sabato 26 novembre 2011

L'omaggio di Cornalba ai 15 partigiani uccisi

Domani la commemorazione dell'eccidio del 25 novembre 1944
I fascisti, con la mitragliatrice sul campanile, spararono sui fuggitivi

L'eccidio, uno dei più tragici episodi della Resistenza bergamasca, avvenne il 25 novembre e il 1° dicembre 1944 a Cornalba, in Valle Serina. Morirono 15 partigiani della brigata «Giustizia e libertà», uccisi dai fascisti che, per colpirli, non esitarono a piazzare una mitragliatrice sul campanile sparando sugli uomini in fuga.
Dal 1945, ogni anno i partigiani bergamaschi risalgono la valle da Bergamo, ricordano quei drammatici giorni e rendono omaggio ai Caduti. Così succederà anche domani, con la giornata-ricordo organizzata dall'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi), presieduta da Salvo Parigi.
Il ritrovo a BergamoIl ritrovo sarà alle 8,30 al palasport di Bergamo, quindi la partenza dell'autocolonna con omaggio alle lapidi dei partigiani Caduti a Zogno, Ambria, Algua e Rosolo di Serina. Alle 10,15, a Cornalba, la Messa di suffragio, seguita dal discorso delle autorità, tra cui il senatore Tullio Montagna, presidente del comitato regionale lombardo Anpi.

Alle 12 ci si sposterà a Serina, per l'omaggio alle tombe dei Caduti russi.

Così Salvo Parigi ricorda quei tristissimi giorni di dolore.
«Era la mattina, verso le 7,30, una colonna della compagnia Op di Bergamo della Repubblica Sociale iniziò un rastrellamento a caccia di partigiani. Erano cinquanta militi. Appena prima di Rosolo incrociarono due corriere, le fermarono; sulla seconda identificarono i partigiani Giuseppe Biava, Barnaba Chiesa e Antonio Ferrari. Li uccisero sul posto.
Poi la colonna proseguì dividendosi in due tronconi. Il primo gruppo di rastrellatori raggiunse la piazza di Cornalba, una mitraglia venne piazzata su un prato, un'altra sul campanile della chiesa. Giovani e partigiani del paese fuggivano sulle pendici dell'Alben, facilmente visibili, ormai bersagli mobili. Vennero uccisi Pietro Cornetti, Battista Mancuso e Giuseppe Maffi.

Mentre si continuava a sparare venne catturato il partigiano Franco Cortinovis che fu portato in piazza, malmenato, interrogato e ucciso. Alle 10 venne dato il "cessate il fuoco", iniziò il rastrellamento risalendo i prati: vennero fatti prigionieri Luigi Maver, Egidio Bianchi, Luigi Carrara, Callisto Sguazzi Peter. Peter venne subito assassinato. Maver, Egidio Bianchi, Giovanni Bianchi e Lorenzo Carrara furono riconosciuti collaboratori dei partigiani e portati a Bergamo, torturati e incarcerati. Lorenzo Carrara morì per le torture».
Il rastrellamento di dicembre«Il 1° dicembre ci fu un nuovo rastrellamento – continua Parigi –. Morì il partigiano Celestino Gervasoni. In una baita vennero uccisi tre partigiani russi e un partigiano di 17 anni, Mario Ghirlandetti. In totale morirono in 15. Per il movimento partigiano fu un colpo durissimo».
Domani la cerimonia per non dimenticare
.
L'Eco di Bergamo - Sabato 26 Novembre 2011 PROVINCIA, pagina 52

mercoledì 23 novembre 2011

Rinnovato il centro servizi per le piste di sci da fondo


Partirà con un centro servizi rinnovato la stagione sciistica dell'Alben, a Oltre il Colle e Serina.

Lo sci club Valserina, nuovo gestore fino al 2018 di piste da fondo e impianto di risalita, ha presentato la stagione in un'assemblea pubblica, presente anche il sindaco Rosanna Manenti.

«I Comuni di Serina e Oltre il Colle metteranno a disposizione 7.500 euro ciascuno all'anno per la manutenzione – ha spiegato il presidente dello sci club Paolo Maurizio –. Mentre il Comune di
Oltre il Colle darà 5.000 euro per la pista di discesa. Inoltre, vi è un accordo in via di definizione con alcuni privati di Zambla, che si sono impegnati a dare circa 4.000 euro per le piste di fondo».

Ha continuato Maurizio: «Il Comune di Oltre il Colle ha acquistato un gatto delle nevi e un cannone per l'innevamento artificiale grazie anche all'interessamento del senatore Valerio Carrara. Inoltre, sono stati fatti alcuni lavori di manutenzione e il centro servizi nell'ex albergo Pineta (liberato dall'associazione Rangers d'Italia, ndr) è stato rimesso a nuovo».

Quest'anno la gestione tecnica della pista sarà affidata a Bernardo Carrara, maestro di sci di Valpiana, che ha già provveduto a ricalibrare, pulire e mettere in sicurezza i tracciati. Domani, alle 21, la stagione sarà presentata al centro civico di Serina.

