venerdì 30 aprile 2010

Grazie ragazzi


Grazie Alberto, Marco,Davide, Rosetta, Carlotta, Stefano

La vostra lettera non solo ci ha fatto molto piacere ma assume un significato importante per la Redazione di questo Blog. Volevamo interessare i giovani della Conca ai problemi che hanno e che dovranno affrontare in futuro. Ci auguriamo che il nostro piccolo contributo sia loro di aiuto e di sprone.
La Conca di Oltre il Colle merita certamente molto di più di quanto avuto sino ad ora.
Grazie ancora e buona navigazione
La Redazione
Gallicus
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------Pizzo Arera, l'Himalaya di casa nostra

A questa splendida cima la rivista Orobie di maggio dedica lo speciale delle «più belle montagne di Lombardia»
Dalle buone erbe primaverili da mettere in padella alla gita sull'antica Strada dei Cavalli, tra Lario e Valchiavenna

È d´inverno che il pizzo Arera mostra il suo volto più spettacolare (foto Alberto Nardi, da Orobie)Un ottomila? Non esageriamo. Di metri gliene mancano almeno altri 5 mila solo per avvicinarsi a certi orizzonti. Nel suo «piccolo» però l'Arera è un gigante.
«Un gigante austero e ben piantato nel cuore delle Prealpi Bergamasche, scrive Maurizio Panseri nel nuovo numero di Orobie in edicola da oggi. La rivista, che si occupa di montagna ormai da vent'anni (ventennale cade proprio nel 2010), se l'è «giocato» anche in copertina. Il pizzo Arera lo merita.

Grazie alla sua collocazione e all'inconfondibile sagoma, la grande cupola calcarea che tocca quota 2.512 è un punto di riferimento ben visibile sia dalla Val Brembana che dalla Val Seriana, una montagna simbolo insomma, in grado di affascinare un po' tutti: dagli escursionisti che la frequentano soprattutto d'estate lungo il cosiddetto sentiero dei fiori agli alpinisti che qui trovano pane per i loro denti.

«Qui – scrive ancora Panseri - salgono escursionisti e bikers, non mancano gli speleologi diretti alle profonde cavità che precipitano nel ventre del gigante e si vedono anche gli alpinisti diretti alle belle pareti del versante nord, dove c'è un'ampia scelta di vie classiche e di vie moderne. In inverno, lo scialpinista meno esperto potrà avere come meta il rifugio Capanna 2000, mentre quello più preparato potrà procedere oltre, sino sulla vetta dell'Arera o del Corna Piana».

Ce n'è davvero per tutti i gusti, insomma. Un po' come capita per Orobie del resto. Anche in questo numero primaverile, accanto alla montagna (Arera, ma anche la Strada dei Cavalli nell'Alto Lario e una puntata nelle Giudicarie al Lago dei Casinei), ecco proposte per godersi la stagione a 360 gradi: il bosco dei Bordighi, riserva alle porte di Sondrio lambita anche dal Sentiero Valtellina, l'itinerario in bici tra Cassano e Canonica che ha come filo conduttore l'Adda con tutte le sue attrattive storiche e naturalistiche e una passeggiata sui pascoli lecchesi, una volta tanto senza guardare troppo alle cime che li circondano, ma per prestare attenzione al loro ricco patrimonio di erbe commestibili.

Si chiude in bellezza con Lodi, dove, nel weekend tra il 28 e il 30 maggio, si terrà la sesta edizione del Festival internazionale del trompe-l'oeil: un'occasione per scoprire finte prospettive e paesaggi, ma anche la splendida cittadina dal vero.

L'Eco di Bergamo - Venerdì 30 Aprile 2010 SPECIALI, pagina 27

giovedì 29 aprile 2010

Oltre il Colle Ancora al volante a 88 anni

«Mario della corriera» e Ilda festeggiano il 60° di nozze


Mario Belotti e Ilda BiancheriZamblaFesteggiano oggi i 60 anni di matrimonio Mario Belotti e Ilda Biancheri di Zambla Bassa. Il loro amore nacque nel paese di lei, a Ceriana, in provincia di Imperia, dove Mario Belotti che, invece, è originario di Serina, si era trasferito dopo la guerra a fare il boscaiolo. Successivamente al matrimonio la coppia si trasferì a Zambla Bassa di Oltre il Colle, dove trascorrono i mesi caldi (da una ventina d'anni, in inverno, si trasferiscono a Bergamo). Belotti, che compirà 88 anni a giugno, è stato per quarant'anni (è andato in pensione nel corso degli Anni Ottanta) autista del pullman sulla tratta Zambla-Bergamo ed è da molti conosciuto in Val Serina come «il Mario della corriera» mentre la moglie Ilda, che ha 79 anni, è stata sempre casalinga. Dalla felice unione sono nati tre figli: Giovanni e Fabio che abitano a Villa di Serio e Carla che risiede invece a Milano. La coppia è tuttora molto attiva: lui guida l'auto, legge senza bisogno degli occhiali ed è un cacciatore di camosci e caprioli ancora in attività.

Inoltre, nel periodo in cui abitano a Zambla, si dedicano a lunghe passeggiate in montagna e sono spesso premiati come la coppia più anziana che partecipa alle feste. L'intera famiglia si ritroverà alla fine di maggio, a Zambla, per festeggiare le nozze di diamante: insieme alla coppia e ai tre figli ci saranno le nuore Nadia e Pinuccia e le nipoti Valentina, Martina, Giulia e Chiara.

