sabato 29 settembre 2012

Piano regionale valli alpine al via


Contro cementificazione e dissesto


Uno strumento di crescita e sviluppo per il territorio, condiviso con tutte le parti interessate, che vengono rese partecipi della sua messa a punto. I soggetti coinvolti sono, oltre a 45 Comuni, di cui 41 dell'Alta Valle Brembana e della Valle Seriana e 4 della Valsassina, le due Province di Lecco e Bergamo, il Parco delle Orobie bergamasche e tre Comunità montane (Valle Brembana, Valle Seriana e Valsassina-Valvarrone).

È il Piano territoriale regionale d'area delle Valli Alpine (Ptra Orobie bergamasche e Altopiano Valsassina), di cui la Giunta regionale ha deliberato l'avvio del procedimento di approvazione, su proposta dell'assessore al Territorio e urbanistica, Daniele Belotti.

COINVOLTA UNIVERSITA' DI BERGAMO
- Il Piano, presentato a sindaci e rappresentanti degli enti coinvolti a Bergamo lo scorso 5 maggio, entra ora in una fase di consultazione e condivisione da parte dei soggetti pubblici e privati interessati. Per redigere questo Piano, previsto dalla legge 12 del 2005 e individuato dal Piano Territoriale Regionale come approfondimento di maggior dettaglio di un ambito territoriale sotto il profilo dello sviluppo socioeconomico, saranno messi a disposizione dei Comuni di quest'area - tutti per lo più molto piccoli - tecnici regionali e dell'università di Bergamo.

PTRA, OCCASIONE DI CRESCITA DA COSTRUIRE INSIEME
- «Nulla sarà calato dall'alto - ha detto l'assessore Belotti -. Il Piano sarà, al contrario, il frutto della partecipazione e della collaborazione degli enti locali e territoriali. Obiettivo: definire un nuovo modello di sviluppo, che valorizzi le Orobie bergamasche e l'altopiano della Valsassina, esaltando le loro peculiarità e risorse e dando vita a un nuovo ordine urbano e a nuovi scenari di sviluppo».

«Perché - ha proseguito Daniele Belotti - con le seconde case abbiamo raggiunto il limite. Il territorio è già stato pesantemente compromesso da questa ormai superata tipologia di turismo e lo sviluppo futuro delle valli bergamasche e della parte montana della provincia di Lecco, non dovrà più passare per la villetta in montagna "svenduta" in televisione: questo non dovrà e non potrà essere più elemento trainante di un sano sviluppo».

Peculiare la dimensione dei 45 Comuni: di questi ben 30 hanno una popolazione inferiore a 1.000 abitanti (dati Istat 2011) e 8 di loro hanno addirittura meno di 200 abitanti. «Questo piano d'area - ha ribadito ancora una volta l'assessore Belotti - non è un Pgt e non impone vincoli, ma rappresenta un'opportunità per perseguire uno sviluppo ordinato e una crescita più omogenea e moderna, riordinando lo sviluppo turistico e preservando l'identità dei territori e del loro tessuto economico "tipico"».

PIANIFICAZIONE ATTENTA E SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA - «Si è costruito tanto, troppo - ha proseguito Belotti - e in molti casi, purtroppo, anche male. Il dato di utilizzo medio delle seconde case - 17/20 giorni l'anno - è desolante. Dobbiamo quindi puntare a uno sviluppo più omogeneo e duraturo, che costituisca le basi di un'economia interna in grado di offrire possibilità di lavoro e crescita ai residenti, che punti a evitare lo spopolamento e attiri nuovi abitanti».

E proprio tra gli obiettivi fondamentali del documento figura l'impegno a garantire servizi minimi e occasioni di sviluppo per favorire la permanenza nella valli della popolazione autoctona, oltre che per attirare chi, in presenza di determinate condizioni, voglia tornare a risiedere in montagna.

IMPEDIRE DISSESTO IDROGEOLOGICO
- «Dobbiamo impedire che l'ambiente venga sfruttato in modo indiscriminato, anche perché la prima forma di prevenzione del dissesto idrogeologico, è la pianificazione attenta. Con i sindaci - ha concluso l'assessore - lavoreremo anche e soprattutto per semplificare le norme. Attueremo un processo di ascolto, un lavoro di approfondimento dei bisogni del territorio, per arrivare, entro un paio d'anni, a fissare i paletti necessari per una crescita sana, ove la qualità dell'ambiente e del paesaggio non siano messi in discussione da scelte urbanistiche penalizzanti».

L'Eco di Bergamo - 29 settembre 2012 Cronaca



 

giovedì 27 settembre 2012

Orobie park? Il Cai nazionale: no


                                 Cautela a Bergamo: mediazione

Se dovesse essere applicato alla lettera, nella sua versione originaria, il nuovo regolamento del Cai in materia di ambiente e tutela del paesaggio rischierebbe di far saltare anche lo storico trofeo Parravicini di scialpinismo a Carona. Forse un po' eccessivo.

Di sicuro c'è che il corposo documento, che la sede centrale ha proposto alle diverse sezioni nello spirito più rigoroso del sodalizio e che sabato, al rifugio Magnolini, è stato discusso anche dal Consiglio del Cai di Bergamo allargato a tutte le sue componenti territoriali, va nella direzione di una frequentazione sempre più in sintonia con i principi di salvaguardia della montagna.

