L’attuale fase politica con “manovre” che s’inseguono,
nascono, durano lo spazio di poche ore e poi… spariscono, sostituite da altre
sempre più improbabili e sempre meno condivise.
Pare di assistere a uno spettacolo da
“scalo merci” che appronta un convoglio militare da inviare al “fronte”.
Si deve decidere quali vagoni agganciare al locomotore, ognuno con materiale diverso, con tanti capi stazione e agganciatori che discutono, ciascuno con idee diverse, come comporre il convoglio.
Armi leggere, munizioni, artiglieria pesante, blindati, generi di prima necessità?
Il “fronte” attende, nello scalo merci si discute.
Il nemico (la speculazione e l’inflazione) avanza, i difensori ( lavoratori, pensionati, sindaci, ecc.) attendono con ansia le risorse necessarie per fronteggiare il pericolo, ma allo “scalo merci” si discute.
Così il convoglio in allestimento continua ad andare avanti e indietro agganciando o sganciando, di volta in volta, vagoni sempre più mezzo vuoti , inutili se non addirittura inutilizzabili.
Ricorderete, almeno i meno giovani, quando in Russia alle nostre truppe arrivarono divise da deserto, mentre in Libia abbondarono calzini di lana, guanti felpati e liquido antigelo !
Il vagone dei “piccoli comuni” è mezzo vuoto, quello del “contributo di solidarietà” è stato addirittura staccato, quello dei pensionati, come il solito è stato riempito da norme penalizzanti per i pochi che ormai “difendono con strenuo valore” il fronte degli aggressori.
Non si capisce su quale binario deve incamminare il “convoglio”; tra mini avanzate e repentini dietro front la situazione diventa ogni minuto più caotica e ingovernabile. Ciascuno dichiara che la predisposizione del convoglio è “stabilità”, che la linea di marcia è concordata ma… il convoglio non si muove.
Si deve decidere quali vagoni agganciare al locomotore, ognuno con materiale diverso, con tanti capi stazione e agganciatori che discutono, ciascuno con idee diverse, come comporre il convoglio.
Armi leggere, munizioni, artiglieria pesante, blindati, generi di prima necessità?
Il “fronte” attende, nello scalo merci si discute.
Il nemico (la speculazione e l’inflazione) avanza, i difensori ( lavoratori, pensionati, sindaci, ecc.) attendono con ansia le risorse necessarie per fronteggiare il pericolo, ma allo “scalo merci” si discute.
Così il convoglio in allestimento continua ad andare avanti e indietro agganciando o sganciando, di volta in volta, vagoni sempre più mezzo vuoti , inutili se non addirittura inutilizzabili.
Ricorderete, almeno i meno giovani, quando in Russia alle nostre truppe arrivarono divise da deserto, mentre in Libia abbondarono calzini di lana, guanti felpati e liquido antigelo !
Il vagone dei “piccoli comuni” è mezzo vuoto, quello del “contributo di solidarietà” è stato addirittura staccato, quello dei pensionati, come il solito è stato riempito da norme penalizzanti per i pochi che ormai “difendono con strenuo valore” il fronte degli aggressori.
Non si capisce su quale binario deve incamminare il “convoglio”; tra mini avanzate e repentini dietro front la situazione diventa ogni minuto più caotica e ingovernabile. Ciascuno dichiara che la predisposizione del convoglio è “stabilità”, che la linea di marcia è concordata ma… il convoglio non si muove.
Nella “sala manovre”, gli ordini e
contrordini si susseguono, la posizione degli “scambi” viene modificata continuamente
creando confusione e incomprensioni
Intanto sul “fronte” giorno dopo giorno si perdono posizioni, le vittime aumentano e il morale scende a livelli di “disfatta”.
Nello “scalo merci” la diatriba prosegue con il rischio che il continuo – avanti e indietro – causi un deragliamento con le previste conseguenze.
Al prossimo “capo stazione” il compito di avere idee chiare sulla composizione del “convoglio” e sulla “linea” sulla quale avviarsi. Un semplice interrogativo: “arriverà in tempo ad evitare la disfatta?”
Auguri.
Intanto sul “fronte” giorno dopo giorno si perdono posizioni, le vittime aumentano e il morale scende a livelli di “disfatta”.
Nello “scalo merci” la diatriba prosegue con il rischio che il continuo – avanti e indietro – causi un deragliamento con le previste conseguenze.
Al prossimo “capo stazione” il compito di avere idee chiare sulla composizione del “convoglio” e sulla “linea” sulla quale avviarsi. Un semplice interrogativo: “arriverà in tempo ad evitare la disfatta?”
Auguri.
Gallicus