mercoledì 31 dicembre 2014

Dopo l’orribile 2014, auguriamoci un migliore 2015


Con il brindisi della mezzanotte, mettiamo in archivio uno tra gli anni più brutti della Valle Serina. Dodici lunghi mesi di difficoltà per residenti e pendolari, studenti e lavoratori, che hanno dovuto sobbarcarsi sacrifici a causa dell’isolamento seguito all’inagibilità della Strada Provinciale 27 interrotta dal 2 dicembre 2013 a causa di una frana.

E alle difficoltà personali si sono aggiunte quelle economiche per tutte le attività produttive e commerciali che, in alcuni casi, sono state costrette alla resa e all’abbandono.

La situazione meteorologica estiva, poi, ha contribuito a rendere poco attraente l’abituale “frequentazione” di turisti e villeggianti che normalmente affollavano la Valle negli anni passati.
Un anno da dimenticare e da “gettare” dalla finestra come tradizionalmente vien fatto in quest’occasione con gli oggetti che ricordano episodi poco felici della vita.

Ma con il brindisi alla fine dell’anno orribile, facciamone anche uno a quello della speranza. Quella di vedere finalmente risolto il principale “problema” della frana, con l’auspicio che i tempi previsti non subiscano interruzioni impreviste e anche quello, forse meno importante per l’intera Comunità ma sicuramente altrettanto urgente per i proprietari delle abitazioni e delle attività commerciali e turistiche della Plassa: della costruzione della galleria paravalanghe, peraltro con Progetto approvato e finanziato in attesa di Gara d’appalto.

Forse la realizzazione di queste due opere potrebbe fornire una boccata d’ossigeno all’economia della Valle in concomitanza con la tanto sospirata ripresa economica generale che pare, con i dovuti scongiuri, essere alle porte nel 2015.

Cerchiamo, per una volta, di vedere il bicchiere mezzo pieno e con il residuo di ottimismo che ci rimane, auguriamo a tutti “Buon 2015”.

Gallicus

martedì 30 dicembre 2014

Botti: pericolosi per uomini e animali

 
Appello della Lav ai sindaci: vietateli
 
Tutti i sindaci d’Italia emanino un’ordinanza che vieti l’utilizzo di petardi, botti e artifici pirotecnici di ogni genere su tutto il territorio comunale.
 
È la richiesta della Lav - Lega antivivisezione - affinché i festeggiamenti di Capodanno non si traducano in una tragedia per gli animali: inoltre tale ordinanza sarà utile per salvaguardare anche l’incolumità delle persone.

Il divieto - scrive la Lav - è un atto di responsabilità, utile sia per tutelare l’incolumità pubblica, sia per evitare le conseguenze negative a carico degli animali domestici e della fauna selvatica. Il fragore dei botti, infatti, oltre a scatenare negli animali una naturale reazione di spavento, li porta frequentemente a perdere l’orientamento, esponendoli così al rischio di smarrimento e/o investimento.

In caso poi di esplosioni a ridosso dell’animale, sia d’affezione che selvatico, vagante o di proprietà, le conseguenze possono essere molto più drammatiche, causandone spesso il ferimento o la morte per ustioni. Gli animali hanno l’udito molto più sviluppato di quello umano e i forti rumori li gettano nel panico, inducendoli a reazioni istintive e incontrollate come gettarsi nel vuoto, divincolarsi follemente per fuggire, scavalcare recinzioni e fuggire in strada mettendo seriamente a repentaglio la loro incolumità e quella dei passanti.

Non solo per quelli domestici, anche per gli animali selvatici la mezzanotte del 31 dicembre è un momento d’inferno: il rischio maggiore viene corso dagli animali che vivono nei pressi delle aree urbanizzate, quindi in particolare dagli uccelli. Nelle ore in cui vengono fatti brillare i botti, gli uccelli riposano sui posatoi notturni, spesso in colonie molto numerose.

 Le improvvise detonazioni determinano in loro reazioni istintive di fuga che, unite alla mancanza di visibilità, causano la morte di molti di loro, soprattutto per eventi traumatici derivanti dallo scontro in volo con strutture urbane (case, lampioni, automobili, ecc.).
La Lav rivolge un appello a tutti i cittadini affinché rinuncino ai botti di fine anno e prendano ogni precauzione per proteggere gli animali.