Gloria Bertocchi - L'Eco di Bergamo - Mercoledì 23 Novembre 2011 PROVINCIA, pagina 47

Nota della Redazione: Premesso che un "Centro Servizi" era indispensabile per le attività connesse alla pista di sci di fondo, sarebbe stato molto più logico posizionarlo al Colle di Zambla, raggiungibile con minori difficoltà sia per gli appassionati provenienti dalla Valle Seriana, quanto quelli provenienti dalla Valle Brembana, rispetto all'ex Albergo Pineta situato al Pian della Palla.
La propsta avanzata a suo tempo dall'Associazione Fancy Mountain prevedeva infatti un manufatto completamente il legno, molto aderente all'ambiente montano circostante, proprio al Passo di Zambla, servito, inoltre dai Servizi  esistenti ( bar e ristoranti). Proposta bocciata dall'Amministrazione Comunale di Oltre il Colle che ha determinato anche lo scioglimento degli accordi precedentemente assunti con la Fancy.



domenica 20 novembre 2011

Le panchine ritrovate


Apprendiamo dal Portale di Oltre il Colle  www.oltreilcolle.com/ che lo Sci Club Serina, nuovo gestore delle piste di sci nordico della Conca, ha riposizionato sul Pratone del Passo di Zambla, ai bordi dell'anello di partenza della pista di fondo, i tavoli e le panche tolte a fine agosto!

I frequentatori del "pratone" ringraziano

Gallicus

sabato 19 novembre 2011

Niente nuove, buone nuove


Niente nuove, buone nuove. Almeno sotto questo aspetto, stiamo smaltendo, in un modo a dir poco piacevole, uno dei cosiddetti periodi «minori» dell'anno, quello cioè che vede ridursi drasticamente le ore di luce del giorno e avvia il conflitto col primo freddo.

Sono ormai dieci giorni che non passano nubi degne di tal nome nei nostri cieli e il disappunto arriva dal fatto che non si riesce davvero a capire come e quando tutto questo avrà fine. Ieri, anzi, l'anticiclone ha formato una ciambella ancor più esplicita, impegnando i cieli di tutta l'Europa e portando stabilità anche in fondo all'Italia, dove qualche incertezza si era mantenuta nei giorni scorsi.

So che molti non approvano questo mio malcelato piccolo «bisogno d'inverno», ma penso sia bene che ogni cosa avvenga a suo tempo, perché le cicale prima o poi la pagano. Ci aspetta quindi un'altra bella giornata, e buon per noi che coincide col riposo lavorativo del weekend, per cui val la pena
lasciare la pianura, dove le nebbie si attarderanno anche stamattina, per godersi il mite sole dei colli e la limpidezza d'orizzonti delle montagne. Novembre ha grosse probabilità di concludersi così, senza nubi e senza precipitazioni.

Roberto Regazzoni - L'Eco di Bergamo - Sabato 19 Novembre 2011 AGENDA, pagina 75

venerdì 18 novembre 2011

Andare in montagna. Rischio fino a che punto?



Domani dibattito con istruttori del Cnsasa, membri del Caai e guide alpine
Tra sicurezza e libertà: tanti interventi con moderatore Annibale Salsa

Il massiccio del Monte Bianco e le Grandes Jorasses teatro della recente disgrazia nella quale ...
La recente disgrazia sul Monte Bianco, dove sono morti Olivier Sourzac, guida alpina francese, e la sua cliente Charlotte De Metz, esperta scalatrice del Club Alpin français, hanno nuovamente richiamato l'attenzione sui rischi in montagna.

Ma, a differenza del passato, non si è parlato di «montagna assassina». Le due vittime erano alpinisti esperti, perfettamente in grado di affrontare le difficoltà della salita. Piuttosto resta in discussione il problema rischio: chi va in montagna in certe condizioni sa di rischiare, ma fino a che punto?

È questo il tema del convegno che si tiene domani al Palamonti: «Il rischio in alpinismo: salvarlo o eliminarlo?», che parte da un preciso presupposto sul quale chi pratica la montagna è d'accordo: l'alpinismo è un'attività che è sempre stata espressione della massima libertà.

Sarà un dibattito molto interessante e sicuramente di notevole livello considerato i partecipanti all'incontro, aperto ai membri del CAAI, gli accademici del Club Alpino Italiano, gli istruttori delle scuole di alpinismo, scialpinismo e arrampicata (CNSASA) del Cai e le guide alpine. Decine di interventi e un ampio dibattito, che sarà moderato da una personalità di grande prestigio in campo
alpinistico, e non solo in quello: Annibale Salsa, già presidente centrale del Cai.

Sul fatto che anche recentemente, sull'onda dell'emotività per alcuni incidenti particolarmente gravi, si siano fatte proposte per regolamentare l'accesso alla montagna, Salsa si è già espresso molto chiaramente: «Gli appassionati di montagna non sono degli irresponsabili. Non lasciamoci prendere dall'emotività. La montagna è, e deve continuare ad essere un luogo di libera frequentazione. La montagna è uno spazio di libertà e non di coercizione, come tale comporta un elevato senso di responsabilità e abbisogna di conoscenza e competenza».

Libertà di rischiare, ma con l'impegno di tutte le componenti del Cai per una maggiore preparazione e consapevolezza da parte di chi va in montagna.

L'Eco di Bergamo - Venerdì 18 Novembre 2011 SPECIALI, pagina 78

giovedì 17 novembre 2011

Gestione sull'Alben pronta al via


Stasera, alle 21, nella sala consiliare di Oltre il Colle, lo Sci club Val Serina, presenterà alla cittadinanza e agli amministratori la nuova gestione delle piste di sci nordico e alpino del monte Alben.

