mercoledì 29 settembre 2010

Comunicato del Circolo PD della Valle Brembana

Riceviamo dal Circolo del PD della valle Brembana il seguente comunicato con preghiera di pubblicazione



"Il Partito Democratico della valle Brembana e la lista civica Zogno Democratica hanno deciso di indire per la settimana dal 25 settembre al primo ottobre una settimana di informazione e mobilitazione riguardo alla variante di Zogno.

Si dispiegherà difatti un'informazione capillare in tutti i paesi, nei mercati, nei momenti di ritrovo, per denunciare le contraddizioni di forze politiche -PDL e LEGA- che sono maggioranza a più livelli senza tranne il benificio promesso e allo stesso tempo per rivendicare l'opera che ormai si è resa fondamentale e necessaria per lo sviluppo della valle.

Il manifesto che verrà esposto riporterà in modo provocatorio la frase "VARIANTE DI ZOGNO? NON SI FA!" pur sapendo che la ripartizione dei tagli non è ancora stabilita definitivamente. Difatti l'appalto, notizia di oggi, è stato fatto senza però avere una sicurezza riguardo ai fondi e tutto fa presagire nero, soprattutto le dichiarazioni dei componenti della giunta regionale. Pertanto il cantiere aprirà senza però poter andar avanti per mancanza di fondi.

Considerato tutto ciò, non possiamo però passare sotto gamba il fatto che durante le campagne elettorali Pirovano e Formigoni danno per certi i finanziamenti eppoi rimettono invece nuovamente in dubbio gli stessi a seguito di una manovra del 2010, magari tagliando completamente la parte regionale per la variante pari a 37 milioni, quasi il 75% dei 53 milioni di tagli alla mobilità come paventato a luglio. Tale mancanza di chiarezza e trasparenza da parte di amministratori di lungo periodo va sicuramente rimarcata e denunciata.

Andrea Tiraboschi - Circolo PD della Valle Brembana

martedì 28 settembre 2010

Zogno - Variante appaltata, la Provincia va avanti

L'assessore Capetti: non c'è nessun atto amministrativo che revoca i finanziamenti della Regione, abbiamo quindi seguito le procedure
Pervenute 30 offerte. I lavori sono stati assegnati al gruppo piemontese Itinera, che sta già cercando le aree di cantiere

Code all´ingresso dell´abitato di ZognoZognoVariante di Zogno, la Provincia va avanti, nonostante l'incognita dei fondi regionali resti. L'assessore alla Viabilità di via Tasso Giuliano Capetti ha dato l'annuncio ieri sera in Consiglio provinciale: «L'opera è stata appaltata. Il contratto è stato sottoscritto il 22 settembre col gruppo piemontese Itinera». Una notizia che si voleva tenere riservata almeno fino all'incontro di dopodomani con l'omologo del Pirellone Raffaele Cattaneo per fare il punto della situazione, ma anticipata dopo l'accusa di immobilismo, soprattutto in campo infrastrutturale, sferrata all'amministrazione Pirovano dal capogruppo della Lista Bettoni Vittorio Milesi.

Così ancora prima che venga convocato il Consiglio ad hoc chiesto da 13 rappresentanti delle opposizioni, l'assessore Capetti ha precisato: «A oggi non abbiamo mai ricevuto nessun atto amministrativo che revochi i finanziamenti che la Regione ha stanziato con una delibera dell'agosto scorso. Abbiamo quindi ritenuto di potere andare avanti con la procedura d'appalto, con l'esame delle offerte, l'assegnazione definitiva e la firma del contratto. Tutto secondo quanto previsto dalla normativa». Una trentina di aziende hanno fatto pervenire le offerte, ma la maggior parte (circa 20) sono state escluse automaticamente per la mancanza di un allegato, previsto per legge, con cui le imprese si impegnano a non modificare il prezzo per ogni corpo di lavoro durante i tempi di esecuzione dell'opera.

Tra le offerte che avevano i requisiti, quindi, è stata scelta quella del gruppo di imprese Itinera, che si è aggiudicata l'appalto con un ribasso del 34% e «che col contratto sottoscritto con i dirigenti provinciali – aggiunge Capetti – può iniziare i lavori. Sta già infatti cercando le location per i cantieri e la logistica».

