venerdì 30 settembre 2011

Valle Brembana: in arrivo energia da bosco e letame


Pronto il piano comunitario da presentare all'Unione europea
Elettricità con gli scarti di legna, metano dai reflui di allevamenti

Legna e letame per produrre energia, e per riscaldare i paesi. La Valle Brembana, in campo energetico, punta allo sfruttamento di biomassa e biogas.
La costituzione di una cooperativa per la raccolta e lo sfruttamento della legna rappresenta, infatti, una delle principali azioni che la Comunità montana ha inserito tra i progetti previsti dal Patto dei sindaci, l'iniziativa dell'Unione europea per ridurre del 20% le emissioni di anidride carbonica entro il 2020.

Gli interventi previsti in valle dalla Comunità montana sono stati illustrati in un convegno svoltosi nell'ambito della Fiera San Matteo di Branzi.
Ognuno dei 38 Comuni brembani ha realizzato un suo piano d'azione per l'energia sostenibile (Paes), con l'obiettivo di migliorare l'efficienza energetica degli edifici e quindi di ridurre le emissioni di Co2.
In più la Comunità montana, coordinatrice per i Comuni, ha previsto alcune azioni sovraccomunali.
Aree di raccolta in sei paesiTra le più significative e nuove c'è lo sfruttamento dei boschi.
A illustrare il progetto la professoressa Maria Rosa Ronzoni della Facoltà di ingegneria dell'Università di Bergamo, presente al tavolo insieme al sindaco di Branzi Gabriele Curti, al presidente della Comunità montana Alberto Mazzoleni, al commissario della Fondazione Cariplo Carlo Vimercati, al consigliere regionale Carlo Saffioti, all'assessore provinciale all'Ambiente Pietro Romanò e al consigliere del comitato economico e sociale europeo Antonello Pezzini, coordinati dal giornalista de «L'Eco di Bergamo» Giovanni Ghisalberti. «La legna – ha detto la professoressa Ronzoni –
rappresenta la principale risorsa energetica della valle, un'importante fonte, quindi, per lo sviluppo sostenibile».

La Valle Brembana è coperta, infatti, per il 62% (39 mila ettari) da boschi.
Come sarà realizzato il progetto? Tutti i Comuni che hanno approvato il Paes aderiranno a una convenzione tra Comunità montana e consorzio di operatori pubblici e privati (cooperative, boscaioli, aziende forestali).
Entro giugno 2013 è previsto l'allestimento di sei aree con una pesa per la raccolta delle ramaglie di legna: Sedrina, San Giovanni Bianco, Serina, Lenna, Branzi e Cusio (opzionale). A Sedrina è prevista una cippatrice fissa (macchina per ridurre in piccole scaglie il legno) mentre una cippatrice mobile di proprietà della Comunità montana ruoterà nelle altre aree di raccolta. Le aziende verseranno poi una quota, in base alle tonnellate raccolte, ai Comuni e alla Comunità montana. Il progetto invita quindi i Comuni meno estesi a realizzare sistemi di teleriscaldamento a biomassa (con produzione anche di energia elettrica), peraltro con impianti non superiori a quattro megawatt.
La «Casa verde» a ZognoTra le altre azioni previste dalla Comunità montana nel Patto dei sindaci ci sono poi la costruzione della Green house a Zogno (la «Casa verde», autosufficiente da un punto di vista energetico), in attesa di finanziamento, quindi la mappatura delle risorse geotermiche della valle, l'ipotesi di un impianto di produzione a biogas (sfruttamento del letame), con sede ancora da valutare, e i progetti già inseriti nel piano provinciale, tra cui la tramvia Bergamo-San Pellegrino e il completamento della ciclovia fino a Villa d'Almè.

L'Eco di Bergamo - Venerdì 30 Settembre 2011 PROVINCIA, pagina 45

giovedì 29 settembre 2011

Oltre il Colle, in fumo 90 quintali di fieno


Ammontano a circa 10 mila euro i danni provocati da un incendio che si è sviluppato l'altra notte in località Plassa a Oltre il Colle, dove le fiamme hanno coinvolto una stalla, in particolare un fienile e il tetto.
Le fiamme nel giro di pochi attimi hanno bruciato 90 quintali di fieno, carbonizzando letteralmente il tetto in legno, con alte fiamme visibili da tutta la conca di Oltre il Colle. Coinvolti nel rogo pure 45 metri di tetto di una stalla adiacente.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Zogno e Gazzaniga, un lavoro non semplice vista la gran quantità di fieno stoccato nell'edificio. Solo attorno alle 3 di notte si è riusciti a domare le fiamme, mentre verso le 5 e mezza è stato completamente spento. Sul posto anche i carabinieri di Serina. Le cause non sono ancora chiare, anche se non si esclude il rogo doloso; in corso gli accertamenti dei militari. Tra la gente c'è stupore per l'accaduto, soprattutto nella
tranquilla frazione di Zambla Alta dove s'è verificato il rogo.

L'Eco di Bergamo - Giovedì 29 Settembre 2011 PROVINCIA, pagina 34

mercoledì 28 settembre 2011

Alta Quota in fiera. Ecco la montagna in 160 vetrine



Torna anche quest'anno al Polo fieristico di Bergamo da venerdì a domenica Alta Quota. Un immancabile appuntamento per gli appassionati di montagna, che potranno scoprire le ultime novità del settore e cimentarsi in diverse discipline mozzafiato

Centosessanta gli espositori presenti, 41 dei quali partecipano per la prima volta, 11 invece le aziende straniere arrivate da Francia, Svizzera e Austria. Alta Quota si suddivide in due aree: la prima interna di 13 mila metri quadrati che ospita nel padiglione A i grandi distributori e i negozi specializzati, nel B gli stand delle località sciistiche e turistiche, degli operatori del settore e degli hotel benessere.

La seconda di 5 mila metri quadrati è invece esterna e vi saranno 15 spazi dedicati alle discipline outdoor, tra cui, per la prima volta, l'orienteering e «L'Orobie action games», un innovativo format
fatto di prove ad alta carica adrenalinica. «La montagna è una sfida, ma regala anche grandi soddisfazioni e per la Bergamasca è un importante punto di riferimento e può rilanciare l'economia locale – ha sottolineato Luigi Trigona, segretario generale dell'ente fiera Promoberg – una manifestazione come Alta Quota serve proprio a valorizzare questo nostro patrimonio».

Anche la Provincia sarà presente con suo stand per far conoscere ciò che le nostre montagne offrono. «Siamo presenti per offrire ai visitatori un formidabile colpo d'occhio su tutto ciò che la montagna mette in dote al turismo locale – ha detto l'assessore provinciale alle Attività produttive e turismo Giorgio Bonassoli – il nostro obiettivo è realizzare un sistema delle Orobie per rilanciare il turismo montano e garantire un afflusso turistico durante tutto l'anno».
Dopo Alta Quota, il polo fieristico ospiterà dal 7 al 9 ottobre Bergamo Creattiva, dedicata alle arti creative manuali e hobbistica. Un evento molto atteso, in particolar modo dalle donne, che giungono da tutta Italia per partecipare ai numerosi laboratori e corsi specializzati che Creattiva offre: 200 gli espositori presenti nell'edizione autunnale, 60 in più rispetto a quella primaverile.