La stessa presentazione dello sci club è in programma quindi il 24 novembre, a partire sempre dalle 21, nella sala riunioni di Ca' Rafaei di Serina.

Saranno  presenti i rappresentanti dei Comuni.

L'Eco di Bergamo - Giovedì 17 Novembre 2011 PROVINCIA, pagina 47

lunedì 14 novembre 2011

Internet gratuito in 8 Comuni. La rete Wi-Fi della «Big Tlc»


Con il wifi si può navigare in internet col portatile o col palmare
Quando sarà possibile nella Conca ?

Parte con l'attivazione di 8 aree la rete Wi-Fi di BiG TLC: Lurano, Telgate, Martinengo, Romano di Lombardia, Bottanuco, Colzate, Cenate Sotto e Almè. La navigazione è gratuita. Gli hot-spot sono situati in vari luoghi pubblici all'aperto e si può accedere alla rete wi-fi con un PC portatile, tablet, I-Pad, Smart phone, o altri dispositivi dotati di interfaccia Wi-Fi.

Basta trovarsi nel raggio di copertura dell'hot spot. La prima volta che ci si connette, se non si è già clienti di BiG TLC, viene chiesto di registrarsi, poi si ha gratuitamente accesso alla rete per un'ora al giorno, anche frazionabile. Quindi la sessione non deve essere continuativa, ci si può scollegare dalla rete e poi ricollegarsi quanto si vuole anche in un'area diversa, fino ad accumulare i 60 minuti di collegamento.

La password viene inviate tramite SMS e vale 6 mesi, ma se si perde si può richiedere con le stesse modalità.

L'elenco completo delle aree Wi-FI è disponibile sul sito di BiG TLC (http://www.bigtlc.it/ITA/Default.aspx? SEZ=1&PAG=17&NOT=297) e sarà aggiornato man mano che nuovi punti di accesso saranno attivati. BiG TLC arriva a questo importante sviluppo della sua rete grazie al successo sperimentato in altri importanti progetti realizzati quali: le aree Wi-Fi della Fiera del Libro e di Bergamo Scienza.

La rete Wi-Fi di BiG TLC è complementare alla Rete in Fibra Ottica creata per servire aziende e Pubbliche amministrazioni ed alla Rete hiperlan creata per servire professionisti di oltre 100 Comuni bergamaschi.
“Attraverso la nostra Rete, ormai operativa da tempo, i bergamaschi hanno potuto apprezzare tutti i vantaggi prestazionali della larga banda rispetto al tradizionale ADSL - commenta Luciano Ferrari, Presidente di BiG TLC ed aggiunge -, confidiamo che molti Comuni, come hanno già fatto Fornovo San Giovanni e Romano di Lombardia, sposino questa iniziativa con l'obiettivo di creare una rete più capillare per estendere a un numero crescente di cittadini l'opportunità di usufruire del servizio.”

L'Eco di Bergamo - 14 novembre 2011 Cronaca

domenica 13 novembre 2011

L’analisi del geologo del Cnr sul territorio orobico


«Troppe ruspe e cemento. La Bergamasca è fragile»
«Evitare nuove strade che tagliano i pendii e laghetti per fare neve artificiale: si contribuisce all’erosione»

«Prima ci prendono per profeti di sventura, poi per avvoltoi. I geologi hanno la vita dura» Sergio Chiesa, bergamasco, dirigente di ricerca del Cnr, da sempre si batte per il controllocostante del territorio.

Adesso che i macigni piovono anchein bergamasca, se fosse un sindaco invece che un geologo, che farebbe?«La Bergamasca è un territorio molto fragile perché al 60% di montagna, abitato e lavorato da secoli. Bisogna fare attenzione allo spostamento terra, anche per la costruzione di piste di sci. Attenzione alla costruzione di case: anche quando sorgono su zone sicure non è detto che la strada che poi bisogna costruire per raggiungerle non alteri un equilibrio delicato.
Marne e argilla provocano frane in Val Imagna, Val Brembilla, Val Serina, Val Seriana medio-bassa. I disastri causati da precipitazioni brevi ma intense derivano da condizioni atmosferiche che si formano all’imbocco delle valli, in particolare della Val Seriana, per esempio a Gazzaniga.
Poi ci sono le strade che tagliano i pendii». «Se fossi un sindaco – continua Chiesa – eviterei il collegamento tra Mezzoldo e San Simone perché la valletta è dissestata da una serie di microfrane.
A Foppolo avrei evitato di pompare l’acqua dei laghetti in quota per fare neve artificiale perché si sposta una quantità d’acqua che poi contribuisce all’erosione del suolo. Ci penserei prima di mandare le ruspe sui pendii a smuovere terra per le piste di sci.
C’è la frattura nel territorio di Branzi e frane a Bracca e San Giovanni Bianco. Delicate anche la Val del Lujo, Gandellino, il versante dell’Albenza, la zona delle cave sul Sebino. A Schilpario, in Val di Scalve, starei attento con le piste di sci: è un’area danneggiata dai tempi della diga del Gleno e non ha ancora recuperato il suo equilibrio».
Insomma, secondo l’esperto del Cnr tutta la montagna è costellata da situazioni di potenziale rischio.

«Le strade storiche di collegamento nelle Prealpi e nelle Alpi corrono alte. Sono scomode per i viaggiatori, ma stare in alto evita le conseguenze di frane e valanghe».