Per l'opera di 61,8 milioni di euro, però, i finanziamenti regionali restano tutt'altro che scontati, anche se ora l'azione della Provincia punta anche a mettere alle strette la Regione. «La Regione – avverte infatti Capetti – a fronte dell'appalto già assegnato difficilmente potrà fare marcia indietro, anche perché l'impresa potrebbe rivalersi per danni. Con la Regione si aprirà quindi una discussione che speriamo possa risolversi positivamente».

Dal quadro poco roseo emerso nei mesi scorsi, infatti, a rischio sembravano esserci non solo 10 milioni di euro stanziati dalla Regione, ma anche i 9,8 dei fondi Fas e altri 7,8 di fondi statali già nelle casse della Regione per la variante. «Una copertura finanziaria però – insiste l'assessore provinciale alla Viabilità – che allo stato di fatto c'è, perché nessun atto formale della Regione ha mai revocato il finanziamento deliberato dalla Regione stessa l'agosto scorso». Intanto anche le opposizioni in Consiglio regionale (e in particolare il Pd con un emendamento al Piano regionale di sviluppo) chiede di mettere nero su bianco «come, quando e con quali soldi la variante di Zogno si farà».

Benedetta Ravizza - L'Eco di Bergamo Martedì 28 Settembre 2010 PROVINCIA, pagina 34

venerdì 24 settembre 2010

Zogno: dopo lo sciopero al Turoldo, sale la protesta degli studenti

«Bus, orari da rivedere. Un'odissea tornare a casa»
«Ore di attesa e coincidenze saltate. Ritardi anche al mattino»

Zogno - È unanime il pensiero di studenti, insegnanti e genitori: gli orari degli autobus delle linee scolastiche vanno integralmente rivisti. Dopo lo sciopero di massa di lunedì scorso dalle 8 alle 11 (circa 700 le adesioni, con altri alunni invece assenti dai banchi di scuola), all'istituto superiore «David Maria Turoldo» di Zogno, che raggruppa circa 1.200 ragazzi provenienti dalla Valle Brembana con le Valli Serina e Taleggio, Valle Imagna e alcuni paesi dell'hinterland di Bergamo, è emerso come gli studenti debbano sobbarcarsi ore e ore di attese, con coincidenze perse per pochi minuti, prima di raggiungere casa.

Molti i ragazzi che vogliono raccontare la loro odissea quotidiana, come Giacomo Plevani di San Giovanni Bianco: «Il problema nostro è la mattina. Arrivare in ritardo a scuola è quasi inevitabile. Capita di arrivare anche alle 8,30 se c'è parecchio traffico a Zogno sulla provinciale 470, ma l'inizio delle lezioni è fissato per le 8,10».

Stessa problematica per gli studenti che giungono da San Pellegrino, poco meno di un centinaio. «La partenza da San Pellegrino è fissata per le 8,05, proprio quando a scuola suona la prima campanella – spiega Carola Ghisalberti –; entro in aula attorno alle 8,25, se poi c'è parecchio traffico il ritardo si aggrava». Ma diversi ragazzi devono fare i conti con disagi più grossi, come Simon Masnada di Sant'Omobono Terme: «Se termino le lezioni alle 12,05 tutto va per il verso giusto e per le 13,30 sono a casa. Il problema si presenta quando termino scuola alle 13,10. Sino alle 15 non se ne parla di rientrare, è una corsa contro il tempo per
cercare di non perdere le coincidenze, oppure si fa l'autostop da Villa d'Almè sino a Sant'Omobono». Sorte simile per Francesca Capelli di Strozza: «Lo scorso anno non avevamo problemi di questo genere, basterebbe spostare di pochi minuti le coincidenze e tutto questo caos si risolverebbe. Gli orari degli autobus son rimasti invariati rispetto all'anno scolastico passato, ma gli orari scolastici hanno subito diverse variazioni».