Diverse anche le novità: nella galleria centrale verrà allestita un'area dedicata al ricamo e merletto, ci sarà poi il primo concorso a tema bigiotteria «makeyoufashion», per le scuole primarie è stato invece pensato il progetto «Scuola Creattiva» per approfondire le abilità manuali tramite laboratori svolti nelle aule scolastiche, infine, saranno attivate quattro linee di bus Granturismo con partenze da Venezia, Rimini, Genova e Torino per permettere a coloro che abitano fuori regione di raggiungere facilmente Creattiva.

L'Eco di Bergamo - Mercoledì 28 Settembre 2011 CRONACA, pagina 24

martedì 27 settembre 2011

Le montagne di Orobie anche sul web

Il nuovo sito internet col contributo di Italcementi Group e Credito Bergamasco
Possibile inviare pure fotografie. A disposizione informazioni e mappe aggiornate
 
La presentazione del nuovo sito internet della rivista Orobie foto ColleoniÈ qualcosa a metà strada tra un facebook in quota e un rifugio vero. Una community virtuale e il gruppo di amici in carne e ossa.
 
Filo conduttore: la passione per la montagna, l'ambiente e il paesaggio lombardo. Ovvero la stessa che da ormai 21 anni anima la rivista Orobie. Il suo nuovo sito (www.orobie.it) – on line da ieri e realizzato grazie al fondamentale contributo di Italcementi Group e Credito Bergamasco – si presenta come una novità nel panorama del web e dell'editoria multimediale.
 
L'impostazione, in stile «social network», si fonde infatti con un mondo – quello di Orobie appunto – che ruota attorno al bello, alla natura e in particolare all'universo prealpino.


Coltivare il legame coi lettori

«L'idea – ha spiegato ieri il direttore della rivista Pino Capellini durante la presentazione – è continuare a coltivare il profondo legame con i nostri lettori, coinvolgendo nuovi amici affinché ci raccontino le loro escursioni, ci mandino le loro immagini. La finalità è quella di sempre: la conoscenza del bello e del territorio, nella convinzione che così facendo si riesce anche a promuoverlo e a tutelarlo».

Proprio questa filosofia ha permesso a Orobie di coinvolgere i due sponsor: «Italcementi, nata a Bergamo e qui ancora molto radicata – afferma Lorenzo Colombo, responsabile comunicazione Italia – ha deciso di aderire a un progetto che mira alla valorizzazione del territorio, con uno strumento capace di mettere in comunicazione gruppi di persone che hanno ideali e passioni comuni.

L'attenzione alle comunità locali e all'ambiente caratterizza il modo di fare impresa di Italcementi, un Gruppo che segue con convinzione la strada dello sviluppo sostenibile. Il portale sarà l'occasione per mettere in relazione la community della nostra azienda con quella di Orobie, in modo da creare nuove opportunità di dialogo e di conoscenza».

«La passione per il territorio – ha aggiunto Angelo Piazzoli, segretario generale di Credito Bergamasco – rappresenta il denominatore comune tra l'attività di Orobie e la nostra. C'è una perfetta sintonia che non è fatta solo di attaccamento a una certa area geografica, ma trova il suo collante nella qualità, nell'eccellenza e nella voglia di guardare al futuro». Già, guardare al futuro: lo sforzo è proprio questo. «Il sito – ha sottolineato Massimo Cincera, amministratore delegato del gruppo Sesaab al quale Orobie appartiene – è solo il primo tassello di un progetto più ampio che intende, attraverso eventi e iniziative, promuovere la conoscenza dei luoghi e dell'ambiente che ci circonda. Non una community virtuale fine a se stessa, ma una grande famiglia in grado di condividere le proprie passioni sul territorio».

Come funziona il sito? Dopo la registrazione si potranno inserire tutte le informazioni sulle proprie escursioni corredandole con mappe, ma soprattutto accompagnandole con immagini. Dedicata agli appassionati di fotografia è anche la sezione Click di Orobie che, partendo dalla storica rubrica consentirà a tutti gli aspiranti reporter di caricare nel sito tutte gli scatti che desiderano: alla redazione il compito di selezionarli e pubblicare i migliori su Orobie.

Il sito rappresenterà l'occasione per alimentare il rapporto coi lettori. Un'occasione per colloquiare, offrire informazioni utili come il meteo o le webcam, avvalendosi anche della competenza del Cai di Bergamo – ieri rappresentato dal presidente Piermario Marcolin – che collaborerà presentando una serie di dettagliati itinerari corredati damappe. «Il fatto che vengano promossi attraverso il sito di Orobie – ha concluso Marcolin – è la conferma di uno sforzo che ci accomuna e che ci vede impegnati nel portare sempre più gente in montagna».

L'Eco di Bergamo - Martedì 27 Settembre 2011 CRONACA, pagina 24

sabato 24 settembre 2011

Il tartufo della Val Serina «Aiuto all'economia locale»


Domani a Bracca le iniziative alla scoperta del prezioso tubero
Degustazioni, convegno, visite alle tartufaie e ricerche dei cani

Sarà una giornata interamente dedicata alla scoperta del tartufo nero della Valle Serina quella organizzata domani a Bracca dal distretto del commercio «Fontium et mercatorum» e dai sei comuni che ne fanno parte (San Pellegrino, Serina, Costa Serina, Cornalba, Oltre il Colle e Bracca).


La Valle Serina, e in particolare Bracca, sono infatti ricchi del prezioso tubero protagonista della giornata che spazierà tra appuntamenti culturali, gastronomici e dimostrazioni pratiche.

«È una manifestazione che abbiamo organizzato con due obiettivi – spiega Margherita Molinari, assessore al Commercio, all'artigianato, al turismo e alla cultura di Bracca –. Il primo quello di promuovere questo prodotto locale che fa parte della nostra tradizione ma che è poco conosciuto, anche tra i residenti della Valle. E poi vogliamo incentivare la creazione di tartufaie perché la coltivazione del tartufo rappresenta un buon investimento».

L'inizio della giornata, che si terrà nella sala polivalente di Bracca, è previsto alle 10 quando ci saranno inaugurazione e apertura della mostra mercato e dei banchi vendita.

Alle 11 prenderà il via il convegno dedicato alla specie dei tartufi della Valle Serina. Verranno presentate le tipologie di tartufo che crescono in valle, le diverse esperienze di coltivazione dei tartufi in Bergamasca e si spiegherà perché sono importanti le varietà locali di tartufi.

Al termine sarà fatta un'analisi comparativa sensoriale di alcune specie di tartufi, ci sarà la possibilità di degustare le diverse tipologie del prezioso tubero e saranno suggeriti abbinamenti tra il tartufo nero della Valle Serina e i vini locali.

 La mattinata si concluderà con il pranzo nei ristoranti aderenti, che proporranno menu a base di tartufo nero. Alle 15,30 riprenderanno le iniziative con una visita a una tartufaia di Bracca, una dimostrazione di ricerca dei tartufi con i cani e infine la preparazione del risotto al tartufo nero della Valle Serina che sarà poi distribuito a tutti i presenti.

