venerdì 4 giugno 2010

Ricorso al Tar contro la variante, appalto bloccato

"Lo stop alla variante, problema per tutta la valle"

I residenti in Valbrembana la aspettano da quindici anni e dovranno pazientare ancora un po’. La variante di Zogno infatti deve fare i conti con un ricorso al Tar presentato dalla ditta Betonvilla, esclusa dall’appalto. L’azienda non ha potuto partecipare alla gara per la mancata presentazione di un certificato in cui dichiara di aver visionato i prezzi unitari e si impegna a non modificarli.
Secondo la legge chi non deposita questa documentazione deve essere automaticamente escluso dall’appalto. Così come la Provincia ha ritenuto di dover fare con Betonvilla. Che ora ha deciso di presentare ricorso al tribunale amministrativo di Brescia.

La Giunta provincia è stata convocata in seduta straordinaria per costituirsi in giudizio. Una difesa tempestiva per evitare di allungare i tempi. L’assessore alla Viabilità, Giuliano Capetti, che nei giorni scorsi si era detto soddisfatto “soprattutto per il rispetto dei tempi”, affronta la questione di petto. “Abbiamo assegnato l’appalto provvisorio all’Itinera, una ditta di Tortona – spiega – ora la Betonvilla, che aveva presentato il ribasso più elevato, ha deciso di ricorrere al Tar nonostante non abbia presentato una documentazione importante. Dobbiamo aspettare la decisione del tribunale”. I tempi si allungano, forse non di molto però. “Dipende dalla sentenza del Tar, che ha tempo sessanta giorni per pronunciarsi – continua – speriamo anche prima. Perderemo un po’ di tempo, questione di settimane. Poi l’appalto dovrà essere verificato per trasformarlo in definitivo”.

La variante di Zogno è un’opera da 61 milioni e 400 mila euro, sarà lunga quattro chilometri e 700 metri. Partirà immediatamente a valle della centrale Enel e terminerà alla Madonna del Lavello di Ambria. Partendo da Sud sono previsti una galleria di 607 metri, quindi un tratto all'aperto di 380 metri, un tunnel di 1.730 metri sotto il Monte di Zogno, un tratto all'aperto di 1.574 metri e un rondò per lo svincolo in Valle Serina.

"Lo stop alla variante, problema per tutta la valle"

Sono preoccupati gli amministratori della Valbrembana. Il nuovo ostacolo alla variante di Zogno, variante che sembrava finalmente essersi indirizzata sul binario giusto, dà un ulteriore colpo alle speranze di sviluppo e di rilancio di un'area che vive un momento particolarmente difficile.

Il ricorso al Tar della ditta Betonvilla, esclusa dall'appalto per la mancanza di un documento, ricorso che allunga di certo i tempi - e non si sa di quanto - non cade come un fulmine a ciel sereno, ma ugualmente rischia di scombussolare i piani amminstrativi di chi su questa nuova viabilità finalmente pensava di poter contare. "Questo è il timore che avevamo perché spesso ci sono intoppi di questo genere - commenta amareggiato il sindaco di Zogno Giuliano Ghisalberti -. Speravamo tanto che non succedesse.

Adesso ci auguriamo solo che la cosa si risolva nel più breve tempo possibile. Anche perché Zogno sta mettendo a punto il nuovo Piano di governo del territorio, piano che ridisegna il paese in funzione della riqualificazione della vecchia strada (finalmente liberata dall'intasamento quotidiano) e della maggiore visibilità del paese stesso".

Anche il consigliere provinciale, nonché vicesindaco di San Pellegrino, Vittorio Milesi, è sconfortato: "Questa è un'opera fondamentale per l'intera vallata. Pensavamo fosse la volta buona e invece... per noi di San Pellegrino poi si tratta del secondo ritardo visto che anche i grandi progetti legati alle terme e al Grand hotel hanno subito un rallentamento. Ma da queste parti, non solo a San Pellegrino ma in tutto il territorio, non è più tempo di attese, è ora di cambiare per non perdere ulteriori treni economici e di vivibilità della zona".

Bergamonews - 4 giugno 2010

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