giovedì 17 aprile 2014

Avevano promesso 2 milioni, ne stanziano 1,2

 
Frana in Val Serina, stanziati  un milione e 200 mila euro. I soldi messi a disposizione da tre assessorati: Ambiente, Territorio e Protezione civile
 

La frana sulla provinciale 27 in territorio di Algua
La giunta regionale ha deliberato questa mattina i fondi per liberare la Val Serina dalla frana che la blocca da inizio dicembre 2013. Si tratta di un milione e 200 mila euro, messi a disposizione da tre assessorati: Ambiente, Territorio e Protezione civile.
 
L’assessore all’Ambiente, la bergamasca Claudia Maria Terzi, aveva annunciato la mossa durante l’assemblea pubblica organizzata sabato mattina a Serina.

«Per il presidente Maroni è una priorità», aveva assicurato. Altri 300 mila euro, per ricostruire il ponte crollato sotto le rocce, poco prima di Rosolo (frazione di Algua), erano arrivati dalla Provincia a inizio settimana. Sul tavolo, quindi, al momento ci sono in tutto un milione e mezzo di euro, per un progetto finora stimato sui 2 milioni.

Maddalena Berbenni
Il Corriere della Sera – 17 aprile 2014




Interessante iniziativa dei giovani di Oltre il Colle

 
 
Un'interessante e utile "servizio" ai turisti e villeggianti che intendono trascorrere le proprie vacanze nella Conca di Oltre il colle.
 
Proloco Oltre il Colle un gruppo composto da giovani ragazzi che organizza e propone eventi

 


lunedì 14 aprile 2014

770 mila euro per le frane di Serina e Val Taleggio



Serviranno per risolvere in modo definitivo le problematiche create alla viabilità dalle frane cadute sulle strade provinciali

La provincia di Bergamo ha stanziato 770 mila euro per risolvere in modo definitivo le problematiche create alla viabilità dalle frane cadute sulle strade provinciali della Val Taleggio e di Serina. Lo ha deciso la Giunta nella seduta odierna: 470 mila euro serviranno a risolvere i disagi causati alla viabilità dalla frana in Val Taleggio e 300 mila euro per la frana di Serina.

«Per il nostro bilancio è un impegno gravosissimo, una scelta che ci obbligherà a molte rinunce - ha specificato il presidente Ettore Pirovano- ma abbiamo deciso di intervenire adesso finché l’amministrazione provinciale è ancora in carica, dal 18 giugno infatti, con il nuovo assetto delle Province previsto dalla riforma del Rio, sarà possibile solo l’ordinaria amministrazione».

Il ponte verrà acquistato dalla Provincia per 470 mila euro, comprensivi di montaggio e appoggi e sarà posato nello stesso punto in cui la scorsa estate era già stata posata la passerella pedonale.

Per quanto riguarda la frana che il 2 dicembre scorso, tra Algua e Serina ha interrotto la strada provinciale 27, la Giunta provinciale ha deciso invece di ricostruire il ponte crollato. In questo caso la spesa sarà di 300 mila euro. L’intervento prenderà il via non appena i tecnici della Regione avranno terminato i lavori di messa in sicurezza del costone pericolante.
Il Corriere della Sera - 14 aprile 2014 | 18:08

domenica 13 aprile 2014

Tempi lunghi per la frana. Proteste in Val Serina

 
 

Animata assemblea a Serina. Ribadito l’impegno sui fondi


Il Comitato: stretta vigilanza

Una notizia buona e una poco gradita. Si parla del blocco della strada provinciale della Valle Serina a causa della frana che il 2 dicembre scorso scese dalla montagna abbattendo il ponte che scavalca il torrente sotto l’abitato di Rosolo, provocando un sostanziale blocco della parte alta della valle.

La notizia buona sta nel reperimento da parte della Regione Lombardia dei fondi necessari per la bonifica del pendio franoso e per la ricostruzione del ponte. Quella cattiva fa riferimento ai tempi di realizzazione dell’intervento che saranno piuttosto lunghi per via dei problemi tecnici che sono piuttosto complessi. Una situazione che non ha certamente fatto piacere al folto uditorio di valligiani che ieri mattina ha affollato la sala del Cineteatro parrocchiale di Serina per l’atteso incontro.