Come dire: no a quel «luna park» che, anche sulle Orobie è stato ultimamente al centro di un animato dibattito, forse senza centrare però il vero punto della questione. E cioè che la frequentazione può essere al tempo stessa rispettosa, senza necessariamente dire di no a tutto.

Questione di equilibrio insomma, evitando fondamentalismi da entrambe le parti. «Il punto è proprio questo – spiega il presidente del Cai Piermario Marcolin – anche questo documento contiene i principi che tutti noi condividiamo, ma forse va leggermente smussato, cercando di mediare tra le diverse esigenze».

Ma cosa dice il documento? Tanto per citare uno dei capitoli più significativi, ecco, ad esempio, la posizione Cai sul turismo: «Prima ancora di invocare nuove norme legislative - si legge - il Cai auspica che le leggi nazionale o regionali in vigore siano applicate rigorosamente. Il Cai è contrario alla realizzazione di nuove infrastrutture, nuovi impianti o all'ampliamento di quelli esistenti, in particolare nelle aree protette».

L'Eco di Bergamo - 27 settembre 2012 Cronaca

lunedì 24 settembre 2012

C'è un orso in meno sulle Orobie





C'è un orso in meno sulle Orobie. Lo hanno trovato morto nei boschi della Val Sedornia, nel comune di Gandellino, intorno ai 1950 metri di quota, in località Calvera. La scoperta è stata fatta sabato mattina un cacciatore a spasso con il cane.

Ha scorto una carcassa di un animale di grandi dimensioni: ha chiamato la polizia provinciale, che ha inviato sul posto una pattuglia del nucleo ittico venatorio. I resti, in avanzato stato di decomposizione, da subito hanno fatto pensare a un orso. Pelo, zampe e cranio erano evidentemente di un plantigrado.

I resti sono stati quindi raccolti e portati all'istituto zooprofilattico sperimentale di Bergamo e alcuni tessuti destinati a Bologna, all'Ispra, per l'esame genetico.

Con il test del Dna si potrà infatti stabilire con esattezza di quale esemplare si tratti, visto che tutti gli individui sono noti e ben schedati. Non dovrebbe essere un orso classificato come problematico, non è stato infatti trovato il radiocollare.

Da un primo esame sembra che si possa asserire che il mammifero, un maschio, sia morto in primavera e probabilmente per cause naturali. Da come è stato trovata la carcassa, in un canalone, potrebbe essere precipitato


L'Eco di Bergamo- 24 settembre 2012 Cronaca




domenica 23 settembre 2012

Sarà una settimana piovosa


                                                       Meteo autunnale per il Nord

«Canto del cigno dell'estate al Centro Sud e sulle Isole, sapori autunnali per il Nord» sono queste in sintesi le previsioni del tempo del meteorologo di 3bmeteo.com Francesco Nucera che prevede da questo weekend un'Italia divisa in due sul fronte meteo.

Mentre al Centro Sud si respirerà aria di mare, al Nord invece si intravede l'autunno a causa del passaggio di perturbazioni che dispenseranno piogge, rovesci e temporali. Segnali del cambiamento dal weekend con un tempo più uggioso e qualche pioviggine. «Due gli episodi piovosi - spiegano da 3bmeteo.com - il primo tra lunedì 24 e martedì 25, il secondo sul finire della settimana. Le zone più coinvolte da fenomeni anche intensi: Piemonte, Liguria, Lombardia, Alpi, Prealpi ed alte pianure».

Torna l'anticiclone africano e le temperature saranno in costante aumento al Centro Sud. «Domenica inizieranno a soffiare caldi venti di Scirocco e la colonnina di mercurio subirà un aumento, più sensibile al Sud e sulle Isole» prosegue l'esperto. «Nulla a che vedere con le ondate di calore dell'estate; anche se sarà un caldo anomalo per essere fine settembre» puntualizza Nucera.

L'acuto dell'estate settembrina è atteso tra domenica 23 e lunedì 24. Martedì lieve flessione delle temperature per nubi in arrivo dal Tirreno. Da mercoledì termometri nuovamente verso l'alto. Le regioni più calde: isole maggiori, Calabria, Basilicata, Puglia e Campania. Si prevedono punte di oltre 30 gradi, fino a 27/28 tra Toscana, Emilia Romagna e Marche.

Le ondate di caldo in settembre non sono rare. «Fa riflettere - dice Nucera - non tanto la verifica di questi episodi quanto la loro durata ed intensità in questo periodo. In genere dovrebbero essere veloci sventagliate calde. Assistiamo invece, proprio all'inizio dell'autunno, ad anticicloni che non solo durano una settimana ma che interessano una buona fetta dell'Europa meridionale. Proprio come in estate».

Sempre secondo l'esperto «Settembre anche quest'anno si conferma un mese con temperature lievemente sopra media, una tendenza degli ultimi anni; questo evidenzia come anche la seconda parte dell'estate risulta in genere più calda del passato».

L'Eco di Bergamo - 23 settembre 2012 Cronaca

domenica 16 settembre 2012

Stangata d'inverno per la prima casa. Ma non per tutti

 
In 76 Comuni l'aliquota per l'abitazione principale è più alta dello 0,4%
La differenza si pagherà a dicembre. La Uil: aiuti ai redditi bassi
 
La scadenza ultima doveva essere il 30 settembre. Poi il decreto ministeriale del 2 agosto ha spostato il termine al 31 ottobre. I Comuni entro questa data dovranno comunicare a Roma le aliquote per il calcolo del conguaglio dell'Imu.