«Un ringraziamento particolare – prosegue l'assessore Molinari – va alle associazioni di tartufai del Parco dei Colli, all'Associazione ricercatori tartuficoltori orobici e all'Associazione tartufai bresciani che hanno collaborato per l'organizzazione della giornata e che saranno a disposizione di tutti coloro che vorranno approfondire il ciclo biologico e la coltivazione di questo fungo pregiato».

Per tutto il mese di settembre, quindi, i ristoranti del distretto aderenti all'iniziativa proporranno piatti a base di tartufo della Val Serina.

Davide Cortinovis - L'Eco di bergamo -Sabato 24 Settembre 2011 PROVINCIA, pagina 48

giovedì 22 settembre 2011

Zambla Alta si fa onore alla Mostra di Serina


A sinistra la regina Nikita e a destra la reginetta Flora foto AndreatoÈ stata pure quest'anno di grandi numeri la Mostra zootecnica delle bovine di razza bruna di Serina che ha visto ieri in concorso circa 400 bovine di una ventina di aziende, sulle quali gli esperti di razza hanno espresso giudizi altamente positivi..


Per il rilevante numero di capi in concorso, per la foltissima partecipazione di visitatori, per il numero e la qualità dei premi, un riconoscimento va al duro lavoro organizzativo svolto dall'Associazione manifestazioni agricole e zootecniche di Valle Serina e dal Comune di Serina, rappresentati rispettivamente dal presidente Franco Locatelli e dal sindaco Michele Villarboito.

A rimarcare ancora l'importanza della Fiera di Serina la tradizionale presenza delle istituzioni pubbliche a tutti i livelli - lo Stato, la Regione, la Comunità montana, la Provincia, ed ancora la Forestale e le associazioni di categoria Coldiretti ed Associazione provinciale allevatori e numerosi sindaci ed amministratori. Questi i risultati del concorso emersi dalle tabelle degli esperti nazionali Daniele Galbardi e Lino Pietroboni coadiuvati dai tecnici APA Matteo Tiraboschi e Luciano Locatelli. I titoli di regina e di reginetta della mostra sono stati divisi tra due aziende di Zambla Alta di Oltre il Colle. Titolo di regina per Nikita dell'Azienda Quistini Michel (con tre primi premi di categoria e premio per miglior mammella) con pergamena della Banca popolare di Bergamo e campanaccio di bronzo dell'Associazione, e di reginetta per Flora dell'Azienda Tiraboschi Guglielmo (con cinque primi premi di categoria e miglior gruppo) con diploma della Comunità montana di Valle Brembana e campanaccio di bronzo del Comune di Serina.

Un primo premio ciascuna hanno ottenuto le Aziende Carrara Pierluigi, Carrara Ausilia, Raieri Massimo e Carrara Evaristo. Contestuale alla mostra delle bovine di razza bruna è stato presentato un concorso per bovine pezzate rosse ed o due primi premi in palio sono stati assegnati all'Azienda Bertolazzi Fabrizio.

Infine su iniziativa della Banca di Credito cooperativo di Sorisole e di Lepreno, è stato svolto un concorso riservato a soggetti di spiccate caratteristiche morfologiche e funzionali delle bovine di razza bruna alpina autoctona – quella per intendersi con le corna che ora vengono eliminate, sempre meno presenti sulle nostre montagne - allevate sui territori dei comuni della Valle Serina e di Aviatico. La giuria - esperto Giulio Campana e allevatore Evaristo Gamba - ha assegnato il primo premio all'Azienda Carrara Ignazio.S. T.

Giovedì 22 Settembre 2011 ECONOMIA, pagina 14

mercoledì 21 settembre 2011

Conoscere il tartufo della Valserina






ALLA SCOPERTA DEL TARTUFO NERO DELLA VALSERINA
Domenica 25 settembre 2011 alla Sala Polivalente di Bracca

Il tartufo nero della Val Serina sta conquistando mercati e appassionati in modo sempre maggiore, riscuotendo grande consenso, al punto da segnalarsi come una delle specie di tartufo nero più pregiate tra quelle raccolte in Italia.

Per valorizzare ancor più il prodotto e per farlo ancor più conoscere ecco questa manifestazione che consiste in “un percorso enogastronomico e sensoriale del tartufo nero della Val Serina con una mostra mercato appositamente dedicata. Il tartufo nero rientra in un Progetto finanziato dalla Comunità Europea di soccorso al reddito, incentivando i possessori di terreni adatti, che svolgono altre professioni, a crearsi una tartufaia che possa aiutare ad aumentare il reddito, dato il periodo di crisi del quale la popolazione, a prevalenza operaia, risente moltissimo" ci dice la Dottoressa Molinari, Assessore al Commercio del Comune di Bracca.
In mattinata la sala polivalente comunale ospiterà un convegno a tema, mentre nel pomeriggio, dopo il pranzo a base di tartufo nero nei ristoranti locali, saranno organizzate visite alle tartufaie della zona, dimostrazioni di ricerca con cani da tartufo e degustazioni gratuite. info: www.fontiumetmercatorum.com

lunedì 19 settembre 2011

Ma in Valserina il commercio non interessa ?



Leggo spesso sui quotidiani locali le cronache di manifestazioni  volte alla diffusione delle  attività locali nel campo della produzione agro pastorale e  casearia  delle nostre valli. La valle Brembana è in prima fila nella promozione dei propri prodotti, con la partecipazione a fiere e convegni in tutto il nord Italia.
Mi ha colpito la completa assenza, in tali manifestazioni, dei produttori della Valserina che nulla hanno da invidiare, con le sue produzioni tipiche, alle altri valli.

 Uno “sponsor” credibile e in interessato è l’Associazione “Slow food  valli orobiche”  che organizza  degustazioni  in loco con ampia partecipazione e, conseguentemente, con ampia pubblicizzazione .

 Mi sono permesso di chiedere le motivazioni per le quali non vi è alcun intervento sulla nostra valle e la risposta è stata la seguente:

 "Buongiorno,

Vorrei capire dove ha letto che la Condotta non ha ancora preso in esame la Valserina.

La cosa peraltro non risponde a verità. Infatti con il Sindaco di Oltre il Colle avevamo indetto una riunione dei casari della Valserina,con l'intervento del Presidente della Fondazione Biodiversità (che cura i Presìdi Slow Food), ma dei 23 produttori della valle se ne sono presentati solo due!

Abbiamo anche studiato la situazione locale (alimentazione e benessere degli animali, qualità e forma del latte, periodi di stabulazione ecc.) ma non si è tradotto in particolari attività, sia, come dicevo, per il disinteresse dei casari, sia perché sono pochi i casari che adottano pratiche tradizionali coerenti con la filosofia di Slow Food.

Personalmente poi, per motivi professionali ho frequentato di continuo per un paio d'anni la zona, acquistando, affinando e comparando formaggi della zona, dal tipo "Branzi" alla Formaggella.

Siamo peraltro in contatto con due affinatori della Valle, uno di Serina e uno di Bracca, per cui siamo continuamente informati della situazione agricolo-casearia locale e attenti a ogni possibile cambiamento (non solo di questa zona, ma di tutte le zone della Provincia. Come avrà potuto notare anche la Valseriana e la Valcavallina sono nelle stesse condizioni della Valserina).

