giovedì 20 febbraio 2014

Ancora sulla frana in Valserina

Foto da L'Eco di Bergamo
 
In data odierna, il quotidiano locale L'Eco di Bergamo, evidenzia in un articolo il prolungarsi del disagio provocato dall'interruzione della Provinciale 27 della Valserina a causa della frana caduta due mesi orsono e che crea notevoli difficoltà ai pendolari giornalieri, al commercio e al turismo della valle.
Prendendo come spunto la lettera  inviata ai mass media locali da Andrea Tiraboschi di  "Futuro & Tradizione" e da Valeria Faggioli di "Gruppo Giovani per Serina", L'Eco di Bergamo pubblica anche l'interpellanza presentata in Regione dal consiglieri Roberto Bruni del Patto Civico, Mario Barboni e Jacopo Scandella del Pd, indirizzata agli Assessori competenti chiedendo quali iniziative intendano porre in campo per risolvere il grave problema.
I finanziamenti messi a disposizione dalla Provincia, circa 75000 euro, sono bastati unicamente allo sgombero del materiale franato, ma le ulteriori spese per la bonifica dei massi ancora pericolanti sulla parete e le indagini geologiche, necessarie alla progettazione di opere necessarie alla riapertura dell'importante arteria viabilistica, non hanno trovato, allo stato dell'arte, alcun finanziamento disponibile.
La preoccupazione degli Amministratori locali è evidente visti i tempi lunghi prevedibili, tempi che potrebbero mettere in ulteriore grave difficoltà la normale attività turistica della prossima stagione estiva. Nonostante l'assicurazione fornita dai Sindaci dei Comuni interessati relativamente alle pressioni esercitate sull'Amministrazione  Provinciale, sinora non sono state fornite risposte decisive e calendarizzate, sugli interventi futuri.
Certamente le difficoltà a reperire risorse per l'intervento sono notevoli considerando l'altro grosso problema, quello di Berbenno in  Valle Imagna, ma non per questo tutti gli sforzi possibili non devono venir meno coinvolgendo la Regione Lombardia e pretendendo risposte certe e tempi definiti.
L'alibi dell'emergenza che viene invocata anche per gli eventi meteorologici, e che si esauriranno con l'inoltrarsi della stagione,  non è sufficiente per ignorare o sottovalutare l'impatto economico che un'intera vallata non può affrontare nell'attuale situazione di crisi. Potrebbe significare la fine di molte attività con le conseguenti ricadute occupazionali e sociali.
Gallicus
 
L'Articolo pubblicato da L'Eco di Bergamo
Val Serina, strada ancora interrotta
Patto e Pd: interrogazione in Regione
«Sono passati quasi tre mesi da quando, il 2 dicembre scorso, una frana tra Algua e Serina ha interrotto la strada provinciale 27. Da allora, dopo un intervento regionale urgente per la rimozione delle macerie costato 75 mila euro, la viabilità rimane bloccata poiché uno studio geologico ha riscontrato la pericolosità del versante montuoso soprastante. Cosa ha intenzione di fare Regione Lombardia?».
A chiederlo sono i consiglieri Roberto Bruni del Patto Civico, Mario Barboni e Jacopo Scandella del Pd, che sulla vicenda hanno presentato un’interrogazione agli assessori Del Tenno, Beccalossi e Bordonali.

«Le ipotesi di intervento emerse - spiegano i tre consiglieri - sono molteplici e molto differenti tra loro anche in termini di spesa prevista, da un minimo di 2 milioni fino alla realizzazione di un tunnel per 13 milioni di euro. Ma il punto è che nessuna decisione è stata ancora presa al riguardo, mentre sale la preoccupazione dei sindaci in vista della stagione estiva, poiché i collegamenti alternativi che consentono di arrivare a Serina o Oltre il Colle implicano un aumento di chilometri e, quindi, del tempo di percorrenza».

«I Comuni hanno finora interloquito solo con la Provincia. A questo punto vorremmo però capire se la Regione intenda intervenire per il ripristino della Sp 27, benché si tratti di strada provinciale e, in caso affermativo, se abbia intenzione di coinvolgere le amministrazioni locali in quest’opera di risanamento».

L'Eco di Bergamo - 20 febbraio 2014
 
 

 


1 commento:

Il Blog della Valserina ha detto...

Strada chiusa, 40 minuti per arrivare all’incendio
Invece dei 20. L’allarme dei vigili del fuoco di Zogno.
I tempi si allungano per tutti, ma quando sono i mezzi dei vigili del fuoco a rischiare di essere in ritardo, forse il problema si presenta nella sua giusta dimensione, anche per le istituzioni. La strada della Val Serina è chiusa dal 2 dicembre 2013 e ieri mattina una famiglia ha temuto che lo stop alla circolazione, a causa di una frana, potesse avere conseguenze drammatiche. Attorno alle 10, forse per il surriscaldamento di una canna fumaria, il tetto di un’abitazione è andato a fuoco, a Serina. Il padrone di casa ha chiamato i vigili del fuoco alle 10.02, questo l’orario esatto dell’allarme. La prima squadra di pompieri, con un’autobotte, è arrivata in paese alle 10.41. Trentotto minuti, e non era l’ora di punta. «È chiaro che il percorso si è allungato anche per noi», hanno commentato dal comando provinciale di Bergamo.
«Si è allungato è dir poco, è praticamente raddoppiato», hanno rincarato dal distaccamento di Zogno. Solitamente, tramite la strada principale della Valle, è possibile arrivare a Serina da Zogno in una ventina di minuti. Ieri ne sono serviti 39 e il raddoppio è praticamente fatto. I vigili del fuoco, come molti altri abitanti della zona, sono costretti a prendere la deviazione di Costa Serina, dopo Algua, percorrendo un tragitto aggiuntivo lungo almeno come quello che bisognerebbe seguire in condizioni di normalità, con la provinciale aperta. Fortunatamente per la famiglia di Serina le fiamme sono state contenute, nonostante l’intervento 39 minuti dopo l’allarme. «Ma naturalmente speriamo che la situazione non resti questa per molto», ha aggiunto un vigile del fuoco. Eppure al momento non si intravedono molte soluzioni. Il 17 febbraio è stato l’ex sindaco di Serina Michele Villarboito, ex leghista autosospeso dal movimento, a dichiarare che la provinciale bloccata è «l’immagine più eloquente della caduta verticale di coloro che si dividono il potere tra Roma e Bergamo». I test geologici disposti dalla Provincia hanno inoltre rivelato che i danni geologici sarebbero più gravi del previsto. Servirebbe un tunnel, per ridare alla valle una viabilità accettabile, ma non ci sono soldi. E probabilmente la strada non riaprirà nemmeno per l’estate.
Il Corriere della Sera - 20 febbraio 2014