martedì 31 agosto 2010

Cattedrale verde sull'Arera, sabato si apre

Oltre il Colle Sarà presentato anche il progetto di valorizzazione del Sentiero dei fiori

La cattedrale verde sull´AreraOltre il ColleSarà inaugurata sabato, alle 10.30, la Cattedrale verde di Oltre il Colle, opera d'arte ambientale dell'artista Giuliano Mauri e curata da Paola Tognon, lungo le pendici del monte Arera. La realizzazione è un'iniziativa voluta dal Parco delle Orobie, organizzata insieme ai Comuni di Oltre il Colle, Roncobello e Ardesio e con la partecipazione del Centro di etica ambientale di Bergamo. Architettura naturale a cielo aperto, interamente costruita con materiale vegetale, la Cattedrale vuole, nell'Anno internazionale della biodiversità, valorizzare le eccezionali caratteristiche ambientali del territorio
dell'Arera attraverso un segno d'arte contemporanea. La cattedrale ha 5 navate e 42 colonne ed è costruita con 1.800 pali di abete, 600 rami di castagno, 6.000 metri di rami di nocciolo e 42 piante di faggio, uniti da legno flessibile, picchetti, chiodi e corde secondo l'antica arte dell'intreccio. Sorge a 1.345 metri di altitudine. È un'opera «abitabile» progettata da Giuliano Mauri, artista scomparso nella primavera del 2009, riconosciuto a livello internazionale per l'originalità della riflessione artistica e l'unicità delle sue opere.

Al figlio Roberto e a una squadra di abili carpentieri si deve il complesso lavoro di cantiere per l'innalzamento della cattedrale sulla base del progetto, dei disegni e delle indicazioni elaborate da Giuliano tra il 2008 e 2009. Un progetto complesso che ricorda la determinazione dell'artista che ne ha seguito con particolare passione le fasi progettuali, trovando sulle pendici alberate e nelle alture aride dell'Arera un luogo di intensa tensione poetica.

La sua ideazione prevede negli anni la crescita di faggi all'interno delle 42 colonne costruite interamente da materiale vegetale. La crescita degli alberi segnerà in circa vent'anni la contemporanea trasformazione e perdita della struttura lignea originaria lasciando così che la natura prenda il sopravvento sul gesto artistico di cui resterà solo memoria formale. La cattedrale, con la sua struttura aperta e percorribile in ogni direzione, potrà essere, come già nelle intenzioni dell'artista, teatro naturale per eventi legati ad altre discipline della creatività, luogo di sosta solitaria o di aggregazione per momenti formativi ed educativi oltre che punto di
partenza e di arrivo tra i sentieri delle Orobie. Dopo l'inaugurazione seguirà la presentazione del progetto di valorizzazione dei sentieri dei Fiori e delle Farfalle, che sarà possibile osservare da vicino grazie all'escursione guidata sul pizzo Arera con gli esperti del Museo civico di scienze naturali Caffi di Bergamo.

L'Eco di Bergamo - Martedì 31 Agosto 2010 PROVINCIA, pagina 27

lunedì 30 agosto 2010

GARA NAZIONALE MOTOCICLISTICA DI VELOCITA' IN SALITA



Attenzione agli orari di chiusura della strada della Val del RISO prevista per sabato e domenica prossimi (4 e 5 settembre 2010)



GARA NAZIONALE MOTOCICLISTICA DI VELOCITA' IN SALITAONETA -PASSO DI ZAMBLA - Primo memorial "FAUSTO DUCI"

Anche il tratto di strada Zambla Alta -Passo di Zambla sarà chiuso ma in questo caso ci sarà un servizio navetta.

Da http://www.oltreilcolle.com/

domenica 29 agosto 2010

Tre giorni di trekking tra gli alpeggiatori

La proposta di Serianambiente e Legambiente dal 3 al 5 settembre sull'Arera

Tre giorni di trekking sulle Orobie, nella zona del monte Arera, per conoscere da vicino le bellezze e le particolarità naturaligeologiche e paesaggistiche del territorio montano. Ma, soprattutto, per incontrare chi in montagna e con la montagna lavora.
È la proposta delle associazioni Serianambiente e Legambiente per il 3, 4 e 5 settembre nell'ambito della «Carovana delle Alpi»: «Un modo – spiegano gli organizzatori – per avvicinarsi all'ambiente con rispetto e lentezza, riflettendo insieme sulla direzione da scegliere per instaurare un rapporto più armonioso con quanto ci circonda».