La ringrazio comunque del suo interessamento e se è particolarmente interessato al tema, potremmo incontrarci e potrò spiegarle più dettagliatamente la situazione Valserina.

Buona Giornata

Silvio Magni, fiduciario”

 La questione ora mi pare evidente e i casi sono due:

1.     Il “fiduciario” ha coinvolto il Sindaco sbagliato,

2.     I “produttori” non hanno necessità di espandere la loro attività perché disinteressati ad ampliare il loro volume di affari.

Se la memoria non gioca brutti scherzi, ricordo che in tempi non troppo lontani a Serina si svolgeva una “competizione” sul miglior prodotto caseario della valle. Sempre a quei tempi, i produttori di Zambla erano gli incontrastati vincitori della manifestazione. Oggi sono assenti incomprensibili del “mercato nazionale e internazionale” dei loro prodotti. Ma hanno così denaro da poter snobbare l’evoluzione commerciale in atto?

Amici della Valserina svegliatevi, il mondo non finisce ad Ambria!

Gallicus

domenica 18 settembre 2011

«Stop alle moto». Gara in Val Serina parte in polemica


Stamattina al via il raduno «Festa del fuoristrada»
Protestano ambientalisti e un gruppo di residenti

Si accendono le polemiche in Valle Serina, con l'obiettivo di spegnere i motori delle moto da fuoristrada che stamattina parteciperanno alla seconda edizione del motoraduno «Festa del fuoristrada – Valserina Classic Off Road», a Serina e Oltre il Colle.
I primi camioncini con a bordo le moto e il materiale, già da ieri, si stanno posizionando nelle diverse aree destinate ad accogliere il pubblico e gli sportivi, ma – come già accaduto a luglio in occasione del campionato di enduro in Valcavallina – alcune associazioni ambientaliste sono scese in campo per chiedere lo stop della manifestazione. Il Wwf di Bergamo, Italia nostra sezione di Bergamo, la sottosezione del Cai della Val Serina, l'associazione Mountain Wilderness Italia e l'associazione Gente di Montagna hanno infatti scritto nei giorni scorsi alla Comunità montana brembana per chiedere «l'immediata emissione di un'ordinanza di revoca dell'autorizzazione alla manifestazione, per
violazione della normativa regionale e civile».

Le associazioni contestano tra l'altro il passaggio delle moto in alcune zone dove, secondo loro, questo non dovrebbe avvenire.
«Rispettate tutte le normative»» Non solo: contrari alla manifestazione sono pure un gruppo di residenti, proprietari di alcuni terreni dove, secondo loro, da programma passerebbero le moto. In una lettera indirizzata alla Comunità montana e alla Prefettura «si oppongono al  transito della gara sui propri terreni» e chiedono alle autorità preposte di evitarlo, «riservandosi, in caso contrario, di  agire in propria difesa e richiedere il risarcimento dei danni che verranno arrecati».
Già nel 2009, alla sua prima edizione, la gara aveva sollevato qualche malumore, come spiega un residente di Serina: «Dove son passate le moto, hanno arato i terreni, rovinando sentieri e prati. Domani inoltre (oggi per chi legge, ndr) sono previste forti piogge, quindi i danni saranno ancora più consistenti».
La Comunità montana, nel parere di regolarità tecnica, spiega che «nell'istanza presentata dal Moto Club Bergamo per lo svolgimento della manifestazione vi è la dichiarazione che "non abbiamo riscontrato proprietà private e pertanto non servirebbe alcun consenso scritto. Nel momento in cui risultassero dei proprietari dei fondi non riscontrati durante la stesura del percorso, sarà cura del Moto Club Bergamo preoccuparsi di raccogliere la firma di assenso"».

L'ente vallare si rivolge anche ai Comuni interessati dalla gara chiedendo «di verificare le proprietà sulle quali transiterà la manifestazione e di non autorizzare il transito su proprietà private senza il consenso dei proprietari». «Abbiamo agito rispettando tutte le normative vigenti – assicura il presidente del Moto Club Bergamo Scuderia Norelli, Massimo Sironi –. Anche con perizie e altri atti volti alla salvaguardia dell'ambiente».
I Comuni di Serina e Oltre il Colle sono concordi nell'affermare che, sui rispettivi territori, «non risultano passaggi del percorso su terreni privati». Il vicesindaco di Serina Giovanni Fattori smorza i toni ribadendo che «le autorizzazioni sono state concesse considerando tutti i pareri degli altri enti.

Nella precedente edizione non ci è stato segnalato nessun danno. Consideriamo poi che c'è l'obbligo per gli organizzatori del ripristino di eventuali danni». Concorde Rosanna
Manenti, sindaco di Oltre il Colle, che sottolinea però la necessità di «fare chiarezza sulle procedure da seguire per eventi di questo genere».

Il motoclub: abbiamo tutte le autorizzazioni
Il Cai di Bergamo non sottoscrive la protesta

 Malgrado critiche e proteste, non ne vuole proprio sapere il motoclub Bergamo, scuderia Norelli, di sospendere la manifestazione in programma per oggi. Gli organizzatori hanno ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie, con tanto di analisi sui terreni per evitare i possibili danni.
«Abbiamo con largo anticipo fatto richiesta di tutte le autorizzazioni necessarie – spiega il presidente del motoclub scuderia Norelli, Massimo Sironi – noi ci mettiamo tutta la buona volontà nel promuovere manifestazioni rispettose dell'ambiente. Gli enti preposti hanno dato il loro benestare al motoraduno, senza dimenticare che sono state fatte una serie di perizie e analisi dei terreni per evitare di rovinare il suolo. Speriamo che non si verifichino tristi casi di proteste durante svolgimento della manifestazione o comunque di sabotaggio del percorso. Il dialogo costruttivo è l'unica strada
percorribile».

«Sistemarono le mulattiere»E fra i residenti di Serina, c'è chi vede di buon occhio la giornata dedicata al mondo delle due ruote: «Qualcuno forse dimentica gli sforzi fatti dai motociclisti due anni fa nel ripulire e sistemare alcune mulattiere abbandonate – dicono alcuni giovani del paese –, investendo soldi e tempo. Diversi residenti diedero una mano ai lavori.

L'amministrazione comunale, inoltre, aveva coinvolto diversi residenti per ascoltare le esigenze della comunità, in occasione della prima edizione del motoraduno». Altri ricordano che lo staff che ha predisposto il percorso, sempre nel 2009, aveva anche invitato cittadini e associazioni ad un tavolo di confronto per condividere il progetto.

Il Cai non aderisceSulla questione è intervenuto il presidente del Cai di Bergamo Piermario Marcolin, con una mail rivolta a tutte le associazioni sensibili alla tematica, un pensiero personale che richiama ad un dialogo costruttivo fra le parti.
«Il Cai Bergamo è consapevole del proprio ruolo di tutela dell'ambiente montano – si legge –, pur condividendo le preoccupazioni, non aderisce all'invito di sottoscrivere la lettera di opposizione dei proprietari al passaggio delle moto sui loro terreni e di sottoscrivere una lettera di richiesta di ordinanza di revoca dell'autorizzazione rilasciata dalla Comunità montana e dal Parco delle Orobie».
«Nello sforzo invece di giungere insieme a definire i criteri di "compatibilità" di queste manifestazioni motociclistiche, e più in generale della presenza dei mezzi motorizzati sui sentieri montani – si legge ancora nel messaggio – crediamo nel dialogo avviato con le associazioni».