Ecco alcuni consigli pratici:
- non lasciare che i cani affrontino in solitudine le loro paure
- togliere ogni oggetto sbattendo contro il quale potrebbero procurarsi ferite
- evitare di lasciarli all’aperto: la paura fa compiere loro gesti imprevedibili, il primo è la fuga
- non tenerli legati alla catena perché potrebbero strangolarsi
- on lasciarli sul balcone perché potrebbero gettarsi nel vuoto

L'Eco di Bergamo - 30 dicembre 2014

mercoledì 24 dicembre 2014

Ultime dalla Frana di Rosolo



Approvato il Progetto dalla Conferenza dei Servizi.

Martedì 23 dicembre 2014, la Conferenza dei Servizi, alla presenza dei rappresentanti dei Comuni di Costa Serina, Serina, Algua, della Provincia e della Regione, ha sottoscritto l’approvazione tecnica per gl’interventi da sostenere in ordine alla soluzione dell’interruzione della Strada Provinciale 27 della Valserina. 

Mancano, pertanto, solo quindici giorni alla pubblicazione dello Svincolo idrogeologico e, successivamente, all’OK definitivo delle Giunte comunali di Serina e Costa Serina.
In sede di Conferenza è stata chiesta una riduzione dei tempi di lavoro da 300 a 240 giorni tramite la sovrapposizione di alcuni lavori.

Gli accordi bonari con i proprietari dei terreni interessati ai lavori sono stati tutti già conclusi positivamente e l’unico problema rimasto è quello relativo della seconda abitazione posta proprio sotto al cosiddetto “gendarme”, nel punto più delicato dell’operazione. Ma anche su tale problema ci si augura che non subentrino ulteriori danni alla proprietà privata, che comunque potrà essere risarcita.

La priorità verrà data al versante più vicino al al ponte danneggiato, in modo da poter avviare la sua ricostruzione in concomitanza con le altre attività. La strada, per un’ottantina di metri, sarà spostata all’interno della montagna per circa tre metri.
La gara d’appalto potrebbe concludersi nel giro di circa un mese in modo tale da poter avviare i lavori in primavera.

Queste le notizie riportate dalla Stampa locale, auguriamoci, ora, che le Amministrazioni coinvolte e la solita “zeppa” burocratica non ritardino la scaletta prevista degli interventi.


Gallicus

mercoledì 17 dicembre 2014

Se l’emergenza va a scapito della lungimiranza.



Dopo un anno d’inerzia, la politica ha dato un segnale di vivacità riguardo alla soluzione del problema della viabilità in Valle Serina.
Non certamente per merito di quella locale, riferita alle Amministrazioni dei Comuni interessati, ma per quella Provinciale che onestamente si è assunta un compito in prima persona di assumersi l’incarico di redigere un “Progetto” e di presentarlo all’approvazione della Comunità valserinese.
Un anno perso che ha influito notevolmente sull’economia vallare e sulla pazienza di cittadini che diuturnamente percorrono quell’arteria vitale.
Il Progetto è funzionale alle risorse, esigue purtroppo, messe in campo nell’attuale finanziaria ed economica in cui versa non solo la Provincia e la Regione Lombarda, ma che non assicura un futuro al riparo, facendo i debiti scongiuri, da possibili nefaste analoghe situazioni.
La “Legge di stabilità”, causa principale, o alibi principale, di restrizioni finanziarie non ha permesso di coniugare l’intervento di emergenza con quello della lungimiranza che avrebbe, forse e non accademicamente, risolto definitivamente il “collo di bottiglia” rappresentato dall’instabilità geologica dei versanti montuosi che incombono sulla zona.
Ma questa boccata di ossigeno accettiamola per quello che vale: “Un monito a prevedere e controllare la natura nelle sue manifestazioni positive o negative che ci può riservare”.
Un altro insegnamento che può valere per tutti è quello della responsabilità con la quale utilizziamo la nostra prerogativa di scegliere coloro che ci devono amministrare.
Scelte fatte unicamente in virtù dell’appartenenza politica non sempre sono la miglior soluzione per una gestione oculata e lungimirante del territorio. Le simpatie o meno delle candidature alcune volte portano alla scelta del dilettantismo a scapito della professionalità e dell’efficienza.
In questa vicenda, purtroppo, ciascuno ha la sua parte di responsabilità. La Regione Lombardia non ha ritenuto prioritario l’aspetto socio economico che incombeva su una parte del suo territorio, e non ha fatto lo sforzo finanziario adeguato a una soluzione lungimirante.
L’Amministrazione Provinciale, allora in carica, ha lasciato per lungo tempo languire un rapporto sinergico con quella locale, affidandosi a un’inesistente struttura operativa locale senza alcun intervento risolutivo.
L’Amministrazione locale, con molta presunzione, ha ritenuto di essere in grado di affrontare una situazione che andava ben oltre le sue note capacità operative e burocratiche. Le altre Amministrazioni locali se ne sono lavate le mani per ignavia e per irresponsabilità.
Ognuno ha la sua parte di colpe e di omissioni ma una cosa è certa: chi ha pagato sin’ora sono i cittadini contribuenti, ai quali mai nessuno riconoscerà un indennizzo per i danni ricevuti.
Ora attendiamo solo che la “burocrazia” non aggiunga altri danni a quelli già perpetrati.
Gallicus


