sabato 27 settembre 2014

Comuni e Province, alibi per scaricare gli impegni e le promesse.



Esempi di scaricabarile tra le Amministrazioni Comunali e quelle Provinciali non mancano. Spesse volte per inutili e pretestuose forme di campanilismo locale, altre per mancanza di strategie sinergiche, altra ancora per la supponenza di alcuni Amministratori che ritengono presuntuosamente di essere perfettamente in grado di gestire gravi situazioni con il “fai da te”.
Un’ulteriore riprova di questo dualismo lo stiamo subendo sulla vicenda della strada Provinciale 27 della Valserina.
In prima battuta ci si dispera per la cronica mancanza di denaro e si batte cassa a destra e a manca per ottenere i necessari finanziamenti. Successivamente si da colpa alla politica di ritardare la messa a disposizione dei bilanci delle somme, miracolosamente e faticosamente reperite, necessarie ad avviare gli appalti e gli incarichi tecnici.
Da ultimo, e qui siamo proprio alla demenza totale, s’incaricano ditte e società inadatte al compito loro affidato, non tanto per la mancanza d’esperienza in materia, quanto per “ignoranza” del problema sociale che interessa la Comunità coinvolta e che ne subisce i disagi.
Non ultimo il disinteresse che gli Organismi, in questi momenti transitori, dimostrano in attesa di capire quale funzione sarà loro assegnata e di quanta capacità finanziaria potranno disporre.
Tutti questi elementi hanno contribuito a far si che un evento naturale, quale una frana che interessa una strada di montagna riparabile in circa sei mesi, sfruttando meglio la tempistica politica e burocratica, sia diventata un calvario del quale oggi è azzardato vedere la conclusione.
Una domanda semplice e naturale che si pone un qualsiasi cittadino contribuente: ma in nome di chi, tutti questi signori che ci governano e amministrano il “pubblico denaro” (quindi il nostro denaro), agiscono?
Svolgono veramente il compito assegnato loro in modo democratico e civile, oppure sono più interessati a porsi, inizialmente, come i salvatori della Patria, salvo poi addossare agli altri la colpa della loro inefficienza?
Il Presidente della provincia, a poche ore dalla sua decadenza dichiara la piena disponibilità dei suoi Uffici a collaborare alla soluzione tempestiva del problema e, in buona sostanza, incolpa il Sindaco di Serina di aver voluto gestirla in proprio.
Il sindaco replica sostanzialmente di essere stato costretto ad assumersi la responsabilità gestionale per mancanza degli altri soggetti interessati, accusando in modo non tanto velato i Sindaci degli altri Comuni della Valle e la stessa Provincia.
In definitiva il solito balletto delle responsabilità, vere o presunte che siano, ma che nel frattempo hanno condizionato in modo pesante l’economia di un’intera Valle. E che purtroppo la condizioneranno ancora per un buon lasso di tempo.
Gallicus


Frana di Serina, la Provincia c’è


Pirovano: Abbrevieremo i tempi

Pirovano: Abbrevieremo i tempi  La Provincia di Bergamo supporterà il Comune di Serina nella progettazione e nella direzione lavori per la messa in sicurezza del versante franato a Rosolo. «Così facendo – spiega il presidente della Provincia Ettore Pirovano - dovremmo riuscire a guadagnare tre-quattro mesi di tempo, evitando anche la procedura d’appalto per la progettazione esecutiva».

La buona notizia che, quindi, dovrebbe dare un’accelerata alla riapertura della strada provinciale 27 della Val Serina, chiusa ormai da dieci mesi per frana, arriva all’indomani della polemica sorta proprio sui ritardi dei lavori. Ritardi messi in evidenza in particolare dal comitato di cittadini che da mesi si batte per velocizzare i tempi di ripristino della viabilità in valle.

Sotto accusa era finito il sindaco di Serina Giovanni Fattori (che ieri non siamo riusciti a contattare, ndr), responsabile unico del procedimento per la messa in sicurezza del versante. Il Comune, a supporto tecnico, anziché alla Provincia si era rivolto a una società di consulenza di Barletta. «C’è stato probabilmente un vizio di comunicazione - spiega il presidente Pirovano –. Forse il sindaco non aveva capito che la nostra non voleva essere un’intrusione ma un affiancamento al loro lavoro».

L'Eco di Bergamo - 27 settembre 2014

domenica 21 settembre 2014

Alcuni punti fermi sulla frana della valle Serina

Riceviamo e pubblichiamo integralmente il commento del Consigliere Comunale di Serina, Andrea Tiraboschi, relativamente all'aspetto amministrativo e gestionale della vicenda che attiene la frana di Rosolo.



In questi giorni, grazie sia alla conferenza stampa dei sindaci e all'assemblea del COMITATO S.P.27, si fa un gran parlare della strada provinciale per Serina. Leggendo gli articoli apparsi sui giornali e le varie ricostruzioni , mi pare sia opportuno mettere alcuni punti fermi, anche da un punto di vista amministrativo. Non voglio soffermarmi a ricostruire in modo compiuto tutte le vicende che per lo più sono note a tutti ma dire dove si sarebbe potuto fare meglio e come si dovrà andare avanti. E anche puntualizzare come per certi versi siamo stati cassandre non ascoltate. Questo post lo redigo a onor di chiarezza e trasparenza. La responsiveness, ovvero la capacità di rendere conto del proprio operato, deve essere fatta valere proprio in quelle situazioni in cui la straordinarietà dell'evento richiede massimo sforzo.