Calendario alla mano, mancano meno di 50 giorni alla scadenza. Ma per quanto riguarda il territorio orobico, non tutte le amministrazioni hanno già fatto sapere come intendono comportarsi. Al momento, stando a quando pubblicato sul sito del ministero delle Finanze, dei 244 Comuni della provincia bergamasca, sono 173 quelli che hanno già deciso.
 
Ma niente vieta di cambiare, sempre e comunque entro l'ultimo giorno di ottobre, quanto già stabilito. Questa situazione di incertezza mette in difficoltà tutti gli uffici che si dovranno occupare del calcolo dell'Imu da pagare da ogni contribuente: perché il termine per il versamento del conguaglio è fissato al 17 dicembre, dunque in meno di un mese e mezzo i centri di assistenza fiscale avranno solamente una quarantina di giorni per gestire diverse decine di migliaia di pratiche.

Il decreto
Il decreto Salva Italia introdotto dal governo Monti prevedeva che per l'acconto in tutta Italia venisse applicata l'aliquota dello 0,4% per la prima casa e le pertinenze, lo 0,76% come aliquota ordinaria. Per il conguaglio di fine anno, lo stesso documento lasciava ai singoli Comuni la possibilità di variare le aliquote sulla base delle necessità legate al bilancio (per l'abitazione principale il tasso dello 0,4% può essere modificato in aumento o in diminuzione dello 0,2%, mentre l'aliquota ordinaria dello 0.76% può toccare un massimo di 1,06 o scendere a un minimo di 0,46).
 
 Con il conguaglio, pertanto, il totale sarà ricalcolato sulla base del nuovo tasso, a cui bisognerà sottrarre quanto già corrisposto. A fine ottobre si avrà la certezza delle aliquote definitive e le sorprese potranno essere tutto tranne che piacevoli.

I paesi bergamaschi
Al momento, ragionando sulle delibere emesse, solo 34 paesi hanno lasciato tutto invariato: quindi, quello che è stato pagato a giugno, dovrà essere versato anche a fine anno. Ci sono, poi, molti casi in cui è stata variata o una o l'altra aliquota. Sono 76 i Comuni che hanno superato l'aliquota base per l'abitazione principale.
 
Otto di questi hanno alzato la percentuale al limite consentito: Bracca, Branzi, Locatello, Oltre il Colle, Rogno, Roncobello, Sovere e Vedeseta hanno adottato lo 0,6%. Prendendo come esempio un'abitazione con una rendita catastale di 400 euro, l'acconto iniziale è stato di 34 euro. A dicembre, con l'applicazione dello 0,6, il saldo sarà di 169 euro, cinque volte tanto.
 
Potranno, invece, tirare un sospiro di sollievo i proprietari di una prima casa a Comun Nuovo il cui tasso è stato ribassato a 0,3% (il più basso della Bergamasca). A Calcinate vige lo 0,35, a Martinengo 0,38%. Per quanto riguarda i possessori di una seconda abitazione, in 39 Comuni è stata mantenuta la percentuale minima dello 0,76%.
 
Dovranno, invece, mettere mano al portafogli i proprietari di immobili delle quattro amministrazioni che hanno deciso di applicare il tasso più alto alto, cioè l'1,06%: Bergamo, Algua, Ponte San Pietro e Valbondione (San Giovanni Bianco e Chiuduno hanno preferito l'1%). Facendo sempre l'esempio dell'abitazione tipo con una rendita catastale di 400 euro messa in affitto, la prima rata è stata pari a 255 euro. Con il riconteggio effettuato con l'aliquota massima dell'1,06%, l'Imu annua corrisponde a 712 euro. Sottraendo quanto già versato, il saldo sarà di 457 euro. Nessuno ha toccato in ribasso l'aliquota ordinaria.

Lo studio della Uil
Proprio ieri il Servizio di politiche territoriali della Uil nazionale ha diffuso i risultati di uno studio sull'incidenza dell'Imu sugli italiani: «Una manovra che grava sui soliti noti: lavoratori dipendenti e pensionati – spiega Gugliemo Loy, segretario confederale Uil –. L'Imu non è un'imposta progressiva come l'Irpef. In questo modo più è alto il reddito e meno incidenza avrà l'Imu». La Uil ha elaborato una simulazione di quanto costerà l'imposta nei principali capoluoghi di provincia italiani, ipotizzando il costo di un immobile in zona semicentrale di cinque vani: per la prima casa a Bergamo una famiglia senza figli a carico paga 147,06 euro, con un figlio 97,06, con due figli 47,06, con più di tre figli non paga. Per la seconda casa la stima è di 659,41 euro. Sono valori nella media del dato nazionale.
 
