martedì 15 marzo 2022

Buone nuove per l’Arera.

Un Ristorante e un Museo in quota.




Grazie ad un finanziamento di 500 mila euro stanziato dalla Regione Lombardia, potrà decollare il Progetto di Rigenerazione e riqualificazione urbana a quota 1600, dove adesso esiste un parcheggio a pagamento, da cui si parte per raggiungere Capanna 2000, e una serie di strutture da anni in disuso.


Correva l’anno 2010 quando l’allora sindaco, Rosanna Manenti, nell’annunciare l’inizio dei lavori per la costruzione della strada che dalla località Plassa termina appena oltre il Rifugio Saba a quota 1600, presentò alla stampa il progetto, “Terrazze di Arera”, volto a favorire lo sviluppo della zona, fino a qualche anno prima importante centro sciistico: si parlava della costruzione di un bar e di due “Bed & breakfast”, anche se non Questo elaborato, purtroppo non fu inviato ai competenti organismi regionali per un errore dell’allora Amministrazione.


Il Sindaco di Oltre il Colle, Giuseppe Astori, si compiace per la possibilità di metter mano in un’area quasi abbandonata, rendendola maggiormente attrattiva e accessibile a tutti, recuperando nella zona e utilizzate quando funzionava la seggiovia e le piste da sci di discesa erano affollate.


Infatti, un tempo, dalla Plassa saliva il primo tratto di seggiovia, seguito successivamente da un secondo tratto che portava turisti e sciatori in prossimità del rifugio Capanna 2000.

 

Smantellati gli impianti, sono rimasti i ruderi delle stazioni di arrivo e di partenza, quelli del vecchio Bar ristorante e di alcuni servizi di competenza.


L’area interessata dovrà essere ripulita dai detriti rimasti e il vecchio ristorante sarà trasformato in un classico ristorante di montagna in legno. La nuova struttura ospiterà anche alcuni posti letto e i relativi servizi.


Oltre ciò è previsto pure l’allestimento di un “Museo all’aperto”, partendo dai piloni esistenti, che illustrerà la flora e la fauna partendo dalla narrazione della storia dell’Arera.


«L’obiettivo – spiega il Sindaco – è quello di recuperare un’area in disuso da anni e potenziare l’accoglienza e l’offerta turistica di Oltre il Colle e dell’Arera, specialmente in questa zona che vede il passaggio di  molti turisti. Quello che vogliamo fare – continua il Sindaco – è creare un’area turistica e di socialità adatta a tutti, giovani e anziani, da dove si può partire per salire a Capanna 200° o fare escursioni sul Sentiero dei fiori.».


In buona sostanza un luogo ove ci si potrà fermare e godersi una giornata di sole, senza l’obbligo di fare escursioni, non sempre adatte a tutti, mangiando cibo nostrano e con l’alternativa di poter visitare il Museo e la Cattedrale verde, lungo i tornanti che salgono al 1600.


Ci sono voluti ventidue anni per arrivare alla conclusione di poter realizzare il recupero degli ex impianti sciistici, auguriamoci che no si debba attenderne altrettanti per veder realizzato l’interessante Progetto.


Gallicus

martedì 8 marzo 2022

Minerals Story, fuori confine.

 Non solo Oltre il Colle e la val del Riso

Il problema della discarica del residuato allarma i Paesi della val Seriana.

Il Progetto della “Energia Minerals” va ben oltre le due zone coinvolte nella riattivazione delle miniere di zinco: Oltre il Colle e Gorno (frazione Riso) ma, con i materiali di scarto provenienti dalla miniera, anche Pradalunga e Casnigo.

Il problema nasce da un maggior approfondimento del Progetto, presentato dalla Società Australiana, che si riferisce a due siti per lo stoccaggio del materiale di scarto in cave ex Italcementi, uno in località “valle dei prigionieri”in quel di Albino/Pradalunga, per molti anni oggetto di coltivazione sino ad esaurimento, e l’altro in località “Dobenca” nel territorio di Casnigo.

L’Impresa Bergamelli di Albino, che a suo tempo ha acquistato  l’area, ha pure acquisito anche il Piano di ripristino ambientale. Secondo i tecnici di codesta ditta lo studio preliminare il Progetto può raggiungere una capacità massima, in termini di volumi, pari a circa un milione di metri  cubi, sufficiente, quindi, di sopperire ampiamente al esigenze del Progetto delle “Energia Minerals”.

Dalla Società di Albino che ha acquistato l’area, nessun commento, mentre la reazione della Sindaca di Pradalunga, che ha portato all’attenzione del Consiglio Comunale il problema, è stata negativa.



«Siamo in stretto contattto con Regione Lombardia  e non ci risulta che sia stato presentato alcun progetto di recupero ambientale dell’area – afferma la Sindaca Natalina Valoti – non esiste alcuna autorizzazione per portare in loco questo tipo di materiale.», continua affermando la contrarietà ad un ulteriore sfruttamento della nostra montagna, e che sia necessario, al contrario, rinaturalizzare la parte boschiva.

Secondo la prima cittadina di Pradalunga,  afferma che la Ditta titolare della Concessione rilasciata all’Italcementi nel 1933,  terminata nel 2003  e prorogata al 2009 dalla Regione, prevede l’obbligo del ripristino ambientale.


Anche la Comunità di Casnigo è allarmata.



La cava individuata dal Progetto della “Energia Minerals” è situata nel loco mine (Ex Dobenca, sulla via Lungo Roma) ed è di proprietà del Comune di Casnigo.

L’area del sito disporrebbe di una capacità di circa 80 mila metri cubi di materiale.

Anche il Sindaco, Enzo Poli, dichiara di non aver avuto in visione alcuna Relazione in merito; oltretutto, af ferma il Sindaco,  un Progetto di recupero ambientale è previsto attraverso la formula del project financing.

Un recupero che consentirebbe di sistemare anche una strada di accesso al luogo.

In buona sostanza, il Progetto presentato dalla “Energia Minerals”, per questi due sindaci, sembra molto all’Araba Fenice, “Che ci sia, ciascun lo dice, dove sia nessun lo sa!”

Gallicus