domenica 27 febbraio 2011

Carrara: meno «cattedrali verdi» più spazi alla caccia


«Mi piacerebbe poter continuare a cacciare, come mio padre, fino all'età di 84 anni, ma se andiamo avanti così smetterò prima».

Lo ha detto il senatore Valerio Carrara domenica scorsa nell'assemblea annuale della sezione cacciatori di Sedrina per sottolineare il quadro preoccupante per la caccia. «Dobbiamo difendere questa nostra passione – ha esordito Carrara – e trovare un accordo con gli agricoltori affinché si possa mantenere un territorio adatto per la riproduzione della fauna. Si sprecano soldi per fare "cattedrali verdi", invece di provvedere alla difesa del nostro patrimonio, che peraltro richiederebbe investimenti di poche centinaia di euro».

L'assemblea delle doppiette sedrinesi si è aperta con la consegna di una targa al figlio di Mario Fustinoni, socio per più di vent'anni dell'associazione sedrinese, morto lo scorso anno. «Nonostante quello appena concluso sia stato uno dei peggiori anni venatori – ha affermato il presidente Gianfranco Fustinoni – il nostro gruppo si è allargato fino a contare 108 soci. Ci hanno penalizzato le condizioni meteo degli ultimi mesi che hanno fatto cambiare strada alla migrazione degli uccelli. Oltre alle difficoltà dovute alle deroghe non ammesse dalla Regione e ai piani faunistici da rinnovare».
«Quest'anno si caccerà con il vecchio piano faunistico – ha precisato Lorenzo Bertacchi, presidente provinciale di Federcaccia –.

Ma nel 2012 si dovrà trovare un accordo tra tutti gli enti interessati per definire il piano faunistico. Se il piano resterà prealpino si perderanno 8.045 ettari di territorio su cui cacciare e circa 300 appostamenti». «Ringrazio tutti i cacciatori – ha detto Orfeo Damiani, assessore alla Caccia della Comunità montana Valle Brembana – perché nonostante le difficoltà sono le "sentinelle" del nostro territorio». All'incontro c'erano anche i consiglieri regionali Carlo Saffioti e Pietro Macconi, oltre al consigliere provinciale Matteo Malighetti e al segretario dell'ambito prealpino Silvano Sonzogni.

Gabriella Pellegrini - L'Eco di Bergamo - Domenica 27 Febbraio 2011 PROVINCIA, pagina 37

Nota della Redazione:

Probabilmente, sul piatto del "bilancino" del Senatore Carrara, pesa maggiormente il possibile apporto elettorale dei cacciatori rispetto a quello dei suoi concittadini. 
La "Cattedrale verde", uno dei pochi apporti al turismo estivo della Conca di questi ultimi anni, è diventato, per il Parlamentare, un finanziamento sottratto alla sua passione "sparatoria".
Gli abitanti della Conca ringraziano !

sabato 26 febbraio 2011

Presentazione Sentieri Partigiani 200709 R06

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Addio al partigiano-fotografo


Ieri a Villa d'Almè i funerali di Battista Capelli, guidò la formazione «Primo Maggio Fiamme Verdi»
Immortalò con decine di scatti la lotta armata nelle valli, soldati e mezzi militari. Ha lasciato un diario

La «Preghiera del ribelle» e un intenso applauso hanno dato ieri pomeriggio – nella chiesa di Villa d'Almè – l'ultimo saluto al comandante Velio, il partigiano Battista Capelli che dopo aver trascorso anni di sofferenze e stenti sui fronti russi e jugoslavi, ha dato vita nel 1944 alla formazione partigiana «Primo Maggio Fiamme Verdi», in azione tra la Valle Taleggio, l'alta Valle Seriana e il passo di Zambla.

Con Velio, che ha vissuto da protagonista la lotta di liberazione dal nazifascismo nelle valli bergamasche, se ne è andato anche un altro pezzo di storia partigiana. «Dobbiamo essere capaci di leggere la storia – ha esordito nell'omelia padre Enzo Viscardi, che ha concelebrato insieme al parroco don Raffaele Cuminetti – anche attraverso le persone che hanno fatto la storia della nostra società. Battista ha sempre inseguito i valori della libertà, della giustizia e della pace, donando molto anche alla nostra comunità con la sua lunga vita vissuta in pienezza».

Battista Capelli, classe 1916, era originario di Almenno San Salvatore. Aveva solo 21 anni quando nel giorno del suo compleanno, nel 1937, venne arruolato nel secondo reggimento Artiglieri a cavallo del regio esercito italiano. «Partì per Ferrara – ricorda la moglie Luigia Pesenti – e dopo alcuni anni di carriera militare, nell'aprile del 1941 venne inviato sui fronti di guerra russi e jugoslavi, da cui rientrò solo nel 1943».
Anni strazianti, tra fame, fatiche e sofferenze, che Capelli è riuscito a documentare grazie a una macchina fotografica a cassetta che portava sempre con sé. Sono centinaia gli scatti raccolti in un volume, dato alle stampe nel 2005: ritraggono soldati, paesaggi, mezzi militari e accampamenti, donne e bambini dai volti sofferenti, ma anche momenti della lotta partigiana nelle valli bergamasche.

La macchina fotografica è stata la compagna inseparabile di Battista Capelli, ma le fotografie non sono le uniche testimonianze che lascia in eredità ai posteri. «Il suo ricordo – dicono le figlie Silvana ed Elisabetta – sarà mantenuto vivo da un diario di guerrain cui ha riportato tutto quello che gli accadeva attorno e gli spostamenti che faceva. Aveva appuntato tutto su dei quadernetti neri che aveva sempre conservato con cura e che ha ribattuto da solo con una vecchia macchina da scrivere».

