lunedì 23 luglio 2012

IMU: la stangata sulle seconde case



In bergamasca Oltre il Colle è il decimo Comune come incassi.


Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato i dati concernenti, i versamenti dell’IMU in tutti i comuni italiani.

Nella bergamasca, tra i primi dieci comuni che hanno registrato un maggior introito figura Oltre il Colle, ben prima di Foppolo, Branzi, Roncobello e poco dopo San Pellegrino e Serina.

Il gettito complessivo ammonta a 480.397 euro di cui 464.636 riferito alle seconde abitazioni. Anche se 248.618 euro finiranno nelle casse statali, 232.318 entreranno nel bilancio comunale.

E’ evidente che la maggior parte del contributo proviene dai villeggianti proprietari di seconda casa che, in tal modo, sostengono i magri bilanci comunali e che, giustamente, chiedono una maggior attenzione all’Amministrazione locale nella dotazione di servizi e una più attenta valutazione delle loro richieste di “accoglienza”.

Da un lato il “patrimonio” delle seconde abitazioni dovrebbe favorire la presenza delle famiglie, nonni e nipotini, dei proprietari, indotti dalla perdurante crisi economica a utilizzare maggiormente l’opportunità di trascorrere le proprie vacanze nelle loro abitazioni, dall’altro lato le “politiche d’accoglienza” delle varie località dovrebbero essere indirizzate a un’effettiva “promozione” dell’economicità del soggiorno e della dotazione dei relativi servizi.

Il problema evidenziato in più occasioni rimane quello d’invertire la tendenza ad aprire per poche settimane, o pochi giorni, l’anno le seconde case, operando in modo da favorire un approccio più moderno alla “presenza vacanziera”.

Un primo esempio potrebbe essere quello, da parte dei proprietari residenti, di favorire l’affitto anche settimanale delle proprie abitazioni abbinato a facilitazioni economiche adottate dalle Amministrazioni comunali.

Per quanto attiene specificatamente per la zona della Conca di Oltre il Colle, si sta pagando oggi l’eliminazione effettuata negli ultimi anni, di alberghi e pensioni che potevano offrire una scelta alla necessità di doversi accollare contratti d’affitto mensili o annuali per soggiorni temporanei.

La trasformazione di alberghi in “residence” ha immesso sul mercato immobiliare “saturo”, con rilevanti finanziamenti, un valore speculativo inutilizzato, togliendo un “bene” rivalutabile in prospettiva.

Piani Regolatori, o regolamenti comunali, obsoleti con la totale assenza di una visione lungimirante hanno permesso questa situazione della quale oggi si pagano le conseguenze: si leggano i numerosi cartelli, “vendesi” o “affittasi”!

Gallicus

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