Davide Cortinovis L'Eco di Bregamo - Giovedì 29 Aprile 2010 PROVINCIA, pagina 36

mercoledì 28 aprile 2010

Nuove immagini di " Chi li ha visti ? "


Da oggi una nuova serie di immagini pubblicate dal Sito

Visitatelo e collaborate ad identificare persone e luoghi.

 

lunedì 26 aprile 2010

Partigiani, riconosciuti due volti

Prosegue con successo l'iniziativa avviata dal Sito https://sites.google.com/site/zamblaclub/
visitatelo anche nei prossimi giorni, potreste contribuire al riconoscimento di persone o familiari cari e protagonisti della nostra storia.



Sono un giovane di San Giovanni Bianco Luciano Dogadi Bratti e don Bussa di Serina

L'operazione di pubblicare alcune foto di partigiani o protagonisti della lotta di Liberazione ancora senza
nome, ha già dato i suoi frutti. L'idea, nata da Alberto Sangalli di Bergamo e Massimo Maurizio di Oltre il Colle, consiste nel mostrare sul sito Internet del club Amici di Zambla  ( https://sites.google.com/site/zamblaclub ) vecchie foto del tempo di guerra di Bergamo e dei bergamaschi non ancora codificate. L'iniziativa è stata presentata anche su L'Eco di Bergamo, con un articolo di Paolo Aresi il 24 aprile. A corredo del testo, sono state pubblicate alcune foto. Ebbene, già il giorno dopo due di quei volti hanno trovato un nome grazie a due attenti lettori. Il prete con in mano la scopa (foto qui a sinistra), ci scrive Tarcisio Bottani, presidente del Centro storico culturale della Val Brembana Tarcisio Bottani, è don Eugenio Bussa, «giusto di Israele» perché, spiega Bottani, «tenne nascosti e salvati a Serina e salvò, numerosi bambini ebrei milanesi». Sempre Bottani ci scrive di aver riconosciuto nel partigiano con il fucile (foto a destra) Luciano Dogadi Bratti di San Giovanni Bianco, delle Fiamme Verdi comandate da «Dami» (don Antonio Milesi). La conferma di quest'ultimo riconoscimento ci arriva anche dal nipote di Luciano, Paolo Dogadi Bratti. Suo nonno è mancato nel 2001.
 
L'Eco di Bergamo - Lunedì 26 Aprile 2010 CRONACA, pagina 11

sabato 24 aprile 2010

Chi ha visto i volti di questi partigiani?

La vita quotidiana nei giorni della Resistenza e della Liberazione: la ricerca di due bergamaschi


Le Foto sul Sito  https://sites.google.com/site/zamblaclub/

Immagini nuove, immagini inedite. In realtà vecchie, che appartengono a un passato lontano. Sessantacinque anni fa. E anche di più. Immagini di un tempo che non è più, che non esiste più, che non possiamo più trovare, in nessun angolo del mondo. Ma che è stato, e che ha dato luogo al nostro presente. Immagini della guerra, della Resistenza a Bergamo e intorno a Bergamo. Immagini che cercano un autore e, in molti casi, cercano un legame con la realtà di oggi: chi sono le persone fotografate? Chi sono quei giovani che imbracciano il fucile? Chi sono quei partigiani che sorridono ai piedi del camion dove si legge «Ponte S. Pietro»? E chi è quel giovane con la sigaretta in mano, belle labbra carnose, espressione malinconica, con addosso una divisa dove sul petto si legge «Dalmine»? E questi altri con cappello d’alpino e fucile a tracolla, che posano accanto a una Balilla?

Tante immagini, un fiume di nuove fotografie raccolte da un appassionato di storia di Oltre il Colle. Fotografie che riportano indietro, fanno correre a rovescio i giorni, riportano a giorni di dolore e di morte, di lotta per tornare a essere liberi. Per regalare a noi, abitanti del tempo futuro, la libertà. La stiamo usando bene la libertà per la quale tante persone sono morte? Centinaia di migliaia di giovani. Partigiani, internati, soldati dell’esercito regolare che risalivano dal Sud con gli Alleati. Ma anche i giovani che stavano dall’altra parte e contro la libertà individuale lottavano nel nome della fedeltà a un patto, a un passato che nei loro cuori aveva ragione di continuare.

Come in un tragico paradosso, il loro contrapporsi a libertà e democrazia ha dato più valore, drammatico valore a questi ideali.

Anche molti preti in quei terribili diciannove mesi che andarono dal settembre 1943 all’aprile 1945 scesero in campo contro il nazifascismo. Si schierarono con i partigiani, oppure si preoccuparono di salvare ricercati ed ebrei. Nomi noti e nomi sconosciuti.

Don Bepo Vavassori, don Antonio Seghezzi, don Tranquillo Della Vecchia, don Rocco Zambelli, don Giovanni Bonanomi... Un elenco lungo. Alcuni appaiono in queste nuove-vecchie fotografie. Ci sono momenti riconoscibili, come i ragazzi di Serina, nascosti in paese dal sacerdote milanese don Eugenio Bussa, come i partigiani che sfilano in piazza Pontida con l’aria orgogliosa dei vincitori, come il documento di appartenenza al movimento d’insurrezione. E tanti altri attendono invece un riconoscimento.