Se per la Valle Imagna i tempi sono lunghi, va peggio per chi abita in Alta Valle Serina dove Sara Epis di Oltre il Colle e Pamela Carrara di Zorzone dedicano l'intero pomeriggio per il rientro a casa. «Lo scorso anno i tempi erano più brevi per tornare a casa – commentano le due studentesse di Oltre il Colle –, quest'anno invece capita spesso che rinunciamo ai mezzi pubblici per chiamare i genitori oppure fare l'autostop da Serina. Non sappiamo mai con certezza l'ora esatta in cui arriveremo a casa. Consideriamo poi che non abbiamo pranzato e c'è lo studio per le materie del giorno successivo».

La situazione non migliora in Alta Valle Brembana, dove chi deve tornare a Cusio deve aspettare a Piazza Brembana un'ora la coincidenza, persa magari per pochi minuti. A spiegarci la situazione è Mattia Rizzi, residente nel piccolo paese in Alta Valle: «I tempi si sono dilatati parecchio rispetto agli scorsi anni – afferma Rizzi –, sono in quinta liceo, ma non ho mai avuto disagi così pesanti, è difficile con questi tempi conciliare lo studio pomeridiano». Non sono a casa prima delle 3 e mezza del pomeriggio invece gli studenti di Dossena: «La mattina arriviamo a scuola attorno alle 8,15 – dice Walter Balicco –, mentre il pomeriggio che si
finisca alle 12,10 oppure alle 13,10 è indifferente, c'è un solo pullman che sale in paese poco dopo le 14».
«La situazione è piuttosto critica – evidenzia Oreste Imperato, vicepreside del Turoldo –, avevamo già discusso con Provincia e società di trasporto la problematica, ricevendo delle rassicurazioni in merito. Ora torneremo a sollecitare chi di competenza per sistemare al più presto la situazione. Non possiamo accettare che parecchi studenti arrivino continuamente in ritardo la mattina o chiedano il permesso di terminare prima le lezioni. Porterebbe indubbi benefici l'apertura del nuovo tratto di strada Ambria-
Camanghè, si risparmierebbero diversi minuti».

Ed. V.- L'Eco di Bergamo Venerdì 24 Settembre 2010 PROVINCIA, pagina 35

giovedì 23 settembre 2010

Campione di Zambla Alta sbanca la Fiera di Serina

L'azienda Quintini fa incetta di premi al concorso di bestiame
Curiosità per la nuova rassegna dedicata alle «pezzate rosse»

Una leadership netta. In tutte le mostre delle bovine della razza bruna finora tenutesi in Valle Brembana è valsa la regola di un'azienda che ha dimostrato valori assulti più alti delle concorrenti, sia perché attua politiche particolarmente corrette di gestione della stalla (si parla di selezione dei capi stallati e di alimentazione del bestiame), facendo tesoro pure della formazione professionale curata dall'Associazione. Questo leit motiv si è ripetuto a Roncola San Bernardo, a Valtorta e ieri anche a Serina dove si è svolta la fiera di maggior rilevanza della montagna bergamasca organizzata dall'Associazione manifestazioni agricole e zootecniche di Valle Serina (staff organizzativo composto dal presidente Franco Locatelli, dal segretario Fabrizio Berbenni e dal vicepresidente Lorenzo Carrara), con la partecipazione di una ventina di
aziende associate e di oltre trecento capi, con migliaia di visitatori presenti nell'area fiera.

Leader della mostra, dunque, è stata l'azienda «Michel Quintini» di Zambla Alta di Oltre il Colle che grazie alla qualità dei capi evidenziata dall'esperto Anarb Maurizio Chincarini dell'Apa Verona, oltre all'elevato livello di qualità del bestiame di seconda linea, si evidenzia come realtà particolarmente significativa nel panorama vallare. La Quintini ha fatto incetta di primi premi: sei di categoria «reginetta» (premio Comunità montana di Valle Brembana), «regina» (premio Banca Popolare di Bergamo), «miglior mammella» e miglior gruppo della mostra.

Tra l'altro, con ben 10 aziende in fiera, Oltre Il Colle ha dimostrato una vivacità casearia notevole. Due primi premi di categoria sono poi andati all'azienda «Pierluigi Carrara», mentre uno ciascuno se lo sono aggiudicate le aziende «Luigi Quintini», «Massimo Raieri», «Tullio Carrara» e «Ausilia Carrara».