Ma come fare prevenzione?«Regione Lombardia ha censito tutte le Prealpi con l’interferometria radar che registra l’eventuale spostamento di punti che riflettono le onde radar come i tetti. Il sistema fa parte di Tre, Tele rilevamento Europa e la misurazione è mensile. I dati si incrociano con i rilievi e le posizioni segnate dagli strumenti tradizionali a terra. Poi occorre fare manutenzione: il reticolo di canalette che servivano a irrigare i prati, i muri a secco che spanciano. Attenzione alla pulizia dei corsi d’acqua minori perché ogni ostacolo causa una deviazione dell’acqua».
Anche l’acqua è aumentata e rappresenta un problema. «È aumentata la quantità d’acqua rilasciata nel terreno a fronte dei consumi degli acquedotti, e bisogna far manutenzione alle sorgenti. Gli strumenti per controllare l’evoluzione della situazione ci sono, i terreni edificabili sono catalogati con quattro gradi di fragilità crescente, in montagna di solito il grado uno non c’è mai e quando si tocca il territorio bisogna fare in modo da non peggiorare la situazione di rischio.

Bisognerebbe sviluppare l’economia ambientale, in grado di esprimere il valore del territorio, il suo deprezzamentoin termini finanziari, allora forse si capirebbe il danno»

Ci sono Comuni virtuosi?«Molti hanno fatto lo sforzo di dotarsi di Gis, il sistema informatico che permette l’aggiornamento di tutti i dati necessariper l’azione della protezione civile: sapere dove si trovano le persone e le strutture maggiormente a rischio. Il problema è il controllo dell’aggiornamento dei dati perché il territorio cambia e va seguito nella sua evoluzione, i consorzi di comuni qui sono indispensabili. Un buon esempio, perché vicina come territorio e problemi, è il sistema messo a punto dalla Comunità montana di Tirano in Valtellina».
Ma gli interventi di prevenzione hanno un costo e tutto diventa una questione di risorse e di scelte. «Il problema dei fondiè che ce ne sono troppo pochi per la prevenzione e poi ne arrivano troppi quando accadono i disastri e non sempre vengono utilizzati bene. Dopo l’alluvione in Valtellina sono state realizzate delle briglie che adesso i comuni stanno demolendo per ripristinare il corso dell’Adda».

In conclusione, quanto la bergamasca è a rischio?
«Bisogna capirsi: la pericolosità è un concetto che riguarda il territorio, è la probabilità che un evento si verifichi, ed è variabile. Da questo punto di vista, il nostro territorio è fragile perché modellato dall’acqua e dalla ripidità dei versanti. Il rischio, invece, è un concetto economico e riguarda la valutazione del danno nel caso che un fenomeno si verifichi.

Bisogna concentrare gli interventi là dove il rischio è grande perché ci sono case e gente. Per il resto, si può solomonitorare»

SUSANNA PESENTI - L'Eco di Bergamo - Domenica 13 novembre 2011, pag. 36

venerdì 11 novembre 2011

Ma quante Pro Loco esistono a Oltre il Colle ?



Facendo una ricerca su Google per avere informazioni sulla Conca di Oltre ci si trova in una situazione imbarazzante; infatti, esistono tre indirizzi dedicati alla Pro Loco.
Il primo www.oltreilcolle.net/ si riferisce ad un portale privato che non corrisponde al Punto Informativo presente in via Roma;

il secondo, www.prolocooltreilcolle.com/ che dovrebbe essere quello operativo (lo chiameremo con questo nome per non incorrere in azioni di rivalsa), ha sede nel Punto Informativo in via Roma 17, aperto in ogni stagione, e al quale si rivolgono i villeggianti e turisti presenti nella Conca;

il terzo www.oltreilcolle.provinciabergamasca.com/   è patrocinato da “Oltre il Colle Informa a cura dell'Amministrazione Comunale” e ha sede in via Roma 17, quindi si certifica che la Pro Loco ufficiale  dovrebbe essere quella a cui si riferisce il sito www.prolocooltreilcolle.com/
Prescindendo comunque da queste curiosità, il fatto che questa molteplicità d’indicazioni possa determinare “confusione” anche nelle varie Istituzioni pubbliche e private che generalmente collaborano con le varie Pro Loco della Provincia, solleva alcuni interrogativi.

Sulla fine del 2009 il Consiglio Direttivo della vecchia Pro Loco, presieduta dal signor Leoni, consorte della sindaca di Oltre il Colle, si dimetteva e assieme ad esso quasi tutti gli iscritti non rinnovarono la tessera associativa. Il Presidente in carica, sfiduciato, avrebbe dovuto riaprire le iscrizioni e far eleggere un nuovo Consiglio Direttivo. In seguito si aprivano invece le iscrizioni a una nuova Associazione alla quale aderirono gli iscritti alla vecchia Pro Loco ormai “fantasma” e procedevano all’elezione di un nuovo Consiglio Direttivo e del Presidente.
La norma avrebbe voluto che la vecchia Pro Loco comunicasse alla Regione Lombardia tale variazione non essendo più in grado di svolgere le funzioni richieste. Così non è stato e con lungaggini e vari pretesti, accampando debiti non saldati dall’Amministrazione Comunale , non ha mai adempiuto alla comunicazione.