La notizia buona l’ha portata l’assessore regionale all’Ambiente Claudia Terzi, il cui intervento è stato introdotto dal sindaco di Algua, Bruno Cimarra, in quanto coordinatore del Consorzio dei comuni di valle e da Giovanni Fattori, sindaco di Serina e vicepresidente ed assessore al turismo della Comunità  montana di Valle Brembana.

Ha poi illustrato la situazione ambientale l’ingegner Matteo Centurelli della Provincia, che ha ricostruito l’iter della vicenda ricordando la sinergia tra Comuni, Provincia, Ster, Regione e Consorzio Bim. Quest’ultimo in particolare ha garantito le risorse utilizzate per la difficoltosa indagine geologica necessaria alla progettazione dell’intervento di recupero della frana e della viabilità.

Il geologo Marco Maggi ha illustrato con fotografie e dati la situazione decisamente critica della zona interessata dalla frana.

Il consigliere regionale Lara Magoni ha reso nota la presentazione di una mozione per individuare sostegni a vario titolo alle attività artigianali, commerciali e turistiche pesantemente danneggiate dal blocco della viabilità vallare: ne parlerà la giunta regionale già la prossima settimana.

L’accordo bipartisan

Il consigliere Mario Barboni ha evidenziato l’accordo bipartisan orobico a livello regionale per la soluzione del problema. Poi è intervenuto l’assessore provinciale Giuliano Capetti con un dettagliato excursus sulle problematiche derivanti dal Patto di stabilità che non consente l’esecuzione di opere di tutela del territorio, peraltro diffuse su tutta la rete stradale della montagna bergamasca. «La giunta regionale – ha affermato l’assessore regionale Terzi – affronterà decisamente il problema, che non è soltanto della Val Serina, nella seduta di giunta di giovedì prossimo, e la situazione della provinciale 27 è decisamente prioritaria.

Il presidente Roberto Maroni mi ha garantito che si troverà la risorsa di circa 2 milioni di euro necessaria per la realizzazione dell’intervento di messa in sicurezza del pendio e di ricostruzione del ponte. Poi si dovranno percorrere i tempi tecnici quali l’approvazione del progetto che dovrebbe essere pronto nell’arco di un paio di mesi e l’apertura del cantiere potrebbe essere all’inizio dell’estate».

Dal pubblico sono arrivate vibrate e reiterate contestazioni con riferimento a colpevoli ritardi nell’affrontare il problema.«Le lamentele sono comprensibili – ha ribattuto l’assessore– ma non sono dipese da cattiva volontà da parte della Regione o degli altri enti pubblici. Purtroppo non si aveva un quadro delle emergenze a livello regionale e non si poteva dichiarare lo stato di emergenza che avrebbe consentito di operare.

Mancavano e mancano in sostanza le relazioni di una quarantina di Comuni che resteranno esclusi dal riparto dei fondi disponibili.

 Il presidente Maroni ha però deciso di procedere comunque nella ripartizione delle risorse dando delle priorità e la Val Serina è nei primissimi posti della graduatoria».

La vigilanza del Comitato

È seguito un ampio dibattito, numerosi interventi non tutti benevoli nei confronti degli enti pubblici e non è mancata neppure qualche polemica, peraltro plausibile, data la gravità della situazione in cui versa e verserà la valle per alcuni mesi.

Le conclusioni del dibattito sono state tratte da Diego Bonaldi referente del Comitato Frana provinciale 27 promotore dell’incontro: «Saremo vigili già da questo momento – ha affermato – e chiediamo costante informazione su quanto si intende fare per portare la valle fuori dall’isolamento».