Attesa novità (accompagnata da grande curiosità) era legata al concorso riservato alle «pezzate rosse» di recentissima introduzione in valle (una ottantina di capi presenti in una decina di aziende) e mello specifico l'azienda «Fabrizio Bertolazzi» ha vinto ambedue gli appositi primi premi creati per il bestiame giovane e per quello adulto.

L'interesse per la fiera serinese è stato testimoniato anche quest'anno da una folta partecipazione delle istituzioni e delle associazioni di settore. Hanno così salutato allevatori e visitatori Giovanni Fattori vicesindaco di Serina, l'assessore provinciale all'Agricoltura Enrico Piccinelli, il presidente della Comunità Montana Valle Brembana Alberto Mazzoleni e l'assessore comunitario Orfeo Damiani, i consiglieri regionali Carlo Saffioti (Pdl) e Giosuè Frosio (Lega Nord) in rappresentanza del Pirellone, e quindi Giancarlo Colombi presidente della Coldiretti Bergamo e Giovanni Giudici presidente dell'Associazione provinciale allevatori.

Consistente anche la valenza turistica della mostra che ha portato a Serina migliaia di visitatori richiamati pure dal tradizionale appuntamento con il mercatone: un ulteriore passo avanti sulla strada della promozione a favore della valle.

Sergio Tiraboschi - L'Eco di Bergamo Giovedì 23 Settembre 2010 ECONOMIA, pagina 13

martedì 21 settembre 2010

Studenti in sciopero. Pullman troppo pieni e intervallo ridotto


Al Turoldo di Zogno: solo dieci minuti per la pausa
E con i nuovi orari saltano le coincidenze per gli autobus

Zogno - Disagi nei trasporti scolastici e intervallo ridotto da 15 a 10 minuti. Sono i motivi per cui ieri, dalle 8 alle 11, circa 700 ragazzi dell'istituto scolastico superiore Turoldo di Zogno, hanno deciso di manifestare davanti ai due ingressi della scuola, disertando quindi le lezioni. Spiega il rappresentante d'istituto Luca Castiglioni di Zogno: «Le lamentele maggiori derivano dagli orari sfasati degli autobus, che spesso sono troppo affollati. Molti alunni giungono con ritardi quotidiani di 10-15 minuti la mattina, mentre per il rientro spesso non ci sono coincidenze».

Dall'inizio dell'anno scolastico la scuola ha adottato le ore da 60 minuti imposte dalla riforma Gelmini, quindi con inizio delle lezioni alle 8,10 e termine alle 14,10, ma gli orari degli autobus sono rimasti uguali a quelli dell'anno scorso, dunque impossibile arrivare in classe in orario, a meno che si prendano i bus normali di linea che però non arrivano direttamente a scuola ma si fermano alla stazione di Zogno.

«A casa solo in autostop»

«Prima di modificare l'orario scolastico – sottolinea il dirigente scolastico Gualtiero Beolchi – avevamo concordato con la società di trasporti la nuova tempistica per evitare i disguidi che, invece, stanno accadendo in questi primi giorni. Chi giunge dalla Valle Serina o dall'alta Valle Brembana fatica ad arrivare puntuale».

È scattato quindi lo «sciopero»: alcuni studenti hanno deciso di non presentarsi in aula, altri hanno sostato durante la mattinata davanti agli ingressi della scuola, frequentata nei vari indirizzi scolastici da circa 1.200 ragazzi.
«La mattina arrivo a scuola attorno alle 7 e 50 – spiega Paolo Valle 18 anni, di Zambla, frazione di Oltre il Colle – ma il ritorno è un caos. Quando termino le lezioni attorno a mezzogiorno arrivo a casa verso le 16 se tutto va bene. Spesso mi capita di dover fare autostop, dopo aver perso le coincidenze con altri pullman. Oppure, altro paradosso, i ragazzi della Valle Serina, quando terminano all'una e 10 devono correre in stazione per prendere il pullman all'una e 15. Praticamente impossibile. La mattina poi siamo stipati nei bus, strettissimi, quasi un centinaio di ragazzi su un solo pullman».