Questo atto di “forzatura della realtà” impedisce ancor oggi alla Pro Loco operativa, e formalmente riconosciuta dall’Amministrazione comunale  ( vedere il sito www.oltreilcolle.provinciabergamasca.com/ ), di essere presente  nel Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia Serie Ordinaria n. 15 - Venerdì 15 aprile 2011  PRO LOCO ISCRITTE A BERGAMO N. 54” che elenca le 54 Pro Loco della Provincia di Bergamo.

In questo modo anche le Amministrazioni locali, si rivolgono alla vecchia Pro Loco per la stipulazione di accordi intervallari che interessano i problemi culturali, turistici e ludici. Ma non solo, anche eventuali sovvenzioni ottenute sono indirizzate a un’Associazione “fantasma”, costituita e gestita da una sola persona.

Nel frattempo la Pro Loco operativa non riceve più finanziamenti comunali e neppure quelli eventuali derivanti, ad esempio dal “Progetto mercatorum”il cui capofila è il Comune di Serina il quale, a sua volta, si riferisce alla vecchia Pro Loco di Oltre il Colle e non a quella operativa.

Da ultimo vi è da rilevare un altro aspetto negativo di questa situazione kafkiana: la Pro Loco operativa non può richiedere nei vari bandi un solo centesimo perché non possono esistere due proloco in un solo comune e quella iscritta è quella del marito della sindaca.

L'ennesimo "Mistero della Sfinge" !

Gallicus

giovedì 10 novembre 2011

La Val Serina si prepara all'Unione di sei Comuni


Dopo i servizi sociali si pensa ad associare polizia locale e uffici
«Percorso avviato da tempo. Acceleriamo per evitare la fusione»

La Valle Serina si avvia verso l'unione dei Comuni. Con servizi e uffici associati ma mantenendo l'identità amministrativa.
Un percorso che i sindaci hanno iniziato già da diversi anni (con la costituzione del Consorzio della Valle Serina), accelerato però dopo l'annunciato decreto del governo che avrebbe imposto loro la fusione.
Sei i comuni della valle, solo due quelli con più di mille abitanti: Serina (2.187 residenti al 2010), Oltre il Colle (1.062).
Poi ci sono Costa Serina (980), Bracca (767), Algua (726) e Cornalba (310), per un totale di 6.032 residenti.
La legge imporrebbe per i Comuni sotto i mille abitanti la fusione, anche amministrativa, a meno di costituire un Unione di Comuni con tutti i servizi associati. Da tempo i paesi della Valle Serina, per esempio, hanno una gestione unica dei servizi sociali (comprendente anche Dossena).
Ora l'obiettivo è di allargare le convenzioni ad altri servizi e uffici: rifiuti, polizia locale, ma anche ragioneria e stradini. «Valutiamo i vantaggi» «Ogni Comune – spiega il sindaco di Serina Michele Villarboito (Lega) – sta quantificando i costi dei propri servizi e uffici. Nel prossimo incontro valuteremo vantaggi e svantaggi, economici, di un'eventuale unificazione.

Naturalmente la qualità del servizio non dovrà venire meno. La direzione, però, è questa».
«Per un territorio così vasto come quello della Valle Serina – aggiunge il sindaco di Algua Bruno Cimarra – la fusione sarebbe dannosa e renderebbe ingestibile il territorio. L'unica strada è quella dell'unificazione dei servizi. Anche se sono poco ottimista sulla possibilità di riuscire a evitare la fusione». «Ne parliamo da anni – dice il sindaco di Oltre il Colle Rosanna Manenti – e ora il decreto del governo ci ha imposto un'accelerazione. Dobbiamo unire anche uffici, sicurezza,
ma pure i servizi per il turismo».

«Quella dei servizi uniti – dice il primo cittadino di Cornalba Alessandro Vistalli – è una logica necessaria per cercare di risparmiare. Sulla fusione o l'Unione dei Comuni, però, è meglio attendere gli sviluppi del decreto governativo». «Piuttosto che subire una decisione dall'alto – aggiunge il sindaco di Bracca Marco Muttoni – meglio che ci muoviamo insieme prima noi. D'altronde sono anni che lavoriamo come consorzio». «Purtroppo se vogliamo evitare la fusione – dice il sindaco di Costa Serina Paolo Cortinovis – ci viene imposta l'Unione dei Comuni. Sarebbe stato meglio procedere per gradi e non dover essere costretti nei tempi e nei modi. Anche così ci viene tolta l'autonomia decisionale».
La proposta del PdE il circolo del Pd della Val Serina ha lanciato l'idea di realizzare l'Unione dei Comuni (con Dossena). «Anziché lasciarci imporre modelli associativi e amministrativi – scrive in un comunicato Andrea Tiraboschi – e farci così privare del potere di decidere in modo autonomo, la nostra proposta è che tutti gli attori principali delle istituzioni ma anche della società civile comincino a discutere su quale assetto istituzionale sia migliore per rilanciare la valle».
Non raccoglie però l'invito il sindaco Villarboito: «Non abbiamo certo bisogno delle indicazioni del Pd per capire come muoverci di fronte al problema dei piccoli Comuni. Già da tempo stiamo valutando l'unione dei servizi».

Giovanni Ghisalberti - L'Eco di Bergamo - Giovedì 10 Novembre 2011 PROVINCIA,

mercoledì 9 novembre 2011

Prenotate il calendario 2012 della conca di Oltre il Colle!