Nel suo diario Battista ha riportato con dovizia di particolari ogni avvenimento che lo coinvolgeva. Come quando appena rientrato dal fronte diede vita alla formazione partigiana «Primo Maggio Fiamme Verdi» con l'appoggio di alcuni commilitoni della Valle Imagna. «Sul finire della primavera del 1944 – ricorda la figlia maggiore Wilda – nostro padre aveva ricevuto l'ordine di andare in alta Valle Taleggio. Salì in bici e li aspettò il lancio di viveri, vestiario e armi dagli aerei anglo-americani.

Poi gli venne assegnata la zona dell'alta Valle Seriana e di Zambla».

È qui che Battista, con il nome di battaglia di Velio iniziò la lotta partigiana, che portò avanti fino alla Liberazione, nonostante le minacce di morte alla sua famiglia e l'arresto della sorella Maria. Il suo nascondiglio non venne mai svelato: il 25 aprile del 1945 Velio riuscì a raggiungere Bergamo e a sfilare tra due ali di folla davanti alla prefettura.

Gabriella Pellegrini - L'Eco di Bergamo - Sabato 26 Febbraio 2011 PROVINCIA, pagina 47

venerdì 25 febbraio 2011

"Moto in montagna: troppi pregiudizi"


Paolo Sesti, presidente della Federazione Motociclistica Italiana, risponde al Cai: non è vero che la montagna vada vissuta solo a piedi.

Paolo Sesti, presidente della Federazione Motociclistica Italiana interviene e replica alla lettera aperta del Cai che chiedeva un intervento di controllo e di sensibilizzazione per contrastare il danneggiamento dei sentieri da parte dei mezzi motorizzati che scorrazzano indisturbati in montagna (leggi la lettera del Cai).

L’obiettivo di salvaguardare il patrimonio della montagna e dalla sua rete sentieristica rappresenta uno degli obiettivi prioritari per i Motoclub, affiliati alla Federazione Motociclistica Italiana, allo scopo di promuovere il turismo naturalistico, storico culturale, rurale e agroalimentare, in piena sinergia con l’ambiente così come viene promosso dal CAI nella lettera.
In particolare, nella Provincia di Bergamo e nel resto del territorio nazionale, vengono organizzati numerosi eventi sportivi ed amatoriali che, con l’uso consapevole delle motociclette, portano un significativo contributo all’economia della comunità locale ove, con la presenza degli appassionati in moto, si ha la possibilità di far conoscere i prodotti nati dalla montagna e le attrattive naturalistiche locali.

Lo stesso Motoclub Bergamo ha fatto conoscere il nome della sua provincia a livello Mondiale organizzando eventi titolati a livello internazionale sul suo territorio ma ha anche “esportato” la sua professionalità oltre oceano per contribuire alla gestione dei medesimi eventi in altri continenti portando ai massimi livelli il nome della Provincia che ha visto nascere campioni sportivi nella disciplina motorizzata “fuoristrada”
Tale contributo positivo però vede anche il mantenimento in vita della rete dei sentieri e delle mulattiere dovuto alla presenza delle escursioni motorizzate amatoriali che, prevalentemente, vengono effettuate sui tracciati più impervi e meno utilizzati dall’escursionismo pedonale.
In moltissimi casi di questi particolari tracciati, senza la presenza dei motociclisti, se ne perderebbe la fruibilità, il ricordo e con essa anche la storia rurale del territorio che li ha visti nascere.
Le segnalazioni dei nostri associati riportano infatti situazioni sempre più evidenti di accettazione dell’escursionismo motorizzato da parte dei reali abitanti del territorio, le Amministrazioni pubbliche vedono positivamente la presenza di manifestazioni organizzate che valorizzano il territorio tanto che, per le stesse, se ne ottengono i patrocini dalle stesse amministrazioni.
Dal punto di vista della sicurezza si sono verificate situazioni in cui la presenza dei motociclisti è stata fondamentale per la salvezza di cercatori di funghi o di persone smarrite che sono state ritrovate prima che fosse troppo tardi.

Dal punto di vista etico invece può essere meno condivisibile la posizione espressa dal CAI circa la necessità di avvicinarsi alla montagna solo a piedi per “godere appieno di tutto il benessere fisico e spirituale che ci trasmette” perché esistono modi e situazioni compatibili con la montagna che non necessariamente escludono l’uso di attrezzature moderne.
L’arrampicata in montagna, gli impianti di risalita per lo sci, la presenza dei rifugi alpini (tra l’altro molti gestiti dal CAI), la mountain bike, il parapendio, l’equitazione permettono alle persone di vivere la montagna però prevedono lo sfruttamento di combustibili fossili, l’utilizzo di mezzi a motore per avvicinarsi alla montagna, la presenza significativa e permanente di infrastrutture che probabilmente sono molto più incisive sull’ambiente montano rispetto all’escursionismo motorizzato.

Per il frequentatore della montagna in moto o a piedi la possibilità di trovarsi in un contesto naturalistico incontaminato è prevalente rispetto all’esigenza di mutare le caratteristiche dello stesso per creare condizioni di utilizzo in altri modi della stessa montagna.
Per natura però lo spirito di tolleranza che ci contraddistingue non ci porta a pensare che l’uso etico della montagna sia esclusivo solo di una determinata porzione di persone e solo per un fine esclusivo.
Certo, siamo consapevoli che un uso indiscriminato del mezzo a motore può essere critico, infatti questa Federazione sta attivando iniziative specifiche finalizzate alla mitigazione di possibili impatti derivanti dall’attività motociclistica su viabilità a fondo naturale.
Obiettivo prioritario è perciò la riduzione delle emissioni dei mezzi a motore, la condivisione pubblica della natura sportiva di parte dell’attività motorizzata che trova una sua precisa collocazione nell’ambito delle attività del CONI, la promozione di borse di studio finalizzate a creare una nuova figura di esperti che possano generare ulteriori soluzioni indirizzate alla di riduzione dei potenziali impatti che si creerebbero da un uso indiscriminato dei veicoli a motore.
Siamo certi che quanto rappresentato dalla nota del CAI sia dovuta ad una visione incompleta del contesto dell’utilizzo dei mezzi meccanici in montagna, purtroppo probabilmente dovuta ad una visione etica che tiene conto di determinati aspetti pregiudiziali che, in realtà, trova meno riscontro tra le persone che “abitano” e conoscono la montagna ed il territorio.

