martedì 6 marzo 2012

A proposito di “storie di sfregi”

La situazione descritta da Aristea Canini, pubblicata da Il Corriere della Sera - 5 marzo 2012, riguardante gli “sfregi” che hanno colpito le nostre vallate in nome di un “relativo progresso”, sfruttando le mode del momento e senza un minimo di attenzione verso coloro che per professione (geologi, meteorologi, ambientologisti) potevano offrire pareri “super partes” e scientificamente concreti, è l’ultima di una serie di reportage che si sono susseguiti negli anni ma che non hanno mai trovato ascolto nelle “stanze dei bottoni”.
Sulle pagine di questo Blog  (*) più volte abbiamo cercato di affrontare i problemi derivanti dall’ottuso consumo del territorio con il risultato che, nei casi di fallimento dell’impresa, sarebbero rimasti, come silenti “fantasmi”, i corpi di reato da eliminare. Quando poi tali corpi di reato costituiscono una seria minaccia alla salute dei cittadini, la gravità dei passati errori assume un problema ancor maggiore.
Per rimanere nella zona della Conca di Oltre il Colle, sia sul versante dell’Arera, quanto su quello dell’Alben, abbiamo esempi ancora tangibili. Le costruzioni, ex stazioni delle seggiovie, sull’Arera, iniziando dalla Plassa e via via su a quota 1600 per finire a quota 2000. Scheletri decrepiti di un passato pieno di speranze finite miseramente a  causa delle capricciose mutazioni climatologiche degli ultimi decenni.
La strada asfaltata, non agibile nel periodo invernale per la sua pericolosa pendenza, ha cercato di sostituire l’impianto “seggioviario”, ma, a causa delle solite motivazioni di carattere finanziario, finisce nel …deserto. Neppure un chiosco per informare i turisti e gitanti sulle numerose e possibili escursioni in loco.
Eppure la Regione Lombardia in questi anni ha distribuito milioni di euro a pioggia per iniziative turistiche, e non solo, elaborate dalle Amministrazioni locali bergamasche. L’Amministrazione di Oltre il Colle non è stata nemmeno in grado, per disfunzioni dell’apparato tecnico - amministrativo comunale, di partecipare a un bando che avrebbe permesso la realizzazione del “belvedere” in sostituzione degli “scheletri” di quota 1600.
Ma se questi sono muti scheletri, magari anche brutti ricordi che stonano nel meraviglioso paesaggio, lo “zombi” dell’Alben è ben altra cosa, L’ex albergo: un mostro ecologico che incombe, con i suoi quintali di amianto delle sue strutture non solo su Oltre il Colle ma su tutta la Valserina. E’ considerato il primo tra i pericoli ecologici lombardi. Dopo la denuncia dei Responsabili della Regione, qualche articoletto sui quotidiani locali, il “fragoroso” silenzio dell’ufficiale sanitario del Comune di Oltre il Colle (la sindaca Rosanna Manenti) tutto è finito nel dimenticatoio.
Accanto all’ex albergo le vecchie strutture di una seggiovia, altro scheletro impavido nel verde della Conca, distrutta da una frana nella parte d’arrivo (altra improbabile zona per costruire impianti) e lasciata come monito ai….posteri !
Storie vecchie, direte, storie del secolo scorso. Peccato che la natura e la salute non se ne siano accorte e continuano imperterrite a ricordarci che a “ferire” s’impiega pochissimo tempo ma a “guarire”, in alcuni casi, ci s’impiega oltre la vita.
Gallicus
(*) - Webcam e..dintorni..gli strascichi del passato: pubblicato il 25 /10/2011
         Una "Storia" del secolo scorso:  pubblicato il 17/11/2010

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