giovedì 27 febbraio 2014

I proprietari degli appartamenti della Plassa sul piede di guerra

 


Lettere di protesta e minacce di non pagare tasse e contributi.


Anche quest'anno, come ormai accade da tempo, la strada che da Zambla Alta conduce alla località Plassa è oggetto di Ordinanza Sindacale che ne vieta il transito a causa pericolo caduta slavine.
In quest'ultima località sorge un Camping per roulotte, con annessa casa del gestore che vi abita, e un complesso residenziale di oltre cento appartamenti.
Il transito nella zona a rischio valanga, che è delimitato ad una valletta non più larga di cento metri, avviene a rischio e pericolo di coloro che non osservano l'Ordinanza esposta da oltre tre mesi, all'inizio delle pesanti nevicate in quota.
Anni orsono la valanga ostruì la valletta per lungo tempo e la Sindaca, in carica a quel tempo, si giustificò con la mancanza di fondi per pagare una ditta specializzata nella rimozione. Da sottolineare che nel Campeggio la moglie del gestore era incinta, quasi al termine della gravidanza, e con la preoccupazione dell'imminente travaglio.
Quest'anno, con le copiose nevicate che si sono susseguite e che tuttora proseguono,  il pericolo ovviamente rimane e crea veementi proteste da parte di coloro che pur avendo tutti i diritti di raggiungere le proprie abitazioni lo possono fare solo e unicamente a loro rischio e pericolo- La slavina scesa, fortunatamente di non grande entità, è stata rimossa sia pure con il divieto di transito ancora valido.
Il disagio, dopo tanti anni che si ripete, non può essere considerato un'evenienza straordinaria bensì un problema da risolvere al fine di consentire a normali cittadini, che pagano tasse e contributi, di poter usufruire dei loro diritti previsti per legge: l'utilizzo delle loro proprietà e l'esercizio delle attività connesse.
Soluzioni se ne potrebbero trovare, forse qualche difficoltà rimane per il denaro che bisognerebbe spendere per realizzarle. Ma proprio perché il problema risale ai tempi di quando la strada è stata costruita, un "progetto", in tutti questi anni, avrebbe dovuto essere steso. E, visto che in passato sono state finanziate opere simili in altre località della Provincia, se tale "Progetto" fosse stato fatto e presentato alle Amministrazioni Provinciale e Regionale, forse oggidì avrebbe potuto trovare la sua puntuale realizzazione.
Tra le varie lamentele che anche i residenti della Valserina avanzano, dovute al contestuale disastro della frana di Rosolo e, contemporaneamente, cogliendo l'occasione per sensibilizzare le autorità sul deplorevole dello stato viario dell'intera Valle, anche quella dei proprietari e operatori turistici della Plassa trova piena legittimazione.
Purtroppo manca una "regia" che faccia pressioni adeguate sui problemi della zona e non solo verso le Amministrazioni Locali, sempre più in difficoltà finanziarie per sostenere simili spese, ma altresì nei confronti degli Organismi superiori affinché intervengano celermente per evitare un ulteriore declino dell'economia e del turismo vallare.
Gallicus

Scarichi nel Brembo, arrivano i collettori

Si parte dalla valle Serina
 
 
 

La tabella di marcia è tosta. Ma d’altra parte il problema si trascina da troppo e alla fine del 2016, stringi stringi, mancano meno di tre anni. In tutta la Bergamasca sono 230 i terminali non depurati, le fognature che scaricano direttamente nei corsi d’acqua. Il 70% è in Val Brembana, 75 solo in Val Serina, dove non c’è paese che si salvi. Ancora per poco, però. Dopo gli aumenti in bolletta dal 2014, decolla il piano d’interventi di Uniacque, la società pubblica che gestisce il servizio idrico in 177 comuni della provincia.
 
Quei 127 centesimi di euro in più al metro cubo, finiti prima nelle polemiche, poi, la scorsa settimana, nel mirino degli ispettori dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, serviranno in gran parte per mettere in regola fognature e impianti di depurazione. A partire, appunto, dal record in negativo della Val Brembana.
 