PROGETTO E SOLDI. Primo errore commesso è una superficiale valutazione del cosa fosse necessario per ripristinare la strada. Le amministrazioni sono partite lancia in resta a febbraio (dopo 2 mesi dalla frana) a cercare i fondi per fare gli interventi di sistemazione SENZA però sapere in cosa si sarebbe effettivamente concretizzato l'intervento. Allora si parlava dei tre progetti di tunnel approntati dalla provincia e del progetto, più economico, di messa in sicurezza del versante tramite dinamite e ricostruzione del ponte.

Ad aprile, grazie all'azione del comitato, venne convocata un'assemblea pubblica con la presenza di Capetti e Terzi, i quali promettono rispettivamente i soldi per bonificare il versante ( 2 mln e passa dalla regione) e per sistemare il ponte (300.000 dalla provincia). La settimana successiva quei fondi vengono stanziati. Preciso che la regione ne stanzia solamente 1.2 a fronte dei 2 promessi.

Ora il sindaco rivendica come causa del ritardo la complessità dell'intervento e paventa la possibilità che i soldi non bastino. Già qua dovremmo dire: ma va là? Ne scrivevo ad aprile e il sindaco Fattori se ne accorge dopo 5 mesi.

"...Stante quindi questa situazione di fatto, a me ha fatto riflettere che la scelta sul tipo di intervento (sistemazione del materiale più pericolante e sistemazione ponte) sia stata dettata, come detto stamattina, sia dalla questione economica, visto che è l'intervento che costa meno, che dalla volontà di fare alla svelta, “subitissimamente”, la riapertura della strada. A mio parere così non va bene. Innanzitutto si è ragionato subito di soldi ma non di fattibilità dell'intervento. Se per fare quello che si vuole fare occorrerà un altro milione, chi lo metterà? Si bloccheranno i lavori?  Se per caso dopo le prime sistemazioni emergono altre situazioni critiche, chi dirà che il livello di sicurezza ottenuto con i lavori fatti è sufficientemente adeguato a una strada di montagna oppure che è necessario intervenire ancora? Chi si prenderà l'onere di dire che è stato fatto il possibile e si può riaprire la strada?Forse sarebbe stato meglio partire dal progetto che dai fondi. Ribadisco, ad oggi nessuno sa con certezza quali sono gli interventi da fare e che costo finale si avrà proprio perché per il tipo di intervento che per il tipo di terreno è difficile prevedere gli effetti di un disgaggio di materiale così ampio. Molto probabilmente la strada verrà riaperta con una certa dose di pericolo, quanta si vedrà."

FONDI E LAVORI: sempre nell'assemblea di aprile, vengono messi a disposizione del BIM 35.000 euro per la relazione geologica approfondita. L'impegno però viene preso solamente il 23/06, perdendo altri 2 mesi di lavoro. ( det. 161 del 23/06 del comune di Serina). Anche perché, stando alle dichiarazioni del sindaco rese in assemblea, il geologo da giugno fino ad agosto non ha potuto operare perché non c'era il disboscamento del versante. Se così è, dovremmo domandarci del perché si è preferito prima dare l'affidamento per la relazione geologica e non per il disboscamento. E il vincolo di destinazione del BIM immagino fosse facilmente intercambiabile. Sui fondi per i primi lavori inoltre ci sono da dire altre due cose. La prima è chiedersi se è possibile che se i fondi sono stati stanziati ad aprile, essi siano arrivati solamente ad agosto, sempre secondo il sindaco durante l'assemblea del 19 settembre " per così appaltare il disboscamento". Qua ci sono almeno due contraddizioni. LA prima è che l'appalto per il disboscamento è per affidamento diretto e avviene a LUGLIO, non ad AGOSTO (det. 188 del 14/07 ). A MAGGIO, difatti, all'atto dell'approvazione del bilancio comunale, il sindaco Fattori dichiarava che erano arrivati i primi soldi e che bisognava aprire un capitolo dedicato in bilancio. Quindi: una parte erano arrivati a maggio e sono stati impiegati un MESE E MEZZO dopo per il taglio del bosco. FALSO pertanto il loro arrivo ad agosto, o anche ammettendo che siano arrivati fisicamente ad agosto, l'affidamento per il taglio è avvenuto a luglio.

COMPETENZE: i soldi sono del fondo regionale e sono per loro natura destinabili solamente ai comuni e non ad altri enti. Ecco perché quei soldi non li può ricevere la provincia di Bergamo e Serina si fa avanti come ente che potrebbe essere destinatario. Il problema sorge però che il sindaco Fattori si assume anche l'onere di portar avanti la progettazione e tutti gli appalti, procedure caratterizzate da complessità per le quali nel comune di Serina non si hanno competenze. Questo rallenta il tutto e si affida a una società di consulenza il compito di aiutare il comune di Serina. Non valeva la pena di coinvolgere la provincia, per risparmiare soldi e tempo? Sì, ma come afferma Capetti ( assessore provinciale) ancora oggi (21/09), il sindaco Fattori ha rifiutato l'aiuto dicendo che avrebbe fatto da solo. Più umiltà forse servirebbe in queste occasioni.