Elisa Riva
L'Eco di Bergamo - Domenica 16 Settembre 2012 CRONACA, pagina 12
 
Nota della Redazione
 
Per il Comune di Oltre il Colle le aliquote sono state deliberate dalla precente Amministrazione, guidata dalla signora Rosanna Manenti, pochi giorni prima delle elezioni amministrative di primavera. Tuttavia l'attuale Amministrazione, retta dal Senatore Carrara, pur avendo la possibilità di modificarla, sino ad oggi non lo ha ritenuto opportuno. In buona sostanza "a caval donato non si guarda in bocca"!


sabato 15 settembre 2012

Sarà uno splendido weekend

 
Cielo sereno, temperature alte

Nessuna nube ha percorso venerdì 14 settembre i cieli della nostra provincia, a conferma del buon lavoro del vento da Nord e della rimonta da Ovest dell'anticiclone delle Azzorre, che comanderà sul Nord Italia almeno fino a martedì prossimo.

Il favonio si è infatti fermato nella giornata di venerdì, limitandosi ad un po' di ventilazione da Nord-Ovest sulle creste delle Orobie, ma in un contesto che si è calmato e che ci offrirà, sabato 15 e domenica 16, uno splendido weekend.

Anche le temperature si sono stabilizzate, e andranno recuperando qualche grado, dai +23 °C di venerdì ai +26 °C attesi per l'inizio della prossima settimana, e anche il fresco notturno sopraggiunto, ritornerà a valori più consoni al periodo.

Ma mentre il Nord Italia si gode sabato la sua terza giornata di sole e di bel tempo ritrovato, l'Italia mostra all'occhio del satellite un vero piccolo cicloncino mediterraneo sulle regioni del Sud, dove l'aria fredda è stata intrappolata e dove sta spegnendo le sue energie sotto forma di temporali a raffica.

E venerdì, dalle montagne bergamasche, si vedevano le nubi lontane di questo carosello, che portavano fin sulla Romagna le ultime piogge, e questo a confermare, come il successo di una previsione di bel tempo rispetto a una di brutto tempo, a volte, sia affidato al rischio di dettagli minori e su distanze limitate.

Roberto Regazzoni
L'Eco di Bergamo - 15 settembre 2012 Cronaca

giovedì 13 settembre 2012

Branzi e Oltre il Colle regine dell’estate


Le due località di villeggiatura della Val Brembana dopo una partenza in sordina hanno raggiunto nel mese di agosto un gran numero di turisti grazie alle iniziative per grandi e piccoli.


Dopo una partenza un po’ fiacca della stagione turistica in Val Brembana (Bergamo), agosto, come da tradizione, si è proclamato il mese delle villeggiatura per eccellenza.
Fra le varie località brembane le più gettonate sono state Branzi comune dell’alta Val Brembana, posto a 874 mt d’altezza, e Oltre il Colle a 1030 mt adagiato in una verde conca nella secondaria Valle Serina.

Il buon risultato è stato possibile grazie a un numero crescente di iniziative proposte dalle amministrazioni locali per tutte le età. A Branzi il clima fresco dovuto alla sua posizione all’ombra di imponenti montagne offre riparo ai milanesi in fuga dalla canicola cittadina unito all’attiva partecipazione degli abitanti e degli enti comunali che quest’estate hanno saputo invogliare il gran numero di turisti. Tra le nuove iniziative d’animazione, la creazione di un mini club è stato un successo basato sui bambini di una fascia di età che andava dai 3 anni fino ai 14.

Gran successo anche per gli agriturismi della zona grazie alla buona cucina tradizionale ricercata sempre da un numero maggiore di turisti. Il centro turistico di Branzi fa sapere che “ Il bilancio estivo è stato molto positivo, speriamo di ripetere le manifestazioni future con lo stesso entusiasmo e con la grande partecipazione dei turisti e paesani stessi”.

Altrettanta soddisfazione per Oltre il Colle posta a guardia della medesima conca, pienone di bar e ristoranti nel mese di agosto essendo anche punto di passaggio obbligato per i numerosi motociclisti che valicano il passo di Zambla e grazie alle numerose iniziative, oltre alle serate danzanti nella famosa arena della piazza centrale. Le attività sportive non mancano oltre alla recente costruzione del parco avventura, il terzo in Bergamasca e la presenza di un maneggio dove grandi e piccoli possono assaporare un passeggiata a cavallo per la pineta.

Minore affluenza estiva quest’anno per Foppolo, ma è risaputo che la regina delle nevi riprenderà il suo titolo, si spera, con l’avvio della stagione invernale.

Nicolò Belloli
Bergamonews - 13 settembre 2012

mercoledì 12 settembre 2012

Tempesta di grandine si abbatte sulle valli

 
Diluvio a Bergamo
La zona più colpita è la Valseriana, anche se l’improvvisa ondata di maltempo ha colpito anche la Valbrembana. A Bergamo città invece solo tanta acqua e freddo. I nostri lettori segnalano strade allagate a Pradalunga e Nembro, oltre alla grandine che ha costretto molti automobilisti a fermarsi a bordo strada.

In Valcavallina poca grabdine, ma una vera e propria bomba d'acqua che si è abbattuta su tutti i paesi. Nella Bassa invece solo qualche goccia di pioggia e tanto vento. Il maltempo era ampiamente previsto e continuerà anche nelle prossime ore.

Bergamonews - 12 settembre 2012

Maltempo, è arrivata la pioggia
Forte grandinata in Val Seriana

Temporali dovevano essere e temporali sono arrivati. Fra le zone colpite soprattutto la media Val Seriana che nella tarda mattinata è stata oggetto di fenomeni di particolare intensità.

