domenica 30 marzo 2014

Benvenuti al Camping Arera

 
 

Benvenuti al Camping Arera di Oltre il Colle
http://youtu.be/s5gcdDKftFw

Dal prossimo inverno raggiungibile senza problemi grazie alle opere di contenimento dell'annuale valanga che per molti anni lo ha isolato con le ordinanze di divieto di transito.
Finalmente i diritti dei proprietari di abitazioni e gli operatori turistici della Plassa sono stati riconosciuti.

La Redazione

martedì 25 marzo 2014

Il Convegno Minerario di Gorno. Dal nostro inviato


 
Una volta erano i minatori bergamaschi che emigravano nelle miniere australiane.
Oggi gli australiani vengono nelle nostre miniere.
 

L'ing. Marcello De Angelis rappresentante della società australiana Minerals Limited ha presentato i lavori di preparazione in ordine alla della riapertura del comprensorio dove Oltre il Colle e Val Vedra occuperanno un posto importantissimo. La presenza di minerale nel comprensorio stimabile tra i 20 e i 25 milioni di tonnellate. Solo un terzo di questa ricchezza è stato intaccata nei decenni passati.
Oltre il Colle ha ricevuto assieme a Gorno, Oneta e Dossena una richiesta di prospezione mineraria .

La regione Lombardia se ne è fatta garante.

a - La direttrice Riso-Parina verrà riaperta e messa in sicurezza. L'imbocco di Oltre il Colle sarà importante per il convogliamento del minerale della Val Vedra dopo la prima separazione dello sterile in loco. !2 kilometri di galleria percorsa da treni adatti per il primo trasporto del materiale a Gorno dove verrà dovutamente trattato. L'arricchimento fino al 50% dello zinco e del piombo avverrà a Gorno, ma il più ricco giacimento ancora quasi intonso è in Val Vedra.

b - Totale ettari coinvolti per la ripresa mineraria saranno 4.000 ettari.
L'estrazione coinvolgerà la profondità della miniera. Fino adesso si è lavorato fino a 800-900 metri di profondità sul livello del mare. Ma il più ricco minerale è previsto trovarsi a 400 metri sul livello del mare quindi si entrerà in profondità con i moderni mezzi di perforazione per quasi 500 metri.

c- tempi. 2014-2015 messa in sicurezza dell'area e delle gallerie presenti (direttrice riso-parina), foto di sfaldamento delle volte e pareti delle gallerie con presenza costante di sfalerite, calamina, blenda minerali marcatori di ancora forti giacimenti piombiferi e di zinco.
Apertura di una grande galleria per il posizionamento di grosse macchine perforanti. Una la più grande sarà in Val Vedra.

d- Dopo i primi due anni 2014-2016 valutazione reale e inizio dell'attività estrattiva .

e- Il personale sarà altamente qualificato e preparato. L'ing De Angelis dice che verrà data preferenza ai locali compatibilmente con la loro preparazione. Questo dopo il 2016.

In sintesi OLTRE IL COLLE avrà una preminenza sostanziale avendo ancora delle vene di minerale in profondità molto ricche , si presume, quindi ancora di più ERA NECESSARIA
UN' ATTENZIONE PIU' VIVA al convegno.

Naturalmente sono sortite problematiche di natura di salvaguardia dell'ambiente, di trasporto di minerale pesante sulle nostre strade etc. etc. Interventi sopiti, dal momento che il progetto della compagnia australiana è ancora in fase preparatoria.

Si prospettano quindi per i prossimi anni una ripresa dia attività lavorativa in una zona quale l' alta val Serina particolarmente toccata dalla forte disoccupazione giovanile.

Speriamo....

