La frana che blocca la provinciale 27 dal 2 dicembre 2013
Foto del Corriere della Sera
I fondi della Provincia solo sulla carta. I Comuni pensano a un prestito
dal Bim.
Venticinque
mesi di attesa sembrava potessero bastare. Invece, il rischio in Val Serina è di nuovi ritardi per la riapertura
della provinciale 27 che dal 2 dicembre 2013 è bloccata da una frana. Le rocce
hanno ceduto vicino ai tornanti di Rosolo (frazione di Algua), all’altezza del
ponte sul torrente. Ecco, il problema adesso è proprio la ricostruzione del
breve viadotto, che avrebbe dovuto partire a metà luglio. Invece i 305 mila
euro da investire nell’appalto sono in «stand-by» perché la Provincia, che
sosterrà questo capitolo di spesa, ancora non ha approvato il bilancio e adesso
il tempo stringe. Rimettere in piedi le arcate richiederà 90 giorni. Tre mesi.
In teoria non è una missione impossibile stare nei tempi fissati: fine dicembre
per tornare a viaggiare. Ma in pratica?
Il bilancio
sarà discusso in Consiglio provinciale l’8 settembre e, se i conti quadreranno, potrebbe essere approvato
entro ottobre. «Per risparmiare tempo - spiega l’architetto Daniele Sari del
settore Viabilità -, la gara ufficiosamente è già stata fatta e ora stiamo
eseguendo tutte le verifiche necessarie per l’assegnazione, che avverrà una
volta passato il bilancio». Il presidente Matteo Rossi, tornato ieri dalle
vacanze, sta riprendendo in mano la pratica in questi giorni, mentre per la
prossima settimana è fissato un incontro allo Ster, la sede territoriale della
Regione Lombardia, ente che ha finanziato la parte più ingente del progetto, il
milione e 200 mila euro per la messa in sicurezza del versante. È il lotto
avviato ad aprile. «Abbiamo fatto diversi sopralluoghi - spiega il sindaco di
Serina Giovanni Fattori -, l’ultimo è stato a luglio col prefetto. La
tempistica è rispettata, a fine novembre, salvo intoppi, dovrebbero chiudere».
È anche previsto un terzo lotto da 150 mila euro per il rifacimento della
strada, sempre sostenuti dalla Provincia e sempre nel bilancio da approvare.
«Se tutto fila liscio - ipotizza Sari - potremmo finire il ponte per inizio
2016, ma va tenuto conto della variabile del meteo, dato che andiamo incontro
all’inverno e le temperature sono rigide in valle. L’altra variabile è quanto
la strada è stata danneggiata durante le operazioni di messa in sicurezza. Si
potrà valutare con precisione solo alla fine».
E se, invece,
qualcosa andasse storto col bilancio o i tempi si dilatassero? «Per quanto mi riguarda - dichiara il sindaco di
Cornalba Franco Vistalli - bisogna aprire assolutamente per fine 2015. Una
soluzione potrebbe essere quella di farsi anticipare i soldi dal Bim (il Bacino
imbrifero montano, che già aveva contribuito con 35 mila euro, ndr)». I
sindaci dei sei comuni interessati (Algia, Bracca, Costa Serina, Cornalba,
Serina e Oltre il Colle) ne hanno parlato e hanno pareri diversi. «Potrebbe
essere una soluzione - afferma l’ex senatore Valerio Carrara, primo cittadino
di Oltre il Colle -, siamo pronti anche ad andare a Roma per chiedere che
vengano sbloccati i soldi del Patto di stabilità». Fattori: «È un’ipotesi che
non prendo in considerazione. I soldi la Provincia li ha, aspettiamo il
bilancio». Nel dubbio, il presidente del Bim, Carlo Personeni, tende la mano:
«Si potrebbe aprire un mutuo a zero interessi rimborsabile in cinque anni. La
nostra disponibilità c’è. Dipende dai Comuni e dalla Provincia».
Maddalena Berbenni – Corriere della Sera
26 agosto 2015
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