In Val Gandino la pioggia accompagnata a forte vento a rallentato la circolazione e reso difficoltoso in qualche caso il normale traffico attorno agli istituti scolastici, oggi riaperti. Fra Nembro, Albino e Pradalunga si è invece scatenata una violenta grandinata.

La Provinciale, poco dopo l'uscita dal tunnel di Montenegrone, appariva imbiancata, così come i prati circostanti. Notevoli quantità di ghiaccio e acqua si sono ammassate in prossimità degli svincoli e dei cavalcavia, creando rallentamenti anche in corrispondenza delle gallerie fra Albino e Cene, che nonostante siano ri recente realizzazione mostrano problemi per il deflusso delle acque.

L'Eco di Bergamo - 12 settembre 2012 Cronaca

lunedì 10 settembre 2012

L’estate non è finita: caldo fino a mercoledì poi due temporali

 
L'aumento delle temperature sarà accompagnato da una lieve sensazione di afa, ma poi in settimana due perturbazioni rinfrescheranno la pianura padana. Ma l’autunno può ancora attendere.
 
 
L'aumento delle temperature sarà accompagnato da una lieve sensazione di afa, ma poi in settimana due perturbazioni rinfrescheranno la pianura padana. Ma l’autunno può ancora attendere.
“Al via l'estate settembrina ma con caldo senza eccessi”.

Lo dice in una nota il meteorologo di 3bmeteo.com Francesco Nucera che prevede sino a mercoledì una fase mite e soleggiata quasi ovunque per un vasto anticiclone delle Azzorre che invaderà tutta l'Europa centro occidentale. Domenica 9 e lunedì 10 le giornate più calde: previste temperature intorno ai trenta gradi. “Si tratta di valori superiori alle medie di 3-5 gradi” dice l'esperto.

L'aumento delle temperature sarà accompagnato da una lieve sensazione di afa soprattutto su Pianura Padana e versanti tirrenici. “Di notte i valori saranno più freschi complice la minore durata delle giornate”. In settimana due perturbazioni. La prima transiterà tra mercoledì 12 e giovedì 13, la seconda tra sabato 15 e domenica 16. “Porteranno veloci temporali da Nord verso Sud, più incisivi su Alpi, Triveneto e centrali adriatiche”.

 Le temperature torneranno a scendere nuovamente per l'arrivo di aria più fresca dal Mare del Nord sotto forma di tese correnti di Bora e Maestrale. “Avremo una fase meteo a montagne russe, piuttosto dinamica nella seconda parte di settembre; ma la lunga estate 2012 non ha ancora intenzione di abbandonarci così facilmente.

Il vero autunno dovrà ancora attendere -prosegue Nucera di 3bmeteo.com- l'estate è divenuta più calda negli ultimi anni con una netta crescita anche in Settembre. Ma rispetto agli altri mesi estivi Settembre è il mese che si è scaldato di meno”. Come sarà l'autunno? “Tutto sommato nella norma.

Le piogge maggiori le ritroveremo sulle regioni del Centro Nord ed in modo particolare sull'arco alpino. Ottobre piovoso, sopratutto dalla seconda decade. Temperature nelle medie o lievemente superiori sui settori tirrenici” conclude l'esperto.

Bergamonews - 10 settembre 2012

sabato 8 settembre 2012

La cattedrale verde gira il mondo

Dai giornali giapponesi alla Bbc
La cattedrale verde gira il mondo
 
Foto pubblicata dal sito www.oltreilcolle.com/
 
Il giornale della città giapponese di Nagoya che ha pubblicato un articolo sulla «cattedrale verde» di Oltre il Colle

L'ultima apparizione in ordine cronologico è avvenuta sul giornale di Nagoya, città del Giappone. La foto della «Cattedrale vegetale» o verde di Oltre il Colle compare accanto a una lunga descrizione dell'opera d'arte naturale (la copia è stata inviata al sito Internet oltreilcolle.com).
 
Ma, in precedenza, dei piloni piantati due anni fa lungo la strada per il monte Arera, se n'erano occupati pure la Bbc inglese, giornali russi, polacchi e spagnoli. Descrivendo nei dettagli caratteristiche e significato della cattedrale.
 
Ideata da Giuliano Mauri, la cattedrale è costituita da 42 colonne che, nel corso di circa 25 anni, dovranno essere sostituiti dai faggi piantati accanto. Fino a comporre, appunto, la forma di una cattedrale completamente naturale: lunga 28,5 metri, larga 24 e con altezze variabili da 5 a 13 metri nella navata centrale più alta.
 
Voluta dal Parco delle Orobie, con l'allora presidente Franco Grassi, in collaborazione con il Comune di Oltre il Colle, la cattedrale mira a diventare una delle opere d'arte naturali più imponenti al mondo, simile, come scrive la Bbc «a quella del Bedfordshire, piantata nel 1932 per reazione alla Prima guerra mondiale o a quella di Milton Keynes realizzata secondo il disegno della cattedrale di Norwich».
 
Ma a due anni dall'inaugurazione l'opera mostra i primi segni di una necessaria manutenzione. Almeno sei alberi di faggio sarebbero già morti, forse troppo deboli
 
L'Eco di Bergamo - 8 settembre 2012 Cronaca


giovedì 6 settembre 2012

Sua la prima libera della "Via dei Ragni"

Piccardi detto il Pota
 
Bergamonews vi propone il racconto dell’impresa scritto direttamente dallo scalatore orobico, conosciuto da tutti con il soprannome tutto bergamasco "Pota", pubblicato sul suo blog personale oltrelaverticale.blogspot.it.