Pendughet

giovedì 20 marzo 2014

Rischio idrogeologico: 2,2 milioni per Ardesio, Branzi e Oltre il Colle

 
Stanziati 700 mila euro per la costruzione del paravalanghe in località Plassa

PATTO STABILITA’ ESCLUDA RISCHIO IDROGEOLOGICO - - «Il tema del rischio idrogeologico - ha proseguito Viviana Beccalossi - ci vede in prima linea, come dimostra l’ennesimo stanziamento di fondi regionali che si somma al programma triennale di manutenzione già destinato nel 2013 a 52 opere finanziate con ulteriori 16,4 milioni di euro. Uno sforzo che serve anche a colmare la scarsità di risorse provenienti dal Governo, al quale proprio in questi giorni abbiamo chiesto di intervenire scrivendo al ministro dell’Ambiente. Ho inoltre inviato una lettera al premier Matteo Renzi proponendogli di escludere dal Patto di stabilità la materia del rischio idrogeologico e di rivedere lo stanziamento delle risorse statali che attualmente vanno per l’80% al Sud e solo per il 20% al Nord e al Centro».

PRIORITA’ A INTERVENTI INDISPENSABILI - «L’assessorato - ha proseguito Viviana Beccalossi, guardando al provvedimento approvato in Giunta - ha ricevuto un lunghissimo elenco di segnalazioni, per un importo complessivo di diverse decine di milioni di euro. E’ stato quindi indispensabile stabilire una priorità a partire dagli interventi necessari per la difesa degli abitati e degli abitanti, dato che alcuni degli interventi finanziati erano attesi da molti anni e non più rimandabili».

UN MILIONE A DIFESA DELLE VALANGHE - La Giunta ha anche stanziato un fondo di un milione di euro da assegnare nei prossimi mesi alla manutenzione e difesa dalle valanghe, che verranno destinati a opere mirate solo dopo lo scioglimento delle nevi che in inverno sono cadute con particolare abbondanza. Altri 600.000 euro saranno dedicati allo sviluppo di nuovi progetti di riqualificazione fluviale necessari ad accedere ai finanziamenti della nuova programmazione europea 2014-2020.

DISSESTI STRADE PROVINCIALI - Particolare attenzione, infine, è stata dedicata ai dissesti lungo le strade provinciali per la quale la Giunta ha deciso di procedere, pur non essendo di stretta competenza regionale, alla definizione di un quadro di interventi prioritari ai quali destinare eventuali risorse aggiuntive in sede di assestamento di bilancio. Nei prossimi giorni, inoltre, saranno destinati ulteriori fondi (economie riprogrammate sulla Legge Valtellina) riguardanti interventi di difesa idraulica ed idrogeologica in provincia di Sondrio.

LOMBARDIA IMPEGNATA SUL RISCHIO IDROGEOLOGICO - «La Lombardia - ha concluso Viviana Beccalossi - ha dimostrato di saper lavorare sul rischio idrogeologico e, a differenza della maggior parte delle Regioni, è stata in grado di impegnare anche tutte le risorse previste nel 2010 dall’Accordo di programma con il Ministero dell’Ambiente, attivando altre 163 opere, di cui oltre due terzi già concluse o in corso e il restante in appalto».

RIPARTO FINANZIARIO DEL PROGRAMMA - Questo il riparto finanziario suddiviso per province.

BERGAMO: Ardesio - Ludrigno - Opere paravalanghe in Valle Vendulo, a protezione del centro abitato (950.000 euro); Branzi - Opere paravalanghe, sito valanghivo Valle delle Ruine (553.000 euro); Oltre il Colle - Opere di difesa valanghe in località Plassa (700.000 euro).

BRESCIA: Sonico, integrazione finanziamento sistemazione confluenza torrente Rabbia nel fiume Oglio (600.000 euro); Sonico, ripristino sezioni idrauliche e regimazione fiume Oglio conseguente a fenomeni di trasporto solido (3.400.000 euro); Esine, Piancogno, Cividate Camuno, realizzazione di argine lungo il fiume Oglio a protezione delle aree abitate e industriali (2.100.000 euro).

CREMONA: integrazione finanziamento intervento aree a difesa della Città di Cremona (1.000.000 euro).

LECCO: Sirone, formazione argine di presidio a completamento intervento area di spagliamento torrente Gandaloglio (250.000 euro).