In rete, in occasione dell’approvazione del Documento del Comitato Centrale nel 2006, lo stesso CAI promulgò un sondaggio sull’uso dei mezzi a motore che vide un netto vantaggio per questi ultimi rispetto a chi invece era contrario.
Nonostante ciò questa Federazione rimane disponibile ad aprire con gli organismi interessati un momento di confronto e concertazione sull’utilizzo dei mezzi a motore in montagna con l’obiettivo di condividere un percorso di ulteriore miglioramento sulla sostenibilità delle nostre discipline sportive ed escursionistiche in moto.

Cordialità
Paolo Sesti

Bergamonews - 24 febbraio 2011

Gorno al voto - Manovre al via per il listone

Alle prossime elezioni amministrative


Non si esclude che a Gorno alle prossime elezioni possa presentarsi un'unica lista, anche se è ancora presto per dire l'ultima parola. Sembra infatti che il progetto di realizzare un unico raggruppamento stia prendendo forza. Dall'altra parte non è ancora chiaro se il sindaco uscente e i suoi uomini siano intenzionati a stare a guardare, muoversi da soli o entrare a far parte del progetto.
L'impresa di raggruppare più forze è già stata tentata nel 2006 dall'allora vicesindaco di Calegari Walter Quistini, che però non riuscì nei suoi intenti. «Abbiamo aperto il nostro progetto a tutte le forze di Gorno – spiega l'attuale capogruppo di minoranza Vittorio Borlini –, sia ai gruppi sia alle rappresentanze partitiche. È un progetto che si basa su alcuni principi fondamentali: onestà e trasparenza amministrativa e il fatto che il paese di Gorno non basti più a se stesso». Giampiero Calegari, il sindaco uscente, d'area Pdl, non si può più ripresentare, essendo ormai al termine del suo secondo mandato. Non sono ancora chiare le sue intenzioni. Non si può ancora quindi escludere nulla.

Si punta sui giovani
Dall'altra parte sembra invece che la costituzione del gruppo sia già a buon punto. «Puntiamo molto anche sui giovani – spiega Borlini –, abbiamo già anche alcune donne, anche se è sempre difficile riuscire a coinvolgerle». Maggiori dettagli arriveranno solo la prossima settimana. Nella partita si inseriscono però anche i partiti.

La sezione locale del Carroccio è stata commissariata dopo le dimissioni del segretario Attilio Zanotti. Alla guida del movimento è stato nominato Bruno Bosatelli, segretario della circoscrizione 20 della Valle Seriana. «In questi giorni abbiamo incontrato gli uomini del partito – spiega Bosatelli –. Ora stiamo lavorando a una lista insieme al Pdl. Sarà un progetto che potrà abbracciare anche altre espressioni della comunità, non si esclude nemmeno l'ottica di un unico raggruppamento. Potrebbe essere un bel progetto per il rilancio del paese». «Il nostro unico punto fermo per ora è l'alleanza con la Lega Nord – afferma il coordinatore degli enti locali provinciale del Pdl, Paolo Franco –, le altre valutazioni saranno secondarie alle condivisioni dei programmi».

Due milioni di lavori
Intanto a Gorno l'amministrazione comunale sta completando diversi cantieri in paese, per un totale di circa 2 milioni di euro. «Faccio il sindaco fino all'ultimo giorno – afferma Giampiero Calegari –. Voglio cercare di chiudere alcuni importanti lavori. Stiamo completando la copertura della struttura ecomuseale con i relativi servizi accessori (importo dell'opera circa 400.000 euro). Si stanno terminando i lavori della strada mulattiera di via degli Orti (480.000 euro)».
«Entro due mesi – aggiunge – sarà pronto il nuovo acquedotto (l'importo di 666.000 euro è a carico della Regione e di Uniacque). Da pochi giorni sono iniziati i lavori per la sistemazione di piazza Villassio (per 150.000 euro) e si sta lavorando alle miniere di Costa Jels e di Riso Parina, dove sono stati investiti circa 400.000 euro. Ma, soprattutto, siamo in attesa di partire con la pista ciclabile totalmente finanziata e ormai interamente autorizzata».

Andrea Filisetti - L'Eco di Bergamo - Venerdì 25 Febbraio 2011 PROVINCIA, pagina 42

giovedì 24 febbraio 2011

Il Giro scalda la valle. Nottate e balli in rosa

 
l 21 maggio a San Pellegrino e Serina spettacoli fino a tarda ora
Per la tappa del 26 due chilometri di magliette prima dell'arrivo

Una «notte rosa» tra musica ed eventi a San Pellegrino e Serina, ma anche due chilometri di magliette rosa ad accogliere i ciclisti, e poi gare podistiche e sulle due ruote, gigantografie dei nostri campioni, concorsi per le vetrine, un annullo postale, menu e persino un «ballo in rosa».

La Valle Brembana si prepara alla tappa del Giro d'Italia del 26 maggio: partenza da Morbegno e arrivo a San Pellegrino dopo 152 chilometri. Tappa che entrerà nella Bergamasca da Cisano passando poi per Città Alta, Albino, Ganda, Cornalba, Serina, Costa Serina, Bracca, Zogno e San Pellegrino (con passaggio davanti al Grand Hotel e arrivo di fronte al municipio). Ieri mattina, alla Camera di commercio di Bergamo, il distretto del commercio «Fontium e mercatorum», che riunisce San Pellegrino, Serina, Costa Serina, Bracca e Oltre il Colle, ha presentato gli eventi in occasione del Giro. Decise anche le iniziative del comitato locale di San Pellegrino, composto da Comune e associazioni.
 
