sabato 26 febbraio 2022

Mineral Story, Oltre il Colle ritira il “no”.

 


Il consiglio Comunale di Oltre il Colle ha modificato la propria posizione sulla vicenda del ripristino delle Miniere e sulla nuova richiesta di concessione avanzata lo scorso dicembre dalla Società “Energia Minerals”.

Ricordando che comunque la decisione finale sia di competenza della Regione e dello stato, rileva che quello del Comune sia unicamente un parere non vincolante.

Il responso negativo, inviato al Ministero, a Roma, è stato ritirato e sostituito da un “parere sospensivo cautelativo”. In buona sostanza il Consiglio Comunale ha approvato una mozione “… che esprime un parere sospensivo in attesa di vedere nuove proposte che mitighino significativamente gli impatti ambientali e che intervengano a tutela e sviluppo della realtà socio economico locale”.

Il Consiglio Comunale chiede quali possano essere i vantaggi che deriverebbero al paese dalla ripresa delle attività di estrazione del minerale di zinco, prevista a partire dal 2024 e che si prostrerebbe per i successivi 24 anni.

In ultima analisi la domanda è semplice: quanto peserebbe sulla bilancia dei costi – benefici la previsione dei 230 posti di lavoro e dall’altra parte quale immagine turistica rimarrebbe a conclusione dell’estrazione.

L’amministrazione di Oltre il Colle ritiene altresì che il Progetto proposto non abbia fornito rassicurazioni per quanto attiene le abitazioni e la popolazione residente vicino allo stabilimento di lavorazione di Zorzone. Il timore che le vibrazioni indotte dalla realizzazione del nuovo tunnel possano provocare danni alla Frazione.

Le perplessità ricadono poi sul problema finanziario e sul quesito da porre alla Società mineraria. In poche parole quanto è disposta a sborsare per incentivare il turismo?

La minoranza, presente in Consiglio Comunale con Paolo Maurizio e Daniele Cavagna, Ha contestato la posizione della maggioranza, sottolineando come il “parere sospensivo” rischi di far. perdere altro prezioso tempo all’avvio dei lavori.

Secondo il Consigliere Cavagna: «Il declino di Oltre il Colle, sia dal punto di vista turistico sia quello dei servizi è sotto gli occhi di tutti. Ciò che c’è offerto è una grande opportunità da non perdere.»

Nel frattempo la Società Energia Minerals ha annunciato l’incontro con il pubblico, al fine d’illustrare il Progetto, per il prossimo 12 marzo alle ore 15, presso l’area artigianale di Zorzone, (area ex Serbaplast) laddove è prevista la costruzione del sito di lavorazione del minerale.



26 febbraio 2022


domenica 20 febbraio 2022

Rivitalizzare le Comunità.

 



Un esempio viene da un piccolo paese di montagna, Cornalba in valle Serina, abitanti 286.

Da qualche giorno l’antica e storica Trattoria, ristorante e pizzeria Stella situata nella centrale via Papa Giovanni, che fungeva anche da Bar, è chiusa.

In paese è rimasto solo un negozio di generi alimentari e il futuro non sembra roseo.

Il Sindaco lamenta che un tempo vi erano in Cornalba quattro bar, due mercerie, un parrucchiere e, per l’appunto, il Ristorante pizzeria ora chiuso. Pur cercando di supportare, in questi anni di crisi, le attività private non solo con le poche disponibilità finanziarie comunali e organizzando manifestazioni locali, la situazione si è fatta difficile e gli aiuti si sono dimostrati insufficienti.

Eppure, il Sindaco, crede che esistano potenzialità nella località, passaggio di tanti escursionisti che salgono all’Alben o che affrontano le arrampicate sulla Corna Bianca.

Esiste un Progetto, secondo il Sindaco, e su tale base è stato chiesto un milione di euro, tramite un bando regionale, con il quale s’intenderebbe intervenire sulla biblioteca, conosciuta come Casa Eca, che sarebbe spostata nell’aula consiliare, ricavando nei suoi locali un bar – ristoro. L’aula consiliare sarebbe spostata al piano superiore, in altre parole nel sottotetto dell’edificio.

Con quel milione di euro si vorrebbe pure intervenire sul dissesto idrogeologico e sulla trasformazione dei locali superiori della Casa Eca, in alloggi da affittare.