 Lo confermano anche i dati delle sei centraline di monitoraggio che l’Arpa ha lungo il corso del fiume. Dal punto di vista dello stato chimico, il Brembo sta bene. È lo stato ecologico, sul quale gli scarichi fognari influiscono pesantemente, che preoccupa. Lunedì pomeriggio, a Bracca, si è tenuta la conferenza dei servizi che ha dato il via libera al progetto del primo lotto per il collettore della Val Serina, opera da 2,2 milioni di euro per un investimento complessivo di 6,5 milioni. Si parte coi lavori entro luglio. In dieci mesi sarà pronto il tratto tra Ambria (frazione di Zogno) e il bivio per Bracca lungo la provinciale 27, il più tortuoso e problematico, perché passa attraverso l’orrido. Poi ci sarà da raggiungere Serina e il ramo verso Selvino, fino a Rigorsa (frazione di Algua).
 
La tempistica sarà scandita da quel 31 dicembre 2016, limite ultimo per scansare le sanzioni previste dall’Unione europea. Fino a Serina (passando per Algua, Costa Serina e Cornalba) la valle sarà quindi collegata al collettore, e poi al depuratore, di Zogno. Oltre il Colle, invece, farà da sé. Sarà realizzato il collettamento di tutte le reti più un depuratore, per un costo di 3,5 milioni di euro. Se la Val Serina è il caso limite, anche da San Giovanni Bianco a Zogno non sono messi bene.
 
Tutto il versante sinistro della valle sversa direttamente nel fiume. A Romacolo, Zogno, non fa eccezione neanche il convento delle suore. Dalla sponda opposta vedi il tubo tuffarsi nel Brembo. Tanto per capirsi. Per risolvere il problema saranno spesi 3 milioni di euro, distribuiti per cinque lotti. Il primo è al progetto definitivo, «e sarà terminato entro il 2014 - spiega Fabio Vavassori, responsabile dell’Area Ingegneria di Uniacque -, gli altri saranno invece accorpati nel 2015 e 2016».
 
La stessa operazione è prevista per San Pellegrino Terme con 2,8 milioni di budget, mentre per San Giovanni ci sarà da dismettere il vecchio depuratore, non più in grado di mantenere gli standard richiesti, e prolungare il collettore fino a quello di San Pellegrino, in modo da creare un’unica rete. Gli amministratori ci sperano. Il sindaco di Zogno Giuliano Ghisalberti: «Dal punto di vista ambientale sono interventi assolutamente necessari - sottolinea -, ci auguriamo che siano portati a termine nel più breve tempo possibile, anche perché il nostro Comune, in passato, ha investito molto, in particolare nel depuratore». Alessandro Vistalli, Cornalba: «Il collettore della Val Serina è un’opera che aspettiamo da tanto.
 
Ora, bisogna che tutti s’impegnino per procedere anche con gli altri due lotti». Serina è uno dei pochi comuni della provincia che ancora non ha aderito a Uniacque. L’ex sindaco Michele Villarboito ne ha fatto una battaglia. L’attuale, Giovanni Fattori (che di Villarboito era il vice) mantiene la linea. Approva il progetto del collettore «perché era quello sottoscritto dall’Ato», precisa, ma «in Uniacque entreremo solo se ci riconosceranno in termini economici gli investimenti che abbiamo fatto nel corso degli anni. Non regaliamo la nostra acqua».
 
Il Corriere della Sera - 27 febbraio 2014

domenica 23 febbraio 2014

Una splendida giornata



Dopo tanti weekend con avverse condizioni atmosferiche, in questo gli appassionati di sport invernali e i gestori degli impianti sciistici della Conca di Oltre il Colle possono tirare un sospiro di sollievo. Finalmente il sole bacia le piste di fondo e di discesa.
La temperatura è ottimale per mantenere l'innevamento delle piste in ottime condizioni e la breve nevicata (circa 6 centimetri) dell'altra notte ha ripulito i percorsi in modo egregio. Sono funzionanti sia gli anelli della pista di fondo   con un innevamento che parte dagli 80 centimetri nella zona più bassa, ai 150 di quelle più alte.
Sono funzionanti, con ottima neve l'impianto di discesa della Conca dell'Alben, sia quello di Zambla Alta, accanto alla zona alberghi.
La strada è perfettamente pulita e percorribile e si prevedono numerose presenze.
Buon divertimento a tutti

sabato 22 febbraio 2014

I residenti protestano



Lettera di un residente in Valle Serina pubblicata da L'Eco di Bergamo sabato 22 febbraio 2014
Spett. Redazione

