giovedì 6 giugno 2013

Ecomostro della Conca dell’Alben – Ultimo atto


Ecomostro dell’Alben - Secondo il Giudice, l’amianto sarebbe coperto e pertanto non presenterebbe alcun pericolo.

La quantomeno stravagante, motivazione giuridica con la quale il Giudice ha ritenuto di concludere a favore degli ex proprietari del vecchio ex albergo della Conca dell’Alben la vertenza con le Amministrazioni Comunali di Serina e Oltre il Colle e, conseguentemente ha chiuso una controversia vecchia di molti anni.
In buona sostanza è stato sufficiente ritenere che l’amianto contenuto nell’edificio sia opportunamente coperto da pannelli in modo che non possa creare danno alla salute sia dei proprietari che ancora vi abitano, sia ai cittadini che risiedono non mo0lto distanti dall’edificio.

Il legale della Foppabella, venditrice dell’edificio, chiamata in causa dai Comuni di Serina e Oltre il Colle, ammette che in alcune parti della struttura sia stato utilizzato amianto mescolato a calcestruzzo (a quel tempo non ancora fuorilegge) ma che la copertura dei pannelli non impedisce l’abitabilità o la riconversione dell’edificio. Sarebbe quindi a carico degli attuali proprietari l’eventuale costo di una ristrutturazione, con parziale demolizione contenente il materiale mescolato ad amianto utilizzato nella fase di costruzione.
Pur nel pieno rispetto delle motivazioni che hanno indotto il Giudice ad emettere un simile verdetto, ci permettiamo alcune osservazioni a memoria del caso:

Il 9 marzo 2011, l'assessore regionale al Territorio, Daniele Belotti, a proposito dei “giacimenti” di amianto in Lombardia dichiarava - «Dobbiamo riuscire a eliminarli entro il 2015», comprendendo tra questi anche l’immobile della Conca.
Il 10 marzo 2011, L’Eco di Bergamo pubblicava un articolo, riferito all’Ecomostro dell’Alben, nel quale si leggeva: “…Il complesso, che fu dichiarato abitabile nel 1966, figura al primo posto in Lombardia nella poco invidiabile classifica dei siti dov'è presente l'amianto, quindi prioritario per gli interventi di bonifica.

Il dato emerge da un report di Regione Lombardia, coordinato nello specifico dall'assessore regionale all'Urbanistica, Daniele Belotti, in cui si elencano i principali edifici con elevati quantitativi di amianto, ovvero strutture in tutta la regione che necessitano di bonifica.

Una «black list» dei casi più pericolosi, che vede al primo posto Oltre il Colle, con un punteggio assoluto di 4.512 punti (a 681 di distanza dal secondo sito con presenza di amianto, situato in provincia di Milano).

«Situazione imbarazzante»

 Il 19 maggio 2013, L’assessore regionale Terzi fa il punto sul condominio in testa alla lista nera stilata dalla Regione. Ecomostro dell’Alben «Abbattiamolo e riportiamo il verde», «Primo passo risolvere le questioni burocratiche»

 17 aprile 2013, L'Eco di Bergamo, pubblico la dichiarazione dell’ex Sindaco di Oltre il Colle Paolo Maurizio:…..  «Quando venne costruito - ricorda Paolo Maurizio, ex sindaco e ora consigliere di minoranza - i vigili del fuoco imposero che l'intelaiatura in ferro ancora a vista fosse ricoperta di amianto, in modo da aumentare il punto di fusione e quindi difendere lo stabile dagli incendi. Solo il piano terra ne rimase privo (ed è utilizzato da tempo come bar al servizio degli sciatori, ndr). Gli altri piani vennero ricoperti di amianto». «Le motivazioni - dice Maurizio - mi lasciano perplesso. Nella sostanza il giudice sostiene che uno stabile di quelle dimensioni, di circa mille metri quadrati, era stato venduto a un prezzo troppo basso: e quindi ci saremo dovuti accorgere che c'era qualcosa che non andava».

 A questo punto ci sorge un dubbio, da un lato abbiamo due Assessori che denunciano una situazione di estrema pericolosità per la salute dei cittadini, basata su quanto, a suo tempo, fu richiesto espressamente dai Vigili del Fuoco, vale a dire l’utilizzo dell’amianto come materiale ignifugo e in seguito dichiarato “fuorilegge”. Dall’altro abbiamo una sentenza emessa da un Tribunale che esclude qualsiasi pericolosità allo stato dell’arte, senza porsi il problema che un possibile evento meteorologico o di altra natura possa danneggiare pericolosamente l’edificio e mettere a nudo ciò che ora è provvisoriamente coperto da “pannelli”. Chi è in malafede?

Qualcuno, e lascio a ciascuno di voi la scelta, finge di non sapere o non ha competenze per assumere decisioni sufficienti per la tutela della salute dei cittadini della Conca di Oltre il Colle.

 Gallicus

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