In buona sostanza il primo obiettivo sarebbe di non lasciare la Comunità senza un “punto di ritrovo”.

In buona sostanza l’Amministrazione Pubblica, se lo vuole, può intervenire al fine di sostituire il privato laddove l’interesse comune lo richiede.

Esempio per altri piccoli Comuni che, al contrario, lasciano al lento degrado i servizi per i propri cittadini trincerandosi dietro i limiti economico-finanziari, ma sostanzialmente per incapacità di trovare soluzioni adeguate alle circostanze.

20 febbraio 2022

Gallicus


venerdì 18 febbraio 2022

Mineral Story, anche Oneta dice la sua.



Le minoranze in Consiglio Comunale sollecitano il Sindaco.


Il Gruppo di Minoranza del Consiglio Comunale di Oneta, “Impegno popolare per l’Italia”, ha presentato una mozione che recita: «Abbiamo appreso dalla Stampa locale che recentemente il Consiglio Comunale di Oltre il Colle ha dato parere negativo alla riapertura delle miniere sul proprio territorio. Al fine di valutare eventuali impatti ambientali, acustici e altro.


La motivazione pare avvenga in presenza della prevista lavorazione nella Frazione di Zorzone anziché, come originariamente previsto, nella località Riso di Gorno.


Oneta è ufficialmente parte di questo progetto di recupero e riapertura delle miniere che interessa i tre Comuni: Oltre il Colle, Oneta e Gorno.


Il Gruppo di “Impegno popolare per l’Italia” ha cercato di portare l’attenzione sulla questione e ci ha lasciato stupiti la mancata presa di posizione del nostro Sindaco, Angelo Dallagrassa, che si è chiamato fuori dalla questione ricordando il suo passato impegno lavorativo nel settore minerario e dichiarando che da anni nessuno si sia presentato per informare sulla questione.


“Impegno popolare per l’Italia” ritiene sia doveroso pretendere informazioni su ogni aspetto. Le miniere, dalle quali si ricaverà il minerale, interessano il sottosuolo di Oneta e per questo riteniamo debbano essere fornite garanzie su ogni fronte.».


In buona sostanza, continua la mozione: «Chiediamo che il Consiglio Comunale deleghi la Giunta a convocare un tavolo di confronto con i Comuni di Oltre il Colle e Gorno e che si convochi un’Assemblea pubblica, aperta alla cittadinanza, al fine di fugare ogni dubbio in nome del coinvolgimento popolare e della trasparenza. Da ultimo la mozione chiede che il confronto avvenga in Consiglio Comunale con la presenza di un rappresentante della società Energia Minerals.».


Il Sindaco di Oneta, Dallagrassa, da parte sua rimane fermo sulla sua posizione affermando: «La questione non ci riguarda e non mi sembra il caso di dar vita a nessun tavolo di confronto o altro, non essendo coinvolti. La possibile, o meno, riapertura delle miniere coinvolge i comuni di Oltre il Colle e Gorno per cui, eventuali prese di posizione da parte nostra, risulterebbero inopportune.»


Risposta molto tranchant che toglie da subito l’ipotesi di una comune presa di posizione sulla spinosa vicenda.

18 febbraio 2022.

Nota: Il testo completo dal quale è stato acquisito sia il parziale testo della Mozione, sia per quanto attiene le dichiarazioni del Sindaco di Oneta, è leggibile sul Quotidiano L’Eco di Bergamo in un articolo firmato dalla giornalista Michela Gaiti.

giovedì 17 febbraio 2022

C’era una volta un’Associazione.

 


Con la messa fuori uso degli impianti sciistici dell’Arera, dovuti alle variazioni climatiche e allo scarso innevamento, il turismo invernale nella Conca di Oltre il Colle ebbe un forte crollo.


Conseguenze ne subirono le attività turistiche e commerciali sino a toccare anche quelle artigianali.


Il turismo estivo, condensato nei mesi di luglio e agosto, non era sufficiente i costi di gestione di tali attività ed ebbe come risultato anche un progressivo esodo dei residenti verso la pianura.


Un successivo danno si ebbe sul valore degli immobili delle seconde case, ricordo del boom economico degli anni ’70.


