martedì 30 agosto 2016

Cattedrale vegetale, è boom di visitatori

Ora si pensa a un infopoint
 
 

«Meravigliosa»: è l’aggettivo più usato dai visitatori che, quest’estate, si sono fermati ad ammirare la Cattedrale vegetale di Oltre il Colle, un interessante esempio di arte naturale in Europa, realizzata nel 2010 dal Parco delle Orobie e raggiungibile lungo la strada comunale che porta in Arera, a circa 1.350 metri di quota.

«In questi giorni sono arrivati a centinaia - dice Pierangelo Palazzi, il consigliere comunale che si occupa della manutenzione dell’opera - e i più rimangono veramente meravigliati. Anche se c’è qualcuno che, ancora, non ha capito cosa dovrà succedere e si meraviglia in senso negativo: perché pensa che l’opera sia già conclusa e sia costituita dai pali in legno». In realtà quello visibile è soprattutto lo scheletro, costituito da 42 colonne di legno (ciascuna di otto fusti) che al loro interno sostengono la crescita di altrettanti faggi: cinque le navate per una trentina di metri di lunghezza e 24 metri di larghezza.


Tra una dozzina d’anni l'espansione e l'altezza saranno tali che si potranno unire i rami e costruire il tetto della cattedrale. A quel punto i pali di sostegno potranno essere tolti».

«In queste settimane - prosegue il consigliere comunale - è stato veramente un boom di visitatori, a centinaia. Salgono in Arera e tantissimi poi si fermano, fotografano, visitano e rimangono stupefatti positivamente della struttura». Un patrimonio naturale - turistico che il Comune di Oltre il Colle e il Parco delle Orobie sono sempre più intenzionati a valorizzare.

 


«Stiamo per acquisire un’ampia area a monte della Cattedrale e della pozza d’acqua adiacente - spiega il sindaco Valerio Carrara -. Qui si trova anche un rudere che vorremmo adibire a centro servizi, a infopoint della Cattedrale e di tutti i progetti in corso sul monte Arera».

Recentemente, infatti, il Comune, grazie ad un finanziamento del Parco delle Orobie, ha realizzato un piano d'area per l'Arera, con tutte le previsioni di valorizzazione (in particolaredelle vecchie stazioni di partenza e arrivo delle ex seggiovie) da realizzare nei prossimi anni. L'Arera è da oltre un secolo una delle aree montane di maggiore interesse botanico d'Italia, ben conosciuta anche oltre i confini nazionali.

Giovanni Ghisalberti

L'Eco di Bergamo - 30 agosto 2016

Nota della Redazione del Blog:

La strada di accesso, dalla Plassa alla Cattedrale, è il "biglietto da visita" per gli ospiti. Come tale non deve presentare, come è accaduto quest'anno, una serie di alberature "sradicate" con mezzi inappropriati. Sembrava fosse passato un ciclone.
Un caloroso invito, pertanto, a coloro che sono gli esecutori di tale scempio a riflettere sulle conseguenze di tali "misfatti
 

2 commenti:

Unknown ha detto...

Diamo atto alla lungimiranza del Sindaco Carrara che aveva aperto la strada carrabile per l'Arera, all'epoca contestata e ora rivelatasi utile.
Speriamo che i finanziamenti derivanti dalle future attività estrattive, consentano la riattivazione di una seggiovia anche per chi va in mountain bike.
In Austria e Francia molte località alpine hanno tratto vantaggi con incrementi esponenziali dall'abbinamento bici + seggiovia, visto che di neve ormai se ne vedrà sempre meno.
Buon lavoro a tutti.
Carlo Curto, via Corridoni 34, Bergamo

Unknown ha detto...

Diamo atto alla lungimiranza del Sindaco Carrara che aveva aperto la strada carrabile per l'Arera, all'epoca contestata e ora rivelatasi utile.
Speriamo che i finanziamenti derivanti dalle future attività estrattive, consentano la riattivazione di una seggiovia anche per chi va in mountain bike.
In Austria e Francia molte località alpine hanno tratto vantaggi con incrementi esponenziali dall'abbinamento bici + seggiovia, visto che di neve ormai se ne vedrà sempre meno.
Buon lavoro a tutti.
Carlo Curto, via Corridoni 34, Bergamo