DATE E ANNUNCI: a dicembre l'inizio dei lavori era a gennaio, ad aprile entro giugno, a inizio luglio entro ottobre e oggi entro dicembre/ gennaio. Ma a parte il continuo rimando, sono ancora le contraddizioni che vanno evidenziate. A fine LUGLIO il sindaco Fattori comunica al comitato che agli inizi di agosto avrebbe deliberato la gara per la progettazione ESECUTIVA- DEFINITIVA, come del resto annunciato anche sull'articolo del giornale del 3 agosto 2014. Se un sindaco annuncia a "brevissimo" la deliberazione in proposito, perché durante l'assemblea del 19 settembre, quasi 2 MESI DOPO, afferma che il progetto PRELIMINARE ( quello del geologo per intenderci) sarebbe arrivato solamente ancora dopo altri 20 giorni? Addirittura non siamo nemmeno all'appalto esecutivo - definitivo, ma stiamo aspettando il preliminare. La sensazione è che non si sa né cosa si sta facendo e con quali strumenti burocratici si ha a che fare.

CONSIDERAZIONI FINALI A mio parere Serina e il sindaco Fattori da soli, per la complessità della vicenda, difficilmente ne verranno fuori. Qualche ente superiore deve dare per forza una mano. Poi sulla richiesta di unità di intenti, riprendo la lettera inviata a febbraio 2014 ai sindaci della valle. Giusto perché a me gli appelli all'unità stanno bene se però non mi si passa per quello che fa resistenze a collaborare.

Riporto uno stralcio:

"In sintesi chiediamo quindi unità, coordinamento e coinvolgimento anche delle nostre comunità, partendo magari da un'assemblea da voi convocata per informare con gli elementi che ad oggi si hanno. Noi siamo con voi, con i nostri concittadini della valle per aiutarvi come potremo, per ottenere attenzione e risorse. Tutti insieme, a prescindere dal colore o dai ruoli. La viabilità in montagna è più vitale che in qualsiasi altro posto. Significa mantenere vivi i nostri paesi,accessibili e non troppo infernale la vita di chi sceglie di vivere nel nostro bel territorio. La nostra montagna, che vive soprattutto di turismo, non deve morire. Lavoriamo tutti insieme per questo."

Non so a che puntata siamo realmente arrivati con la questione frana di Rosolo ma di sicuro la serie comincia a insidiare il primato di Beautiful. Mi ero ripromesso di non commentare più le sortite verbali del sindaco Fattori sulla frana ma gli articoli di ieri mi impongono un commento seppur breve.

Dalle nuove dichiarazioni emerge che:

a) c'è stato un rinvio dell'inizio dei lavori da giugno (come prospettato nell'assemblea di aprile) a ottobre;
b) si inizierà a "pulire" il bosco a breve e a redigere il progetto perché finora c'è stata burocrazia;
c) la provincia interverrà per ricostruire il ponte prima di sistemare il versante della montagna;

Fatemi capire, costruiamo il ponte prima di bonificare la parete rocciosa che lo sovrasta? Bonifica che consiste in posizionare cariche esplosive per far cadere il materiale che è instabile? Logica, e legge di gravità, mi fanno pensare che il materiale roccioso cadrà sul ponte nuovo di pacca ( e sulla strada, se è previsto anche per quella un rifacimento contestuale al ponte).

Spero di aver capito male....

Inoltre iniziare i lavori sulla roccia a ottobre quando comincia a far freddo e gelare significa probabilmente rimandare a febbraio/marzo il vero intervento, quindi con la beneaugurata apertura per la stagione estiva 2015. Realisticamente, e se tutto va bene, dovrebbe essere così. Da qui discendono alcune considerazioni.

Sul progetto l'ho detto e ristradetto, bisognava redigerlo prima di cercare i fondi. Ora che abbiamo i fondi non riusciamo  a redigerlo perché nel comune di Serina, come nel 90% dei comuni piccoli, mancano le competenze. Quindi si fa una consulenza di 6000 euro per aiutare il comune, soldi che a mio avviso si sarebbero volentieri risparmiati se la progettazione fosse stata lasciata alla provincia o a un organo superiore. Lo ster ad esempio, strumento della regione, proprio non aveva nessun geologo che potesse fare relazione e progetto di intervento?

Poi la bonifica del bosco, ovvero togliere rami e altro, pare l'abbia già fatto lo Ster nel primo intervento a dicembre. Probabilmente qualcosa si sarà formato nel frattempo ma non pubblicizzerei il fatto che si sta intervenendo per togliere quel poco che rimane. L'alveo del fiume ad esempio è stato pulito tutto ancora dallo Ster.

Poi sul tema del ponte è probabile che la provincia abbia detto ai comuni che se loro non si muovono, essa sistema il ponte e chi si è visto, si è visto. Non entro nel merito della casa sotto la strada perché è un falso problema. Si può rimandare tutto nell'atto della bonifica quando, se la casa avrà danni, si potranno risarcire, senza perdere tempo in espropri o compravendite.

Detto ciò, ritorno a quanto ho sottolineato ancora in questo sito ad Aprile. Ci vuole serietà e palle per gestire un problema come quello della frana di Rosolo. La prima consiste nel raccontare le cose come esattamente sono, senza fare annunci o proclami inutili. Esempio, oltre alla questione tempi, il tema delle modalità di intervento: è assurdo come sia stato gestito. Ad aprile bonifica poi ponte, oggi prima ponte e poi facciamo saltare la montagna. Oggettivamente, qualcosa non va. 

Secondo, dicevo, ci vogliono le palle, per gestire sia i malumori che la burocrazia. Per cui bisogna tenere la barra dritta verso una meta e non girare o svoltare a seconda del vento. Anche perché non è che non si riconosce al sindaco Fattori l'impegno. L'impegno c'è ma se qualcuno fa notare che qualcosa non va, bisognerebbe farsi aiutare piuttosto che mettersi sulla difesa aggressiva. Anche perché, e concludo, poi succede che il bilancio preventivo in cui ci sono i fondi per la frana ha dei problemi e ha bisogno di 3 APPROVAZIONI per portarlo in vigore. Già, perché entro fine luglio, a Serina si dovrà riapprovare una terza volte il bilancio perché il comune non aveva pronte le delibere per le tasse e imposte. Non so, magari mettere i dipendenti a lavorare sul bilancio anziché distribuire lettere, avrebbe fatto risparmiare burocrazia e tempo. 