Sergio Tiraboschi
L'Eco di Bergamo 13.04.2014

venerdì 11 aprile 2014

Frana in Valle Serina «I soldi arriveranno»


L’assessore regionale Terzi: prioritaria.
Domani assemblea pubblica  all'Oratorio di  Serina

 


«Per ora i soldi non ci sono, ma arriveranno». In estrema sintesi è quanto domani mattina, l’assessore regionale all’Ambiente Claudia Terzi e l’assessore provinciale alla Viabilità Giuliano Capetti riferiranno alla popolazione della Valle Serina, nell’assemblea pubblica organizzata dai sindaci, alle 10, all’oratorio di Serina

Al centro dell’incontro la frana caduta a Rosolo di Serina che dal 2 dicembre ha reso difficoltosa la viabilità vallare (costretta a un’alternativa tortuosa) creando pesanti disagi soprattutto a pendolari (anche per la soppressione della fermata bus di Rosolo) e attività economiche. Dopo oltre quattro mesi i soldi non ci sono. «Ma siamo convinti che verrà finanziata – spiega Terzi –. I soldi arriveranno dalla Protezione civile: stiamo aspettando che tutte le Province indichino le loro priorità sulle calamità dell’ inverno, quindi ci sarà il riparto dei fondi. I due milioni per la Val Serina sono convinta che arriveranno».

Il Comune di Algua ha vietato nei giorni scorsi il transito dei mezzi più lunghi di dieci metri sull’alternativa Pagliaro-Frerola-Rosolo, troppo stretta. «A breve, però– precisa il sindaco Bruno Cimarra– faremo una deroga per le aziende locali che potranno transitare previa una sorta di scorta». «Per la frana, verbalmente, i soldi ci saranno – aggiunge Cimarra, presidente della convenzione dei sindaci della Val Serina –. Così ci è stato detto. Se confermati, i lavori (rifacimento del ponte, di cui c’è già il progetto, e bonifica del versante, ndr) dovrebbero partire entro un mese». 

Il consigliere regionale Lara Magoni ha invece presentato una mozione chiedendo un sostegno alle aziende in difficoltà.

Critico il sindaco di Aviatico Michele Villarboito: «Dopo oltre quattro mesi non si è mosso nulla – dice Perché per la frana in Valle Imagna, giustamente, si sono trovati subito i 240 mila euro necessari e, invece,  per lo studio geologico sulla frana di Serina è stato necessario chiedere 30 mila euro al Bim?». 

«Ci vantiamo di essere una provincia all’avanguardia - aggiunge il consigliere provinciale Vittorio Milesi - ma se non si è in grado di risolvere un’emergenza di due milioni di euro è meglio fare altro». .....
Giovanni Ghisalberti
L'Eco di Bergamo - 11 aprile 2014
 

 
 

martedì 8 aprile 2014

Legge sul motocross nei boschi

 
Regione, la maggioranza si spacca

Il consiglio regionale ha rinviato in Commissione il progetto di legge che prevede interventi «correttivi» alle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale. Una decisione presa con l’obiettivo di chiarire e specificare meglio il punto inerente la possibilità di autorizzare manifestazioni motoristiche sulle strade agrosilvopastorali. Secondo diverse associazioni ambientaliste (e non solo) il provvedimento avrebbe aperto in modo indiscriminato al motocross boschi, sentieri, pascoli e mulattiere in Lombardia. Il Pd ha posto una pregiudiziale di costituzionalità e i lavori del Consiglio si sono interrotti.

È seguita una riunione dei gruppi, per valutare i possibili cambiamenti del testo. Il testo è stato rimandato alla commissione Agricoltura con l’obiettivo di chiarire e specificare meglio il punto inerente la possibilità di autorizzare le manifestazioni motoristiche sulle strade agrosilvopastorali. «Su questo aspetto –ha spiegato il presidente della Commissione Agricoltura, nonché relatore del provvedimento, Alessandro Fermi – abbiamo assistito a una strumentalizzazione eccessiva e fuorviante da parte di alcune associazioni ambientaliste che hanno voluto far credere alla gente che con l’approvazione di questa legge avremmo dato il via libera a una liberalizzazione selvaggia della motorizzazione sui sentieri di montagna. Nulla di più falso e il ritorno del provvedimento in Commissione sarà l’occasione per meglio precisare e spiegare come stanno realmente le cose».