Aiutiamo, con l'acquisto del calendario 2012 della Conca di Oltre il Colle, Adriana Valle volontaria in Brasile, ampliamo i laboratori di avviamento al lavoro dei suoi ragazzi a San Paolo.
Prenotate il vostro calendario su www.oltreilcolle.com
La prenotazione via email può essere fatta cliccando sul seguente indirizzo: calendario@oltreilcolle.com

La Redazione.

martedì 8 novembre 2011

Legittima curiosità


In ogni “dibattito” cui assistiamo, sono sempre rappresentate le “opposte ragioni” sui temi all’ordine del giorno, in modo da poter permettere a tutti di leggere o ascoltare le motivazioni che originano le “azioni” dei diversi schieramenti d’opinione.

Gli argomenti che abbiamo trattato in questi ultimi anni sono stati, e non per nostra colpa, suggeriti dalla volontà i dare una “scossa” a un’Amministrazione Comunale immobile nell’operatività di sua competenza e molto sollecita nel troncare sul nascere le proposte operative presentate da altri soggetti, privati o pubblici del circondario.

Persino alcune iniziative che non intaccavano “finanziariamente” le casse comunali, sono state, di fatto, sdegnosamente respinte se non addirittura “boicottate”.

Ci permettiamo di esprimerci in questo modo per un semplice dato di fatto.

Abbiamo sempre ospitato, senza alcuna “censura” gli altrui “commenti” ricevuti, relativi agli articoli pubblicati, sia nel caso fossero stati firmati dal mittente, sia quelli inviati in forma anonima.
Siamo convinti che tra gli oltre 25000 visitatori, dei quali quasi 4000 mensilmente nell’ultimo periodo, ve ne siano stati anche di appartenenti ai cittadini che hanno votato per l’attuale Amministrazione in carica e, riteniamo giustificato pensare, anche degli stessi “ rappresentanti” di tale maggioranza.

Ebbene non abbiamo mai avuto “l’onore e il piacere” di leggere e ospitare i loro commenti o le loro opinioni sugli argomenti trattati e le motivazioni delle loro azioni; senza alcuna “censura” o parzialità le avremmo pubblicate.

Lo possono testimoniare tutti quelli che hanno inviato le loro osservazioni.

Che cosa impedisce loro di avvalersi del “diritto” di difendere le loro opinioni pubblicamente? La paura di essere identificati da un Sito “canaglia e investigativo” che vuol entrare nell’altrui privacy, oppure la mancanza di argomentazioni per sostenere palesemente e democraticamente le loro scelte ?

E’ una semplice curiosità la nostra che alla fine ci porta a una considerazione: sono caduti talmente in basso da non aver nemmeno il coraggio e l’orgoglio di difendere la propria “etica” politica e morale.

Gallicus

lunedì 7 novembre 2011

"Le alluvioni? Gestione miope del territorio. Anche la Bergamasca a rischio disastri"



Per Antonio Galizzi, geologo, occorre predisporre piani di emergenza sovra comunali e monitorare i torrenti per evitare frane ed inondazioni.

Frane e alluvioni sembrano colpire sempre più spesso il nostro territorio. Lasciando alle spalle morti, danni e rabbia.
Qualcuno afferma che è colpa del clima che è cambiato, ma davvero non si può intervenire? E si fa abbastanza per prevenire questi drammatici episodi?
Abbiamo incontrato Antonio Galizzi, geologo di Bergamo, consulente per molte amministrazioni comunali per le quali redige piani di prevenzione.

Perché in Italia avvengono sempre più spesso alluvioni e frane? È colpa del clima che è cambiato o c’è anche una responsabilità dell’uomo?
“E’ cambiato il clima, infatti assistiamo a piogge molto violente che riversano sul terreno anche 70/80 millimetri di pioggia in mezz’ora, questo significa che abbiamo circa 80 litri di acqua su un metro quadrato da smaltire. Se si considera la forte urbanizzazione degli ultimi decenni ci troviamo di fronte a piazzali, cortili, parcheggi che raccolgono una notevole quantità di acqua che deve essere smaltita in breve tempo. Un processo molto difficile”.

Quindi la colpa è in parte anche dell’uomo.
“L’uomo ha la sua parte di responsabilità, in particolare gli enti che amministrano la vita delle persone come Comuni e Regioni. Non si deve dimenticare che l’Italia che ha un territorio molto fragile è un Paese senza piani di emergenza”.
Senza piani di emergenza ma con piani generali del territorio che dovrebbero stabilire delle norme per la salvaguardia dell’ambiente.
“Quando si stende un Pgt i geologi sono gli ultimi ad essere consultati. E i danni poi si vedono con le frane e le alluvioni”.

È passata anche la piena del Po. Ma come siamo messi con i fiumi di casa nostra? Si fa abbastanza per Serio, Brembo, Oglio ed Adda?
“Con la Legge 2002 la Regione Lombardia segue i grandi corsi d’acqua e quindi i principali fiumi come il Serio, il Brembo… mentre i torrenti sono stati affidati ai Comuni. Torrenti dove si riversano grandi quantità di acqua a seguito della massiccia urbanizzazione degli ultimi anni che ha reso impermeabile gran parte del territorio e per i quali è difficile calcolare la loro portata, la pulizia e la manutenzione”.