MONZA: sistemazioni idrauliche lungo il fiume Lambro nel centro abitato di Monza (1.000.000 euro).

PAVIA: San Cipriano Po: realizzazione dell’argine maestro in Comune di San Cipriano Po (1.500.000 euro).

VARESE: Somma Lombardo, belvedere, sistemazione versante in frana a salvaguardia infrastrutture regionali strategiche (2.100.000 euro);
Previste, inoltre, in tutta la Regione, manutenzione di opere paravalanghe, soprattutto post evento 2014 (1.000.000 euro) e la progettazioni di interventi ai fini del finanziamento Fondo per lo sviluppo e la coesione 2014-2016 (607.000 euro).

L'Eco di Bergamo -  20 marzo 2014

domenica 16 marzo 2014

Val Serina, per riaprire la strada si mobilitano anche i parroci

Foto dal Corriere della Sera
 
 
Dopo la frana collegamenti a singhiozzo fino al 2015. Don Moioli: vogliamo notizie certe. Assemblea con i sindaci. Dalla Regione 2 milioni per i lavori
 
Un passo è stato fatto. E, tanto per cominciare, costerà 35 mila euro, il conto del geologo che in Val Serina dovrà capire come, dove, quanto intervenire per rimettere in sesto la strada provinciale chiusa da inizio dicembre. Una frana ha travolto il ponte prima della frazione di Rosolo. Territorio di Algua, ma problemi, soprattutto, di Serina, Cornalba e Oltre il Colle, cioè di chi vive oltre i massi venuti giù, nella parte alta della valle, e per scendere deve allungare la strada di come minimo dieci minuti. Tra parentesi: sono i paesi che più campano di villeggiatura.

Mercoledì negli uffici della Regione Lombardia di via XX Settembre, a Bergamo, si è svolto il fatidico incontro che la Provincia aveva chiesto al Pirellone quasi un mese fa. Al tavolo, l’assessore provinciale alla Viabilità Giuliano Capetti, i sindaci di Serina e di Oltre il Colle, Giovanni Fattori e Valerio Carrara, i tecnici di via Tasso e i rappresentanti degli assessorati regionali al Territorio, alle Infrastrutture e alla Protezione civile.
 
Una buona notizia c’è, in effetti, anche se per ora non dà garanzie sui tempi. La Regione sembrerebbe in grado di racimolare i 2 milioni di euro — stima assolutamente provvisoria — necessari per finanziare l’intervento meno oneroso prospettato dalla Provincia: bonificare tutto il versante a rischio smottamenti, ricostruire la parte danneggiata del ponte, sistemare la strada e poi mettere tutto in sicurezza. Gli step per arrivare all’obiettivo, però, non sono pochi. La frana della Val Serina rientrerà negli interventi urgenti, ma «per agganciare i finanziamenti — spiega il sindaco di Oltre il Colle, Valerio Carrara — bisogna prima modificare una delibera del Consiglio regionale della Lombardia che, in questi casi, prevede l’erogazione dei fondi solo ai comuni».

È alla Provincia, invece, che devono arrivare i soldi. Questo passaggio dovrebbe essere fatto entro aprile. Contemporaneamente, sarà affidato l’incarico a un geologo di approfondire la situazione. Per la Regione non è sufficiente lo studio di fattibilità realizzato finora sulla base della prima relazione geologica, quella che ha aperto gli occhi. Ci sono migliaia di metri cubi di materiale pronti a cedere da un momento all’altro, sia prima della frana già scesa, sia dopo, sotto l’abitato di Frerola. I 35 mila euro necessari per l’ulteriore studio saranno coperti dal Bim, il Consorzio del bacino imbrifero montano del lago di Como e dei fiumi Brembo e Serio.
 