volevo aggiungere alcune personali considerazioni sull'articolo del 18 febbraio apparso sul vostro quotidiano a pagina 39, a proposito della frana caduta sulla provinciale di Val Serina il 3 dicembre scorso.
E' l'ennesimo episodio, la frana, che da riprova della serietà e capacità di gestire l'affare pubblico in questa valle, come questa parete di territorio stia a cuore e sia considerata dalle Amministrazioni provinciali e regionali, complici anche le Amministrazioni locali che non fanno nulla per farsi valere presso queste Istituzioni.
Siamo di fronte al solito misero teatrino italiota, dove neppure le legittime lamentele e proteste del sindaco Villarboito nulla possono di fronte alla sentenza pubblicamente dichiarata con le solite parole magiche: non ci sono i soldi.
In altro contesto come la Valle Seriana o Brembana la faccenda sarebbe stata risolta senza tante manfrine e retorici patemi di circostanza, come giustamente è successo recentemente con la Valle Imagna.
Una manutenzione della viabilità e un presidio del territorio praticamente inesistente e abbandonato a se stesso, basti pensare che proprio nella stessa zona della frana, l'ultimo intervento di bonifica risale a più di venticinque anni fa, sebbene il sito era ed è ad alto a rischio idrogeologico.
Una viabilità, quella della Valle Serina, che a dire da terzo mondo è farle un complimento, dove esistono ancora restringimenti di carreggiata che non superano i quattro metri e mezzo, incredibile!
Ma il tratto più disastrato è quello che da Valpiana porta al Passo di Zambla, qui i restringimenti sono dovuti ai cedimenti dei muri di sotto ripa, molto pericolosi essendo mal segnalati e transennati con puntazze di ferro molto esposte. Alcuni sono li da trent'anni! Allucinante!
Il resto dei muri sia contro che sotto ripa risultano estremamente danneggiati e pericolanti, anch'essi in quelle condizioni da decenni, vergognoso!
Il fondo stradale è un vero colabrodo disseminato da buche ovunque, rattoppate  alle belle meglio che puntualmente si riaprono ad ogni inizio primavera. Non c'è che dire, è uno splendido biglietto da visita per una Comunità votata al turismo e che vuole stare al passo con i tempi, ma tant'è, e quando si pensa ai grandi cantieri miliardari dell'Expo e della nuova viabilità lombarda viene da pensare se la democrazia in questo Paese abbia ancora un qualche valore civile e morale, dopo tutto, fino a prova contraria, anche da queste parti si pagano le tasse.
Un valligiano residente

venerdì 21 febbraio 2014

Ponte Giurino ok, resta il nodo Algua


Nuove ordinanze per regolare la viabilità della nostra provincia. È riaperta al traffico la strada provinciale 61 nel comune di Vilminore di Scalve.

I tecnici di via Tasso, date le previsioni meteo di questo weekend e considerato che i versanti nevosi monitorati paiono in «condizioni di stabilità» hanno deciso, su indicazione nel geologo, di riaprire la strada.

I monitoraggi per la sicurezza del transito proseguiranno però anche nei prossimi giorni e la Provincia potrà valutare eventuali altre limitazioni al traffico.

Sempre in Valle di Scalve è stata riaperta anche la strada provinciale 294, che attraversa Schilpario e Vilminore di Scalve.

Buone notizie anche per la Valle Imagna dove è stata riaperta la strada provinciale 14 a senso unico alternato regolato da impianto semaforico. «Siamo soddisfatte. Ora il prossimo obiettivo sarà quello della riapertura definitiva del tratto stradale» hanno dichiarato gli assessori regionali Claudia Maria Terzi (Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile) e Simona Bordonali (Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione). Sono infatti stati ultimati i lavori di ripristino dei danni causati dall’alluvione del gennaio scorso, che aveva provocato un violento distacco di materiale roccioso e fango sul tratto della strada provinciale a Ponte Giurino, in Valle Imagna.

I lavori si erano resi necessari in particolare a causa dell’ingente frana caduta e dal cedimento del corpo stradale che è stato ripristinato. Al momento, grazie agli sforzi di Regione e Provincia di Bergamo, sono stati investiti 240.000 euro. Nella riunione della mattina si è discusso proprio dei tempi necessari e delle modalità per il ripristino completo a doppio senso di marcia. «È una questione di settimane, non mesi, e la Regione manterrà tutti gli impegni assunti», assicurano gli assessori.

Sempre in mattinata gli assessori Terzi e Bordonali, insieme alla collega di Giunta Viviana Beccalossi (Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo), hanno consegnato all’assessore Maurizio Del Tenno (Infrastrutture e Mobilità) una richiesta di interessamento per il reperimento delle risorse necessarie per la frana occorsa ad Algua in Val Serina ormai quasi 3 mesi fa.