Negozi aperti di sera
«La tappa – ha detto ieri l'assessore al Commercio di Costa Serina Nadia Brozzoni – sarà anche l'occasione per sostenere le attività commerciali e, in genere, rivitalizzare i nostri paesi. La "Notte rosa", prevista il weekend precedente la gara, sarà l'appuntamento centrale».
Il 21 maggio, a San Pellegrino, sono in programma eventi musicali e non solo; e la festa proseguirà dopo mezzanotte a Serina. Con i negozi che saranno aperti fino a tarda ora.
«Ci sarà poi un concorso per le più belle vetrine dei negozi – ha aggiunto Brozzoni – e i ristoranti proporranno menu "in rosa". E stiamo pensando a sconti speciali a chi si presenterà nei negozi vestito di rosa».
Quindi le iniziative messe in cantiere dal comitato di San Pellegrino, alcune in collaborazione anche col distretto del commercio.

Gigantografie e «maggio rosa»
Le strade d'ingresso a San Pellegrino, per due chilometri, saranno colorate da magliette rosa, sul viale Papa Giovanni saranno posizionati stendardi rosa, quindi gigantografie dei campioni dello sport di San Pellegrino (Gotti, Acquaroli, Angiolino Quarenghi, ma anche Coppi e Bartali).
Centinaia di mani gonfiabili rosa saranno distribuite ai bambini, ci sarà poi un annullo postale e si sta definendo il maggio sportivo in «rosa»: l'8 una gara podistica per ragazzi, il 15 una gara di downhill, il 21 una corsa ciclistica, il 22 la «Dieci ore di sport e solidarietà» e il «Gran ballo in rosa» al casinò.

Giovanni Ghisalberti - Giovedì 24 Febbraio 2011 PROVINCIA, pagina 40

mercoledì 23 febbraio 2011

Moto in montagna, Orobievive - regole da rispettare

Il coordinamento Orobievive sottoscrive l'appello lanciato dal Cai contro moto e quad che scorazzano sulle montagne bergamasche.


Il coordinamento Orobievive (che comprende Legambiente, Italia Nostra, Fab, Mountain Wilderness e Wwf) sottoscrive l’appello del Cai di Bergamo su quella che viene definita “la grave questione dei mezzi fuoristrada sui sentieri delle montagne bergamasche”. Il comunicato stampa di Orobievive: "Il coordinamento è già intervenuto a suo tempo in proposito con un comunicato pubblicato dai giornali, preme ora puntualizzare alcuni aspetti.

Il danno provocato dai mezzi quali motocross, quad e motoslitte sul delicato ambiente montano è gravemente impattante specie nel momento in cui tali mezzi abbandonano mulattiere e strade carrarecce per avventurarsi in improvvide scorribande su praterie in quota, nei boschi e anche nei corsi d’acqua con gravi effetti sulla flora e la fauna di tali siti. Pratica purtroppo usuale e verificabile da ogni escursionista e che vanifica i buoni propositi che i vari motoclub vorrebbero fossero seguiti dagli appassionati. Assurde appaiono poi le istanze di certuni che vorrebbero imporre il loro diritto di praticare un’attività che contrasta con qualsiasi norma di buonsenso. Qui non si tratta di poter fare ciò che si vuole in base ad un discutibile criterio di libertà personale, si tratta di rispettare regole e criteri normativi ma non solo.

Come non è possibile entrare in una chiesa in abiti discinti così non è possibile scorrazzare con un fuoristrada in un ambiente naturale! Esiste una legge regionale ben precisa in materia citata nella lettera del CAI e questo dovrebbe da solo troncare qualsiasi discussione. Purtroppo non è così poiché sappiamo come vanno le cose in Italia anche se giova ricordare che, senza valicare i confini nazionali, in Trentino Alto Adige le cose vanno ben diversamente e nessuno troverà mai lì un motocross dove non deve esserci. Forse anche su queste cose si dovrebbe riflettere quando, da parte di operatori ed amministratori, si rincorre il modello trentino per le nostre Orobie…"

Bergamonews - 23 febbraio 2011

lunedì 21 febbraio 2011

Meteo, arriva il gelo dalla Russia


Le previsioni per tutta settimana

Nelle prossime ore rimarrà aperto un canale depressionario dalla Mittle Europa verso il Mediterraneo, che consentirà all'aria gelida che da settimane insiste sull'est Europa di lambire anche la Lombardia. Il tempo nel complesso tornerà soleggiato, salvo temporanei disturbi prima sulla fascia prealpina e poi sui confini alpini Retici, ma le temperature accuseranno, specie tra Martedì e

Giovedì, un calo di 4-6 gradi. Il nuovo rinforzo dell'alta pressione da ovest dovrebbe da Venerdì riportare i termometri a salire di qualche grado, specie in montagna. Ma in seguito possibile instabilizzazione, a causa della discesa di fronti dal Nord Europa, con possibile neve a bassa quota. L'evoluzione tuttavia risulta ancora incerta.

LUNEDI
': Masse d'aria fredda lambiscono la Lombaredia. Nella prima parte del giorno prime schiarite sui settori occidentali, ancora nubi altrove, con qualche debole pioggerella residua sulle zone orientali, specie sul mantovano. In giornata generali ampie schiarite, seppure con nubi sparse su centro-est della regione. Tra tarda sera e notte il transito di un'altra ondulazione ciclonica favorsice un po' di variabilità, specie a ridosso della fascia Prealpina, qualche sporadico piovasco sulle prealpi bergamasche e bresciane. Temperature in lieve aumento nei massimi, intorno ai 10 gradi, in lieve calo in montagna. venti deboli da NO in quota, variabili al suolo. Attendibilità: 90-95% - Molto alta

MARTEDI': La Lombardia è interessata da fredde correnti, settentrionali in quota, orientali al suolo. Al mattino ancora nuvoloso, specie sulle Prealpi, ma senza fenomeni degni di nota. Il giornata parziali schiarite, alternate ancora da nubi sparse, specie tra Prealpi e alte pianure, più compatte nuovamente durante la notte. Temperature in lieve calo, più importante nella notte, quando da est penetrerà aria balcanica più fredda. Zero termico diurno non oltre i 1200/1300 metri. Attendibilità: 80-90% - Alta