Con in mano le nuove carte, sarà possibile affinare il progetto e avere un’idea più chiara delle opere da realizzare, «anche per raggrupparle in base agli assessorati regionali che le dovranno poi sostenere finanziariamente», spiega il dirigente del settore Infrastrutture della Provincia, l’architetto Daniele Sari. L’ipotesi di costruire una galleria di 800 metri da 13 milioni di euro non si è neanche presa in considerazione, vista l’aria che tira. Ma la strada, così, sarà poi sicura al 100 per 100? «Sì, con l’adeguata manutenzione e un monitoraggio costante — risponde Sari —. Chiaro che la soluzione della galleria sarebbe stata la più sicura».
 
Se tutto andrà bene, si sbilancia il dirigente, «si potrebbe finire i lavori entro il 2015, di sicuro non entro l’estate». Carrara ricorda un dato: «In Val Serina si concentra il 25% del turismo di tutta la Bergamasca. Ora la situazione mi sembra abbastanza sotto controllo, ci sono i soldi e l’impegno, soprattutto da parte di noi sindaci. Sono tre mesi che triboliamo. Si deve riaprire in sicurezza. Non dimentichiamoci là sotto sarebbe potuto morire qualcuno».
 
Pure i parroci si stanno mobilitando. Oggi, a Serina, si terrà un incontro con i prevosti della valle, incluso quello di Selvino, e i primi cittadini. «Innanzitutto vogliamo capire come stanno le cose, perché le notizie che abbiamo avuto finora sono solo quelle dei giornali — spiega don Primo Moioli, che guida la parrocchia di Serina — e poi intendiamo fare sapere ai sindaci che, se hanno bisogno del nostro sostegno, noi ci siamo».

Il Corriere della Sera - 15 marzo 2014 

sabato 15 marzo 2014

Oltre il Colle, clienti al bar


Coprifuoco» dopo le 22 dovranno entrare nei locali.
Il sindaco: ad agosto sarà a mezzanotte. L’ordinanza per evitare gli schiamazzi di chi è seduto ai tavoli esterni.

Niente clienti all’esterno dei bar, seduti ai tavolini su terrazze o pergolati, dopo le 22.Tutti dentro. E dopo le 23 stop anche agli intrattenimenti musicali. L’ordinanza del sindaco di Oltre il Colle Valerio Carrara è di settimana scorsa e regolamenta orari e attività di bar e ristoranti.

Di fatto si tratta di un dietrofront rispetto a quella emanata nell’estate 2012, quando lo stesso sindaco Carrara aveva concesso, nei fine settimana, l’apertura addirittura fino al mattino. L’obiettivo di due anni fa: evitare che qualche ubriaco girovagasse per le strade del paese, quando i bar erano chiusi.

I gestori, grazie alla possibilità dell’apertura continuata anche di notte, avrebbero in questo modo potuto farli entrare. Evitando quanto meno schiamazzi per strada e disturbi a chi dormiva, residenti e villeggianti estivi. Ma l’idea, a quanto pare, non ha funzionato. «In realtà l’apertura notturna dei locali – spiega il sindaco – ha avuto come effetto quello di attirare a Oltre il Colle anche i “balordi” dei paesi vicini. Ci attendevamo un effetto diverso, invece la situazione è peggiorata ».

Dunque, si cambia. Tornando a orari più normali. L’apertura dei locali sarà consentita dalle 5 di mattina fino alle 2 di notte. «Mi sembra un orario logico – prosegue il sindaco – che va incontro alle esigenze di tutti, residenti, commercianti e villeggianti, di chi vuole divertirsi e di chi vuole riposare». Torna, invece, alle 22, il limite orario oltre il quale i locali non potranno dare bevande all’esterno: «Il gestore – si legge nell’ordinanza del 6 marzo scorso – dovrà fare in modo che gli avventori ancora presenti si accomodino all’interno del locale ».

Il limite era stato fissato alle 22 già nel 2008 (dall’allora sindaco Rosanna Manenti), a seguito, in particolare, di un contenzioso tra un bar del centro capoluogo e l’inquilino di un condominio che abitava proprio sopra la terrazza del locale: troppi rumori a tarda sera. Poi, Carrara, due estati fa, aveva innalzato tale orario a mezzanotte.