Molte seconde case rimasero chiuse anche nel periodo estivo e questo fatto influì ancor di più sul commercio locale. La pretesa di coprire con l’incasso di due mesi di lavoro i costi annuali della propria impresa, non fu presa positivamente dai villeggianti che iniziarono a portarsi da casa provviste acquistate presso i Supermercati della città.


Sul versante amministrativo iniziò a evidenziarsi una diminuzione finanziaria diretta e indiretta che si ripercosse sul mantenimento dei principali servizi pubblici e sulla manutenzione del patrimonio viario specialmente nelle tre frazioni: Zorzone, Zambla Bassa e Zambla Alta.


Esaurite le risorse derivanti dagli oneri di urbanizzazione per mancanza di nuovi edifici e dalla Concessione rilasciata per gli impianti sciistici dell’Arera, il Comune si trovò in grosse difficoltà, mantenendo al minimo indispensabile ciò che era stato in precedenza realizzato.


Le preoccupazioni di chi aveva acquistato appartamenti nella Conca erano tangibili e richiedeva risposte rassicuranti da parte degli Amministratori pubblici.


Per tale motivo nella seconda metà degli anni ’80 un gruppo di villeggianti si decise a fondare l’Associazione “Amici di Zambla Bassa” con lo scopo di monitorare le necessità della Frazione e sottoporle a chi di competenza avrebbe dovuto provvedere.


All’Associazione aderirono non solo i villeggianti ma altresì molti residenti decisi a far sentire la propria voce a chi era stato eletto per amministrare la Comunità.


La proposta fatta a suo tempo anche ai cugini di Zambla Alta di aderire a questa iniziativa, cadde nel vuoto.


Questo fu un errore poiché, come si suol dire, l’unione fa la forza e un’implementazione del gruppo avrebbe avuto maggior peso nelle richieste d’intervento.


Tuttavia in alcuni casi, e relativamente alla Frazione di Zambla Bassa, alcuni risultati furono ottenuti e diedero ossigeno, ormai quel poco che rimaneva, alle rimaste attività locali.


Con il trascorrere degli anni, alcuni dei promotori scomparvero, vuoi naturalmente, altri per aver scelto altre località di villeggiatura, altri ancora per i “raggiunti limiti di età”.


L’ultimo canto de cigno si ebbe, nell’estate del 2014, quando, grazie alla sponsorizzazione di Ubaldo Balzi (Serbaplast) e alla disponibilità dei locali dell’Oratorio Parrocchiale di Zambla Bassa, fu organizzata una Mostra fotografica relativa ai vecchi ex voto esposti, nella chiesetta di Santa Maria Addolorata di Zambla Bassa, e necessari di un restauro.


Il residuo in denaro avanzato, ancora in cassa all’Associazione, fu donato all’Oratorio, per le spese ordinarie.


Ma seppure da lontano e con altri mezzi di comunicazione, l’interesse e gli interessi di quella piccola Frazione e in generale della Conca di Oltre il Colle, non sono cessati e continuano sia su Facebbok, con il Gruppo “Amici della Conca di Oltre il Colle, sia sul Blog Il Blog della Valserina. .

 

Gallicus

 

 


mercoledì 16 febbraio 2022

Mineral Story, il dibattito continua.

 



Mineral Story, il dibattito continua.

Il Quotidiano L’Eco di Bergamo, dedica oggi, 16 febbraio 2022, due intere pagine sul problema della Miniere di Zinco dell’Arera.

Un articolo concernente la questione vista dal Sindaco di Gorno, Gianpietro Callegari, e un altro che definisce il compito di analisi al quale è chiamata a svolgere l’Amministrazione di Oltre il Colle riguardante un’eventuale modifica delle decisioni assunte in Consiglio pochi giorni orsono e relative alla nuova concessione richiesta dalla Società Australiana.

Partiamo, pertanto dal primo.

«Le miniere? Nel cuore. Riaprirle si, ma per bene.»

In buona sostanza si rileva quanto possa essere relativo il transito di 68 o, addirittura, di 150 camion al giorno, ma eventualmente la ricaduta sul territorio.

«La contrada Riso, se la riapertura delle miniere porterà quel traffico di mezzi pesanti, è destinata a svuotarsi.»

E le strade si sbriciolano.

A Gorno non c’è famiglia che non abbia avuto qualcuno a lavorare nelle miniere dell’Arera.

