Da qualche anno, salendo la strada agro silvo pastorale che
dal parcheggio situato a quota 1600 porta al rifugio Capanna 2000, è facile
assistere a famigliole di marmotte che escono dalle loro tane per crogiolarsi
al sole estivo.
Tra le pietraie che contraddistinguono gli ingressi delle
vecchie miniere e nelle piccole radure d’erba, che negli anni hanno coperto i
residui minerari, le “mamme” marmotte assistono ai giochi dei piccoli marmottini,
attente agli eventuali pericoli nei quali possono incorrere.
Sull’Arera,
infatti, gli uccelli rapaci che possono piombare sulle facili prede sono
abbastanza frequenti: l’aquila, che nidifica tra gli anfratti della parete
nord, il falco e la poiana.
Il fischio acuto è il segnale di allarme lanciato dalla
marmotta adulto che avvisa la comunità dell’imminente probabile pericolo. Il
metodo per poterle osservare e, in molti casi, anche immortalare
fotograficamente è molto semplice: camminare in silenzio e osservare, mettersi
in una posizione sottovento e minimizzare i propri movimenti.
Buona caccia fotografica
Gallicus
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