Di fatto, il divieto pone qualche limite per i soli mesi estivi, considerando che per il resto dell’anno difficilmente, ai mille metri di Oltre il Colle, nella decina di bar del paese si servono bevande o altro fuori dai locali. «Ad agosto– precisa, però, il sindaco – sposteremo il limite a mezzanotte ». Già ora, peraltro, l’ordinanza prevede che in caso di manifestazioni tale limite sia spostato alle 23.

Alle 23 sarà anche l’orario oltre il quale non si potranno svolgere intrattenimenti musicali (fino a mezzanotte in caso di manifestazioni). «Ma per queste dovremmo trovare una soluzione – continua Carrara –. Abbiamo chiesto alla parrocchia di poter gestire il cinema. Lì potrebbero trovare posto gli eventi musicali. Quindi senza alcun problema di rumori notturni».

Giovanni Ghisalberti.
L'Eco di Bergamo  - 15 marzo 2014

mercoledì 12 marzo 2014

Oltre il Colle resta senza benzina


 
Sottosuolo, il Comune vuole l’affitto

Documentazione completata o non in regola? Canone d’affitto, chiesto dal Comune, legittimo o no? Sta di fatto che, nel contenzioso apertosi tra amministrazione comunale ed ex gestore della stazione di servizio, l’unica certezza è che Oltre il Colle, da 18 mesi, è senza benzina. Tutti chiedono la riapertura, a partire dal paese, ma l’accordo tra i contendenti non c’è ancora.
 
E a gettare benzina sul fuoco della polemica negli ultimi giorni sono state due lettere, indirizzate per conoscenza anche al prefetto di Bergamo: da un parte il sindaco Valerio Carrara che dà l’ultimatum al gestore, invitandolo entro fine mese a presentare la documentazione, a suo parere, mancante; dall’altra il gestore Marcello Tiraboschi che, nella risposta di tre giorni fa, dice di essere in regola e di attendere solo dal Comune l’autorizzazione finale per poter aprire.
 
La stazione di servizio è chiusa dall’estate 2012, causa un contenzioso, poi risolto, tra il gestore Tiraboschi e la società che forniva il carburante. Il paese resta dunque senza benzina e deve rifornirsi a Serina, distante circa sei chilometri.
 
I disagi proseguono e da più parti si auspica la riapertura della pompa, posta in centro al paese, nei pressi del bivio per Zorzone. La scorsa settimana l’ultimatum del Comune al gestore, in una lettera: «Dopo 14 mesi siamo ancora a chiedere la documentazione che mai ci avete fatto pervenire». «I serbatoi –sostiene il sindaco –sono su terreno comunale. Il gestore ha solo un diritto di superficie ma non del sottosuolo. Chiediamo, quindi, una dichiarazione di non inquinamento entro 30 giorni».
 
Il Comune chiede poi anche un canone d’affitto:«Il sottosuolo è di proprietà comunale – prosegue Carrara - quindi va sottoscritta una convenzione con il Comune». 
 
Di tutt’altro parere l’ex gestore Tiraboschi: «Già a maggio 2013 il Comune si era detto in possesso di tutta la documentazione necessaria. E le certificazioni escludono già possibili inquinamenti. Io ormai sono pronto ad aprire da almeno tre mesi. Quanto al canone che mi viene chiesto dal Comune, dal 1964 è attestato che la nostra famiglia è titolare del diritto reale di servitù in perpetuo di quell’area e senza la previsione di alcun canone di concessione.
 
Da allora non è mai stato chiesto alcun canone. Il diritto di credito del Comune si è già estinto con i miei genitori che per 50 anni hanno gestito il distributore. Sono comunque disponibile a riconoscere al Comune un contributo annuo nell’interesse di tutto il paese». Dall’altra parte il sindaco, però, rilancia: «Se entro marzo non si sarà messo a norma, il Comune è pronto ad aprire una sua pompa di benzina self service , in un’area comunale di via Tezza».
 