L’idea che l’Altamin possa riaprirle, progetto nel cassetto da quasi una decina d’anni, piace, ma in paese, come conferma il Sindaco, «C’è molta disaffezione  da quando la Società aveva annunciato che si poteva lasciare il proprio curriculum in Municipio.».

Era il 2017 e, a quel tempo aveva ricevuto la disponibilità di 5 o 6 ditte e una quindicina di curriculum interessati. «Da allora, l’unico a metter piede in miniera è stato lo spumante.». Trattasi di 1650 bottiglie portate nel 2020 da un’Azienda vitivinicola della val Cavallina.

Anche Callegari rileva che per ottenere il rinnovo della Concessione, come richiesto nello scorso mese di dicembre al Comune di Oltre il Colle, è uno dei tanti pareri in attesa che si pronunciano. ( Ministero, Regione, Arpa, ecc. ).

Ma Gorno fa due conti sull’impatto che una decisione possa avere sul suo territorio.

La questione principale da chiarire, per Gorno, è il movimento mezzi su gomma che si verrebbe a creare a fondo valle per il trasporto del materiale cavato.

In altri termini il conto è subito fatto:

.” dopo i primi tre anni necessari per l’avvio dei lavori, e per i successivi venticinque anni, dovrebbe ro servire 68 camion al giorno per caricarlo e trasportarlo negli stabilimenti per la lavorazione.»

Inoltre, fa notare il Sindaco Callegari, «Prima di partire, devono arrivar e il traffico salirebbe a 150 automezzi al giorno, vale a dire 10 camion/ora, uno ogni 4 minuti!».

Il Direttore di Energia Minerals, tuttavia precisa che si tratta di un programma di massima, poiché il tutto, compreso il trasporto, sarà subordinato alle procedure degli Enti chiamati in causa (vedi sopra).

Il Direttore precisa inoltre che, proprio per far chiarezza, l’Amministratore Delegato di Altamin, Geraint Harris, tornerà a Oltre il Colle verso metà marzo per spiegare alla popolazione il progetto e raccogliere le loro istanze.

Sul versante di Oltre il Colle, l’Amministrazione locale ha intenzione di convocare un nuovo Consiglio Comunale al fine di esprimere una risposta definitiva alla richiesta di concessione.

Il geologo del Comune, Sergio Ghilardi, continua lo studio e l’analisi della documentazione ricevuta al fine di portare le proprie considerazioni alla Giunta e poi al consiglio.

Il Sindaco Astori commenta. «Siamo sempre stati favorevoli all’estrazione mineraria, ma ci ha lasciato stupiti l’improvviso cambio d’indirizzo sul cambio di destinazione della lavorazione del minerale, previsto originariamente a Riso, nello stabilimento ex Serbaplast di Zorzone. L’analisi del geologo, incaricato dal Comune, sarà valutata dalla Giunta e dal Consiglio Comunale e, se la si riterrà accettabile in senso positivo, si passerà dal “no” a una posizione di “osservazione”. Il che ci permetterebbe di valutare il Progetto ancor meglio».

Da parte delle minoranze, l’atteggiamento è stato assunto autonomamente. Secondo il Capogruppo Paolo Maurizio, «Si sarebbe potuto, sin dall’inizio, esprimere osservazioni per dare altro tempo all’analisi della documentazione non solo da parte dei Tecnici Comunale ma, altresì dell’intero Consiglio Comunale, minoranze comprese.»

16 febbraio 2022

NB: Le dichiarazioni virgolettate, sono riferite, seppur in modo parziale, ad interviste raccolte rispettivamente da due collaboratori de L'Eco di Bergamo, Marta Todeschini e Andrea Taletti.

 


sabato 12 febbraio 2022

Miniera Story

 


Nuovo capitolo nella “Miniera story” dell’Arera.

Parla il Sindaco di Oltre il Colle Giuseppe Astori «Dateci più tempo, vogliamo capire l’impatto !».

In un’intervista rilasciata a Giovanni Galimberti, e pubblicata sul quotidiano L’Eco di Bergamo di oggi 12 febbraio, Astori rileva come si sia dato poco tempo per approfondire gli aspetti d’impatto ambientale, sulla salute e sul turismo sul territorio di Oltre il Colle.