MERCOLEDI': La Lombardia sarà lambita da una discesa di aria gelida continentale, che avrà come bersaglio principale le regioni adriatiche. Giornata nel complesso soleggiata, ma con nubi sparse sulla fascia prealpina, specie al mattino. Addensamenti e debole nevischio sui crinali alpini dalla tarda sera o notte, lambiti da un modesto fronte in transito Oltralpe. Temperature in diminuzione, più sensibile in montagna, in pianura massime non oltre i 7/8 gradi. Zero termico diurno di poco sopra i 1000 metri. Attendibilità: 75-80% - Medio alta

GIOVEDI
': Correnti fredde interessano ancora la Lombardia. Sarà una giornata in prevalenza soleggiata su pianure e prealpi, salvo temporanei strati altri in transito, specie nella prima parte del giorno. Addensamenti interesseranno invece i crinali alpini retici, con qualche debole nevicata, specie su Spluga e Livigno, fino a 500/600 metri al mattino, poi oltre i 1000 metri. Zero termico in rialzo a 1500 metri circa, massime in pianura intorno a 8/9 gradi. Attendibilità: 70-75% - Media

VENERDI':
Un promontorio anticiclonico rimonta da ovest verso la Lombardia, relegando le correnti fredde più ad Est e favorendo un repentino rialzo termico, specie in montagna, dove lo zero termico salirà fin verso i 2000 metri. Giornata ben soleggiata, salvo temporanee e lievi velature e qualche nube residua su alpi Retiche di confine. Nella notte la coda di un nuovo impulso freddo lambirà la Lombardia, portando addensamenti soprattutto tra Prealpi e alte pianure, ma senza fenomeni. Clima diurno relativamente mite e massime intorno a 9/11 gradi. Attendibilità: 70-75% - Media

SABATO:
Dopo una giornata nel complesso variabile, con nubi sparse soprattutto sulla fascia prealpina, un fronte verrà sospinto entro sera dalle correnti nord altantiche verso le Alpi, portando un peggioramento notturno su tutta la Lombardia, con piogge in pianura e neve in montagna, oltre i 700/800 metri. Venti in rotazione dai quadranti meridionali. Temperature poco variate. Attendibilità: 50% - Molto bassa

DOMENICA:
Una perturbazione atlantica transita da ovest verso est, determinando una Domenica grigia sulla Lombardia, con piogge in pianura e neve sui monti, anche a bassa quota, intorno ai 600/800 metri. Migliora per la sera. Temperature in calo, con massime in pianura tra 4 e 6 gradi. Attendibilità: 50% - Molto bassa

L'Eco di Bergamo - 21 febbraio 2011 Cronaca

Orobie, nuovi fondi per valorizzare le vie dei monti


Dalla Fondazione della Comunità bergamasca arrivano 60 mila euro per sistemare i sentieri
Quest'anno il bando non prevede limiti di quota

Sistemazione del sentiero naturalistico Antonio Curò, ampliamento della panoramica da Lizzola allo stesso rifugio Curò, dorsale della Valle Cavallina, tracciato estivo per il rifugio Calvi, quattro pizzi della Valle Gandino, sentiero dei roccoli sopra Roncobello, sentiero 101 per i laghi di Ponteranica. Tanti progetti e una certezza: tutti soldi ben spesi.
Così, per il secondo anno consecutivo, anche nel 2011 la Fondazione della Comunità bergamasca contribuirà alla valorizzazione dei sentieri delle Orobie con un finanziamento di 60 mila euro, più o meno la stessa cifra dello scorso anno quando di euro ne vennero stanziati 70 mila.

Il bando è stato presentato al Palamonti, la sede del Cai di Bergamo, confermando una collaborazione, quella tra la fondazione e lo stesso sodalizio, ormai consolidata.
«Nel Cai – ha sottolineato Maria Bellati, segretario generale della Fondazione della Comunità bergamasca – abbiamo trovato un partner decisamente affidabile e importante. Fino a quattro anni fa, i bandi del settore ambientale incontravano difficoltà per la mancanza di proposte credibili; l'incontro col Cai ha rappresentato una svolta nella capacità di catalizzare progetti consistenti, ma anche per la possibilità di valutarli con competenza, contribuendo a selezionarli adeguatamente».

Nessun limite di quota
Dopo un biennio dedicato ai rifugi e un primo esperimento sui sentieri, quest'anno, dicevamo, si replica. Le novità? Innanzitutto non c'è più alcun limite di quota e, a differenza del 2010, potranno essere presi in considerazione anche i sentieri sotto i 1.200 metri.
In secondo luogo la scadenza un po' anticipata rispetto a quella dello scorso anno: le domande dovranno infatti essere presentate entro il 15 aprile. Per il resto tutto come da copione: ciascun progetto potrà essere finanziato per un importo pari al 50 per cento e un massimo di 15 mila euro; confermato anche il meccanismo del bando a raccolta: «Per garantire una continuità alla fondazione, ma favorire anche il principio della condivisione – aggiunge Bellati – la prerogativa di ciascun finanziamento è che una cifra pari al 10 per cento dello stesso contributo venga devoluta al nostro patrimonio da un soggetto diverso rispetto al beneficiario: è un modo per allargare gli orizzonti e, nel contempo, assicurarsi risorse per il futuro.

Attualmente i fondi utilizzati sono messi a disposizione dalla Fondazione Cariplo: una volta assegnati ci sarà tempo un anno e mezzo per realizzare i relativi progetti».
«Alla fondazione – ha sottolineato il presidente del Cai bergamasco Paolo Valoti – va il nostro grazie incondizionato. La manutenzione e la valorizzazione dei sentieri è un tema che richiede grande impegno e per il quale purtroppo il solo volontariato non basta. Negli ultimi anni quello della fondazione ha rappresentato l'unico vero contributo esterno; considerate le necessità, ci auguriamo che altri seguano il loro esempio».