La decisione del rinvio in Commissione è stata presa dal Consiglio regionale su proposta del Sottosegretario alla montagna, ai rapporti istituzionali e all’attuazione del programma, dopo una riunione tra i gruppi consiliari. La riunione dei capigruppo si è tenuta in seguito alla presentazione da parte di alcuni consiglieri regionali del Pd della questione pregiudiziale sulla trattazione del provvedimento. Hanno votato a favore del rinvio in Commissione tutti i gruppi consiliari ad eccezione del Movimento Cinque Stelle, che si è astenuto, e di un consigliere regionale di Forza Italia, unico voto contrario.

Il presidente della Commissione Agricoltura, che è anche relatore del provvedimento, ha precisato che il ritorno in Commissione del progetto di legge dovrà essere finalizzato alla sola necessità di specificare e meglio definire l’aspetto inerente la possibilità concessa ai Comuni di autorizzare manifestazioni motoristiche su strade agrosilvopastorali: «Su questo aspetto – ha detto il relatore e presidente della Commissione Agricoltura- abbiamo assistito a una strumentalizzazione eccessiva e fuorviante da parte di alcune associazioni ambientaliste che hanno voluto far credere alla gente che con l’approvazione di questa legge avremmo dato il via libera a una liberalizzazione selvaggia della motorizzazione sui sentieri di montagna. Nulla di più falso e il ritorno del provvedimento in Commissione sarà l’occasione per meglio precisare e spiegare come stanno realmente le cose».

Il progetto di legge assegna a un apposito regolamento regionale la definizione dei criteri e delle procedure con cui gli enti proprietari potranno autorizzare il transito temporaneo di mezzi a motore (nel caso di un’area protetta occorre il parere preventivo dell’ente gestore).

Il provvedimento si propone inoltre di favorire il recupero dei terreni edificabili a destinazione produttiva che, se colonizzati spontaneamente da specie arboree o arbusti da meno di 15 anni, non saranno più definiti «boschi». Viene inoltre ampliata la casistica delle autorizzazioni comunali relative a interventi edilizi comportanti trasformazione d’uso del suolo in zone soggette a vincolo idrogeologico. Infine, è previsto che anche le Unioni dei Comuni possano autorizzare la trasformazioni dei boschi, in particolare per opere pubbliche.

Arrivano però già i primi commenti.
 
«Martedì 8 aprile in Consiglio regionale si è verificato un fatto gravissimo - dichiara Alessandro Sorte, vice capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale e coordinatore provinciale bergamasco degli azzurri -. Il provvedimento avrebbe disciplinato una volta per tutte in modo chiaro e puntuale la materia delle manifestazioni sportive di veicoli a motore sui sentieri di montagna e nei pascoli, provvedimento fortemente voluto dai nostri sindaci, sui quali – ad oggi – ricadono tutte le responsabilità civili e penali, senza la tutela prevista dal nostro progetto di legge».

«Il testo, discusso per diversi mesi in VIII Commissione e approvato all’unanimità dalla maggioranza, doveva essere discusso ed approvato martedì 8 aprile in Consiglio. Tuttavia, un esponente del Pd – chiedendo votazione segreta – ha parlato di pregiudiziale di costituzionalità, sebbene durante le sedute della Commissione non abbia mai espresso dubbi in proposito. Avendo poi richiesto il voto segreto, abbiamo capito che qualcuno della nostra maggioranza voleva sfilarsi dal voto. Parlando chiaramente, i colleghi di Ncd – avendo notoriamente dei mal di mancia all’interno della maggioranza in Regione guidata da Lega e Forza Italia – hanno deciso di assecondare la posizione del Pd, obbligandoci a rinviare il progetto di legge in Commissione e quindi di rimandare a giugno la votazione. Trovo incredibile che una legge che tutela in primis i nostri sindaci bergamaschi, sia stata rinviata con tanta superficialità da alcuni consiglieri regionali di maggioranza. In Consiglio regionale è andato in scena un vecchio modo di fare politica dove si barattano leggi importanti per logiche di partito».
 