Tutte le fotografie verranno inserite nel sito Internet del club «Amici di Zambla» all’indirizzo https://sites.google.com/site/zamblaclub/ Dell’operazione si occupano Alberto Sangalli, di Bergamo, e Massimo Maurizio (detto Pandughet), di Oltre il Colle. Maurizio è ricercatore storico, presidente dell’associazione Ultracollem: tra le sue iniziative la storia di Oltre il Colle, l’indagine sul disastro aereo del Monte Menna dove si schiantò un aereo americano durante la guerra (trasportava personale e aiuti per i partigiani) e ricerche sulle miniere della Val del Riso e della Val Parina. Dicono Sangalli e Maurizio: «Dopo 65 anni dalla fine della guerra di Liberazione, il tempo ha svolto il suo benefico effetto su fatti, eventi , persone che hanno contribuito ai tre anni più importanti del ’900 italiano. L’animosità è cessata, gli italiani non si dividono più fra chi ha fatto la guerra resistenziale, da una parte o dall’altra, o chi non l’ha fatta del tutto. Ora è il momento di vedere assieme cosa il tempo ha depositato nella memoria storica collettiva della nazione e quanto, invece, si sia perso nei lunghi anni trascorsi. Queste foto, numerose e ben conservate, richiamano volti di giovani che hanno ritenuto di donare un periodo della loro vita, molti la vita stessa, all’amore, alla libertà nelle sue diverse espressioni. I tanti anni trascorsi dalla fine di quella lotta non permettono più oggi, facilmente, di riconoscerne le sembianze, ricordarne i nomi, né i fatti e gli avvenimenti. Con l’operazione che stiamo mettendo in atto - potremmo definirla, magari un po’ banalmente, ma con una certa efficacia, "Chi li ha visti?" - vorremmo dare loro un nome , così come una indicazione ai numerosi eventi di dolore popolare raffigurati nei funerali e commemorazioni, oppure in azioni a fuoco sulle nostre montagne. Le foto rinvenuteverranno pubblicate a puntate, in gruppi di due o tre alla volta, ogni 4 o 5 giorni, e chi vorrà potrà liberamente intervenire sul sito per dare il contributo di riconoscimento.

Il fine ultimo di questa operazione è rinvigorire il ricordo del nostro passato che non deve essere dimenticato ma mantenuto vivo per le future generazioni, perché sappiano, perché riflettano, perché si rendano conto che cosa esiste alla radice della nostra libertà».

Paolo Aresi L’Eco di Bergamo Sabato 24 Aprile 2010 CRONACA, pagina 19

mercoledì 21 aprile 2010

Obiettività e autonomia informativa


Tra i "propositi dichiarati" e la loro "realizzazione" non sempre esiste la "coerenza".
Queste le "enunciazioni" del Sito:

NEWS.OLTREILCOLLE.NET
l Portale e il Web Network sono stati pensati all'insegna prioritaria della pluralità della comunicazione e dell'informazione locale e per colmare una lacuna e una necessità riscontrata in questo settore e in questo senso sul territorio di Oltre il Colle.
Questo Portale è dedicato alla diffusione di notizie, approfondimenti, opinioni, confronti e dibattiti sugli avvenimenti e sui fatti che riguardano la vita e la quotidianità a Oltre il Colle, con un occhio anche ai principali eventi che interessano le Valli Serina e Brembana, e la bergamasca in genere.
L'HelpDesk è a disposizione degli Utenti per accogliere segnalazioni in genere e rispondere ai quesiti relativi alle iscrizioni e alla praticabilità e operatività del Web Network Oltre il Colle e relative risorse. L'HelpDesk non è in grado di rispondere a domande riguardanti l'amministrazione del Portale (per questo esiste un apposito indirizzo e-mail del netWebmaster),

Provate a cercare una "notizia" che non sia funzionale all'attuale gestione amministrativa del Comune.
Teniamo famiglia !

Il Gallo del Pollaio

.

lunedì 19 aprile 2010

Supponenza e intolleranza

Il futuro della Conca Oltre il Colle e quelle opere da completare



Pubblichiamo una lettera aperta al sindaco di Oltre il Colle, Rosanna Manenti, inviata anche al giornale per conoscenza. Il sindaco ha preferito non replicare.
 
Non ripubbliciamo la "Lettera aperta" indirizzata alla Sindaca di Oltre il Colle. Riteniamo che dal 23 marzo u.s. molti navigatori l'abbiano letta.
Il Quotidiano "L'Eco di Bergano" ha atteso pazientemente un commento della Sindaca di Oltre il Colle, inutilmente, come avevamo previsto.
Mi permetto un commento sull'episodio:
 
Tra le varie caratteristiche che vengono richieste ad un “buon amministratore”, ve ne sono due che prevalgono rispetto alle altre: “ l’ascolto “ e “ il decisionismo ”.