Massimo Pesenti - L'Eco di Bergamo - Domenica 18 Settembre 2011 PROVINCIA, pagina 37

sabato 17 settembre 2011

Motoregolarità Valserina Off Road. Richiesta la revoca della gara


Nella foto de L'Eco di Bergamo i danni della scorsa edizione

È stata consegnata giovedì 5 settembre alla Comunità Montana Valle Brembana, ai comuni di Serina e Oltre il Colle, al Corpo Forestale dello Stato, al Prefetto e al Parco delle Orobie una lettera di diffida di richiesta di revoca dell'autorizzazione per la gara di motoregolarità Valserina Off Road, in calendario domenica 18 settembre. Ecco il comunicato stampa.

La lettera sottoscritta dal presidente della sottosezione di Valserina del Cai di Bergamo è stata sottoscritta da altre associazioni quali il Wwf di Bergamo, Italia Nostra di Bergamo, Mountain Wilderness Italia, Associazione Montagne e Paesi a cui poi si sono associati anche Orobivive e Legambiente Cerca Brembo.

Nello stesso giorno alcuni cittadini di Oltre il Colle hanno consegnato alla Comunità Montana e ai due comuni interessati una lettera di opposizione al transito sui loro terreni della moto per la disputa della gara di motoregolairtà. Infatti si ricordano che nella precedente edizione del 2009 avevano subito danni ai loro terreni e non erano stati risarciti.

Le associazioni contestano alla Comunità Montana e ai due comuni di aver autorizzato il transito delle moto in località inserite nel territorio del Parco delle Orobie e in particolare lungo una mulattiera storica all'interno di una Zps (Zona di Protezione Speciale).

Non solo, ma la documentazione presentata dal Moto Club di Bergamo è lacunosa e incompleta e non prende in considerazione le zone soggette a crolli e colamenti individuate dalla Carta regionale dei dissesti.

Inoltre si contesta agli amministratori di non aver applicato quanto disposto dal Piano Territoriale Regionale che ha stabilito che i terreni posti al di sopra di 800 m slm sono da considerare di alta naturalità e perciò sono interdetti al transito dei mezzi motorizzati per scopi diportistici.

La Comunità Montana ha risposto immediatamente, nella stessa giornata, specificando che la responsabilità del transito sui terreni privati è di spettanza del Moto Club di Bergamo e dei due comuni. Senza il consenso dei privati quindi non si potrà concedere l'autorizzazione al transito delle moto.

Nel frattempo anche la Forestale di Bergamo si sta attivando per intervenire nel caso vengano commesse violazioni e infrazioni ai danni dei boschi e dei pascoli. Ci sono inoltre forti preoccupazioni per il fatto che proprio domenica sono previste forti pioggie ed è il primo di apertura delle caccia.

L'Eco di Bergamo - 17 settembre 2011 Cronaca


Maltempo in arrivo



Potranno figurare come segnali «minori», ma ieri pomeriggio, lungo le coste romagnole, ho visto frequenti passaggi a «V» di uccelli migratori, diretti verso Sud.
Qualcuno potrà dire che è questo il loro momento di migrare, ma siccome nei giorni scorsi non li avevo notati, mi piace pensare che possano essere un segnale del peggioramento che ci sta venendo incontro. Del resto gli animali hanno un sensibilità speciale, verso i cambiamenti della natura, e molti loro «messaggi» non li conosciamo ancora: un peccato,perché ne sanno più di noi.
Quello che sappiamo noi, è che una stretta ma profonda depressione si sta avvicinando al Nord Italia dalle coste francesi, e il suo primo effetto sarà una graduale copertura del cielo già dalla mattinata di oggi, con l’inizio delle precipitazioni verso sera, dapprima sulle Orobie, poi in estensione a tutta la provincia, nella notte.
Sarà una domenica totalmente in mano a piogge e temporali, con quantitativi anche in grado di fare piena nei fiumi, visti i contrasti di umidità e di temperatura che accompagnano la perturbazione.
Da lunedì rapido miglioramento e aria più fresca, sotto forma di favonio limpido da Nord, poi la settimana proseguirà stabile ma più autunnale.

Robertto Regazzoni - L'Eco di Bergamo - 17 settembre 2011

giovedì 15 settembre 2011

….chi rema contro ?

Leggiamo con soddisfazione che la Convenzione per l’apertura della pista di sci di fondo dell’Alben è stata sottoscritta dalle parti: Comuni di Serina e  Oltre il Colle e lo Sci Club Valserina.
I legali, interpellati sul ventilato “conflitto d’interessi”, hanno risposto che a loro parere il fatto non sussiste.  Questa volta il flauto del “ re della foresta”, assurto a difensore della “legalità”,  non ha incantato i topolini ma ha altresì dimostrato  la provenienza  delle “zeppe “  che periodicamente impediscono all’Amministrazione di Oltre il Colle di redigere un serio programma di rilancio della Conca.
L’auspicio, ora, che l’adeguamento della pista, comprese le infrastrutture necessarie, vengano realizzate e completate entro la stagione invernale, la prossima s’intende!
Un augurio al nuovo Gestore affinché anche le condizioni meteorologiche siano propizie alla loro attività
Gallicus

mercoledì 14 settembre 2011

E' morto Walter Bonatti. Alpinismo in lutto


Il grande alpinista di origini bergamasche, giornalista e scrittore Walter Bonatti, leggenda dell'alpinismo italiano, è morto improvvisamente, martedì sera 13 settembre, a Roma, per una malattia. La salma sarà trasportata a Lecco dove sabato e domenica verrà allestita la camera ardente.

Bonatti aveva compiuto da poco 80 anni. «Al più forte alpinista bergamasco e grande ambasciatore d'Italia nel mondo in occasione della stupenda vetta dei primi 80 anni, dagli amici della montagna bergamaschi ti giungano sinceri auguri, profonda ammirazione alpinistica e autentica stima umana».

Questo il messaggio omaggio che la sezione del Cai di Bergamo gli aveva dedicato lo scorso 22 giugno 2010 per il suo compleanno.

Walter Bonatti è stato sicuramente infatti uno dei più illustri interpreti italiani della storia dell'alpinismo, molto noto anche a livello internazionale. Bonatti inizia la sua attività sportiva facendo il ginnasta nella gloriosa società monzese Forti e Liberi. Compie le sue prime scalate sulle Prealpi lombarde nel 1948, ma già dall'anno successivo inizia un susseguirsi di imprese dalle difficoltà estreme.

Nel 1950 tenta la sua prima grande impresa: la parete est del Grand Capucin, un superbo obelisco di granito rosso mai scalato prima nel gruppo del Monte Bianco. Nel 1953 compie la prima invernale alla parete nord della Cima Grande di Lavaredo e la prima invernale alla Cima Ovest. Poco prima della fine dell'inverno, con Bignami, in due giorni di scalata, raggiunge la vetta del Cervino aprendo una variante direttissima lungo gli strapiombi della cresta del Furggen. In estate, sempre con Bignami, compie delle "prime" sulle Alpi Centrali della Val Masino (Torrione Fiorelli per la parete nord, Picco
Luigi Amedeo per lo spigolo sud-ovest, Torrione di Zocca per lo spigolo est), oltre alla scalata del Monte Bianco per il canalone nord del Colle del Peuterey e al Pizzo Palù per la parete nord lungo la via Feult-Dobiasch, percorsa in condizioni quasi invernali.

