Foto da L'Eco di Bergamo
In data
odierna, il quotidiano locale L'Eco di Bergamo, evidenzia in un articolo il
prolungarsi del disagio provocato dall'interruzione della Provinciale 27 della
Valserina a causa della frana caduta due mesi orsono e che crea notevoli
difficoltà ai pendolari giornalieri, al commercio e al turismo della valle.
Prendendo
come spunto la lettera inviata ai mass
media locali da Andrea Tiraboschi di "Futuro
& Tradizione" e da Valeria Faggioli di "Gruppo Giovani per
Serina", L'Eco di Bergamo pubblica anche l'interpellanza presentata in
Regione dal consiglieri
Roberto Bruni del Patto Civico, Mario Barboni e Jacopo Scandella del Pd, indirizzata
agli Assessori competenti chiedendo quali iniziative intendano porre in campo
per risolvere il grave problema.
I finanziamenti messi a disposizione
dalla Provincia, circa 75000 euro, sono bastati unicamente allo sgombero del
materiale franato, ma le ulteriori spese per la bonifica dei massi ancora
pericolanti sulla parete e le indagini geologiche, necessarie alla
progettazione di opere necessarie alla riapertura dell'importante arteria
viabilistica, non hanno trovato, allo stato dell'arte, alcun finanziamento
disponibile.
La preoccupazione degli Amministratori
locali è evidente visti i tempi lunghi prevedibili, tempi che potrebbero
mettere in ulteriore grave difficoltà la normale attività turistica della prossima
stagione estiva. Nonostante l'assicurazione fornita dai Sindaci dei Comuni interessati
relativamente alle pressioni esercitate sull'Amministrazione Provinciale, sinora non sono state fornite
risposte decisive e calendarizzate, sugli interventi futuri.
Certamente le difficoltà a reperire
risorse per l'intervento sono notevoli considerando l'altro grosso problema,
quello di Berbenno in Valle Imagna, ma
non per questo tutti gli sforzi possibili non devono venir meno coinvolgendo la
Regione Lombardia e pretendendo risposte certe e tempi definiti.
L'alibi dell'emergenza che viene
invocata anche per gli eventi meteorologici, e che si esauriranno con l'inoltrarsi
della stagione, non è sufficiente per
ignorare o sottovalutare l'impatto economico che un'intera vallata non può
affrontare nell'attuale situazione di crisi. Potrebbe significare la fine di molte
attività con le conseguenti ricadute occupazionali e sociali.
Gallicus
L'Articolo pubblicato da L'Eco di Bergamo
Val Serina, strada ancora interrotta
Patto e Pd: interrogazione in Regione
Patto e Pd: interrogazione in Regione
«Sono passati quasi tre mesi da quando, il 2 dicembre
scorso, una frana tra Algua e Serina ha interrotto la strada provinciale 27. Da
allora, dopo un intervento regionale urgente per la rimozione delle macerie
costato 75 mila euro, la viabilità rimane bloccata poiché uno studio geologico
ha riscontrato la pericolosità del versante montuoso soprastante. Cosa ha
intenzione di fare Regione Lombardia?».
A chiederlo sono i consiglieri Roberto Bruni del Patto
Civico, Mario Barboni e Jacopo Scandella del Pd, che sulla vicenda hanno
presentato un’interrogazione agli assessori Del Tenno, Beccalossi e Bordonali.«Le ipotesi di intervento emerse - spiegano i tre consiglieri - sono molteplici e molto differenti tra loro anche in termini di spesa prevista, da un minimo di 2 milioni fino alla realizzazione di un tunnel per 13 milioni di euro. Ma il punto è che nessuna decisione è stata ancora presa al riguardo, mentre sale la preoccupazione dei sindaci in vista della stagione estiva, poiché i collegamenti alternativi che consentono di arrivare a Serina o Oltre il Colle implicano un aumento di chilometri e, quindi, del tempo di percorrenza».
«I Comuni hanno finora interloquito solo con la Provincia. A questo punto vorremmo però capire se la Regione intenda intervenire per il ripristino della Sp 27, benché si tratti di strada provinciale e, in caso affermativo, se abbia intenzione di coinvolgere le amministrazioni locali in quest’opera di risanamento».
L'Eco di Bergamo - 20 febbraio 2014
1 commento:
Strada chiusa, 40 minuti per arrivare all’incendio
Invece dei 20. L’allarme dei vigili del fuoco di Zogno.
I tempi si allungano per tutti, ma quando sono i mezzi dei vigili del fuoco a rischiare di essere in ritardo, forse il problema si presenta nella sua giusta dimensione, anche per le istituzioni. La strada della Val Serina è chiusa dal 2 dicembre 2013 e ieri mattina una famiglia ha temuto che lo stop alla circolazione, a causa di una frana, potesse avere conseguenze drammatiche. Attorno alle 10, forse per il surriscaldamento di una canna fumaria, il tetto di un’abitazione è andato a fuoco, a Serina. Il padrone di casa ha chiamato i vigili del fuoco alle 10.02, questo l’orario esatto dell’allarme. La prima squadra di pompieri, con un’autobotte, è arrivata in paese alle 10.41. Trentotto minuti, e non era l’ora di punta. «È chiaro che il percorso si è allungato anche per noi», hanno commentato dal comando provinciale di Bergamo.
«Si è allungato è dir poco, è praticamente raddoppiato», hanno rincarato dal distaccamento di Zogno. Solitamente, tramite la strada principale della Valle, è possibile arrivare a Serina da Zogno in una ventina di minuti. Ieri ne sono serviti 39 e il raddoppio è praticamente fatto. I vigili del fuoco, come molti altri abitanti della zona, sono costretti a prendere la deviazione di Costa Serina, dopo Algua, percorrendo un tragitto aggiuntivo lungo almeno come quello che bisognerebbe seguire in condizioni di normalità, con la provinciale aperta. Fortunatamente per la famiglia di Serina le fiamme sono state contenute, nonostante l’intervento 39 minuti dopo l’allarme. «Ma naturalmente speriamo che la situazione non resti questa per molto», ha aggiunto un vigile del fuoco. Eppure al momento non si intravedono molte soluzioni. Il 17 febbraio è stato l’ex sindaco di Serina Michele Villarboito, ex leghista autosospeso dal movimento, a dichiarare che la provinciale bloccata è «l’immagine più eloquente della caduta verticale di coloro che si dividono il potere tra Roma e Bergamo». I test geologici disposti dalla Provincia hanno inoltre rivelato che i danni geologici sarebbero più gravi del previsto. Servirebbe un tunnel, per ridare alla valle una viabilità accettabile, ma non ci sono soldi. E probabilmente la strada non riaprirà nemmeno per l’estate.
Il Corriere della Sera - 20 febbraio 2014
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