più vitale che in qualsiasi altro posto. Significa mantenere vivi i nostri paesi,accessibili e non troppo infernale la vita di chi sceglie di vivere nel nostro bel territorio. La nostra montagna, che vive soprattutto di turismo, non deve morire. Lavoriamo tutti insieme per questo."

Non so a che puntata siamo realmente arrivati con la questione frana di Rosolo ma di sicuro la serie comincia a insidiare il primato di Beautiful. Mi ero ripromesso di non commentare più le sortite verbali del sindaco Fattori sulla frana ma gli articoli di ieri mi impongono un commento seppur breve.

Dalle nuove dichiarazioni emerge che:

a) c'è stato un rinvio dell'inizio dei lavori da giugno (come prospettato nell'assemblea di aprile) a ottobre;
b) si inizierà a "pulire" il bosco a breve e a redigere il progetto perché finora c'è stata burocrazia;
c) la provincia interverrà per ricostruire il ponte prima di sistemare il versante della montagna;

Fatemi capire, costruiamo il ponte prima di bonificare la parete rocciosa che lo sovrasta? Bonifica che consiste in posizionare cariche esplosive per far cadere il materiale che è instabile? Logica, e legge di gravità, mi fanno pensare che il materiale roccioso cadrà sul ponte nuovo di pacca ( e sulla strada, se è previsto anche per quella un rifacimento contestuale al ponte).

Spero di aver capito male....

Inoltre iniziare i lavori sulla roccia a ottobre quando comincia a far freddo e gelare significa probabilmente rimandare a febbraio/marzo il vero intervento, quindi con la beneaugurata apertura per la stagione estiva 2015. Realisticamente, e se tutto va bene, dovrebbe essere così. Da qui discendono alcune considerazioni.

Sul progetto l'ho detto e ristradetto, bisognava redigerlo prima di cercare i fondi. Ora che abbiamo i fondi non riusciamo  a redigerlo perché nel comune di Serina, come nel 90% dei comuni piccoli, mancano le competenze. Quindi si fa una consulenza di 6000 euro per aiutare il comune, soldi che a mio avviso si sarebbero volentieri risparmiati se la progettazione fosse stata lasciata alla provincia o a un organo superiore. Lo ster ad esempio, strumento della regione, proprio non aveva nessun geologo che potesse fare relazione e progetto di intervento?

Poi la bonifica del bosco, ovvero togliere rami e altro, pare l'abbia già fatto lo Ster nel primo intervento a dicembre. Probabilmente qualcosa si sarà formato nel frattempo ma non pubblicizzerei il fatto che si sta intervenendo per togliere quel poco che rimane. L'alveo del fiume ad esempio è stato pulito tutto ancora dallo Ster.

Poi sul tema del ponte è probabile che la provincia abbia detto ai comuni che se loro non si muovono, essa sistema il ponte e chi si è visto, si è visto. Non entro nel merito della casa sotto la strada perché è un falso problema. Si può rimandare tutto nell'atto della bonifica quando, se la casa avrà danni, si potranno risarcire, senza perdere tempo in espropri o compravendite.

Detto ciò, ritorno a quanto ho sottolineato ancora in questo sito ad Aprile. Ci vuole serietà e palle per gestire un problema come quello della frana di Rosolo. La prima consiste nel raccontare le cose come esattamente sono, senza fare annunci o proclami inutili. Esempio, oltre alla questione tempi, il tema delle modalità di intervento: è assurdo come sia stato gestito. Ad aprile bonifica poi ponte, oggi prima ponte e poi facciamo saltare la montagna. Oggettivamente, qualcosa non va. 

Secondo, dicevo, ci vogliono le palle, per gestire sia i malumori che la burocrazia. Per cui bisogna tenere la barra dritta verso una meta e non girare o svoltare a seconda del vento. Anche perché non è che non si riconosce al sindaco Fattori l'impegno. L'impegno c'è ma se qualcuno fa notare che qualcosa non va, bisognerebbe farsi aiutare piuttosto che mettersi sulla difesa aggressiva. Anche perché, e concludo, poi succede che il bilancio preventivo in cui ci sono i fondi per la frana ha dei problemi e ha bisogno di 3 APPROVAZIONI per portarlo in vigore. Già, perché entro fine luglio, a Serina si dovrà riapprovare una terza volte il bilancio perché il comune non aveva pronte le delibere per le tasse e imposte. Non so, magari mettere i dipendenti a lavorare sul bilancio anziché distribuire lettere, avrebbe fatto risparmiare burocrazia e tempo. 

Questo per mettere un po' di chiarezza su quanto detto negli articoli.

Un'ultima precisazione... farei volentieri a meno di polemizzare o dire cose negative sull'operato amministrativo del comune. Davvero, ho 26 anni, sono giovane, vorrei viaggiare, avere una ragazza, godere la spensieratezza della mia età finché dura, senza farmi venire il sangue acido o i patemi d'animo ogni tre per due per il comune di Serina, che è importante per tutti noi ma allo stesso tempo in modo molto relativo. Se capitasse che fili tutto liscio, non è che mi lamenterei. Questo per rincuorare i serinesi che ritengono che le polemiche fatte dall'opposizione, ovvero da me e dal mio gruppo, siano solo pretestuose e al fine ultimo di screditare l'amministrazione. Date retta a me, farei volentieri a meno e non ne sento affatto bisogno di criticare Fattori ogni tre per due, per il quieto vivere di tutti ma soprattutto perché vorrebbe dire che l'amministrazione sta facendo il bene del paese. Se si interviene o si fanno notare i problemi, è solo perché si fa il proprio dovere. Poi pensatela come volete anche voi, io vivo bene lo stesso.

Andrea Tiraboschi – Consigliere Comunale di Serina

http://www.iltiraboschi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=142:discorso-consiglio-comunale-del-20-giugno-in-seguito-alla-lettera-del-sindaco&catid=1:il-consigliere&Itemid=3