domenica 16 settembre 2012

Stangata d'inverno per la prima casa. Ma non per tutti

 
In 76 Comuni l'aliquota per l'abitazione principale è più alta dello 0,4%
La differenza si pagherà a dicembre. La Uil: aiuti ai redditi bassi
 
La scadenza ultima doveva essere il 30 settembre. Poi il decreto ministeriale del 2 agosto ha spostato il termine al 31 ottobre. I Comuni entro questa data dovranno comunicare a Roma le aliquote per il calcolo del conguaglio dell'Imu.

Calendario alla mano, mancano meno di 50 giorni alla scadenza. Ma per quanto riguarda il territorio orobico, non tutte le amministrazioni hanno già fatto sapere come intendono comportarsi. Al momento, stando a quando pubblicato sul sito del ministero delle Finanze, dei 244 Comuni della provincia bergamasca, sono 173 quelli che hanno già deciso.
 
Ma niente vieta di cambiare, sempre e comunque entro l'ultimo giorno di ottobre, quanto già stabilito. Questa situazione di incertezza mette in difficoltà tutti gli uffici che si dovranno occupare del calcolo dell'Imu da pagare da ogni contribuente: perché il termine per il versamento del conguaglio è fissato al 17 dicembre, dunque in meno di un mese e mezzo i centri di assistenza fiscale avranno solamente una quarantina di giorni per gestire diverse decine di migliaia di pratiche.

Il decreto
Il decreto Salva Italia introdotto dal governo Monti prevedeva che per l'acconto in tutta Italia venisse applicata l'aliquota dello 0,4% per la prima casa e le pertinenze, lo 0,76% come aliquota ordinaria. Per il conguaglio di fine anno, lo stesso documento lasciava ai singoli Comuni la possibilità di variare le aliquote sulla base delle necessità legate al bilancio (per l'abitazione principale il tasso dello 0,4% può essere modificato in aumento o in diminuzione dello 0,2%, mentre l'aliquota ordinaria dello 0.76% può toccare un massimo di 1,06 o scendere a un minimo di 0,46).
 
 Con il conguaglio, pertanto, il totale sarà ricalcolato sulla base del nuovo tasso, a cui bisognerà sottrarre quanto già corrisposto. A fine ottobre si avrà la certezza delle aliquote definitive e le sorprese potranno essere tutto tranne che piacevoli.

I paesi bergamaschi
Al momento, ragionando sulle delibere emesse, solo 34 paesi hanno lasciato tutto invariato: quindi, quello che è stato pagato a giugno, dovrà essere versato anche a fine anno. Ci sono, poi, molti casi in cui è stata variata o una o l'altra aliquota. Sono 76 i Comuni che hanno superato l'aliquota base per l'abitazione principale.
 
Otto di questi hanno alzato la percentuale al limite consentito: Bracca, Branzi, Locatello, Oltre il Colle, Rogno, Roncobello, Sovere e Vedeseta hanno adottato lo 0,6%. Prendendo come esempio un'abitazione con una rendita catastale di 400 euro, l'acconto iniziale è stato di 34 euro. A dicembre, con l'applicazione dello 0,6, il saldo sarà di 169 euro, cinque volte tanto.
 
Potranno, invece, tirare un sospiro di sollievo i proprietari di una prima casa a Comun Nuovo il cui tasso è stato ribassato a 0,3% (il più basso della Bergamasca). A Calcinate vige lo 0,35, a Martinengo 0,38%. Per quanto riguarda i possessori di una seconda abitazione, in 39 Comuni è stata mantenuta la percentuale minima dello 0,76%.
 
Dovranno, invece, mettere mano al portafogli i proprietari di immobili delle quattro amministrazioni che hanno deciso di applicare il tasso più alto alto, cioè l'1,06%: Bergamo, Algua, Ponte San Pietro e Valbondione (San Giovanni Bianco e Chiuduno hanno preferito l'1%). Facendo sempre l'esempio dell'abitazione tipo con una rendita catastale di 400 euro messa in affitto, la prima rata è stata pari a 255 euro. Con il riconteggio effettuato con l'aliquota massima dell'1,06%, l'Imu annua corrisponde a 712 euro. Sottraendo quanto già versato, il saldo sarà di 457 euro. Nessuno ha toccato in ribasso l'aliquota ordinaria.

Lo studio della Uil
Proprio ieri il Servizio di politiche territoriali della Uil nazionale ha diffuso i risultati di uno studio sull'incidenza dell'Imu sugli italiani: «Una manovra che grava sui soliti noti: lavoratori dipendenti e pensionati – spiega Gugliemo Loy, segretario confederale Uil –. L'Imu non è un'imposta progressiva come l'Irpef. In questo modo più è alto il reddito e meno incidenza avrà l'Imu». La Uil ha elaborato una simulazione di quanto costerà l'imposta nei principali capoluoghi di provincia italiani, ipotizzando il costo di un immobile in zona semicentrale di cinque vani: per la prima casa a Bergamo una famiglia senza figli a carico paga 147,06 euro, con un figlio 97,06, con due figli 47,06, con più di tre figli non paga. Per la seconda casa la stima è di 659,41 euro. Sono valori nella media del dato nazionale.
 
Elisa Riva
L'Eco di Bergamo - Domenica 16 Settembre 2012 CRONACA, pagina 12
 
Nota della Redazione
 
Per il Comune di Oltre il Colle le aliquote sono state deliberate dalla precente Amministrazione, guidata dalla signora Rosanna Manenti, pochi giorni prima delle elezioni amministrative di primavera. Tuttavia l'attuale Amministrazione, retta dal Senatore Carrara, pur avendo la possibilità di modificarla, sino ad oggi non lo ha ritenuto opportuno. In buona sostanza "a caval donato non si guarda in bocca"!


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