domenica 19 maggio 2013

Ecomostro dell’Alben «Abbattiamolo e riportiamo il verde»

"Sulle tracce dell’orso" nel Parco delle Orobie un corso di 5 lezioni
 

Il Parco delle Orobie Bergamasche e l’Istituto “Andrea Fantoni” giovedì 23 maggio a Clusone presentano il progetto “Sulle tracce dell’orso”, in vista dell’Expo.

Versione stampabileSend by emailUn nuovo progetto di collaborazione tra la scuola della Val Seriana e il Parco delle Orobie Bergamasche, che consiste in 5 lezioni interamente dedicate all’orso bruno, alla sua biologia, ai miti e alle leggende che lo vedono protagonista nella cultura di oggi e di ieri, nelle fiabe e nei cartoons come nella pubblicità e nei marchi commerciali del nuovo millennio.

Particolare attenzione è dedicata ai progetti di monitoraggio dell’orso attuati dal Parco delle Orobie in questi anni e all’analisi dell’utilizzo dell’immagine dell’orso a scopi turistici, come già successo in Trentino e in altri Paesi europei e americani, invitando i ragazzi ad immaginare alcuni eventi ispirati all’orso e dedicati ai giovani e a realizzare alcuni prototipi di marchi per il progetto “Sulle tracce dell’orso”, di cui questo percorso formativo è parte integrante.

Il progetto, ideato dal Parco delle Orobie Bergamasche in vista dell’Expo 2015, intende valorizzare le caratteristiche ambientali delle Orobie particolarmente idonee per l’orso, che qui, in mezzo ai boschi che sono tornati ad espandersi con lo spopolamento delle zone alpine, può trovare un’elevata disponibilità di fonti alimentari, che vanno dai frutti agli insetti e alle carcasse degli animali selvatici.

Caratteristiche che non solo hanno permesso all’orso di tornare sulle montagne bergamasche negli ultimi anni, ma che consentono di individuare itinerari turistici modulati “Sulle tracce dell’orso”, cioè percorsi culturali, enogastronomici, naturalistici che, con un reale coinvolgimento delle amministrazioni culturali e delle istituzioni locali, possono diventare un’occasione di rilancio per un territorio ricco di risorse turistiche, ma che fanno ancora fatica ad esprimersi in tutto il loro potenziale.

“Siamo convinti che l’Esposizione Universale del 2015 sia un appuntamento imperdibile ed irripetibile per Bergamo e per le sue istituzioni, scuole comprese. Le caratteristiche naturali, culturali, storiche, paesaggistiche e ambientali che rendono unico il Parco sono in perfetta sintonia con lo spirito e la filosofia che ispirano questo grande evento internazionale e possono rappresentare un’occasione per sperimentare in concreto i grandi temi trasversali all’Expo stessa: innovazione, sostenibilità e partecipazione – ha commentato Yvan Caccia, Presidente del Parco delle Orobie Bergamasche".

Icona che unirà le tre Valli bergamasche e mascotte del progetto è appunto l’orso, animale simbolo dell’incredibile biodiversità del Parco delle Orobie, attorno al quale sono stati costruiti alcuni percorsi guidati e iniziative inedite per creare nuove opportunità per scoprire il patrimonio che rende unico il Parco delle Orobie Bergamasche.

L’expo 2015 è un’opportunità unica di riscatto per un territorio caratterizzato da enormi potenzialità attrattive durante tutto il corso anno, dal trekking allo sci, dagli eventi culturali alle sagre enogastronomiche, capaci di soddisfare tutti i gusti e le più svariate esigenze del turista moderno, ma che non riescono ad esprimersi completamente.

Il Parco delle Orobie, che ha avuto la prontezza e l’intelligenza di sfruttare un’occasione unica per il futuro di Bergamo e ha scelto di inserire tra le tappe di un progetto serio, concreto e innovativo gli studenti, considerati non solo futuri professionisti da formare, ma anche menti brillanti da coinvolgere nello sviluppo stesso dell’iniziativa.

Bergamonews - 23 maggio 2013
 
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L’assessore regionale Terzi fa il punto sul condominio in testa alla lista nera stilata dalla Regione.

«Primo passo risolvere le questioni burocratiche»
A Serina Quasi un miliardo e mezzo delle vecchie lire per acquistare l’immobile, poco dopo la scoperta che la struttura è imbottita da amianto e per la bonifica sono necessari 800 mila euro.

A questo punto una lunga serie di questioni legali che di fatto non portarono a nulla. Parliamo del condominio Alben, sorto nel 1967 sul confine fra Oltre il Colle e Serina, di proprietà di alcuni privati e delle due amministrazioni comunali (l’obiettivo era utilizzare la struttura come centro servizi per lo sci).

Sulla spinosa questione ci ha voluto veder chiaro l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia di Regione Lombardia, Claudia Terzi, che ieri è intervenuta al municipio di Serina. Il condominio risulta al primo posto nella «black list» stilata pochi mesi fa da Regione Lombardia,  degli edifici più pericolosi sul territorio lombardo, con una dimensione di circa 1.500 metri quadrati suddivisi su 5 piani.

«Dobbiamo trovare una risposta risolutiva a questo problema – ha affermato Giovanni Fattori, vicesindaco di Serina –, un territorio di pregio naturalistico come quello della
Conca dell’Alben non può continuare a essere minacciato da una struttura di questa pericolosità». Da anni infatti le due amministrazioni che hanno in comproprietà l’immobile e ne possiedono i primi tre piani (gli altri due sono privati), vogliono mettere in sicurezza l’area, bonificando la struttura e abbatterla.

Da una recente perizia i fondi necessari per un intervento del genere ammontano a circa 800 mila euro. «Coi bilanci risicati che gli enti locali si ritrovano – prosegue Fattori –, è impensabile che i Comuni si accollino i costi della bonifica. Il territorio su
cui insiste l’edificio è inoltre utilizzato da sciatori, mentre nei mesi estivi è un’area di grande attrazione turistica per l’elevata naturalità. L’immobile è stato realizzato negli Anni Settanta e acquistato dai Comuni nel 2000».

Perché fino a oggi non è stata trovata una soluzione? Lo si deve a una lunga serie di lungaggini burocratiche, fra tutte la recente sentenza del tribunale di Bergamo che non ha di fatto risolto il problema. «La struttura è oggetto di rigorosa attenzione da parte di Regione e assessorato all’Ambiente – ha precisato l’assessore Claudia Terzi –. Primo passo ora è risolvere le questioni burocratiche e normative.

Solo a quel punto potremo provvedere alla bonifica. L’attenzione dell’amministrazione di Serina verso questa problematica è notevole.

La riunione di oggi è frutto della collaborazione fra Comune di Serina e Regione».
«L’obiettivo e l’impegno è riportare quello spazio all’originale naturalità. Parliamo di una zona di notevole pregio ambientale – ha proseguito Terzi –, con notevole potenzialità escursionistica e naturalistica». L’ecomostro da ieri pare aver imboccato un nuovo percorso: si va quindi verso la bonifica e la demolizione, soldi permettendo.

L'Eco di Bergamo - 19 maggio 2013

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