Si tratta di un intervento complesso e costoso, di cui la Provincia potrebbe farsi carico per la parte stradale e la Regione per la sistemazione del compromesso versante della montagna, necessario per la sicurezza della strada stessa.

Il periodo straordinariamente lungo di precipitazioni su tutta la Lombardia ha creato diffusi disagi nelle vallate interessate che potranno essere affrontate con il generale ristabilimento delle condizioni metereologiche

L'Eco di Bergamo - 21 febbraio 2014

giovedì 20 febbraio 2014

Ancora sulla frana in Valserina

Foto da L'Eco di Bergamo
 
In data odierna, il quotidiano locale L'Eco di Bergamo, evidenzia in un articolo il prolungarsi del disagio provocato dall'interruzione della Provinciale 27 della Valserina a causa della frana caduta due mesi orsono e che crea notevoli difficoltà ai pendolari giornalieri, al commercio e al turismo della valle.
Prendendo come spunto la lettera  inviata ai mass media locali da Andrea Tiraboschi di  "Futuro & Tradizione" e da Valeria Faggioli di "Gruppo Giovani per Serina", L'Eco di Bergamo pubblica anche l'interpellanza presentata in Regione dal consiglieri Roberto Bruni del Patto Civico, Mario Barboni e Jacopo Scandella del Pd, indirizzata agli Assessori competenti chiedendo quali iniziative intendano porre in campo per risolvere il grave problema.
I finanziamenti messi a disposizione dalla Provincia, circa 75000 euro, sono bastati unicamente allo sgombero del materiale franato, ma le ulteriori spese per la bonifica dei massi ancora pericolanti sulla parete e le indagini geologiche, necessarie alla progettazione di opere necessarie alla riapertura dell'importante arteria viabilistica, non hanno trovato, allo stato dell'arte, alcun finanziamento disponibile.
La preoccupazione degli Amministratori locali è evidente visti i tempi lunghi prevedibili, tempi che potrebbero mettere in ulteriore grave difficoltà la normale attività turistica della prossima stagione estiva. Nonostante l'assicurazione fornita dai Sindaci dei Comuni interessati relativamente alle pressioni esercitate sull'Amministrazione  Provinciale, sinora non sono state fornite risposte decisive e calendarizzate, sugli interventi futuri.
Certamente le difficoltà a reperire risorse per l'intervento sono notevoli considerando l'altro grosso problema, quello di Berbenno in  Valle Imagna, ma non per questo tutti gli sforzi possibili non devono venir meno coinvolgendo la Regione Lombardia e pretendendo risposte certe e tempi definiti.
L'alibi dell'emergenza che viene invocata anche per gli eventi meteorologici, e che si esauriranno con l'inoltrarsi della stagione,  non è sufficiente per ignorare o sottovalutare l'impatto economico che un'intera vallata non può affrontare nell'attuale situazione di crisi. Potrebbe significare la fine di molte attività con le conseguenti ricadute occupazionali e sociali.
Gallicus
 
L'Articolo pubblicato da L'Eco di Bergamo
Val Serina, strada ancora interrotta
Patto e Pd: interrogazione in Regione
«Sono passati quasi tre mesi da quando, il 2 dicembre scorso, una frana tra Algua e Serina ha interrotto la strada provinciale 27. Da allora, dopo un intervento regionale urgente per la rimozione delle macerie costato 75 mila euro, la viabilità rimane bloccata poiché uno studio geologico ha riscontrato la pericolosità del versante montuoso soprastante. Cosa ha intenzione di fare Regione Lombardia?».
A chiederlo sono i consiglieri Roberto Bruni del Patto Civico, Mario Barboni e Jacopo Scandella del Pd, che sulla vicenda hanno presentato un’interrogazione agli assessori Del Tenno, Beccalossi e Bordonali.

«Le ipotesi di intervento emerse - spiegano i tre consiglieri - sono molteplici e molto differenti tra loro anche in termini di spesa prevista, da un minimo di 2 milioni fino alla realizzazione di un tunnel per 13 milioni di euro. Ma il punto è che nessuna decisione è stata ancora presa al riguardo, mentre sale la preoccupazione dei sindaci in vista della stagione estiva, poiché i collegamenti alternativi che consentono di arrivare a Serina o Oltre il Colle implicano un aumento di chilometri e, quindi, del tempo di percorrenza».