La strada chiusa da un anno in Val Serina

Foto de L'Eco di Bergamo - by Marco Rota

Presentato il progetto definitivo-esecutivo


La soluzione del problema della val Serina, dove la strada è interrotta dal dicembre di un anno fa per colpa di una frana, fa un importante passo avanti.

Martedì 16 dicembre il presidente Mattero Rossi, il consigliere delegato alla Viabilità Pasquale Giovanni Gandolfi e i funzionari del settore Viabilità hanno ricevuto un gruppo di cittadini che avevano chiesto informazioni sullo stato della progettazione dell’intervento di stabilizzazione del versante della frana a Costa Serina.
 
I responsabili del settore Viabilità hanno illustrato il progetto definitivo-esecutivo che prevede una serie di opere di consolidamento sul versante franoso. Il prossimo passo sarà la conferenza di servizi, fissata per il 23 dicembre 2014. E dopo l’approvazione del progetto da parte del Comune di Serina, si potrà infine procedere con l’appalto dell’opera.

Si tratta di un intervento necessario per fine di riaprire la strada provinciale 27, a Costa Serina, arteria principale di collegamento del fondovalle: la strada era stata interrotta da una frana caduta lo scorso dicembre, causando la demolizione del ponte sul torrente Serina. Tale interruzione rende obbligatorio il raggiungimento di Serina e Oltre il Colle attraverso due percorsi alternativi: Bracca - Pagliaro - Frerola oppure Costa Serina - Cornalba.

Il soggetto che è chiamato ad attuare il progetto è il Comune di Serina; soggetto collaboratore, il Comune Costa Serina. La progettazione e le procedure d’appalto sono state affidate al settore Viabilità della Provincia di Bergamo che ha collaborato anche coi tecnici del Comune di Serina. Il finanziatore dell’intervento, dell’importo complessivo pari a 1.200.000 euro, è la Regione Lombardia.

L'Eco di Bergamo - 17 dicembre 2014

venerdì 5 dicembre 2014

La guerra degli striscioni


Il sindaco di Serina è diventato il “gendarme intransigente” nella difesa della Legge. Ma in senso univoco.

Un paio di giorni orsono ha fatto togliere uno striscione di protesta, appeso dal Comitato dei cittadini, su un edificio privato che si affaccia sulla strada provinciale. La motivazione: “Affacciandosi sulla strada provinciale, ho chiesto alla Provincia se esisteva l’autorizzazione. Mi è stato risposto negativamente, quindi l’ho fatto togliere”.

La scritta ricordava il primo anniversario della frana sulla S.P. 27. La scritta “ I valligiani stringono i denti, a chi ha perso tempo facciamo i complimenti!”, riferendosi ironicamente a chi sarebbe dovuto sollecitamente intervenire nel far partire i lavori di messa in sicurezza: appunto il Sindaco di Serina.

