Dopo il
parere negativo, espresso poche settimane orsono, dalla Regione Lombardia e dal
Ministero della Cultura, è arrivato anche quello, sempre negativo, del Ministero
della Transizione Ecologica (MiTE), relativo alla compatibilità ambientale del
Progetto.
Un’ulteriore
zeppa all’avvio dell’estrazione da parte dell’Energia Minerals Italia che
prevedeva, dal 2024, l’attività per i prossimi venticinque anni con un
investimento di 120 milioni di euro, con costi operativi annui di trentacinque
milioni, l’assunzione di circa 235 addetti, tra impianti e miniere, e con la
riqualificazione o l’edificazione d’infrastrutture strettamente necessarie allo
svolgimento dell’attività.
Tra i nodi
cruciali vi è quello del trasporto.
.Secondo l’attuale
Progetto presentato, il Comune di Gorno, sul territorio della località Riso,
laddove si trova l’attuale laveria in disuso dal 1982, il minerale estratto e
convogliato tramite la galleria Riso – Parina, sarebbe caricato su automezzi e
destinato al commercio.
Il problema
sarebbe proprio quel flusso di camion che da Riso si riverserebbe sull’imbocco
della statale 671 della Valle Seriana creando seri problemi all’intera
viabilità della zona, già particolarmente congestionata.
Dopo anche
questa boccatura alla Minerals Italia rimarrebbero, oltre all’abbandono
definitivo del Progetto, altre strade da percorrere:
·
Presentare
un altro Progetto, sulla base delle criticità esposte dai vari Enti;
·
Fare
ricorso rispetto alle decisioni comunicate dai Ministeri.
Si attendono
le mosse della Società Australiana tramite la “Energia Minerals Italia” e del
suo rappresentante Geraint Harris.
Gallicus
8 giugno
2022