L'impresa di Piccardi

Solo chi non lo conosce bene o è un suo parente stretto lo chiama col suo nome di battesimo, Matteo. Per tutti, infatti, Matteo Piccardi è il “Pota” per la sua chiara origine bergamasca. E’ stato lui, orobico doc ma trapiantato da tempo nel lecchese, a compiere la prima libera della "Via dei Ragni" ai Magnaghi, aperta nel lontano 1960 da Casimiro Ferrari e da Giuseppe Conti
.
Di seguito vi proponiamo il racconto dell’impresa scritto direttamente da Piccardi sul suo blog personale oltrelaverticale.blogspot.it.
 
"Come tutte le estati, riesco a ritagliarmi pochissimo tempo da dedicare ai progetti verticali e quest' anno ancor meno. I sogni di grandi pareti dolomitiche svaniscono in un istante... è così, un po' per caso e un po' per fortuna, che nasce il progetto della Via dei Ragni ai Magnaghi. Avvicinamento ripido ma rapido, parete non troppo lunga, vicino a casa, punto d'appoggio per l'apres-climbing l'accogliente Rifugio Porta. Ci son tutti gli elementi per ingaggiarsi!
 
Così, preso dal solito entusiasmodroga, con Gerri "spendiamo" un sabato e una domenica per sistemare la chiodatura e ripetere la via originale che segue linearmente tutta la fessura strapiombante sulla parete sud-est, una linea esteticissima che fin da subito ci strega e cattura tutte le attenzioni.
Poco alla volta, pulendo accuratamente la roccia, scopriamo tutti gli appigli e gli appoggi necessari per poter provare a salire in libera. Sono quattro lunghezze entusiasmanti, centocinquanta metri che mi entrano dentro prepotentemente, si piantano come un chiodo, fisso in testa.
 
Giovedì 16 agosto, accompagnato dal fidato Gerri provo la libera, ma un po' la fretta, un po' l'uscita del tiro (giusto il chiave) che rimane bagnato, cado all'ultimo appiglio prima della sosta e con me cade sotto i piedi anche la motivazione... per oggi basta così!
 
Passano un po' di giorni, vado su e giù dalle montagne come guida, ma la mia testa è lì, inchiodata a quei centocinquanta metri strapiombanti...
 
Ho un giorno libero! Gerri ed io ci accordiamo per riprovare mercoledi 29, ma non faccio mai i conti con gli impegni di mia moglie! Così mi tocca far scattare il bidone. Colpa mia che, sull'onda dell' entusiasmo, faccio i conti senza l'oste :-) sarà per un'altra volta...
 
Verso le undici, mentre cerco disperatamente di far mangiare alla Vale il latte preparato alle novemmezza e ormai raffreddato, mi arriva un sms da Alessandra: "Prepara tutto che ti accompagno a provare la via". Mah... a me sembra una roba da merenderi, partire all'alba delle 13 sotto al soleone dritto sulla coppa.
 
La convinzione è sotto ai piedi, soprattutto quando faccio il primo passo sul sentiero fuori dal bosco: fa un caldo africano!
 
Comunque tra un mugugno e l'altro siamo in ballo e balliamo. Solita solfa, sono ancora qua a tentare di raggruppare quattro appigli in un'unica soluzione, cotto da sta caldazza e gonfio dai vari calici di prosecco della sera prima. Giro di scaldo e quasi svengo dal caldo... cado sul duro, come sempre, ma Ale oggi è per me. Me lo fa capire chiaramente e lo sento, non è roba da poco!
 
Aspetto verso le 15 che arrivi l'ombra a rinfrescare un po' aria e appigli... Uno, due, tre, partito! Via senza esitazioni, arrivo alla decontrazione, mi giro e giù sul sentiero vedo Gerri, lo chiamo, mi vede e inizia a tifare. Gasato dalla situazione arrivo al chiave determinato, agguanto le liste che sembrano più buone del solito e dall'emozione sbatto la testa contro la sosta... quasi cado! Primo tiro fatto. Oro!
Ale e Gerri sono felicissimi, forse più di me. Alessandra mi raggiunge in sosta, e parto per il secondo tiro. Un bel calcio nelle palle con ramponi dodici punte. Infatti non mi ricordo una mazza e devo riguardare tutti i movimenti.
 
Dieci minuti dopo sono già pronto per ripartire, non che sia proprio freschissimo, ma sono galvanizzato e in disperata astinenza da bollicine! Arrivo al duro e devo dare una tirata extra ad un paio di tacche, giusto per mettere in chiaro con i miei flessori chi comanda. Il terzo tiro è un po' più facile ma lo scalo con circospezione, mica voglio sbagliare adesso! Tutto procede alla perfezione. Sosta.
 
Il quarto è puro godimento su una roccia strepitosa. Nel frattempo Claudio, che ha seguito tutte le operine sbinocolando dal Rifugio Porta, è partito per venirci incontro, così, con mia grandissima sorpresa, quando sull'ultimo tiro mi giro a chiamare Ale lo vedo che sta salendo dal sentiero. Un regalo straordinario ed inaspettato! Siamo in cima a questi centocinquanta metri, stupendi e unici nel loro genere... Centocinquanta metri che ci hanno fatto sognare, centocinquanta metri d'amicizia.
 
