sabato 2 novembre 2013

Il maltempo non dà tregua. Domenica con la pioggia e da lunedì torna la neve


Il meteorologo Edoardo Ferrara: “Da lunedì forte perturbazione con neve sulle Alpi; a novembre Italia a rischio alluvioni e dissesti idrogeologici”. Sotto i 1.500 metri da lunedì in bergamasca previste nevicate

Domenica in parte rovinata dalla pioggia per una nuova perturbazione in arrivo dal Nord Europa”. Lo conferma il meteorologo di 3bmeteo.com Edoardo Ferrara che spiega: “Il Nord sarà il settore più penalizzato con piogge anche abbondanti in particolare su Alpi, Prealpi, alta Valpadana, Friuli Venezia Giulia e Levante ligure. Localmente si potranno raggiungere, se non superare, accumuli pluviometrici di 60-70 mm, mentre sulle Alpi tornerà a nevicare sotto i 2000 metri.

Qualche rovescio o temporale sparso atteso anche lungo i versanti tirrenici dalla Toscana alla Calabria, localmente di forte intensità, mentre andrà meglio su adriatiche ed estremo Sud, con spazio per belle aperture e più basso rischio di pioggia. Attenzione al vento, che soffierà forte di Libeccio ed Ostro un po' su tutti i nostri mari”.

NEVE SOTTO I 1500 METRI
“Anche nei primi giorni della prossima settimana dovremo fare i conti con il maltempo - prosegue Ferrara di 3bmeteo.com - Una nuova e più intensa perturbazione attraverserà infatti l'Italia tra lunedì e martedì, portando il suo carico di piogge e temporali questa volta un po' su tutto il Paese. Ma saranno ancora una volta i versanti tirrenici quelli più a rischio di fenomeni violenti, con possibilità di nubifragi e forti temporali. Più ai margini invece il Nord, dove comunque tornerà a nevicare sulle Alpi fin sotto anche i 1500 metri, grazie ai più freddi venti settentrionali che riporteranno le temperature su valori più consoni alla stagione autunnale”.

RISCHIO ALLUVIONI
“Novembre è il mese a più alto rischio alluvioni e dissesti idrogeologici per l'Italia - puntualizzano da 3bmeteo.com - Perturbazioni particolarmente intense possono infatti interessare il Mediterraneo in questo periodo, determinando piogge molto abbondanti e persistenti, ma pure nubifragi che causano alluvioni lampo. Ricordiamo la drammatica alluvione che ha devastato la pianura veneta l’1 e il 2 novembre 2010, in particolare vicentino e basso padovano, per l'esondazione del Bacchiglione e dei suoi affluenti: in quella occasione sulle Prealpi caddero fino a 500mm di pioggia in meno di 24 ore, in aggiunta vi fu la fusione della neve in montagna fino ad alta quota per via di forti venti di Scirocco.

Il risultato fu disastroso, con 3 vittime, 200.000 animali deceduti, 500.000 abitanti interessati, 140 chilometri quadrati di territorio direttamente allagato e oltre 1 miliardo di euro di danni”.

Bergamonews - 2 novembre 2013

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