«I Comuni hanno finora interloquito solo con la Provincia. A questo punto vorremmo però capire se la Regione intenda intervenire per il ripristino della Sp 27, benché si tratti di strada provinciale e, in caso affermativo, se abbia intenzione di coinvolgere le amministrazioni locali in quest’opera di risanamento».

L'Eco di Bergamo - 20 febbraio 2014
 
 

 


martedì 18 febbraio 2014

Frana a Serina: "L'intera valle parli con una sola voce"

 
 

La strada provinciale della valle Serina continua a far discutere.

Questa volta l'intervento è firmato da Andrea Tiraboschi di "Futuro & Tradizione" e da Valeria Faggioli di "Gruppo Giovani per Serina" che chiedono ai sindaci di Algua, Bracca, Cornalba, Costa Serina, Oltre il Colle e Serina di unire le voci: "L'intera valle parli con un a sola voce - scrivono nella lettera aperta che vi proponiamo -, e che questa sia bella forte".

Ecco la lettera integrale.

Gentili sindaci e loro comunità,

siamo fortemente preoccupati, come voi, per la situazione che va a definirsi riguardo la strada provinciale della valle Serina. E' evidente a tutti che le ripercussioni che si stanno generando sono di vario genere e di forte impatto nelle nostre comunità. Studenti e pendolari devono anticipare la partenza anche di venti minuti, le coincidenze dei pullman non sono ancora del tutto collaudate, le imprese devono ricorrere a navette per i fornitori e per distribuire i propri prodotti, le strade alternative non sono adeguate per sostenere un traffico pesante e frequente, con tutte le considerazioni del caso infine riguardo la sicurezza.

Abbiamo appreso che insieme alle istituzioni superiori state approntando una serie di interventi di urgenza per far fronte ai primi interventi, come l'asfaltatura e la segnaletica. Ed è già un passo significativo che può ridurre il disagio.

Ora il motivo della nostra lettera riguarda invece il lungo periodo e la strategia che dovremo adottare per risolvere una volta per tutte il problema del provinciale. Come è emerso in questa settimana e dalle informazioni che abbiamo ottenuto, le due tipologie di soluzione che la provincia ha proposto alle amministrazioni sono in un caso di bonificare la parete rocciosa a rischio, mettere reti e paramassi a protezione e ricostruire il ponte. Nel secondo caso, con molti più oneri, si prevede un tunnel con lunghezza variabile a seconda delle risorse disponibili, che non richiede il passaggio lungo il tratto interessato dalla frana e dai 6000 m3 che sono a rischio.

La prima considerazione è che nonostante siano tempi difficili non possiamo abbassare la soglia di sicurezza a seconda delle risorse disponibili. Il primo progetto, anche se probabilmente è il più fattibile, deve essere ancora verificato sia sul lato della fattibilità che sul lato della sicurezza del passaggio.

Gli altri progetti invece, visto le stime (da accertare), richiedono uno sforzo finanziario notevole che non vede ad oggi disponibilità delle istituzioni superiori. Comprensibile visto la carenza di risorse e, benché la volontà dell'assessore Terzi ci faccia ben sperare per un impegno a Roma, è evidente che regione e provincia non punteranno su quel tipo di progetto. Oltre alla fattibilità finanziaria, sarebbe anche utile verificare la fattibilità tecnica di un tunnel proprio sotto quel costone di roccia che rischia di franare.

Finora i dati di fatto, ora alcune considerazioni più sostanziali. La prima è che come comuni e cittadini della valle non possiamo lasciar decidere solamente a tecnici provinciali o regionali la soluzione che verrà adottata sul nostro territorio, in quanto ci sono altre considerazioni che le istituzioni superiori faranno, a partire dalla disponibilità finanziaria o dalle esigenze di altre opere. Inoltre i tecnici della provincia e della regione probabilmente hanno considerato solo alcune ipotesi ma ne potrebbero essere considerate molte altre, dal viadotto lungo il Serina, a una strada che passando per il Gazzo di Costa Serina, arrivi a Bagnella, oltre al un più futuristico tunnel che colleghi Serina a San Pellegrino.