Saper ascoltare i propri amministrati non significa accantonare le proprie idee ma condividerle, ed eventualmente correggerle, ascoltando anche quelle altrui.
Svolto questo compito è necessario passare al decisionismo, ovverossia programmare gli interventi in base alle reali esigenze degli amministrati, con particolare attenzione alle disponibilità finanziarie, come farebbe ogni buon “padre di famiglia”.
Sembra, invece, che tra gli “ Amministratori della Cosa Pubblica”, particolarmente di casa nostra, tali caratteristiche non abbiano trovato spazio, anzi, ogni legittima richiesta di ascolto viene considerata come una “intromissione illegittima”, (quasi una congiura ai loro danni) nelle pubbliche funzioni.
Non si tratta di problemi di “appartenenza politica”, ma di “etica della “funzione esercitata”. Quando un Amministratore viene eletto ( Sindaco, Assessore ), deve comprendere che diventa “Il rappresentante ufficiale” della Comunità, e in tale veste deve rispondere a tutti i cittadini e non solo alla “parte” che lo ha eletto.
L’intolleranza verso le opinioni altrui, la supponenza e l’arroganza nel ritenerle sempre come “attentato alle proprie funzioni” indica un grave stato mentale di “confusione” del ruolo che rappresenta.

Il Gallo del Pollaio

giovedì 15 aprile 2010

"Il paese non c'è più: ma non è solo colpa della politica"


Lettera di uno studente: "Tanti i problemi. Gli amministratori han fatto danni, ma è mancato anche lo spirito di appartenenza a un paese".
Questa lettera potrebbe essere stata scritta da un residente di "Oltre il Colle"


Gentile redazione,


È da tanto tempo che volevo fare conoscere i miei pensieri e sentimenti sulla situazione di San Giovanni Bianco. Lo faccio ora, come confronto con la lettera che un concittadino ha diffuso in questi giorni.
Sono un giovane, che per studi è “emigrato” ma col cuore e con la mente sempre rivolta al mio paese e con la voglia di partecipare (al punto che mi sono messo in gioco nel panorama politico locale) e di farlo conoscere. Non lo nascondo. In questi anni ho provato imbarazzo, impotenza e rabbia. Vedere realtà e paesi attivi, dinamici, che riescono ad emergere mi ha portato a domandarmi il perché non potesse accadere anche a S.G.B. Non chiedo di ritrovare il nome del mio paese nel “Rapporto dei Comuni Rinnovabili” di Legambiente o nell’elenco dei “Comuni Virtuosi” (si veda il sito internet per un confronto con un modo di
amministrare di successo in realtà anche più piccole e “povere”) o citato in vari approfondimenti come esempio positivo, ma quantomeno vorrei che non fosse nominato principalmente per aspetti negativi.

Non pensiate che stia parlando di cose assurde e lontane. Parlo di innovazioni che portano non solo nomee positive ma anche risparmi per i cittadini e ampie opportunità. Sono d’accordo che gli abbandoni di alcune delle poche realtà industriali presenti sul territorio dovevano essere gestiti meglio, non fregandosene. Bisognava prenderle “di petto” e affrontarle di concerto con tutte le realtà. Dall’altro lato non penso, però, che l’esasperazione delle situazioni e il contrasto siano la soluzione migliore.

In aggiunta a questo problema, voglio sottolineare come il paese non ci sia più, non solo per la carenza di lavoro, ma anche per la mancanza delle iniziative che negli anni, lentamente e con superficialità, sono diminuite. Come si possono dare opportunità ai ragazzi se non si sostengono le associazioni culturali e sportive? Come si può creare svago se si lascia andare allo sfascio un palazzetto comunale da poco costruito e un campo sportivo che, di certo, nessuno ci invidia? Come si può preservare il territorio se si fa cadere l’appoggio alle attività della pro-loco e a quelle di associazioni di volontariato? Come si possono facilitare i rapporti tra le persone se si mettono i “bastoni fra le ruote” alla parrocchia e alle associazioni sociali? Come si può non pensare ad una popolazione che invecchia, non creando le strutture necessarie per la socialità e il sostegno degli anziani?

Non voglio fare catastrofismi, ma ho una concezione diversa dell’amministrare. È mancato il sostegno dell’amministrazione, sono mancate le decisioni comunitarie. È mancato lo spirito di appartenenza ad un paese, che è la nostra vera tradizione e la nostra essenza. Non ne faccio solamente una questione politica, ma sicuramente la politica ha le responsabilità maggiori.

Sono state fatte scelte profondamente sbagliate. Devono ancora convincermi su che senso abbia avuto spostare una biblioteca dal centro paese ad una posizione più isolata (e ovviamente poi scarsamente frequentata). Devono ancora convincermi dell’“affare” della vendita della stazione ecologica. Devono ancora convincermi su che senso abbia avuto comprare un edificio, buttarlo giù, sistemare tutta l’area intorno per ricavare tre posti auto. E potrei continuare…

Nel frattempo non si discute nemmeno del Piano di Governo del Territorio (non è chiaro, dopo l’abbandono dell’assessore all’urbanistica, nel luglio 2008, a chi sia andata la delega… vedi sito internet del comune) che dopo essere stato usato e sfruttato, (vedi lottizzazioni a Cornalita, al Piazzo, etc) ha bisogno di un rilancio e di nuove idee.
Nel frattempo non è concesso chiedersi come sono stati spesi i soldi. O forse è meglio non farlo. Un esempio: le migliaia di euro spesi (circa 130.000) in spese legali, per poi ottenere poco o nulla. Nonostante tutto credo in questo paese e nei Sangiovannesi. Ma tutti dovranno fare la loro parte.