Perché?
 “Perché ogni amministrazione comunale fa a sé. Un torrente attraversa più Comuni e quindi servirebbe un piano sovra comunale che non si redige perché gli enti locali non hanno sufficiente risorse e personale da destinare per seguire i corsi d’acqua. Così il Comune più a valle subisce anche le politiche ambientali del paese più a monte. Il problema è capire quanti scarichi sono stati autorizzati in questi corsi d’acqua altrimenti, con le piogge torrenziali che si abbattono sul territorio, ad ogni temporale anche in bergamasca ci potremmo trovare di fronte a un disastro”.
Che cosa si potrebbe fare?
“Serve una visione d’insieme e un maggiore controllo. Non si parla mai di prevenzione, ma sarebbe bene intervenire prima che sia sempre troppo tardi. Dalla mia esperienza rilevo che spesso le fasce di protezione lungo fiumi o torrenti non sono state rispettate e si è edificato. Quindi quelle costruzioni andrebbero abbattute. Ma è difficile che un sindaco vada da un cittadino ed intervenga. Per questo serve un intervento dell’ente superiore, la Regione in questo caso, che abbia una visione complessiva del territorio e abbia maggiore forza”.

Oltre alle aree di rispetto si dovrebbero anche dragare i fiumi?
“Su questo punto ci sono due scuole di pensiero: chi sostiene che non si devono dragare i fiumi per rispettare l’equilibrio naturale del corso d’acqua e chi, invece, sostiene che si deve intervenire. È vero che i fiumi hanno il loro equilibrio, ma è pur vero che oggi nei fiumi si scaricano molti corsi d’acqua non controllati. Bisognerebbe capire, calcolare quanta acqua portano i nostri torrenti che poi sfociano nei fiumi e quindi nel Po. Quando osserviamo la piena del Po, spesso lo dimentichiamo”.
In questa visione più generale del territorio che cosa si dovrebbe fare?
“Credo che dopo dieci anni di questa gestione dei corsi d’acqua affidata ai Comuni sarebbe il caso di fare una verifica e valutare i vantaggi e i problemi che sono emersi. E nell’occasione spingere perché gli enti locali con la Regione stendano piani geologici, adottino piani d’emergenza ed intervengano sulle aree di rispetto”.

DAVIDE AGAZZI - BergamoNews - Lunedi 7 Novembre 2011

sabato 5 novembre 2011

Programmi d’inizio mandato. Realizzazioni nel quinquennio – Seconda puntata

Il libro dei sogni mai realizzati

Nella “prima puntata” relativa alla realizzazione del Programma” elettorale della lista presentata dalla candidata Sindaca nel 2007, abbiamo trattato due punti programmatici:  il Turismo e la Comunicazione, facendo alcuni confronti tra quanto promesso e quanto realizzato in questi anni.
Continuiamo, ora, passando ad altri tre “capitoli” del Libro dei sogni: l’Ambiente, lo Sport e l’Agricoltura.
AMBIENTE: Valorizzare l'ambiente mantenendolo vivo e vivibile.
Sensibilizzare i cittadini verso la cura del territorio.
Incentivare la pulizia e il decoro come immagine pubblica del paese con cartelli.
Sistemare e integrare l'arredo urbano
Tenuta specifica da lavoro per gli operai comunali in servizio.
Completare l'illuminazione civica .
Sistemare i percorsi pedonali alternativi alla strada provinciale.
Sistemare i parchi giochi e relax con nuovi arredi e attrezzature.
Realizzare alcuni "percorsi vita" circuiti dedicati e attrezzati per camminate "salute".
Recuperare strutture antiche: diga Val Parina-Fonte del Drago-Fontana "de rich" ecc.
Recuperare l'aspetto turistico-didattico delle miniere con fondi non comunali.
 Si è visto gran poco, o nulla, delle realizzazioni promesse. L’arredo urbano è rimasto intatto, salvo la piantumazione annuale di fiori nelle vasche in Piazza Roma, il taglio dell’erba, specialmente nelle frazioni, è eseguito una volta l’anno nel periodo di maggior affluenza di turisti e villeggianti.
I percorsi pedonali “alternativi” alla strada provinciale (vie di comunicazione tra le diverse frazioni) sono in uno stato miserevole e, in alcuni tratti, quasi impraticabili.
Per la sistemazione dei “Parchi giochi” stendiamo un velo pietoso, in alcuni di essi pascolano le mucche (vedere quello di Zambla Bassa).
Il problema della “Bomba ecologica” della Conca dell’Alben (edificio costruito con prodotti all’amianto ), catalogato dalla stessa Regione Lombardia come il più pericoloso della regione per la salute pubblica, non è stato nemmeno preso in considerazione. I residenti ringraziano!
SPORT: Funzionalità degli impianti, coll. Con le associazioni sportive
Incentivare gli sport e tutte le attività legate alla montagna.
Valorizzare la pista di fondo arricchendola con un CENTRO SERVIZI e servizi igienici.
Organizzare e riprendere lo svolgimento di gare sportive sul territorio.
Valutare la sistemazione e messa a norma della pista di fondo.
Valutare la condizione di macchinari necessari al mantenimento della fruibilità Pista.
Collaborare con i Comuni limitrofi per la promozione e il rilancio delle piste di sci.
Sostenere, valorizzare e collaborare con tutte le associazioni sportive presenti sul Territ.
Proseguire il lavoro di completamento delle strutture sportive e destinate al divertim.
Realizzare una struttura coperta polifunzionale.
Pianificare progetti indirizzati allo sviluppo e alla pratica di attività sportive differenziate.
 La valorizzazione della pista di fondo, con l’arricchimento di un Centro Servizi e Servizi igienici, sappiamo tutti com’è finita. La disponibilità di Fancy Mountain a sopperire, a costo zero per il Comune, la mancanza di disponibilità finanziaria dell’Amministrazione è stata inopinatamente rifiutata. Risultato: nessuna “accoglienzaper i visitatori.  La vicenda è stata pubblicata nei mesi scorsi sul nostro Blog )