In buona sostanza si esplicita, innanzitutto, che l’Amministrazione è sempre stata favorevole all’estrazione del minerale dalle miniere, ma l’improvviso cambio di direzione sul sito di lavorazione del materiale, prima previsto a Riso e ora a Zorzone, crei la necessità di una più approfondita analisi e una meditata risposta.

La Concessione, richiesta dalla Società Australiana, dopo sette anni di studi e ricerca prevede l’utilizzo dell’ex Stabilimento della Serbaplast di Zorzone per la lavorazione del minerale estratto.

Sarebbero previsti, secondo il nuovo Progetto, nastri trasportatori, piattaforme realizzate con materiale di scarto e tunnel di collegamento con l’ingresso della miniera di Cà Pasì.

Da quest’ultima località partirebbe il tunnel Parina – Riso, tuttora esistente, che porterebbe il materiale (scarti e minerale ?) fino a Riso di Gorno e ulteriormente, partirebbero gli autocarri per la destinazione finale.

Secondo la Società Australiana a Zorzone l’area di trattamento sarebbe completamente coperta, i cameroni per la frantumazione sotto 500 metri di terra.

La cronologia di queste opere sarebbe prevista in tre anni, vale a dire la preparazione della miniera e dell’impianto, il ripristino del tunnel Parina – Riso e la costruzione dell’impianto di trattamento presso lo stabilimento ex Serboplast di Zorzone.

L’avvio dell’estrazione mineraria scivolerebbe al 2024 con la chiusura, con il ripristino ambientale, nel 2049.

Un ulteriore problema, sollevato a suo tempo da Uniacque, riguarderebbe la criticità riguardante il sistema unico integrato delle sorgenti Nossana, Costone e Algua che portano acqua potabile a 500 mila utenti della provincia bergamasca.

Il Rappresentante dell’Energia Minerals, presente nella seduta del Consiglio Comunale di Oltre il Colle ha posto l’accento come tutta la documentazione sia stata messa a disposizione dell’Amministrazione Comunale, e sul Sito della società, e del Ministero della transazione ecologica.

Il rischio, secondo il parere di mister Geraint Harris, Amministratore delegato dell’Altamin, è che il Ministero decida in base al parere negativo espresso dal Consiglio Comunale di Oltre il Colle.

La richiesta avanzata, pertanto, è quella di rivedere subito il diniego alla concessione, trasformandola in “osservazioni”.  Quest’ultima proposta è stata appoggiata dalla minoranza ma non ha avuto seguito.

La telenovela continua.

Bergamo 12 febbraio 2022


venerdì 11 febbraio 2022

 Riapertura miniere di Oltre il Colle.


Il Comune dice no alla lavorazione dello zinco in paese


Da dieci anni l’Energia Minerals, società australiana, sta progettando di riaprire le ex miniere di zinco a Oltre il Colle e in Val del Riso, chiuse dal 1982. Studi, sondaggi e ipotesi che fra poco potrebbero concretizzarsi, portando 250 posti di lavoro. Ma – sorpresa – dal Comune arriva ora un imprevisto stop: l’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Giuseppe Astori, ha detto no a una “nuova concessione mineraria”.


La richiesta della Minerals era arrivata a inizio dicembre, un documento di migliaia di pagine che, dicono dal Comune, non si è avuto neppure il tempo di analizzare adeguatamente, visto che andava dato un parere al ministero della Transizione ecologica entro fine 2021. Sta di fatto che il Comune, per prendere tempo e valutare meglio i contenuti della richiesta di concessione, ha dato parere negativo al ministero (che poi dovrà passare la pratica per la concessione definitiva alla Regione).


Un diniego che rischia ora di fa saltare il progetto di estrazione, per il quale gli australiani hanno già speso 16 milioni di euro e previsto investimenti di 350 milioni (e 250 posti di lavoro). A spiergare il perché del no è il sindaco Astori: “Non siamo contrari all’estrazione ma alla lavorazione del materiale a Zorzone di Oltre il Colle. Finora ci era stato detto che la lavorazione sarebbe avvenuta a Riso di Gorno, ora la società ha cambiato idea. Dobbiamo, quindi, valutare con attenzione e sentendo la popolazione, l’eventuale impatto ambientale, sulla salute e il turismo”.


