mercoledì 4 novembre 2015

L’hobby diventa lavoro. Debutta in Val Serina il mastro birraio donna.

Oltre il Colle. Marcella Dolci, ex impiegata trentenne, dopo quattro anni di prove fa le ricette, produce e vende da sola. Obiettivo, 300 bottiglie ogni settimana, di stile inglese.
La prima donna in Italia a potersi fregiar del titolo di nastro birraio fu, negli anni ’90, una milanese, poi trasferita in toscana.
Oggi anche la Val Brembana (Valle Parina, Ndb) ha la sua artista di luppolo e malti d’orzo, che fa tutto da sé. Si chiama Marcella Dolci, ha trent’anni: originaria di Costa Serina, da cinque anni abita ad Oltre il Colle dove, quest’estate, ha iniziato a presentare al pubblico le sue creazioni. Le prime quattro birre in stile inglese, con ricette e produzione sue.
Il birrificio si chiama Maga, acronimo delle montagne che circondano il paese.
Provincia bergamasca sempre più ricca di micro birrifici artigianali, quindi, dalla Bassa alle Valli, e ora anche le donne si fanno avanti in un mondo generalmente maschile. E la Valle Brembana ancora una volta fa da maestra: a Sedrina, storicamente, nacque il primo birrificio artigianale orobico, e oggi la terra del Brembo può vantare una delle produzioni più note e premiate, quella del “Via Priula” di San Pellegrino.
Birra con acqua d’alta quota quella di Zambla Bassa di Oltre il Colle – siamo a mille metri – visto che la “mastra birraia” ha deciso di avere un laboratorio suo.
 “Iniziò con passione mio marito Ivano (Tiraboschi, Ndb) una quindicina di anni fa – ricorda Marcella – con i kit per le produzioni fatte in casa. Ma niente di più, tutto restava nell’ambito familiare e nel passatempo. Poco alla volta mi sono appassionata anch’io. Nel 2011 ho iniziato le prime sperimentazioni, ho iniziato a studiare, a ricercare tutto da sola. Quando nel 2013sono rimasta senza lavoro (facevo l’impiegata ad Algua), ho deciso di lanciarmi nella produzione. Così l’anno dopo mi sono attivata per avere un impianto vero e proprio. I costi di quelli già pronti sono però altissimi, così sono riuscita a farlo costruire ad alcuni artigiani della valle, riuscendo a contenere i costi.”
Nacque così il Maga Brevery, dove Maga è acronimo delle quattro montagne di Oltre il Colle (Menna, Arera, Grem, Alben), un segno del primo legame con la propria terra.
Per il resto, a parte l’acqua (che costituisce comunque la maggior parte della birra) non ci sono ancora altri ingredienti vallari. Questa estate ci sono già state le prime uscite durante alcune manifestazioni (l’ultima domenica scorsa alla Festa d’Autunno della Pro Loco) e i primi contatti con bar e locali. “Sto cercando di farmi conoscere – continua Marcella – grazie a fiere ed eventi. L’obiettivo è quello di produrre circa 160 – 170 litri a settimana, quindi intorno alle 300 bottiglie”
“Ci vogliono tempo, passione e pazienza – prosegue la mastra birraia -. Molti si stupiscono che una donna possa fare questo mestiere, ma l’importante è che piaccia. E a me dà grandi soddisfazioni. Il marito? No, lui ha smesso di fare birra con il kit. Ora assaggia solo la mia”.
Giovanni Ghisalberti
L’Eco di Bergamo – 4 novembre 2015

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