L'Eco di Bergamo - 8 aprile 2014 

 
 
 

Slavina a Oltre il Colle


l Comune fa lo sconto sulla tassa sui rifiuti
L'amministrazione comunale di Oltre il Colle ha deciso di esonerare i residenti e i proprietari di abitazioni in via Plassa e in località Monte Arera, isolate a causa di una slavina, dal pagamento della Tassa Raccolta Rifiuti Solidi Urbani dal 17 gennaio al 20 marzo 2014.

I residenti e i proprietari delle abitazioni di via Plassa (dal civico 3912) e di quelle in località Monte Arera, isolate a causa di una slavina provocata dalle abbondanti nevicate cadute nei mesi di gennaio e febbraio 2014 sul territorio comunale di Oltre il Colle, sono stati esonerati dal pagamento della Tassa Raccolta Rifiuti Solidi Urbani dal 17 gennaio al 20 marzo 2014: a deciderlo è stata la giunta comunale con una delibera del 3 aprile scorso.

Uno sconto di due mesi che è stato deciso all'unanimità dalla Giunta, in considerazione dell'eccezionale evento nevoso che ha causato la slavina e del fatto che i proprietari non abbiano potuto accedere alle proprie abitazioni e che pertanto non hanno usufruito del servizio, peraltro non erogato dall'ente comunale.

Un provvedimento preso in rispetto dell'articolo 3 del Regolamento comunale di applicazione della tassa rifiuti solidi urbani approvato dal Consiglio comunale il 3 febbraio 1995, nel quale è previsto il non assoggettamento della tassa per i locali e le aree che risultino in obiettive condizioni di non utilizzabilità nell'anno di riferimento e che pertanto non possono produrre rifiuti.

Bergamonews - 8 aprile 2014

lunedì 7 aprile 2014

L'Amministrazione Comunale di Oltre il Colle: sconto di due mesi sulla tassa rifiuti ai residenti della Plassa.

 
 

I residenti e proprietari di abitazioni della Plassa sono stati esonerati dal pagamento della Tassa Raccolta Rifiuti Solidi Urbani dal 17 gennaio al 20 marzo 2014, con la Delibera di G.C. n° 23 del 03.04.2014  

LA GIUNTA COMUNALE

Accertato che le copiose nevicate avvenute nel mese di gennaio e febbraio 2014 sul territorio comunale, hanno causato l’isolamento per slavina in Via Plassa (dal civ. 3912) e delle abitazioni site in loc. Monte Arera;

Considerato che gli utenti e/o proprietari dei predetti immobili, per il periodo
17.01.2014 - 20.03.2014 non hanno potuto accedere alle proprie abitazioni e che
pertanto non hanno usufruito del servizio di raccolta rifiuti solidi urbani, in quanto
non erogato da questo Ente;

Richiamato l’art. 3 del Regolamento comunale di applicazione della tassa rifiuti
solidi urbani approvato dal Consiglio comunale in data 03.02.1995 con propria
deliberazione n. 6, nel quale è previsto il non assoggettamento della tassa per i locali
e le aree che risultino in obiettive condizioni di non utilizzabilità nell’anno di riferimento e che pertanto non possono produrre rifiuti;

Considerato l’eccezionale evento nevoso che ha causato la slavina e l’impossibilità
di accedere alle abitazioni sopra citate;

Acquisiti i pareri favorevoli ai sensi dell’art. 49 del T.U. delle Leggi sull’Ordinamento degli Enti Locali di cui al D.Lgs. 18 agosto 2000 n° 267;

Ad unanimità di voti espressi nei modi di legge,

 D E L I B E R A

1. Di far proprie le considerazioni espresse nell’art. 3 del Regolamento di applicazione della tassa rifiuti solidi urbani;

2. Di non assoggettare i contribuenti proprietari degli immobili in Via Plassa (dal civico 3912) e in loc. Monte Arera, al pagamento della tassa rifiuti solidi urbani   per il periodo 17.01.2014 - 20.03.2014;

3. Di dare incarico al Responsabile dell’Ufficio Tributi ad iscrivere a ruolo coattivo
    2014 tali contribuenti per dieci mesi;

4. Di dare atto che l’oggetto della presente deliberazione  verrà inserito nell’elenco da
     inviare ai Capigruppo Consiliari ai sensi dell’art. 125 del T .U. delle Leggi      sull’Ordinamento degli Enti Locali di cui al D.Lgs. 18 agosto 2000 n° 267;
 
5. Con successiva e separata votazione unanime
D E L I B E R A
 
di dichiarare la presente deliberazione immediatamente eseguibile ai sensi dell’art. 134, comma 4, del T.U. di cui al D.Lgs. 18 agosto 2000, n° 267.
 