Questo per mettere un po' di chiarezza su quanto detto negli articoli.

Un'ultima precisazione... farei volentieri a meno di polemizzare o dire cose negative sull'operato amministrativo del comune. Davvero, ho 26 anni, sono giovane, vorrei viaggiare, avere una ragazza, godere la spensieratezza della mia età finché dura, senza farmi venire il sangue acido o i patemi d'animo ogni tre per due per il comune di Serina, che è importante per tutti noi ma allo stesso tempo in modo molto relativo. Se capitasse che fili tutto liscio, non è che mi lamenterei. Questo per rincuorare i serinesi che ritengono che le polemiche fatte dall'opposizione, ovvero da me e dal mio gruppo, siano solo pretestuose e al fine ultimo di screditare l'amministrazione. Date retta a me, farei volentieri a meno e non ne sento affatto bisogno di criticare Fattori ogni tre per due, per il quieto vivere di tutti ma soprattutto perché vorrebbe dire che l'amministrazione sta facendo il bene del paese. Se si interviene o si fanno notare i problemi, è solo perché si fa il proprio dovere. Poi pensatela come volete anche voi, io vivo bene lo stesso.

Andrea Tiraboschi – Consigliere Comunale di Serina

http://www.iltiraboschi.it/index.php?option=com_content&view=article&id=142:discorso-consiglio-comunale-del-20-giugno-in-seguito-alla-lettera-del-sindaco&catid=1:il-consigliere&Itemid=3

Frana in Valle Serina - Assemblea del 20 settembre 2014

Frana in Valle Serina
 “ Lavorate tutti insieme per riaprire la strada”

Immagine del L'Eco di Bergamo

Questo appello ai Sindaci della valle e al Comitato spontaneo Frana S.P. 27 che gli abitanti hanno rivolto ai Responsabili presenti e assenti.

Il quotidiano L’Eco di Bergamo in data 21 settembre riporta la cronaca dell’affollata Assemblea Pubblica a Serina, organizzata dal “Comitato Frana S.P. 27” e riguardante il prolungarsi dei lavori inerenti il ripristino della viabilità interrotta a causa della frana, precipitata in località Rosolo nel dicembre del 2013.

In buona sostanza, tre sono le richieste:

1.      la prima riguarda il responsabile unico del procedimento e primo cittadino di Serina, Giovanni Fattori. con la richiesta che lasci l’incarico a qualcun altro, visti i suoi tentennamenti e ritardi nell’affrontare il problema;

2.      la seconda è la richiesta di un maggiore coinvolgimento e collaborazione da parte della Provincia, Regione e Ster,  Istituzioni che per più di nove mesi sono state sostanzialmente assenti;

3.      la terza è la richiesta che alcuni rappresentanti del Comitato Frana S.P. 27 siano rappresentati nel Consorzio dei Comuni della Valle Serina e possano prendere parte alle riunioni e coinvolti nelle decisioni.


In caso di mancato accoglimento di tali richieste il Comitato si riserva ulteriori e pressanti manifestazioni di protesta.

Gallicus

venerdì 19 settembre 2014

Frana di Serina, altri ritardi

Immagine del Corriere della Sera

Comitato sul piede di guerra
Provinciale paralizzata da 9 mesi, 40 massi «instabili»
Si deve decidere se imbrigliarli o farli brillare.
Il sindaco: progetto tra un mese, lavori entro l’anno

Il Gendarme mostra la sua sagoma arcigna alla Val Serina, e non sa ancora che rischia di essere abbattuto o come minimo ingabbiato. I 6 mila metri cubi della grande roccia calcarea il cui profilo ricorda un soldato di guardia alla valle e che sovrasta la zona della frana di Rosolo è una di quelle tenute sotto massima osservazione dai tecnici che stanno decidendo come agire per risolvere il problema dello smottamento che da nove mesi paralizza la viabilità della zona.

Si è scoperto che la situazione è più complicata del previsto, e non è limitata al tratto di versante dal quale il 2 dicembre si sono staccati 1.800 metri quadrati di terra e pietre. Negli ultimi due mesi un geologo ha analizzato i 21.000 metri quadrati di parete, rilevando quaranta diversi punti di rischio, suddivisi fra due categorie.

La prima è quella dei massi che mostrano «instabilità palese» e che rischiano di cadere a valle: bisogna quindi decidere se farli brillare e favorire il loro distacco (cosa che, per blocchi come quello del Gendarme, potrebbe avere conseguenze disastrose sulla provinciale sottostante) oppure imbrigliarli. La seconda è costituita da fessurazioni anche molto grosse che riguardano interi pezzi di parete rocciosa, e per i quali si deve capire se rischiano di staccarsi e franare a valle.

I rilievi sono stati effettuati durante le operazioni di pulitura della parete, terminate ieri: l’impresa Orobica di Zogno ha lavorato su un tratto lungo 400 metri e alto fino a 85 radendola a zero, eliminando da 5.000 metri quadrati di boschi 400 tonnellate di alberi e piante, e facendo cadere a valle 100 metri cubi di pietre.