Emanuele Falchetti - L'Eco di Bergamo - Lunedì 21 Febbraio 2011 PROVINCIA, pagina 28

domenica 20 febbraio 2011

«Moto sui sentieri, servono regole»






Il Cai alle istituzioni: danni a tracciati e fauna in fuga. Chiesti controlli e aiuto alla manutenzione
Il presidente: non c'è chiusura totale, ma servono paletti per consentire una convivenza civile

Il contenuto era noto. Adesso è pure ufficiale. La lettera aperta sull'uso, ma sarebbe più corretto parlare di abuso, dei sentieri e delle mulattiere di montagna da parte dei mezzi motorizzati è stata recapitata ieri. Mittente: il Cai di Bergamo. Destinatari: tutte le istituzioni interessate al tema dalla Regione in giù, comprese Provincia, Prefettura, Comunità montane e Comuni. Un appello per evitare che la grande rete dei tracciati orobici venga, come ormai accade sempre più spesso, bistrattata da moto, quad e quant'altro con gravi rischi anche per gli escursionisti.
«Da anni – si legge nel documento firmato dai presidenti delle sezioni e delle sottosezioni – i frequentatori delle nostre montagne segnalano e documentano i gravi danni legati al transito di motocross e mezzi motorizzati su numerosi sentieri, itinerari e mulattiere del territorio provinciale. E questo, nonostante l'esplicito divieto della legge regionale del dicembre 2008 che ne vieta il transito a eccezione di quelli di servizio e di quelli autorizzati».
 
I problemi ambientali
Il risultato? Problemi su tutti i fronti. Innanzitutto dal punto di vista tecnico perché gli itinerari sottoposti al passaggio improprio degli stessi mezzi subiscono danni difficilmente rimediabili con la normale manutenzione, per altro quasi esclusivamente a carico dei volontari del Cai.
In secondo luogo anche sul piano ambientale i guasti non mancano soprattutto a causa della sistematica devastazione della flora e della vegetazione, oltre che per il disturbo arrecato alla fauna in particolare nei periodi riproduttivi. Infine, ma non ultimo, le incognite sulla sicurezza con pericoli e rischi per tutte le pratiche escursionistiche sia in estate che in inverno.
 
Appello al buonsenso
Da qui l'appello. Con una serie di richieste tra cui la realizzazione di un'adeguata segnaletica sui percorsi di montagna vietati alle moto, controlli più efficaci, un contributo tangibile alla manutenzione del patrimonio sentieristico e la ricerca di soluzioni in grado di contenere, se non eliminare, il negativo impatto del fenomeno anche attraverso lo studio di aree e percorsi adatti alla pratica del fuoristrada.
«Non è nostra intenzione – aggiunge il presidente del Cai di Bergamo Paolo Valoti – penalizzare questa disciplina che sappiamo vantare un grande seguito e una notevole tradizione in provincia di Bergamo. Si tratta solo di rispettare le regole e cercare una civile convivenza. La questione è anche e soprattutto culturale».
 
A questo proposito la proposta del Comitato centrale del Cai datata 15 luglio 2006 e allegata alla stessa lettera parla chiaro: «Bisogna domandarsi – sostengono i rappresentanti del sodalizio – quale montagna vivere, quale montagna esplorare, cosa portarsi a casa. Quali emozioni, quale vissuto. Il nostro approccio di alpinisti ed escursionisti è basato su una cultura del rispetto e della contemplazione, sia pure venata da una sana competizione e da un po' di spirito di conquista».

Emanuele Falchetti - L'Eco di Bergamo - Domenica 20 Febbraio 2011 PROVINCIA, pagina 32

sabato 19 febbraio 2011

Addio al maestro Donadoni la «memoria» dei campanari


Musicista fin da bambino, per anni nella banda di Zogno
Grazie a lui sono state salvate canzoni popolari della Val Brembana

È scomparso il maestro Giulio Donadoni, autentica memoria storica della tradizione del suono delle campane a tastiera della media Valle Brembana. Figura emblematica di musicista eclettico, capace di operare un'importante sintesi del patrimonio popolare della zona, era nato nel 1930 a Grimoldo, borgo di Grumello de' Zanchi – frazione di Zogno – e con gli altri undici fratelli aveva condiviso la passione per la musica popolare in tutte le sue forme.

La Banda civica di Zogno
Protagonista per anni nella Banda civica di Zogno come suonatore di tromba e di piatti, aveva iniziato a suonare a 5 anni, ereditando e portando sulle campane molti brani per mandolino, organetto, suonate per banda, unitamente a canzoni popolari diffusesi negli anni '40 e '50 del Novecento e poi entrate nel repertorio di ogni musicista attivo nell'ambito delle feste popolari dalla metà del XX secolo. Lo stile musicale di Giulio Donadoni è un punto di riferimento per le scuole campanarie odierne.

Ha salvato le suonate a festa
Dotato di fine sensibilità musicale, Donadoni ha salvato un consistente numero di suonate «a festa», cioè a tastiera, eseguite dai familiari e da altri campanari della zona, altrimenti destinati a cadere nell'oblio come avvenuto per la maggior parte dei suonatori tradizionali: Pietro «Murì» Ferrari di Zogno (1881-1959) e il figlio Achille (1920-1975), Bortolo Pellegrini (1883-1963) detto «ol Dórde», il figlio Gino (1910-1970) e il cugino di Bortolo, Bianco (1893-1962) – tutti di Poscante –, «Bono» (1889-1953) e Carlo «Baciùr» Sonzogni (1898-1977) di Endenna.