E' evidente che alcuni progetti proposti siano più o meno fattibili ma in questo momento, in mancanza di un progetto su cui puntare, vale la pena considerare ogni alternativa. Inoltre, non avendo a disposizione dei rilievi geologici delle zone su cui si dovrebbe intervenire, si dovrebbe nel più breve tempo possibile ricorrere a sondaggi e valutazioni geologiche in modo tale da escludere almeno i progetti che non godono della fattibilità tecnica. E' evidente che solo un coordinamento e un continuo relazionarsi fra le amministrazioni della valle Serina porterà a un'individuazione rapida della soluzione su cui puntare. Secondo noi, la soluzione deve puntare in alto, con la maggiore sicurezza e rapidità di esecuzione possibile. Sappiamo che probabilmente non troverete in questo caso il favore delle istituzioni superiori per motivi finanziari.

A tal proposito è essenziale che l'intera valle parli con una sola voce e che questa voce sia bella forte. Pensiamo che potrebbe essere utile a tal fine anche la costituzione di un comitato in cui le amministrazioni, le associazioni e anche dei cittadini singoli possano coordinare unitariamente tutte le azioni per ottenere visibilità e attenzione da parte dell'opinione pubblica, della regione e provincia. Solo facendo "rumore" riusciremo ad ottenere visibilità e attenzione.

In sintesi chiediamo quindi unità, coordinamento e coinvolgimento anche delle nostre comunità, partendo magari da un'assemblea da voi convocata per informare con gli elementi che ad oggi si hanno. Noi siamo con voi, con i nostri concittadini della valle per aiutarvi come potremo, per ottenere attenzione e risorse. Tutti insieme, a prescindere dal colore o dai ruoli. La viabilità in montagna è più vitale che in qualsiasi altro posto. Significa mantenere vivi i nostri paesi, accessibili e non troppo infernale la vita di chi sceglie di vivere nel nostro bel territorio. La nostra montagna, che vive soprattutto di turismo, non deve morire. Lavoriamo tutti insieme per questo.

Andrea Tiraboschi e Valeria Faggioli

Bergamonews - 18 febbraio 2014

giovedì 13 febbraio 2014

Val Serina, la strada resta chiusa



 
Brutte notizie per residenti villeggianti e turisti

 
La strada provinciale della Val Serina non riaprirà per l’estate. È una doccia fredda quella arrivata nei giorni scorsi sul turismo e l’economia dei sei comuni che si trovano oltre Ambria di Zogno: Algua, Costa Serina, Bracca, Serina, Cornalba e Oltre il Colle.

Dal 3 dicembre scorso la principale via di comunicazione è interrotta in località Rosolo, circa un chilometro oltre il bivio di Costa Serina: una frana di circa 2.000 metri cubi di roccia ha danneggiato strada e ponte sottostante (in queste settimane si è provveduto a liberare dai detriti la carreggiata e a bonificare parte della parete rocciosa).

Se, inizialmente, la ricostruzione del passaggio sul torrente poteva sembrare sufficiente per il ripristino della viabilità, la relazione geologica presentata alla fine del mese scorso ha radicalmente cambiato le prospettive: per sistemare quel tratto di strada servono almeno due milioni di euro. Che non ci sono.

Berbenno - Un vertice è in programma oggi alle 13, alla Sede territoriale Regione Lombardia (Ster) di Bergamo, permetterà di fissare i tempi e i modi per la riapertura inizialmente parziale della strada provinciale 14, interrotta il 2 febbraio scorso da una grossa frana in località Capizzone, per chi sale in Valle Imagna, e a Ponte Giurino di Berbenno, per i veicoli che scendono diretti ad Almenno San Salvatore.

La strada provinciale potrebbe essere riaperta parzialmente a fine settimana mentre è stato comunicato alle tre famiglie sfollate che abitano nello stabile situato quasi di fronte al versante franato (otto persone adulte e due bambini) che oggi potranno ritornare nella loro casa.

L’incontro negli uffici della Ster di Bergamo, al quale parteciperanno gli amministratori e i tecnici della Regione, della Provincia, della Comunità montana e del Comune di Berbenno - oltre all’impresa edile Bettineschi di Colere che sta eseguendo i lavori di rimozione detriti e di messa in sicurezza del versante interessato dal fenomeno franoso -, fa seguito al vertice tecnico-politico che si è tenuto ieri pomeriggio a Ponte Giurino. Qui infatti si sono riuniti l’assessore regionale all’Ambiente Claudia Terzi, insieme al presidente della Provincia Ettore Pirovano, all’assessore di via Tasso Fausto Carrara e del sindaco di Berbenno Claudio Salvi, con il presidente della Comunità montana Roberto Facchinetti e i rispettivi tecnici: insieme si è fatto lo stato sulla situazione dopo il piano di lavoro messo a punto la scorsa settimana.