 

mercoledì 2 aprile 2014

Frana della Valle Serina

 
Assemblea pubblica di sabato 12 Aprile
 
Il Presidente della "Convenzione Comuni Val Serina" ha promosso per sabato 12 aprile, alle ore 10 presso l'Oratorio di Serina un'Assemblea Pubblica avente all'ordine del giorno il problema dell'interruzione della Strada Provinciale 27.
 
Nota della Redazione
 
Da quattro mesi la Strada Provinciale è interrotta in località Rosolo a causa di una frana che ha causato la chiusura del ponte che collega i due versanti della Valle. L'instabilità della parete che sovrasta la località non permette, sino alla sua messa in sicurezza, di procedere alla sistemazione del manufatto
 
I residenti di tutti i Comuni a monte della Frana sono così costretti, nei loro spostamenti verso la Valle Brembana e Bergamo, ad un tortuoso percorso alternativo, reso ancor più difficoltoso per i mezzi pesanti che vengono utilizzati dalle Aziende che ne necessitano.
 
La spesa per la completa sistemazione della zona in questione (bonifica della parete rocciosa e sistemazione del ponte o studio ed esecuzione di una variante il loco) si aggira sui 2 milioni di euro e dovrebbe essere finanziata dalla Regione Lombardia con l'eventuale compartecipazione delle Amministrazioni Pubbliche della Vallata.
 
Allo stato dell'arte, per quanto di nostra conoscenza, non risultano disponibilità finanziarie regionali per l'opera e non si prevede nemmeno quando potranno essere messe a disposizione e, conseguentemente, l'eventuale inizio e fine dei lavori.
 
Ovviamente il danno è rilevante e le conseguenze che ne derivano sono ancor più preoccupanti nell'ottica dell'avvio dell'imminente stagione turistica che verrebbe sensibilmente penalizzata.
 
Una proposta, avanzata circa due mesi orsono, di organizzare un "fronte comune" delle Amministrazioni Pubbliche e di tutti i soggetti interessati all'economia  locale, non ha avuto successo in quanto accolta come "intromissione" nelle prerogative delle singole Amministrazioni. I risultati sono evidenti.
 
I residenti, i proprietari di seconde abitazioni, gli operatori turistici e le Aziende della Valle si augurano che oltre alle solite frasi di circostanza e ai vari rimpalli di responsabilità, si possa arrivare in tempi brevi ad una "certa programmazione" con tempi e adeguate forme di copertura finanziaria.
 
Questa la lettera integrale inviata il 17 febbraio u.s. a tutti i Sindaci della Valle Serina:
 