La Federazione campanari 
Dal Duemila era entrato a far parte della Federazione campanari bergamaschi, partecipando alla realizzazione del cd «L'Armonìa» e a numerosi concerti di campanine, trasmissioni televisive quali Portobello negli anni '70, esperienze musicali in Italia e all'estero. Giulio Donadoni lascia alla Federazione campanari bergamaschi un corpus di cinquanta brani, eseguiti su campane, campanine in vetro, scatolette metalliche, bottiglie riempite d'acqua, ardesie e ogni risuonatore che potesse fare da strumento musicale. I funerali si terranno domani alle 15 nella chiesa parrocchiale di Grumello de' Zanchi.

Luca Fiocchi - Sabato 19 Febbraio 2011 PROVINCIA, pagina 43

venerdì 18 febbraio 2011

Gorno, muore a soli 51 anni


 L'autopsia dirà se è stata la «suina»

Se ne è andato all'improvviso, stroncato - sembra - da un'influenza polmonare che non gli ha dato scampo. Una notizia che ha suscitato stupore e cordoglio negli abitanti di Gorno e dei paesi vicini. Pierluigi Guerinoni, da sei anni alla guida delle penne nere del comune più popoloso della Val del Riso, aveva da pochi giorni compiuto 51 anni.

L'uomo è stato colto da una malattia che deve essere ancora identificata, ma – raccontano i familiari – più volte citata dai medici con il nome di Influenza A H1N1, più conosciuta come l'influenza «suina». Secondo i parenti pare che Guerinoni pensasse di aver contratto un normale virus influenzale, ma appena portato per un controllo al pronto soccorso dell'ospedale di Piario, due settimane fa, è scattato il ricovero all'ospedale «Bolognini» di Seriate e poche ore dopo al «San Raffaele» di Milano.

Qui le sue condizioni sono peggiorate ed è morto nel reparto di rianimazione intorno alle 15 di mercoledì. Giovedì mattina è stata effettuata anche un'autopsia, ma i medici aspettano ad affrettare conclusioni. Sembra che Pierlugi Guerinoni abbia avuto seri problemi polmonari, seguiti da altre complicazioni.

L'Eco di Bergamo - 18 febbraio 2011 Cronaca
 

giovedì 17 febbraio 2011

Popolazione brembana ancora in calo. Sale la Valserina






Perdono abitanti i venti paesi oltre Piazza Brembana
Valtorta per la prima volta sotto le 300 persone
Crescono Zogno e Sedrina, giù San Giovanni Bianco

Il trend non è cambiato. Anche il 2010 ha fatto segnare per la Valle Brembana una diminuzione della popolazione residente: dai 43.501 di fine 2009 ai 43.443 del 31 dicembre scorso. Poco più di una cinquantina di abitanti in meno con 22 paesi su 38 che hanno visto la popolazione diminuire, 14 in aumento e due invariati. Trend negativo ma la situazione non è poi così drammatica se consideriamo che nel 1991, per esempio, si era scesi fino a 43.225 residenti.Alta valle, meno 3.000 in 50 anni
Peraltro, un decremento demografico, sempre con qualche distinguo. A perdere abitanti sono soprattutto i venti paesi dell'alta Valle Brembana: solo Moio de' Calvi, Olmo al Brembo, Ornica e Valleve (con tre nati, evento che non accadeva da sei anni), nel 2010 hanno fatto segnare un lieve aumento. Tutti gli altri comuni, invece, hanno perso abitanti.

Complessivamente, quindi, i venti comuni dell'oltre Goggia sono passati da 7.325 a 7.245 abitanti, 80 in meno. Con Piazza Brembana che, sostanzialmente, si attesta intorno ai 1.250 abitanti mentre i paesi a monte continuano a scendere. Un trend negativo che prosegue da anni, purtroppo senza sosta: al censimento del 1961 i venti comuni dell'alta Valle Brembana contavano complessivamente 10.468 abitanti, scesi agli 8.282 del 1981 e ai 7.716 del 1999. A contribuire allo spopolamento, almeno negli ultimi anni, sono soprattutto le poche nascite più che le emigrazioni. Pochi giovani e pochi figli: lo scorso anno, Valtorta, Cusio, Carona e Isola di Fondra non hanno avuto neppure una nascita.

Paesi sempre più di anziani
La popolazione di Averara, per esempio, in mezzo secolo è diventata quasi un terzo, passando da 525 unità a 185, idem è successo per Valtorta, sceso per la prima volta nella storia sotto i 300 abitanti, e Ornica. E i paesi hanno un'alta percentuale di anziani, soprattutto Mezzoldo e Averara.

Torna a crescere Taleggio
Cambia, invece, lo scenario nei paesi della media valle: torna a crescere San Pellegrino, perde qualche abitante San Giovanni Bianco, aumentano ancora Sedrina e Zogno. Probabile, quindi, che molte delle famiglie che hanno lasciato l'alta valle si siano poi fermate nei paesi più in basso.
Lieve crescita anche per il comune di Taleggio che lo scorso anno ha raggiunto quota 625. C'è poi il caso positivo della Valle Serina: anche nel 2010 la popolazione è aumentata, raggiungendo quota 6.032. Un trend in crescita che prosegue da alcuni anni, anche se potrebbe esserci il dubbio sul fenomeno dei «falsi residenti»: villeggianti che chiedono la residenza e poi, di fatto, non abitano per la maggior parte dell'anno.

L'industria in Val Serina ( vedi articolo nella pagina dell'Economia )
«Lo spopolamento montano riguarda un po' tutto l'arco alpino – commenta il presidente della Comunità montana della Valle Brembana Alberto Mazzoleni –. Peraltro, possiamo considerare positivamente i dati: perdere una cinquantina di abitanti su 43 mila persone non è tantissimo, molte persone che lasciano l'alta valle probabilmente si fermano ancora nei paesi più in basso, e poi ci sono segnali che fanno ben sperare. A Taleggio, per esempio, abbiamo avuto 26 nuovi immigrati. Di questi, otto erano badanti, ma il resto sono famiglie nuove o tornate in paese. Come un segnale molto positivo è quello che arriva dalla Val Serina. Lì sono stati realizzati nuovi insediamenti industriali, e il lavoro tiene le persone in valle. Significa che quelle amministrazioni e quel territorio stanno lavorando bene».