AGRICOLTURA ECOENERGIA: Un bene prezioso originato dalla nostra terra.
Studiare la possibilità di un progetto D.O.P. per il formaggio di latte di mucca n/s terra.
Studiare la possibilità di un progetto D.O.P. per il formaggio di latte di capra n/s terra
Valutare le proposte per il risparmio energetico e informare cittadinanza sui benefici.
Studiare, sviluppare gradualmente e realizzare i progetti per produzione di energia pulita.
 Lo Studio del progetto D.O.P. per il formaggio di latte di mucca e di capra n/s terra, è rimasto lettera morta. Una veloce consultazione con l’Associazione Slow Food Valli Orobiche ha dimostrato il grave disinteressamento dell’Amministrazione a raggruppare i produttori locali di latticini in un’Associazione che possa competere e rappresentare la Valle Serina nelle varie periodiche Manifestazioni nazionali e Internazionali.
Crediamo che con queste ultime riflessioni si possa dare una definitiva valutazione sull’operato dell’Amministrazione “Manenti” di Oltre il Colle.
Una considerazione finale, senza demagogia ma con buon senso: I Consiglieri di maggioranza, i rappresentanti della Giunta, e la stessa opposizione, dov’erano in tutti questi anni?
Gallicus


giovedì 3 novembre 2011

Programmi d’inizio mandato. Realizzazioni nel quinquennio


Il libro dei sogni mai realizzati
Il “Programma” elettorale della lista presentata dalla candidata Sindaca  nel 2007, era un elenco di realizzazioni abbastanza “improbabili”, tenuto conto delle disponibilità economiche dell’Amministrazione Comunale.
Anche solo per avviare alcuni “progetti” era necessaria un’attenta consultazione delle risorse messe a disposizione tanto del Governo, quanto della Comunità Europea a favore delle realtà  Montane.

Sarebbe stato necessario, inoltre, avere “progetti” pronti per accedere ai benefici disponibili.
Ma iniziamo ad analizzare la “mappa dei desideri”.

TURISMO: Non un limite bensì una grande opportunità e strumento di benessere
La montagna come ricchezza multi stagionale
Studiare la fattibilità di un progetto di collegamento O.i.C-Conca Alben ex seggiovia
Ultimare impianto innevamento artificiale per fondo e discesa
Promuovere e pubblicizzare rifugi, bivacchi e luoghi d’interesse alpino
Arera: recupero del giardino botanico, coll.Parco Orobie e ass. botanica Bergamasca
Percorso vita in Arera
Grem: pubblicizzazione del percorso "alle baite"

Realizzazioni:
L’opportunità di incrementare il turismo “multi stagionale” è stato sicuramente inevaso con l’interruzione della “convenzione” con il proprietario dell’area adibita a “pratone” sul Colle di Zambla e con la rescissione dei rapporti con l’Associazione Fancy Mountain per l’adeguamento dei “servizi” sempre nella stessa località.

La promozione dei Rifugi si scontra clamorosamente con la richiesta di “disattivare” la Webcam del Rifugio Capanna 2000 (no comment! )
Il “recupero” del giardino Botanico dell’Arera  rimane ancora nelle intenzioni. E’ verificabile in loco lo stato di degrado della vecchia area disponibile a quota 1600.

Il resto lo lascio alla verifica dei numerosi escursionisti che in questi anni hanno frequentato la Conca.


COMUNICAZIONE:Il rapporto diretto e personale tra amministrazione e cittadini

Ottimizzare organizzazione sportelli e Uffici comunali

Mantenere pubblicazione semestrale di "Oltre il Colle INFORMA"

Creare un canale con tutte le associazioni presenti sul territorio

Garantire aggiornamento affissioni Bacheche

Punto di segnalazione e reclamo

Promuovere comunicazione multimediale

Modulistica on line e sito web aggiornato

Realizzazioni:
Il “semestrale” Oltre Colle informa è stato editato e distribuito un paio di volte nell’arco del quinquennio. Le opinioni espresse, sui numeri pubblicati, si riferiscono quasi esclusivamente alla “maggioranza consiliare” oppure ai familiari coinvolti in qualche organismo comunale.

Il canale con le “Associazioni” presenti sul territorio si limita all’elenco di tali Associazioni (non tutte richiamate), senza alcuna possibilità che possano esprimere la loro opinione sulle attività amministrative che le riguardano (la  Pro Loco, democraticamente eletta e rappresentante ufficiale in sede locale, è ignorata per dar spazio a una fantomatica quanto personale Associazione coniugale ).
Pensiamo che come “prima puntata” dell’epopea elettorale manentiana, sia sufficiente.

Per ora una riflessione, nella prossima passeremo ad analizzare gli altri “capitoli” del programma.

Gallicus