Bonatti è però soprattutto noto per la cosiddetta «vicenda del K2». «Quella notte sul K2, tra il 30 e il 31 luglio 1954, io dovevo morire. Il fatto che sia invece sopravvissuto è dipeso soltanto da me... » ha scritto nel suo libro «Le mie montagne».

La vicenda è ormai nella storia dell'alpinismo: nel 1954 Bonatti partecipa alla spedizione italiana capitanata da Ardito Desio, che porterà Achille Compagnoni e Lino Lacedelli sulla cima del K2. Con i suoi 23 anni, è il più giovane della spedizione e il giorno prima che Lacedelli e Compagnoni raggiungano la vetta, Walter Bonatti scende dall'ottavo campo verso il settimo, per recuperare le bombole di ossigeno lasciate lì la sera prima da altri compagni. Con questo carico sulle spalle, insieme all'Hunza Mahdi, risale fino all'ottavo campo e di lì, dopo una pausa ristoratrice, fino al nono campo
che nel frattempo era stato allestito da Compagnoni e Lacedelli.

Questi però, invece di allestire il campo dove era stato previsto la sera prima, in disaccordo con Bonatti, lo fissarono circa 250 metri di dislivello più in alto, rendendo a Bonatti e Mahdi impossibile individuarli e raggiungerli col buio della notte. Bonatti e Mahdi riescono ad arrivare nei pressi del
nono campo poco prima del tramonto, ma non vengono aiutati dai compagni Compagnoni e Lacedelli, che invece di indicar loro la strada per la loro tenda si limitano a suggerire da lontano di lasciare l'ossigeno e tornare indietro.

Una cosa impossibile, visto il buio che incombe, l'enorme sforzo già sostenuto dalle prime ore del giorno e soprattutto l'inesperienza di Mahdi a quelle quote e su quei terreni. Bonatti e Mahdi si ritrovano così soli a dover affrontare una notte nella «zona della morte» con temperature stimate intorno ai -50 °C, senza tenda, sacco a pelo o altro mezzo per potersi riparare. Solo alle prime luci dell'alba del giorno successivo i due possono muoversi e ritornare verso campo 8, dove
giungono in mattinata: Mahdi riporta seri congelamenti alle mani ed ai piedi, ed in seguito subisce l'amputazione di numerose dita.

Bonatti rimane talmente deluso dall'atteggiamento dei suoi compagni che da allora predilige imprese prevalentemente in solitaria. Il contratto firmato da Bonatti prima della partenza per il K2, tra l'altro, gli impedisce di rilasciare interviste e resoconti della spedizione per un periodo di due anni. La versione dei fatti secondo Bonatti viene divulgata solo nel 1961, con la pubblicazione del suo libro «Le mie montagne».

La vicenda però continua  a far discutere, tra articolie  smentite su come andarono i fatti di quella notte. Si dovrà attendere il 2004 perché il Club Alpino Italiano, a seguito delle risultanze della propria Commissione d'Inchiesta, riconosca ufficialmente la versione di Bonatti come l'unica vera e
attendibile relativamente alla vicenda del K2 e dopo il Club Alpino Italiano, anche la Società Geografica Italiana pone termine alla vicenda risalente al 1954 e chiarisce il ruolo di Bonatti nel raggiungimento della vetta.

La versione definitiva della vicenda viene stilata in un incontro organizzato solo nel dicembre 2008 a Villa Celimontana a Roma (sede storica della Società), con la presenza di Annibale Salsa (presidente del CAI), Franco Salvatori (presidente della Società Geografica Italiana), Claudio Smiraglia (presidente del Comitato Glaciologico Italiano, già allievo di Ardito Desio), Agostino Da Polenza (organizzatore della spedizione al K2 del cinquantenario) e Roberto Mantovani (storico della montagna).

La versione di Bonatti viene quindi accettata, con grande onestà intellettuale, anche dalla Società Geografica Italiana, l'ambiente che tradizionalmente era stato più vicino a Desio. «A cinquantatrè anni dalla conquista del K2, sono state finalmente ripudiate le falsità e le scorrettezze contenute nei punti cruciali della versione ufficiale del capospedizione Ardito Desio. Si è così ristabilita, in tutta la sua totalità, la vera storia dell'accaduto in quell'impresa nei giorni della vittoria... Si è (...) dato completa verità e dovuta dignità al grande successo italiano, una affermazione che ha saputo risvegliare, dopo gli anni bui, il vanto e l'orgoglio di tutti noi» ha scritto quindi il bergamasco.

Le sue imprese continuano negli anni. Dalla vetta del Gasherbrum IV al Pilastro Rosso di Brouillard. Apre varie vie al Petit Mont Gruetta e sulla parete nord-ovest della Grivola. Ritorna sulla parete sud del Mont Maudit e fa grandi imprese sul Cervino. Alèinista ed esploratore, il suo nome è anche collegato a celebri libri, anche grazie alle sue avventure vissute nelle sue spedizioni. Come quella nel 1967 quandoi giunge sull'Alto Orinoco ed entra in contatto con la popolazione indigena degli waikas Yanoami. Con due spedizioni (1967 e 1978) andrà alla ricerca delle sorgenti del Rio delle
Amazzoni.

Nell'ottobre 1968 si reca poi a Sebanga, nell'isola di Sumatra per studiare il comportamento della tigre al cospetto dell'uomo ed entra in contatto con i sakai, una popolazione di aborigeni provenienti originariamente dalle giungle malesi. Nel 1969 visita le Marchesi, dove ripercorre nella giungla il viaggio-fuga di Melville (dai più ritenuto una semplice invenzione a fini novellistici), quando era scappato dall'imbarco della baleniera dove prestava servizio, ed era poi stato prigioniero dei cannibali. Ritrova i luoghi precisi narrati da Melville e comprova la veridicità di tale storia.

Nel 1970 è a Capo Horn, sempre in solitaria. Nel 1971 è in Australia, dove esplora il «centro rosso» e le sponde orientali del Lago Eire, nel Deserto Simpson. Nello stesso anno esplora per 500 chilometri i fiordi della Patagonia. Parte dalla Penisola di Taitao per arrivare fino alla Laguna di San Rafael, alla testata del ghiacciaio. Sempre nel 1971, col suo compagno Folco Doro Altan con cui ha già scalato le vette patagoniche nel 1958, naviga lungo l'intero corso del fiume Santa Cruz dal Lago Viedma fino all'Atlantico, con l'intento di ricordare la prima esplorazione del geografo Francisco Moreno avvenuta nel 1877, seguita a quella nel 1834 del giovane Charles Darwin che aveva dovuto rinunciare
all'impresa dopo ventun giorni per le difficoltà incontrate nel risalire con le scialuppe del Beagle l'impetuosa corrente.