Altra situazione difficile è quella degli autobus che partono da San Pellegrino per portare gli studenti a Zogno la mattina, la partenza è alle 8,05 dalla cittadina termale e l'arrivo a Zogno è abbondantemente dopo il suono della prima campanella, fissata alle 8,10.

Un'odissea anche per chi proviene dalla Valle Imagna, come spiegano Jessica Rota di Valsecca e Jessica Locatelli di Sant'Omobono: «L'unica cosa sicura è la partenza da scuola – spiegano le due ragazze di quarta liceo –. A che ora saremo poi a casa è un mistero, indicativamente attorno alle 15,30 quando terminiamo lezione alle 12,05. Spesso facciamo autostop per velocizzare il rientro a casa», mentre gli studenti che salgono in alta Valle Brembana devono attendere ore al cambio di Piazza Brembana.

«Non riusciamo a mangiare»

«Altra questione è la riduzione del tempo dedicato all'intervallo da 15 a 10 minuti – prosegue il rappresentante d'istituto Castiglioni –. Chi deve stare a scuola sei ore non ha nemmeno il tempo di comprare qualcosa al bar per la lunga fila che si forma. Abbiamo concordato con la dirigenza scolastica di ripristinare i 15 minuti d'intervallo».

«Abbiamo ascoltato le esigenze degli studenti – conclude il preside dell'istituto Turoldo, Beolchi –. Al prossimo collegio docenti del 29 settembre discuteremo la proposta per riportare l'intervallo a 15 minuti».

Ed. V.- L'Eco di Bergamo Martedì 21 Settembre 2010 PROVINCIA, pagina 32

domenica 19 settembre 2010

Oggi in Arera il Bepi e i Giovani Allegri


Oggi alle ore 11 presso il Rifugio Capanna 2000 Concerto con la partecipazio di Bepi & Prismas.
Seguirà la grigliata preparata dai "Giovani Allegri" di Zambla Bassa. Buon divertimento e buon appetito.

Gallicus

venerdì 10 settembre 2010

La valorizzazione dell’Arera

Considerazioni e proposte sulla sistemazione turistica e ambientale dell'Arera

Il progetto di valorizzazione dell’Arera ( versante di Oltre il Colle ), prevede la costruzione, a quota 1600 metri di altitudine, di edifici denominati “Terrazze”, utilizzando in parte alcuni “residuati” dei vecchi impianti sciistici.

Prescindendo dall’aspetto economico, vale a dire la ricerca dei finanziamenti indispensabili per realizzare l’opera, pensiamo che l’idea di fondo sia funzionale alla recente costruzione della strada e alla sua valorizzazione.
Osservando il progetto pubblicato sul sito:
http://www.news.oltreilcolle.net/modules.php?name=News&file=article&sid=279
sorgono immediatamente alcune osservazioni sia di carattere generale quanto specifiche.

La costruzione progettata si basa sul riutilizzo, seppure parziale, dei “ruderi” esistenti e, conseguentemente basata sul tentativo di recuperare architettonicamente spazi inutili che erano utilizzati per gli impianti sciistici.
Le caratteristiche del nuovo progetto sono avulse dal contesto ambientale locale, basti osservare la vicina “baita – casera”, recuperata molto intelligentemente anni orsono, e sono similabili a costruzioni “mediterranee”, non certamente alpine. L’assoluta mancanza di elementi in legno, la terrazza aperta posta sul tetto, tutti elementi che fanno pensare ad un progetto “pre costituito” donato all’Amministrazione di Oltre il Colle senza che vi siano stati elementi di confronto e di chiare indicazioni progettuali.

Lo stesso rifugio costruito a quota 2000, presenta caratteristiche che hanno tenuto conto dell’ambiente alpino e la vicina stazione di arrivo della ex seggiovia, lasciata con le inutili colonne che reggevano i cavi, è “un’offesa” all’ambiente circostante.

Concludendo, se l’obiettivo di “costruire un percorso turistico – ambientale” può essere senza dubbio un’ottima “offerta” per rendere la valle appetita dai turisti e offrire contemporaneamente benessere ai residenti, crediamo che si debba ripensare architettonicamente alla progettazione di “quota 1600”, magari ricercando una sponsorizzazione nell’ambiente montano che rispetti la cultura alpina e specificatamente quella della Conca di Oltre il Colle.

