martedì 19 luglio 2011

Le montagne di Oltre il Colle teatro della Resistenza

Serena Pesenti Gritti Palazzi

Le montagne di Oltre il Colle teatro della Resistenza
Casa Editrice Corponove Bergamo – aprile 2011

Con il Patrocinio de: Comune di Oltre il Colle – Comune di Serina
Parco delle Orobie bergamasche – Consorzio del Bacino Inbrifero Montano


Questo libro, edito nell’Anniversario dei 150 dell’unità d’Italia, ripercorre la storia vissuta nelle nostre valli, in special modo tra i monti della Val Serina, tra il 1943 e il 1946, dai partigiani che vi stabilirono i loro comandi e insediamenti e gli episodi, a volte tragici altre volte eroici che li coinvolsero per liberare il nostro Paese dalla schiavitù e dalla ferocia nazifascista.

Il libro è ampiamente supportato da una attenta e ampia documentazione reperita presso l’Archivio dell’Istituto Bergamasco per la storia del movimento di liberazione (ISREC), con le varie interviste ai protagonisti della lotta partigiana, conservate nella fonoteca dell’Istituto e, inoltre, presso l’Archivio Comunale di Oltre il Colle e l’Archivio Parrocchiale di Oltre il Colle.

La ricerca, minuziosa, presenta tuttavia una lacuna abbastanza evidente per coloro che hanno seguito con interesse il paziente e meticoloso lavoro di ricostruzione della tragedia del Pezzadello, fatto da Maurizio Massimo (Pendughet) in epoca recente. Il tragico avvenimento viene ricordato nel libro in modo abbastanza superficiale e di poco respiro. Non me ne voglia la gentile autrice, ma ritengo che ancora oggi rimangano irrisolte alcune questioni riguardanti la “ricaduta” delle conseguenze di quell’episodio sulla difficoltà ad avere testimonianze “credibili” e spontanee sulla sparizione di buona parte del denaro trasportato dall’aereo americano e non andato completamente distrutto nell’incendio del velivolo.

Comunque, a parte questa personale sottolineatura, ritengo interessante la lettura del volume specialmente indicata per tutti coloro che hanno amato e amano tuttora la nostra bella Val Serina e che, fortunatamente per loro, non hanno vissuto quei terribili anni di follia collettiva.

In apertura un illuminante pensiero di Piero Calamandrei:

“Se voi volete andare in pellegrinaggio
al luogo dove è nata la Costituzione,
andate sulle montagne dove caddero i partigiani,
nelle carceri dove furono imprigionati,
nei campi dove furono impiccati:
dovunque è morto un italiano
per riscattare la libertà e la dignità,
andate lì, o giovani,
perché lì è nata la Costituzione”

Mai come oggi, a 150 anni dall’Unità d’Italia , questo monito assume una pressante esortazione alla difesa della democrazia e della libertà.

Gallicus

1 commento:

Anonimo ha detto...

"Con piacere accogliamo questo lavoro della ricercatrice locale Serena Pesenti Gritti.
Mancava in effetti una ricerca organica e precisa sugli eventi che hanno visto la nostra conca uil palcoscenico per una intensa e lunga guerra di liberazione.

Serena volutamente non approfondisce l'aspetto dell'aereo del Pezzadello perchè il suo tema è più ampio e questo singolo evento, se visto nei dettagli, poteva distogliere l'attenzione sul grande evento della guerra partigiana che ha visto come protagonisti non solo gli attori principale ma tutta la popolazione di tutta la conca.
Entrare nel merito dei soldi che erano abordo del velivolo americano e chi li ha presi e come li ha spesi etc. etc... susciterebbe a mio modesto parere curiosità e strane illazioni su tizio o caio o sempronio che per primi giunsero sul luogo del disastro.
Non è questo secondo me il tema del libro e bene ha fatto Serena a toccarlo con delicatezza.
In fondo la Storia e non solo quella recente è ricca di momenti e aspetti ancora non risolti e che nel mistero rimarranno.
Per esempio le borse che Benito Mussolini aveva certamente con sè al momento della cattura a Dongo e dellle quali non si separava mai.
Nessuno sa dove siano finite.
Forse chi poteva dare una risposta è deceduto.
Quelle borse contenevano documenti importantissimi che avrebero fatto riscrivere quel periodo della Storia contemporanea.
L' aereo americano caduto accidentalmente sul Pezzadello trasportava molti soldi, troppi.
Con un simile carico i casi sono due: o si comprano coscienze o si trasportano al sicuro in Svizzera.
Forse è valida la prima ipotesi considerato che a bordo c'erano anche tre agenti segreti dell'OSS britannico , di cui uno italiano, diretti a Monasterolo.
Perchè a Monasterolo? Perchè i piani di volo desunti dal MACR dell'areo avuto per gentile concessione dall'apposito dipartimento della difesa americano riportano le coordinate di questo luogo suffragate da alcune mie deduzioni come :
- vicinanza della neonata Repubblica di Salò
- l' area della val Cavallina e val Camonica sono particolarmente delicate le attività di sabotaggio e spionaggio dato la vicinaza ancora con Salò.
La data dell'evento è pure molto sensibile.
4 ottobre 1944. A guerra ormai persa.
Qualcuno voleva disertare? Due mesi dopo Mussolini al Lirico di Milano farà la sua ultima comparsa in pubblico...
E qui mi fermo perchè da qui le fantasie sono tante.

Tornando al libro della Serena io una proposta vorrei lanciarla attraverso questo sito.
Perchè non fare un pubblica presentazione della sua opera coinvolgendo tutta la popolazione , magari fuori stagione.

In fondo visto i tempi che stiamo correndo rvalutare e ricordare le idee di coloro che hanno donato la loro gioventù e a volte la loro vita per un'Italia libera, democratica e onesta non può che farci bene.

Pendughet
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