Giù in doppia a manetta, per andare ad abbracciare gli amici con cui abbiamo vissuto questa avventura, Gerri e Claudio! Poi è una FESTA con le lettere maiuscole. Prosecco a go-go e una torta della Lolli, pere e cioccolato il cui ricordo allieterà a lungo le tristi giornate "de mort de fam".
Grazie a tutti per queste bellissime giornate!!"
 
Bergamonews - 6 settembre 2012



Le miniere di zinco della Val del Riso potrebbero riaprire

Un progetto per riaprire alcune gallerie in Val Parina

 

Le miniere di zinco della Val del Riso potrebbero riaprire. Potrebbero, non è una certezza. È quanto si può ipotizzare analizzando il crescente interesse della società Energia minerals Italia srl, che recentemente, dopo cinque permessi ottenuti nel 2006 (allora come Metex), ha richiesto altre cinque licenze di ricerca nell'area che da Parina va a Riso di Gorno.

«Tifiamo Australia»
Anche all'ufficio della struttura del Pirellone «ricerca energetica e attività mineraria», facente riferimento all'assessorato «Ambiente energia e reti», guidato dal bergamasco Marcello Raimondi, risultano le istanze avanzate dagli australiani. I tecnici spiegano: «L'iter per l'eventuale rilascio deve ancora iniziare. Si tratta di un'operazione che prevede il coinvolgimento degli attori del territorio, con conferenze di servizio che permetteranno di individuare eventuali controindicazioni. Precisiamo, si tratta di licenze di ricerca, non di estrazione».

È tutto quindi ancora embrionale, ma la notizia riguardante una possibile riapertura delle miniere, di questi tempi, di fronte a tanta disoccupazione, può solo che essere interessante. Ma come vede questa novità chi in miniera ci ha lavorato o si è sempre interessato di questi temi? «Tifiamo sicuramente Australia – commenta Luigi Furia, storico locale impegnato nella pubblicazione di un nuovo libro dal titolo "Le miniere di piombo e zinco della Bergamasca" –. Basta che si creino nuovi posti di lavoro e noi siamo contenti». 
 
E non si deve immaginare che oggi sia proprio un'attività così faticosa così come è stata sempre dipinta. Ora è un po' diverso. «Si opera su macchine, non a piedi – continua Furia –, si parla quindi più di operatori che minatori, persone altamente specializzate che devono usare il cervello prima che i muscoli».
Spaventa a ogni modo la polvere, imputato numero uno di un male che ha stroncato tanti minatori, specialmente durante la vecchiaia: la silicosi.

«Anche questa è diminuita parecchio – aggiunge Furia – s'impiega molta acqua per abbattere la polverizzazione». Ma lavorare in miniera un tempo non era sicuramente una passeggiata. Lo testimonia Luigi Guerinoni, oggi in pensione, ma per 22 anni addetto alla manutenzione nelle gallerie del comprensorio: «Andavo dove si guastavano tubazioni di aria e acqua. Non era facile. Si stava sempre in mezzo all'acqua, con i piedi perennemente all'ammollo. Certo tra Riso e Costa Jels c'erano delle belle differenze. Sarei stato sempre a lavorare in Costa Jels, che essendo più in alto era decisamente un luogo meno umido». Un lavoro spesso condizionato dalle condizioni meteo.
Le ricerche a Parina
«Quando pioveva – continua Guerinoni – se ti trovavi nelle condotte nella parte bassa di Riso c'era da risalire a salti. Nonostante ci fossero tre pompe in grado di buttar fuori 220 litri d'acqua al minuto, il maltempo poteva essere letale. Per arginare le inondazioni c'erano anche alcune porte stagne». C'era quindi da stare sempre attenti. «Sotto terra non si scherza – continua l'ex manutentore –. Gli errori potevano essere fatali». Erano inoltre attività particolarmente precise. «Mi viene in mente quando hanno scavato il fornello sull'avanzamento lungo 11 chilometri di Parina – ricorda il pensionato –.
 
Avevano portato dentro una campana di metallo, ricoperta da tanti diamanti. Mai vista una cosa del genere. Ma è stato ancora più sorprendente scoprire che su uno scavo verticale di 400 metri, alla fine i tecnici avevano sbagliato di solo mezzo metro. Un errore da niente».
 
Con tutta probabilità le richieste di ricerca dovrebbero interessare proprio il collegamento di 11 chilometri appena menzionato. Si tratta infatti dell'area più adatta alle nuove tecniche. «Qui potrebbero entrare in funzione i Jumbo – spiega Mario Furia, ex minatore –. Si tratta di mezzi che operano con una velocità impressionante, in grado di avanzare facendo 24 fori alla volta».
 
Andrea Filisetti
L'Eco di Bergamo - Giovedì 06 Settembre 2012 PROVINCIA, pagina 26

mercoledì 5 settembre 2012

La cattedrale verde di Oltre il Colle piace anche in Giappone

 
 
La particolare chiesa realizzata con le piante nel 2010 è conosciuta in tutto il mondo. Il Comune: “Dobbiamo conservarla e valorizzarla”
 

L’orgoglio di Oltre il Colle, la monumentale cattedrale verde diventa famosa fino al Paese del sol levante. Su un quotidiano di Nagoya campeggia la foto della chiesa vegetale inaugurata nel 2010, con la descrizione dettagliata di quest’opera considerata una delle poche opere al mondo con queste caratteristiche. Un opera particolarissima, la struttura lignea che compone il telaio di quella che diventerà, nel tempo di lustri, la cattedrale vegetale si ispira al concetto di arte-natura e ricalca la tipica struttura delle cattedrali gotiche.
 