Frana a Serina: "L'intera valle parli con una sola voce"
Gentili sindaci e loro comunità,
siamo fortemente preoccupati, come voi, per la situazione che va a definirsi riguardo la strada provinciale della valle Serina. E' evidente a tutti che le ripercussioni che si stanno generando sono di vario genere e di forte impatto nelle nostre comunità. Studenti e pendolari devono anticipare la partenza anche di venti minuti, le coincidenze dei pullman non sono ancora del tutto collaudate, le imprese devono ricorrere a navette per i fornitori e per distribuire i propri prodotti, le strade alternative non sono adeguate per sostenere un traffico pesante e frequente, con tutte le considerazioni del caso infine riguardo la sicurezza.
Abbiamo appreso che insieme alle istituzioni superiori state approntando una serie di interventi di urgenza per far fronte ai primi interventi, come l'asfaltatura e la segnaletica. Ed è già un passo significativo che può ridurre il disagio.
Ora il motivo della nostra lettera riguarda invece il lungo periodo e la strategia che dovremo adottare per risolvere una volta per tutte il problema del provinciale. Come è emerso in questa settimana e dalle informazioni che abbiamo ottenuto, le due tipologie di soluzione che la provincia ha proposto alle amministrazioni sono in un caso di bonificare la parete rocciosa a rischio, mettere reti e paramassi a protezione e ricostruire il ponte. Nel secondo caso, con molti più oneri, si prevede un tunnel con lunghezza variabile a seconda delle risorse disponibili, che non richiede il passaggio lungo il tratto interessato dalla frana e dai 6000 m3 che sono a rischio.
La prima considerazione è che nonostante siano tempi difficili non possiamo abbassare la soglia di sicurezza a seconda delle risorse disponibili. Il primo progetto, anche se probabilmente è il più fattibile, deve essere ancora verificato sia sul lato della fattibilità che sul lato della sicurezza del passaggio.
Gli altri progetti invece, visto le stime (da accertare), richiedono uno sforzo finanziario notevole che non vede ad oggi disponibilità delle istituzioni superiori. Comprensibile visto la carenza di risorse e, benché la volontà dell'assessore Terzi ci faccia ben sperare per un impegno a Roma, è evidente che regione e provincia non punteranno su quel tipo di progetto. Oltre alla fattibilità finanziaria, sarebbe anche utile verificare la fattibilità tecnica di un tunnel proprio sotto quel costone di roccia che rischia di franare.
Finora i dati di fatto, ora alcune considerazioni più sostanziali. La prima è che come comuni e cittadini della valle non possiamo lasciar decidere solamente a tecnici provinciali o regionali la soluzione che verrà adottata sul nostro territorio, in quanto ci sono altre considerazioni che le istituzioni superiori faranno, a partire dalla disponibilità finanziaria o dalle esigenze di altre opere. Inoltre i tecnici della provincia e della regione probabilmente hanno considerato solo alcune ipotesi ma ne potrebbero essere considerate molte altre, dal viadotto lungo il Serina, a una strada che passando per il Gazzo di Costa Serina, arrivi a Bagnella, oltre al un più futuristico tunnel che colleghi Serina a San Pellegrino. E' evidente che alcuni progetti proposti siano più o meno fattibili ma in questo momento, in mancanza di un progetto su cui puntare, vale la pena considerare ogni alternativa. Inoltre, non avendo a disposizione dei rilievi geologici delle zone su cui si dovrebbe intervenire, si dovrebbe nel più breve tempo possibile ricorrere a sondaggi e valutazioni geologiche in modo tale da escludere almeno i progetti che non godono della fattibilità tecnica. E' evidente che solo un coordinamento e un continuo relazionarsi fra le amministrazioni della valle Serina porterà a un'individuazione rapida della soluzione su cui puntare. Secondo noi, la soluzione deve puntare in alto, con la maggiore sicurezza e rapidità di esecuzione possibile. Sappiamo che probabilmente non troverete in questo caso il favore delle istituzioni superiori per motivi finanziari. A tal proposito è essenziale che l'intera valle parli con una sola voce e che questa voce sia bella forte. Pensiamo che potrebbe essere utile a tal fine anche la costituzione di un comitato in cui le amministrazioni, le associazioni e anche dei cittadini singoli possano coordinare unitariamente tutte le azioni per ottenere visibilità e attenzione da parte dell'opinione pubblica, della regione e provincia. Solo facendo "rumore" riusciremo ad ottenere visibilità e attenzione.
In sintesi chiediamo quindi unità, coordinamento e coinvolgimento anche delle nostre comunità, partendo magari da un'assemblea da voi convocata per informare con gli elementi che ad oggi si hanno. Noi siamo con voi, con i nostri concittadini della valle per aiutarvi come potremo, per ottenere attenzione e risorse. Tutti insieme, a prescindere dal colore o dai ruoli. La viabilità in montagna è più vitale che in qualsiasi altro posto. Significa mantenere vivi i nostri paesi, accessibili e non troppo infernale la vita di chi sceglie di vivere nel nostro bel territorio. La nostra montagna, che vive soprattutto di turismo, non deve morire. Lavoriamo tutti insieme per questo.
 
Andrea Tiraboschi e Valeria Faggioli
17 febbraio 2014