lunedì 30 marzo 2015

Aria secca in arrivo dal Nord: attenti ai boschi, rischio di incendi


Il bel tempo primaverile ha anche qualche lato negativo. La Regione ha emesso un avviso di «criticità moderata per rischio incendi boschivi».

Come spiega il centro funzionale monitoraggio rischi naturali della Regione Lombardia, la cui attività è coordinata dall’assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione Simona Bordonali, la criticità riguarda i settori nord occidentali della regione a partire dalle 16 di lunedì 30 marzo.
Nei prossimi giorni persisterà un regime di correnti secche dai quadranti settentrionali che favorirà la propensione all’innesco e alla propagazione di incendi boschivi sulla nostra regione.
Nel corso della giornata lunedì 30 marzo, e soprattutto tra martedì e mercoledì 1° aprile, si avrà un’ulteriore intensificazione delle correnti in quota con rinforzi di vento che impatteranno soprattutto sul settore nordoccidentale della regione favorendo un ulteriore aumento del grado di pericolo.
Data la situazione, il centro funzionale monitoraggio rischi raccomanda di attivare, dove possibile, azioni di sorveglianza e pattugliamento del territorio in modo particolare nei Comuni a più alto rischio.

L’Eco di Bergamo – 30 marzo 2015

martedì 17 marzo 2015

Sinergie e campanilismo


Molte volte ci siamo occupati delle necessarie sinergie tra le varie Comunità della nostra provincia, specialmente per quelle delle vallate montane che soffrono di adeguati finanziamenti pubblici per dotarsi degli strumenti necessari a risolvere i problemi che periodicamente sorgono.

Non sempre le Province possono sopperire alle manchevolezze che via via si presentano, specialmente nell’attuale situazione d’incertezza sul proprio futuro, sulle deleghe che la Regione deciderà di affidare loro e, in particolar modo, sulla dotazione finanziaria di cui potranno disporre in futuro.

Diventa, pertanto, sempre più urgente e necessario che la razionalizzazione delle strutture locali s’indirizzi verso una compartecipazione organizzativa e operativa.
Il caso emblematico delle vicissitudini della Valle Serina e della soluzione del ripristino della viabilità della Strada Provinciale 27, dovrebbe essere d’esempio ai residenti delle varie Comunità nelle future scelte degli Amministratori locali.

Serina, per sua vocazione, centralità e consistenza residenziale, dovrebbe essere il “capoluogo” della valle ed esprimere un’Amministrazione pubblica consapevole di tale ruolo e attrezzata per essere il punto di riferimento della gestione del territorio.

Su questo punto, crediamo sia fondamentale che nelle scelte elettorali prevalgano le “competenze” e non le “appartenenze”.

Per quanto attiene il criterio delle altre Comunità vallari, altrettanto importante crediamo siano la volontà di collaborazione e di accettazione del ruolo di Serina, da un lato, e l’abbandono del “senso di campanilismo” che molte volte oppone ostacoli alle dovute e necessarie sinergie comuni volte alla programmazione e realizzazione di progetti di comune interesse, dall’altro.

Lungi dal voler identificare la soluzione nell’ipotesi di una nuova “Comunità Montana”, inutile baraccone fabbrica di “poltrone”, la miglior soluzione possibile rimane quella della volontà dei residenti, nelle sedi adeguate e nei momenti  opportuni di chiedere la disponibilità a “progetti” amministrativi sinergici e non chiusi, nell’interesse generale della Valle e non del singolo orticello campanilistico.

Alla fine, crediamo che il beneficio derivante possa essere generale nella valorizzazione complessiva del territorio e delle sue risorse: artigianali, commerciali e turistiche.


Gallicus

Strada chiusa dal 2013. Il cantiere al via da aprile

Immagine di Camminandopermonti.it

Frana di Rosolo, i lavori assegnati in via provvisoria. L’ipotesi è terminare entro fine anno.

Sono una quindicina le imprese che hanno presentato un’offerta per aggiudicarsi (da una base di 840 mila euro di fondi regionali) i lavori lungo la strada provinciale 27, tra Serina e Costa Serina, per arrivare finalmente a riaprire la strada chiusa, in località Rosolo, da dicembre del 2013 per una frana.
Le buste sono state aperte giovedì in Provincia (che per supportare i Comuni ha seguito il Progetto esecutivo della gara) e si è individuata la ditta a cui è andata l’aggiudicazione provvisoria.
Ora scattano una serie di verifiche di legge: l’affidamento definitivo e la consegna del cantiere arriveranno nel giro di poche settimane.

“Abbiamo chiesto all’impresa di presentare la documentazione necessaria il prima possibile – dice il sindaco di Costa Serina, Fausto Dolci – vogliamo partire con i lavori al più presto; si certo ad aprile, ma se si riesce anche prima”.

Dal giorno del via , l’impresa avrà 240 giorni, ovvero otto mesi, di tempo per finire le opere necessarie a rimettere in sesto la strada. Senza altri intoppi sul cammino, il tutto dovrebbe completarsi per la fine di quest’anno.
Ma il contratto prevederà anche (oltre alle penali in caso di ritardo) un premio èper l’operatore se riuscirà a ridurre i tempi.

Tenuto conto, comunque, che si tratta di un intervento molto complesso che richiede un’alta specializzazione: si dovrà tra l’altro scavare una nicchia sotto la montagna per far passare un tratto di strada di circa 80 metri, e si andrà ad “alleggerire” di circa 800 metri cubi di materiale la sommità del Gendarme una enorme roccia che si affaccia sul tracciato della strada.

