La situazione descritta da Aristea Canini, pubblicata da Il
Corriere della Sera - 5 marzo 2012, riguardante gli “sfregi” che hanno colpito
le nostre vallate in nome di un “relativo progresso”, sfruttando le mode del
momento e senza un minimo di attenzione verso coloro che per professione (geologi,
meteorologi, ambientologisti) potevano
offrire pareri “super partes” e scientificamente concreti, è l’ultima di una
serie di reportage che si sono susseguiti negli anni ma che non hanno mai trovato
ascolto nelle “stanze dei bottoni”.
Sulle pagine
di questo Blog (*) più volte abbiamo cercato di affrontare i problemi derivanti
dall’ottuso consumo del territorio con il risultato che, nei casi di fallimento
dell’impresa, sarebbero rimasti, come silenti “fantasmi”, i corpi di reato da
eliminare. Quando poi tali corpi di reato costituiscono una seria minaccia alla
salute dei cittadini, la gravità dei passati errori assume un problema ancor
maggiore.
Per rimanere
nella zona della Conca di Oltre il Colle, sia sul versante dell’Arera, quanto
su quello dell’Alben, abbiamo esempi ancora tangibili. Le costruzioni, ex
stazioni delle seggiovie, sull’Arera, iniziando dalla Plassa e via via su a
quota 1600 per finire a quota 2000. Scheletri decrepiti di un passato pieno di
speranze finite miseramente a causa
delle capricciose mutazioni climatologiche degli ultimi decenni.
La strada
asfaltata, non agibile nel periodo invernale per la sua pericolosa pendenza, ha
cercato di sostituire l’impianto “seggioviario”, ma, a causa delle solite
motivazioni di carattere finanziario, finisce nel …deserto. Neppure un chiosco
per informare i turisti e gitanti sulle numerose e possibili escursioni in
loco.
Eppure la
Regione Lombardia in questi anni ha distribuito milioni di euro a pioggia per
iniziative turistiche, e non solo, elaborate dalle Amministrazioni locali
bergamasche. L’Amministrazione di Oltre il Colle non è stata nemmeno in grado,
per disfunzioni dell’apparato tecnico - amministrativo comunale, di partecipare
a un bando che avrebbe permesso la realizzazione del “belvedere” in
sostituzione degli “scheletri” di quota 1600.
Ma se questi
sono muti scheletri, magari anche brutti ricordi che stonano nel meraviglioso
paesaggio, lo “zombi” dell’Alben è ben altra cosa, L’ex albergo: un mostro
ecologico che incombe, con i suoi quintali di amianto delle sue strutture non
solo su Oltre il Colle ma su tutta la Valserina. E’ considerato il primo tra i
pericoli ecologici lombardi. Dopo la denuncia dei Responsabili della Regione,
qualche articoletto sui quotidiani locali, il “fragoroso” silenzio dell’ufficiale
sanitario del Comune di Oltre il Colle (la sindaca Rosanna Manenti) tutto è
finito nel dimenticatoio.
Accanto all’ex
albergo le vecchie strutture di una seggiovia, altro scheletro impavido nel
verde della Conca, distrutta da una frana nella parte d’arrivo (altra
improbabile zona per costruire impianti) e lasciata come monito ai….posteri !
Storie
vecchie, direte, storie del secolo scorso. Peccato che la natura e la salute
non se ne siano accorte e continuano imperterrite a ricordarci che a “ferire” s’impiega
pochissimo tempo ma a “guarire”, in alcuni casi, ci s’impiega oltre la vita.
Gallicus
(*)
- Webcam e..dintorni..gli
strascichi del passato: pubblicato il 25 /10/2011
Una "Storia" del secolo
scorso: pubblicato il 17/11/2010
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