Il trekking, del costo di 70 euro (35 per i bambini sotto i dieci anni), è aperto a tutti. Finora vi hanno aderito una quindicina di persone e ci sono ancora alcuni posti disponibili (info@serianambiente.org o telefonando ai numeri 3470338139 o 3406026957). La partenza è fissata alle 8,30 di venerdì 3 dal piazzale antistante il municipio di Oltre il Colle. Quindi, visita guidata al museo dei minerali di Zorzone, con l'accompagnamento del geologo Sergio Chiesa. Alle 11, partenza per il rifugio Capanna 2000 da Zambla, con pranzo al sacco. Nel pomeriggio, escursione guidata da Isabella Brasi lungo il «Sentiero dei fiori», con possibilità di un'ascesa
alla vetta del pizzo Arera. Cena e pernottamento in rifugio. Sabato 4, alle 8 visita speleologica guidata all'imbocco di una miniera e di una grotta naturale poste in prossimità del rifugio Capanna 2000, poi partenza per Camplano, pranzo al sacco a Valmora e nel pomeriggio arrivo al rifugio di Santa Maria in Leten.

Lì ci sarà l'incontro con gli alpeggiatori e il laboratorio per preparare gli scarpinocc della cena serale. Il pernottamento sarà nel rifugio. Domenica 5 partenza per Malga Alta di Zambla, dove ci sarà il pranzo con gli alpeggiatori Cominelli. Nel pomeriggio rientro al passo di Zambla e ritorno a casa.

È la terza edizione del trekking. Due anni fa la meta fu Valcanale di Ardesio, con i resti degli impianti di risalita abbandonati, un roccolo e la Valle Sanguigno. La scorsa edizione prese il via da Parre, per poi raggiungere il monte Vaccaro, il rifugio Leten e la Valle Dossana. Lungo il percorso, la mungitura dei bovini e la tosatura delle pecore, con l'incontro di quanti vivono e lavorano sul territorio.


L'Eco di Bergamo - Venerdï 27 Agosto 2010 PROVINCIA, pagina 29

sabato 28 agosto 2010

A Serina aprono due cantieri

Fondi dalla Regione: si sistema il parcheggio a Camerlù


Saranno avviati grazie a un contributo regionale aggiudicato negli ultimi giorni. Si tratta di un marciapiede lungo via Divisione Tridentina e della sistemazione dello spazio attualmente utilizzato come parcheggio nel villaggio dello sport, in località Camerlù.
I due interventi sono compresi in un unico progetto, per una spesa complessiva preventivata di 400.000 euro di cui 200.000 di contributo regionale derivante dal finanziamento di 18,5 milioni di euro, stanziato proprio in questi giorni dalla Regione Lombardia a favore dei piccoli Comuni.
Nel bando regionale era prescritto che le opere dovessero essere messe in cantiere entro 120 giorni: i cantieri saranno quindi aperti il prossimo autunno. Il progetto di Serina compare al quarto posto della graduatoria regionale su oltre ottocento presentati per il finanziamento. «È indubbio che siamo soddisfatti per aver ottenuto il contributo – precisa il sindaco Michele Villarboito – e, nel contempo, perché il nostro progetto ha ricevuto pieno riconoscimento dalla Regione».

Entrando nel vivo del discorso, se la realizzazione del marciapiede di via Tridentina ha l'obiettivo di mettere in sicurezza i pedoni in questo tratto, d'altro canto potrà abbellire l'ingresso del centro turistico. Verrà dunque realizzato un marciapiede largo un metro e mezzo, per circa 200 metri di lunghezza sul lato verso valle, dalla discoteca verso il monte. Per quest'opera, attesa dagli Anni Sessanta, quando venne realizzata la circonvallazione di Serina di cui via Divisione Tridentina rappresenta il tratto iniziale, il Comune opera in accordo con la Provincia.
Ben più complesso è il progetto del parcheggio del villaggio dello sport, in località Camerlù, la cui costruzione iniziò per il primo lotto nel 1982, con il campo di calcio cui fecero seguito nel 1987 la costruzione degli spogliatoi e nel 2006 il bocciodromo con sala riunioni, bar e tribuna, oltre a un campetto di riscaldamento. Rimaneva da sistemare l'accesso allo spazio sportivo e un parcheggio organizzato, cui supplisce da anni un'area sterrata.
L'area rintracciata per questo nuovo progetto, il cui accesso dalla strada provinciale sarà ottimizzato con un ingresso a due corsie, verrà abbellita con aiuole, un'idonea illuminazione e tre pennoni alzabandiera. L'immagine d'insieme del villaggio dello sport ne trarrà quindi vantaggio.

Non meno importante è però il lotto di lavori, di squisita valenza tecnica, che riguarda il bocciodromo. La struttura sarà dotata di un nuovo impianto a pannelli solari e fotovoltaici per il riscaldamento dell'acqua e la produzione di energia elettrica. «Riusciamo finalmente a completare un discorso ormai trentennale – aggiunge il primo cittadino – di cui Serina aveva estremamente bisogno per lo sviluppo turistico che è la nostra prima risorsa economica. Il tutto sarà pronto per la stagione turistica del prossimo anno».