Ci sono stati anche 22 macigni che sono caduti per conto loro: è successo soprattutto di notte, ma una volta un masso di un metro cubo ha mancato di poco l’automezzo dell’impresa. Ora sarà possibile sottoporre il versante a un laser scanner, con il quale verrà realizzata una simulazione in 3D per capire il miglior tipo di intervento da effettuare e quali sarebbero le conseguenze dei distacchi.

Il tutto permetterà di mettere a punto un cronoprogramma, cioè stabilire quando si potranno finalmente effettuare i lavori di messa in sicurezza della montagna e arrivare alla riapertura della provinciale. «Cercheremo di usare tutti gli strumenti per fare più in fretta possibile con gli appalti - spiega il sindaco di Serina Giovanni Fattori, responsabile unico procedimento per il ripristino della viabilità sulla provinciale -. Contiamo di poter avere un progetto preliminare dei lavori tra un mese, e di poter assegnare l’opera nel giro di sessanta giorni affidando la progettazione esecutiva e definitiva a un unico soggetto.

I lavori potrebbero così partire entro fine anno, massimo inizio gennaio. Ma in questo momento non è possibile dire quando si potrà arrivare alla riapertura della provinciale, visto che non sappiamo ancora che tipo di intervento sarà necessario. Si comincerà con la zona del ponte, che sarà ricostruito dalla Provincia».

Il fatto che nel corso dell’anno fossero state annunciate delle scadenze poi ampiamente superate ha suscitato molti malumori tra la gente della valle. Lo si è visto anche ieri all’incontro convocato per fare il punto della situazione, dove si sono alzate le proteste del Comitato frana, che ha convocato un’assemblea pubblica per questa sera all’oratorio di Serina proprio per discutere della situazione.

Uno dei suoi membri, il gioielliere Luciano Faggioli di Serina, ha sottolineato i problemi dei commercianti penalizzati dal calo di turisti causato anche dalla chiusura della strada: «Ci sono molte microattività prossime alla chiusura - ha detto quasi in lacrime -. Siamo in una situazione di rischio totale, in cui abbiamo paura del futuro».

Il Corriere della Sera - 19 settembre 2014

giovedì 18 settembre 2014

Un’inutile e dispersiva Conferenza Stampa

Frana di Rosolo Immagine tratta dal Portale di Oltre il Colle
 
Riceviamo dal “Comitato Frana S.P. 27” e pubblichiamo integralmente.
 
 
In anteprima le immagini pubblicate dal Corriere della Sera

Alla conferenza stampa sono stati invitati nell’ordine:
- Sindaci dei Comuni aderenti al consorzio convenzione sviluppo economico e sociale Valle Serina e Dossena:
Serina presente con Sindaco Giovanni Fattori (R.U.P.)
Costa Serina presente con Sindaco Fausto Dolci.
Cornalba presente con Sindaco Alessandro Vistalli.
Oltre il Colle presente con Vice Sindaco Andrea Manenti.
Bracca presente con Sindaco Ivan Berlendis.
Algua presente con Sindaco Pier Angelo Acerbis.
Dossena assente.
- Ing. Merati Claudio per la Regione Lombardia assente.
- Ing. Stilliti Renato per la Provincia di Bergamo assente.
- Ing. Centurelli per la Provincia di Bergamo assente.
- Comitato Frana S.P. 27 presente con 6 componenti.
- Organi di stampa: l’Eco di Bergamo presente e Corriere della Sera Bergamo presente.
- Presente inoltre un rappresentante dell'Impresa Orobica di Zogno (incaricata del taglio piante e della pulizia del materiale franato sulla strada e nell'alveo del torrente).

Il tema della conferenza stampa era (riportiamo da invito ufficiale ricevuto da Comune di Costa Serina Prot. n. 3488): “aggiornamenti sullo stato di avanzamento dei lavori di bonifica del versante S.P. 27 e sul cronoprogramma delle procedure”.

In circa un’ora e mezza di conferenza stampa non è stata esposta nessuna novità di rilievo in merito alla disastrosa situazione della frana che dal 2 dicembre 2013 (più di 9 mesi) blocca la Strada Provinciale n° 27 della nostra Vale Serina.
Oltre a dire che è stato quasi ultimato il taglio piante, la frase ricorrente a oggi è: “bisogna aspettare il completamento del progetto definitivo”...

Lasciamo a voi ogni commento in merito… anche questo sarà oggetto di dibattito durante l’assemblea pubblica di domani sera!

Di seguito postiamo il comunicato che noi del Comitato Frana S.P. 27 abbiamo distribuito ai presenti.

Domani sera (venerdì 19 settembre 2014 alle ore 20:30) vi aspettiamo numerosi all’assemblea pubblica presso il Cine-Teatro dell’Oratorio di Serina.

Comitato Frana S.P. 27


martedì 16 settembre 2014

Il territorio che si sgretola. La politica del dissesto

Il territorio che si sgretola. La politica del dissesto
Frana di Rosolo by camminandopermonti.it

Se imparassimo a camminare nuovamente il nostro territorio, potremmo capire, studiare soluzioni ascoltando chi ancora conosce la geografia profonda

Venerdì, percorrendo la strada che da Ambria sale in Val Serina, dieci mesi dopo la frana del dicembre 2013 a Rosolo, dopo l’orrido di Bracca, ho svoltato al bivio dove la strada sale verso Serina: una lunga e tortuosa deviazione, necessaria per giungere nella bella conca sotto l’Alben. Conosciamo il problema, abbiamo sentito le giuste rimostranze di chi deve percorrere ogni giorno questa vallata e sappiamo che non è semplice mantenere la viabilità in montagna. Ma dopo dieci mesi, la via a una soluzione resta lunga e tortuosa.