La replica del Comitato Frana S.P. 27 è stata immediata:  L’autorizzazione è stata data dal proprietario dell’edificio. Può anche essere che effettivamente sia necessaria l’autorizzazione della Provincia, ma allora significa che le decine di striscioni esposti da mesi sulla strada della Valle Imagna, sono forse illegali ma nessun sindaco si è permesso di “sostituire” l’Amministrazione Provinciale nelle sue attribuzioni. Lo stesso Presidente della Provincia Matteo Rossi, con il quale il Comitato è in costante contatto, non ha mai sollevato obiezioni o posto divieti.

Ma il reale problema si nasconde nell’irresponsabile ignavia del Sindaco di Serina, indicato a suo tempo come coordinatore delle opere di messa in sicurezza e che in questi dodici mesi non ha saputo andare oltre il taglio di alcuni alberi che incombevano sulla valle.

Forse la  Procura della Repubblica oltre a mettere in stato d’accusa quattro componenti del Comitato che aveva indetto la manifestazione ad Ambria il 4 ottobre scorso, con la motivazione di “interruzione di pubblico servizio” dovrebbe verificare in altro luogo le vere colpe di tale prolungata “interruzione”.


Gallicus

mercoledì 3 dicembre 2014

Chi paga ? E’ ovvio, chi giustamente protesta !


Ieri, 2 dicembre, ricorreva l’anniversario della Frana che interrompeva la viabilità della S.P. 27 della Valle Serina.

Per l’occasione il Quotidiano L’Eco di Bergamo dedicava ben due pagine sull’avvenimento con un commento di Giovanni Ghisalberti dal titolo “Se oltre la roccia frana anche la politica”.
In buona sostanza l’autore dell’articolo alla fine si chiedeva: ”Ma chi paga invece per un anno d’interruzione della strada, per un anno di disagi, di tempo e di benzina supplementare cui sono stati costretti i cittadini ?”

I tentennamenti degli Amministratori locali, il rimpallo di responsabilità e la classica presunzione dei politici unita all’incompetenza hanno causato enormi danni all’economia e al diuturno svolgimento delle attività personali, professionali e scolastica degli abitanti della Valle.

Proprio nelle stesse pagine un altro articolo “Serbaplast lavora senza strada. Una lotta sui costi e chilometri.” Fausta Morandi esprimeva in concreto le considerazioni dell’imprenditore Ubaldo Balzi proprietario della Serbaplast, un’Azienda che nella Valle diventata l’emblema dell’operosità dei nostri “montanari” e una delle poche attività che, nonostante la crisi, rimangono ben salde sulla breccia e che in questi anni anziché chiudere, come altre, ha investito e assunto personale.

“Chi paga ?” si chiedeva l’articolista, è non è solo una questione di denaro. Chi ripaga un anno di sofferenze e disagi di una Comunità, di giovani che normalmente si sobbarcano il peso di anticipare la partenza da casa per raggiungere gli edifici scolastici di Bergamo, Zogno, San Pellegrino e che, nel pomeriggio ritardano il ritorno nelle proprie abitazioni per pranzare, studiare ed essere pronti e preparati per il giorno successivo ? Di lavoratori che non possono autonomamente decidere se, quando e a che ora raggiungere il proprio posto di lavoro, nonostante le bizzarrie meteorologiche di quest’anno.

Chi ripagherà i successivi disagi che si protrarranno ancora per mesi, con la stagione invernale che avanza e le relative avversità stagionali ?

Non è solo questione di denaro, è una questione di qualità di vita. Un anno, che nessuno potrà ripagare né oggi né mai.

Per ora sembra che l’indice della Magistratura sia puntato sui quattro rappresentanti del “Comitato Frana SP 27”, denunciati per “interruzione di pubblico servizio”, sotto accusa per il sit in di protesta del 4 ottobre scorso.

In conclusione finisce sotto accusa la “protesta” e non coloro che l’hanno causata.
Ma, nel nostro Paese, in galera ci va chi reagisce a un’aggressione e non l’aggressore.

Gallicus