Oltre il Colle. Marcella Dolci, ex impiegata trentenne, dopo
quattro anni di prove fa le ricette, produce e vende da sola. Obiettivo, 300
bottiglie ogni settimana, di stile inglese.
La prima donna in Italia a potersi fregiar del titolo di
nastro birraio fu, negli anni ’90, una milanese, poi trasferita in toscana.
Oggi anche la Val Brembana (Valle Parina, Ndb) ha la sua
artista di luppolo e malti d’orzo, che fa tutto da sé. Si chiama Marcella Dolci,
ha trent’anni: originaria di Costa Serina, da cinque anni abita ad Oltre il
Colle dove, quest’estate, ha iniziato a presentare al pubblico le sue
creazioni. Le prime quattro birre in stile inglese, con ricette e produzione
sue.
Il birrificio si chiama Maga, acronimo delle montagne che
circondano il paese.
Provincia bergamasca sempre più ricca di micro birrifici
artigianali, quindi, dalla Bassa alle Valli, e ora anche le donne si fanno
avanti in un mondo generalmente maschile. E la Valle Brembana ancora una volta
fa da maestra: a Sedrina, storicamente, nacque il primo birrificio artigianale
orobico, e oggi la terra del Brembo può vantare una delle produzioni più note e
premiate, quella del “Via Priula” di San Pellegrino.
Birra con acqua d’alta quota quella di Zambla Bassa di Oltre
il Colle – siamo a mille metri – visto che la “mastra birraia” ha deciso di
avere un laboratorio suo.
“Iniziò con passione
mio marito Ivano (Tiraboschi, Ndb) una quindicina di anni fa – ricorda Marcella
– con i kit per le produzioni fatte in casa. Ma niente di più, tutto restava
nell’ambito familiare e nel passatempo. Poco alla volta mi sono appassionata anch’io.
Nel 2011 ho iniziato le prime sperimentazioni, ho iniziato a studiare, a
ricercare tutto da sola. Quando nel 2013sono rimasta senza lavoro (facevo l’impiegata
ad Algua), ho deciso di lanciarmi nella produzione. Così l’anno dopo mi sono attivata
per avere un impianto vero e proprio. I costi di quelli già pronti sono però
altissimi, così sono riuscita a farlo costruire ad alcuni artigiani della
valle, riuscendo a contenere i costi.”
Nacque così il Maga Brevery, dove Maga è acronimo delle
quattro montagne di Oltre il Colle (Menna, Arera, Grem, Alben), un segno del primo
legame con la propria terra.
Per il resto, a parte l’acqua (che costituisce comunque la
maggior parte della birra) non ci sono ancora altri ingredienti vallari. Questa
estate ci sono già state le prime uscite durante alcune manifestazioni (l’ultima
domenica scorsa alla Festa d’Autunno della Pro Loco) e i primi contatti con bar
e locali. “Sto cercando di farmi conoscere – continua Marcella – grazie a fiere
ed eventi. L’obiettivo è quello di produrre circa 160 – 170 litri a settimana,
quindi intorno alle 300 bottiglie”
“Ci vogliono tempo, passione e pazienza – prosegue la mastra
birraia -. Molti si stupiscono che una donna possa fare questo mestiere, ma l’importante
è che piaccia. E a me dà grandi soddisfazioni. Il marito? No, lui ha smesso di
fare birra con il kit. Ora assaggia solo la mia”.
Giovanni Ghisalberti
L’Eco di Bergamo – 4 novembre 2015
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