Giovanni Ghisalberti
L'Eco di Bergamo - 12 marzo 2014

martedì 11 marzo 2014

Divieto per rischio slavina


Ma si passa, raffica di multe

Transenne sulla strada per l’Arera in una foto d’archivio C’è il divieto di transito, dal 17 gennaio scorso, causa rischio valanghe. Ma le auto passano ugualmente, spostando la transenna o addirittura gettandola nella scarpata sottostante, come successo due domeniche fa.

Mettendo a rischio la propria incolumità e il portafoglio, visto che recentemente i carabinieri hanno elevato una cinquantina di contravvenzioni. Succede sulla strada comunale che da Zambla Alta di Oltre il Colle porta alla località Plassa, e da qui verso l’Arera e il rifugio Capanna 2000, chiusa per un chilometro per il pericolo di slavine.

Strada frequentatissima d’estate ma anche in inverno, soprattutto in questi giorni di sole. Alla Plassa ci sono un camping con cento piazzole e una famiglia residente (con una bambina), quindi un maxi condominio con 144 appartamenti, un solo residente e tutti gli altri villeggianti.

Da ormai due mesi sono quindi isolati, causa l’ordinanza che vieta il transito di auto e pedoni sulla strada. Come accade ormai da diversi anni il rischio è rappresentato dal grande canalone che potrebbe scaricare proprio sulla strada, come successo già altre volte.

Lo stop ha sollevato anche in questa occasione le lamentele di chi ha gli appartamenti oltre la valanga, ma non può utilizzarli. Le transenne, peraltro, non rappresentano certo un ostacolo insormontabile, così, nei weekend sono centinaia le auto che passano ugualmente alla faccia dell’ordinanza.

L'Eco di Bergamo - 11 marzo 2014

martedì 4 marzo 2014

Valanga a Zambla Famiglia con bimba isolata da un mese



«Guardi, il freezer è ancora abbastanza ben rifornito. Quindi di problemi non dovrei averne».
La mette anche un po’ sul divertito Roberto Daghetti, titolare del campeggio Arera alla Plassa di
Oltre il Colle.

Da circa un mese le cento piazzole non sono raggiungibili causa il pericolo slavina: la strada che da Zambla Alta porta alla località Plassa, e quindi al campeggio, è transennata e vietata sia ad auto sia ai pedoni. Isolato il camping ma anche i 144 appartamenti (seconde case) di villeggianti sempre alla località Plassa. Daghetti abita al campeggio, con moglie e figlia di quattro anni che in questo mese non è andata all’asilo.

«Troppo pericoloso passare in quel tratto di strada – dice – preferisco tenerla a casa». D’altronde alla chiusura della strada e all’isolamento, la famiglia è ormai abituata visto che lo stop si ripete ormai ogni anno. «La chiusura è inevitabile –  dice Daghetti – visto il pericolo. L’auspicio è che prima o poi si realizzi finalmente un paravalanghe ».
Paravalanghe che il Comune di Oltre il Colle ha progettato ormai da anni, ma non è finanziato.

Servono circa 300 mila euro. «Il rischio che scenda una valanga è reale – spiega il sindaco Valerio Carrara – quindi per l’incolumità delle persone siamo obbligati a chiudere, sia ai veicoli sia ai pedoni. La soluzione è rappresentata da un tunnel aperto, un paravalanghe proprio sotto il canalone. Il progetto è pronto da tempo ma manca di finanziamento.

A questo punto, però, diventa sempre più importante. Anche perché stiamo proprio puntando sulla valorizzazione dell’Arera, l’unica montagna intorno ai 2.000 metri delle Orobie che anche in questo periodo è raggiungibile in sicurezza, se non fosse per questo tratto di strada a rischio slavina. Ed è l’unica montagna delle Orobie che ha il rifugio  (Capanna 2000) aperto tutto l’anno».

G.GH. -
L'Eco di Bergamo - 4 marzo 2014