Andiamo a Castione della Presolana: strada da Lantana al Colle Vareno e al Monte Pora; nel 2010 ha richiesto spese sinistramente esorbitanti per la «messa in sicurezza» di trenta metri di sede rotabile. Quei sei chilometri sono sempre a rischio; quando, a piedi, seguo la strada storica che da Lantana va a Predusolo e quindi si biforca per Vareno o per i Valzelli e Malga Pora, penso a quei montanari «ignoranti» che avevano già disegnato una strada adatta, calata nel contesto. Conoscevano il territorio e la sua composizione. Sapevano dove scavare. E la strada è ancora lì, intatta.

La viabilità secondaria, un tempo primaria, è una metafora interessante per valutare chi amministra i nostri voti; se percorri ogni settimana sentieri e mulattiere storiche a qualsiasi quota, nelle Orobie, la visione si fa nitida. Sempre venerdì ho risalito la Strada Taverna, che dai sei ponti di Sedrina in Val Brembana porta alla splendida contrada di Catremerio e al Pizzo Cerro.
Una mulattiera consolidata nel ripido versante idrografico sinistro della Val Brembilla, non frequentatissima eppure eccola lì, tra forre, rocce calcaree, boschi, terrazzamenti e borghi antichi: intatta. Da secoli. In quella montagna, c’era l’uomo che conosceva la montagna, proprio come nelle nostre pianure c’erano i contadini che conoscevano le pianure, i fontanili, le risorgive, dove operare e dove no: non si costruiva su paludi o zone umide, ad esempio. Non un ospedale, giusto per dire.

A chi dirige la vita sociale di un milione di bergamaschi, va ricordato che la nostra è una provincia varia e principalmente montuosa; che le Orobie sono un tesoro geologico e culturale. Che la montagna non è un luna park per estrosi geometri. Il progetto di collegamento da Valcanale a Roncobello, dal passo del Branchino, ne è un esempio calzante: milioni di euro per creare altri problemi che poi andranno nel catalogo «dissesto idrogeologico».

Il dissesto, la vera frana, è quella culturale e politica, intesa come espressione di noi cittadini. Nessuno è innocente. Neanche chi non va a votare. Se quei milioni di euro andassero al recupero e alla valorizzazione della rete viaria «secondaria» migliaia di cittadini imparerebbero dalla montagna e da chi la rese abitabile e percorribile secoli fa quando non si progettavano vie di comunicazioni inutili. Ma chi ci amministra, di tempo per camminare, studiare storia e geografia, dunque di osservare e poi elaborare progetti sensati, pare non ne abbia.

Il dissesto idrogeologico consegna numeri impietosi. Ma quale percentuale è da attribuire al dissesto dell’uomo non più in contatto con il contesto territoriale? Quando cammino sento la montagna parlare ancora all’uomo che ascolta(va). In tanti borghi abbandonati, si vedono edifici ancora lì, dopo secoli, muti e impietosi verso la nostra ignoranza o mala fede. La via al cambiamento è culturale.

Se imparassimo a camminare nuovamente il nostro territorio, potremmo capire, studiare soluzioni ascoltando chi ancora conosce la geografia profonda: un patrimonio umano la cui lingua, quella della terra che è chiara e intransigente, non è biforcuta.

Davide Sapienza
Il Corriere della Sera - 15 settembre 2014

domenica 14 settembre 2014

Multe sul parcheggio dell'Arera

Turisti multati per mancato pagamento ticket di sosta
 
Fotografia di Camminandopermonti.it

Pubblichiamo una lettera di turisti varesini che dopo una gita sul Monte Arera si sono ritrovati sul parabrezza dell'auto, parcheggiata a quota 1600 (vedi foto), una multa per il mancato pagamento del ticket di sosta.

Effettivamente il posizionamento della "colonnina" che distribuisce i ticket è posizionata all'inizio della strada che sale dalla località Plassa e con una piccola disattenzione può anche essere non vista.

Fotografia di Camminandopermonti.it

Indipendentemente dal commento di Pino Capellini che sottolinea il fatto che generalmente il pagamento dovrebbe essere richiesto, con vari accorgimenti, "in loco" e non 4 chilometri prima, credo che adeguate segnalazioni all'inizio della salita sarebbero utili ad evitare antipatiche sorprese da parte di turisti che non conoscono la località e di "furbetti" che, contando sulla mancanza di personale adibito al controllo del parcheggio cercano di evitare il pagamento delle tariffe stabilite.

Crediamo che l'Amministrazione Comunale di Oltre il Colle non abbia difficoltà a segnalare con chiarezza e anticipatamente l'obbligatorietà del pagamento e il posizionamento dell'unica colonnina dispensatrice di ticket.

Il testo della lettera e il commento di Pino Capellini:


Gallicus


mercoledì 10 settembre 2014

Oltre il Colle, nuove scritte di protesta contro la riapertura delle miniere

Foto de L'Eco di Bergamo
 

La protesta contro le miniere Oltre il Colle
 
Saranno pochi, come sostiene il sindaco di Oltre il Colle, Valerio Carrara, ma comunque agguerriti. La scorsa settimana avevano lasciato le prime scritte per manifestare la propria contrarietà allo sfruttamento dei giacimenti minerari tra la Val del Riso e Val Parina, tra Gorno e Val Serina, e ieri hanno fatto il bis.

