venerdì 5 dicembre 2014

La guerra degli striscioni


Il sindaco di Serina è diventato il “gendarme intransigente” nella difesa della Legge. Ma in senso univoco.

Un paio di giorni orsono ha fatto togliere uno striscione di protesta, appeso dal Comitato dei cittadini, su un edificio privato che si affaccia sulla strada provinciale. La motivazione: “Affacciandosi sulla strada provinciale, ho chiesto alla Provincia se esisteva l’autorizzazione. Mi è stato risposto negativamente, quindi l’ho fatto togliere”.

La scritta ricordava il primo anniversario della frana sulla S.P. 27. La scritta “ I valligiani stringono i denti, a chi ha perso tempo facciamo i complimenti!”, riferendosi ironicamente a chi sarebbe dovuto sollecitamente intervenire nel far partire i lavori di messa in sicurezza: appunto il Sindaco di Serina.

La replica del Comitato Frana S.P. 27 è stata immediata:  L’autorizzazione è stata data dal proprietario dell’edificio. Può anche essere che effettivamente sia necessaria l’autorizzazione della Provincia, ma allora significa che le decine di striscioni esposti da mesi sulla strada della Valle Imagna, sono forse illegali ma nessun sindaco si è permesso di “sostituire” l’Amministrazione Provinciale nelle sue attribuzioni. Lo stesso Presidente della Provincia Matteo Rossi, con il quale il Comitato è in costante contatto, non ha mai sollevato obiezioni o posto divieti.

Ma il reale problema si nasconde nell’irresponsabile ignavia del Sindaco di Serina, indicato a suo tempo come coordinatore delle opere di messa in sicurezza e che in questi dodici mesi non ha saputo andare oltre il taglio di alcuni alberi che incombevano sulla valle.

Forse la  Procura della Repubblica oltre a mettere in stato d’accusa quattro componenti del Comitato che aveva indetto la manifestazione ad Ambria il 4 ottobre scorso, con la motivazione di “interruzione di pubblico servizio” dovrebbe verificare in altro luogo le vere colpe di tale prolungata “interruzione”.


Gallicus

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