Grazie per l’attenzione.

Giorgio Davide Manzoni

martedì 13 aprile 2010

Oltre il Colle - ok alla sistemazione dopo le polemiche

Sarà più sicura la strada che porta alle piste da fondo
Nel bilancio anche pannelli fotovoltaici sul municipio

Oltre il Colle - Saranno la riqualificazione della strada che conduce al Pian della Palla, l'installazione dell'impianto fotovoltaico sul palazzo municipale e su quello dell'ex scuola di Zorzone (dove si trova
il museo minerario) e la realizzazione del progetto «Le terrazze» sul Monte Arera i tre progetti principali che vedranno impegnati l'Amministrazione comunale di Oltre il Colle nel 2010.

Nel corso dell'ultima seduta del Consiglio comunale, infatti, è stato approvato con il voto favorevole della maggioranza e quello contrario della minoranza il piano delle opere pubbliche.

Si sistema l'acquedotto
La riqualificazione della strada che porta al Pian della Palla (al centro le scorse settimane di alcune polemiche per via della mancata manutenzione e quindi per la pericolosità del transito) costerà 550 mila euro, l'installazione dell'impianto fotovoltaico 120 mila (di cui 84 mila a carico della Provincia) mentre il progetto «Le Terrazze», che prevede la realizzazione di una struttura ricettiva a quota 1.600 metri sul monte Arera (dove si concluderà la strada attualmente in fase di realizzazione), ha un costo di 609 mila euro: per 300 mila euro è stato chiesto un finanziamento alla Regione Lombardia e si è in attesa della risposta mentre il resto sarà pagato con un mutuo. Nel piano delle opere ci sono anche la sistemazione di alcune tubature dell'acquedotto (che sarà a carico di Uniacque) per 180 mila euro e l'eliminazione delle barriere architettoniche per 7.000 euro.

Le critiche della minoranza
«Quella dell'Amministrazione comunale – ha affermato Paolo Maurizio della lista di minoranza «Crescere insieme» – è una progettualità risicata perché vedo una limitata previsione di sviluppo. Siamo al mese di aprile ma per tutti questi progetti si è solo alla stima dei costi e quindi queste opere si concluderanno solamente il prossimo anno». «Se un'opera è stata inserita tra quelle di quest'anno – ha replicato il sindaco Rosanna Manenti – non vuol dire che deve essere per forza conclusa entro dicembre. La nostra scelta è quella di privilegiare la sistemazione definitiva delle opere che da più di vent'anni sono state solo rattoppate. Oltre alla
strada che va al Pian della Palla rifaremo anche via Vanini». «Prima di realizzare l'intervento in Arera – ha detto il consigliere indipendente Daniele Cavagna – avrei pensato a valorizzare una risorsa che c'è già costruendo, per esempio, un centro servizi per la pista di fondo. Visto che la coperta è corta, io avrei coperto qualcosa d'altro». «La pista di fondo e lo sci invernale – ha risposto il sindaco Manenti – sono molto importanti per il nostro territorio e faremo un incontro per fare il punto della situazione all'inizio di maggio. Sono tanti i progetti che stanno partendo sul monte Arera e non solo da parte dell'Amministrazione». A maggioranza è stato votato anche il bilancio: «È insufficiente – ha spiegato Paolo Maurizio – l'importo di diecimila euro messo a bilancio per il contributo alla Pro loco e per l'organizzazione delle manifestazioni organizzate dal Comune». Il sindaco ha replicato che per la promozione turistica non ci sono solo le manifestazioni estive. Daniele Cavagna ha segnalato anche l'assenza di incentivi per chi vuole aprire un'attività sul territorio.

Cattedrale verde sull'Arera
All'ordine del giorno vi era anche la discussione sulla «Cattedrale verde» che è stata approvata col voto favorevole della maggioranza e di Cavagna e l'astensione di «Crescere insieme».
Il sindaco ha annunciato che, a differenza di quanto previsto inizialmente, l'opera verrà realizzata sul monte Arera, in zona Grumello. Ha spiegato il primo cittadino: «È un progetto su cui stiamo lavorando da due anni e adesso può partire: l'intento del Parco delle Orobie è quello di realizzare la struttura dove, entro quest'estate, saranno lasciate crescere le piante».

Davide Cortinovis - L'Eco di Bergamo Martedì 13 Aprile 2010 PROVINCIA, pagina 36

venerdì 9 aprile 2010

Riunione del Consiglio Comunale di Oltre il Colle

Consiglio a Oltre il Colle sulla - cattedrale verde -


Ci saranno il bilancio e il programma triennale delle opere pubbliche in discussione nella seduta del Consiglio comunale a Oltre il Colle in programma per stasera, alle 18,30. Si parlerà, quindi, anche della «cattedrale verde» e delle aliquote per quanto riguarda l'Ici e l'addizionale Irpef.