Ad Oltre il Colle sono riapparse eloquenti scritte: «Australia no grazie», «Nè zinco né uranio» e «Riso Parina patrimonio storico. Meglio i turisti che i tumori». Tutti contro Energia Minerals, la compagnia australiana che da alcuni anni ha messo gli occhi sui giacimenti minerari.

Un’operazione presentata in Borsa per la ricerca dei fondi necessari, 50 milioni di euro. Nei giorni scorsi, con Kim Robinson, l’amministratore di Energia Minerals, a Oltre il Colle è arrivato anche uno dei principali finanziatori.

L'Eco di Bergamo - 10 settembre 2014

martedì 2 settembre 2014

Breve riassunto di una lunga storia: la "frana della val Serina"

Fotografia di oltreilcolle.com
Ignavia burocratica o inerzia politica ?
La notte tra il 2 e il 3 dicembre 2013 una frana,  precipitata dal versante della montagna dalla parte di Costa Serina e nel territorio di questo Comune, al confine con Algua, interrompeva la S.P. 27 della Valserina. I detriti demolivano il vecchio ponte, coperto la vecchia galleria e sommerso a metà il ponte nuovo.
Le notizie, riportate dai Quotidiani locali affermavano che: ”…… Le autorità si sono recate subito sul posto per valutare attentamente la situazione e i danni. Molto probabilmente la strada della val Serina rimarrà interrotta per un lungo periodo, verosimilmente di sei mesi. Nel frattempo, per raggiungere Serina e Oltre il Colle, si rendono obbligatori due percorsi alternativi: Bracca – Pagliaro – Frerola oppure Costa Serina – Cornalba.”
L’Eco di Bergamo  il 10 gennaio pubblicava un’intervista con il Sindaco di Serina, Giovanni Fattori, che sulla possibile riapertura della strada statale affermava: «Entro giugno o comunque all’inizio della stagione estiva». Non ha un’indicazione precisa Giovanni Fattori, sindaco di Serina, sulla data di riapertura della strada provinciale 27 della Valle Serina, chiusa dopo la caduta di una frana. Per il primo cittadino si tratta di pazientare ancora per i mesi primaverili, poi sulla strada principale che collega i comuni della Valle Serina, si potrà transitare regolarmente.
«È la priorità della Regione Lombardia, dell’amministrazione provinciale e di tutti gli amministratori locali – sottolinea Fattori –. Sono conscio che azzardare già ora la data di riapertura della provinciale 27 è imprudente, ma non c’è minuto da perdere. Ci siamo prefissati la riapertura della strada per l’inizio della stagione estiva tassativamente. Per il nostro territorio un ritardo nel ripristino della viabilità sarebbe distruttivo. Già nel corso delle festività natalizie abbiamo subito dei contraccolpi non indifferenti. Ne risentono in maniera pesante aziende e turismo».
Per Giovanni Fattori si tratta dunque di una questione di assoluta priorità, con lui ci sono tutti gli amministratori della Valle. Dalla Regione Lombardia, alza la voce sulla questione anche il consigliere regionale Lara Magoni (Lista Maroni). Così scriveva il Corriere della Sera il 12 aprile 2014:
“Sulla situazione della valle si esprimeva anche il Presidente della Regione Lombardia, Maroni, che assicurava un intervento della Giunta al fine di reperire i fondi necessari al ripristino viabilistico. Per ora sono solo promesse. Comunque, di un certo peso, se è vero che per liberare la Val Serina dalla frana che la taglia a metà da dicembre, ieri, s’è mosso il presidente della Regione Roberto Maroni. Settimana prossima, probabilmente giovedì, la giunta lombarda dovrebbe sbloccare - se non tutti, quasi - i 2 milioni di euro che, secondo la Provincia, servono per mettere in sicurezza il versante traballante.”
E ancora:
“Il tempismo non è causale, perché stamattina gli amministratori hanno affrontato i cittadini al cinema di Serina, (ieri 12 c.m. per chi ci legge) in un incontro pubblico chiesto dal neonato comitato residenti e organizzato dal sindaco leghista Giovanni Fattori. Sul palco, la Terzi, al fianco dell’assessore provinciale alla Mobilità Giuliano Capetti e al consigliere regionale Lara Magoni. Presenti anche tutti i sindaci interessati e sala super affollata. L’assessore all’Ambiente ha ribadito l’interessamento del presidente Maroni.
Critico il sindaco di Aviatico Michele Villarboito: «Dopo oltre quattro mesi non si è mosso nulla – dice Perché per la frana in Valle Imagna, giustamente, si sono trovati subito i 240 mila euro necessari e, invece, per lo studio geologico sulla frana di Serina è stato necessario chiedere 30 mila euro al Bim?». 
«Ci vantiamo di essere una provincia all’avanguardia - aggiunge il consigliere provinciale Vittorio Milesi - ma se non si è in grado di risolvere un’emergenza di due milioni di euro è meglio fare altro». ....
La frana risale alla sera del 2 dicembre 2013 e pesa soprattutto per chi sta a monte, cioè chi abita a Serina, Cornalba e Oltre il Colle. Le vie di fuga non mancano: si passa per Costa Serina o per Bracca. Ma la strada per Bergamo è più lunga di un quarto d’ora. Una tortura quotidiana per studenti e pendolari. Un macigno per le aziende del territorio. E un peso sullo stomaco per chi vive di turismo e già trema all’idea di quest’estate. Perché, ammesso che i soldi arrivino davvero, di aprire in tempo per la stagione non se ne parla. E, se va bene, sarà per Expo 2015, che a Bergamo è il volto di Palma il Vecchio, guarda un po’, artista serinese. «Per riaprire - ha spiegato Capetti - ci vorranno almeno 7 o 8 mesi, se tutto va bene».