L'Eco di Bergamo - 13 febbraio 2014

venerdì 7 febbraio 2014

Il rilancio dell'Arera, considerazioni sul "Progetto"

 
 
In un recente articolo, pubblicato dalla rivista Orobie, si parla del "rilancio dell'Arera", o meglio del turismo che attragga ulteriori visitatori ed escursionisti sulle meravigliose pendici di questa montagna nella Conca di Oltre il Colle.
Dopo la soppressione delle seggiovie che collegavano, con due tratte, la località Plassa a quota 2000 ove è ubicato il rifugio Capanna 2000 e base di partenza per l'escursione sul Sentiero dei fiori, è stata realizzata una strada carrozzabile e asfaltata che collega la Plassa con quota 1600 e un parcheggio a pagamento.
 
Nonostante le limitazioni finanziarie, dovute anche all'attuale e generale situazione economica, l'afflusso dei turisti non è mancato e l'Amministrazione locale ha potuto, sin dal primo anno, ritenersi soddisfatta dal generoso contributo dei visitatori. Da sottolineare, nel contempo, la sempre maggior conoscenza della "Cattedrale verde" che arricchisce ulteriormente le opportunità di relax e di ammirazione delle bellezze naturali locali.
 
I progetti allo studio da parte dell'attuale Amministrazione sono ora rivolti a migliorare ulteriormente il ventaglio di proposte turistiche indirizzate soprattutto al periodo estivo, quello che vede la maggior presenza nella Conca di turisti e villeggianti.
Dopo che la precedente Amministrazione aveva perso le occasioni che si erano presentate e che a quel tempo potevano essere in parte sovvenzionate dalla Regione Lombardia, pare che allo stato dell'arte qualcosa si muova grazie all'attivismo della Giunta Carrara, composta da giovani entusiasti e pronti a misurarsi con le difficoltà che, è bene ricordarlo, sono ancora notevoli e, ancora una volta, di carattere prevalentemente finanziario.
Alcune delle realizzazioni progettate potrebbero essere avviate e concretizzate con un budget contenuto e facilmente sopportabile dalle attuali disponibilità di cassa del Comune; altre ben più sostanziose potrebbero trovare nelle "imprese" locali l'opportunità di creare posti di lavoro contribuendo all'economia della zona, un decisivo apporto. L'esempio lo si può trovare nell'acutezza e nella perspicacia con la quale è stato realizzato e viene gestito il Rifugio Capanna 2000, meta annuale di migliaia di escursionisti e appassionati della montagna.
 
Crediamo che il "percorso" per tale rilancio, pur presentando qualche difficoltà, possa essere non solo intrapreso in tempi brevi ma che altresì trovi una disponibilità di tutte le forze economiche e sociali esistenti nella Conca di Oltre il Colle e, perché no, anche al di fuori di essa.
Se ci sono riusciti al Rifugio Capanna 2000, perché non possono riuscire anche altri ?
Gallicus
Ecco l'articolo pubblicato dalla rivista  Orobie
"Il Rilancio dell'Arera tra ristoro e natura
L'amministrazione di Oltre il Colle progetta migliorie sul monte
Ha le idee chiare l’amministrazione di Oltre il Colle (Bg) per il rilancio del monte Arera, ora si tratta di metterle in pratica. Dopo la carrozzabile che dalla località Plassa di Zambla Alta raggiunge i 1600 metri e l’ampio parcheggio che qui è stato realizzato, il Comune ora pensa alla valorizzazione della montagna vera e propria e delle sue peculiarità, come gli endemismi floreali, unici nel loro genere, che l’Arera custodisce.
A tal proposito l’idea sarebbe quella di valorizzare appieno il giardino botanico già presente, magari grazie alla collaborazione di un esperto botanico che possa dare indicazioni su quale progetto sia meglio mettere in atto. Per quanto riguarda gli altri locali già presenti in quota, nei pressi del parcheggio si trova una casera comunale, che sarà adibita principalmente a spazio di ristoro, con self service e distributori automatici. Un quarto della struttura sarà invece gestita da un alpeggiatore che qui venderà formaggi da lui prodotti in loco. Anche l’edificio posto all’arrivo della seggiovia cambierà funzione e diventerà un bar- ristorante.
Salendo a quota 2000, invece, si trova la vecchia stazione della seggiovia che verrà trasformata in una terrazza solarium di legno dotata di barriere antivento, vista l’altitudine. E’ previsto anche l’allestimento di una mostra permanente con immagini degli endemismi floreali del luogo, visto che da qui parte un vero e proprio patrimonio naturalistico locale: il sentiero dei fiori e delle farfalle. In ultimo è in programma anche la realizzazione di un dépendance del rifugio Capanna 2000 con possibilità di ospitare 28 posti letto.
Pubblicato da Orobie.it  23.01.2014"
 


