giovedì 25 giugno 2015

Zorzone resta senza il suo bus


E il Comune fa da supplente

Dall’8 giugno la frazione di Oltre il Colle non è più collegata con il paese dalla Sab. In pista un minibus comunale, ma provvisoriamente.

Chi fa sé fa per tre. Se poi di punto in bianco ti tolgono il solo autobus che ti porta dalla frazione al paese, bisogna pur arrangiarsi. Capita alla frazione di Zorzone di Oltre il Colle che dall’8 giugno ha scoperto che il servizio garantito dalla Sab era sospeso causa utenza troppo bassa. Due corse al giorno, cancellate: con gravi disagi per gli abitanti, impossibilitati a muoversi in autonomia. «Lo abbiamo saputo da un avviso apposto sulle pensiline, nessun’altra comunicazione. Io ho subito contestato al prefetto l’interruzione di pubblico servizio e mi sono rivolto anche ai carabinieri» spiega il sindaco Valerio Carrara.
«Purtroppo i tagli ancora una volta hanno colpito chi è già penalizzato. Peraltro il Comune contribuiva alle spese di trasporto e garantiva alla Sab l’acquisto di un tot di abbonamenti» prosegue il sindaco, che non è rimasto con le mani in mano: «Almeno fino alla fine di giugno – continua il sindaco – garantiremo il trasporto gratuito degli studenti, dall’asilo alle superiori, grazie a un minibus. Quindi, nei prossimi giorni attendiamo le richieste e le esigenze della comunità e vedremo se mantenerlo anche a luglio e agosto. Poi, a settembre, valuteremo».

L’Eco di Bergamo – 25 giugno 2015

martedì 23 giugno 2015

Per la prima volta dentro le miniere

Lo zinco si cerca a Oltre il Colle

Foto del L'Eco di Bergamo


Entro dicembre saranno conclusi messa in sicurezza delle gallerie e sondaggi di ricerca del minerale, per 4,3 milioni di euro. Dal prossimo anno il piano di estrazione e tutte le attrezzature.
Da fine 2017, quindi, l’estrazione. Oltre il Colle e la Val del Riso si preparano a tornare nelle miniere di zinco. Chiuse dal 1982 saranno riaperte dall’australiana Energia Minerals, che investirà 50 milioni di euro. Previsti 250 posti di lavoro.
La località è quella di Ca’ Pasì, nella zona della frazione di Zorzone: Val Vedra e Val Parina. Qui la società australiana con sede a West Perth ha messo gli occhi sull’enorme patrimonio minerario sotto il monte Arera. E da febbraio-marzo, affidando i lavori alla Edilmac di Gorle (specializzata nella realizzazione di grandi gallerie e pozzi), ha avviato il cantiere che, entro la fine del 2017, dovrà portare alla ripresa di estrazione di zinco.

Le miniere (250 chilometri di gallerie tra Val Parina e Val del Riso), sono chiuse dal 1982, non per mancanza di minerale, ma perché l’Eni preferì farlo arrivare dall’estero. Motivi politici.
Poi, alcuni anni fa, gli australiani della Energia Minerals, grazie al loro braccio italiano guidato da Marcello De Angelis, hanno iniziato a interessarsene. Quattro i permessi di ricerca già concessi (altri sei sono stati richiesti) con uno di coltivazione già in essere, acquisito dalla vecchia società che l’aveva ottenuto e non più sfruttato. E, dalla primavera scorsa, si lavora proprio in quest’area, la prima da cui si andrà a estrarre roccia e minerale.

Il Jumbo, la macchina perforatrice, si trova per ora all’ingresso del cantiere, ma è pronta a entrare in azione: servirà alla costruzione di una nuova discenderia e per ricavare i fori dove inserire esplosivo. In questi mesi si è soprattutto rimesso in sicurezza il tunnel di circa 250 metri che porta alla zona della miniera vera e propria. Si è ricostruito un ponte, si è sistemata la strada e ancora si sta provvedendo alla ricostruzione di un passaggio proprio all’imbocco della galleria Forcella. Gli operai della Edilmac sono già entrati per i carotaggi per circa un chilometro di galleria. Galleria che dovrà essere allargata a circa tre metri (con l’ausilio anche delle mine) per farci camminare i macchinari. Intanto si stanno facendo studi di tipo geotecnico.