Sergio Tiraboschi - L'Eco di Bergamo Sabato 28 Agosto 2010 PROVINCIA, pagina 30

venerdì 27 agosto 2010

Villeggiatura nelle baite


Sui monti delle valli fenomeno in crescita
Leffe, sul monte Croce festa nel weekend per chiudere la stagione
A Valpiana di Gandino la presenza era legata alle imprese tessili

Non sono le colate di cemento della speculazione edilizia. Sono le case di montagna, le baite e i casolari di un tempo che popolano i monti della Valle Seriana. Edifici che se in passato sono stati abbandonati, spesso ora sono stati ristrutturati e diventano la residenza estiva di chi al mare e agli hotel preferisce i monti e i boschi di casa.

Alcune di queste località sono in Valle Gandino, sul monte Farno dove un tempo c'erano seggiovia, skilift e alberghi, ma anche nella zona di Valpiana ai piedi della Malga Lunga e sul monte Croce, sopra Leffe. Zone che nello sviluppo impetuoso della valle nel dopoguerra erano la comoda soluzione per godere della brezza montana senza allontanarsi troppo dai telai che, incessanti, sfornavano in valle coperte e tappeti.

Quest'anno le presenze dei «villeggianti» nostrani sono parse in aumento anche in queste zone, con case aperte sin da giugno grazie anche ai favori del meteo, che solo nei giorni di Ferragosto ha creato qualche fastidio. La zona di Valpiana, cui si accede salendo dagli antichi opifici di Gandino verso Fontanei, si è sviluppata negli Anni '50 e '60, attraverso la ristrutturazione di alcune cascine, ma anche e soprattutto con l'edificazione di piccole abitazioni. Uno sviluppo progressivo e per nulla speculativo, affidato al sacrificio di molte famiglie (non necessariamente benestanti), che si dotavano in questo modo di una «base estiva». Spesso le mogli e i bambini restavano – e in alcuni casi avviene anche oggi – su per l'intera estate, lasciando ai mariti l'incombenza del lavoro in fabbrica e la fatica del ritorno in Valpiana nel fine settimana, visto che erano necessarie anche un paio d'ore di cammino.

La strada carrabile è stata completata nel 1973, e solo negli ultimi anni è stata asfaltata fino alla Malga Lunga (in comune di Sovere).

A certificare la socialità semplice e fattiva delle famiglie, che ancor oggi affollano Valpiana, è certamente la chiesa di Santa Maria degli Angeli, costruita grazie all'impulso di monsignor Giovanni Maconi, che intendeva favorire la partecipazione alla Messa domenicale. Fu inaugurata il 22 agosto del 1954 e da allora la terza domenica di agosto è occasione di festa e ritrovo. Quest'anno è stato inaugurato il nuovo altare, realizzato da artigiani dell'Astigiano. A presiedere la piccola processione insieme al prevosto monsignor Emilio Zanoli è arrivato monsignor Angelo Gelmi, vescovo ausiliare di Cochabamba, in Bolivia. La festa, nei giorni di
vigilia, è stata caratterizzata dai falò notturni e dai fuochi artificiali. Le case sono tutte caratterizzate da un pennone con il Tricolore al vento. Una tradizione nata per emulazione negli Anni '60, issata per segnalare la presenza in Valpiana dei proprietari della casa.

La costruzione della chiesa è stato un importante collante anche per le famiglie leffesi che popolano in estate il monte Croce. La zona ebbe un notevole sviluppo nei primi Anni '60. Conferma Marco Zenoni, del comitato che annualmente organizza i festeggiamenti: «Era stata costruita la strada di accesso. Una chiesetta per il servizio religioso c'era già da tempo, di proprietà della parrocchia di Peia, ma risultava troppo piccola e angusta. Dal 1975 la parrocchia di Leffe fu incaricata del servizio religioso e il 26 agosto 1979 fu inaugurata la nuova chiesa». La manifestazione è programmata anche quest'anno, domenica: una festa che sancisce la fine della stagione della villeggiatura. «Accanto alla festa religiosa – sottolinea Elisabetta Lanfranchi – sono stati organizzati giorni di animazione: stasera ballo liscio, mentre domani, nel pomeriggio, sarà la volta di gonfiabili e merenda per tutti i bambini. La sera alle 21,15 lo spettacolo pirotecnico e, a seguire, musica dal vivo». Previste limitazioni al traffico: stasera dalle 20 alle 21,30 si potrà solo salire verso monte Croce; dalle 22 si potrà solo scendere. Domenica la solenne celebrazione alle 10 e alle 16 i vespri, seguiti dalla processione con la reliquia del Legno della Croce.