L’Energia Minerals, infatti, ora prevede di estrarre zinco (sette milioni di tonnellate in dieci anni, poco più di quanto estratto in un secolo, fino al 1982) e poi di lavorarlo subito, sfruttando i capannoni dell’ex Serbaplast di Zorzone, adeguatamente isolati per polveri e rumori. Da qui, poi, lo zinco verrebbe inviato tramite tunnel sotterranei fino a Gorno.


“Il diniego del Comune è un forte danno al nostro progetto – dicono dalla società -. E’ un no a tutta la concessione, non solo alla lavorazione a Oltre il Colle. La variazione rispetto al progetto iniziale, che prevedeva la lavorazione a Riso, ha vantaggi sia ambientali sia economici. La laveria di Riso non era più idonea”. Venerdì 11 febbraio, alle 20, a Oltre il Colle, si terrà un Consiglio comunale straordinario richiesto dal gruppo di minoranza di Paolo Maurizio. Saranno presenti, per discutere della problematica, anche i vertici della Energia Minerals.


Articolo pubblicato da https://www.valbrembanaweb.com/redazionale/notizie-dalla-val-brembana/riapertura-miniere-di-oltre-il-colle-il-comune-dice-no-alla-lavorazione-dello-zinco-in-paese/?fbclid=IwAR3MsbOqmvTLA8DVg2g0xPtBNScsvkSsSdSRw35vVdd6uXhJS3Tkd_jxN0s

Sabato 5 febbraio 2022

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Le Miniere di Zorzone e i riflessi sulla val Parina e val del Riso.

Una bomba è esplosa con la richiesta della Società Australiana Altamin attraverso la sua controllata italiana “Energia Minerals”, attualmente concessionaria da anni nella ricerca e nell’estrazione del minerale di zinco sotto l’Arera, di avere un’altra concessione con un investimento di circa 16 milioni di euro per nuovi sondaggi e per un nuovo progetto che non prevede l’utilizzo della vecchia laveria in val del Riso, ma sposterebbe tale lavorazione nell’ex stabilimento della Serbaplast di Zorzone.

I problemi che sorgono riguardano lo spostamento del materiale su gomma, dalla miniera in val Parina allo Stabilimento ex Serbaplast di Zorzone, il ritorno degli scarti inerti alla miniera per essere rinviati e depositati a Gorno, il trasporto del minerale “finito”, sempre su gomma, alle lavorazioni finali.

In buona sostanza un tourbillon di autocarri sulle strade, non certamente autostrade, delle due valli.

Le Amministrazioni locali s’interrogano, anche alla luce del promesso riflesso occupazionale (250 posti di lavoro), su quanto possa pesare in termini di traffico e danni ambientali tale progetto.

Dalle informazioni, rilevate dai Quotidiani locali, non è chiarito quanto il problema si rifletta sulla val Parina e quanto sulla val del Riso.

Il tratto Miniere – Stabilimento riguarderebbe 23 autocarri/giorno per i prossimi tre anni e un incremento sino a 68 per ulteriori 25 anni.

Inoltre, ma questo mi pare fosse sott’inteso sin dall’inizio, dopo che il materiale inerte, riportato dallo stabilimento alle miniere e convogliato in sotterranea all’uscita del ribasso Riso/Parina, dovrà essere nuovamente caricato su autocarri e inviato agli Stabilimenti per la fusione e finitura.

Il traffico stradale interesserebbe pertanto tutta la val Seriana.

Dato per scontato che la rimessa in funzione delle Miniere di zinco dell’Arera, avrebbe determinato un problema di trasporto su strada, non si comprende ora la levata di scudi delle Amministrazione di Gorno e, in parte, anche di Oneta sulla decisione assunta dall’Amministrazione di Oltre il Colle nel sospendere l’approvazione della richiesta, fatta dall’Energia Minerals, in attesa di altri chiarimenti in merito.

Mi chiedo, ma sino ad ora i Comuni di Gorno e Oneta su che basi erano interessate al progetto di riapertura delle miniere?

Pensavano forse che, indipendentemente dal posizionamento della laveria, il minerale svanisse nel nulla?

O si sono svegliati tardivamente, oppure non hanno mai considerato i riflessi ambientali che tale riapertura includeva.

Salvo che il risveglio sia unicamente causato da una questione campanilistica: “ Laveria a Gorno, o morte!”.

11 febbraio 2022