«Montagna, costi maggiori»
«Per tenere la gente in montagna – prosegue Mazzoleni – fondamentale resta l'attaccamento al proprio territorio e poi i servizi. Uno può essere affezionato al proprio paese ma se poi non ha la scuola è quasi costretto a spostarsi. I servizi restano fondamentali e molti dei contributi che arrivano per esempio da Regione o Provincia li utilizziamo per sostenere le spese che le famiglie hanno per trasporti scolastici o servizi sociali».
«In montagna i costi sono maggiori, sia psicologici perché magari uno deve fare 40 chilometri per andare a scuola, sia effettivi di denaro. E i contributi che la Comunità montana dà servono per riequilibrare i costi rispetto a chi vive in città».

Giovanni Ghisalberti - L'Eco di Bergamo - Giovedì 17 Febbraio 2011 PROVINCIA, pagina 30

mercoledì 16 febbraio 2011

Neve sulle nostre montagne



A quota 1.300 anche 50 centimetri

È nevicato in montagna, sia in alta Val Seriana, sia in alta Val Brembana. Per la gioia dei gestori delle stazioni invernali che attendevano con trepidazione la neve per ridare slancio alla stazione sciistica e turistica. A quota 1.300 anche 50 centimetri di neve.

VAL SERIANA
Nevicata in montagna, dai 750 metri in su. Mentre a Gromo, Valgoglio e Vilminore lo spessore della neve non ha superato i dieci centimetri, a quote più elevate la nuova neve caduta al suolo ha raggiunto una certa consistenza. Infatti ai 1.200 metri di Spiazzi di Gromo e di Schilpario lo spessore della neve caduta mercoledì mattina 16 febbraio misurava circa 20 centimetri, mentre ai 1.600 metri del Monte Pora, Vodala e Campelli di Schilpario i centimetri al suolo erano circa quaranta. La nevicata , nei paesi di montagna, ha indotto gli spartineve a mettersi in movimento, per la pulizia delle strade. Non si sono tuttavia registrati grossi disagi per il traffico veicolare.

VAL BREMBANA
Ha nevicato e alle 15 di mercoledì 16 febbraio continuava a nevicare in alta Val Brembana. Se stamattina a Lenna (500 metri) c'erano circa 15 centimetri e a quota 800 circa 25, a quota 1.300, ovvero ai Piani di Ceresola a Valtorta, a Foppolo e Valleve si è arrivati anche al mezzo metro. Le precipitazioni nevose si sono concentrate soprattutto nell'area occidentale.

L'Eco di Bergamo - 16 febbraio 2011 Cronaca

Previsioni meteo


Previsioni Meteo Oltre il Colle (BG)
Previsioni metereologiche per il comune di Oltre il Colle (BG), tempo previsto per oggi, domani e per i prossimi giorni. Previsione meteo con temperature previste massime e minime, visibilità, intensità dei venti, possibilità di precipitazioni e percentuale di umidità.

Previsioni per Giovedì 17/02/2011



Giovedì 17

Ora

Tempo
Temperatura
Vento
Precipitazioni
Visibilità
Umidità rel.
Wind Chill
01.00
12
pioggia mista a neve
2.4 °C
E 8 km/h
debole
2.14 mm
moderate
<10km
discreta
97 %
0 °C
04.00
12
pioggia mista a neve
2.2 °C
ENE 3 km/h
debole
2.19 mm
moderate
<10km
discreta
97 %
2 °C
07.00
11
neve
1.9 °C
N 0 km/h
2.15 cm
moderate
<1km
foschia
98 %
1.9 °C
10.00
12
pioggia mista a neve
2.6 °C
WSW 3 km/h
debole
1.38 mm
deboli
<10km
discreta
94 %
2.5 °C
13.00
12
pioggia mista a neve
3.6 °C
WSW 4 km/h
debole
0.59 mm
deboli
>10km
buona
93 %
3 °C
16.00
8
coperto
4.3 °C
W 2 km/h
debole
0.10 mm
>10km
buona
88 %
5 °C
19.00
8
coperto
2.4 °C
N 0 km/h
0.00 mm
>10km
buona
96 %
2.4 °C
22.00
4
nubi sparse
0.7 °C
NE 3 km/h
debole
0.00 mm
>10km
buona
97 %


martedì 15 febbraio 2011

Autobus, via Tasso approva l'aumento

7% in più per biglietti e abbonamenti
Regione Lombardia a seguito della manovra nazionale ha dovuto ridurre i trasferimenti agli enti locali e, nel 2011, la Provincia di Bergamo riceverà circa 2 milioni di euro in meno

Per contenere l’aumento delle tariffe via Tasso ha elaborato una manovra, approvata dalla Giunta lunedì 14 febbraio, che ha permesso alle aziende una razionalizzazione dei servizi con una modesta riduzione del numero dei chilometri da loro gestiti e, invece che applicare l’aumento del 10 per cento come previsto dalla delibera regionale, la Provincia ha contenuto l’aumento nella misura del 7%. I tagli alle corse avverranno soprattutto negli orari mattutini e serali. Se questo piano non riuscirà a far rientrare i costi nel 2011, l’assessore provinciale ai trasporti Giuliano Capetti si riserva di valutare ulteriori correttivi dal mese di maggio.

Per le corse semplici gli aumenti saranno tra i 5 e i 20 centesimi mentre l'abbonamento annuale studenti costerà dai 14 ai 38 euro in più. Tra i 50 centesimi e 1 euro e 50 in più per gli abbonamenti settimanali, mentre per quelli mensili da 2 fino a 5 euro.

Le aziende saranno inoltre tenute a introdurre i nuovi documenti di viaggio regionali che consentiranno di integrare il viaggio in treno con l’utilizzo del bus a un costo più conveniente per l’utente.

BergamoNews - Lunedi 14 Febbraio 201