Gian Battista Gherardi

mercoledì 25 agosto 2010

L'appello del soccorso alpino


"Attrezzatevi e usate il buon senso"
Le regole fondamentali per non rischiare la vita cercando funghi sono semplici e non compromettono la “caccia”.

Giornata nera, quella di martedì 24, per i cercatori di funghi che si sono avventurati nelle valli lombarde. Sulle montagne bergamasche due persone sono morte: Maria Gritti, 67 anni, di Zogno, è caduta in una scarpata a Mezzoldo. Mario Nova ha perso la vita a causa di un malore mentre si trovava ai piani dell’Avaro, a Cusio. Un’altra donna è morta a Sondrio, dopo aver picchiato la testa cadendo nel greto di un fiume. Tragedie che si possono evitare con un po’ di accortezza e buon senso.

Le regole fondamentali per nonrischiare la vita sono semplici e non compromettono la “caccia”. “Prima di tutto è bene preparare al meglio la giornata, studiando la cartina della zona per individuare eventuali pericoli – spiega Renato Ronzoni, delegato della VI zona orobica del Soccorso alpino –. Poi è necessario conoscere le condizioni meteo. Un altro consiglio è quello di comunicare a qualcuno l’ora di rientro a casa e lasciare esposto nell’auto un biglietto con il numero di telefono e i contatti. Nonostante sia contro le regole non scritte del cercatore di funghi, è meglio essere in compagnia”. Un’altra regola basilare è attrezzarsi adeguatamente.

Cercare funghi non è una scampagnata: abbandonare i sentieri e avventurarsi nel sottobosco è rischioso. “Nel 70% dei casi di incidente, le persone soccorse non hanno l’attrezzatura adatta. Indossano scarpe del da passeggio o stivali per evitare le vipere.

Anche quando si parla di media montagna è necessario indossare scarponcini o scarponi, magari con le ghette impermeabili se si vuole evitare il bagnato. Ormai si trovano a prezzi accessibili a tutti. La causa degli incidenti è al 99% la scivolata. Un sottobosco in pendenza può trasformarsi in un’asse di legno con sopra del sapone, è molto facile cadere. Ne sappiamo qualcosa noi del soccorso alpino: durante gli interventi spesso dobbiamo legarci per stare in piedi”.

L’ultimo consiglio è quello di alzare lo sguardo di volta in volta. “Il cercatore di funghi ha un campo visivo molto ristretto – continua Ronzoni – 2 o 3 metri. Se un fungo è sull’orlo di un precipizio, l’istinto mette a fuoco la preda e non il pericolo. Ogni tanto bisogna fermarsi e guardare dove si sta camminando. Mai farsi prendere troppo dalla caccia al tesoro”.

Bergamonews - 24 agosto 2010

giovedì 19 agosto 2010

Auto parcheggiate sulla via per l'Arera



Multe e proteste


Oltre il Colle: l'area finale di sosta era al completo. Un'escursionista: «Assurdo, meglio un pedaggio»

Parcheggio esaurito e le auto in sosta sulla strada si ritrovano con una multa da 78 euro. «Assurdo – protesta qualche escursionista – quella strada va gestita in modo diverso». «Le multe non sono state più di dieci e sono state date solo a chi intralciava il traffico – replica il sindaco Rosanna Manenti –. E il divieto di sosta sulla strada è segnalato».

Succede lungo la strada comunale che da Plassa di Oltre il Colle sale alle pendici dell'Arera, strada recentemente aperta dal Comune. A conclusione del tracciato si trova un parcheggio con una sessantina di posti, poi, considerato il divieto di lasciare l'auto sulla strada, non c'è altra possibilità di sostare.