Verso la fine dei lavori, se ci saranno le condizioni, si potrà valutare anche una prima riapertura parziale della strada con senso unico alternato, fino al compimento di tutte le opere. Nei primi 75 giorni del cantiere, invece, cruciale sarà mettere in sicurezza l’area sovrastante il ponte distrutto, in modo che poi Via Tasso possa dedicarsi (con un intervento di 305 mila euro) alla sua ricostruzione.
In previsione c’è poi un terzo appalto, sul finale, per sistemare la pavimentazione e posare i guard - rail a protezione del percorso. L’ammontare esatto di quest’ultima porzione d’intervento andrà verificato sul campo, ma la Provincia inserirà una somma ad hoc (circa 150 mila euro) nel Piano delle Opere Pubbliche.

Intanto, sui lavori, c’è stato anche un passaggio di consegne tutto tecnico: in seguito all’introduzione della gestione associata dell’Ufficio Tecnico tra io Comuni di Serina e Costa Serina, il ruolo di responsabile unico del procedimento (Rup) è passato dal Sindaco di Seria, Giovanni Fattori, all’architetto Lorenzo Pagliana.

Commento positivo arriva dal Comitato Frana S.P. 27: “Un passo importante – dice Piero Berbenni – anche perché la ditta individuata è seria e solida. Le tempistiche  sono confermate, e per fine aprile il cantiere dovrebbe aprire. Quanto al Responsabile del procedimento, finalmente è stato cambiato: noi l’avevamo già detto nove mesi fa. Era una questione di capacità e competenza.”


Fausta Morandi – L’Eco di Bergamo  17 marzo 2015

giovedì 12 marzo 2015

“Meno bus in montagna senza avvertire nessuno. La Provincia li ripristini”


In una situazione di difficoltà per gli abitanti delle montagne bergamasche la Provincia ha comunicato il tagli di alcune corse di autobus da Bergamo al Passo di Zambla, linea molto frequentata dagli abitanti della Valserina.

In una situazione di difficoltà per gli abitanti delle montagne bergamasche la Provincia ha comunicato il tagli di alcune corse di autobus da Bergamo al Passo di Zambla, linea molto frequentata dagli abitanti della Valserina. Gianfranco Masper, capogruppo della Lega Nord in via Tasso, chiede le motivazioni che hanno portato gli uffici a prendere la decisione senza coinvolgere gli amministratori locali e auspica che il Consiglio voti il ripristino delle corse.

Ecco il testo della sua mozione
Premesso che con lettera a firma del Dr. Ing. Antonio Zanni dirigente del Servizio trasporti della Provincia di Bergamo è stato comunicato al Comune di Costa Serina che a partire dal 1° marzo 2015 sarebbero state soppresse le linee B del tratto Bergamo-Passo Zambla e viceversa, delle ore 7,15 – 16,00 – 9,15 – 18,15 senza aver concordato con gli amministratori della Valserina alcun incontro, informativa o logistica condivisa e motivando la decisione con la mancanza di risorse da parte della Provincia.

Considerando che sono mesi che i Comuni della Valle Serina stanno soffrendo pesanti disagi alla circolazione a seguito della chiusura della S.P. 27 causa frana all’altezza della località Rosolo che sta penalizzando, cittadinanza, studenti, aziende provocando gravi danni a tutto il tessuto economico dell’intera Valle Serina e che da mesi la circolazione risulta penalizzata a causa dei continui lavori presenti sulla S.P. 27 per la realizzazione della tubazione per posa Fognatura da parte di Uniacque e per la realizzazione della seconda parte della messa in sicurezza del versante in Loc. Orrido, risulta perlomeno inopportuna se non inaccettabile la decisione.
Occorre inoltre sottolineare che nei mesi estivi la Valserina è interessata da un forte movimento turistico, attività basilare per l’economia di questi paesi e la riduzione del trasporto pubblico rappresenterebbe un ulteriore colpo a questa attività già pregiudicata dalla pesante crisi economica. Per questo motivo si chiede a questo Consiglio di pronunciarsi affinché venga data disposizione agli uffici competenti di rispristinare immediatamente il servizio interrotto come richiesto dai comuni in data 7 marzo 2015.

Bergamonews – 12 marzo 2015

mercoledì 11 marzo 2015

Capre in fuga sulle Orobie, torna l’orso?


Ecco tutti gli avvistamenti del predatore

Tra l’Alta Val Brembana e la Valtellina l’orso torna a far parlare di sé: lo scorso dicembre ha sbranato una capra sopra Mezzoldo e spaventato altri 15 esemplari che hanno vagato per tutto l’inverno. L’allevatore non è più riuscito a recuperare le capre, ma ora sembrano più facilmente avvicinabili e nei prossimi giorni la loro disavventura dovrebbe finire.

Nella nostra provincia l’ultimo passaggio dell’orso risale a settembre 2014, quando il Parco delle Orobie bergamasche segnalò la presenza dell’orso in Valle Brembana, sulle montagne di Piazzatorre, dove furono trovate diverse impronte. Prima era passato nell’aprile 2013, quando, ancora in Val Brembana, a Taleggio, fu visto da alcuni allevatori. In quel caso si trattava di «M7», un maschio di quattro anni, discendente sempre degli esemplari introdotti in Trentino tra il 1999 e il 2002.

Prima di lui, nel 2008 e nel 2009, le scorribande in Val Brembana furono di «JJ5» (nella foto in alto scattata da Claudio Locatelli nell’aprile 2009), poi morto in Trentino. Tra l’autunno del 2012 e l’autunno del 2013, sempre nella nostra provincia, sono state segnalate tracce di almeno cinque orsi diversi.
Nei giorni scorsi, invece, si è svegliato l’orso bruno trentino da qualche tempo sulle montagne valtellinesi: ha sbranato un’asina sul versante orobico del comune di Villa di Tirano (Sondrio).
L’Eco di Bergamo – 11 marzo 2015