Nota della Redazione:

Attendiamo le decisioni dell'Amministrazione Comunale sulla "Cattedrele verde"e sulla sua "manutenzione", tuttavia non ci sembra il pricipale "problema" dell Conca. Vi sarebbero altri argomenti da affrontare, quali ad esmpio il programma di opere pubbliche per l'avvio della "stagione estiva", oppure la definizione di un "programma triennale" d'interventi sulle opere pubbliche ( ad esempio la sistemazione fognaria di Zambla Alta ).
Ma queste sono opere che "impegnano eccessivamente" l'attività degli uffici tecnici comunali !!!!!

giovedì 8 aprile 2010

Economia e Turismo


Da Carona si salirà ai rifugi in jeep navetta
Il sindaco Gianalberto Bianchi: «I pass saranno limitati, troppo traffico e pericolo». E in estate si provvederà alla messa in sicurezza della strada. A luglio e agosto il servizio pubblico verso il Longo e il Calvi. Stop alle autorizzazioni di transito per i non residenti

Un´immagine estiva del rifugio Calvi, a quota 2.015 metriCaronaDa Carona ai rifugi Longo e Fratelli Calvi con un... «bus-navetta», pardon, una «jeep-navetta». Il servizio sarà istituito dall'amministrazione comunale, molto probabilmente a luglio e agosto, con l'obiettivo di ridurre il traffico veicolare lungo la strada sterrata che porta alla conca del Calvi e, allo stesso tempo, consentire anche a qualche anziano di raggiungere i rifugi (con la jeep ci si arriva in mezz'ora). «A breve – spiega il sindaco Gianalberto Bianchi – faremo il bando per l'appalto del servizio. L'intenzione è di istituire una sorta di "jeep-navetta" da sei-sette posti che da Carona
raggiunga i rifugi Longo e Fratelli Calvi, con più viaggi giornalieri, naturalmente a seconda della richiesta dell'utenza. Ma orari e prezzi saranno stabiliti successivamente. La cosa certa è che dalla prossima estate partiremo con questa novità, importante da un punto di vista turistico e anche per una maggiore sicurezza lungo la strada carrozzabile». Il tracciato sterrato che parte da Carona arriva al rifugio Calvi dopo circa sette chilometri e mezzo mentre la deviazione per il Longo (entrambi si trovano poco sopra i 2.000 metri di quota) è di circa tre chilometri.


«Ogni estate concediamo una serie di autorizzazioni giornaliere per il transito con i veicoli – continua il sindaco – ma le richieste sono diventate troppe. Anche di automobilisti che magari non hanno proprietà lungo la strada e salgono solo per fare un giro. E poi ci sono connessi tutti i problemi di sicurezza. Con il servizio di navetta elimineremo tutto questo traffico dando la possibilità anche agli anziani che magari vorrebbero salire ai rifugi di arrivarci comodamente. Le autorizzazioni saranno limitate a residenti o proprietari di terreni e baite». E proprio la strada che da Carona, passando dalla storica frazione di Pagliari e dal Lago del prato,
arriva poi ai rifugi in quota, sarà oggetto nei prossimi mesi di un'ulteriore messa in sicurezza, grazie a un intervento finanziato dall'assessorato all'Agricoltura della Regione Lombardia, per circa 150 mila euro, nell'ambito del piano di sviluppo rurale. Una strada, quella che sale alla conca del Calvi, importante da un punto di vista turistico ma anche per gli alpeggiatori e la produzione in quota del Formai de mut. E per la presenza di tre bacini idrografici che vanno costantemente controllati: lago di Fregabolgia, lago del Diavolo e lago dei Frati. «Da qui l'intervento di messa in sicurezza della strada – prosegue il sindaco – seppure il tracciato sia comunque transitabile».


«Lungo il percorso – aggiunge il progettista dell'intervento – ci sono alcuni muri cedevoli. Il crollo potrebbe costringere alla chiusura della strada. Con questi lavori si scongiurerà tale pericolo. La manutenzione più urgente dovrebbe essere effettuata già a giugno mentre il resto dell'intervento a fine stagione». «E per gli escursionisti – conclude il sindaco – insieme al Cai, quest'estate potenzieremo anche la segnaletica del sentiero nel bosco, diretto sempre alla conca del Calvi».


Giovanni Ghisalberti

Nota:
Cari Amministratori di Oltre il Colle, l'iniziativa é ottima e il Comune di Carona si é premurato di avviarla in tempi che possono consentire il "servizio" dalla prossima stagione estiva.  Perchè non seguire l'esempio ?

venerdì 2 aprile 2010

La lettera Il senatore Valerio Carrara (Pdl) legge il risultato del voto regionale

   «Puntiamo sul territorio e il buon governo»

La politica è servizio, significa mettersi a disposizione del territorio ed affrontare e risolvere i problemi del Paese. Non sono un politologo ma un politico ed in quanto tale, non posso e non voglio ignorare quanto accaduto.
Oramai ad ogni elezione viene attribuito un significato. Il vero dato che emerge, al di là di chi a vinto e di chi ha perso, è il segnale che ci viene dal popolo a tener banco. È, infatti, del tutto evidente il crescente distacco tra i partiti e l'elettorato che lo esprime attraverso l'astensione al voto. Ci troviamo di fronte ad un ipotetico partito del 35%, tale è la consistenza di chi non ha votato, a ciò si aggiungano le numerosissime schede bianche che vanno in qualche modo a rimpolpare la schiera della disaffezione ai partiti. Numerose le ragioni, sicuramente la principale non è quella attribuita alle condizioni metereologiche favorevoli ed alla «bella giornata». Le ragioni sono ben più profonde e sono state annunciate dal bergamasco Nando Pagnoncelli in un articolo pubblicato la scorsa settimana da L'Eco di Bergamo. Un approccio quello di Pagnoncelli non condizionato ma basato su dati reali ed obbiettivi quali i problemi tutt'ora irrisolti nel nostro Paese e soprattutto legati al disagio giovanile. Interessante l'indagine esposta dallo stesso Pagnoncelli in una nota trasmissione televisiva in onda su Rai 3 nella quale il dato più evidente era quello relativo ai 10 milioni di italiani non andati alle urne.