Ma molti, arrivati al parcheggio pieno, lasciano ugualmente l'auto lungo la strada, non volendo tornare indietro fino a Plassa.
«Sono arrivata con alcuni amici intorno alle 9 – scrive al giornale un'escursionista dell'hinterland di Bergamo – e le auto sulla strada per l'Arera erano tantissime. Ma non c'erano vigili per bloccare o organizzare il traffico. Arriviamo al parcheggio pieno, parcheggiamo allora dove possibile, contro il guardrail, e controlliamo che possano ampiamente transitare le auto. E come noi hanno fatto molti altri. Come mi è stato poi confermato da altre persone, problemi di transito o di pericolo non ce n'erano. Alle 12,40, ecco i vigili: così, al nostro ritorno, verso le 17, abbiamo trovato una multa da 78 euro. E come noi diverse decine di auto».
«Sono amareggiata – continua l'escursionista – e mi domando: non era più funzionale e turisticamente proficuo, richiedere una piccola cifra per il transito e la sosta, con qualcuno che, alla partenza e all'arrivo, organizzasse i parcheggi e bloccasse l'ingresso una volta raggiunto il limite? E poi, se proprio c'è il divieto di sosta, che peraltro io non ho visto salendo, perché solo alcune auto sono state multate? Per me e molti altri, l'aria dell'Arera è costata un po' cara e mi dispiace che certi episodi diventino un incentivo alla fuga turistica». «I vigili – replica il sindaco – hanno multato le auto a monte del parcheggio, perché in sosta su una strada rurale, e poi quelle che più a valle ostacolavano il traffico. Ho chiesto ai vigili più attenzione su questa strada proprio perché mi è stato segnalato che c'era chi correva troppo. Per le prossime stagioni vedremo di regolamentare e limitare l'accesso».


G. Gh. - L'Eco di Bergamo - Giovedì 19 Agosto 2010 PROVINCIA, pagina 27

Nota della Redazione:
Come al solito, si fanno i lavori a metà e i disagi si fanno pagare agli "utenti". Ho potuto osservare personalmente il grande afflusso di auto dirette al parcheggio a quota 1600 metri.
La novità dell'apertura della strada e la facilità di raggiungere successivamente  il rifugio Capanna 2000,  il Sentiero dei fiori e da ultimo la curiosità per la costruenda "Cattedrale verde".  dava per scontato tale afflusso.
Il parcheggio, sin dai primi giorni, si era dimostrato insufficiente e, a metà luglio, era ancora possibile eseguire alcuni lavori di ampliamento.
Ma forse anche per tale lavoro il nostro egregio "Pubblico Amministratore" avrebbe disposto di soli 1000 euro !!!!!
Gallicus





mercoledì 18 agosto 2010

Magie di luce nella notte. E la diga diventa spettacolo

Vilminore: in 1.500 sul Gleno per ammirare l'illuminazione della struttura

Ricordata la tragedia del 1923. Presentato il progetto di recupero dell'area
 
Primo dicembre 1923: alle sette e un quarto del mattino un boato scuote la Valle di Scalve. La diga del Gleno, da poco costruita, crolla scaricando acqua e detriti fino al lago d'Iseo, distruggendo interi paesi e uccidendo centinaia di persone. Oggi, dopo 87 anni, i ruderi della diga restano uno dei simboli del
comune di Vilminore di Scalve.

La diga è un simbolo e un patrimonio, incastonato in un ambiente naturale speciale. Da due anni a questa parte l'amministrazione comunale di Vilminore, in collaborazione con la società Enel Green Power, sta appunto cercando di valorizzare questo «monumento» che ogni anno richiama in valle migliaia di visitatori. È stato così anche nella la notte fra lunedì e ieri, con tantissime persone giunte in quota per assistere alla spettacolare illuminazione della diga. Fasci di luce hanno squarciato la notte offrendo uno spettacolo suggestivo.

APERTA LA CENTRALE POVO

Ma non solo: durante il giorno, oltre a illustrare i lavori di valorizzazione del laghetto vicino alla diga che stanno impegnando Comune ed Enel per 1,7 milioni di euro, sono state aperte a tutti le porte della centrale elettrica di Povo, appena sotto la piccola frazione di Bueggio.
Per concludere la «giornata dell'energia», in collaborazione con i volontari dell'Anpas Croce Blu di Gromo, alle 20 è stata illuminata la diga. Prima con una luce rossa, quasi a voler ricordare a coloro che stavano a valle ad ammirarla la tragedia del crollo, poi il passaggio graduale a una luce più chiara, bianca, come se fosse giorno. Infine la luce è tornata di nuovo rossa, prima di spegnersi lentamente. «L'illuminazione della diga – spiega il sindaco di Vilminore, Giovanni Toninelli – è stata fatta per ricordare le vittime della tragedia che ha segnato la storia della Valle di Scalve, ma è anche un monito per chi adesso si occupa di infrastrutture: è la dimostrazione di quello che accade se le cose non vengono fatte rispettando la natura e le regole di costruzione.

Ma non è solo questo. È nostro dovere ricordare la tragedia e soprattutto è nostro dovere pensare al futuro. Futuro che, nel nostro caso, è rappresentato anche dal turismo. E a quale iniziativa migliore potevamo pensare per offrire uno spettacolo insolito a tutti (turisti e non) se non quella di illuminare una struttura che è simbolo di Vilminore? La diga del Gleno richiama ogni anno in valle migliaia di visitatori, è giusto valorizzarla: noi l'abbiamo fatto sia attraverso il progetto di recupero della zona del laghetto, sia con questo spettacolo illuminotecnico. Speriamo che in molti abbiano gradito».