giovedì 6 febbraio 2014

Ladri in azione, la storia infinita


Ruba i pistoni d’uno spazzaneve
 
I pistoni di uno spazzaneve Vi verrebbe mai in mente di rubare dei pistoni da spazzaneve? Sembra inverosimile, ma è accaduto a Oltre il Colle. I pistoni sono stati trafugati tra l’1 e il 3 febbraio al passo di Zambla, insieme a quattro perni fermalama completi delle relative viti.

Al ladro però, un 48 enne di Serina, è andata male: mercoledì pomeriggio i carabinieri del paese, dopo una serie di indagini, hanno bussato alla porta dell’uomo.

Essendoci fondati sospetti, è scattata una perquisizione: il materiale rubato è stato trovato in un deposito attiguo all’abitazione. Così il 48enne è stato deferito in stato di libertà all’autorità giudiziaria.

Sempre in tema di furti, c’è da segnalare l’ennesima spaccata. È accaduto giovedì mattina alle 4,30,in via Europa a Bagnatica. I soliti ignoti hanno utilizzato un furgone bianco come ariete per sfondare la vetrina del bar Felix.

I malviventi però non sono riusciti a portare via nulla: sul posto i carabinieri della Tenenza di Seriate, insieme a quelli di Trescor/Calcinate e del comando di Bergamo.

L'Eco di Bergamo - 6 febbraio 2014

sabato 1 febbraio 2014

Animali e genti di montagna protagonisti del film di Baldovino Midali


Il poema del panettiere amico di uomini ed animali della montagna, verrà presentato sabato 1 febbraio nel teatro Liberty del Casinò Municipale
 
 Sabato 1 febbraio alle 21 nel Teatro del Casinò Municipale di San Pellegrino Terme presentazione del film: “La mia Terra, la mia Gente” di Baldovino Midali con la voce narrante del conduttore di Melaverde, Edoardo Raspelli.

E’ un inno alla montagna, è un peana alla natura incontaminata, è una struggente dichiarazione d’amore per boschi, prati, valli, corsi d’acqua.
Il set, i set, sono gli anfratti delle valli bergamasche ma nei 50 minuti c’è di tutto: dagli animali (anche quelli più rari) ripresi in mille atteggiamenti, ai racconti di vita (struggenti commoventi, eroici) degli anziani e dei giovani: coloro che sono ritornati alle loro montagne, quelli che dalle loro valli non se ne sono mai andati.

Questo è ”La mia Terra,la mia Gente”, un film di 50 minuti, ideato, realizzato, girato, prodotto ed interpretato dal grande ”panettiere naturalista” di Branzi: Baldovino Midali.
Il film sarà presentato, con contorno delle leccornie locali, nel fascinoso teatro del Casinò Municipale di San Pellegrino Terme sabato 1 febbraio alle 21.

Nel lungometraggio (realizzato in DVD ed in HD) la voce narrante è quella del giornalista ”cronista della gastronomia” e conduttore su Canale 5 di Melaverde, Edoardo Raspelli, impreziosito dalle musiche di Manlio Cangelli della MC Harmony di Stezzano, con la presenza di Maura Anastasia (l’attrice e fotomodella chiamata anche l’ “Amica degli animali” per le sue battaglie in difesa dei quattro zampe, anche lei abitante in provincia di Bergamo) che con le foto dello stesso Baldovino Midali ha appena realizzato il Calendario benefico 2014 nella Villa delle Ortensie a Sant’Omobono Terme che a già raccolto cibo per 20 mila pasti degli amici a quattro zampe ospitati in canili e gattili.

Il film ha avuto il patrocinio del Comune di Branzi e della Comunità Montana Valle Brembana.
La presentazione del film “La mia Terra, la mia Gente” sarà anche l’occasione per conoscere e gustare i grandi prodotti del territorio bergamasco e saranno presenti per gli assaggi e le degustazioni “Pasticci e Capricci”,”Formai de mut”, Panificio Midali Ilario & c, “Soluna italia Averara” e “Mc Harmony”

Bergamonews - 1 febbraio 2014