Ebbene sì. Senza voler fare del facile campanilismo, bisogna
ammettere che la Valle Brembana può essere definita la “Cenerentola delle Valli
Bergamasche”.
Le infrastrutture, che sono la base fondamentale per l’economia
di tutte le valli alpine, soffrono di carenze d’investimenti e, quando le
briciole arrivano, sono soggette agli impicci burocratici e amministrativi che
ritardano e vanificano gli sforzi degli Enti Locali vallari.
Partendo dall’arteria principale, quella che percorre l’intero
fondovalle da Villa d’Almè a Lenna, soggetta da anni ai continui rinvii delle
opere che dovrebbero agevolare il movimento di merci, lavoratori e, in genere,
il turismo.
La tragicommedia della Variante di Zogno è il simbolo di una
progettazione poco attenta, per non dire rovinosa, iniziata con appalti nati
sotto la cattiva stella del “ribasso d’asta, che hanno prodotto nel tempo
interruzioni ai lavori, richieste di aggiornamenti finanziari, rincorse alla
ricerca di fondi che lo Stato ha elargito in altre Regioni lasciando la Lombardia
in grosse difficoltà.
Le valli laterali, per la loro conformazione idrogeologica,
sono in altrettanto affanno e rischiano a ogni piè sospinto, l’isolamento e la
necessità d’interventi tampone senza, peraltro, mai riuscire a risolverli
drasticamente: vedi la Valle Imagna la Val Taleggio e la Valle Serina.
L’incidenza di tali problemi è enorme proprio in un momento
in cui l’economia ristagna e le attività medie industriali e artigianali sono
costrette a mettere in campo azioni che influiscono sulla logistica, sui costi
dei loro prodotti, e sull’occupazione.
Uno dei casi più eclatanti è la sistemazione, con la
ricostruzione di un ponte, della Valle Serina in località Rosolo: due anni (e
oltre) di chiusura di un’arteria aggirabile solo utilizzando percorsi che, per
la loro dimensione, non tutti i trasporti su gomma possono utilizzare.
Per non parlare della Valle Imagna dove, nella zona di Ponte
Giurino, il traffico è ancora obbligatorio a senso unico alternato a causa di
una frana che si è ripetuta nel tempo e che non ha mai trovato una soluzione
adeguata e definitiva.
Non destano, pertanto, meraviglia le notizie che danno la
Valle Brembana come fanalino di coda nelle classifiche redatte sull’afflusso
turistico nel corrente anno, grazie anche e in parte dovute alla cinghia di trasmissione
dell’effetto Expo. Forse troppo enfatizzato, quest’ultimo, ma sicuramente, sia
pure in minima parte coincidente con la bella e calda estate 2015.
Ora, se per alcuni problemi la situazione potrebbe
risolversi nel giro di pochi mesi, per altre forse maggiormente onerose, i tempi
rimangono molto lontani e con preoccupanti interrogativi sulle date finali.
In buona sostanza, la Cenerentola non ha ancora trovato il
suo Principe Azzurro, anche se lo cerca disperatamente da tempo.
Gallicus
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