Una lunghezza di 29 metri e una larghezza di 24, costituita da 42 colonne composte da otto fusti ciascuna e ogni colonna al suo interno ospita un faggio che durante la crescita e con la graduale disgregazione della struttura andranno a costruire la vera e propria cattedrale vivente. Un vero orgoglio per la ridente Oltre il Colle ancora di più, se si pensa che la notizia sia arrivata fino al Giappone quando nel territorio Bergamasco molti non ne sono a conoscenza.
 
L’amministrazione di Oltre il Colle dice “Dobbiamo meditare su questa opera d’arte ai piedi del monte Arera per riuscire a mantenerla viva e in buono stato”. A riguardo l’amministrazione ha un progetto simile “L’arte dei roccoli e percorsi verdi” in ogni caso la cattedrale verde rimane la priorità di questo progetto.
 
Nicolò Belloli
 
 
Una lettrice manda alcune osservazioni relative alla costruzione della cattedrale verde sulle pendici dell'Arera e ad alcune incongruenze con l'ambiente circostante.
"Bella la Cattedrale verde, ma via lo scempio dell'Alben"


Una lettrice manda alcune osservazioni relative alla costruzione della cattedrale verde sulle pendici dell'Arera e ad alcune incongruenze con l'ambiente circostante.
 
Pochi giorni fa è stata inaugurata la cattedrale verde del Monte Arera, stupenda opera che possiede il raro pregio di coniugare arte e natura, valorizzando uno dei luoghi più belli delle nostre Orobie.
E così sarebbe se le infrastrutture, vecchie e nuove, che circondano la zona non inducessero qualche perplessità.

Se dalla cattedrale si allarga lo sguardo, il panorama si apre sul paesaggio dolomitico del Monte Alben, posto di fronte. Anch’esso ha la sua “cattedrale”… di ferro e cemento! E’ la vecchia struttura alberghiera e residenziale della Conca dell’Alben, risalente agli anni ’60.

Anche lei è integrata nella natura: vista da vicino è verdeggiante di arbusti che crescono sui balconi e aperta al vento della montagna attraverso i vetri rotti delle finestre.

La struttura in ferro si abbina bene ai resti del vecchio impianto di risalita, ricoperti, più in alto, da frane e smottamenti rocciosi con cui la montagna sta cercando di sanare le ferite inferte dall’uomo.
Dietro la cattedrale dell’Arera c’è la strada, da poco completata, che facilita l’accesso in quota ai turisti… in possesso di auto-tascabili, da ripiegare e portare nello zaino, dal momento che, nelle domeniche estive, il piccolo parcheggio a monte è tutt’altro che adeguato e su questo tratto di strada alpina sono facili le multe.

Per non parlare della poca cura della stessa, ricoperta, nei punti alti, e mai ripulita dalla ghiaia che i temporali trascinano sull’asfalto.

Al termine della strada, a quota 1600m, insieme a bellissimi pascoli che culminano con la vista maestosa dell’Arera, si incontrano le rovine di pali di ferro di ski-lift abbandonati e le strutture cadenti di un ristorante e della partenza della dismessa seggiovia.

A 2000m, puntuali ad aspettarti, trovi i ruderi di cemento armato dell’arrivo della stessa, affiancati da un cartello, nuovo di zecca, che ti indica il “prato delle stelle alpine”! Poco più in là c’è il vecchio espositore in legno del sentiero dei fiori che, forse, con un po’ di manutenzione, si potrebbe ancora salvare per qualche stagione.

Sicuramente la costruzione di un’opera come la cattedrale verde è uno sforzo lodevole per valorizzare le prealpi bergamasche, ma non si possono ignorare la necessità primaria di ripulire l’ambiente montano dai resti di storia aggressiva che ne deturpano il paesaggio ( vedi Conca dell’Alben, Arera, Valcanale…) e l’urgenza di investire in un turismo ecocompatibile che sappia ridonare alle nostre montagne la bellezza e l’unicità di chiamarsi Orobie.
 
Simona
Bergamonews - 5 settembre 2012

sabato 1 settembre 2012

Primi fiocchi di neve sulle Orobie


Imbiancato il Rifugio Benigni

Neve d'agosto in montagna. Un evento di certo inconsueto e per alcuni versi inatteso viste le temperature di pochi giorni fa. Al giro di boa verso settembre, i bianchi fiocchi hanno offerto un suggestivo paesaggio sulle Orobie oltre i 2200 metri. Le webcam di Orobiemeteo puntate sul rifugio Benigni (2222 metri) e su altre località sono lì a testimoniare la nevicata.

Ma non sarà un preludio autunnale e men che meno invernale. C'è da scommettere che fra qualche giorno tornerà il sole e scioglierà la neve. Il generale inverno - ce lo dicano gli esperti - non può essere già arrivato.

L'Eco di Bergamo - 1 settembre 2012 Cronaca