Ed erano davvero in molti, lunedì notte, ai piedi della diga per ammirarla: circa 1.500 persone che si sono spostate verso Bueggio, verso la località Polza oppure sulla strada che da Vilminore porta a Colere, la Val Notte. Chi con i bus navetta organizzati dalla Pro loco, chi con i propri mezzi, ma in moltissimi a piedi, armati di pile e frontaline, tutti con il naso all'insù ad aspettare di vedere le luci disegnare i contorni della diga. In molti sono saliti anche sul sentiero che porta alla diga stessa, e da lì lo spettacolo è stato ancora più suggestivo di quello a valle.

Dalle 10 le porte della centrale Povo, situata appena sotto la piccola frazione di Bueggio, sono state aperte al pubblico. Gli interessati hanno potuto visitare la «Fabbrica dell'energia», capire come questa viene prodotta, vedere le tecnologie che Enel Green Power applica e come queste si inseriscono nell'ambiente che ci circonda. Ai visitatori è stato anche illustrato il progetto di sistemazione della zona circostante i ruderi della diga. Inoltre sono state offerte piccole degustazioni di prodotti locali. L'iniziativa ha fatto registrare un buon successo: sono stati circa 500 i visitatori che hanno varcato le porte della centrale.

IL PROGETTO di recupero

I lavori di riqualificazione della zona della diga del Gleno sono iniziati già dallo scorso anno. «Il progetto è stato diviso in due tranche di lavoro – spiega Giuseppe Oldani, l'ingegnere progettista –: la prima è stata in ambito strettamente tecnico, la seconda riguarda il recupero ambientale. I lavori più tecnici riguardano il rifacimento dello sfiatatore, che è stato allargato e che permetterà all'acqua di proseguire il suo salto verso la valle attraverso uno scivolo. Questo è stato costruito grazie anche all'eliminazione di un arco posto leggermente più a valle rispetto ai ruderi, che apparteneva alla vecchia costruzione. Questo intervento ci ha permesso anche di fare una misurazione più precisa dell'altezza della diga, che è di circa 14 metri. Secondo questi nuovi dati, quindi, la gestione della diga dovrebbe passare all'ambito regionale, e non più statale, come invece sarebbe successo se fosse stata di 15 metri d'altezza. Adesso siamo in dirittura d'arrivo per questo tipo di lavoro: ci stiamo occupando dei dettagli, come quelli di sistemare l'aspetto estetico della parte che siamo andati ad asportare, cercando di renderla il più piacevole possibile».

La seconda parte riguarda il recupero ambientale: «Con l'andare degli anni, il laghetto che si è formato dove una volta c'era il bacino della diga si è riempito di detriti, e di conseguenza si è ridotto. In accordo con l'amministrazione comunale abbiamo deciso di scavare e di portare i detriti ai lati del laghetto, dove c'era la cava che fu utilizzata per la costruzione della diga, e che è visibile ancor oggi. Con i detriti più ghiaiosi andremo a riempire i solchi lasciati nel terreno dall'estrazione del materiale, poi copriremo il tutto con i detriti formati da limo e vi pianteremo sementi autoctone, per rispettare l'ambiente».

Ma gli interventi previsti per la zona della diga del Gleno non finiscono qui. «È stata prevista anche – spiega Marcello Seghezzi, responsabile del nucleo bergamasco di Enel, che ha in gestione l'impianto – la predisposizione di una piazzola di atterraggio per elicotteri. Inizialmente si era pensato di collocarla davanti alla diga, ma adesso stiamo pensando di sistemarla dietro, vicino alle sponde del laghetto. Questa piazzola sarà sicuramente utile a Enel, nel caso di interventi futuri sull'impianto, ma sarà utile anche al

Soccorso alpino, in caso di necessità. Il monte Gleno infatti è uno dei più alti della valle, con quasi tremila metri di altezza, e una piazzola vicino al sentiero sarà sicuramente utile in caso di interventi urgenti».

Impressionanti lo spiegamento di forze con cui è stato realizzato l'intervento: i mezzi necessari, come camion e scavatori, sono stati portati in quota grazie all'ausilio di una teleferica, smontati in diversi pezzi. Una volta giunti a destinazione, il personale specializzato li ha rimontati mostrando grandi capacità tecniche, visto che naturalmente sul posto non ha potuto operare in officine adeguatamente attrezzate.