Le riforme sono importanti, ma non va dimenticato che la maggior parte della gente si deve misurare quotidianamente con problemi più pressanti e contingenti. Una priorità, a mio avviso, va data alla politica industriale ed al lavoro salvaguardando, ove possibile, l'occupazione.
È urgente una defiscalizzazione, ma appena ci sarà la copertura finanziaria per farlo. Lotta all'evasione sì, ma soprattutto agli sprechi e premi all'efficienza, alle Regioni virtuose ed al buon governo.

Quello del «buon governo» è un tema a me caro, così come auspico nuovi spazi nel partito per giovani preparati e capaci, in grado di far politica e non solo in cerca di poltrone. I parametri sono molto semplici, si chiamano competenza, merito e territorialità che sono propedeutici ad efficacia ed efficienza sia nella pubblica amministrazione, sia nel fare impresa, ma soprattutto nel fare politica. È pertanto necessario per noi essere più collegati al territorio, dialogare con esso, ascoltare e portare avanti le giuste istanze della gente che spesso si sente distante da chi decide. 

Bisogna inoltre incrementare la presenza, soprattutto dei parlamentari sul territorio, essi ci dovranno stare effettivamente e non virtualmente. Significa rimboccarsi tutti le maniche, abbiamo
davanti a noi tre anni di lavoro intenso.


Prima di tutto, mantenere il programma e gli impegni verso i nostri elettori, consolidare la loro fiducia e possibilmente, incrementarla con l'esempio e ripeto, con il buon governo. Io sono, come sempre, a disposizione.


Valerio Carrara senatore del Pdl

Nota del Gallo del Pollaio:
Caro Senatore, la Sua lettera andrebbe indirizzata, con molte sottolieature, alla sua "protetta" e "sostenuta" Sindaca di Oltre il Colle. Forse potrebbe insegnarLe che la "supponenza" é in contrasto con quanto Lei, signor Senatore, sostiene con efficacia di parole ".....È pertanto necessario per noi essere più collegati al territorio, dialogare con esso, ascoltare e portare avanti le giuste istanze della gente che spesso si sente distante da chi decide.", ma che, per quanto attiene il suo territorio d'origine, non paiono ascoltate.

Ma forse, anche Lei, potrebbe essere etichettato come un "disfattista" e una "quinta colonna" che trama alle spalle del "guidatore".
Nemo profeta in patria.

giovedì 1 aprile 2010

Turismo invernale. Sciatori in calo ma operatori soddisfatti


In Valle di Scalve si scierà fino al 25 aprile, a Valtorta fino all'11. UItimi giorni in pista. Meno presenze rispetto all'anno scorso, fu una stagione record. Brillano Bremboski e Colere

Una stagione sulla neve in chiaroscuro quella che sta per chiudere i battenti sulle Orobie. A eccezione del comprensorio di Brembosuperski (Foppolo, Carona e San Simone) e di Colere, in Valle di Scalve, le stazioni invernali hanno fatto registrare un calo di presenze intorno al 10% rispetto alla scorsa stagione (da record), dovuto sostanzialmente alle condizioni meteo meno favorevoli. Ma per gli operatori la stagione è comunque da considerare positiva, soprattutto se raffrontata a due anni fa e anche in considerazione della crisi economica che ha colpito il turismo, in particolare lo sci. Al contrario, per qualcuno, la crisi economica avrebbe contribuito a portare più sciatori proprio su piste da sci meno costose come quelle delle Orobie, rispetto alle più quotate della Valtellina o del Bresciano. Nel comprensorio di Brembosuperski (Foppolo, San Simone e Carona) la stagione si chiuderà a Pasquetta, ultimo giorno di apertura. E sarà un inverno da incorniciare. «Già il 2008-2009 fu da record – spiega il responsabile marketing della stazione Andrea Bosco – e in questa stagione ci siamo migliorati con un incremento, nonostante alcuni weekend di maltempo, superiore al 10%. Ma avremo dati certi solo dopo le festività pasquali. Siamo, quindi, estremamente soddisfatti. Gli sciatori hanno apprezzato il miglioramento delle nostre piste e il nuovo impianto di San Simone. Ci sono state punte giornaliere di 7.500 sciatori, con molti stranieri, dall'Inghilterra e dalla Danimarca grazie all'aeroporto di Orio e poi da Polonia e Repubblica Ceca. La crisi? Da noi probabilmente ha avuto un effetto positivo. Le stazioni di maggiore richiamo ne hanno risentito mentre noi, grazie al rapporto qualità-prezzo e alla vicinanza, abbiamo sicuramente brillato. E questo nonostante il numero limitato di posti letto».


