venerdì 13 aprile 2018

Trofeo Parravicini 2018



La 69^ edizione del trofeo Parravicini cambio località di svolgimento.


Il percorso si svolgerà nel comprensorio foppolo-Carisole con partenza da foppolo e dislivello compreso tra i 1600 e 1800m.

Tutte le attività pre e post gara (ufficio gara, docce e premiazioni) vengono mantenute a Carona.
 

Spunta il sole ma durerà poco
In montagna alto rischio valanghe
 

Proprio per il rischio valanghe la 69^ edizione del trofeo Parravicini si svolgerà nel comprensorio Foppolo-Carisole con partenza da Foppolo e dislivello compreso tra i 1600 e 1800m, invece che nel campo di gara tradizionale alla Conca del Calvi.

Qualche raggio di sole sulla nostra provincia dopo l’acqua a «catinelle» delle scorse ore. Sarà, tuttavia, un miglioramento temporaneo perché già da domenica sera, le nubi torneranno ad addensarsi portando nuova pioggia. La scorsa notte in montagna sono caduti ancora oltre 30 centimetri di neve fresca che vanno ad aggiungersi a quella che già c’era in quota rendendo molto pericolosi i versanti esposti. Le temperature, infatti, durante la giornata sono piuttosto alte (fino a oltre 20 gradi in pianura) e favoriscono il distacco della neve. Per questo motivo, Regione Lombardia, ha diramato l’allerta valanghe portando il grado di rischio da marcato a forte, su alpi retiche , Adamello e Orobie e marcato invece sulle Prealpi bresciane e orobiche.

Tra mercoledì e venerdì, intorno a 2000 m di quota, si sono registrati mediamente 50-80 cm di neve fresca sui settori centro-occidentali, 20-40 cm sulla fascia orientale e prealpi. Il limite delle nevicate, attestato a 1500-1800 m, temporaneamente ha raggiunto i 1200 m di quota. Oltre il limite del bosco, la nuova neve si è deposta in modo alquanto irregolare a causa dei forti venti meridionali spirati durante le precipitazioni: sono presenti ampi e spessi lastroni di neoformazione, diffusi a tutte le esposizioni, e significativi accumuli nelle concavità (canali ed avvallamenti), prevalentemente sui versanti settentrionali e al di sotto delle creste. Questi hanno una stabilità precaria in quanto debolmente collegati agli strati interni. Al di sotto dei 2200-2500 m il manto nevoso risulta internamente molto bagnato (condizioni di isotermia) con deboli legami dovuti anche alla notevole presenza di acqua che favorisce fenomeni di reptazione e causa il distacco di valanghe di fondo.

L'Eco di Bergamo 13 aprile 2018

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