Nel 1972 è in Zaire e in Congo, sul vulcano Nyiragongo e tra i pigmei. Nel 1975 è sulle Terre Alte della Guayana. Nel 1976 è in Antartide, dove esplora le Valli Secche, con il prof Carlo Stocchino, leader della spedizione, Ivo Di Menno ed Enrico Rossi della marina italiana. Nel 1978 torna in Sudamerica, alla ricerca delle sorgenti del Rio delle Amazzoni.

Da qui un susseguirsi di libri e reportage che lo hanno reso famoso non solo come alpinista, ma anche come giornalista e scrittore.

L'Eco di Bergamo - 14 settembre 2011 Cronaca

Piste della Val Serina affidate allo sci club

Stop scongiurato, accordo con i Comuni
Bilancio in rosso, contributi per 15 mila euro


Le piste da sci di fondo sull'Alben, nei territori di Oltre il Colle e Serina, apriranno anche per la prossima stagione 2011-2012. Grazie alla firma arrivata lunedì tra i due Comuni e il nuovo gestore, lo sci club Val Serina (già gestore delle piste dal 1995 al 2002), è stata quindi scongiurata l'ipotesi di chiusura delle piste.

Ipotesi neppure così remota dopo l'abbandono dell'associazione Fancy mountain. Il gruppo alpinistico guidato da Marco Astori di Dossena aveva chiesto al Comune di Oltre il Colle la possibilità di un investimento di 300 mila euro per il rilancio della stazione, con un nuovo centro servizi per gli sciatori. Ma l'Amministrazione aveva ribadito l'impossibilità, per ora, di realizzarlo: «Si sta ancora definendo il Piano di governo del territorio e, quindi, non ci sono i tempi tecnici», aveva risposto il sindaco Rosanna Manenti.

A quel punto Astori e la sua associazione hanno deciso di non rinnovare più la gestione delle piste da sci (fondo e discesa), peraltro, da alcune stagioni, con bilanci in rosso.
I Comuni, quindi, sono andati alla ricerca di un nuovo gestore interpellando le associazioni del paese.

E l'unica resasi disponibile è stata proprio lo sci club Valserina, guidato dal presidente Paolo Maurizio, già sindaco e ora consigliere comunale di minoranza a Oltre il Colle. L'altro ieri la firma, con la gestione affidata fino al 31 agosto 2018.
«Senza la loro disponibilità – dice il sindaco di Serina Michele Villarboito (Lega) – c'era il rischio effettivo che le piste da sci restassero chiuse. Siamo quindi soddisfatti dell'accordo raggiunto. Ringrazio Maurizio e i suoi collaboratori dello sci club, tra cui Erika, Simona e Andrea Carrara, di Serina».

Nella convenzione, peraltro, è previsto che i Comuni verseranno allo sci club 7.500 euro ciascuno all'anno, per contribuire alle spese di gestione e manutenzione di piste e impianti. «Un segnale di fiducia ai nuovi gestori – dice il sindaco di Oltre il Colle Rosanna Manenti – affinché riescano a potenziare la stazione».

Sempre i Comuni, inoltre, verseranno la quota di affitto delle aree private su cui si trovano le piste da sci. «La convenzione è stata prevista fino al 2018 – spiega il sindaco Manenti – anche perché in quell'anno scade il contratto con il privato. Da quel momento si dovrà rivedere tutta la situazione impianti e piste». «Faremo il possibile per mantenere alto il livello qualitativo delle piste – dice Paolo Maurizio – confidando anche nel potenziamento annunciato dal Comune dei mezzi: ovvero un nuovo gatto delle nevi e miglioramento dell'innevamento artificiale. Peraltro siamo a buon punto, con il Comune di Oltre il Colle, anche per l'accordo sulla gestione degli impianti per la discesa, alla Conca dell'Alben».

Già fissati anche gli skipass per la pista di fondo: 5 euro il giornaliero e 50 lo stagionale (40 euro per i residenti dei due Comuni) e gratuita per i ragazzi fino a dieci anni.

Giovanni Ghisalberti - L'Eco di Bergamo - Mercoledì 14 Settembre 2011 PROVINCIA, pagina 28

martedì 13 settembre 2011

Settembre con sole e caldo


Il transito della perturbazione di domenica sera, seppur veloce, ha portato un po’ di rinfresco nelle Valli ed in montagna, dove la precipitazione (30 mm circa in poco più di un’ora) è stata accompagnata anche da grandine, per cui le temperature di ieri hanno subìto un leggero «rimbalzo tecnico» negativo.
Nessun effetto borsistico invece per la pianura, dove la burrascata non ha prodotto alcuna precipitazione e dove le temperature anche ieri ambivano localmente ai +30 °C. Non è ancora il tempo dell’Atlantico, quello che prima o poi ci dovrà introdurre all’autunno, dopo questa fase calda da cicale estive e un po’ fuori norma, ma si tratta solo dei timidi tentativi delle depressioni del Nord Atlantico, che sfiorano le Alpi, ma senza introdurre grandi novità verso il Mediterraneo.
Potrà, nel prossimo weekend, entrare aria più fresca dall’Inghilterra a rimettere a posto almeno le temperature, ma almomento pare senza grandi sconquassi. Nel frattempo, per il prosieguo della settimana, si parla di tempo ulteriormente stabile e soleggiato, con le Alpi che ci proteggono dalle perturbazioni atlantiche e con le temperature che si mantengono di alcuni gradi sopra la norma.

Mario Regazzoni - L'Eco di Bergamo - martedì 13 settembre 2011

domenica 4 settembre 2011

Schianto a Oneta, Memorial in lutto ma la competizione non si ferma


La decisione degli organizzatori: si correrà ricordando Simone Bertoncini
Il giovane centauro è morto prima della gara. Fuori pericolo il 36enne ferito

Al Memorial Fausto Duci si correrà comunque, nonostante la tragedia che ha interessato la manifestazione nel pomeriggio di venerdì e che è costata la vita al 21enne lucchese Simone Bertoncini: la decisione è stata presa sabato mattina, a seguito di un incontro tra gli organizzatori, i diversi team partecipanti ed i piloti iscritti alla competizione.

E sebbene all'inizio fosse balenata l'idea di correre solamente in forma non competitiva in segno di lutto, «la gara si terrà invece regolarmente e sarà valida per il campionato italiano, come era previsto prima di questa disgrazia. Gli 86 piloti che correranno domani (oggi per chi legge, ndr) avranno però il braccio listato a lutto, in ricordo di Simone Bertoncini», chiarisce l'organizzatore del Memorial, Alessandro Manzoni.
Scontro e soccorsiNell'incidente - accaduto alle 17,30 circa di venerdì 2 settembre tra Oneta e Zambla Alta lungo il tracciato predisposto per il Memorial, che interessa il tratto tra la frazione Cantoni di Oneta e il passo di Zambla - è rimasto ferito anche un secondo motociclista, R.R., 36enne di origini comasche ma residente in provincia di Vicenza: dopo essere stato trasportato d'urgenza agli Ospedali Riuniti di Bergamo con l'elicottero del 118, le sue condizioni si sono poi stabilizzate.

Il centauro – non iscritto al Memorial, ma a capo di un team motoristico - ha riportato diverse fratture, ma non è in pericolo di vita: al momento dello scontro stava percorrendo con la sua moto da gara (una Yamaha) il percorso in direzione di Oneta, sebbene fosse severamente vietato utilizzare il mezzo da competizione prima che la strada fosse chiusa per le prove.

