venerdì 5 agosto 2011

Perle ai porci

Un artista famoso, un ambiente da sogno, un’organizzazione “penosa” e la “maledizione della Sfinge”!


Il 2 agosto, presso la Cattedrale Verde, sulle pendici dell’Arera, era programmato un concerto d’arpa con il maestro Vincenzo Zitello, uno dei massimi esecutori di musica celtica, irlandese e bretone.


L’occasione era ghiotta per gli appassionati di musica in alta quota e, considerato l’artista, unica tra le manifestazioni culturali della Conca.

Purtroppo, come ormai consueto, l’organizzazione era inesistente; nessun mezzo pubblico di trasporto (navetta), nessuna panca per far sedere gli spettatori costretti, a causa del prato ancora bagnato dal temporale della sera precedente, a rimanere in piedi appoggiati ai sostegni lignei della struttura.

Il musicista, non pratico della zona, aveva portato la sua vettura con la strumentazione necessaria all’esecuzione del concerto, a lato della pozza prospiciente la Cattedrale, scendendo una stradina ripida e molto fangosa.

Poco prima dell’inizio del concerto, previsto per le ore 11 del mattino, decideva di riportare l’auto sulla strada asfaltata, ripercorrendo il percorso fatto in discesa. Inesperto, o consigliato male, tentava di risalire a retromarcia ma nel fango l’autovettura iniziava a sbandare tanto da uscire di strada appoggiandosi con il fondo sul ciglio. La posizione, pur non essendo “simpatica” era sufficientemente sicura e avrebbe necessitato, in “in seguito” di un carro attrezzi per il recupero.

Al contrario alcuni volonterosi coordinati dalla Sfinge, altrettanto inesperti e con l’assistenza di due vigili urbani tentavano inutilmente di spostare l’autovettura sulla carreggiata. Dopo aver gironzolato attorno all’auto del musicista e dopo aver svuotato il relativo baule dagli altri strumenti musicali, “ la Sfinge”, anche a seguito del brusio delle persone in attesa, decideva che forse era tempo d’iniziare il concerto (erano le 11,30). Breve “incipit” che denotava l’assoluta impreparazione in merito e inizio ufficiale.

Il tempo di ascoltare e apprezzare la bravura dell’arpista per tre (3) brani e arrivava il carro attrezzi: un fuoristrada del meccanico di Oltre il Colle. Altra sospensione e altro “brusio” degli spettatori ormai indispettiti dal “fuori programma”.

Manovre tra il fango e finalmente l’auto di Zitello era riportata sulla carreggiata ma … ancora nel fango! Non riuscendo a farla risalire autonomamente dalla china della stradina il meccanico improvvisava alcune manovre per poterla trainare. Conclusione anche il fuoristrada soccorrente finiva addirittura a lato della pozza con le ruote immerse nel fango viscido.



Ormai l’orologio segnava le 12,30, alcune persone iniziavano a sfollare, altre iniziavano ad aprire i contenitori del cibo, sollecitati dai bambini affamati che li avevano accompagnati, e si sparpagliavano nei prati vicini.

Intervento quindi di un altro fuoristrada che, a retromarcia, si accostava prima all’autovettura dello sfortunato musicista, riuscendo a trascinarla sulla strada asfaltata dell’Arera e successivamente riusciva a togliere dalla “palude” anche l’auto del meccanico soccorritore. Mancavano pochi minuti alle tredici e gli spettatori si erano ridotti a una decina, compresi coloro che, alla barba del concerto, consumavano il pranzo sui prati.

Conclusione, il concerto riprendeva in uno scenario desolante tanto che alla fine una persona presente, la cui attendibilità è fuori da alcun legittimo sospetto, pare abbia sentito una frase rivolta dal musicista a un amico: “Per i prossimi vent’anni in questa valle non mi vedranno nemmeno in fotografia !”.

Vincenzo Zitelli, richiesto e apprezzato in tutta Italia, uno dei massimi esecutori di musica celtica, irlandese e bretone, ha concluso desolatamente, davanti a una decina di persone, ma con l’appoggio solidale della ”Sfinge”, la sua esperienza oltrecollese.

Un ironico plauso agli organizzatori, un mesto ricordo per gli appassionati di musica presenti, un ringraziamento all’artista che ha resistito a tanta inefficienza e improvvisazione.

Gallicus

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