Alice Bassanesi - L'Eco di Bergamo Mercoledì 18 Agosto 2010 PROVINCIA, pagina 25

lunedì 9 agosto 2010

Il rilancio del turismo parte anche dall'aiuto ai piccoli negozianti


San Pellegrino e Val Serina insieme nel distretto del commercio Oltre tre milioni di euro per arredo urbano e 39 punti vendita

Un aiuto al commercio locale per arginare la fuga dei clienti nei grandi centri di distribuzione ma anche per rilanciare il turismo: sei comuni, tre milioni e 400 mila euro di investimenti e 39 negozi coinvolti. Questi alcuni numeri del distretto del commercio che mette sotto lo stesso «cappello» le attività di vendita di San Pellegrino e della Val Serina (Serina, Oltre il Colle, Cornalba, Bracca e Costa Serina). Un'area apparentemente disomogenea, in realtà – come è stato detto all'incontro di presentazione al casinò di San Pellegrino – accomunata dalla propensione al turismo e, come dice il nome del distretto, dalla «storia».


Il primo nella nostra provincia

Si chiama, infatti, «Fontium e mercatorum», con riferimento alle sorgenti di Bracca e San Pellegrino e alla via Mercatorum, l'antica strada commerciale che collegava un tempo la Val Serina e l'asse principale della Val Brembana. Un programma risultato il primo per punteggio in provincia di Bergamo (nel terzo bando sui distretti) e quarto in Lombardia. E a dare forza al progetto una particolarità: i 240 mila euro stanziati dalla Regione Lombardia per le previste opere pubbliche i Comuni hanno deciso di rimetterli a disposizione del distretto, quindi per iniziative di animazione ed eventi, da decidersi a cura di un comitato apposito composto dai rappresentanti dei comuni e delle associazioni partner.

Sale Serina, scende Oltre il Colle

Gli interventi pubblici del distretto saranno comunque realizzati, ma con fondi comunali. Dei tre milioni e 400 mila euro del piano, quindi, 500 mila sono quelli stanziati dalla Regione, due milioni e 141 mila dai comuni e 757 mila dai privati.

Per un'area commerciale che dal 2003 al 2009, peraltro, non ha subìto gravi defezioni da un punto di vista dei negozi: 183 erano i punti vendita sette anni fa diventati 187 lo corso anno. Anzi, la superficie di vendita complessiva è aumentata da 11.383 a 19.290 metri quadrati. Ci sono però alcune differenze: emerge, infatti, nelle statistiche, Serina, che dal 2003 al 2009 ha visto aumentare del 9,3% la superficie di vendita grazie all'apertura di quattro negozi misti e sette non alimentari. Al contrario Oltre il Colle è il comune che ha perso di più, con la chiusura di tre negozi. Sette gli ambiti di intervento: la comunicazione e il marketing del distretto con la realizzazione di un logo, di un portale web e di cartelloni informativi pubblicitari; quindi la creazione di un calendario comune di eventi, in modo da potenziare quelli già organizzati dai singoli comuni; ci sono poi gli interventi strutturali, ai negozi (vetrine, impianti, insegne, illuminazione) e dei singoli comuni: a Costa Serina con il miglioramento dell'arredo urbano (panchine, tavolini, fioriere, cestini, giochi, bacheche in legno), la ripavimentazione di piazza Fra' Cecilio e dei percorsi pedonali; a San Pellegrino sono previsti la riqualificazione della piazza davanti al municipio, l'arredo urbano della nuova rotatoria a ingresso paese e la realizzazione di un parco giochi a Frasnadello; a Oltre il Colle il rifacimento di alcune strade, a Serina il rifacimento della pavimentazione stradale e dei sottoservizi in via Palma il Vecchio e in via Umberto, a Bracca la sistemazione dei marciapiedi a Follo-Galleria.

Parcheggi e videosorveglianza

Gli altri ambiti d'intervento, quindi, saranno l'accessibilità con la realizzazione di un parcheggio e di un parco giochi vicino alle scuole di Santa Croce di San Pellegrino e di un'area per i camper a Bracca, la sicurezza tramite l'installazione di impianti di videosorveglianza, la costituzione di una cabina di regia per governare il distretto e, infine, per la sostenibilità ambientale, l'installazione di impianti di illuminazione a minor impatto energetico.

«Il distretto del commercio – ha detto il vicesindaco di San Pellegrino Vittorio Milesi – rappresenta anche una scommessa di collaborazione tra sei comunità dalla forte impronta turistica, tra amministrazioni e operatori, spesso, invece, in contrasto tra loro. E vorremmo legare lo sviluppo del commercio al turismo: l'attuazione di questo piano, quindi, rappresenta un ulteriore tassello dell'operazione di rilancio della nostra cittadina, che non può essere limitata solo a San Pellegrino. E, in tale logica, la valorizzazione del commercio rappresenta un fattore importante». Gli interventi previsti dal piano dovranno essere realizzati entro il 2012 ma, obiettivo del distretto, è naturalmente quello di proseguire nella valorizzazione e nel coinvolgimento ulteriore delle attività commerciali.