Ma siamo in campagna elettorale e le promesse, con le dovute cautele, sono di pragmatica.
Il 14 aprile la Giunta della Provincia di Bergamo stanziava 300 mila euro per la frana di Serina. L’importo sarebbe dovuto essere utilizzato per un’indagine geologica della parete instabile che sovrasta il fronte della frana. L’incarico al geologo sarebbe stato affidato all’Amministrazione Comunale di Serina.
Nel frattempo gli unici lavori eseguiti sono stati quelli concernenti lo spostamento dei massi caduti sul ponte e sulla carreggiata adiacente.
L’incarico per l’indagine geologica, nel frattempo, subiva ritardi a causa dei problemi riguardanti i ritardi dell’approvazione del bilancio dell’Amministrazione Comunale di Serina. Allo stato dell’arte non si hanno notizie su tale assegnazione.
A nulla sono valsi gli interessamenti pressanti dei Parroci, le rimostranze della popolazione e delle Aziende che operano nella Valle e dei pendolari che quotidianamente devono sobbarcarsi disagi notevoli per scendere e risalire dalla Valle Brembana.
Il giorno 25 giugno nel piazzale del mercato di Serina si è svolta una Manifestazione, in concomitanza con la raccolta di firme, per sollecitare la soluzione del problema che rischia di protrarsi ben oltre i tempi previsti e promessi.
La manifestazione è stata organizzata dal “Comitato frana S.P. 27” che da tempo raccoglie le lagnanze degli abitanti della Valserina.
La petizione, accompagnata da centinaia di sottoscrizioni, è stata presentata all’Amministrazione Comunale di Serina che si è addossato l’impegno a essere “capofila”  nella gestione dei lavori da eseguire.
Bergamonews, il 2 luglio u.s. ha così scritto a proposito dei risultati della Manifestazione:
“Il Comitato Frana costituito dopo lo smottamento sulla Provinciale 27 ha raccolto 1.883 firme e in una lettera inviata al sindaco Giovanni Fattori chiede: "Chiarezza sui tempi e le modalità di ripristino della viabilità sulla Strada Provinciale 27 della Valle Serina". Una protesta dura. "Sono trascorsi quasi sette mesi dall’evento franoso del dicembre dello scorso anno; più di due mesi dall’assemblea pubblica del 12 aprile scorso, dove fu dichiarato il probabile inizio lavori per questo mese di giugno; più di un mese fa, Le è stata recapitata una richiesta d’informazioni precise al riguardo; dalla sua comunicazione ai cittadini di Serina del 16 giugno, si è appreso che il 24 maggio scorso la Regione Lombardia ha avviato l’erogazione dei fondi stanziati nel mese di aprile e che si sono resi disponibili a seguito dell’avvenuta approvazione del bilancio comunale; abbiamo saputo che s’intende procedere all’affidamento dei lavori per la pulitura del versante e contestualmente s’intende procedere con l’incarico di progettazione definitiva delle opere - si legge nella lettera inviata al sindaco Fattori - Ha un’idea precisa di quanto tempo occorrerà per avere a disposizione il progetto definitivo e quindi poter dare corso alle procedure di appalto? Considerata la situazione, non crede che con un minimo di coordinamento nelle tempistiche dei lavori, si possa evitare un’altra “tegola” sulla viabilità e sul turismo di Valle Serina?".
IL SINDACO FATTORI RISPONDE
Se da una parte il comitato chiede, dall'altra il sindaco Fattori non si ritrae e risponde. "Si tratta di un intervento delicato su un versante molto pericoloso - esordisce il primo cittadino -. Si tratta di mettere in sicurezza alcuni dei punti ancora molto pericolanti, altri da ridurre ai minimi termini mentre altri ancora necessitano di fessurazioni. Sarà un lavoro molto lungo e complesso, da mesi stiamo lavorando con diversi tavoli che vedono tra i soggetti impegnati la Provincia, la Regione, lo Ster e i Comuni della Val Serina. Abbiamo già firmato il protocollo d'intesa per avviare l'iter e utilizzare il 10% dei fondi stanziati. Nel frattempo il Comune ha dovuto modificare e approvare il piano delle opere pubbliche e, in sede di consiglio comunale, approvare anche la variazione di Bilancio che è stata votata solamente dalla maggioranza".
Il sindaco precisa che nella frana sono stati individuati "ben 34 punti di criticità, che partono dal più piccolo di un metro cubo di grandezza fino ai seimila metri cubi da mettere in sicurezza, dati che se raffrontati ai 1.800 metri cubi dalla frana rendono l'idea del complesso e difficile lavoro che ci aspetta sotto la supervisione di un geologo che seguirà tutte le fasi". Sui tempi di realizzazione dell'intervento, Fattori afferma che per "i primi lavori di tipo boschivo s’inizierà entro la prima metà di luglio. Per quanto riguarda invece i lavori entro la fine dell'estate proprio per ridurre i tempi avvieremo un bando a invito, quindi sottoporremo il nostro progetto a una dozzina circa d’imprese che dovranno sottoporre la loro offerta. Se non ci saranno sorprese, dopo l'estate affideremo i lavori. Nel contempo la Provincia provvedere alla costruzione del ponte e al rifacimento del sedime stradale".
Nel frattempo i residenti e operatori economici della Valle aspettano, sempre con minor pazienza e con crescente disagio e arrabbiature.
Ignavia burocratica o inerzia politica ?
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