L’Eco di Bergamo – 23 giugno 2015

Il filmato

Gorno Zinc Project Flythrough 

https://youtu.be/TrHYMFxlMjA

Chi fa cassa con la montagna

Dai due euro per raggiungere in auto 
il Monte Avaro al Lago di Cassiglio


Quanto costa la bellezza? Quanto costano lo svago, il relax, l’aria buona, il panorama? Non sono più domande retoriche, sono domande che dobbiamo cominciare a porci, per il momento dirigendoci verso l’alta Val Brembana, ma andando avanti presumibilmente sempre più spesso. Da subito sappiamo che l’incanto dei Piani dell’Avaro costa due euro. A seguire, pagheremo anche per gustarci il Lago di Cassiglio. La novità è di questi giorni, una novità per niente marginale, anche se è passata via nella generale indifferenza. Lo trovo sbagliato. Il tema è serio e importante, dovremmo parlarne di più e meglio. Con maggiore partecipazione, con istintiva passione.

È evidente: gli enti locali hanno sempre meno soldi, inevitabile che nelle loro riunioni scatti la tentazione molto umana di fare un ragionamento piuttosto semplice, signori, non c’è cassa per tenere in ordine la strada verso l’Avaro e per fare manutenzione ai luoghi più frequentati, dunque mettiamoci sopra un bel ticket. Da ora in poi, chi consuma bellezza dovrà contribuire a mantenerla. Una mano sul cuore e una sul portafoglio, prego. Ammettiamolo: non c’è niente di scandaloso. Gli amministratori locali vanno capiti: l’invasione del turismo sulle montagne, ai laghi, nei luoghi storici comporta consumo di questi beni, normale che i consumatori paghino il biglietto per lo spettacolo. Per mantenere integro lo spettacolo. L’idea non nasce certo sul Monte Avaro: è da anni che in Austria i ciclisti pagano il pedaggio per scalare diversi passi, sulle nostre stesse Dolomiti il dibattito è molto acceso, perché l’invasione biblica di certi periodi implica inesorabilmente costi aggiuntivi e molti trovano necessario istituire il casello d’ingresso. Sì, il problema del consumismo ecologico e bucolico è decisamente serio, gli amministratori locali chiamati a gestirlo vanno capiti.

Una volta capiti loro, qualcuno però dovrà capire anche noi. Noi contribuenti. Non è per vittimismo italiota che ci ritroviamo a dover ricordare - anche senza rinfacciare - quale livello record tocchi il nostro contributo fiscale. La nostra obbligazione e il nostro impegno per i beni collettivi sono già ai tetti massimi. È da questo presupposto, da questo punto di partenza che allora dovremmo muoverci - noi e gli amministratori pubblici - per decidere se sia giusto ficcarci le mani in tasca anche per accedere a una strada di montagna o a uno spettacolo naturale. In linea di principio, molti la fanno facile: si paga per entrare agli Uffizi e al Cenacolo di Leonardo, perché non dovremmo pagare anche per goderci la visione del Lago di Cassiglio e del Sassolungo? Andiamoci piano, però, con i facili paralleli. C’è un limite preciso, ci deve essere. Altrimenti arriveremo al punto di trovare equo e logico anche un ticket sull’aria che respiriamo.

Non dimentichiamolo: un certo patrimonio naturale - boschi, pascoli, sentieri, valichi, vedute panoramiche - è di per sé ad azionariato popolare. Cioè di tutti, imprescindibilmente di tutti. Che poi ci siano costi di manutenzione non può cambiare la natura di questo possesso. Per i costi di manutenzione sono già previste le voci del grande salvadanaio pubblico, cui ciascun contribuente concorre ogni anno in misura proporzionale. Ma questi fondi non bastano più, urlano affranti i gestori della grande bellezza collettiva. Benissimo, anzi malissimo. Il problema però non può ricadere di nuovo, come un sadico e perverso automatismo, su chi ha già dato. Su chi una domenica vuole semplicemente usufruire dell’angolo di mondo che ci siamo misteriosamente trovati a portata di mano dall’origine dei tempi.

Fatemi pagare la seggiovia, che è una comodità e un optional, ma non la strada per arrivarci. Chiedetemi se mai un contributo libero e volontario, multatemi se mi muovo come un vandalo, ma non imponetemi per decreto anche la tassa sul creato. C’è una zona verde e azzurra - dove l’anima respira, dove tutto è libero e gratuito per legge naturale - che l’avidità del fisco deve evitare. Se ne stia fuori, giri alla larga. Almeno lì, dove andiamo proprio per dimenticare.