Giovanni Ghisalberti -  L'Eco di Bergamo lunedï 09 Agosto 2010 PROVINCIA, pagina 21

giovedì 5 agosto 2010

Nuovi finanziamenti della Regione ai Comuni con popolazione sotto i 5000 abitanti.


E’ notizia di questi giorni la distribuzione, da parte della Regione Lombardia, di finanziamenti ai Comuni con popolazione inferiore ai 5000 abitanti che hanno presentato “progetti” per la realizzazione dei quali avevano difficoltà di bilancio. Oggi ( 5 agosto 2010 ) la Giunta Regionale dovrebbe decretare un “rifinanziamento” del bando , pertanto, offrire nuove possibilità ai piccoli Comuni.


Il vecchio bando aveva visto premiati i Comuni di Santa Brigida, Serina, Songavazzo, Ornica Taleggio, Carona, Fino del Monte, Solza, Colzate, Filago, Piazzatorre, Mezzoldo Zandobbio, Bedulita, Calvenzano, Bariano, Borgo di Terzo Bianzano e Ambivere.

Ora, con il “rifinanziamento”, i Comuni che avevano visto i loro progetti esclusi per vizi formali

( sempre che li abbiano presentati ), potranno accedere immediatamente al finanziamento senza la necessità di nuovi bandi.

Purtroppo, come sopra evidenziato, il Comune di Oltre il Colle non figura tra i comuni beneficiati e poiché siamo convinti che “opere pubbliche necessarie” ve ne siano, ed anche numerose, da realizzare riesce difficile comprendere se questo fatto sia determinato da “l’inesistenza” di progettualità, oppure da “timidezza” nel prevedere opere che da anni vengono poste all’attenzione dell’Amministrazione Locale.

E’ pur vero che qualcosa si muove, anche se consequenziali a progetti di vecchie amministrazioni,

vedi la tanto discussa strada per l’Arera, anche se poi “l’iniziativa” si perde nella mancanza di “fantasia” . Basterebbe utilizzare una piccolissima parte del “baitone” posto a fianco del parcheggio in quota e adibirlo a “punto di accoglienza” con informazioni, distribuzione di materiale e piccolo punto di ristoro.

La pista per lo sci di fondo, dopo anni di diatriba tra proprietà, gestori degli impianti, Amministrazioni di Oltre il Colle e Serina per l’indispensabile manutenzione, finalmente pare abbia trovato la soluzione. I primi lavori di sistemazione dei muretti a monte della pista sono in via di esecuzione. Ci auguriamo che segua la sistemazione della “stazione di partenza” del Colle di Zambla, attrezzata con gli indispensabili servizi.

Tutto questo, senza voler entrare in progetti altrettanto indispensabili ma che certamente richiedono sforzi finanziari che dovrebbero trovare spazio in “Piani d’intervento pluriennali”, accedendo a forme di finanziamento statali.

Ma forse, preso atto della mancanza di fantasia e, soprattutto, di coraggio da parte dell’attuale Pubblica Amministrazione, riteniamo che dovremo sperare ancora per anni,

Gallicus

domenica 1 agosto 2010

Manifestazioni nella Conca di Oltre il Colle

Foto di camminandopermonti

Ieri sera, alle ore 20,30nè è stata inaugurata la mostra fotografica del “Territorio di Oltre il Colle”, realizzata da Marco e Gina Vitali http://www.camminandopermonti.it con la collaborazione della locale Pro Loco.

Supende le immagini: - panoramiche della Conca e dei monti circostanti, flora e fauna della valle -;
gli autori hanno superato se stessi con fotografie note e inedite che descrivono le bellezze, ancora poco conosciute, della nostra valle, degna concorrente alle vallate Trentine e Aostane.

All’inaugurazione hanno partecipato residenti e villeggianti di tutta la Conca di Oltre il Colle, con un piccolo neo, considerata l’importanza turistica della manifestazione, la notata assenza del Presidente della Pro Loco, colto forse da una temporanea “amnesia”.
Tuttavia il fatto non ha sollevato eccessivi commenti e la serata è trascorsa molto piacevolmente in compagnia di tanti amici.

Consiglio agli amici del Pub Aurora di fare una visita alla mostra; rivedrebbero, penso con piacere, innagini di ambienti a loro familiari ma che, magari, notano distrattamente e che, ci auguriamo, grazie a loro potrebbero essere maggiormente valorizzati.
Gallicus
Ps: sulla pagina “Strambotti di Ariberto”una simpatica storiella sulle “manie” di alcuni abitanti del luogo.