Sarà aperta fino all'11 aprile, invece, la stazione di Valtorta-Piani di Bobbio che, rispetto allo scorso anno, segnala un calo intorno all'8-10%. «Siamo comunque contenti – dice il direttore Danilo Scaioli – considerati il maltempo e la crisi economica. L'anno prossimo dovrebbe essere sostituita la seggiovia quadriposto Valtorta-Piani di Bobbio con una nuova a sganciamento automatico che consentirà il raddoppio della portata oraria e la salita in 5-6 minuti anziché gli attuali 13 minuti».


Il 2010-2011 dovrebbe, invece, essere la stagione della svolta per Piazzatorre che chiude l'ultimo inverno, per così dire, di attesa: nei prossimi giorni è prevista la firma conclusiva del Comune con la società «Alta quota» per il rilancio della stazione, più volte annunciata ma sempre rimandata «per motivi tecnici-burocratici e non di contenuti», dice il responsabile Massimo Manenti. Si dovrà iniziare a unire i comprensori sciistici di Torcola Soliva e Torcola Vaga, oltre ai vari interventi per nuove seggiovie e innevamento artificiale. «Tutto sommato la stagione è andata bene – dice Manenti di "Alta quota" – seppure ci sia stato un calo del 5-6% rispetto allo scorso anno. La gente è arrivata, anche grazie alla nostra promozione un po' da pazzi, con prezzi stracciati. In alcuni weekend abbiamo toccato la punta di 700-800 sciatori». Le piste di Piazzatorre saranno aperte fino a Pasquetta, come gli impianti di risalita a Cusio-Piani dell'Avaro, gestiti dalla società dei comuni
di Cusio, Ornica e Santa Brigida. «Il calo stimato nel 5-10% – dice il sindaco di Cusio Ezio Remuzzi – è dovuto sicuramente al maltempo, non tanto alla crisi che, invece, probabilmente, ci ha favorito. Per il prossimo anno saranno realizzati due nuovi tappeti di risalita e un piccolo centro servizi con noleggio attrezzature».


Ultima tappa in Val Brembana a Zambla Alta. «La stagione scorsa è imparagonabile – dice Luca Quistini che gestisce gli impianti di risalita sul Colle di Zambla, chiusi dal 21 marzo – quindi, nonostante un calo, possiamo essere soddisfatti, soprattutto per il buon andamento dei corsi per famiglie e bambini. E bene sono andati sia tapis roulant sia lo snow tubing (che, in versione estiva, riaprirà verso maggio, ndr)». Meno sciatori, sostanzialmente per la mancanza di neve a inizio stagione, anche per gli impianti della Conca dell'Alben, gestiti da Fancy mountain.


In Valle Seriana saranno aperti fino a Pasquetta gli impianti del Monte Pora mentre sono chiuse dal 21 marzo le seggiovie della Presolana. «La stagione è stata discreta – dice il responsabile Lorenzo Pasinetti – nonostante un calo, rispetto all'inverno scorso, del 10-12%. Una stagione condizionata all'inizio dal maltempo dell'Immacolata e del periodo natalizio. L'anno scorso la stagione fu eccezionale, ma rispetto a due anni fa abbiamo avuto una crescita del 20%. E poi c'è questo ultimo periodo di vacanze pasquali che potrebbe riservarci alcune sorprese positive». «L'anno prossimo, quindi – conclude Pasinetti – abbiamo in previsione l'ampliamento dell'innevamento artificiale sul Monte Pora e la sistemazione delle piste sulla Presolana».


Stagione considerata assolutamente positiva per gli Spiazzi di Gromo, con gli impianti aperti sicuramente fino al 5 aprile ma con la possibilità di proroga in caso di buone condizioni meteo. «La pioggia caduta nella Bassa nel periodo natalizio – dice Angelo Testa, amministratore della Iris, la società proprietaria degli impianti – ci ha fatto perdere il 2-3% di presenze rispetto allo scorso anno ma la stagione è stata comunque buona. Un andamento favorito anche dall'adeguamento delle piste e dall'ampliamento del rifugio».


Avranno, invece, una lunga coda di stagione le discese sulle piste di Colere, in Val di Scalve. Fino a lunedì si scierà tutti i giorni, quindi nei weekend fino al 25 aprile, «condizioni meteo permettendo», precisa Angelo Stabilini, presidente della società di gestione di «Colere ski area
2.200». «Di neve ce n'è ancora in abbondanza – dice ancora Stabilini – un metro al Polzone e forse tre metri in cima. Saremo aperti se ci sarà il sole. La stagione è andata benissimo, addirittura qualcosa meglio del 2008-2009. Noi, a Sant'Ambrogio e Natale, diversamente da altre stazioni, avevamo già tanta neve».

Calo più deciso di presenze, invece, a Schilpario: «Dicembre è stato perso a causa del maltempo – dice Alfredo Piantoni – e abbiamo iniziato a lavorare solo a gennaio. Rispetto allo scorso anno abbiamo avuto un calo intorno al 30%». Mentre la stazione di Lizzola, per fare un bilancio e fornire dati, preferisce attendere la chiusura definitiva della stagione.


Giovanni Ghisalberti - L'Eco di Bergamo - Giovedì 01 Aprile 2010 PROVINCIA, pagina 33