Cristiano Gatti – Corriere della Sera 22 giugno 2015 

martedì 16 giugno 2015

Zorzone, mucca precipita in un dirupo


Per salvarla un elicottero da Varese

Dopo il cane che ha rischiato di annegare (anche il suo padrone è stato salvato dall’Adda) soccorritori mobilitati in Val Serina per una mucca precipitata in un dirupo.
Il bovino, di proprietà di un allevatore della zona, stava pascolando domenica in una zona impervia a Zorzone, frazione di Oltre il Colle. All’improvviso l’animale, forse per un cedimento del terreno, ha perso l’equilibrio ed è precipitato in una scarpata.
La mucca è sopravvissuta all’impatto, ma è rimasta bloccata senza possibilità di poter risalire verso la strada che si trova nei pressi dell’alpeggio Monte Menna.
Scattato l’allarme, i soccorritori sono entrati in azione. Purtroppo però le operazioni sono state rese molto difficili dal brutto tempo. E tutto è stato rimandato a lunedì mattina.
All’alba sono giunti sul posto i vigili del fuoco di Zogno che hanno provveduto a mettere in sicurezza la mucca, per evitare che potesse precipitare ancora più in basso. L’unica possibilità di recuperare l’animale era con l’elicottero dei pompieri di Varese.
Prima però si è dovuto attendere l’arrivo di un veterinario dell’Asl al quale è stato affidato il compito di sedare la mucca per consentirne l’imbragatura e il trasporto.

L’Eco di Bergamo – 16 giugno 2015

domenica 14 giugno 2015

OLTRE IL COLLE - Raduno Bande Musicali Valle Brembana


DOMENICA 21 GIUGNO 2015
OLTRE IL COLLE - Raduno Bande Musicali Valle Brembana

Sfilata e concerti ai alla Conca dell'Alben dalle ore 10.00 dei Corpi Bandistici di: Sorisole, Ramera,Villa d'Almé, San Pellegrino Terme, Dossena, Oltre il Colle, Vedeseta, Santa Brigida, Piazza Brembana/Lenna, Serina e San Giovanni Bianco... sono stati impegnati piu' di 250 musicanti in 8 bande musicali..

Ritrovo alla Conca dell’ìAlben

sabato 6 giugno 2015

Parco Vivo 2015 sulle Orobie

L'Arera da Valcanale (foto L'Eco di Bergamo)

Natura, gastronomia e arte
Appuntamenti nella Conca di Oltre il Colle

Un’ottava edizione ricchissima: dalla natura all’enogastronomia, passando per le più emozionanti tradizioni locali e per un’impareggiabile biodiversità. Tutto questo è Parco Vivo 2015, la rassegna pensata dal Parco delle Orobie bergamasche per riscoprire le bellezze locali.
Primo appuntamento, il 13 e 14 giugno sulle pendici del Monte Grem per un intero week end «Dentro e Fuori le Miniere». Un cammino naturalistico e culturale che il Parco delle Orobie Bergamasche e PromoSerio hanno organizzato in collaborazione con il Comune di Gorno per approfondire tutti i segreti del patrimonio minerario locale, visitando il Museo delle Miniere di Gorno, il sito minerario Costa Jels e gli antichi roccoli posti lungo il percorso tra le meraviglie del Parco. Il tutto, con piacevoli soste al rifugio Grem, al Bivacco Telini e in malga per osservare da vicino la produzione della formagella locale. Due giorni di pura emozione che saranno replicati anche sabato 22 e domenica 23 agosto.
Il primo fine settimana di agosto, sabato 1 e domenica 2 agosto, sarà tutto dedicato alla scoperta dei lepidotteri sulle pendici del Monte Arera, uno dei più importanti santuari della biodiversità dell’arco alpino. Accompagnati da naturalisti del Museo di Scienze Naturali «E. Caffi» di Bergamo, sarà possibile scoprire le bellezze nascoste del Monte, trascorrendo una serata tra la dolcezza delle farfalle notturne e una giornata di escursione lungo il Sentiero dei Fiori e delle Farfalle per osservare piante rare e lepidotteri diurni. Un’immersione nella natura che sarà suggellata dalla cena con prodotti tipici al rifugio Capanna 2000.
Sarà la splendida Cattedrale Vegetale di Oltre il Colle, a ospitare, invece, domenica 9 agosto, «Come Angeli dal Cielo», appuntamento dedicato a tutti coloro che credono nella bellezza dei sogni. Trasportati dalle ali degli attori del Silence teatro, leggeri e delicati come angeli, gli spettatori saranno accolti da un’energia incontenibile che, grazie alla tensione di corpi sospesi tra cielo e terra, regalerà splendide emozioni e soffici ricordi.