Viaggiava invece in direzione opposta, verso il passo di Zambla, Simone Bertoncini: il giovane -
residente a Barga (Lucca) - era iscritto ad un motoclub toscano e avrebbe dovuto partecipare alla garadi oggi, ma al momento dello schianto era in sella ad una regolare moto da strada, una Aprilia 250. Il pronto intervento dell'elisoccorso e delle ambulanze non è bastato però a salvare la vita al ragazzo, deceduto poco dopo lo schianto.
I familiari del giovane sono giunti ieri in Valle Seriana e si sono recati all'ospedale di Piario, dove è deposta la salma.
Sicurezza e tracciatoL'incidente, oltre ad aver bloccato la strada per più di due ore, ha sollevato diverse critiche sulla sicurezza del tracciato.
Al momento dello scontro, infatti, gli organizzatori stavano predisponendo lungo il tracciato i sacchi di paglia per la sicurezza e numerosi erano gli stand e i furgoni dei diversi team parcheggiati lungo la carreggiata, nel tratto prima della partenza, ma era severamente vietata per regolamento la prova dei mezzi da competizione prima di sabato, giornata dedicata alle prove del percorso.
Ciononostante, alcuni testimoni hanno segnalato come più di un motociclista utilizzasse il percorso con mezzi non abilitati alla circolazione regolare perché privi di targa e di come non ci fosse alcun segnale che avvisasse automobilisti e fruitori della strada di rallentare. Critiche respinte dagli organizzatori del Memorial: «Non abbiamo avuto alcuna lamentela al riguardo – afferma Manzoni – anzi il Memorial Fausto Duci è considerato una delle più sicure tra le competizioni di questo tipo, perché la strada è più larga di quelle abitualmente utilizzate per le corse in montagna.

Per questo la Federazione Motociclistica Italiana ci ha premiati in questa seconda edizione promuovendo il Memorial a livello europeo: nelle gare del circuito italiano è una delle più sicure».

Erica Balduzzi - L'Eco di Bergamo - Domenica 04 Settembre 2011 PROVINCIA, pagina 30

sabato 3 settembre 2011

Schianto fra moto, muore a 21 anni


Oneta, l'incidente lungo la strada provinciale per Zambla Alta dove era in allestimento una gara
La vittima era di Lucca. Ferito gravemente l'altro centauro su una Yamaha da competizione

Stava salendo in moto verso il passo di Zambla. Poi, lo scontro con un altro centauro, che gli è costato la vita. È morto così Simone Bertoncini, 21 anni, di Barga, in provincia di Lucca. È accaduto ieri intorno alle 17,30, tra Oneta e Zambla Alta, sulla strada provinciale della Valle del Riso lungo la quale era in allestimento una gara di motociclismo in programma oggi e domani, alla quale la stessa vittima – iscritta a un motoclub toscano – avrebbe dovuto partecipare.
Grave anche il secondo motociclista, R. R., trentaseienne originario del Comasco ora residente in provincia di Vicenza, a Grancona: è stato trasportato agli Ospedali Riuniti di Bergamo con l'elicottero del 118 e i medici, valutate le sue condizioni, si sono riservati la prognosi. Sul posto sono subito intervenuti i carabinieri, l'elisoccorso del 118, le ambulanze e successivamente le pompe funebri. La salma del ventunenne è nella camera mortuaria dell'ospedale di Piario.

In allestimento una gara
Lo scontro è avvenuto attorno alle 17,30 all'altezza del chilometro 40 della strada provinciale 46 che conduce al Passo di Zambla e ha causato il blocco della circolazione per due ore.
Al momento dello scontro, nel tratto di strada in questione era in fase di allestimento il Memorial Fausto Duci. Secondo le prime ricostruzioni, pare che il trentaseienne vicentino – che non risulterebbe fra gli iscritti alla manifestazione, ma sarebbe a capo di un team motoristico – stesse percorrendo con la moto da gara (una Yamaha marchiata con il numero 681) il tragitto in direzione di Oneta, anche se era vietato utilizzare il mezzo da competizione sul percorso prima che la strada fosse regolarmente bloccata per le prove.
Uno scontro frontale
Gli organizzatori del memorial stavano ancora predisponendo lungo il tracciato i sacchi di paglia di sicurezza e la strada era aperta al traffico regolare: sarebbe stata bloccata soltanto nella giornata di oggi per le prove e in quella di domani per la gara.

A differenza del trentaseienne, il giovane toscano che ha perso la vita nello schianto guidava una regolare moto da strada – una Aprilia 250 –. Improvviso e inevitabile lo scontro tra i due, che viaggiavano in sensi di marcia opposti, e inutili i tentativi di soccorso: il ventunenne è morto poco dopo lo schianto e a nulla è servito il pronto intervento dell'elisoccorso e dell'ambulanza. Il trentaseienne è stato trasportato agli Ospedali Riuniti di Bergamo, in gravi condizioni. Sul posto dell'incidente è subito intervenuta anche Cesarina Bendotti, sindaco di Oneta, nonché medico, che ha dapprima tentato di rianimare il giovane e successivamente ha aiutato durante i soccorsi e i rilievi dei carabinieri.

Attorno alle 19,30 un carro attrezzi ha rimosso dalla strada le moto. Simone Bertoncini, la vittima, era arrivato a Oneta ieri mattina con un furgone su cui aveva caricato le sue moto. Ieri i familiari, avvisati della disgrazia, si sono messi subito in viaggio per la Valle Seriana.

Oggi si decide sulla gara
Ancora incerti sono gli sviluppi che l'incidente avrà sul memorial: questa mattina si svolgerà la riunione tra gli organizzatori per decidere se proseguire o meno con la competizione. Il memorial, giunto alla seconda edizione, è una gara a cronometro di velocità in salita in due manche e riservata alle sole motociclette (categorie scooter, 125 gp, 250 gp, 600 stock, 600 open, 600 naked, supermotard, sidecarv). È stato ideato in ricordo di Fausto Duci, pilota ventottenne di Gorno e campione di moto da corsa, che nel maggio 2009 rimase ucciso nello scontro tra la sua Smart e un'Audi, a Pianico.

Erika Balduzzi - L'Eco di Bergamo - Sabato 03 Settembre 2011 PROVINCIA, pagina 34

venerdì 2 settembre 2011

Muore centauro 21enne a Oneta

Scontro tra due moto
Un motociclista di 21 anni è morto in uno scontro con un’altra moto. Lo schianto è avvenuto intorno alle 17.15 pochi tornati prima del colle di Zambla.

Incidente mortale a Oneta. Un motociclista di 21 anni è morto in uno scontro con un’altra moto. Lo schianto è avvenuto intorno alle 17.15 pochi tornati prima del colle di Zambla. Ferito anche l’altro motociclista di 36 anni. Sul posto è intervenuto il personale del 118 e i carabinieri di Clusone che stanno cercando di ricostruire la dinamica dell'incidente.

L’incidente è avvenuto durante le prove generali della gara di moto velocità in salita Gorno-Oneta-passo di Zambla che si tiene tutti gli anni in Val del Riso.

BergamoNews  -Venerdi 2 Settembre 2011