Un mese senza
segnale dal radiocollare
«Le
ricerche continuano senza sosta. Ma, a oggi, purtroppo hanno dato tutte esito
negativo». L’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile
Claudia Maria Terzi non nasconde la propria preoccupazione sul destino di M25,
il giovane orso di 4 anni, di cui si sono perse le tracce da ormai un mese.
L’ultimo
segnale mandato dal radiocollare risalga al 29 marzo, in località Stazzona di
Villa di Tirano (Sondrio). «Da allora più nulla - aggiunge l’assessore -.
Siamo davvero preoccupati; tutto questo non è normale. Non abbiamo elementi
certi, ma non possiamo nemmeno scartare alcuna ipotesi. La mancanza di tracce è
misteriosa, soprattutto se si pensa che l’orso è giovane, in salute e in cerca
di cibo dopo il lungo letargo». «Spero - confida Terzi - che si riesca
nelle prossime ore a trovare una traccia di M25. E capire cosa sia realmente
successo. Ma le speranze sono decisamente ridotte».
«Come
Regione - ricorda ancora l’assessore - negli ultimi anni abbiamo lavorato
molto per la reintroduzione dell’orso e del lupo insieme ai territori
confinanti. Proprio nell’ottica di gestire al meglio la presenza di questa
specie e trovare soluzioni di possibile convivenza con le attività umane -
Regione Lombardia, tra il 2010 ed il 2014, ha partecipato con altri 9 partner
al progetto “Life Arctos”, un progetto finanziato dalla Commissione europea e
dedicato alla gestione dell’orso bruno. Progetto che ha portato a investire
fino a oggi circa 800.000 euro, di cui circa 560.000 euro di fondi Ue assegnati
alla Lombardia».
«Grazie
a questo progetto - specifica Terzi - Regione Lombardia ha definito procedure
coordinate a livello regionale e ha potuto mettere in campo azioni concrete,
quali la definizione di strumenti per il monitoraggio, eventuali interventi di
gestione di emergenze (in Lombardia sono stati formati e dotati di idonea
strumentazione 120 persone afferenti al personale del Corpo Forestale dello
Stato e Polizie provinciali); l’organizzazione di iniziative rivolte alle
popolazioni locali, turisti e scuole per dare informazioni sulle
caratteristiche della specie e sulla reale pericolosità nei confronti
dell’uomo».
«Ancora - annota l’assessore - si è provveduto alla distribuzione
di recinti elettrificati in comodato d’uso gratuito a protezione di bestiame ed
apiari; al coinvolgimento di alcune aziende agricole nella sperimentazione
dei sistemi di gestione del bestiame in alpeggio in presenza dell’orso; alla
definizione di una procedura uniforme sul territorio regionale per l’indennizzo
di eventuali danni provocati dall’orso; e infine l’utilizzo del numero 1515 del
CFS quale numero per le segnalazioni di presenza dell’orso».
«Iniziative,
queste, rese possibili - conclude Terzi - grazie all’aiuto dei diversi Enti
interessati (le Province di Bergamo, Brescia, Sondrio e Lecco e i Parchi dello
Stelvio, Adamello, Alto Garda Bresciano, Orobie bergamasche e Orobie
valtellinesi e il Corpo Forestale della Stato) e al coordinamento messo in atto
da Regione Lombardia».
Tutte
attività che continueranno nel futuro. Nel frattempo la polizia provinciale di
Sondrio sta preparando un’informativa per la procura valtellinese, che valuterà
la possibilità d’intervento dell’autorità giudiziaria.
L’Eco di Bergamo – 29 aprile 2015
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