Cosa suggerire in attesa di disporre di sufficienti finanziamenti:
• L’utilizzo come base d’appoggio ( punto d’accoglienza informativo e di piccolo ristoro ) dell’attuale “baita – casera” a quota 1600;
• L’ampliamento del parcheggio al fine di evitare la sosta sulla sede stradale in divieto di sosta;
• La progettazione e realizzazione di un sentiero che dal punto di accoglienza, e dal relativo parcheggio, permetta la visita alla “Cattedrale verde”;
• Il ripristino del “giardino naturale”, ormai in stato di rovina, presentandolo come “biglietto da visita” alle bellezze floreali del Sentiero dei fiori.
Nel frattempo commissionare un adeguato progetto di sistemazione delle vecchie strutture edilizie degli ex impianti sciistici a quota 1600, e a quota 2000, con caratteristiche idonee all’ambiente circostante.

Il Gallo del pollaio

mercoledì 8 settembre 2010

Bella la Cattedrale verde, ma via lo scempio dell'Alben


Una lettrice manda alcune osservazioni relative alla costruzione della cattedrale verde sulle pendici dell'Arera e ad alcune incongruenze con l'ambiente circostante.

Pochi giorni fa è stata inaugurata la cattedrale verde del Monte Arera, stupenda opera che possiede il raro pregio di coniugare arte e natura, valorizzando uno dei luoghi più belli delle nostre Orobie.
E così sarebbe se le infrastrutture, vecchie e nuove, che circondano la zona non inducessero qualche perplessità.
Se dalla cattedrale si allarga lo sguardo, il panorama si apre sul paesaggio dolomitico del Monte Alben, posto di fronte. Anch’esso ha la sua “cattedrale”… di ferro e cemento! E’ la vecchia struttura alberghiera e residenziale della Conca dell’Alben, risalente agli anni ’60.

Anche lei è integrata nella natura: vista da vicino è verdeggiante di arbusti che crescono sui balconi e aperta al vento della montagna attraverso i vetri rotti delle finestre.
La struttura in ferro si abbina bene ai resti del vecchio impianto di risalita, ricoperti, più in alto, da frane e smottamenti rocciosi con cui la montagna sta cercando di sanare le ferite inferte dall’uomo.
Dietro la cattedrale dell’Arera c’è la strada, da poco completata, che facilita l’accesso in quota ai turisti… in possesso di auto-tascabili, da ripiegare e portare nello zaino, dal momento che, nelle domeniche estive, il piccolo parcheggio a monte è tutt’altro che adeguato e su questo tratto di strada alpina sono facili le multe.

Per non parlare della poca cura della stessa, ricoperta, nei punti alti, e mai ripulita dalla ghiaia che i temporali trascinano sull’asfalto.

Al termine della strada, a quota 1600m, insieme a bellissimi pascoli che culminano con la vista maestosa dell’Arera, si incontrano le rovine di pali di ferro di ski-lift abbandonati e le strutture cadenti di un ristorante e della partenza della dismessa seggiovia.
A 2000m, puntuali ad aspettarti, trovi i ruderi di cemento armato dell’arrivo della stessa, affiancati da un cartello, nuovo di zecca, che ti indica il “prato delle stelle alpine”! Poco più in là c’è il vecchio espositore in legno del sentiero dei fiori che, forse, con un po’ di manutenzione, si potrebbe ancora salvare per qualche stagione.

Sicuramente la costruzione di un’opera come la cattedrale verde è uno sforzo lodevole per valorizzare le prealpi bergamasche, ma non si possono ignorare la necessità primaria di ripulire l’ambiente montano dai resti di storia aggressiva che ne deturpano il paesaggio ( vedi Conca dell’Alben, Arera, Valcanale…) e l’urgenza di investire in un turismo ecocompatibile che sappia ridonare alle nostre montagne la bellezza e l’unicità di chiamarsi Orobie.

Simona


Bergamonews 8 settembre 2010